Specialisti del ritardo

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Giovanni Attanasio
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Specialisti del ritardo

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:13

Specialisti del ritardo
di Giovanni Attanasio

Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante. La gente li ascolta, beve e discute. Tutti felici.
 «Visto?»
 Ma la dama sogguarda il tale che le sta di fronte. E tace. Tutti discutono, ma lei tace.
 Allora quello si rifà: «Visto l’orchestra, dico...»
 «Ma che orchestra, quei due cadaveri?» il vino però le piace. «Questo posto è una merda.»
 «Costava poco, mia cara.»
 «Ma che mia cara? Ma la smetti? Ma lo sai in che secolo siamo? Fuori da questo cesso, intendo.»
 Ed è qui che lui, mollusco, viscido, putrido e pure storto, ride. Ride, sì. Che cazzo ride? «Ma dai, patatina, si sche—»
 La dama batte il pugno sul tavolo. La strana roba che ha appesa al collo beccheggia in mezzo alle morbide onde.
 «Ora mi sono rotto il cazzo, ok? Sì, il cazzo, hai visto che le dico, le parolacce?»
 «Che uomo! Maschio alpha
 «Mi prendi per il culo?» chiede lui, per sicurezza, ma la risposta è ovvia pure per i piedi del tavolino. «Visto che siamo messi così, allora ti dico pure io due cose, mi senti?»
 «Prego.»
 «Sei sempre in ritardo.»
 Una scintilla sfiaccola negli occhi della dama, le accende il volto e ravviva il trucco. «In ritardo?»
 «Sì!»
 «Lo sai quanto è difficile trovare vestiti adatti a te? Abbinare i miei abiti perfetti alle tue camicie da pensionato è impossibile!»
 «Oh, Mariella, ma perché dobbiamo fare così?» dal tono pare che lo stia chiedendo al resto del locale. Pure i due morti col violino e il pianoforte si fermano.
 La mummia schiarisce la voce e riprende l’archetto in mano. Si mangia, tutti muti e a tempo di musica.

I due sposini si spiano attraverso il vaso di fiori in mezzo al tavolo. Tra i petali di rosa e un’orrida composizione di altre erbacce, si squadrano.
 «Ti piace la carne?» lui ci riprova. La voce dolce, i modi gentili, pure quel colpo di testa, come per dire che è affranto. «Costa, sai? Sarà buona.»
 «Se non mi avessi detto di questo posto all’ultimo minuto mi sarei stata a casa. Te lo giuro.»
 «Mariella, gioia della mia vita, hai avuto tutto il tempo per ripensarci, visto che sei arrivata mezz’ora dopo di me!»
 Riaprono le danze. Purtroppo i due reperti archeologici sono tornati al loro museo. Da un certo punto di vista è meglio: nel silenzio lo scontro tra i due sposini sarà spettacolare.
 «...»
 Che ha detto? Bisbigliano. Muovono occhi e mani, naso e piedi. Telepatia? Sussurrano pianissimo e il maritino, così dal nulla, picchia la mano sul tavolo.
 «Ma che cazzo guardi?»
 Parla con me!
 «È da quando siamo entrati che origli, o sbaglio? Ma che modi sono?»
 Cazzo. «No, veramente...» E no, però. Non così! «Io aspetto la ragazza, sì. Aspetto la mia ragazza.»
 «E nell’attesa origli i discorsi miei e di mia moglie?»
 «Mi scusi davvero, signore. Le do del lei o posso usare il tu?»
 «Tu.»
 «Tu. Sì. Io. Io aspetto la ragazza, e nell’attesa mi sono incuriosito.» Se la bevono? Ma che bere, è la verità! «Come potete vedere lei è sempre in ritardo. Stasera volevo lasciarla.»
 La dama non mi calcola di striscio. Il signore, invece, il maritino, è bello attento. Pure la lacrimuccia, poveretto. «Non la lasciare, amico mio.» Amico. Ma non era incazzato?
 «A me i ritardi mi stanno proprio sui coglioni.»
 «Ma in amore si perdona tutto. Sei giovane: perdona.»
 «E sì, ho capito, ma sono qua da mezz’ora. Ho mangiato più grissini stasera che al matrimonio di mia sorella!» quell’altra stronza. Sarà lei che ha passato il morbo del ritardo alla mia bella carciofina. «Che faccio, la aspetto, allora?»
 «Ma sì. Arriverà. Fosse pure in chiusura, ma arriva.»
 «Ma i ritardi mi stanno tanto sui coglioni...»
 «Io ti ho detto la mia, amico mio.» Si gira verso la statua dall’altro capo del vaso di fiori: «Che dici, paghiamo e li aspettiamo al pub che piace a te, Mariella?»
 Fa spallucce. «Vai e paga, Maurì.»
 «Vado e pago, sì.» Il maritino incrocia le posate nel piatto e si alza. «Mi accompagni, amico mio? Lasciamo le due specialiste dell’ultimo minuto a chiacchierare.» Ammicca.
 Lei è lì sulla porta: sudata, lurida, incazzata, una sigaretta tra i denti e l’altra in mano. Io questa pazza non la lascerò mai, dovesse arrivare in ritardo pure al nostro matrimonio.


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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:16

Ciao Giovanni! Tutto ok con i parametri, buona 150° Edition!

Ne approfitto per ricordarti che il tuo racconto della scorsa edizione verrà pubblicato in Vetrina avendo ottenuto il POLLICE SU. Nei prox giorni ne darò comunicazione ufficiale.

alexandra.fischer
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#3 » mercoledì 17 febbraio 2021, 17:08

SPECIALISTI DEL RITARDO di Giovanni Attanasio Tema centrato. Punti di forza: il surrealismo della storia. A me è parsa originale l’immagine della mummia e del sarcofago che suonano nel locale. Quanto ai personaggi dei coniugi litigiosi, hanno un che di teatrale. Sembrano una versione modernizzata di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Indovinato l’uso del punto di vista: chi se non un cliente in attesa della ragazza ritardataria avrebbe potuto godersi il loro spettacolo di frecciate pesanti? Dall’abbigliamento alla scelta del locale, passando per la miccia che rischia di far saltare tutto: la scarsa puntualità della moglie, difetto che ha in comune con la ragazza del Nostro, la quale appare all’ultimo minuto con un paio di sigarette. Morale: l’amore la vince anche sulle lancette dell’orologio (infatti, ecco il consiglio del marito di non lasciare la ragazza).
Punti deboli: nessuno.

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#4 » mercoledì 17 febbraio 2021, 17:20

alexandra.fischer ha scritto:SPECIALISTI DEL RITARDO di Giovanni Attanasio Tema centrato. Punti di forza: il surrealismo della storia. A me è parsa originale l’immagine della mummia e del sarcofago che suonano nel locale. Quanto ai personaggi dei coniugi litigiosi, hanno un che di teatrale. Sembrano una versione modernizzata di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Indovinato l’uso del punto di vista: chi se non un cliente in attesa della ragazza ritardataria avrebbe potuto godersi il loro spettacolo di frecciate pesanti? Dall’abbigliamento alla scelta del locale, passando per la miccia che rischia di far saltare tutto: la scarsa puntualità della moglie, difetto che ha in comune con la ragazza del Nostro, la quale appare all’ultimo minuto con un paio di sigarette. Morale: l’amore la vince anche sulle lancette dell’orologio (infatti, ecco il consiglio del marito di non lasciare la ragazza).
Punti deboli: nessuno.


Ti giuro che non avevo pensato a Sandra e Raimondo! Ne ho un ricordo sbiadito da bambino, poi sono "passati di moda".
Il vero perno della storia è proprio il punto di vista e sono molto contento che abbia funzionato.
Non so che altro dirti se non grazie per aver apprezzato la storia. Volevo scrivere qualcosa di divertente per non dover prendere sempre le cose troppo sul serio.
Alla prossima!
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Fagiolo17
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#5 » giovedì 18 febbraio 2021, 19:01

Ciao Giovanni.
Racconto particolare. Per più di metà non ho capito il punto di vista utilizzato. Avevo pensato ad una terza persona e invece era proprio un cliente seduto al tavolo che spiava la coppia litigiosa. Scelta coraggiosa, ma su di me non ha fatto altro che confondere.
Un racconto che non mi ha convinto, mi spiace.
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#6 » giovedì 18 febbraio 2021, 20:31

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Giovanni.
Racconto particolare. Per più di metà non ho capito il punto di vista utilizzato. Avevo pensato ad una terza persona e invece era proprio un cliente seduto al tavolo che spiava la coppia litigiosa. Scelta coraggiosa, ma su di me non ha fatto altro che confondere.
Un racconto che non mi ha convinto, mi spiace.
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.


La prossima volta potresti semplicemente goderti il racconto anziché cercare di interpretare il punto di vista (ammesso che sia davvero necessario). Per inciso: era un omodiegetico (in questo caso un narratore inaffidabile)a finta focalizzazione zero, che in realtà è semplicemente una prima persona focalizzata.
Alla prossima!
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Debora D
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#7 » venerdì 19 febbraio 2021, 14:16

Ciao Giovanni, piacere di leggerti
il racconto è divertente e centra il tema facendo del ritardo il motore della storia.
Il protagonista nascosto usa la tecnica della caricatura per descrivere fatti e luoghi in pieno stile umoristico. Il testo mi è piaciuto di più al secondo passaggio quando sapevo già che c’era qualcuno intento a origliare.
Così la ragazza è una statua dietro i fiori e i tipi che suonano sono due morti.

Ti faccio notare solo alcuni punti che mi hanno stonato un poco facendomi godere meno il racconto.

Questa frase iniziale:
Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante.
Lì per lì io ho immaginato proprio una mummia, colpa anche di recenti letture, per questo ci ho messo un attimo a localizzare luogo e persone.
In questo passaggio ci ho messo qualche secondo di troppo a capire chi stesse parlando.
 La dama batte il pugno sul tavolo. La strana roba che ha appesa al collo beccheggia in mezzo alle morbide onde.
 «Ora mi sono rotto il cazzo, ok? Sì, il cazzo, hai visto che le dico, le parolacce?»
 «Che uomo! Maschio alpha.»

Conclusione: tema centrato, testo divertente con qualche passaggio brillante. Le caratteristiche del genere umoristico sono ben rese, in alcuni punti mi sono parse un po’ forzate, il finale per esempio ci sta bene ma è un poco strizzato negli ultimi caratteri.
Un buon lavoro comunque secondo me

Buona 150°edizione

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#8 » venerdì 19 febbraio 2021, 17:39

Debora D ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di leggerti
il racconto è divertente e centra il tema facendo del ritardo il motore della storia.
Il protagonista nascosto usa la tecnica della caricatura per descrivere fatti e luoghi in pieno stile umoristico. Il testo mi è piaciuto di più al secondo passaggio quando sapevo già che c’era qualcuno intento a origliare.
Così la ragazza è una statua dietro i fiori e i tipi che suonano sono due morti.

Ti faccio notare solo alcuni punti che mi hanno stonato un poco facendomi godere meno il racconto.

Questa frase iniziale:
Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante.
Lì per lì io ho immaginato proprio una mummia, colpa anche di recenti letture, per questo ci ho messo un attimo a localizzare luogo e persone.
In questo passaggio ci ho messo qualche secondo di troppo a capire chi stesse parlando.
 La dama batte il pugno sul tavolo. La strana roba che ha appesa al collo beccheggia in mezzo alle morbide onde.
 «Ora mi sono rotto il cazzo, ok? Sì, il cazzo, hai visto che le dico, le parolacce?»
 «Che uomo! Maschio alpha.»

Conclusione: tema centrato, testo divertente con qualche passaggio brillante. Le caratteristiche del genere umoristico sono ben rese, in alcuni punti mi sono parse un po’ forzate, il finale per esempio ci sta bene ma è un poco strizzato negli ultimi caratteri.
Un buon lavoro comunque secondo me

Buona 150°edizione


Ciao e grazie per il commento.
Terrò in considerazione ciò che hai notato e i tuoi appunti. Alla prossima!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

Giulio_Marchese
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#9 » sabato 20 febbraio 2021, 11:18

Ciao Giovanni,
Ho incontrato una serie di difficoltà nel comprendere il racconto, penso mi sia sfuggito il punto e, per questo, mi ha lasciato abbastanza indifferente.

Punti di forza: Una vena ironica sopra le righe e un linguaggio volutamente pomposo, purtroppo non sempre funzionale, che detta un ritmo altalenante ed elastico e permette di arrivare alla fine malgrado diversi passaggi facciano storcere il naso.

Punti deboli: Passi da un narratore onnisciente (primo paragrafo), a uno focalizzato (secondo paragrafo) senza apparente motivo. Ho letto che hai citato il narratore inaffidabile, no. Non funziona così, anche perché la divisione in due paragrafi evidenzia il passaggio da un punto di vista all'altro. Ora, le intenzioni non si discutono, io posso parlare (sempre soggettivamente) di questo racconto: del modo in cui è scritto e delle informazioni metatestuali che mi dà (in questo caso impaginazione). Questo passaggio comunque crea disorientamento, penso che anche chi non sa nulla di POV ecc. ti direbbe "Aspè, ma quindi chi è che parla?"
Altra pecca sono i dettagli di ambientazione, non sono riuscito a visualizzare le scene, e per tutto il tempo sono stato convinto ci fossero realmente una mummia e un sarcofago sul palco.

Come lo migliorerei: Cambiando il primo paragrafo in modo da rendere unitario il POV, con il vero protagonista che "si fa notare". In più aggiungerei, o modificherei, dettagli di ambientazione per rendere più chiaro dove sono i personaggi. Nonché l'ordine in cui le informazioni sono fornite al lettore. Per dire il POV del secondo paragrafo come fa a sapere che sono sposini? Lo immagina o lo afferma con certezza? Perché non mi hai dato 'sto dettaglio anagrafico prima? Ho immaginato tutto il tempo persone di mezz'età.

In conclusione, un racconto con del potenziale ma un passaggio di informazioni più lineare avrebbe facilitato la comprensione. In più non ho capito il finale, ma questa è di certo una mancanza mia.
A Rileggerci!

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#10 » sabato 20 febbraio 2021, 12:06

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Giovanni,
Ho incontrato una serie di difficoltà nel comprendere il racconto, penso mi sia sfuggito il punto e, per questo, mi ha lasciato abbastanza indifferente.

Punti di forza: Una vena ironica sopra le righe e un linguaggio volutamente pomposo, purtroppo non sempre funzionale, che detta un ritmo altalenante ed elastico e permette di arrivare alla fine malgrado diversi passaggi facciano storcere il naso.

Punti deboli: Passi da un narratore onnisciente (primo paragrafo), a uno focalizzato (secondo paragrafo) senza apparente motivo. Ho letto che hai citato il narratore inaffidabile, no. Non funziona così, anche perché la divisione in due paragrafi evidenzia il passaggio da un punto di vista all'altro. Ora, le intenzioni non si discutono, io posso parlare (sempre soggettivamente) di questo racconto: del modo in cui è scritto e delle informazioni metatestuali che mi dà (in questo caso impaginazione). Questo passaggio comunque crea disorientamento, penso che anche chi non sa nulla di POV ecc. ti direbbe "Aspè, ma quindi chi è che parla?"
Altra pecca sono i dettagli di ambientazione, non sono riuscito a visualizzare le scene, e per tutto il tempo sono stato convinto ci fossero realmente una mummia e un sarcofago sul palco.

Come lo migliorerei: Cambiando il primo paragrafo in modo da rendere unitario il POV, con il vero protagonista che "si fa notare". In più aggiungerei, o modificherei, dettagli di ambientazione per rendere più chiaro dove sono i personaggi. Nonché l'ordine in cui le informazioni sono fornite al lettore. Per dire il POV del secondo paragrafo come fa a sapere che sono sposini? Lo immagina o lo afferma con certezza? Perché non mi hai dato 'sto dettaglio anagrafico prima? Ho immaginato tutto il tempo persone di mezz'età.

In conclusione, un racconto con del potenziale ma un passaggio di informazioni più lineare avrebbe facilitato la comprensione. In più non ho capito il finale, ma questa è di certo una mancanza mia.
A Rileggerci!


Grazie per le tue osservazioni.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

mezzomatto
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#11 » domenica 21 febbraio 2021, 22:27

Giovanni Attanasio
Specialisti del ritardo
Mi dispiace, non ci ho capito quasi niente. Mi sembra che il narratore (chi è?) prenda per i fondelli il lettore e gli dica: io so di cosa sto parlando, tu no, sei un povero pirla. Non so nemmeno cosa dire per arrivare ai trecento caratteri prescritti. Il battibecco fra i due… fra i due cosa? Non c’è nulla che suggerisca qualcosa di loro, a parte che non si sopportano. Più avanti si dice sposini, ma il lettore dovrebbe capirlo dal detto e dal non detto, non da una parola del narratore finita lì quasi per caso.
La conclusione va da sé, bassa classifica.

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Davide_Mannucci
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#12 » lunedì 22 febbraio 2021, 9:43

Ciao Giovanni, piacere di leggerti!
Anche io, come Debora, ho apprezzato il racconto alla seconda lettura. All'inizio non capivo cosa stesse succedendo, probabilmente perché non mi ero calato nella storia. Il non capire che il narratore fosse un cliente non mi ha disturbato, anche perché non ho alcuna idiosincrasia verso il narratore onnisciente, anzi, a volte ci vuole proprio e, a seconda del tipo di racconto, la sua presenza è funzionale. Il fatto poi di aver scoperto che c'era un tizio che origliava, è stata una piacevole sorpresa. Mi piace la tua abilità a passare da uno stile all'altro in base al racconto e al taglio che vuoi dare. In questo gruppo ci sono racconti eccellenti ed è dura in filarsi in. zona podio ma questa mi sembra una prova più che discreta.
A presto!
Davide Mannucci

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#13 » lunedì 22 febbraio 2021, 10:07

DavideMannucci ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di leggerti!
Anche io, come Debora, ho apprezzato il racconto alla seconda lettura. All'inizio non capivo cosa stesse succedendo, probabilmente perché non mi ero calato nella storia. Il non capire che il narratore fosse un cliente non mi ha disturbato, anche perché non ho alcuna idiosincrasia verso il narratore onnisciente, anzi, a volte ci vuole proprio e, a seconda del tipo di racconto, la sua presenza è funzionale. Il fatto poi di aver scoperto che c'era un tizio che origliava, è stata una piacevole sorpresa. Mi piace la tua abilità a passare da uno stile all'altro in base al racconto e al taglio che vuoi dare. In questo gruppo ci sono racconti eccellenti ed è dura in filarsi in. zona podio ma questa mi sembra una prova più che discreta.
A presto!


A te l'ardua sentenza! Grazie per il commento e alla prossima.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#14 » lunedì 22 febbraio 2021, 10:10

mezzomatto ha scritto:Giovanni Attanasio
Specialisti del ritardo
Mi dispiace, non ci ho capito quasi niente. Mi sembra che il narratore (chi è?) prenda per i fondelli il lettore e gli dica: io so di cosa sto parlando, tu no, sei un povero pirla. Non so nemmeno cosa dire per arrivare ai trecento caratteri prescritti. Il battibecco fra i due… fra i due cosa? Non c’è nulla che suggerisca qualcosa di loro, a parte che non si sopportano. Più avanti si dice sposini, ma il lettore dovrebbe capirlo dal detto e dal non detto, non da una parola del narratore finita lì quasi per caso.
La conclusione va da sé, bassa classifica.


Mai sentito parlare di narratore che ne sa più del lettore? xD Comunque, peccato che non ti sia piaciuta la storia. Se posso consigliarti, la prossima volta dai per prima cosa una bella lettura, anche veloce, e poi una seconda per assestare i giudizi. Se lo hai già fatto e il risultato è questo, rinnovo il dispiacere per non averti convinto.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Alvin Miller
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#15 » lunedì 22 febbraio 2021, 19:11

Ciao Giovanni.
Dunque, ti confesso che ho incontrato diverse difficoltà nella lettura. Da una parte ci sono frasi e termini fraintendibili, una su tutti, quella che apre il racconto:
Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante. La gente li ascolta, beve e discute. Tutti felici.

Considerato che la prima frase pone le basi per visualizzare la scena, a naso mi è venuto da pensare uno strano contesto fantasy con le mummie, e solo in un secondo momento ho capito che si trattava di una metafora (o almeno, credo di aver capito);

C'è poi una prosa un po' confusa e dei termini poco comuni:
Ma la dama sogguarda il tale che le sta di fronte. E tace. Tutti discutono, ma lei tace.

Che per carità, non sono automaticamente un errore, ma dato che il fine ultimo di un buon testo è essere scorrevole e leggibile, scelte autoriali come queste, se non gestite bene, rischiano di rallentare il flusso;

Avrei preferito scene più concrete alternate ai dialoghi:
«Ma che orchestra, quei due cadaveri?» il vino però le piace. «Questo posto è una merda.»

Come lo manifesta questo apprezzamento al vino? Mormora con la voce? Lo tiene in bocca e lo degusta a lungo? Lo beve tutto d'un fiato e se ne versa subito un altro bicchiere?

Ci sono molti momenti in cui avresti potuto usare dettagli concreti e migliorare sensibilmente il testo.

Un altro problema è quello del punto di vista. Rileggendo il brano mi è parso che quello predominante fosse della donna, perché la maggior parte dei commenti al locale e alle persone presenti appartengono a lei, poi però ci sono delle evidenti uscite dal personaggio, come in questa frase:
Una scintilla sfiaccola negli occhi della dama, le accende il volto e ravviva il trucco.

Questa frase non può essere sua, lei non può guardare i suoi stessi occhi e il volto, e commentarli.

Ma quelli che ti ho elencato finora sono errori molto tecnici, posso comprendere la mancata padronanza o la scelta di ignorarli (non avendo visto altri brani tuoi non posso saperlo con certezza). Ci sono invece delle cose che proprio non posso avallare.

Non si capisce cosa tu voglia raccontarci. Vediamo una coppia che si scambia volgarità gratuite e un linguaggio molto grezzo in un contesto e con una prosa che vorrebbe evocare un contesto raffinato, ci sono dialoghi in cui non si capisce chi stia parlando
 La dama batte il pugno sul tavolo. La strana roba che ha appesa al collo beccheggia in mezzo alle morbide onde.
 «Ora mi sono rotto il cazzo, ok? Sì, il cazzo, hai visto che le dico, le parolacce?»
 «Che uomo! Maschio alpha.»


descrizioni di "cose" che non ci è dato conoscere
La strana roba che ha appesa al collo


Anche il tema, per come lo hai collocato, mi sembra tirato per i capelli, e per mia modesta opinione non me la sento di dire che sia stato rispettato. Naturalmente, mi piacerebbe sentire la tua anche per capire le ragioni dietro alle scelte stilistiche.

Attendo una tua risposta. Nel mentre, un in bocca al lupo per la gara!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#16 » martedì 23 febbraio 2021, 12:08

Alvin Miller ha scritto:Ciao Giovanni.
Dunque, ti confesso che ho incontrato diverse difficoltà nella lettura. Da una parte ci sono frasi e termini fraintendibili, una su tutti, quella che apre il racconto:
Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante. La gente li ascolta, beve e discute. Tutti felici.

Considerato che la prima frase pone le basi per visualizzare la scena, a naso mi è venuto da pensare uno strano contesto fantasy con le mummie, e solo in un secondo momento ho capito che si trattava di una metafora (o almeno, credo di aver capito);

C'è poi una prosa un po' confusa e dei termini poco comuni:
Ma la dama sogguarda il tale che le sta di fronte. E tace. Tutti discutono, ma lei tace.

Che per carità, non sono automaticamente un errore, ma dato che il fine ultimo di un buon testo è essere scorrevole e leggibile, scelte autoriali come queste, se non gestite bene, rischiano di rallentare il flusso;

Avrei preferito scene più concrete alternate ai dialoghi:
«Ma che orchestra, quei due cadaveri?» il vino però le piace. «Questo posto è una merda.»

Come lo manifesta questo apprezzamento al vino? Mormora con la voce? Lo tiene in bocca e lo degusta a lungo? Lo beve tutto d'un fiato e se ne versa subito un altro bicchiere?

Ci sono molti momenti in cui avresti potuto usare dettagli concreti e migliorare sensibilmente il testo.

Un altro problema è quello del punto di vista. Rileggendo il brano mi è parso che quello predominante fosse della donna, perché la maggior parte dei commenti al locale e alle persone presenti appartengono a lei, poi però ci sono delle evidenti uscite dal personaggio, come in questa frase:
Una scintilla sfiaccola negli occhi della dama, le accende il volto e ravviva il trucco.

Questa frase non può essere sua, lei non può guardare i suoi stessi occhi e il volto, e commentarli.

Ma quelli che ti ho elencato finora sono errori molto tecnici, posso comprendere la mancata padronanza o la scelta di ignorarli (non avendo visto altri brani tuoi non posso saperlo con certezza). Ci sono invece delle cose che proprio non posso avallare.

Non si capisce cosa tu voglia raccontarci. Vediamo una coppia che si scambia volgarità gratuite e un linguaggio molto grezzo in un contesto e con una prosa che vorrebbe evocare un contesto raffinato, ci sono dialoghi in cui non si capisce chi stia parlando
 La dama batte il pugno sul tavolo. La strana roba che ha appesa al collo beccheggia in mezzo alle morbide onde.
 «Ora mi sono rotto il cazzo, ok? Sì, il cazzo, hai visto che le dico, le parolacce?»
 «Che uomo! Maschio alpha.»


descrizioni di "cose" che non ci è dato conoscere
La strana roba che ha appesa al collo


Anche il tema, per come lo hai collocato, mi sembra tirato per i capelli, e per mia modesta opinione non me la sento di dire che sia stato rispettato. Naturalmente, mi piacerebbe sentire la tua anche per capire le ragioni dietro alle scelte stilistiche.

Attendo una tua risposta. Nel mentre, un in bocca al lupo per la gara!


Ciao.
Nella prima metà del racconto c'è un osservatore non meglio identificato che scruta e fa da narratore onniscente, se proprio così vogliamo chiamarlo (non è un pov sulla donna). Il narratore si rivela poi essere seduto al tavolo e scopriamo che si tratta di una semplice prima persona. Questo dovrebbe risolvere alcuni tuoi dubbi.
Sulle altre frasi che hai elencato darò una controllata a fine concorso per sistemare la storia, dove serve. Per la cosa dei dialoghi basta leggere con attenzione per capire chi parla, secondo me. Sono un maschio e una femmina, se il tale dice "Mi sono rottO" è diverso da "Mi sono rottA".
Altri tuoi dubbi... sì, il tema e cosa vuole dirci la storia. Brevemente: l'osservatore non sopporta i ritardi della propria fidanzata e nell'attesa spia i vicini di tavolo, che hanno lo stesso identico problema e litigano. Realizza, grazie al marito della donna, di dover essere paziente e sopportare gli arrivi all'ultimo minuto.
Per quanto riguarda padronanza della tecnica e quelle cose lì, unito ai "dettagli ad alternare le scene", potrebbe essere una questione di gusto tuo personale; non nego di aver un po' sperimentato, quindi ci sta qualche cagata qua e là xD.
Dubito il racconto andrò in Vetrina o verrà considerato in qualsiasi modo. Seguirò i tuoi consigli e quelli degli altri per renderlo migliore e dargli, a fine concorso, un uso alternativo.
Detto ciò: rileggi il brano, se hai voglia, e fammi sapere se dopo la mia risposta è cambiato qualcosa o no.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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SilviaCasabianca
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#17 » mercoledì 24 febbraio 2021, 0:18

Ciao Giovanni,
Ti ho letto con piacere.
La scena è divertente e i personaggi riescono a creare delle dinamiche che sono familiari, dunque va da sé che l'identificazione fra lettore e personaggi hai saputo crearla. Bravo!

La frase della mummia: "Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante" in realtà a mio avviso si capiva che era una metafora, il problema forse sta su "sarcofago" che vicino a "mummia" fa dire al lettore: hey, aspetta no, mi sa che intende proprio una mummia. Il ché è anche una rivelazione interessante perché l'ambientazione "halloween" se così possiamo definirla, è credibile e piacevole.

Comunque a parte suggerimenti e note stilistiche che ti hanno già fatto gli altri, l'idea è molto carina ma a mio avviso e modesto parere poteva essere resa meglio con dialoghi meno stereotipati, che a me personalmente hanno un po' dato quella sensazione di potenziale buono ma non reso a pieno. Ti suggerirei di prendere il racconto e migliorarlo senza l'ansia dei "minuti contati", sono certa che il livello si alzerà notevolmente!

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Puch89
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#18 » mercoledì 24 febbraio 2021, 9:21

Ciao Giovanni.
Il tuo racconto è davvero particolare. Sicuramente merita un plauso per il coraggio di sperimentare stili fuori dall'ordinario, a prescindere dal risultato finale, questo voglio dirtelo; non è facile, è un ardire che va premiato perché ci allontana dalla nostra safe-zone creativa senza paura del giudizio. Detto questo, a me il racconto non è piaciuto molto, ma allo stesso tempo si.
L'atmosfera che si respira è surreale non solo per come inizi il racconto (mummia e sarcofago messe insieme tirano un brutto scherzo, lasciandoti fino all'ultimo col dubbio se fosse una metafora o meno), ma per l'ambientazione che ha uno stampo tanto raffinato quanto grottesco, con dialoghi che si oppongono per "brutalità" nel contenuto ma non nella forma. Il tutto mi ha dato sensazioni un po' burtoniane, complice l'inganno dell'ambientazione fantasy/grottesca, probabile non fosse la tua intenzione ma a me è arrivato così ed è una cosa che mi è piaciuta.
Ciò che non mi è piaciuto è il modo in cui, facendo i conti col tuo esperimento sul narratore inaffidabile, hai gestito i pdv. Purtroppo è nata solo una gran confusione, che solo una seconda rilettura ha saputo dissipare. Ma ci sta, quando si sperimenta si può incoccare subito un risultato eccellente come uno pessimo; in questo caso secondo me stiamo sulla via di mezzo (per ciò che riguarda il pdv). La trama è un po' scialba, i personaggi non sono male ma hanno a che fare con poca carne al fuoco, non gli hai dato granché modo di emergere attraverso la trama, hanno una personalità buona ma solo fine a sé stessa. L'attinenza al tema è un ni, perché più che parlare di "all'ultimo minuto", qui si parla dell'attesa in generale.
Nel complesso, prova davvero singolare, che si spacca a metà tra il buono e il non buono, non ho proprio idea di come collocarla nella mia classifica, ma voglio dirti una cosa: dovrebbero esserci più racconti come questo, nel bene e nel male, perché il punto focale del contest non è arrivare alla vetrina, ma vincere sé stessi sperimentando nuovi sentieri di narrazione. Un monito che nasce dalla tua esperienza e che farò mio, per cui ti ringrazio per aver sperimentato. Alla prossima.

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#19 » mercoledì 24 febbraio 2021, 10:38

Puch89 ha scritto:Ciao Giovanni.
Il tuo racconto è davvero particolare. Sicuramente merita un plauso per il coraggio di sperimentare stili fuori dall'ordinario, a prescindere dal risultato finale, questo voglio dirtelo; non è facile, è un ardire che va premiato perché ci allontana dalla nostra safe-zone creativa senza paura del giudizio. Detto questo, a me il racconto non è piaciuto molto, ma allo stesso tempo si.
L'atmosfera che si respira è surreale non solo per come inizi il racconto (mummia e sarcofago messe insieme tirano un brutto scherzo, lasciandoti fino all'ultimo col dubbio se fosse una metafora o meno), ma per l'ambientazione che ha uno stampo tanto raffinato quanto grottesco, con dialoghi che si oppongono per "brutalità" nel contenuto ma non nella forma. Il tutto mi ha dato sensazioni un po' burtoniane, complice l'inganno dell'ambientazione fantasy/grottesca, probabile non fosse la tua intenzione ma a me è arrivato così ed è una cosa che mi è piaciuta.
Ciò che non mi è piaciuto è il modo in cui, facendo i conti col tuo esperimento sul narratore inaffidabile, hai gestito i pdv. Purtroppo è nata solo una gran confusione, che solo una seconda rilettura ha saputo dissipare. Ma ci sta, quando si sperimenta si può incoccare subito un risultato eccellente come uno pessimo; in questo caso secondo me stiamo sulla via di mezzo (per ciò che riguarda il pdv). La trama è un po' scialba, i personaggi non sono male ma hanno a che fare con poca carne al fuoco, non gli hai dato granché modo di emergere attraverso la trama, hanno una personalità buona ma solo fine a sé stessa. L'attinenza al tema è un ni, perché più che parlare di "all'ultimo minuto", qui si parla dell'attesa in generale.
Nel complesso, prova davvero singolare, che si spacca a metà tra il buono e il non buono, non ho proprio idea di come collocarla nella mia classifica, ma voglio dirti una cosa: dovrebbero esserci più racconti come questo, nel bene e nel male, perché il punto focale del contest non è arrivare alla vetrina, ma vincere sé stessi sperimentando nuovi sentieri di narrazione. Un monito che nasce dalla tua esperienza e che farò mio, per cui ti ringrazio per aver sperimentato. Alla prossima.


Che dire, mi piace il tuo commento. Ho capito più io di quanto volevi dirmi col commento che tu dalla mia storia xD Scherzi a parte, grazie. Ci sono decisamente punti che vanno migliorati e l'azzardo di provare qualcosa del genere in uno spazio di 4 ore mi sta costando (o forse no?). Mi piace il tuo "vincere nella sconfitta", che è un modo di pensare ottimo per affrontare Minuti Contati.
Alla prossima!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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roberto.masini
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#20 » giovedì 25 febbraio 2021, 21:54

Ciao, Giovanni.
Se la morale del racconto è il virgiliano "Amor omnia vincit" che appunto sconfigge anche il tempo, anche l'ultimo minuto, mi sembra un po' poco per dare un giudizio positivo al racconto. Se il POV poi è di difficile identificazione questo aumenta la possibilità di facile comprensione. Invece mi sembra che lo stile umoristico sia stato ben gestito (mi ha fatto sorridere e quindi è stato efficace). Anche il tema mi sembra centrato. Il finale, pur apprezzabile, mi è sembrato affrettato.
A rileggerci.

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#21 » venerdì 26 febbraio 2021, 9:21

roberto.masini ha scritto:Ciao, Giovanni.
Se la morale del racconto è il virgiliano "Amor omnia vincit" che appunto sconfigge anche il tempo, anche l'ultimo minuto, mi sembra un po' poco per dare un giudizio positivo al racconto. Se il POV poi è di difficile identificazione questo aumenta la possibilità di facile comprensione. Invece mi sembra che lo stile umoristico sia stato ben gestito (mi ha fatto sorridere e quindi è stato efficace). Anche il tema mi sembra centrato. Il finale, pur apprezzabile, mi è sembrato affrettato.
A rileggerci.


Ciao, grazie per il commento. Aggiungerò i tuoi consigli e osservazioni alla lista quando lavorerò nel migliorare il racconto, o eventuali futuri racconti simili.
Alla prossima!
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antico
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#22 » giovedì 4 marzo 2021, 18:26

Molto interessante la strategia da te scelta e in seconda lettura è ovviamente più apprezzabile che durante la prima. Non sono però rimasto convinto dalla voce narrante perché, alla fine, mi arriva ben poco di lui e in generale tutto ciò che lo concerne funziona maluccio, compreso l'arrivo della ragazza. Poco definita anche la figura della donna osservata e in generale ho trovato poco convincenti le linee di dialogo che concernono la coppia, poco naturali, decisamente lontane dall'equilibrio sublime che avevo riscontrato nel tuo racconto del mese scorso. Ribadisco che il tuo azzardo è stato ripagato dall'effetto, ma a non funzionare, in questo caso, è stato tutto il resto, davvero tanto forzato e poco naturale. Il tema c'è, ma è solo introdotto con l'arrivo della ragazza a chiusura racconto che non va a incidere sul testo. Per me un pollice tendente al positivo, ma piuttosto al pelo.

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Giovanni Attanasio
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Re: Specialisti del ritardo

Messaggio#23 » giovedì 4 marzo 2021, 19:40

antico ha scritto:Molto interessante la strategia da te scelta e in seconda lettura è ovviamente più apprezzabile che durante la prima. Non sono però rimasto convinto dalla voce narrante perché, alla fine, mi arriva ben poco di lui e in generale tutto ciò che lo concerne funziona maluccio, compreso l'arrivo della ragazza. Poco definita anche la figura della donna osservata e in generale ho trovato poco convincenti le linee di dialogo che concernono la coppia, poco naturali, decisamente lontane dall'equilibrio sublime che avevo riscontrato nel tuo racconto del mese scorso. Ribadisco che il tuo azzardo è stato ripagato dall'effetto, ma a non funzionare, in questo caso, è stato tutto il resto, davvero tanto forzato e poco naturale. Il tema c'è, ma è solo introdotto con l'arrivo della ragazza a chiusura racconto che non va a incidere sul testo. Per me un pollice tendente al positivo, ma piuttosto al pelo.


Che dire, ho scritto la stora più per divertimento e voglia di sperimentare. Mi sono reso conto da subito che non avrebbe funzionato. Capisco anche cosa vuoi dire con la faccenda del "forzato e poco naturale", e penso che sia solo il risultato di un "male" legato all'idea che avevo in mente della scena: mi sono concentrato troppo sul gimmick e meno sul contenuto (e pure la forma) della storia.
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