L'ultimo nano

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Gimmi
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L'ultimo nano

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:28

L’ultimo nano
Di Gimmi Alpaca

Intorno voci sfarfallanti di chiassosi festaioli. Parlano e parlano, ma non sento. Come se l’ovatta avesse scelto di nidificare nella mia testa. Che parola buffa “nidificare”. Non sapevo nemmeno di conoscerla.
Davanti invece, a torso nudo, cinque nani, con in mano un altrettanto bicchiere nano. Dentro al nano bicchiere, acqua colorata. Arcobalenato. Forse sono lepricani. Probabilmente assenzio, il bicchierino, non i nani. Sento piangere il fegato per questo pensiero astratto, perché non so se lo so, ma sono ubriaco.
La folla urla e mi incita a procedere e io rido beffardo. Sono proprio beffardo. Lo sento dai muscoli delle guance. Quello che ho davanti non è una prova, ma una passeggiata fatta di simpatia. Sono sicuro di farcela. Sono il migliore.
Rotoli di carta igienica decorano il parapetto dietro a quelle cinque dita di mezzi uomini. Mi chiedo come mai stia osservando con tanto piacere della carta igienica che si srotola, snoda, e fascia colonnine di cemento. Bellissimo. Dovrebbero scriverci una poesia.
Il primo piccolo uomo, di cui il nome è sicuramente Pollice, mi provoca. Mi fa segno con l’indice - che buffa ironia - di avvicinarmi. Non me lo faccio dire due volte, anche se quasi temo non abbia parlato. La folla esulta per il mio movimento sicuro di chi si sta per slogare una caviglia, ma io non la sento la folla. Sento solo Pollice che mi chiama senza voce. Mi porge il bicchierino è riempito di liquido blu e io non ci faccio caso ma lo bevo. Poi prendo sotto l’ascella quel lepricano dai piccoli muscoli e lo sollevo e lo riporto giù. Sono stato indubbiamente bravissimo perché la folla me lo ricorda con un boato. Il primo passo è fatto e mi volto di scatto con fare seducente verso Indice. Si chiama così perché sta dopo a Pollice, lo sanno anche i bambini senza mani. Che brutto pensiero che ho fatto. Mi vergogno un po’.
Forse è in ritardo, ma quello che ho appena bevuto mi picchia la testa e strizzo gli occhi. Ma non è il momento di pensare a quello che sto facendo e faccio un passo laterale. Indice ha delle strane sopracciglia e il suo bicchierino è pieno di verde. Verde come i prati e penso che mi manca la campagna. Anche le sue sono provocazioni, ma ha un fare impacciato. Come se stesse seguendo le orme di Pollice, ma non volesse per davvero farlo.
Ma penso che a me non importa e bicchiere alla mano sorrido ai miei fan e tiro giù. Sollevo Indice. Boato. Tutti sono miei amici questa sera, lo capisco perché mi vogliono bene. Mi sostengono.
Singhiozzo e faccio un altro passo laterale, ma il passo laterale che faccio ha poco di laterale. Sembra più un “oddio, sto per cadere”. Ma un braccio invisibile mi prende e mi tira su. Sono fortunato perché i miei amici sono anche invisibili. Guardo medio e mi sento a disagio. Si pensa che il medio sia volgare e invece è una nana di tutto rispetto. Si è truccata per l’occasione e io per un attimo penso di essermi innamorato. Penso che la bacerò prima o dopo nella vita, ma mi trovo tra le labbra un bicchiere rosso rubino. Questo per qualche ragione brucia, e forse brucia perché è rosso e tutti sanno che il rosso ricorda il fuoco. Quindi brucia. Prendo la piccola damigella da sotto le braccia e mi vergogno mentre la alzo perché forse ho sfiorato una tetta. Ma la gente esulta lo stesso, forse non se n’è accorta.
Mi volto e saluto il mio pubblico e Dio, è davvero tanto. Non pensavo fosse così tanto. Tanto quanto forse quella volta che…
Mi picchiano sulla spalla. O quella che dovrebbe essere una spalla, ma invece è la mia anca. Anulare mi chiede gentilmente se voglio il bicchierino bianco. Io penso che potrei morire, ma non voglio deludere chi è arrivato fin quì da casa per vedermi. E non so come ma ho già in mano il bicchiere vuoto. La gola non brucia nemmeno più, e la magia che faccio è quella di far sparire i contenuti dei bicchierini. Passo a Mignolo, ma qualcuno frastuona un “hei” o forse sono tutti. Lancinante per le mie orecchie. Mi viene spiegato da chi prima aveva il braccio invisibile, che devo alzare Alluce… no, Anulare se voglio vincere.
Prendo Anulare e lo alzo, lo alzo fino sopra le mie spalle come per dire, ecco! Guardate tutti di cosa sono in grado di fare. Sono così bravo che potrei essere il vostro imperatore di dite e di piccoli uomini muscolosi. Sono io. Non voi. Io.
Allora finalmente sono di nuovo su Mignolo. E mi dispiace dirlo ma è proprio cattivo. Forse per il nome Mignolo che è più piccolo di tutti, mi viene da dire basso, ma è proprio… come si dice quando una persona è piccola? Vabbé, comunque mi guarda strafottente. Il suo bicchiere è giallo come la cattiveria, e io lo prendo. Sono bravo perché non cade per terra tutto, ma solo pochino e lo bevo. Alè!
Chi è il vostro re? Chi è il vostro sovrano?
Io, lo sono. E la gente ulula di gioia e io prendo Mignolo. Che non è solo piccolo e minuscolo è anche più veloce. Lo tiro su subito, leggero, e vola proprio. Vola sopra la carta igienica. Sopra ogni cosa. Anche del parapetto.
Io lo guardo, laggiù in fondo. Sembra ancora più minuscolo da qui e mi ricorda il bicchierino rosso. Penso ai cliché, rosso fuoco. Rosso sangue. Forse per questo. Forse per questo che il mio stomaco non regge. Non ama i cliché.
Lo ricopro di bile e assenzio.
Chiudo gli occhi sei volte e mi pulisco la bocca. La gente sta ancora urlando. Non penso che esulti, ma sta urlando. Urlano per me. Che sono il loro re.
Urlano per Mignolo.
Su cui ho vomitato sopra.



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antico
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:42

Ciao Gimmi e bentornato nell'Arena! Tempo ok, ma troppi caratteri e al momento sei in zona megamalus. Se riesci a ridurre fino a un max di 442 caratteri dal limite potresti rientrare nel malus standard, vedi tu se ce la fai entro la chiusura!

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maurizio.ferrero
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#3 » mercoledì 17 febbraio 2021, 9:47

Ciao Gimmi, piacere di leggerti (credo sia la prima volta).

Il tuo racconto è un flusso di pensieri di un ubriaco che parla (o comunque crede di avere rapporti) con le dita della sua mano.
Interessante. Il brainstorming che ci proponi è confuso a sufficienza da essere in-character con lo stato mentale del personaggio. C'è però troppo ripetitività nelle sue affermazioni (un esempio, quando ripete di essere beffardo per due volte di fila) che, oltre ad averti fatto sforare di brutto con i caratteri, stanca parecchio il lettore una volta che questi inizia ad avere il quadro generale della situazione.
Si capisce abbastanza in fretta dove la storia andrà a parare, in generale ti faccio un plauso alla confusione generale che hai saputo creare nella vicenda, ma non sono molto soddisfatto dell'originalità della stessa.
Questione tema: non l'ho individuato sul subito, poi però credo di avere capito. Hai interpretato "minuto" come "piccolo". La storia finisce con il mignolo, ed ecco l'ultimo minuto. Divertente, ma dubito che fosse questo ciò che veniva richiesto dal contest. Quindi ti dico: bella battuta, ma il tema non è presente.

A presto!

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Antonio Pilato
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#4 » mercoledì 17 febbraio 2021, 16:07

Ciao Gimmi, ho letto il tuo racconto.
La vicenda è quantomeno scritta in un italiano corretto a livello grammaticale.
Tuttavia, la narrazione mi è apparsa come un miscuglio di frasi disconnesse, effetto voluto probabilmente da te, che ha fatto quasi più sentire me un “ubriaco” anziché i personaggi che compaiono. Purtroppo, l’eccessiva confusione delle frasi, scandite in maniera irregolare, non mi ha fatto capire quasi nulla della storia. Inoltre, il tema non mi sembra particolarmente centrato.

Andrea J. Leonardi
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#5 » mercoledì 17 febbraio 2021, 18:21

Ciao Gimmi, ecco i miei commenti.

Tema Ammetto di aver cercato anche io dei significati alternativi di “minuto”, e capisco quindi l’intenzione di originalità. Tuttavia, non riesco ad apprezzare il tema in quanto lo vedo usato in modo classico nel momento in cui si trasferisce il senso il senso di “minuto” in “piccolo” > “l’ultimo dei piccoli”, e ciò fa perdere la sfumatura di originalità.
In definitiva, si vede che miravi a rispettare il tema.

Trama Ho capito l’idea principale, ma mi sfugge esattamente il quid del racconto.

Stile La narrazione vuole essere confusa e imprecisa perché all’interno della testa di un ubriaco, ma risulta anche un po’ distanziata nonostante la prima persona a causa di espressioni come sento e penso: in prima persona, ogni pensiero è pensato e ogni evento è percepito coi sensi.
Per citare un noto insegnate di scrittura: “non pensi di pensare”.
L’idea viene quindi smorzata poiché si perde di immersività.

Generale Questo è il primo racconto che leggo, e lo userò come metro centrale di giudizio in quanto non è percepito nessun particolare pregio o difetto.

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Pretorian
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#6 » venerdì 19 febbraio 2021, 0:01

Ciao Gimmi e piacere di leggerti.

Dunque, ammetto che il tuo racconto mi lascia perplesso. Di sicuro la descrizione delle "dita" è divertente e colorita. Anche il comportamento del protagonista è divertente è ben descritto, almeno fino alla fine. Il problema è che... la storia non esiste!! Cosa succede effettivamente? Perché il protagonista deve alzare i nani ogni volta che beve? Chi sono gli amici invisibili? Che senso dovrebbe avere il finale in cui il protagonista vomita... e basta?
Insomma, il racconto è anche godibile, ma il lettore arriva al finale chiedendosi se non abbia frainteso qualcosa o se ci sia qualche significato recondito da interpretare. Il che, per un racconto così breve, non depone a favore della chiarezza del testo.
Peccato, però ci sono sicuramente buone basi su cui lavorare.
Alla prossima!

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Hayà
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#7 » venerdì 19 febbraio 2021, 14:58

Ciao Gimmi, è un piacere leggerti.

Ammetto di trovarmi in difficoltà.
Il flusso di coscienza che ci presenti è confuso al punto giusto ma, considerato il contesto, penso funzioni molto bene. Mi sono trovata a chiedere se veramente si parla di un uomo che fa sfidando dei nani a chi beve di più, o se sono le dita della sua mano.
In più di un punto ho riso, lo stile è davvero divertente.

In tutto ciò, il tema non sono riuscita a coglierlo.
Insomma, un testo divertente, ma il tema non mi risulta centrato.

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Alessio
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#8 » domenica 21 febbraio 2021, 21:21

Ciao Gimmi,

Ci proponi un racconto divertente in cui hai reso bene lo stato mentale alterato del protagonista ubriaco. Le frasi confuse e sconnesse e a volte senza senso mi sono sembrate piuttosto efficaci nella resa. D'altro canto, non sembra esserci una vera e propria trama: il protagonista affronta questa specie di sfida di shottini e finisce per vomitare. Ok, e quindi? Sull'identità dei nani/dita della mano, invece, mi sto ancora interrogando.
L'aderenza al tema la colgo solo grazie ai commenti. L'analogia piccolo/minuto mi era sfuggita.
Secondo me una prova riuscita a metà.

Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#9 » lunedì 22 febbraio 2021, 16:19

Ciao Gimmi, ben trovato per la prima volta nell'infernale Arena!

Ho letto questo racconto sospeso tra la noia e il divertimento. Lo stile frizzante, scanzonato e lisergico (anzi, no!, alcolico...) mi ha lasciato, alla fine della lettura, un vago senso di euforia, stemperato, tuttavia, dalla carenza di ulteriori elementi narrativi nella struttura del racconto. Non che esistano per forza regole canoniche da seguire come leggi universali, però in questo caso c'è un affastellarsi di pensieri, frasi, sensazioni e azioni alle quali, però, fa da contraltare uno spessore quasi inesistente.
Sto dicendo che, in sé, il testo è coerente con l'assunto iniziale: un beone, probabilmente assiduo frequentatore di un locale o di un'osteria o di feste di amici, si fa a raffica cicchetti, stordendosi sempre di più e sprofondando in una realtà distorta e allucinata. Bene, ma dalla prima all'ultima parola non c'è altro. E' un interessante esercizio di stile che però poteva essere architettato al servizio di un obiettivo; ad esempio, nel delirio generale, pian piano si scopriva che il beone aveva ucciso qualcuno e magari se lo lascia scappare proprio "all'ultimo nano", oppure l'ultimo nano si rivela essere un amico che lo rianima in mezzo a una strada... insomma, cose così.
Così com'è, la storia è davvero fine a sé stessa e non ha alcuna incisività, se non per alcune intelligenti trovate linguistiche surreali e ironiche.
Peccato per la mancata aderenza al tema: inutile fare contorsioni mentali, qui l'ultimo minuto non c'è.
Non ho molto altro da valutare.

In bocca al lupo e a presto rileggerti!
Emiliano.

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Andrea Partiti
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#10 » mercoledì 24 febbraio 2021, 15:17

Il tema c'è e non ho obiezioni a riguardo, anzi, lo apprezzo in questa chiave.
Purtroppo con un racconto con una scelta stilistica così carica e violenta è difficile mantenere a lungo l'attenzione di chi ti legge e qua fallisci abbastanza. Superato l'interesse per l'originalità che prende all'inizio, diventa rapidamente pesante e il fatto che non arrivi a un cuore del racconto, qualcosa che giustifichi la fatica attiva, sminuisce il lavoro che ci hai fatto.

alexandra.fischer
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#11 » giovedì 25 febbraio 2021, 19:03

Tema centrato. Il racconto mi ricorda la filastrocca infantile delle cinque dita, dove a ottenere il pezzo di pane rimasto in dispensa è il dito mignolo, il più piccino. Punti di forza: lo stile mi ricorda quello di Queneau e Ionesco messi insieme. Il protagonista, per come l’ho inquadrato io, è un artista del trucco delle dita alle quali ha dato un aspetto antropomorfizzato (penso ai riferimenti ai nani delle favole e ad Anulare, la bella nana truccata) e sta facendo uno spettacolo dove, oltre a fare i suoi numeri con le dita, deve anche bere alcolici di vario tipo legati alle dita (penso alla bevanda blu, all’assenzio) per un pubblico nel buio e su pressione di un impresario invisibile. La balconata con la carta igienica mi ha dato l’idea di una festa brava di ragazzi delle superiori. Il finale, beh, non è molto vincente per Mignolo questa volta, perché, bevanda rosso sangue a parte, il Nostro alla fine è nauseato dal suo stesso spettacolo e lo dà a vedere.
Punto debole:
Ti riscrivo la frase corretta:
qualcuno fa frastuono così: “Ehi”.

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Pietro D'Addabbo
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#12 » giovedì 25 febbraio 2021, 20:32

Ciao Gimmi,
piacere di leggerti.
Ci mostri dal punto di vista dell’ubriaco un gioco da festa di addio al nubilato o simili, che finisce tragicamente. Almeno è così che leggo l’intera storia, non una allucinazione completa ma la visione distorta di una reale tragedia. Il gioco finisce infatti con uno dei nani (unico dubbio: sono bambini figli degli invitati o veri nani assoldati ‘per intrattenimento’?) che cade dal balcone in strada all’ultimo momento, quando la prova era ormai vinta. Dunque meriteresti un bonus per aver calcato due volte il tema della prova, in riferimento al tempo e in riferimento ai ‘minuti’ nani. Primo posto per l’inventiva.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Gimmi
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#13 » domenica 28 febbraio 2021, 10:56

Buongiorno a tutti.

Vi scrivo con un po' di ritardo, un po' per impegni, un po' per rispondere a tutti in un colpo solo.

Intanto grazie a tutti dei commenti e delle vostre impressioni. A seguire vi scrivo il reale antefatto di ciò che è accaduto nella storia, per la curiosità di alcuni, in caso ci fosse, e poi il mio intento in questo racconto, perché mi fa piacere condividere dei miei pensieri e ragionamenti.

La storia è semplice ed è stata azzeccata bene con l'ultimo commento:
Un tipo a una festa (una grossa festa) ubriaco marcio accetta una sfida che gli viene lanciata. Ovvero, bere cinque shottini dopo aver alzato il relativo nano (persone affette da nanismo).
Sverso e frastornato, preso da ubriaca euforia, solleva troppo forte e troppo velocemente l'ultimo nano - chiamato Mignolo - che cade e muore. La gente urla spaventata e lui, senza realizzare, sbocca sul corpo.
L'idea mi è venuta nel vedere una sera davvero un nano "affittato" e ne sono rimasto colpito.

Non è una trama intesa in senso classico, ne convengo, ma più uno spaccato di una situazione interessante (almeno per me).
Evidentemente, però, non sono stato chiaro nel far capire che la festa è reale e non sta parlando con le sue dita. Ci rimetterò mano (badum-cha!)

Cerco ora di restituire il mio intento, cercando il più possibile di non giustificare il testo:
Mi piace sfruttare l'occasione di MC per provare cose diverse, senza l'intento di vincere (vedi i 30mila punti in meno per aver sforato). Mi va di sperimentare e vedere cosa esce. Ho provato a rientrare nei numero di caratteri, ma mi sono accorto che avrei snaturato il racconto, senza le frasi inutili e le ripetizioni.
Le frasi che ho scritto sono il genere di cose che penso quando sono ubriaco (la mia preferita è: "dovrebbero scriverci una poesia" che faccio ogni volta che ciondolo dentro il cesso di un bar e guardo qualcosa di raccapricciante). Fanfact, mi sono davvero ubriacato per scriverlo e volevo vedere che usciva.

E niente, grazie a tutti. Spero di rileggervi la prossima volta che vorrò tentare qualcosa di diverso.
A questo mi sono divertito (e svegliato con il mal di testa il giorno dopo ^^).
Ciao!

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antico
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Re: L'ultimo nano

Messaggio#14 » martedì 2 marzo 2021, 0:24

E così si spiega perché mi hai chiesto di postarlo (tu non potevi farcela essendo ubriaco), un plauso per esserci riuscito dopo che ti avevo fatto capire di essere stretto con i tempi, però comprendo anche perché tu non abbia tentato di metterlo a posto con i caratteri: sarai svenuto :D Apprezzo molto la tua voglia di sperimentare nonostante la gara, bravo. Sul racconto... Che fossero nani, lo avevo capito. E avevo anche capito che l'ultimo fosse morto anche se credo si potrebbe tovare un modo più efficace per farlo capire. Troppo lunga tutta la parte centrale che, con attenta revisione, potrebbe essere asciugata, alleggerita e resa, pertanto, ancora più funzionale. Il tema c'è anche se non mi ha fatto impazzire, però è innegabile che sia presente. Direi un pollice che tende verso il positivo.

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