Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

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Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 2:05

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BENVENUTI ALLA SPECULARIA EDITION, LA QUINTA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 149° ALL TIME!

Questo è il gruppo T-REX IN MIRROR della SPECULARIA EDITION con ANDREA VISCUSI, LINDA DE SANTI e ANGELA BERNARDONI nelle vesti di Guest Stars.

Gli autori del gruppo T-REX IN MIRROR dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo APACHE IN MIRROR.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo HORROR IN MIRROR.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA VISCUSI, LINDA DE SANTI e ANGELA BERNARDONI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo T-REX IN MIRROR:

mangia.com, di Maurizio Ferrero, ore 23.22, 4229 caratteri
Sopravvivenza, di Agostino Langellotti, ore 00.08, 4155 caratteri
Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani, ore 23.47, 3999 caratteri
La galerie des glaces, di Debora Dolci, ore 00.20, 4222 caratteri
Caccia al mostro, di Andrea Leonardi, ore 23.54, 4215 caratteri
Anna, di Giulio Marchese, ore 00.17, 4221 caratteri
Reflector, di Eugene Fitzherbert, ore 00.41, 4230 caratteri
Vite allo specchio, di Erica Martelli, ore 22.48, 4137 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo APACHE IN MIRROR Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo APACHE IN MIRROR e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo APACHE IN MIRROR.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SPECULARIA EDITION A TUTTI!



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Sirimedho
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 21 gennaio 2021, 20:05

CLASSIFICA

Il livello di questo gruppo era davvero molto alto, al punto che un buon racconto come quello di Agostino è soltanto sesto nella mia classifica.

1. mangia.com, di Maurizio Ferrero
2. Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
3. Reflector, di Eugene Fitzherbert
4. Vite allo specchio, di Erica Martelli
5. La galerie des glaces, di Debora Dolci
6. Sopravvivenza, di Agostino Langellotti
7. Anna, di Giulio Marchese
8. Caccia al mostro, di Andrea Leonardi

COMMENTI

mangia.com, di Maurizio Ferrero
Racconto che si fa leggere, tutto molto estremo, con finale con il botto, non solo in senso metaforico.

L’idea in sé mi sembra interessante, debbo dire però che faccio un po’ fatica a sospendere l’incredulità rispetto al fatto che il personaggio ha appena finito di mangiare e non solo è già pronto ad ordinare ancora (questo ci sta, anche se sarei curioso di sapere dove prende i soldi), ma addirittura talmente in ansia da uscire per la prima volta da chissà quando, sicuramente prima che diventasse così obeso; en passant, non vi sono altri servizi tipo mangia.com? Altro elemento poco credibile è quello dell’ascensore che precipita; credo che abbiano comunque tutti dei meccanismi di sicurezza che fa scendere l’ascensore al fondo senza precipitare.

Fatte queste osservazioni, direi comunque che è un buon racconto, su un tema anche importante, quello delle persone che si rinchiudono in casa, gli hikikomori, in questo caso in salsa di bulimia. Ambientato nel futuro, ha un suono molto di presente.
Rispetto al tema, non ho capito bene come sia rispettato. In effetti il supermercato non è più vicino di quanto non sembrasse, ma più lontano. Credo però di aver capito che lo specchio che rende il tutto più vicino di quanto non sembri sia lo smartphone, quindi tutto ok.

Sopravvivenza, di Agostino Langellotti
Racconto che non posso dire mi abbia convinto. La preparazione iniziale alla bestialità degli avversari ci può stare, anche se forse, stando così vicini, addirittura con un villaggio stanziale, qualche idea un po’ più realistica potevano pure averla, di come erano fatti. Alcune frasi mi sono sembrate un po’ troppo lunghe e retoriche anche dato il contesto, come "Offriremo a Zibelthiurdos la vittoria! Lui ci guiderà, perché gli Dei sostengono chi combatte una guerra giusta!”: la spiegazione del perché mi sembra un po’ troppo tirata.

Nella seconda parte c’è la presa di coscienza del ragazzo che sono persone come loro. Poi diventa abbastanza misterioso, con il riferimento alla Pizia e a un viaggio in mare che sembra distonico con considerare i nemici “gli stranieri che vengono dal mare”; anche loro lo sono. Non riesco a capire precisamente chi siano. Schiavi fuggiti dalla Tracia? Ma forse non è così importante. Forse è più significativa la mancanza di sentimenti del ragazzo, che è vero che si accorge dell’umanità comune con gli altri, ma poi non esprime nulla, se non allineamento all’anziano.

Tema senz’altro rispettato, con punti di vista molto diversi e i nemici più “vicini” (nel senso di “simili”) di quanto non sembrasse.


Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
Il racconto ha il suo picco nel racconto di questi alberi di cristalli, davvero bellissimi e ben narrati.

Ad una seconda lettura, si vede che il fatto che il personaggio sia in una sala e non sul posto non viene nascosto. Trovo però che la prima parte, più poetica per le meraviglie viste, non sia ben bilanciata dalla seconda, che ho trovato un po’ troppo “spiegata” e un po’ troppo fredda. Un po’ la stessa sensazione provata anche all’inizio con tutta la spiegazione sugli idrocarburi che a me fa l’effetto di far scivolare l’occhio alla riga successiva, anche se in questo caso mi sarei perso delle cose bellissime. La frase finale mi sembra troppo poco funzionale. Nel racconto non sembra che il personaggio abbia sognato per tutta la vita; non si capisce nemmeno se “sognare” sia una cosa positiva o l’impossibilità di aver fatto ciò che desiderava.

Credo che si possa migliorare (dal mio punto di vista, ovviamente) semplificando un po’ l’inizio e dando più spazio ai panorami, o forse alle sensazioni del personaggio rispetto ai panorami, al posto della spiegazione finale.

La galerie des glaces, di Debora Dolci
Un bambino incontra un bambino fantasmatico al di là dello specchio. Un po’ è tentato di seguire il suo invito ad entrare nell’al di là, ma poi si spaventa e ritorna in sé alla presenza dei genitori.

Ho apprezzato il cambio di tono, da quello gaio della visita dei genitori a quello silenzioso e più oscuro del contatto del bambino con il bambino al di là. Mi è anche piaciuta la chiusa in cui il bambino si dispiace di averlo lasciato solo. Il testo in corsivo "Potremmo correre tra gli specchi. Sempre…” immagino sia del bambino oscuro, forse inviata telepaticamente o forse solo intuita dal nostro eroe - così però rimane un po’ appesa.

In generale il racconto non mi ha preso molto, il tema del mondo al di là dello specchio è ben noto e in questo caso non mi ha trascinato. Forse è troppo breve l’episodio del contatto e troppo forte il senso finale di rimpianto (che mi sembra un punto forte del racconto) rispetto al brevissimo episodio.

Non mi torna che la madre viene descritta prima con una gonna e poi con i bermuda, ma è cosa da poco.
Mi piacerebbe rileggerlo con maggiore spazio a questa relazione tra bambini.

Caccia al mostro, di Andrea Leonardi
Una persona che è uno specchio, anzi, “lo” Specchio. Una battaglia magica che nel racconto viene motivata come richiesta da un mago, dove il combattimento la fa da padrone.

Il nostro personaggio di fronte alla possibile morte cambia idea e tradisce il mago.

Non riesco a capire il contesto. Perché lo stanno attaccando? Perché si dice che “lo Specchio non riflette gli incantesimi, ma la forza dei suoi avversari”? Nel combattimento sembra molto più forte e dubito che si riferisca ad una forza interiore, visto che si è ucciso con una certa facilità e, come lo Specchio stesso dice, “anche io voglio solo vivere in pace”, non dare insegnamenti.

La battaglia sembra ben descritta, ma dargli più contesto, ammesso che si possa coi pochi caratteri a disposizione, mi sembra necessario per avvincere di più.

Anna, di Giulio Marchese
Persone dai nomi strani discutono di un sigillo che, sembra di capire, impedisce che si mischino i mondi al di qua e quello al di là dello specchio. E a un certo punto il sigillo si rompe.

Il racconto sembra fortemente diviso in due, la parte di premessa, per me quasi del tutto non comprensibile, e la seconda, il frutto della rottura del sigillo, che mi sembri guadagni molto in immediatezza. Sebbene il tema del doppio che esce dallo specchio sia stato molto battuto, la descrizione così dettagliata me lo ha fatto piacere. Anche la parte conclusiva della prima parte, la “crocifissione” della pseudo-Anna ha le stesse buone caratteristiche, ma trovo che manchino troppi dettagli per apprezzarla: chi sono queste persone, perché si trovano in quella situazione, cosa sia quello spazio bianco etc.

Dandogli più spazio per arrivare a spiegare o mostrare tutti gli elementi sicuramente il racconto merita, e molto.

Reflector, di Eugene Fitzherbert
Non posso dire che il racconto mi sia piaciuto molto, è davvero assai distante dal mio genere di letture e questi bambini mostruosi incatenati o vittime dell’ultima ora a dir poco non mi fanno impazzire.

Al tempo stesso debbo però riconoscere che è molto ben scritto, anche la parte di “technobabble” mi è sembrata funzionale allo scopo. Molto divertente lo stupore dell’inventore al vedere che, incredibilmente, l’apparato funziona.

Darei un po’ più di voce alla povera moglie, destinata ad essere Omega in modo quasi del tutto silente.

Vite allo specchio, di Erica Martelli
Racconto pervaso da una vena di malinconia. C’è poi una parte centrale in cui si racconta la prima vita della nostra eroina, per poi scoprire che era il primo passaggio verso una sorta di occupazione di altri corpi, fino ad arrivare alla fine, mi sembra di capire, ad un suicidio che avrebbe posto fine a questa catena.

Ho trovato il racconto facile da leggere ma non ha lasciato una grande impressione. All’inizio l’ho trovata molto “casual”, così la “bomba” che l’eroina muore e rinasce nel corpo di qualche altra donna (solo donne, o mi sbaglio?) passa un po’ sottotono. Anche il racconto della morte della ragazzina scorre facilmente ma senza in realtà darmi emozioni, anche a fronte di un assassinio così efferato e, al tempo stesso, inutile.

Ho trovato interessante la rinascita nel corpo di monaca, con quella rabbia di cui sarebbe stato interessante saperne di più. Le altre vite sono solo un elenco, nulla portano al racconto se non il senso di tragica ripetizione.

Alla fine si ritorna sul tono “casual” iniziale, anche se è prodromico alla sua morte che, visto che arriva prima del consueto primo di maggio, potrebbe essere l’ultima e definitiva.

Sono rimasto perplesso di fronte a queste rinascite “a metà”, durante la vita di qualcun altro, che ho trovato ipotesi ardita.
Complessivamente idea interessante, ma da sviluppare con molto più spazio, lasciando spazio alle difficoltà di vivere in questo strano modo.

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 21 gennaio 2021, 23:46

È la mia prima partecipazione a Minuti Contati e forse la cosa che ho apprezzato di più finora è stata leggere i vostri racconti: ognuno mi ha lasciato qualcosa ed è stato molto interessante vedere come avete interpretato il tema in modi così diversi. Spero che i miei commenti vi aiutino a migliorare ancora per le prossime sessioni!

Ecco la mia classifica, che vinca il migliore!

1. La galerie des glaces, di Debora Dolci
2. Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
3. Reflector, di Eugene Fitzherbert
4. mangia.com, di Maurizio Ferrero
5. Anna, di Giulio Marchese
6. Caccia al mostro, di Andrea Leonardi
7. Vite allo specchio, di Erica Martelli
8. Sopravvivenza, di Agostino Langellotti

E qui i miei commenti


1. La galerie des glaces, di Debora Dolci


Cara Debora,
molto bene! Mi sono goduto il tuo ottimo racconto che mescola le atmosfere di “The others” (il film) e “Coraline” (romanzo di Neil Gaiman) con i brividi che mi correvano lungo la schiena. Per fortuna mi sono salvato dal rimanere intrappolato in uno specchio, perché quando ho visitato Versailles ho visto solo il giardino… 

Punti di forza: hai completamente azzeccato il tema di Specularia , descrizioni e dialoghi ben dosati. Il punto di vista del bambino ottimamente costruito. Ottimo il contrasto fra il clima estivo, gioioso, un po’ banale dei turisti e quello scuro, infestato dalle candele del ragazzo fantasma. Finale che dà senso completo alla storia.

Punti di debolezza: nessuno, complimenti!


2. Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani

Ciao Matteo,
bravo! Apprezzo molto il tema dell’esplorazione di pianeti sconosciuti e della descrizione verosimile dei loro ambienti o paesaggi (sono un agronomo appassionato di cartografia, lavoro da anni su paesaggio e territorio). Mi ha ricordato un racconto di fantascienza classica letto tanto tempo fa, credo dalle Cronache Marziane di Bradbury, dove gli umani colonizzano un pianeta e scompaiono senza dare più notizie di sé perché si trovano meglio lì rispetto che alla Terra.

Punti di forza: tema perfettamente centrato, ottime descrizioni di Titano, scrittura piacevole e scorrevole, facile immedesimazione nel personaggio che è decisamente realistico e trama azzeccata.

Punti di debolezza: nonostante le vivide descrizioni, rileggendo il racconto mi sono reso conto che parli solo del cielo di Titano, mentre potevi forse descrivere anche, appunto, paesaggio e territorio “terrestre”. Ma è solo un piccolo neo nel complesso di un ottimo racconto.


3. Reflector, di Eugene Fitzherbert

Caro Eugene,
Complimenti! Il tuo racconto mi ha preso e incuriosito da subito. Mi ha ricordato “La mosca” il film degli anni 80 di Cronenberg con Jeff Goldblum, a sua volta un rifacimento di un film di fantascienza degli anni 50 sullo scienziato che si divertiva a teletrasportare organismi nel salotto di casa... Ho trovato soprattutto la frase «Gina, è fatta. Domani aggiustiamo Carlo.» deliziosamente terrificante!

Punti di forza: tema di Specularia perfettamente centrato, ottima sintesi nello spiegare qualcosa di complesso nel breve spazio e tempo a disposizione. Finale perfetto, fra lo scienziato sicuro (crudele?) e la moglie confusa, che mi ha fatto esclamare di sorpresa.

Punti di debolezza: non capisco perché lo scienziato ha scelto di sacrificare la moglie per “aggiustare” il figlio. Non poteva prendere una persona anziana o il classico barbone dalla strada? Ho trovato la descrizione del procedimento con i gatti forse un po’ troppo meccanica, a mio avviso la potevi un po’ semplificare, togliendo i riferimenti a ciò che fa il protagonista sul suo terminale o a fantomatiche barre di tungsteno.


4. mangia.com, di Maurizio Ferrero

Complimenti Maurizio, il tuo racconto mi ha coinvolto da subito, mi sono sentito anche io sdraiato sul letto con una gran fame! Nel complesso mi sembra ben dosato e costruito, perfettamente mirato sulla lunghezza dei caratteri a disposizione. Però ci ho trovato anche qualche cosa da migliorare.

Punti di forza: la storia è chiara e semplice, ben strutturata, ironica e piacevole. Non molto altro da dire, mi è davvero piaciuto ed è una efficace pubblicità a registrare il dominio mangia.com (nome che ho trovato geniale), se qualcuno non lo ha già fatto. Il finale è surreale, ma ci sta, essendo coerente con il registro del racconto.

Punti di debolezza: leggendo e rileggendo non ho trovato il riferimento allo specchio, alle prospettive e ai punti di vista richiesti dal tema di Specularia e purtroppo questo mi ha portato a mettere il racconto in quarta posizione. A mio avviso bastava trovare un espediente come descrivere in modo ironico il riflesso del volto del protagonista sconsolato nello schermo nero del cellulare (black mirror?) quando il servizio non funziona più. Inoltre alcuni dettagli mi sono sembrati un po’ assurdi o esagerati: il peso di 313 kg è davvero troppo, così come mangiare tre pizze di fila. Non è molto credibile che dopo tutta questa roba, il protagonista senta il bisogno di uscire per andare al supermercato: potevi magari spiegare che il servizio non funziona per un paio di giorni e allora è davvero costretto a farlo…


5. Anna, di Giulio Marchese

Ciao Giulio,
trovo che il tuo racconto abbia un bel potenziale, l’idea non è male ed è costruita completamente sulla traccia di Specularia, cosa che trovo molto positiva. Però devo dire che mi sono un po’ perso fra sigilli che non si capisce cosa siano, personaggi nominati che non compaiono (Araihc – Chiara) e per capire bene (soprattutto la prima parte) ho dovuto rileggere il racconto diverse volte. Non riesco a decidermi se mi piace l’inversione dei nomi (che ho capito subito alla prima lettura), da un lato ha senso in relazione alle persone nel mondo al di là dello specchio, ma dall’altra mi sembra un po’ ingenua.

Punti di forza: aderenza perfetta al tema proposto. La scrittura è scorrevole e il cambio registro fra la prima parte, basata sul dialogo, e la seconda che accelera la narrazione con diversi colpi di scena che si succedono nella descrizione mi è sembrato azzeccato. Il finale è ben costruito e dà un valore aggiunto.

Punti di debolezza: sei stato forse troppo ambizioso nel creare l’idea, in quanto ci sono troppi sottintesi non spiegati (ma difficili da spiegare in così poco spazio) che rendono difficile seguire il filo della narrazione. Le dieci righe finali della prima parte non danno un valore aggiunto e distolgono l’attenzione aprendo ulteriori interrogativi non spiegati. Anche il riferimento al virus e al fatto che le persone stanno in casa senza guardarsi allo specchio mi è sembrato di troppo. Meglio puntare all’essenziale dell’idea di fondo, a mio avviso.


6. Caccia al mostro, di Andrea Leonardi

Ciao Andrea,
il tuo racconto mi ha ricordato l’atmosfera della serie d’animazione e del film “Avatar, l’ultimo dominatore dell’aria”. Amo il fantasy e apprezzo molto le storie dove la magia è vista in maniera originale: nel contesto del tuo racconto ho trovato questa originalità nell’avversario invincibile perché riflette la forza degli avversari.

Punti di forza: tema di Specularia centrato abbastanza bene. Buona la descrizione del combattimento e del punto di vista del protagonista che rendono la storia verosimile e piacevole da leggere. In un primo momento ho trovato un po’ forzato chiamare "Specchio” l’antagonista, ma alla fine nella dinamica generale questa scelta trova una sua coerenza.

Punti di debolezza: decisamente il finale, dove si perde molto la tensione che hai costruito prima e rimane un senso di incompiuto. Rileggendo una seconda volta mi sono reso conto che potevi bilanciare meglio le descrizioni con lo stato d’animo e i pensieri del protagonista che sono solo accennati.


7. Vite allo specchio, di Erica Martelli

Ciao Erika,
ho seguito con piacere il tuo racconto che si legge bene, in modo scorrevole anche se mi ha colpito molto meno di altri racconti del gruppo. Mi ha fatto pensare all’inizio a una versione di Highlander al femminile, poi a un romanzo classico, ottocentesco, pervaso di malinconia. Forse ho trovato la terza persona e il fatto che sia una lunga descrizione un po’ impersonale.

Punti di forza: il tema della sessione è centrato, la protagonista si vede allo specchio, forse più “vicina” di quanto si aspetti alla sua prima vita. Lo stile è chiaro, ben scritto anche se un po’ neutro.

Punti di debolezza: non è chiaro a mio avviso se la protagonista nelle sue reincarnazioni vive sempre un giorno solo (il primo di maggio) o un anno, dal primo di maggio a quello successivo. Non c’è neanche una spiegazione di quanto le accade, o almeno una volontà di scoprire come le succede questa cosa eccezionale. MI è venuto da pensare che è stata fortunata a rivivere il primo maggio, pensa se le fosse accaduto il 29 novembre…


8. Sopravvivenza, di Agostino Langellotti

Caro Agostino,
Il racconto mi ha ricordato molto il film “Il tredicesimo guerriero” con Banderas, dove i vichingi e questo strano (per loro) guerriero arabo affrontavano uomini che sembravano bestie invincibili. Non sono riuscito a inquadrarlo bene come genere ma poco importa, si legge abbastanza bene ed è scorrevole. Come in altri racconti di questo gruppo non ho trovato chiari riferimenti al tema di Specularia tranne il momento in cui il protagonista scopre un ragazzo molto simile a sé come avversario sconfitto.

Punti di forza: come ho scritto si legge bene ed è scorrevole. Secondo me hai reso bene il punto di vista del giovane guerriero (o guerrieri?), le sue incertezze e la sua paura al primo combattimento.

Punti di debolezza: il riferimento al tema della sessione non è chiaro, il finale a mio parere non dà un vero valore aggiunto, ci sono diversi errori che distraggono dal filo della storia e che potevano essere facilmente evitati. I personaggi nominati ma che non fanno nulla per portare avanti la storia sono forse troppi e ci si perde un po’: forse meglio sceglierne uno solo che sia chiaramente un mentore per il protagonista. Devo dire che anche dopo due o tre letture non avevo capito che nella tua intenzione si trattasse di due punti di vista diversi.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 22 gennaio 2021, 17:16

Ecco la mia classifica con relativi commenti. Questa volta è stata veramente faticosa, molti racconti veramente belli. Per tanti, che giudico a pari merito, si è trattato veramente di valorizzare un dettaglio invece che un altro.


1) mangia.com, di Maurizio Ferrero,
2) Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani,
3) Caccia al mostro, di Andrea Leonardi,
4) Sopravvivenza, di Agostino Langellotti,
5) Reflector, di Eugene Fitzherbert,
6) La galerie des glaces, di Debora Dolci,
7) Anna, di Giulio Marchese,
8) Vite allo specchio, di Erica Martelli,



mangia.com
Ciao Maurizio, è sempre un piacere leggerti.
Il racconto è brillante e divertente, con uno stile scorrevole e piacevole da leggere. A mio avviso la declinazione grottesca lo rende coerente nelle sue esagerazioni (dipendenza dalla app, ascensore che crolla) a prescindere dalla pretesa di realismo. Ne esce anzi una splendida metafora delle problematiche insite in certi comportamenti.
Buona la declinazione del tema.
A rileggerci presto.
Giuliano


Sopravvivenza
Ciao Agostino, piacere di averti letto.
Mi accodo ad alcune perplessità che mi hanno preceduto, ho faticato a entrare nel racconto e ho capito soltanto con una seconda lettura che era strutturato su due diversi PDV. In uno scritto così breve inficia un po' la lettura.
Anche l'interpretazione del tema mi è stata più chiara solo con la rilettura, ma l'ho trovata decisamente interessante.
Un punto di forza è sicuramente il modo in cui evochi l'ansia e la tensione prima dello scontro.
A rileggerci presto.
Giuliano


Oltre gli arcobaleni
Ciao Matteo, piacere di averti letto.
Mi pare che il tuo racconto sia davvero ben costruito rispetto alle tue intenzioni.
Ha una prima parte molto suggestiva e “statica”. Inizialmente mi sembrava troppo lunga rispetto all'economia del testo, aspettavo un qualche avvenimento che giustificasse il tutto.
Il ribaltamento della situazione avviene a poche righe dalla fine e sta nella percezione stessa di ciò che ci era stato mostrato finora. Personalmente mi ha sorpreso in positivo e fatto rivalutare anche la parte iniziale.
Non mi ha pesato la spiegazione finale che mi è parsa stringata e necessaria. Interessante anche la declinazione del tema.
Nel complesso davvero un buon lavoro, complimenti.
A rileggerci presto.
Giuliano


La galerie des glaces
Ciao Debora, piacere di averti letto.
Il punto di forza di questo racconto a mio parere sta nell'atmosfera che crei, e soprattutto nel cambio di atmosfera a secondo della scena. Una prima parte più spensierata, una seconda più culpa e una sorta di risveglio nel finale.
La vicenda in sé, però, non mi ha coinvolto molto, e mi ha lasciato un po' un senso di incompletezza.
Tema decisamente centrato.
A rileggerci presto.
Giuliano


Caccia al mostro
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Del tuo racconto mi è piaciuto il modo in cui ci hai condotto immediatamente nel mezzo dell'azione. Il gruppo di mercenari che circonda e attacca il mostro, le scene di combattimento, sono i passaggi realizzati meglio.
Vero il finale mi sembra che aumenti un po' la confusione, ho faticato a comprendere cosa stava succedendo e qualche passaggio mi risulta poco chiaro.
“Deduco che posso contare su di te”, dice lo Specchio nel finale, dando a intendere una sorta di alleanza (o per lo meno di tregua), quando mi pare che fino a quel momento avesse “utilizzato” il protagonista per scovare il mago.
Un ultimo appunto sulla declinazione del tema: lo Specchio qui riflette i colpi secondo la loro intensità, mi pare che quindi manchi quel “più vicini di quanto appaiono”, quel fraintendimento richiesto dal tema.
A rileggerci presto.
Giuliano


Anna
Ciao Giulio, piacere di averti letto.
Interpretazione del tema in chiave horror, i riflessi dello specchio rompono un sigillo per entrare nel mondo reale.
Simpatica l'idea di usare un nome palindromo per trarre in inganno, Anna resta Anna ma Mauro diventa Oruam, anche se confesso che mi è servita una seconda lettura per orientarmici.
Tra i punti deboli, la prima parte secondo me un po' lenta e pesante. Anche la spiegazione del sigillo mi è sembrata confusa e poco chiara.
A rileggerci presto.
Giuliano


Reflector
Ciao Eugene, piacere di averti letto.
Un racconto originale, anche se la tua interpretazione mi pare deviare un po' dal tema.
La prima parte dell'esperimento mi è sembrata troppo macchinosa e ingombrante rispetto all'economia del racconto.
Ho faticato anche ad empatizzare col protagonista, che mi è parso distaccato, tanto che la “riparazione” di Carlo, il cinico colpo di scena nel finale, sembra quasi una realizzazione meccanica e non suscita le emozioni che dovrebbe.
Rimane comunque un buon racconto, che forse avrebbe avuto bisogno di un po' di spazio in più.
A rileggerci presto!
Giuliano


Vite allo specchio
Ciao Erica, piacere di averti letto.
L'idea di fondo mi è piaciuta, come il tragico escamotage che la protagonista sceglie per porre fine all'eterno ciclo di resurrezioni.
Il modo in cui la hai presentata però non mi ha coinvolto particolarmente, pare più un elenco distaccato di avvenimenti in cui ho fatto fatica a immedesimarmi. Forse sarebbe servito più spazio, per permettere di approfondire ed empatizzare con le molte vite, o forse differenti eventi e caratteristiche delle varie vite su cui focalizzare il racconto avrebbero creato maggior coinvolgimento.
Comunque complimenti, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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filippo.mammoli
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » venerdì 22 gennaio 2021, 21:48

Classifica e commenti in ordine sparso senza troppi preamboli.

1. La gallerie des glaces, di Debora Dolci
2. Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
3. mangia.com, di Maurizio Ferrero
4. Sopravvivenza, di Agostino Langellotti
5. Caccia al mostro, di Andrea J. Leonardi
6. Reflector, di Eugene Fitzherbert
7. Anna, di Giulio Marchese
8. Vite allo specchio, di Erica Martelli

mangia.com, di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio,
piacere di leggerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto fin dall'inizio. Amo la prima persona condotta così bene, con periodi brevi, riflessioni intime del protagonista alternate al suo racconto dell'azione. Il tuo stile diretto e preciso mi sembra molto adatto a questo tipo di narrazione.
L'ambientazione in un futuro non troppo lontano né troppo improbabile è spassosa, fino alla battuta finale che è una vera chicca.
Insomma tutto bene, tutto bello.
Un solo problema e non da poco.
Non riesco leggere il tema in alcun modo.
Non c'è uno specchio, fisico o metaforico e non c'è una qualche forma di riflessione.
Se pensiamo al supermercato come all'oggetto sulla cui distanza il protagonista si inganna, vediamo che questo è più lontano di quanto prospettato.
In definitiva un ottimo racconto, ma non aderente al tema secondo me.

Sopravvivenza, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino,
inizio col dire che il Fantasy non è il mio forte, ma cercherò di non avere pregiudizi nel valutare il tuo racconto.
Devo dire che è ben scritto, come sempre nel tuo caso, ma il tono un po' troppo epico, seppur in linea con l'ambientazione, non mi ha convinto.
La storia in sé non brilla di originalità, un popolo che riunisce tutte le tribù per scacciare i barbari invasori.
Però trovo che tu abbia condotto bene la narrazione e l'azione. Inoltre ho apprezzato il finale con il ragazzo che capisce che i mostri non sono tali e in questo credo che tu abbia centrato il tema, anche se un po' di striscio a mio parere.

Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
Ciao Matteo,
piacere di leggerti e trovarti nell'arena.
Il tuo racconto è pulito, stlisticamente elegante, ben bilanciato nelle parti e molto equilbrato.
Ho dovuto leggerlo una seconda volta per capire tutto, soprattutto per capire bene dove collocare il protagonista e questo forse è una piccola pecca, ma era giusto che giocassi come il gatto con il topo fino al finale.
Le immagini che descrivi benissimo, fornendo particolari senza scivolare nell'info dump, relative agli arcobaleni e alla comparsa dei pianeti (emozionante quella della terra) sono molto suggestive.
Forse, ma è proprio per trovare il pelo nell'uovo o per rompere le palle a seconda delle interpretazioni, mi è mancata una botta, un guizzo che mi facessero sussultare.
Ma è davvero un ottimo racconto con buona interpretazione del tema.

La galerie des glaces, di Debora Dolci
Ciao Debora,
wow che racconto!
Complimenti davvero! Hai preparato l'atmosfera in modo molto nitido e realistico, nei dialoghi e nei pensieri del bambino, per poi piazzare una svolta inaspettata e bellissima a metà del racconto.
Anche il finale ha dell'originalità: avresti potuto far sparire il bambino o giocarti tutto con un plot twist a effetto, visto che te lo eri preparato alla grande. Invece no, cambi ancora, fai leva sulla paura molto realistica di un bambino e fai ancora centro.
Mi piace il linguaggio e la semplicità delle descrizioni, funzionali e mai prolisse.
Il freddo improvviso del bambino e il buio davanti all'altro bambino dello specchio li ho sentiti addosso e ho provato un brivido.
L'intromissione di un elemento a metà tra il fantastico e l'horror è stata dolce ma vibrante, senza rotture e sembra tutto molto naturale.
Il tema è trattato con specchi fisici ma anche metaforici.
Non ho appunti da farti, solo da dirti brava!

Caccia al mostro, di Andrea J. Leonardi
Ciao Andrea, ben trovato nell'arena.
Devo dirti che pur non amando la magia e il genere Fantasy, sono stato portato dentro al tuo mondo di energia, di aura e di scudi invisibili.
Anche l'azione è ben descritta, però manca un po' di contesto e poi certe affermazioni mi sembrano davvero eccessive, inspiegabili per quanto a effetto roboante, forse troppo.
"Non potete toccarmi senza la magia e non potete sconfiggermi con la magia" quindi è un superman indistruttibile, e allora perché si affanna tanto?
Chi è lo specchio, da dove viene e cosa vuole proteggere?
Per quanto anche la trattazione del tema sia originale,
Sono questi interrogativi, insieme a un finale irrisolto che mi fanno rimanere con l'amaro in bocca e con la sensazione di qualcosa di irrisolto.
Alla prossima.

Anna, di Giulio Marchese
Ciao Giulio,
Piacere di rileggerti.
Confesso di non averci capito un granché e ammetto anche candidamente che forse è colpa mia, ma ho provato a rileggerlo e i dubbi non sono diminuiti.
Il primo, per me più grande:
Chi è il POV?
All'inizio lui parla di Anna, "se Anna si accorge..." e quindi non è Anna. Alla fine però è certamente Anna, quando si specchia e succedono cose inspiegabili.
Può darsi che tu abbia cambiato il POV dopo gli asterischi, ma in un racconto di 4k, dove è difficile far empatizzare e far capire chi fa cosa, mi pare una scelta azzardata, in ogni caso poco riuscita in questo caso.
Succedono troppe cose in modo confuso e si fatica davvero a trovare un senso, una metafora a capire il contesto anche storico. C'è un virus, dalle mascherine, è ambientato ai giorni nostri?
Il sigillo, la stanza intermedia, l'altro lato e quella specie di trasformazione... Infine lo specchio e Mauro con mani insanguinate. Troppa carne al fuoco che non mi ha permesso di afferrare un filo logico, uno svolgimento sia pur convulso dell'azione.
Il tema dello specchio compare alla fine, ma non saprei come inserirlo.
Purtroppo non mi è arrivato niente, mi dispiace.
Alla prossima.

Reflector, di Eugene Fitzherbert
Ciao Eugene,
innanzi tutto devo rendere merito allo sforzo fatto per allestire una storia originale e con un'interpretazione del tema un po' diversa.
Tentativo lodevole che però, a mio modo di vedere, è riuscito solo in parte.
Se da una parte l'ambientazione e la descrizione del "setting" per l'esperimento sono funzionali, anche la freddezza mostruosa nel maneggiare vite animali e umane è resa molto bene, dall'altra ho trovato un po' abusate alcune parole come "quantico" che quando si vuole sparare alto e scrivere di fantascienza, ci sta sempre bene.
E poi, giunto alla fine, dove comunque si percepisce bene la disinvolta mostruosità dello scienziato, mi è rimasto poco.
Forse hai indugiato troppo nella descrizione serrata dell'esperimento mostrando poco altro che avesse a che fare con gli intenti del protagonista, della moglie e dei bambini coinvolti.
Per me un racconto riuscito a metà.
Alla prossima.

Vite allo specchio, di Erica Martelli
Ciao Erica, ben trovata nell'Arena.
Non so se questa sia la tua prima volta qui a minuti contati e se ti sia approcciata alla scrittura da poco tempo.
Senza stare a girarci troppo intorno, ti dico che il tuo racconto è un po' acerbo da molti punti di vista.
Se da una parte l'idea di fondo poteva essere buona, soprattutto per il fatto dello specchiarsi in altre vite passate, dall'altra non mi ha convinto affatto per la forma narrativa.
Il tuo è un lungo monologo, un racconto di sensazioni e cose accadute nel passato senza che ci sia nessun azione nel presente dello svolgimento. Ti dico subito che io non sono un maniaco dello "show don't tell", ma qui succede davvero pochino, a parte il finale che non mi è dispiaciuto.
Altre segnalazioni che devo farti riguardano refusi quali "un altra" senza apostrofo, o "vie" invece di vite. Mi ha stonato di più il verbo "ebbi avuto" che esiste come trapassato remoto ma che non credo di aver mai utilizzato da quando scrivo.
Se avevi bisogno di indicare un'azione precedente rispetto al passato remoto, "avevo avuto" al trapassato prossimo, anche se con sfumature diverse, sarebbe andato più che bene.
Spero tu prenda questi consigli nel modo giusto, cestinandoli se lo ritieni opportuno.
Alla prossima.

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Gennibo
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » sabato 23 gennaio 2021, 20:06

Ecco qui la mia classifica:
1 Mangia.com
2 La galerie des glaces
3 Caccia al mostro
4 Oltre gli arcobaleni
5 Reflector
6 Vite allo specchio
7 Anna
8 Sopravvivenza


Mangia.com
Ciao Maurizio e piacere di leggerti, Il tuo racconto mi ha divertito molto :D
Per me il tema è chiaro. Prima ciò che lui vuole diventa irraggiungibile perché l'app non funziona più. Guarda il supermercato, quello che sembrava lontano (il cibo) in realtà è lì, dall'altra parte della strada. Quando entra in ascensore il supermercato diventa la cosa "lontana" e il servizio che rifunziona diventa la cosa non così "irraggiungibile" come sembrava, tanto che il protagonista in ascesore riesce a ordinare, cioè a raggiungere quello che sembrava impossibile fino a poco prima.
Per me, standing ovation.
Unico punto su cui sono perplessa:
Pigio sull'icona blu dell'app di domotica, sblocco la chiusura della finestra, che si apre emettendo un ronzio.
Qui sembra che l'app di domotica, per via dell'inciso, si apre emettendo un ronzio. toglierei la virgola prima del "che".
A presto e buona Edition!

Galerie des glaces
Ciao Debora e piacere di leggere un altro tuo racconto, ho apprezzato il modo in cui hai gestito le descrizioni, mi sono vista vagare tra i corridoi di Versailles, e ho trovato affascinante questo fantasma che a un certo punto crea un’atmosfera gotica.
Bello: un puzzle di figure volanti che ci fissano dall’alto.
Ti faccio notare un paio di cose, ma sono dettagli minimi, tipo:
Ma noi siamo nella galleria piena di gente…
Quel “noi siamo” mi ha rallentato la lettura e non sono riuscita a figurarmi quanti e chi fossero quel “noi”
Che ne dici di sostituire “gente” con “turisti”?
Farei parlare una guida turistica, qualcosa che dia l’impressione di un sottofondo cattedratico, e la mamma potrebbe seguire questa guida affascinata, così si capirebbe che è stata lei a trascinare lì la famiglia.
Domanda: perché il papà dice al ragazzino attento a non sparire? (so che lo hai messo per giustificare quello che fa il ragazzino dopo, ma sembra messa in funzione della tua idea, invece che in funzione della storia; per dire, sarebbe bastato un: cerca di non sparire come il tuo solito.
C’è l’assonanza voleva e doveva. E poi mi chiedo se il rosso è un caso o ci hai pensato. Anfora rossa, colonne rosse, pantaloni rossi. Se è il primo stai attenta, se è il secondo ok.
Comunque a parte qualche dettaglio del genere direi molto bene.
Alla prossima e buona Edition!

Caccia al mostro
Ciao Andrea e piacere di leggerti, mi sono divertita a immaginare uno specchio vero, riflettente e con i muscoli, me lo sono visto bene come cartone animato. In alcuni punti si vede che è stato scritto in fretta. Un esempio su tutti che mi ha fatto sorridere: salto fuori i cespugli.
Ma a parte questo, mi è piaciuto molto lo stile (le macchie bianche mi affollano la vista), come gestisci le azioni e le reazioni dei personaggi. (due mercenari si rotolano sul prato con le mani sugli occhi.) Mi è piaciuto anche il finale, con lo specchio che torna seduto nella posizione iniziale e dice che non è poi una persona così diversa (lontana) dal protagonista, perché anche lui vuole stare in pace. Per me un buon lavoro, però da rivedere e sistemare.
Buona Edition e a presto!

Oltre gli arcobaleni
Ciao Matteo, mi è piaciuto molto l’inizio del racconto, e anche il finale. Nel mezzo mi sono un po’ persa tra descrizioni molto belle e domande che mi sono posta che hanno rallentato la lettura e mi hanno impedito di immergermi nella storia.
Ci fai entrare in questo mondo “straordinario” sedendoti a una postazione panoramica e sappiamo che tutto questo durerà mezz'ora, sappiamo anche che fa freddo, o che arrivi da un posto freddo: perfetto; questo espediente narrativo (farci credere una cosa quando invece sarà tutt'altro) secondo me è sufficiente a giustificare un’immersione totale nella meravigliosa visione che hai davanti.
Invece tu, per tutto il testo ci metti in allarme con continui riferimenti all’orologio, o cose come “il turno durerà abbastanza”, che secondo me fanno suonare un campanello con scritto sopra: “attento, qui ti sto ingannando, tienilo presente, poi ti spiego.
Se togliessi questi campanelli, il lettore, arrivato alla fine, tornerebbe indietro a controllare l'inizio e penserebbe: ma che Bravo! Ci sono cascato, ho creduto davvero che fosse su Titano. Invece di: ecco perché qui e là ha scritto quelle cose.
A rileggerti e buona Edition!

Reflector
Ciao Eugene e piacere di rileggerti, mi è piaciuta molto la preparazione dell'esperimento e la padronanza con cui sei riuscito a gestire la storia. La fine mi è arrivata poco, non ho capito perché sacrificare anche la moglie, perché non coalizzarsi con lei per prendere la madre del vicino insieme al piccolo e sacrificare entrambi. Capisco la follia dello scienziato, ma non vedo motivazioni "folli" o meno che premettono e giustificano l'uccisione della moglie.
Riguardo il tema direi che è centrato, un esperimento sulla base di una speranza dettata dalla disperazione che alla fine riesce e non sembra più un desiderio irraggiungibile.
Buona Edition e alla prossima!

Vite allo specchio
Ciao Erica e piacere di averti letto per la prima volta, dopo i tuoi commenti mi sto chiedendo quale sia la lingua che usi abitualmente. Del tuo racconto mi è piaciuta l'idea di un'anima che passa da un corpo all'altro, anche se non capisco la ragione per cui si ritrova in mezzo all'esistenza di un'altra persona, invece di ripartire daccapo, ma ci sta, soprattutto perché anche la protagonista non sembra capire cosa le stia succedendo. Curioso che invece che pensare di avere un'altra possibilità e forse chissà quante altre di vivere, visto che la sua vita è stata stroncata così presto, pensa al tempo perduto, visto che la monaca è molto più vecchia della ragazzina che era stata fino a poco prima.
Il troppo raccontato in modo così generale, e le ragioni che adduce, non mi hanno fatto empatizzare molto con la protagonista.
Ti auguro una buona Edition e spero di rileggerti presto

Anna
Ciao Giulio e piacere di leggerti, il punto di forza di questo racconto secondo me è l’idea, però lo svolgimento mi ha piuttosto confuso. Il nome palindromo non l’avevo colto fino a quando non lo hanno fatto notare nei commenti, forse sarebbe stato meglio Otto, perché quel Mauro al contrario mi sembra l’unica nota fantasy del racconto (in realtà lo è anche il sigillo, ma nel suo significato, non nel nome).
Lo rivedrei cercando di chiarire il ruolo del sigillo e i vari passaggi.
Concordo con chi ha detto che la seconda parte è più comprensibile.
A rileggerti e buona Edition!

Sopravvivenza
Ciao Agostino, del tuo racconto ho apprezzato il tentativo di dare i due punti vista, anche se ho trovato difficile entrare nella storia e nelle due facce interpretative. Ho letto altri racconti tuoi che mi sono rimasti impressi per la loro efficacia e bellezza. Questo l'ho trovato meno efficace. Ti faccio una domanda, a parte per il corsivo, quali parole fanno capire il cambio di punto di vista?
Anche all'inizio ho faticato a capire chi fosse il protagonista (un soldato? un mago? un contadino?) e di conseguenza non sono riuscita a creare un contatto di empatia o antipatia con lui. Chiunque poteva benissimo essere davanti a quei combattenti. Una possibilità come un altra che invece di farmi entrare nella storia mi ha lasciato in sospeso. "Deglutisco" mi dice qualcosa che già so, cioè che la situazione è difficile, ma non mi dà nessun appiglio in più per quello che vorrei, sapere chi sta parlando così da entrare nella storia il prima possibile.
A presto e buona Edition!

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antico
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 24 gennaio 2021, 20:37

Avete già ricevuto cinque classifiche e sono tutte corrette, ne dovete ricevere ancora quattro.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 26 gennaio 2021, 15:45

Ecco la mia classifica. Ho dato importanza sia allo stile, alla coerenza, al mio gusto personale ma anche all'aderenza alla traccia.

1) Oltre gli arcobaleni
2) La galerie des glaces
3) mangia.com
4) Anna
5) Sopravvivenza
6) Reflector
7) Caccia al mostro
8) Vite allo specchio


mangia.com
Ciao Maurizio. Piacere di leggerti.
Il racconto scivola che è un piacere. Il personaggio è davvero ben caratterizzato e con il tuo stile, attraverso i dettagli, sei riuscito a rendere bene l'idea. Al contrario di chi mi ha preceduto non ho trovato fastidiosi alcuni aspetti surreali, riuscendo ad allinearmi al clima grottesco senza far rompere il patto con il lettore.
La storia ha una struttura molto solida. Parte, si sviluppa e ha una chiusa perfetta.
L'unica nota stonata riguarda il tema, secondo me preso per tre quarti. Calza molto bene l'aspetto degli oggetti più vicini di quanto sembrino (in questo caso il drone con il cibo) ma nella traccia si parlava di specchi e ho provato davvero in tutti i modi a cercare di capire come tu li abbia collocati, letteralmente o simbolicamente che fossero. Da un punto di vista letterale non ce n'è traccia, immagino quindi sia il secondo. Qualcosa che riflette l'immagine del protagonista? Il drone? Il suo desiderio? Faccio davvero fatica e non capisco se sia un problema mio oppure no, ma ho notato che anche altri che mi hanno preceduto non l'hanno colto. Forse non era molto evidente e questo lo penalizza un po'. Per il resto, ottima prova, come sempre. A presto!

Sopravvivenza
Ciao Agostino, piacere di leggerti.
Per poter capire il tuo racconto mi ci sono volute due letture e per farlo si sono resi indispensabili i tuoi commenti.
E una volta capito devo dire che l'idea creativa era davvero forte. Se ben reso avrebbe spaccato davvero. Ma temo che molte intenzioni siano rimaste nella tua testa e non siano riuscite a formarsi a dovere, non arrivando molto bene all'immaginazione del lettore (parlo per me, ovviamente).
I problemi sono molteplici. Uno è che non hai dato un nome al protagonista della prima scena. Questo ha fatto sì che quando nella seconda scena parli di Biton, il lettore può essere facilmente confuso e associare il nome al ragazzo della prima scena. Un secondo problema è che se nella tua testa è chiaro che gli avversari non sono barbari ma greci, il lettore questo non lo sa. Quindi, quando nella seconda scena, parlando dei nemici, si parla di barbari, non arriva il ribaltamento di prospettiva, perché potrebbero essere benissimo dei barbari che hanno affrontato altri barbari. L'unico riferimento a cui ci si poteva aggrappare era l'oracolo di Piza, ma per chi non ha questo genere di conoscenze o volontà/capacità di approfondire, rimane tutto oscuro. Trovo quindi che il colpo sia rimasto in canna, purtroppo.
Aggiungo inoltre dei passaggi piuttosto confusi. Per esempio:

"Ad un ordine del re alziamo i giavellotti e gli scagliamo contro gli invasori."

Immagino sia LI, altrimenti sembra che scagliano gli invasori contro i giavellotti e non credo la dinamica sia stata questa. XD

"Le colpiscono legno, bronzo e carne."

Non sono riuscito a comprendere bene l'utilizzo di LE. Chi colpisce cosa? Forse, togliendolo proprio, risulto tutto più corretto con un "Colpiscono legno, bronzo e carne" riferendosi ai giavellotti.

"Alcuni nemici cadono, ma la loro formazione non arretra: i vuoti vengono chiusi torna a offrirci un muro di scudi.

Anche qui un altro refuso, suppongo. Forse intendevi dire E TORNANO A OFFRIRCI?

Mi è parso che a questo giro tu non sia riuscito a rileggerti e a sistemare quei dettagli che avrebbero fatto la differenza. Alla prossima!

Oltre gli arcobaleni
Ciao Matteo. Piacere di leggerti.
Parto dicendo che la tua penna mi piace molto. La storia mi ha preso e da amante dei plot twist ho anche apprezzato tantissimo il finale con il ribaltamento di scena. Il tema l'hai preso in pieno, con la terra proiettata sul monitor a specchio che sembra lontana quando invece è molto vicina.
Ti promuovo quindi a pieni voti, lasciandoti soltanto una nota negativa sulla parte conclusiva. Forse, invece dello spiegone, si poteva trasmettere quelle informazioni in maniera più semplice e indiretta, come attraverso un dialogo. Un uomo che recupera il vecchio, lui che gli manifesta il suo desiderio di essere lì, sulle colonie e l'altro che lo denigra per la sua età avanzata, lasciando poi le due righe finali per chiudere in poesia. Sarebbe stato meno pesante, non dando l'idea di "riepilogo" che ha invece trasmesso quel muro di informazioni. Per il resto, ottimo lavoro. A presto!

La galerie des glaces
Ciao Debora, piacere di leggerti.
Il tuo è un racconto dalle sfumature horror ma dal tocco delicato. Mi è piaciuta quella sensazione di ambiguità, in cui non si capisce se il bambino sia un fantasma o se lo specchio sia una sorta di portale verso il passato. Almeno, io ho trovato possibili entrambe le interpretazioni. Direi che tutto è reso molto bene e il tema è preso in pieno, con il bambino riflesso più vicino di quello che sembra.
Poche note stonate. Una, che ti hanno fatto già notare, il particolare della gonna della mamma che diventa bermuda poco più avanti. L'altro è l'età indefinita del protagonista. Molte cose lasciano intendere sia un bambino ma attraverso i dialoghi iniziali io lo immaginavo adolescente. Sono state due cose che stridevano un po' l'una con l'altra.
Per il resto, ottima prova. A rileggerci!

Caccia al mostro
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Parto col dire che il tuo testo è sicuramente ben scritto, con movimenti e azioni che sono ben chiare nonostante la loro dinamicità. Il problema di questo racconto, quindi, credo stia nel suo contesto. Viene detto molto poco, a causa dell'ampio spazio che si prende il combattimento. Perché c'è questa diatriba tra lo stregone e lo Specchio? Chi è lo Specchio? Dove prende i suoi poteri? Perché tutto quanto è chiaro, il fatto che rifletta qualcosa di molto vicino ai suoi aggressori, ossia la loro stessa violenza, ma senza un background chiaro credo sia difficile empatizzare per qualcuno in questa vicenda. Rimane tutto piuttosto asciutto e questo porta anche le scene d'azione, per quanto ben fatte, a risultare pesanti e noiose. Probabilmente, tagliando un po' di cappa e spada e dando più risalto a queste informazioni, il testo ne avrebbe giovato. A rileggerci!

Anna
Ciao Giulio. Piacere di leggerti.
Direi che il tema è preso in pieno, andando proprio sul letterale, senza troppi fronzoli.
La storia scorre abbastanza bene dall'inizio alla fine. L'unico intoppo, a mio parere, è il punto in cui il riflesso di Anna viene avvolto dalla luce, come se fosse crocifissa. Ammetto che ho fatto molta fatica a visualizzare l'immagine e a capirne il senso all'interno del contesto.
Il resto funziona, anche se la tensione narrativa è un po' bassa, perché il risultato finale è abbastanza prevedibile. Mi è parso un compito condotto in porto senza troppo sforzo, ma comunque sufficiente. Ci sono alcune sviste da sistemare.
In un caso, l'inverso di Chiara è scritto sbagliato (Araich), ho trovato "un eccezione" senza apostrofo e "aprò la porta" con un accento di troppo. Piccole cose, comunque.
A rileggerci.

Reflector
Ciao Eugene. Piacere di leggerti.
Il tema lo hai preso, perché gli oggetti riflessi diventano parte integrante dell'essere sotto esperimento, quindi si "avvicinano" a lui in un certo senso. Mi è piaciuto come hai reso credibile la parte tecnica, cosa non da poco, seppure non sia riuscito a visualizzare bene la scena che volevi raffigurare nel punto in cui vengono schiacciati i tasti più e meno. E' come se mi mancassero dei dettagli descrittivi importanti.
Il finale, ahimé, temo non funzioni e rompa il patto con il lettore. Non hai specificato da nessuna parte che l'essere morto doveva essere ucciso sul momento. La gatta, infatti, sembra sia un cadavere recuperato. La domanda sorge quindi spontanea: perché lui e la moglie non hanno recuperato un cadavere dal cimitero (ricorda un po' Frankenstein Junior)? Uccidere la propria moglie e madre del ragazzo dovrebbe essere proprio l'ultima spiaggia, ma questo non trapela nel racconto perché lasci l'idea che di alternative ce ne possano essere molte (così come uccidere una terza persona). Per intenderci, il colpo di scena finale non riesce nel suo intento facendo, al contrario, cadere un po' l'intero castello. Peccato. Alla prossima.

Vite allo specchio
Ciao Erica. Piacere di leggerti.
Non sono riuscito molto a entrare in sintonia con il testo né a empatizzare a dovere con la protagonista. Forse un po' è colpa del raccontato, il dover riassumere qualcosa di molto vasto in poche righe (si parla infatti di una moltitudine di vite). Le 4000 battute non hanno giocato a tuo favore e forse non è stata la scelta più azzeccata.
Un secondo problema sta nelle fondamenta stesse del testo. Lei muore e si ritrova in un'altra vita, ma questa vita, prima del suo arrivo, che cos'era? In genere, nella reincarnazione, si riparte dalla nascita, non in una vita già in corso. Ho faticato a capire il meccanismo, quindi, di quello che tu avevi in mente. Il nuovo personaggio, seppur vecchio, risulta "nuovo" per chi interagisce con lui? O lei entra di prepotenza nella vita di un altro? Non so se mi spiego, ma è una cosa molto nebulosa.
Il terzo e ultimo punto riguarda il finale. Perché lei si uccide? Non si comprende nemmeno questo. Perché è stanca di reincarnarsi? (non credo, perché morendo si reincarnerebbe ancora) Allora è forse insoddisfatta dell'ultima vita vissuta? Vuole semplicemente rispettare il rituale del primo maggio? Credo ci siano troppe domande lasciate incompiute, che lasciano pensare tu sia andata un po' a braccio e a sentimento, senza progettare bene le fondamenta del racconto. Nel mio piccolo posso consigliarti, la prossima volta, di lavorare anche su questi dettagli che possono dare solidità alla tua storia. A rileggerci!

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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 26 gennaio 2021, 18:48

Avete ricevuto sei classifiche, ve ne mancano ancora tre.

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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 gennaio 2021, 15:38

CLASSIFICA

1) La galerie des glaces
2) mangia.com
3) Sopravvivenza
4) Oltre gli arcobaleni
5) Reflector
6) Caccia al mostro
7) Anna
8) Vite allo specchio

La galerie des glaces
Dire che hai centrato il tema è un eufemismo: più specchi di così...
Bella la scelta dell'ambientazione, molto curata e suggestiva la descrizione del salone degli specchi. La limitatezza dei caratteri non ti ha impedito di dar vita a una narrazione di un certo respiro, tripartita. Buona la caratterizzazione del bambino, in linea con quello che è lo sviluppo psicologico in quella fase della vita: è curioso, ma anche spaventato dalla situazione in cui si trova "intrappolato", accoglie con sollievo il "salvataggio" da parte dei genitori, ma poi è addirittura dispiaciuto nel dover lasciare solo l'altro bambino-ombra nello specchio.

mangia.com
Il racconto ha quel mix spiazzante di grottesco e umorismo macabro che fa riflettere. Un raccontino à la Black Mirror, oserei dire. Il contesto è sicuramente futuristico, ma non dubito che tra qualche decennio o anche qualche anno ci ritroveremo già con i droidi che consegnano cibo, e questo fa riflettere. Mi ha fatto morire il "Cucina casalinga della nonna? Troppo sana": di solito le nonne sono quelle che ci rimpinzano di qualsiasi cosa, se questo è più sano della solita dieta del recluso del tuo racconto ci credo che è arrivato a 300 e passa chili!
La lunghezza ridotta del racconto si fa sentire in alcuni punti, ad esempio nel passaggio troppo brusco dall'ingresso nell'ascensore alla rottura dei cavi. Nel senso che i due eventi si svolgono sicuramente uno di seguito all'altro, ma c'è un passaggio troppo rapido dall'una all'altra situazione che a me personalmente non ha fatto impazzire. Ma è una quisquiglia, e poi come ho già scritto dev'essere una conseguenza dello scarso numero di caratteri a disposizione.

Sopravvivenza
Ho apprezzato molto la scelta della cornice storica, anche se potrebbe aver reso il racconto "indigesto" a lettori meno ferrati sull'argomento, nonché la scelta di raccontare una stessa vicenda attraverso due opposti punti di vista. Tuttavia ho dovuto rileggere un paio di volte per capire che i due PoV appartenevano rispettivamente a un soldato trace e a un greco. Ma potrebbe essere un difetto dovuto allo scarso numero di caratteri a disposizione, che ha impedito di sottolineare a dovere le differenze psicologiche e culturali tra i due personaggi. In definitiva è un racconto con una buona idea iniziale e un'interessante rilettura del tema della sfida, penalizzato però dalle ristrettezze dei 4000 caratteri.

Oltre gli arcobaleni
Racconto molto descrittivo nella prima parte, e nonostante questo leggero e piacevole da leggere, oltre che suggestivo. Non ho trovato affatto negativo lo "spiegone" finale, ci sta, soprattutto in un racconto che ha un numero di battute molto ridotto e non può permettersi di divagare troppo: in una narrazione di più ampio respiro si sarebbe potuta gestire la mole di informazioni in ben altro modo, ma qui giocoforza bisogna abbandonarsi a qualche infodump di troppo.
L'unico "difetto", forse, è il fatto che si intuisce fin da subito che c'è qualcosa che non va. Già la prima immagine è il protagonista che si lascia cadere sul sedile e da lì capisci che quello che si vedrà è un'illusione, una finzione, un film, un ologramma, insomma qualcosa di finto o che comunque non è quello che sembra. In questo modo il colpo di scena nella seconda parte è molto telefonato. Ma forse il tuo obiettivo non era quello di creare una sorpresa tale da farci saltare dalla sedia, e sta bene così.

Reflector
Lo svolgimento del racconto non mi ha convinto appieno, l'ambientazione invece sì. Anzi, in alcuni momenti ho avuto l'impressione che tu abbia impiegato più "energie creative" nel setting che nella narrazione vera e propria. Al di là di questo, mi piace il tuo stile agile e martellante con frasi brevi e frequenti accapo. Soprattutto nella prima parte, questo modo di scrivere riesce a rendere gradevole e tutt'altro che pesante la descrizione dell'esperimento.

Caccia al mostro
Il maggior punto di forza, e anche la debolezza, del racconto sta nel suo partire in medias res, bruscamente. Il lettore è scaraventato nel bel mezzo dell'azione e questo crea un mix piacevole di spiazzamento e immersione, ma nello stesso tempo si rimane confusi e il contesto non viene completamente chiarito nelle righe successive. Certo, c'è anche lo zampino del numero ridotto di caratteri, che impedisce di creare storie di grande respiro: in questi casi bisogna essere davvero bravi a contenere un intero microcosmo narrativo in poche righe, e il fantasy è una bella bestia, perché non si può liquidare l'ambientazione in uno spazio così ristretto.

Anna
Ammetto di aver trovato il racconto poco chiaro in diversi punti. Non è necessariamente un male, un racconto che dà poche informazioni può risultare molto suggestivo e addirittura coinvolgente, ma in questo caso non sono riuscito ad apprezzare appieno una simile scelta. Carina l'idea dei nomi al contrario, ma l'ho "sgamata" subito leggendo già Oruam, è diventato ancora più palese con Araihc, forse sarebbe stato più interessante impiegare qualche nome proprio perfettamente palindromo come Otto o Ava per rendere più sfumata e sottile questa cosa.

Vite allo specchio
Un lungo monologo, e ci sta. Il problema è che il tipo di storia che hai scelto di narrare avrebbe dato il meglio di sé in una forma diversa, magari con una narrazione più frammentata, fatta di continui flash relativi a ognuna delle "vite" vissute dalla protagonista. Anche qui, una parte della colpa dev'essere dello scarso numero di caratteri: una storia del genere potrebbe eccellere in una dimensione più ampia, qui mi sembra troppo compressa e "sacrificata".

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antico
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 27 gennaio 2021, 18:57

Dovete ricevere solamente più una classifica.

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Mauro Lenzi
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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 27 gennaio 2021, 20:23

Eccola.

Commenti sparsi (presi dai commenti più estesi nei rispettivi topic) in ordine di presentazione del gruppo, e in fondo la classifica.

mangia.com, di Maurizio Ferrero

Le descrizioni sono ben fatte, riesci a mostrare gli elementi che servono per generare una sensazione di disgusto; con naturalezza ed equilibrio, senza darvi eccessivo… peso! Cosa che trovo anche nel punto di vista narrante; la sua apatia trasforma il grottesco in normalità, fino alla fine.
Forse però questo rappresenta anche il limite della storia. Si svolge senza particolari conflitti interni o esterni; anche il dramma era un rischio annunciato, che unito alla particolarità del punto di vista ha attenuato il brivido finale.
Un pensiero mio che non vuole essere un giudizio negativo sul racconto. La superficialità con cui il protagonista affronta le sue condizioni fisiche mi ha impedito di entrare in empatia con lui.

Sopravvivenza, di Agostino Langellotti

Se ho capito bene l’interpretazione del tema è nella specularità tra i due eserciti, dove la vicinanza sta nella somiglianza tra gli uomini. Idea interessante, che apprezzo.
Nella fase iniziale ero incerto a cosa si stesse riferendo: il mio primissimo pensiero è andato a una rappresentazione pittorica. Poi ho pensato a un esercito in carne ed ossa.


Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani

Bella l’interpretazione del tema e le descrizioni: su queste segnalo solo che nella parte iniziale non ho capito subito dove eravamo.
Devo dire che avevo ipotizzato la possibilità che si trattasse di una proiezione. Certo, se la storia mi avesse sorpreso sarebbe stato meglio, però non la trovo mal fatta. Sicuramente preferisco così che non una storia che mi lascia nel vago per poi dirmi sul finale di cosa si trattava.


La galerie des glaces, di Debora Dolci

il racconto mi è piaciuto come storia, stile a adesione al tema.
So che tu sei molto attenta ai dettagli per cui molte cose che ti segnalerò saranno finezze che valuterai tu come inutili pignolerie o spunti utili in ottica di miglioramento costante.
Nella battute iniziali non sempre mi è chiaro chi parla. Qualche dubbio alla prima battuta della mamma, e dopo sue varie frasi spezzate dalle azioni, la battuta del protagonista mi giunge inaspettata e non evidente.
Battute della mamma troppo didascaliche, da guida turistica. Mancano di spontaneità. Non lo considero un errore perché i rendo però conto che potrebbe essere proprio così come personalità e che il pdv non abbia la maturità per notarlo. Tuttavia te lo indico come riferimento tuo.
Il papà invece sembra avere un rapporto feticista con le spalle. Strizza la spalla a Michelangelo per poi toccargliela sul finale (dove la mamma lo aveva preso poco prima), nel mezzo sta spalla a spalla con la mamma.

Caccia al mostro, di Andrea Leonardi

Interpretazione del tema particolare, che ho apprezzato.
Storia con molta azione e idee interessanti, non starò a disquisire sull’originalità: a me sono piaciute
Mancano le motivazioni del protagonista, di conseguenza è difficile empatizzare con lui, se non per il compito gramo cui il mago bastardo lo spinge; ma ancora, non si sa perché, né traspare nessuna informazione dai suoi pensieri.
Anche sul finale si potrebbe presentare l’occasione di capire qualche motivazione della caccia allo Specchio, ma non c’è.
Piuttosto lo Specchio appare così perfetto e invincibile che il voltafaccia del protagonista appare scontato, ed è l’unica cosa che questi possa fare di fronte a un potere così soverchiante. Questo purtroppo non aiuta a creare un vero conflitto. Il protagonista sembra un semplice sgherro che viene mandato a combattere contro il vero eroe. Se l’idea è questa, il consiglio che ti do è di usare una narrazione più ironica, che dia alla situazione quella verve che il protagonista da solo non può fornire.

Anna, di Giulio Marchese

Idea curiosa, che purtroppo non si comprende molto bene nel finale. Non ci piove che non fosse il caso di far spiegare ai personaggi cosa fosse il Sigillo, se entrambi sapevano benissimo cosa fosse. Eppure chi legge paga un dazio pesante nel seguire un dialogo che sì non annoia (e qui è bravura tua), ma è così ermetico che non permette di capire. Per cui si va avanti, sperando poi di capire. In realtà quel che accade si spiega da sé e non ha bisogno di tutto quanto hai seminato prima. Il che, se almeno permette alla storia di stare in piedi e risolversi, rende inutile tutta quella semina sul Sigillo, l’umanità regredita, la zona neutra, i legacci di luce, il ruolo di Chiara (ehm al contrario).
Credo che sia sempre un bene dare qualche dettaglio in più sul personaggio, anche se in prima persona. Altrimenti si può verificare un effetto spaesamento, ad esempio che il personaggio era donna e lo si scopre quasi alla fine. Certo, il nome era un indizio, però il collegamento si realizza dopo; ma in ogni caso chi legge non dovrebbe supporre ma avere qualche certezza almeno su qualche aspetto fondamentale.

Reflector, di Eugene Fitzherbert

L’impressione che ho avuto all’inizio è una serie di termini tecnici che da un lato dà credibilità al pdv, ma dall’altro tiene lontano il lettore che non ha bene idea di cosa stia parlando. Ci vuole molto perché si capisca cosa succede: però è anche questo che tiene ancorati alla storia. Penso che non ci sia una misura esatta, perché ci possono essere sensibilità diverse. In una successiva riscrittura cercherei di associare i termini tecnici a qualche evento più comprensibile, e riducendo al minimo quello che è funzionale per la storia. Evitando insomma i termini che rischiano di restare fini a se stessi.
Però, ripeto: nell’ottica di una riscrittura. Nelle dinamiche di MC non ho particolari appunti da fare.
Mi piace come è scritto.
Per tuo feedback, ho capito dove si sarebbe andati a parare quando non ho notato altri personaggi in scena dopo il neonato. Non mi ha rovinato il gusto, è arrivato abbastanza in fondo.


Vite allo specchio, di Erica Martelli
L’idea mi è piaciuta, pur che fatico a trovare l’attinenza con la traccia trattata. Se ho capito bene, la protagonista cerca di spezzare questo ciclo suicidandosi prematuramente.
Ciclo che, più che di reincarnazioni, direi di possessioni. Anch’io ho infatti avuto la perplessità di una vita che non ricomincia da zero, piuttosto che si innesta in vite già precedenti. Ma poi possessione è una mia ipotesi, infatti non è chiaro se le coscienze già formate vengono azzerate e sopraffatte dalla coscienza della protagonista.
C’è poi il problema principale, a mio avviso, che si propone sia nello stile che nella trama. Noi lettori stiamo assistendo a un racconto sia di forma che di sostanza di un paio di aneddoti della protagonista. Per cui non ci coinvolge molto né quello che ci spiega (al di là dell’apprezzare l’idea) né come lo fa.
Per aumentare il coinvolgimento di chi legge, avresti potuto iniziare dalla scena nel bosco. Narrata come se fossimo la protagonista stessa. Vediamo e sentiamo quello che nota lei, senza intermediazioni di lei che ci spiega cosa accade. Possiamo assistere a qualche suo pensiero, ma solo se è pertinente al contesto.


Ed eccoci alla classifica.
Con l’eccezione di un esordio (meritevole di grande rispetto), le opere sono tutte di buon livello. In classifica le posizioni dalla prima alla penultima rappresentano una valutazione positiva.

1 - La galerie des glaces, di Debora Dolci
2 - Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
3 - mangia.com, di Maurizio Ferrero
4 - Reflector, di Eugene Fitzherbert
5 - Sopravvivenza, di Agostino Langellotti
6 - Caccia al mostro, di Andrea Leonardi
7 - Anna, di Giulio Marchese
8 - Vite allo specchio, di Erica Martelli

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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » mercoledì 27 gennaio 2021, 22:50

Vi manca una sola classifica. Lo so, lo avevo già scritto nel precedente mio intervento, ma avevo fatto male i conti :)

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Re: Gruppo T-REX IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » martedì 2 febbraio 2021, 20:14

Ecco i miei commenti e classifica per il vostro gruppo!

1) mangia.com, di Maurizio Ferrero
Racconto molto buono che non raggiunge il massimo della mia valutazione per un disequilibrio che non mi ha permesso di apprezzarlo in toto: penso che il punto di svolta con conseguente movimento del protagonista arrivi troppo tardi e che tu sia stato costretto ad accelerare un pelo fino al finale. Ti prendi un certo tipo di tempo nella prima parte che, a cose concluse, sembra eccessivo rispetto alla seconda, insomma. Niente di grave perché il racconto è comunque di grande livello, ma sono convinto si potrebbe ancora migliorare. Il tema c'è ed è ben declinato. Per me un pollice quasi su.
2) La galerie des glaces, di Debora Dolci
Un gran bel racconto in cui però, più volte, ho percepito come un senso di pesantezza, quasi che si potesse fare un maggior lavoro di asciugatura del testo in un'operazione tesa all'alleggerimento. Intendiamoci, mi è piaciuto, ma ho faticato a entrare sia nel primo paragrafo che nel secondo, in particolar modo non ho visto come naturale il passeggiare lateralmente come i gamberi, non me lo sono proprio visualizzato. Per il resto, ottima costruzione e messa in scena con una costante attenzione al mantenimento del conflitto in ogni sua parte (tranne forse nell'ultima e questo potrebbe essere un altro problemuccio), molto buona anche la declinazione del tema. Concludendo, per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante che va a posizionarsi davanti al parivalutato racconto di Mantoani per una maggiore difficoltà, superata, nell'imbastimento della scena.
3) Oltre gli arcobaleni, di Matteo Mantoani
Idea molto bella, realizzazione efficace. Nella prima parte ho percepito un po' di distacco, come se il protagonista facesse fatica a trasmettermi il suo entusiasmo misto a triste e serena rassegnazione (qualche gocciolina dovresti aggiungerla anche nella prima parte del racconto). L'urgenza dello scorrere del turno non l'ho trovata funzionale per immergermi e anzi mi è stonata post lettura perché se spende così tanti soldi e la rappresentazione è una visione in vr allora perché non confezionare uno spettacolo completo? Il tema è ben declinato. Per me qui siamo su un pollice tendente verso l'alto in modo brillante, un lavoro più che buono cui avrebbe giovato più emozione (che cerchi di fare trasparire, ma che non arriva con tutta la forza che avrebbe dovuto avere, IMHO).
4) Sopravvivenza, di Agostino Langellotti
Mi è stato tutto chiaro già dalla prima lettura anche se, devo ammetterlo, non conoscendo le usanze dei traci ho capito non fosse un fantasy solo quando è stata nominata la Pizia... La trovo una discreta esecuzione, ma occhio che la prima parte è piena di refusi e incertezze, non da te insomma. A partire da questo giavellotto che sembra ricrearglisi in mano ogni volta che lo lancia per arrivare a gli/le usati male e ho trovato anche una D eufonica, sporcizie che non sono abituato a trovare nei tuoi testi. Trovo molto furbo e utile il consiglio che ti ha dato Dolzadelli sul dare un nome al protagonista della prima parte per sgombrare il campo da ogni dubbio. Molto buona la declinazione del tema. Tirando le fila: per me un pollice tendente verso l'alto in modo solido anche se non brillante.
5) Reflector, di Eugene Fitzherbert
Mi sono chiesto perché tu abbia dedicato tanto spazio all'esperimento e penso che volessi rendere l'idea dello scollamento dell'uomo da qualunque parvenza di umanità in favore della scienza, questo passa. Quando poi introduci la questione del figlio lo fai con la parola AGGIUSTARE e anche questa è una scelta ben determinata e credo sia per distanziare la sua volontà da una questione di affetto in favore, sempre, della sfida scientifica. Anche il finale è in quella direzione perché lui prende quello che ha sottomano in quel momento per testare la sua invenzione. Ecco, credo che il racconto manchi proprio nel mostrare in modo più funzionale la mostruosità di questo protagonista, totalmente dominato da motivazioni che trascendono l'amore famigliare. Nel cercare di creare questo distacco ti dimentichi il lettore e fornisci una sorta di schema freddo dando poco spazio all'attore in scena e non permettendo allo stesso di "convincere" sulla sua mostruosità. Il tema è ben declinato. Per me un pollice tendente verso il positivo anche se al pelo e ti piazzo davanti ai parivalutati racconti di Marchese e Leonardi perché qui le motivazioni sono più chiare, anche se esposte in modo non ottimale.
6) Caccia al mostro, di Andrea Leonardi
Racconto che si legge bene, ma di cui non ho percepito il quid perché si limita al braccare un personaggio molto potente che sta, evidentemente, antipatico a un mago, non c'è altro. Tutta la parte action è ben resa anche se perde dovendosi rapportare a un lettore che non riesce a entrare nel contesto. Il finale mi è sembrato piuttosto semplice perché questo Specchio appare indistrubile e in un amen fa fuori il mago, proprio come un Dio, tutti elementi che rendono difficile al lettore, di nuovo, immaginare un qualcosa che stava proseguendo da tempo. Il tema, infine, lo vedo declinato, ma non mi convince appieno. Concludendo, un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo. Curioso di leggerti in altre prove fantasy.
7) Anna, di Giulio Marchese
L'idea mi piace: la rivolta dei riflessi. Trovo però che la prima parte sia troppo complessa, piena di riferimenti che rimangono un po' lì, sospesi. Forse il sigillo è troppo? Il concetto è che i riflessi, non più controllati in periodo covid da persone che si disinteressano della propria immagine, ne approfittano per ribellarsi, giusto? Ma allora perché Anna soffre quando viene evocata? Proprio lei che, invece, non dovrebbe avere risentito del cambiamento. E perché è così importante che nella stanza intermedia possano starci solo due riflessi alla volta? E chi è la Chiara riflessa? Tutti elementi che rimangono senza risposta e che forse avrebbero necessitato di più spazio, ma non ne avevi e allora era giusto semplificare per ottimizzare al massimo quello che potevi mostrare. Buona la declinazione del tema. Per me un pollice tendente verso l'alto un po' al pelo e in classifica devo posizionarti dietro al parivalutato racconto di Leonardi che risulta essere più contestualizzato e funzionale nei suoi elementi.
8) Vite allo specchio, di Erica Martelli
Il racconto non mi è dispiaciuto, ma non ci ho trovato un perché forte. La descrizione della prima vita mi sembra troppo lunga in rapporto ai caratteri complessivi e non ho capito perché rinasca a vite già iniziate, senza tra l'altro porsi questioni morali sul fatto di averle rubate ad altre anime. La sua stanchezza da immortale non mi è pervenuta anche perché arriva da una serata con amici e si mette a riflettere all'aria aperta, poco pathos insomma. In più non ci vedo il tema. Detto questo, la lettura mi è stata gradevole e il pollice è tendente verso il positivo anche se al pelo. Finisci dietro ai parivalutati soprattutto per la questione tema, ma anche per non avermi trasmesso un motivo fondante il racconto stesso.

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