Vi libererò

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo aprile sveleremo il tema deciso da Luca Verducchi e Danilo Bultrini. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
Maurizio Mannoni
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Vi libererò

Messaggio#1 » domenica 18 aprile 2021, 9:09

Vi libererò
di Maurizio Mannoni

Raffaele accese la lanterna della stiva. Si tappò il naso. Sul tavolo giacevano carcasse di conigli zeppi di scarafaggi. Ecco le prelibatezze per i deportati, maledetti! Un ondeggiamento lo scaraventò su un groviglio di vele. Quanto è vero Iddio, padre mio, su questa bagnarola in America non ci finirete…
Infilò i fagioli nel cestino, si rimise il cappello di paglia e risalì sopracoperta. «John ma si può sapere perché ci hai messo tanto?», tuonò il capitano Prentiss col piede sul primo scalino del boccaporto. Raffaele scrollò le spalle. «Non riuscivo a trovare la cassetta, c’era buio pesto». All’inferno. L’ultima sera che vedi il tuo cameriere John, verme schifoso.
Da quando era salito a bordo con la scusa di rientrare a Cuba, aveva ingoiato la cadenza napoletana, affinato quel po’ di spagnolo che già conosceva e servito il rancio come un vero marinaio dell’Avana.

Nella sala di ritrovo, i poveretti, scalzi e con i calzoni laceri, aspettavano le ultime pietanze. Quanto strazio nei loro occhi. Decenni incatenati a due a due nelle fetide celle borboniche. Sollevavano il cucchiaio con la speranza di posare i piedi su una terra libera. Macché America, suo padre Luigi, Carlo Poerio e gli altri prigionieri delle Due Sicilie, con le burrasche equinoziali sarebbero finiti in pasto ai pescecani. Era questa la volontà di quel gran bastardo di Re Ferdinando II, perciò lo scorso gennaio 1859 aveva firmato la deportazione sotto la pressione di Francia e Inghilterra.
Raffaele servì i fagioli appena sbollentati, ammonì con lo sguardo suo padre di non far gesti o espressioni che potessero insospettire gli altri marinai.
Finì di sparecchiare e si rintanò in cabina. Posò il cappello sul letto, si schiarì il viso e indossò dinanzi allo specchio, la sua uniforme d’ufficiale. Lo stemma blu cobalto della Marina inglese luccicava ai riflessi delle candele. Tirò un bel respiro.
Lungo la sottocoperta fu riconosciuto da tutti con grande stupore e gioia, chiamò a raccolta il padre e una manciata di esuli. Si precipitò alla cabina comando. Aveva tra le mani la loro protesta assieme a una collera che gli scalpitava dentro il petto. Picchiò forte la porta e aprì di scatto. Quando Prentiss se lo vide davanti esclamò:
«John, che cosa è questa mascherata? Siete diventato matto o cosa?»
«No capitano, non sono matto, avete di fronte a voi il capitano Raffaele Settembrini, ufficiale di marina inglese!», annunciò con fermezza.
Prentiss lo osservò con sguardo freddo e incredulo.
Raffaele batté il pugno sul tavolo: «Mi spiegate come avete potuto osare concludere un contratto per il trasporto di uomini liberi, come fosse una tratta di bestiame? Vi siete resi conto delle loro condizioni fisiche?»
Il padre, Carlo Poerio, Silvio Spaventa, Cesare Braico, rimasti in disparte, lo osservarono impressionati.
Gli porse la dichiarazione sottoscritta dai compatrioti.
«Vi consegno questa carta firmata dai sessantasei prigionieri. Se leggete bene vi sta scritto che non vogliono andare in America: il loro intendimento, capitano, è di andare in Inghilterra.»
«Ma voi sapete che io ho un contratto da onorare con il console napoletano, vero? Mi volete mandare in rovina?»
«Sì, sappiamo di questo accordo, ma sappiamo anche che secondo la costituzione degli Stati Uniti non potete trasportare uomini contro la loro volontà.»
Il capitano abbassò il capo e passò più volte le dita sul pizzo rossiccio.
«Facciamo così, voi mi date il resto del danaro che mi spetta secondo quel contratto e io sono disposto a virare il timone.»
Raffaele sentì esplodere dentro le sue membra un tale rabbia che per un soffio non lo agguantò per il bavero della giacca per scaraventarlo fuori dall’oblò.
«Ma come fate a chiedere del danaro a questi poveri uomini, non vedete come sono conciati?!
Non hanno una sola lira in tasca!» gridò con la rabbia che gli infuocava gli occhi. Vi porteremo davanti a un tribunale! Se siete un uomo, per Dio, voltate questo maledetto timone!»
Scorse nel volto di quell’uomo torbido uno sguardo diabolico.
«Ho detto di no! Ho dettato le mie condizioni. Ora basta, uscite tutti fuori!», urlò fuori di sé indicando la porta.

«Lo ammazzerò e condurrò io il bastimento» urlò Raffaele al padre che lo supplicava di mantenere la calma. «Figlio mio, lascia perdere, la violenza sarebbe solo la nostra rovina.»
Raffaele trascorse tutta la notte a escogitare un piano per costringere il capitano a mutare la rotta. Al mattino un esule gli riferì che Prentiss non aveva chiuso occhio, in preda al timore che qualcuno potesse aggredirlo.
D’un tratto udì ergersi la sua voce perentoria dalla cabina di pilotaggio: impartiva alla ciurma il comando di virare il veliero in direzione nord, con la prua puntata verso l’Irlanda. Sulla nave esplose una gioia incontenibile. I compatrioti si misero a saltare con le mani alzate verso il cielo, i marinai seguirono l’onda dell’entusiasmo gridando «Urrah!», e tutti vollero abbracciare Capitan Raphael.



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MatteoMantoani
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Re: Vi libererò

Messaggio#2 » sabato 24 aprile 2021, 10:23

Prime Impressioni: Ciao Maurizio, è la prima volta che ti leggo, quindi: piacere di leggerti. Premetto che siamo qui tutti per imparare, quindi, non leggere il commento che ti sto per fare come un guazzabuglio di frecciatine del sapientone di turno, ma come i consigli di un amico che vuole che tu riesca a tirare fuori il meglio dalla passione che abbiamo in comune. Bando alle ciance!

Aderenza al Tema: Per me il tema è rispettato, ma mancano tutti i bonus.

Punti di Miglioramento: Voglio essere davvero sincero con te: questo racconto non mi ha per niente convinto. Vedo che hai usato solo un quarto dello spazio a disposizione, forse hai avuto poco tempo per scriverlo (certo, capita), ma purtroppo questo mi sembra il germe di un'idea che poteva essere sviluppata molto meglio.
In primo luogo, la trama mi sembra poco coerente: il capitano della nave di deportati ha addirittura paura per la sua incolumità, quando un sedicente ufficiale della marina inglese (giunto sulla nave sotto travestimento) gli mette in mano un documento firmato dagli stessi deportati. Sul serio? Se io fossi stato il capitano della nave in questione, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata far fare un bagno in mare all'ufficiale e al documento. Raffaele è da solo in una nave in mare aperto, circondato da marinai a capo di un trafficante di esseri umani disumano e senza cuore, e crede davvero di poter liberare i prigionieri con un'uniforme inglese? (tra l'altro, non era napoletano? Il lettore stesso si chiede se la storia dell'ufficiale sia vera). La cosa più logica da fare, ammesso che fosse stato un vero ufficiale, sarebbe stata intercettare la nave di deportati con... una nave inglese? Oppure direttamente in porto... non so. Mi manca qualcosa, oppure sono io troppo pignolo.
Lato stile, vedo qualche scivolone nell'infodump che ha rallentato di molto la lettura, costringendomi a tornare indietro a rileggere, specie quando hai riportato dettagli storici con date, nomi, eccetera. Sebbene ci siano elementi sensoriali che sono riusciti bene (il pizzo rossiccio ad esempio), il tuo racconto per me è stato pesante da leggere.

Punti di Forza: La cosa migliore del tuo racconto, è certamente l'ambientazione che hai scelto: un episodio storico (su cui di certo ti sei documentato) e una nave, ambiente chiuso in cui veramente si avrebbe l'occasione di sviluppare i personaggi molto bene, e descrivere la vita di bordo, che è sempre affascinante. Purtroppo, a parte qualche dettaglio (comunque buono) sugli avanzi dati da mangiare ai deportati, mi è mancata tutta l'ambientazione della nave. Peccato.

Conclusioni: A mio avviso, questo pezzo è di certo un buon inizio per sviluppare una vicenda più avvincente, ma così com'è lo trovo raffazzonato e incompleto. L'idea di base, comunque mi sembrava buona, ti invito a svilupparla in un racconto più ampio, se ne avrai l'occasione. Sono assolutamente qui se vuoi controbattere o chiedere spiegazioni, come ho detto, il mio commento non è scritto sulla pietra, ma voglio solo darti dei consigli per migliorarti.

Maurizio Mannoni
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Re: Vi libererò

Messaggio#3 » sabato 24 aprile 2021, 10:56

Ciao Matteo, ti ringrazio per il commento, è evidente che i tuoi sono dei suggerimenti e sono qua per imparare :). La vicenda è realmente accaduta. Il capitano Prentiss, quello dal pizzo rossiccio, per intenderci, nella notte ha avuto paura che l’ufficiale inglese avesse armato gli esuli (questo accidenti dovevo scriverlo). Poi considera che nel periodo risorgimentale la divisa inglese aveva un suo peso e buttarlo in mare avrebbe avuto conseguenze politiche. Per non parlare del fatto che quegli esuli erano prigionieri politici ben noti in tutta Europa. Anche l'aspetto giuridico era importante e la stampa liberale avrebbe fatto un gran casino :) Sì il figlio di Settembrini era napoletano ma comunque ufficiale a Londra, almeno questo non era vietato :) riconosco però che dal racconto non si comprende.
Avrei dovuto sfruttare il maggiore spazio a disposizione per raccontare la storia ma ho letto della sfida quando ormai stava per scadere e ho fatto tutto un po’ di corsa. Per la poca descrizione hai perfettamente ragione, sarebbe stato di sicuro più avvincente offrire qualche immagine in più. Grazie anche per la tua disponibilità, ci sarà occasione!

Dario17
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Re: Vi libererò

Messaggio#4 » sabato 24 aprile 2021, 17:27

Una lunghezza che ricorda più le prove del lunedì di Minuti Contati che le Sfide. Una scelta del tutto legittima ma che non ti ha ricompensato molto dato che sei dovuto ricorrere a parecchi spiegoni storici e non per dare i connotati chiari della vicenda.
I dialoghi sono piatti, i personaggi poco delineati.
Il pezzo mi ha ricordato quella genuinità del libro Cuore di De Amicis, solo che lì c'è un intero romanzo a dare i connotati a personaggi ed eventi, qui no.
Il tema è rispettato ma non credo che per i bonus si possa dire lo stesso.

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MatteoMantoani
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Re: Vi libererò

Messaggio#5 » sabato 24 aprile 2021, 17:48

Maurizio Mannoni ha scritto:Ciao Matteo, ti ringrazio per il commento, è evidente che i tuoi sono dei suggerimenti e sono qua per imparare :). La vicenda è realmente accaduta. Il capitano Prentiss, quello dal pizzo rossiccio, per intenderci, nella notte ha avuto paura che l’ufficiale inglese avesse armato gli esuli (questo accidenti dovevo scriverlo). Poi considera che nel periodo risorgimentale la divisa inglese aveva un suo peso e buttarlo in mare avrebbe avuto conseguenze politiche. Per non parlare del fatto che quegli esuli erano prigionieri politici ben noti in tutta Europa. Anche l'aspetto giuridico era importante e la stampa liberale avrebbe fatto un gran casino :) Sì il figlio di Settembrini era napoletano ma comunque ufficiale a Londra, almeno questo non era vietato :) riconosco però che dal racconto non si comprende.
Avrei dovuto sfruttare il maggiore spazio a disposizione per raccontare la storia ma ho letto della sfida quando ormai stava per scadere e ho fatto tutto un po’ di corsa. Per la poca descrizione hai perfettamente ragione, sarebbe stato di sicuro più avvincente offrire qualche immagine in più. Grazie anche per la tua disponibilità, ci sarà occasione!

Ahia. Con la tua spiegazione in effetti la trama acquista senso, ma il problema allora sta qui: avresti dovuto inserire queste informazioni nel racconto, appunto sviluppandolo un po' di più, per dare al lettore gli strumenti per interpretare correttamente gli eventi che narri. Comunque, il fatto storico cui fai riferimento è certamente interessante, e merita di essere narrato. Mantieni l'idea, e magari riprovaci dedicando più tempo al tuo racconto.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Vi libererò

Messaggio#6 » domenica 25 aprile 2021, 0:04

Ciao Maurizio.
Mi spiace dovermi accodare a chi mi ha preceduto.

Il testo sconfessa già nell'impostazione una certa fretta, tanto da dare l'impressione di trovarsi davanti a un'ossatura di trama (e neppure scalettata in maniera dettagliata), non certo a un racconto completo. Troppi i dettagli non inseriti, cosa che rende pressoché impossibile la comprensione del testo per chiunque non sia già a conoscenza della vicenda storica alla base, e troppi i passaggi dove liquidi il tutto attraverso il raccontato. A tal proposito, la frase conclusiva del primo paragrafo è fatale. Ecco, dovessi in futuro rivedere il racconto, ti consiglio d'iniziarlo proprio descrivendo (in maniera dettagliata, mi raccomando!) quanto è, allo stato attuale, soltanto riassunto in quel passaggio.

Visto che, come dici tu, questo racconto è stato buttato giù all'ultimo minuto, credo abbia poco senso mettersi a puntualizzare su singoli passaggi poco riusciti. Mi auguro, invece, di poter leggere qualche altro tuo pezzo più organico in futuro. Alla prossima.
lupus in fabula

Maurizio Mannoni
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Re: Vi libererò

Messaggio#7 » domenica 25 aprile 2021, 12:41

Ciao Alessandro, ti ringrazio, se avessi avuto il tempo, dopo la prima stesura l'avrei fatto decantare così da individuare, gli step temporali da inserire per una maggiore comprensione. Quando ce l'hai in testa e hai fretta butti giù salvo poi a posteriori renderti conto che andavano messi altri fondamentali tasselli, le critiche sono più che giuste :) alla prossima!

Quellon
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Re: Vi libererò

Messaggio#8 » lunedì 26 aprile 2021, 21:26

Ciao, come già detto da chi mi ha preceduto questo racconto dà proprio l'impressione di qualcosa di buttato giù in fretta, sia come lunghezza che come svolgimento.
Imposti il conflitto tra il protagonista e il capitano e... si conclude tutto in tre righe di numero.
Anche le azioni del protagonista sembrano piuttosto casuali, non so quanto ciò sia basato sulla documentazione del fatto storico e quanto sia finzione letteraria, ma come ho detto sembra che le cose si svolgano senza un pensiero dietro.
Il personaggio più vivo, personalmente, mi è parso il capitano.
Spero di non sembrare troppo acido, ma come hai detto tu hai visto il concorso all'ultimo e quindi hai scritto in fretta. Forse sarebbe stato meglio saltare questo concorso e attendere il prossimo.
In ogni caso spero di rileggerti, poiché i romanzi storici mi interessano.

Maurizio Mannoni
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Re: Vi libererò

Messaggio#9 » lunedì 26 aprile 2021, 21:52

Ti dirò probabilmente hai anche ragione che avrei dovuto saltare, è il tema "tanta voglia di ammazzarti" che mi ha spinto (nelle prossime sfide non avrei trovato questo tema) poi in quel momento, per carità mi sono anche illuso che si capisse, grazie comunque per il commento, mi fa piacere che condividiamo l'interesse per il romanzo storico, spero di leggere anche io qualcosa di tuo

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roberto.masini
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Re: Vi libererò

Messaggio#10 » venerdì 30 aprile 2021, 21:00

Ciao, Maurizio.
La gatta frettolosa.... eccetera, eccetera. Per tua stessa ammissione il racconto è stato scritto con una certa fretta che ha portato alle omissioni di una bella storia. A tutti noi ch e partecipiamo a queste gare è successo di scrivere di fretta pur di partecipare. Da una parte il risultato è quasi sempre scadente ma dall'altra serve anche questa esperienza negativa. Aiuta. Credo che per te sia un' occasione di ampliare questa narrazione con un respiro più lungo, adatto sia ala storia in sé sia a questi tipi di contest. Faccio fatica a scorgere dei bonus. Auguri. Alla prossima lettura.

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Damjen
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Re: Vi libererò

Messaggio#11 » venerdì 30 aprile 2021, 22:52

Ciao, piacere di conoscerti :)
Ho letto, dalle tue risposte agli altri commenti, che hai dovuto scrivere il tuo racconto in tutta fretta. Ovviamente questa fretta si riconosce, e questo è un peccato perché se tu avessi avuto a disposizione maggior tempo, sono convinta che sarebbe venuto fuori un buon racconto. Ho apprezzato molto l’ambientazione storica, e ho percepito il lavoro che c’è dietro. Spero davvero che continuerai a lavorare a questo scritto fino a renderlo più chiaro e curato. Lo rileggerò con molto piacere.

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