Il Quantistologo

Dario17
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Il Quantistologo

Messaggio#1 » martedì 16 marzo 2021, 0:53

I polmoni implorano pietà. Corro nel corridoio lucido.
Le indicazioni in francese dell'ospedale non mi aiutano, per me sono aramaico.
«Kurt!»
Una chioma nera frusta l’aria e mi viene addosso.
«Sono qui. Lei dov’è?»
Prima che mia moglie Antonia risponda, capisco di aver fatto la domanda più scema del mondo.
Metà del mio staff personale, miscelato ad una decina di persone con camice bianco, guardano verso la vetrata destra in fondo al corridoio.
Gonfio il petto mentre li raggiungo: voglio risposte lapidarie e soprattutto positive.
Affondo nel capannello di persone come una lama calda in un panetto di burro.
Dall’altra parte del vetro, mia figlia è distesa su di un letto, oscurata da una ragnatela di flebo, cavi e tubicini.
«Elìse..»
Stampo la mano sul vetro.
«Quando guarirà?» urlo.
Il sudore si fa gelido mentre parte una gara tra tutti i presenti a chi evita il mio sguardo nel modo migliore.
Sono dei fottuti campioni.
«Questo è il massimo che siamo riusciti a fare…» biascica un dottore tracagnotto.
Scelgo la zona del suo collo da dove lo afferrerò e lo sbatterò sulla vetrata finché non vedrò mia figlia in piedi, quando una seconda voce spezza le mie intenzioni.
«Io proverei una terapia particolare, signor Segretario Generale…» uno spilungone con un canestro di ricci in testa sembra essere apparso di botto tra me e mia moglie. Non ha un camice. «…ma la mia procedura non è regolare e nemmeno economica, ma visto che lei è il capo dell’ONU…»
Lo spilungone regge il mio sguardo come nulla fosse, manco fossi l’amico del bar sotto casa.
Sfodero la frase magica per eccellenza, senza filtrarla col cervello.
«Hai carta bianca.»

*

«Ha detto di essere un Meccanico Quantistologo? E che cazzo è?»
Antonia non risponde, si tormenta la fede al dito.
Io e mia moglie siamo soli e seduti in una stanzina spoglia. Davanti a noi c’è un’altra vetrata che mostra lo stesso spettacolo della precedente: Elìse su di un letto d’ospedale.
Lo spilungone danza attorno a mia figlia ed è tutto preso nell’innestarle cavi che finiscono ingoiati da uno schermo a parete.
Il Quantistologo muove le labbra, lo sentiamo fuori sincrono da un altoparlante della nostra stanza.
«Parlatemi di Elìse, qualsiasi cosa vi salti in mente. Forza.»
Lo schermo si tappezza di formule matematiche dai caratteri luminosi.
Per me è peggio che col francese.
«Forza, cominciate!»
«Elise ha 17 anni, è nata nell’Illinois, è dell’Acquario…» balbetta mia moglie.
Un senso di assurdo mi preme in gola.
«Continuate…» la voce metallica gracchia.
Il Quantistologo armeggia con le formule; si alza sulle punte per raggiungere le più lontane, cancella, riscrive, si china a ritoccare i numeri più in basso.
Elìse alza un braccio e lo riabbassa.
«Continuate!»
«È intollerante al lattosio, frequenta un liceo privato..» mi lascio andare anch’io.
«Ha un fidanzato di nome Dave, stanno insieme da 5 mesi…»
«Ehi, questo non lo sapevo!» sibilo ad Antonia.
Lo spilungone cancella un pezzo di equazione, il suo dito fluttua rapidissimo.
Elìse sussulta come se avesse ricevuto un calcio da qualcuno sotto il lettino.
Do un pugno al vetro.
«Ehi!»
«Parlatemi ancora del suo ragazzo!»
«È biondo, gioca come Quaterback…»
L’uomo che ha in mano la vita di mia figlia si gratta la nuca.
«C’è qualcosa che manca, c’è qualcosa che manca!»
Antonia mi rifila uno sguardo sommesso.
«Dieci giorni fa ho trovato nel suo zaino un test di gravidanza...»
Mi gira la testa.
Lo spilungone si volta, guarda Elìse.
«Bimba, sei in cinta! Ecco la magagna. Tutti i denominatori interi vanno messi sotto radice quadrata!»
«Il test era negativo!» sbraita mia moglie, come se fosse colpa sua.
«Evidentemente era solo il primo…» Il Quantistologo sghignazza.
Tappezza la lavagna di tante “V” con lo sbaffo.
Elìse scatta come una molla. Nello slancio, un monitor collegato all’incavo dei seni si schianta sul pavimento celestino. Boccheggia ma lo sguardo è più vivo che mai.
Antonia si precipita fuori. La rivedo sbucare nella stanza circolare e abbracciare il nostro raggio di sole.
Il Quantistologo mi guarda al di là del vetro, le gambe mi tremano benché io sia seduto.
«Prego, Eccellenza. Troverà la mia parcella nella sua casella e-mail quanto prima.»
Sono combattuto; vorrei picchiarlo e abbracciarlo allo stesso tempo.
«Ha già pensato ad un nome, signor Nonno Segretario?»



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antico
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#2 » martedì 16 marzo 2021, 0:58

Ciao Dario! Tutto ok con i parametri, buona SARA SIMONI EDITION!

Andrea Cangiotti
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 21:17

Un racconto originale, ma si perde un po' per strada. La parte iniziale è definita in modo chiaro, mentre leggo riesco a immaginarmi le scene, poi nella parte finale non capisco più perché stia succedendo quello che accade, e cioè perché i genitori debbano parlare un po' a caso della vita della figlia. Mi manca di capire quale sia effettivamente il focus del racconto. Per tali motivi non trovo nemmeno aderenza al tema proposto.
Lo stile in sé è anche accattivante, ma nel complesso la storia mi ha lasciato con un senso di incompiuto.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#4 » mercoledì 17 marzo 2021, 10:33

Ciao Dario, piacere di averti letto.
Un racconto decisamente originale, che però mi è sembrato un po' statico nel finale.
Parto dai punti di forza: mi piace molto il tuo stile, molto bella la scena iniziale col suo arrivo nel capannello di medici (pare di vederlo) e le descrizioni dei personaggi date al volo con un paio di dettagli fisici.
La declinazione del tema mi è parsa un po' forzata.
La seconda parte mi ha convinto di meno. C'è il colpo di scena della figlia incinta che non entusiasma, e il finale mi è parso rimanere sospeso.
Un paio di osservazioni: “lei è il capo dell'ONU” mi ha un po' stonato. Per non ripetere “segretario” forse avrei preferito “lei è a capo dell'ONU” (un dettaglio, ma mi pare più elegante).
Occhio al refuso => in cinta
Bravo, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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MatteoMantoani
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#5 » mercoledì 17 marzo 2021, 14:00

Prime Impressioni. Ciao Dario, piacere di rileggerti. Il tuo racconto ha un tocco di originalità, ma la trama è un pochino piatta, a mio avviso. Ti spiego tutto sotto.

Aderenza al Tema. Le radici quadrate nelle formule: interessante come il tema sia stato declinato in termini matematici.

Punti di Miglioramento. Ti segnalo alcune cose che a mio personale avviso andrei a cambiare:
Prima che mia moglie Antonia risponda -> Eri partito così bene, con dettagli sensoriali e immersivi, e vai a mettere in bocca questo infodump al pdv. Peccato.
Su di un letto. -> Chiaro: italiano grammaticalmente corretto, ma forse un po’ arcaico. Perché non mettere semplicemente “sul letto”?
Lato trama, mi manca di capire un po’ la malattia della ragazza, e in cosa consista questa “quantistologia”; detta così, poteva andare benissimo anche il vudù, o un mago: so che ti serviva la matematica per la radice quadrata, però forse ci sarebbe bisogno di un po’ di spazio in più per definire questa scienza alternativa. In più, il racconto procede fluido, ma il finale è un pochino piatto: si scopre che è incinta, e guarisce. Stop.

Punti di forza. Ho apprezzato senz’altro alcune similitudini, come il penetrare una folla come il coltello nel burro. I dettagli sensoriali che fornisci qua e là (i ricci del medico) sono ben resi e mantengono alta l’attenzione del lettore. Su questo, molto bene.

Conclusione. Originale declinazione del tema, ma storia che mi ha lasciato un po’ indifferente. Mi aspettavo qualche segone mentale sulla meccanica quantistica (l’avrei di certo apprezzato, che ne so: la tizia che è mezza viva e mezza morta come il gatto di Schroedinger) però il riferimento alla meccanica quantistica è solo un pretesto per inserire formule matematiche fini solo al tema, e non necessarie alla trama. Peccato.

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Proelium
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#6 » mercoledì 17 marzo 2021, 16:47

Ciao Dario,
piacere di leggerti. Dopo aver letto il tuo pezzo, ha iniziato a ronzarmi in testa un motivetto orecchiabile: “Mangia chili di cibernetica e insalate di matematica...”, insomma, da Goldrake a paraterapie finite a tarallucci e vino è stato un attimo! Scherzi a parte, noto una scrittura tendente al mostrato piuttosto consapevole delle scelte stilistiche: all’infuori di quel “mia moglie” che già ti hanno segnalato, va avanti con naturalezza. Meno naturale l’arco di sviluppo della storia: da come sei partito e hai tratteggiato i personaggi, c’erano tutte le premesse per una storia drammatica; ma poi è saltata fuori l’ONU e mi sono ricreduto. A proposito, quel riferimento lo taglierei proprio sfumando in un più indefinito:

«…ma la mia procedura non è regolare e nemmeno economica, ma visto che Lei…»


La seconda sequenza abbandona il pathos iniziale e si carica di una comicità tale da sfiorare l’assurdo. La virata tematica sulla radice quadrata è curiosa, senza dubbio originale ma deboluccia... ho terminato la lettura con la sensazione di aver fruito una prosa piacevole ma una storia piuttosto confusa. Tralascio la gag comica he hai saputo creare con i dialoghi e mi concentro su una nota antipatica: possibile che tutti gli esami e le anamnesi fatte non avessero già individuato la gravidanza della giovine, o che una madre preoccupata la tenesse nascosta preferendo una pseudoterapia?
Se accetti un suggerimento da un imbrattacarte, ti direi di prestare più attenzione all’impianto e armonizzare il viaggio emotivo che vuoi far seguire al tuo lettore.

Alla prossima, in bocca al lupo!
Francesco

P.S. incinta tutto attaccato, so che te lo hanno già detto ma per deformazione professionale non posso esimermi dalla crociata grammaticale!

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Luca Nesler
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#7 » giovedì 18 marzo 2021, 11:51

Ciao Dario, benvenuto nell'arena! (lol)
Direi che sei migliorato molto rispetto ai primi racconti che avevo commentato. Il racconto ha una buona atmosfera e un buon ritmo. Sul piano della trama non mi è chiarissimo che cosa succeda: Antonio crede che la figlia sia malata e invece è solo incinta? La figlia è malata e anche incinta? Mi manca un po' la conclusione della cosa.
Sulla tecnica, come dicevo, noto un grande miglioramento. Ci sono ancora alcune cose poco funzionanti e vestigia dei tuoi vecchi errori, ma direi che il risultato è molto buono. Ho sentito poco equilibrio tra il fraseggio interiore, le battute di dialogo e la presenza degli altri personaggi. Ma questo è dovuto, probabilmente, al numero di caratteri in cui hai gestito molti personaggi e un contesto complesso.
Ti segnalo alcune cose che, secondo me, funzionano poco. Poi vedi tu.

"Le indicazioni in francese dell'ospedale non mi aiutano, per me sono aramaico."
L'aramaico è una lingua che Antonio non conosce, proprio come il francese. Magari nemmeno il russo e il cinese. L'effetto è un po' ridicolo, come se ti dicessi "è scritto in russo! Per me è cinese!"

«Kurt!»
Una chioma nera frusta l’aria e mi viene addosso.
«Sono qui. Lei dov’è?»
Qui non capisco di chi è la chioma, perché gli frusta la faccia, chi sia Kurt. Insomma, parte non chiara.
Questo "mia moglie" è infodump evitabile.

"mia figlia è distesa su di un letto"
Questo "di un" è vetustissimo. Lo ripeti anche più sotto. Eviterei queste formulazioni insolite, specie se sei così ben calato nel pdv.

"Scelgo la zona del suo collo da dove lo afferrerò e lo sbatterò sulla vetrata finché non vedrò mia figlia in piedi, quando una seconda voce spezza le mie intenzioni."
Primo, il "scelgo la zona" ecc. è troppo lunga ed enfatica rispetto alla rabbia concitata che vuole suscitare. Crei un contrasto che rende la parte poco coerente e credibile. Secondo, la formulazione "quando una voce spezza le mie intenzioni" descrive l'azione a posteriori per quel "quando" che è evitabile. Inoltre non gradisco molto l'effetto di queste metafore sinestetiche (spezzo l'intenzione), su di me hanno l'effetto di rendere il pensiero poco credibile e far notare le intenzioni dell'autore.

"Un senso di assurdo mi preme in gola."
A livello di comprensione è molto chiaro, ma è una formulazione che risuona (stesso discorso della sinestesia sopra). Avresti potuto rendere il senso di straniamento con una formulazione che si avvicini di più a uno stato psichico o, banalmente, con un pensiero.

"Elìse sussulta come se avesse ricevuto un calcio da qualcuno sotto il lettino."
Qui non mi è chiaro che succede. Che sia il calcetto di un bambino? Solo che la gravidanza non è così avanzata. I calci cominciano a darli attorno al 5° mese, anche più tardi. E non fanno sobbalzare una donna su un letto. Quindi immagino non sia quello, ma era l'unica spiegazione che sapevo darmi.
Stesso discorso con la frase:
"Elìse scatta come una molla. Nello slancio, un monitor collegato all’incavo dei seni si schianta sul pavimento celestino. Boccheggia ma lo sguardo è più vivo che mai."

Tutte cose da poco, comunque.
Alla prossima!

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maurizio.ferrero
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#8 » giovedì 18 marzo 2021, 17:24

Ciao Dario, piacere di leggerti.

Il racconto parte abbastanza bene, a margine di qualche pezzo decisamente migliorabile.
(Es. "Scelgo la zona del suo collo da dove lo afferrerò e lo sbatterò sulla vetrata finché non vedrò mia figlia in piedi, quando una seconda voce spezza le mie intenzioni." È una frase macchinosa, che non trasmette in minima maniera la rabbia che deve provare Kurt in quel momento).
Dal momento in cui il quantistologo entra in scena e inizia la procedura sulla figlia, non sono più riuscito a tenere le fila del discorso.
Intendiamoci, ho capito cosa è successo a livello di descrizioni, ma mi sfugge come una sequenza di informazioni sconnesse e delle formule matematiche possano risvegliare la ragazza. Credo possa avere qualcosa a che fare con la fisica quantistica, la correlazione tra particelle, ma il racconto non fornisce elementi sufficienti per dare una spiegazione a ciò che stiamo leggendo.
Il problema più grosso però è che non sono riuscito a trovare il tono del tuo racconto - non ho capito se fosse drammatico, se fosse fantascienza, se fosse ironico, o un mix delle tre cose.
Il tema è centrato in ambito matematico (curioso, due racconti nello stesso girone che parlano di radici quadrate).

A presto!

alexandra.fischer
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#9 » domenica 21 marzo 2021, 21:30

Tema rispettato. Punti di forza: la figlia del Segretario dell’ONU finisce in coma e lui e la moglie si rivolgono ai migliori medici francesi per risvegliarla. Infine, ecco il Meccanico Quantistologo. Ossia una specie di super esperto che rianima la ragazza sondandole la mente attraverso domande che rivolge alla madre. A ogni risposta di lei, segue una formula. E pian piano prende forma il profilo di una liceale americana di diciassette anni, Acquario, che ha il fidanzato quarterback. E che è in presunta dolce attesa. E qui c’è il risveglio totale della ragazza e il Meccanico Quantistologo che annuncia al Segretario la certezza dell’arrivo del nipotino l’imminente invio della parcella.
Punti deboli: ti scrivo la parola corretta hai due possibilità o: incinta. Oppure: in-ci-n-ta.
E che cazzo è? È una parola che sta male in bocca a un Segretario ONU (meglio: E che accidenti è?)
Ho capito che la ragazza è in coma per una malattia, ma, se fosse il mio racconto, risparmierei sui dettagli sparsi della sua vita per fare capire che cos’è e cosa l’ha causata.

Filippo De Bellis
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#10 » lunedì 22 marzo 2021, 0:50

Il racconto mi è piaciuto. L’ho trovato originale nella trama e colorato nelle immagini. Nonostante lo scenario futurista, sono riuscito a immaginare bene l’ospedale, il vetro, la complessa operazione messa a punto dal funambolico quantistologo. Poi mi piace l’idea di fondo: che i linguaggi, in fondo, si equivalgano; che la vita di una persona, oltre che raccontata, possa essere sintetizzata nelle formule matematiche in cui è racchiuso il senso di ogni cosa. Non solo, ma la precisa lettura della realtà, la sua stessa semplice analisi, rappresentano la cura. Se vogliamo il quantistologo trasforma la diagnosi nella cura stessa.
Lo stile è coinvolgente, il racconto mi pare ben condotto. C’è qualche tendenza alla prosa americana (“fottuto”), c’è un accenno di periodo esplicativo (“lei è il capo dell’ONU”), ma nel complesso niente che infici la riuscita finale.

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Alvin Miller
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#11 » martedì 23 marzo 2021, 18:23

Ciao Dario, con il tuo racconto sono stato costretto a consultare anche i commenti degli altri, e concordo in pieno col parere generale: la prima parte del racconto non è male (anche se ti contesto i dialoghi subito prima dello stacco, che reputo abbastanza ingenui), mentre il prosieguo è davvero confusionario e non so bene cosa immaginarmi. Ci sono tanti dialoghi ma non "vedo" chi li pronuncia e non capisco di cosa si tratti.
L'aderenza al tema io non l'ho colta, anche se in effetti c'era, quindi può darsi che si sia trattata di una mia mancanza.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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RiccioRob
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#12 » giovedì 25 marzo 2021, 18:38

Ciao Dario,

Parto dalla cosa che più mi è piaciuta del tuo racconto: l'originalità con cui ti sei adeguato al tema. Veramente un tocco di classe l'uso delle radici quadrate, ottimo.
Ho capito nel complesso che dovrebbe trattarsi di un racconto di fantascienza, ma non mi si è formata nella mente una chiara immagine di cosa stesse accadendo nel dettaglio. Qual'é il problema della figlia? In cosa consiste la figura del Quantistologo?
Apprezzo il non aver fatto spiegoni per evitare infodump, ma mi è sembrato comunque un po' troppo fumoso.

Nel complesso qualche inciampo qua e là a livello di prosa ma comunque molto godibile.

A presto e buon contest.
"In un mondo che ci obbliga all'eccellenza, fare schifo è un gesto rivoluzionario."

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antico
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Re: Il Quantistologo

Messaggio#13 » martedì 6 aprile 2021, 12:23

Mi è poco arrivato questo tuo racconto, Dario. Piuttosto ingenua la prima parte con affermazioni tipo "ma visto che lei è il capo dell’ONU" che non ritengo tue, nel senso di, appunto, troppo leggere per il contesto generale che ci proponi. E allora credo che Ferrero non ha torto nel sottolinearti che non c'è un tono chiaro e questo, probabilmente, ha mandato in cortocircuito il risultato complessivo con una prova sì attenta alla tecnica, ma troppo concentrata su di essa, al punto di perdere il tuo quid, la tua voce. Molto arguto l'utilizzo del tema. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma un po' al pelo.

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