L'ultima evasione

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GiulianoCannoletta
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L'ultima evasione

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:00

Chiudo gli occhi nell'istante che precede il boato per godermi un'ultima volta quella magia. Quell'atmosfera elettrica che mi fa rizzare i peli delle braccia, quell'odore di legno e vernice, quel silenzio artificiale al di là della tenda. Mi concedo un ultimo tremore. Resto in attesa.
«Signore e signori, mesdames et messieurs, avete l'onore di assistere all'ultimo, irripetibile spettacolo del più straordinario mago di sempre. L'artista delle evasioni impossibili, lo strabiliante prestigiatore, l'incauto sfidante della Nera Signora. Ecco a voi Lord Magnus!»
Lo scrosciare di applausi e le urla mi riportano al mondo. Il tremore diviene determinazione glaciale, schiudo gli occhi e faccio un cenno col capo. Enric sorride, dà uno strattone alla corda. Il sipario si apre. Si va in scena.

*

«Devi aspettare sempre l'ultimo istante.»
La monetina si muove tra le sue dita a una velocità sorprendente, quasi ipnotica. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
«Max, mi stai ascoltando?» Osman schiocca la dita, la monetina scompare nel nulla.
«...all'ultimo istante.»
«Esattamente. A divincolarti dai lacci, a giocare di polso sulle manette, sei diventato bravissimo ormai. Tutto il campionario di trucchetti ti appartiene. Ma devi lavorare di più sul tuo personaggio, essere più teatrale. Il pubblico vuole soffrire, vuole credere che tu possa fallire. Vogliono pensare è proprio oggi che morirà, qui di fronte a me! E poi applaudirti, cancellare la vergogna per quei brutti desideri esultando per il tuo successo.»
«D'accordo, farò più attenzione alla scelta dei tempi.»
«E un'altra cosa.» Il vecchio Osman mi sorride, alza un sopracciglio. «Trova un altro nome, per dio. Lord Magnus è indecente.»

*

Il mondo è sottosopra, ma vedo comunque centinaia di volti che sbiancano, sento centinaia di cuori che perdono battiti. Il mio è perfettamente regolare.
L'ingranaggio stride mentre scendo. Mani dietro la schiena, gola stretta nel collare, caviglie immobilizzate dai ceppi. Il peso delle catene mi affonda quando impatto con l'acqua gelida. A testa in giù, sprofondo nella vasca. Il mondo diventa ovattato.
Chino il capo all'indietro, il naso raggiunge la tasca d'ossigeno, invisibile all'esterno. Serve a far durare di più lo spettacolo, prolungando la dolce agonia del pubblico. Attendo l'ultimo istante.

*

«Perché?» Enric stringe i pugni, non riesce a guardarmi negli occhi.
«L'ho deciso da tempo. Voglio andarmene con un ultimo, grande spettacolo. Non diventerò la patetica caricatura di me stesso.»
«Ma perché sciogliere la compagnia, Max? Tu hai ereditato lo spettacolo dal tuo maestro. Permettici di continuare.»
«Nessuno di voi è in grado. La decisione è presa.»
China il capo, trattiene le lacrime. Rimane, fra noi, il non detto del suo fallimento come apprendista. Del mio fallimento come maestro.

*

L'aria scarseggia. È il momento. Anche se il vecchio Osman mi direbbe di aspettare ancora un po'.
Il primo lucchetto è già saltato, il secondo è il più fastidioso. Devo curvare la spalla in una posizione scomodissima per avere gioco. Il terzo viene via praticamente da solo.
Il trucco per levare il collare è nella rotazione del collo, per farlo scattare basta tenderlo fino a—.
Non viene. Provo di nuovo. Il collare è bloccato. Provo ancora, invano. Impossibile, Enric collauda sempre ogni attrezzo...
Enric.
Manca l'aria.
L'ultimo sguardo, attraverso l'acqua e il vetro appannato, va al mio pubblico capovolto.
Trattengono il fiato e attendono che io evada, come sempre, all'ultimo istante.
Ultima modifica di GiulianoCannoletta il lunedì 15 febbraio 2021, 23:15, modificato 1 volta in totale.


“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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antico
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:03

Ciao Giuliano! Parametri rispettati anche per te, buona 150° Edition!

alexandra.fischer
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#3 » mercoledì 17 febbraio 2021, 16:42

L’ULTIMA EVASIONE di Giuliano Cannoletta Tema centrato. L’ultimo minuto di un grande illusionista. Punti di forza: il Lord Magnus capace di stupire il pubblico con grandi effetti speciali ha grandi somiglianze con Houdini. Questo lo rende molto riconoscibile dal Lettore. Il rapporto con il maestro Osman, poi, lo umanizza, perché è da lui che impara il gusto di far tremare gli spettatori, di far quasi venire loro voglia di vederlo morire per poi salvarsi per miracolo e scacciare da loro il senso di colpa per quella vena sadica. Altro colpo da maestro, caratterizzare Osman con il gioco della monetina. Il finale è ineccepibile: sentendosi sull’orlo del declino e deluso dall’allievo Enric, il grande illusionista dà apposta al pubblico quello che vuole, l’ultima macabra sorpresa in un incidente forse architettato da Enric nel numero della bara di cristallo immersa nell’acqua.

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Fagiolo17
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#4 » giovedì 18 febbraio 2021, 19:00

Ciao Giuliano.
Racconto molto gradevole. Di solito non apprezzo la suddivisione di brani così corti in troppe parti, ma hai fatto un buon lavoro. Mi hanno sempre incuriosito gli spettacoli di maghi e la loro capacità di fuga e tu sei riuscito a creare in poche righe un personaggio interessante e caratterizzato.
Devo però ammettere di aver dovuto rileggere due volte il racconto. Tre personaggi in così poco spazio mi avevano confuso. Credevo che Osman e Enric fossero la stessa persona e mi mancava qualcosa.
Alla seconda lettura e prestando più attenzione ai nomi era assolutamente chiaro.
Una buona prova!
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.

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GiulianoCannoletta
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#5 » giovedì 18 febbraio 2021, 20:42

alexandra.fischer ha scritto:L’ULTIMA EVASIONE di Giuliano Cannoletta Tema centrato. L’ultimo minuto di un grande illusionista. Punti di forza: il Lord Magnus capace di stupire il pubblico con grandi effetti speciali ha grandi somiglianze con Houdini. Questo lo rende molto riconoscibile dal Lettore. Il rapporto con il maestro Osman, poi, lo umanizza, perché è da lui che impara il gusto di far tremare gli spettatori, di far quasi venire loro voglia di vederlo morire per poi salvarsi per miracolo e scacciare da loro il senso di colpa per quella vena sadica. Altro colpo da maestro, caratterizzare Osman con il gioco della monetina. Il finale è ineccepibile: sentendosi sull’orlo del declino e deluso dall’allievo Enric, il grande illusionista dà apposta al pubblico quello che vuole, l’ultima macabra sorpresa in un incidente forse architettato da Enric nel numero della bara di cristallo immersa nell’acqua.


Ciao Alexandra, con i pochi caratteri a disposizione ho provato a caratterizzare il protagonista nel rapporto col suo maestro prima e con il suo allievo poi. Sono contento che ti sia piaciuto.
Un abbraccio,
Giuliano
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GiulianoCannoletta
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#6 » giovedì 18 febbraio 2021, 20:48

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Giuliano.
Racconto molto gradevole. Di solito non apprezzo la suddivisione di brani così corti in troppe parti, ma hai fatto un buon lavoro. Mi hanno sempre incuriosito gli spettacoli di maghi e la loro capacità di fuga e tu sei riuscito a creare in poche righe un personaggio interessante e caratterizzato.
Devo però ammettere di aver dovuto rileggere due volte il racconto. Tre personaggi in così poco spazio mi avevano confuso. Credevo che Osman e Enric fossero la stessa persona e mi mancava qualcosa.
Alla seconda lettura e prestando più attenzione ai nomi era assolutamente chiaro.
Una buona prova!
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.


Ciao Luca. Il mio è stato un po' un esperimento, non ero sicuro del risultato. Sono contento che almeno in parte sia riuscito. Grazie per il tuo commento, a rileggerci presto!
Giuliano
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Debora D
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#7 » venerdì 19 febbraio 2021, 14:59

Ciao Giuliano, piacere di leggerti e commentarti.
Il tuo è un bel racconto e mi è piaciuto. Ho sospettato dove sarebbe sfociato nel finale a partire da qui:
«Ma perché sciogliere la compagnia, Max? Tu hai ereditato lo spettacolo dal tuo maestro. Permettici di continuare.»
«Nessuno di voi è in grado. La decisione è presa.»

e da questo momento in poi ero curiosa di confermare la mia ipotesi.
Piacevole lettura, ma ho un grande quesito.
Chino il capo all'indietro, il naso raggiunge la tasca d'ossigeno, invisibile all'esterno.
Se lui ha una tasca d’ossigeno, come mai affoga? Ho notato questo aspetto alla seconda lettura e mi è rimasto un dubbio di incongruenza o incompletezza. Anche una sola righina per dire che l’aria era finita mi avrebbe tranquillizzato.

Passiamo alla parte stilistica. Spero di esserti utile indicandoti alcuni elementi che secondo me potrebbero essere migliorati. Tutto quello che dirò ha come obiettivo trovare una focalizzazione il più immersiva possibile, so che è una questione di scelte stilistiche, prendi solo ciò che può esserti utile.

«Signore e signori, mesdames et messieurs, avete l'onore di assistere all'ultimo, irripetibile spettacolo del più straordinario mago di sempre. L'artista delle evasioni impossibili, lo strabiliante prestigiatore, l'incauto sfidante della Nera Signora. Ecco a voi Lord Magnus!»
La frase esce dal vuoto ed è chiaro che è quella dell’annunciatore, io però ci metterei un dettaglio per non lasciarla sospesa, così come aggiungerei gesti o pensieri diretti per inframezzare questa lunghissima battuta piena di concetti anche importanti.
«Esattamente. A divincolarti dai lacci, a giocare di polso sulle manette, sei diventato bravissimo ormai. Tutto il campionario di trucchetti ti appartiene. Ma devi lavorare di più sul tuo personaggio, essere più teatrale. Il pubblico vuole soffrire, vuole credere che tu possa fallire. Vogliono pensare è proprio oggi che morirà, qui di fronte a me! E poi applaudirti, cancellare la vergogna per quei brutti desideri esultando per il tuo successo.»

ma vedo comunque centinaia di volti che sbiancano, sento centinaia di cuori che perdono battiti. → i due verbi di percezione sono poco eleganti, anche se mi sembra siano voluti per trovare un effetto. In tal caso toglierei il comunque che appesantisce in un momento tanto emozionante.
Il mio è perfettamente regolare. → toglierei l’avverbio in -mente che non serve per la comprensione della frase. In questa sequenza tutto ha un forte pathos, per me perfettamente lo macchia un po’.

Conclusione: storia avvincente, rallenta un pochino in alcuni punti, mi lascia un dubbio sulla trama, però mi è piaciuta. Il tema è centrato in pieno.

Buona 150° edizione
spero di esserti stata utile
Mi piace essere pignola nei commenti perché spero di ricevere la stessa cura in seguito. Ho imparato tantissimo grazie a Minuti Contati!

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GiulianoCannoletta
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#8 » venerdì 19 febbraio 2021, 15:23

Debora D ha scritto:Ciao Giuliano, piacere di leggerti e commentarti.
Il tuo è un bel racconto e mi è piaciuto. Ho sospettato dove sarebbe sfociato nel finale a partire da qui:
«Ma perché sciogliere la compagnia, Max? Tu hai ereditato lo spettacolo dal tuo maestro. Permettici di continuare.»
«Nessuno di voi è in grado. La decisione è presa.»

e da questo momento in poi ero curiosa di confermare la mia ipotesi.
Piacevole lettura, ma ho un grande quesito.
Chino il capo all'indietro, il naso raggiunge la tasca d'ossigeno, invisibile all'esterno.
Se lui ha una tasca d’ossigeno, come mai affoga? Ho notato questo aspetto alla seconda lettura e mi è rimasto un dubbio di incongruenza o incompletezza. Anche una sola righina per dire che l’aria era finita mi avrebbe tranquillizzato.

Passiamo alla parte stilistica. Spero di esserti utile indicandoti alcuni elementi che secondo me potrebbero essere migliorati. Tutto quello che dirò ha come obiettivo trovare una focalizzazione il più immersiva possibile, so che è una questione di scelte stilistiche, prendi solo ciò che può esserti utile.

«Signore e signori, mesdames et messieurs, avete l'onore di assistere all'ultimo, irripetibile spettacolo del più straordinario mago di sempre. L'artista delle evasioni impossibili, lo strabiliante prestigiatore, l'incauto sfidante della Nera Signora. Ecco a voi Lord Magnus!»
La frase esce dal vuoto ed è chiaro che è quella dell’annunciatore, io però ci metterei un dettaglio per non lasciarla sospesa, così come aggiungerei gesti o pensieri diretti per inframezzare questa lunghissima battuta piena di concetti anche importanti.
«Esattamente. A divincolarti dai lacci, a giocare di polso sulle manette, sei diventato bravissimo ormai. Tutto il campionario di trucchetti ti appartiene. Ma devi lavorare di più sul tuo personaggio, essere più teatrale. Il pubblico vuole soffrire, vuole credere che tu possa fallire. Vogliono pensare è proprio oggi che morirà, qui di fronte a me! E poi applaudirti, cancellare la vergogna per quei brutti desideri esultando per il tuo successo.»

ma vedo comunque centinaia di volti che sbiancano, sento centinaia di cuori che perdono battiti. → i due verbi di percezione sono poco eleganti, anche se mi sembra siano voluti per trovare un effetto. In tal caso toglierei il comunque che appesantisce in un momento tanto emozionante.
Il mio è perfettamente regolare. → toglierei l’avverbio in -mente che non serve per la comprensione della frase. In questa sequenza tutto ha un forte pathos, per me perfettamente lo macchia un po’.

Conclusione: storia avvincente, rallenta un pochino in alcuni punti, mi lascia un dubbio sulla trama, però mi è piaciuta. Il tema è centrato in pieno.

Buona 150° edizione
spero di esserti stata utile
Mi piace essere pignola nei commenti perché spero di ricevere la stessa cura in seguito. Ho imparato tantissimo grazie a Minuti Contati!


Ciao Debora, grazie per il commento dettagliato!
Il trucco della vasca è ovviamente ispirato a Houdini, ti dico già che ne sapevo ben poco e ho letto un po' di articoli direttamente lunedì sera quando ho deciso di impostare così il racconto, quindi non sono un esperto :)
Molte delle vasche che usava per le evasioni erano davvero costruite in modo da ricavare una "tasca" d'aria in cui lui potesse respirare mentre si slegava, ma era comunque uno spazio limitato e l'aria a un certo punto finiva. Pensavo che si capisse dalle poche parole che ci ho speso (volevo evitare spiegoni) e dal paragrafo finale ("l'aria scarseggia" all'inzio e "manca l'aria" alla fine), dopo che ha aspettato fino all'ultimo per slegarsi.

Per i verbi percettivi li ho usati volutamente, proprio per rappresentare l'inverso (lui non sta davvero vedendo i volti sbiancare, tantomeno sentendo i battiti del cuore). Sapevo che sarebbero potuti risultare sgradevoli, ma volevo provare l'effetto. Quel "perfettamente" invece mi era proprio sfuggito :)

Grazie ancora per la tua pazienza e precisione, a rileggerci presto!
Giuliano
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Giulio_Marchese
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#9 » sabato 20 febbraio 2021, 11:49

Ciao Giuliano,
un bel racconto che gioca molto sul non detto. Il finale era abbastanza annunciato, però la lettura è comunque piacevole e ci si chiede come arriverà.

Punti di forza: Un ottimo flusso informativo e una prosa precisa ed elegante.

Punti deboli: Forse il finale è fin troppo telefonato e la chiosa non rende granché per come è posta. L'impressione è di un racconto molto preciso, "quadrato", che però non osa rimanendo una bella lettura che però probabilmente dimenticherò da qui a qualche settimana.

Come lo migliorerei: Al solito sono i punti deboli invertiti, la chiosa andrebbe cambiata o ristrutturata, magari anziché:

Trattengono il fiato e attendono che io evada, come sempre, all'ultimo istante.


Potevi scrivere semplicemente: Aspetto L'ultimo istante.
Dirai: che cambia? Cambia che citi l'inizio del secondo paragrafetto, dando un senso di circolarità. In più proprio nel secondo paragrafetto l'assistente/apprendista si lamenta del fatto che non attenda l'ultimo istante e debba implementare quell'aspetto dell'esibizione quindi il "come sempre" stona. Infine, per mio gusto personale, penso mi avrebbe dato una sensazione più forte se pensasse a sè stesso, alla sua vita che sta per finire, anziché al pubblico.

In conclusione il racconto è davvero ben scritto e, per me, funziona alla grande al di là dei fegatelli evidenziati.
Non posso che farti i complimenti.
A Rileggerci.

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Alvin Miller
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#10 » domenica 21 febbraio 2021, 15:07

Ciao Giuliano! Ti faccio i miei complimenti, la storia è solida e fornisce un sacco d'informazioni nello spazio di pochissimi paragrafi. Molto bravo!

Ma anche le storie migliori non sono esenti da difetti e ce ne sono alcuni stilistici che mi sono appuntato:

Chiudo gli occhi nell'istante che precede il boato per godermi un'ultima volta quella magia

Qui, banalmente, ci avrei messo la virgola dopo "boato" per mettere una pausa nel testo. E avrei semplificato la frase in questo modo:
"Chiudo gli occhi un istante prima del boato, per godermi un'ultima volta quella magia."

La monetina si muove tra le sue dita a una velocità sorprendente, quasi ipnotica

Toglierei il quasi:
"La monetina si muove tra le sue dita a una velocità sorprendente, ipnotica"

Il mondo è sottosopra, ma vedo comunque centinaia di volti che sbiancano, sento centinaia di cuori che perdono battiti. Il mio è perfettamente regolare.

Togli i verbi sensoriali "vedo" e "sento", che fanno uscire dal pdv, e anche il "perfettamente". Se il cuore pulsa regolare, è già perfetto.

L'ingranaggio stride mentre scendo.

Il modo corretto per comporre queste frasi è:
"Scendo, l'ingranaggio stride".

Il peso delle catene mi affonda quando impatto con l'acqua gelida.

Messa così sembra che risenta del peso solo quando tocca l'acqua, converrai che non ha senso.
Suggerisco così:
"Il peso delle catene mi schiaccia, affondo nell'acqua gelida".

la tasca d'ossigeno, invisibile all'esterno. Serve a far durare di più lo spettacolo, prolungando la dolce agonia del pubblico. Attendo l'ultimo istante.

Attento, anche qui sei fuori dal pdv. Non ha senso che spieghi (a chi?) lo scopo della tasca d'ossigeno. Se proprio vuoi dare quell'informazione, occultala in qualche modo, magari in forma di commento.

Il trucco per levare il collare è nella rotazione del collo, per farlo scattare basta tenderlo fino a—.

Questo è un po' borderline, ma è pertinente con l'esempio di sopra. È un'informazione espressa in forma di commento, anche se nella scena mi sembra un po' forzato.

Spero di essere stato chiaro, il tuo racconto mi è piaciuto davvero. In bocca al lupo!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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GiulianoCannoletta
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#11 » domenica 21 febbraio 2021, 16:52

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Giuliano,
un bel racconto che gioca molto sul non detto. Il finale era abbastanza annunciato, però la lettura è comunque piacevole e ci si chiede come arriverà.

Punti di forza: Un ottimo flusso informativo e una prosa precisa ed elegante.

Punti deboli: Forse il finale è fin troppo telefonato e la chiosa non rende granché per come è posta. L'impressione è di un racconto molto preciso, "quadrato", che però non osa rimanendo una bella lettura che però probabilmente dimenticherò da qui a qualche settimana.

Come lo migliorerei: Al solito sono i punti deboli invertiti, la chiosa andrebbe cambiata o ristrutturata, magari anziché:

Trattengono il fiato e attendono che io evada, come sempre, all'ultimo istante.


Potevi scrivere semplicemente: Aspetto L'ultimo istante.
Dirai: che cambia? Cambia che citi l'inizio del secondo paragrafetto, dando un senso di circolarità. In più proprio nel secondo paragrafetto l'assistente/apprendista si lamenta del fatto che non attenda l'ultimo istante e debba implementare quell'aspetto dell'esibizione quindi il "come sempre" stona. Infine, per mio gusto personale, penso mi avrebbe dato una sensazione più forte se pensasse a sè stesso, alla sua vita che sta per finire, anziché al pubblico.

In conclusione il racconto è davvero ben scritto e, per me, funziona alla grande al di là dei fegatelli evidenziati.
Non posso che farti i complimenti.
A Rileggerci.


Ciao Giulio, grazie per il commento.
In effetti avevo l'impressione di essermi un po' dilungato nella frase di chiusura, ma mi piaceva l'espressione "trattengono il fiato" riferito al pubblico mentre è lui a rimanere letteralmente senza fiato.
A rileggerci presto!
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#12 » domenica 21 febbraio 2021, 16:56

Alvin Miller ha scritto:Ciao Giuliano! Ti faccio i miei complimenti, la storia è solida e fornisce un sacco d'informazioni nello spazio di pochissimi paragrafi. Molto bravo!

Ma anche le storie migliori non sono esenti da difetti e ce ne sono alcuni stilistici che mi sono appuntato:

Chiudo gli occhi nell'istante che precede il boato per godermi un'ultima volta quella magia

Qui, banalmente, ci avrei messo la virgola dopo "boato" per mettere una pausa nel testo. E avrei semplificato la frase in questo modo:
"Chiudo gli occhi un istante prima del boato, per godermi un'ultima volta quella magia."

La monetina si muove tra le sue dita a una velocità sorprendente, quasi ipnotica

Toglierei il quasi:
"La monetina si muove tra le sue dita a una velocità sorprendente, ipnotica"

Il mondo è sottosopra, ma vedo comunque centinaia di volti che sbiancano, sento centinaia di cuori che perdono battiti. Il mio è perfettamente regolare.

Togli i verbi sensoriali "vedo" e "sento", che fanno uscire dal pdv, e anche il "perfettamente". Se il cuore pulsa regolare, è già perfetto.

L'ingranaggio stride mentre scendo.

Il modo corretto per comporre queste frasi è:
"Scendo, l'ingranaggio stride".

Il peso delle catene mi affonda quando impatto con l'acqua gelida.

Messa così sembra che risenta del peso solo quando tocca l'acqua, converrai che non ha senso.
Suggerisco così:
"Il peso delle catene mi schiaccia, affondo nell'acqua gelida".

la tasca d'ossigeno, invisibile all'esterno. Serve a far durare di più lo spettacolo, prolungando la dolce agonia del pubblico. Attendo l'ultimo istante.

Attento, anche qui sei fuori dal pdv. Non ha senso che spieghi (a chi?) lo scopo della tasca d'ossigeno. Se proprio vuoi dare quell'informazione, occultala in qualche modo, magari in forma di commento.

Il trucco per levare il collare è nella rotazione del collo, per farlo scattare basta tenderlo fino a—.

Questo è un po' borderline, ma è pertinente con l'esempio di sopra. È un'informazione espressa in forma di commento, anche se nella scena mi sembra un po' forzato.

Spero di essere stato chiaro, il tuo racconto mi è piaciuto davvero. In bocca al lupo!


Ciao Alvin, grazie per i complimenti, ma soprattuto grazie per le tue osservazioni così puntuali.
In particolare sono interessanti le tue considerazioni sui pensieri al di fuori del pdv. Anche a rileggerlo più volte non ci avevo fatto caso. È un aspetto su cui cercherò di prestare più attenzione di qui in avanti.
A rileggerci presto!
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#13 » domenica 21 febbraio 2021, 22:03

Giuliano Cannoletta
L’ultima evasione
Buono, buono, quasi ottimo. La spezzatura in quadri che definirei momentisti, cioè con un tempo di lettura uguale alla durata del narrato, è molto indovinata. Occorrerebbe forse rallentare il ritmo dell’ultimo quadro, di quell’ultimo minuto e renderlo interminabile. Occorrerebbe anche lavorare sul penultimo, dove la delusione di Eric non è abbastanza drammatizzata, è un po’ troppo raccontata. A me è scivolata un po’ via, come se non avesse importanza. Infatti ho dovuto rileggerla per capire, rileggerla dopo aver trovato Enric menzionato nel finale. Il “manca l’aria” è pleonastico.
Senz’altro nei primissimi posti della mia classifica.

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Re: L'ultima evasione

Messaggio#14 » lunedì 22 febbraio 2021, 8:40

Ciao Giuliano, piacere di leggerti!
Enric, Enric...l'hai combinata grossa ma sei stato efficace: la compagnia non si scioglierà e il tuo maestro finirà con un ultimo grande spettacolo, proprio come voleva! Bravo Giuliano! Complimenti perché il racconto mi è piaciuto davvero. Funzionali gli stacchi/flashback anche se rischiavano di spezzare il ritmo. Invece hanno arricchito di tensione la trama. Ottimo lavoro. Anche io ho notato una breve ma brusca uscita dal pdv quando parli della tasca d'ossigeno ma non compromette per niente una prova che è ottima e che, visto che ho letto già dei racconti bellissimi, mi metterà in seria difficoltà per la classifica.
A presto!
Davide Mannucci

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Re: L'ultima evasione

Messaggio#15 » lunedì 22 febbraio 2021, 13:33

DavideMannucci ha scritto:Ciao Giuliano, piacere di leggerti!
Enric, Enric...l'hai combinata grossa ma sei stato efficace: la compagnia non si scioglierà e il tuo maestro finirà con un ultimo grande spettacolo, proprio come voleva! Bravo Giuliano! Complimenti perché il racconto mi è piaciuto davvero. Funzionali gli stacchi/flashback anche se rischiavano di spezzare il ritmo. Invece hanno arricchito di tensione la trama. Ottimo lavoro. Anche io ho notato una breve ma brusca uscita dal pdv quando parli della tasca d'ossigeno ma non compromette per niente una prova che è ottima e che, visto che ho letto già dei racconti bellissimi, mi metterà in seria difficoltà per la classifica.
A presto!


Ciao Davide, grazie per il commento!
Il bello di mc è che tanti occhi e tante sensibilità diverse possono far emergere cose che a rileggere da solo un mio testo cento volte non noterei mai. Come ho scritto poco sopra, questa fuoriuscita dal pdv (che tende un po' all'infodump) mi era proprio sfuggita!
A rileggerci presto.
Giuliano



mezzomatto ha scritto:Giuliano Cannoletta
L’ultima evasione
Buono, buono, quasi ottimo. La spezzatura in quadri che definirei momentisti, cioè con un tempo di lettura uguale alla durata del narrato, è molto indovinata. Occorrerebbe forse rallentare il ritmo dell’ultimo quadro, di quell’ultimo minuto e renderlo interminabile. Occorrerebbe anche lavorare sul penultimo, dove la delusione di Eric non è abbastanza drammatizzata, è un po’ troppo raccontata. A me è scivolata un po’ via, come se non avesse importanza. Infatti ho dovuto rileggerla per capire, rileggerla dopo aver trovato Enric menzionato nel finale. Il “manca l’aria” è pleonastico.
Senz’altro nei primissimi posti della mia classifica.


Ciao Giuseppe, sono contento che ti sia piaciuto. Hai ragione, la scena dl dialogo con Enric avrebbe bisogno di un ritocco, vista l'importanza che riveste nel finale.
Grazie del commento, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Re: L'ultima evasione

Messaggio#16 » martedì 23 febbraio 2021, 12:18

Ciao Giuliano, lieto di leggerti.
Racconto con una certa identità il tuo, raccontato in un ambito affascinante come quello del palcoscenico in uno spettacolo di magia. La prosa è buona, lo stile esprime bene ciò che volevi trasmettere. La struttura a flashback multipli in uno spazio così risicato per me non è proprio il massimo, ma tu sei riuscito a gestirla abbastanza bene, tanto da farmi ricredere alla fine.
Il protagonista è caratterizzato piuttosto bene, ma secondo me non hai curato molto il perché di quella sua scelta; dei due flashback in uno hai deciso di affrontare la "genesi" del mago, che però di fondo non aggiunge granché. Nell'altra si va a dare corpo al finale. Io fossi stato in te avrei utilizzato entrambi per questo scopo, arrivandoci poco a poco, magari esplorando meglio le sfaccettature delle sue motivazioni. Nell'insieme la prova è davvero buona. Tema centrato.

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SilviaCasabianca
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#17 » mercoledì 24 febbraio 2021, 0:03

Ciao Giuliano!
Fosse per me non userei tutti i caratteri che devo usare per il commento perché basterebbe un: wow! che bello!
Davvero, mi hai divertito, mi hai fatto godere, hai creato tensione e soprattutto (elemento che per me sbanca sempre la concorrenza) hai creato un'atmosfera fatata, coinvolgente e accattivante. Hai scritto quasi una mini sceneggiatura.
Prosa e stile per me sono promossi.
L'unico appunto che posso farti, così, tanto per romperti le... è che anche io, come Fagiolo, ho faticato a capire subito che Osman e Enric fossero due persone separate. Forse avresti fatto meglio a semplificare portando in scena meno personaggi perché i movimenti che compiono sono dettagliati e tesi quindi sarebbe stato più furbo condensare, ma poco male.
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GiulianoCannoletta
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#18 » mercoledì 24 febbraio 2021, 7:59

Puch89 ha scritto:Ciao Giuliano, lieto di leggerti.
Racconto con una certa identità il tuo, raccontato in un ambito affascinante come quello del palcoscenico in uno spettacolo di magia. La prosa è buona, lo stile esprime bene ciò che volevi trasmettere. La struttura a flashback multipli in uno spazio così risicato per me non è proprio il massimo, ma tu sei riuscito a gestirla abbastanza bene, tanto da farmi ricredere alla fine.
Il protagonista è caratterizzato piuttosto bene, ma secondo me non hai curato molto il perché di quella sua scelta; dei due flashback in uno hai deciso di affrontare la "genesi" del mago, che però di fondo non aggiunge granché. Nell'altra si va a dare corpo al finale. Io fossi stato in te avrei utilizzato entrambi per questo scopo, arrivandoci poco a poco, magari esplorando meglio le sfaccettature delle sue motivazioni. Nell'insieme la prova è davvero buona. Tema centrato.


Ciao Alessio!
Con i flashback così suddivisi volevo provare a dare un senso di continuità, l' "inizio" e la "fine" della sua carriera di mago, invece che concentrarmi solo sulla fase decadente. Non ci avevo proprio pensato a usarli entrambi per costruire il finale, potrebbe essere una buona idea.
Grazie per i consigli, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#19 » mercoledì 24 febbraio 2021, 8:28

SilviaCasabianca ha scritto:Ciao Giuliano!
Fosse per me non userei tutti i caratteri che devo usare per il commento perché basterebbe un: wow! che bello!
Davvero, mi hai divertito, mi hai fatto godere, hai creato tensione e soprattutto (elemento che per me sbanca sempre la concorrenza) hai creato un'atmosfera fatata, coinvolgente e accattivante. Hai scritto quasi una mini sceneggiatura.
Prosa e stile per me sono promossi.
L'unico appunto che posso farti, così, tanto per romperti le... è che anche io, come Fagiolo, ho faticato a capire subito che Osman e Enric fossero due persone separate. Forse avresti fatto meglio a semplificare portando in scena meno personaggi perché i movimenti che compiono sono dettagliati e tesi quindi sarebbe stato più furbo condensare, ma poco male.
Applausi ancora.


Che dire, Silvia, grazie davvero! È davvero un toccasana iniziare la giornata con un commento gentile come il tuo.
Riguardo ai personaggi, è vero, il vecchio Osman fa solo una comparsata e rischia di creare confusione. Avevo pensato, per lui, di aggiungere qualche dettaglio fisico per identificarlo meglio, ma avevo paura di appesantire e rallentare troppo il tutto, visto che il resto del racconto era abbastanza "frenetico".
Grazie ancora, a rileggerci presto!
Giuliano
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#20 » giovedì 25 febbraio 2021, 19:30

Ciao, Giuliano.
Ho apprezzato molto il tuo racconto. Il tema azzeccato si è dipanato in una serie scorrevole di riflessioni e avvenimenti. Novello Houdini, il protagonista impara a lasciare con il fiato sospeso il pubblico. Osman è il suo mentore. Il finale mi è parso eccezionale in quanto aperto a due possibili interpretazioni. Il grande illusionista non ha trovato un allievo degno del suo nome e allora decide di andarsene con un ultimo cruento spettacolo. Oppure è solo una umana storia di vendetta che coglie come sempre impreparata la vittima che non sospetta ciò che cova dietro le "delusioni professionali"! Ottima prova.

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antico
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#21 » giovedì 4 marzo 2021, 14:34

Vero, Lord Magnus non si può proprio sentire... :D Per il resto, poco da segnalare perché mi sembra che tu sia stato estremamente efficace nel mettere su carta (digitale) il racconto che avevi in mente. Non ci sono punti deboli evidenti se non una certa difficoltà a entrare nei due flashback per capire chi stessi parlando e quando, ma nulla di grave. Il tema c'è tutto. Per me un pollice su.

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GiulianoCannoletta
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Re: L'ultima evasione

Messaggio#22 » giovedì 4 marzo 2021, 18:15

antico ha scritto:Vero, Lord Magnus non si può proprio sentire... :D Per il resto, poco da segnalare perché mi sembra che tu sia stato estremamente efficace nel mettere su carta (digitale) il racconto che avevi in mente. Non ci sono punti deboli evidenti se non una certa difficoltà a entrare nei due flashback per capire chi stessi parlando e quando, ma nulla di grave. Il tema c'è tutto. Per me un pollice su.


Grazie Antico! Anche da parte del povero Lord Magnus... :)
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