Questione di geni

viviana.tenga
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Questione di geni

Messaggio#1 » lunedì 19 aprile 2021, 23:47

“Mamma, cosa c’è oltre il muro?”
“Nulla di interessante, Sid. Per vedere le cose oltre il muro, dovresti fare lunghi viaggi e ti annoieresti. Qui invece hai il tuo teatro virtuale, basta che ti siedi comodo, metti il tuo visore e puoi vedere qualsiasi luogo del mondo e qualsiasi epoca della storia.”
Il bambino posò la mano sulla parete di mattoni, con aria assorta. Jane trattenne il fiato. Dopo pochi istanti, Sid abbassò lo sguardo, si girò e corse via attraverso il giardino, spensierato come sempre. Jane sospirò, sollevata.

“Vedete, purtroppo non è così semplice…”
Il dottor Bama stava seduto davanti a loro, oltre una scrivania bianca, in un ufficio bianco di una clinica il cui logo era un elefante bianco.
Dan si alzò in piedi con uno scatto nervoso.
“Che vuol dire non è così semplice? Con quello che stiamo pagando! Dite di essere i massimi esperti di editing genetico, e io una cosa vi ho chiesto, voglio che mio figlio erediti le mie capacità imprenditoriali! Se no cosa lo faccio a fare un figlio, se non posso lasciare nelle sue mani quello che ho costruito?”
“Si sieda. Vede, noi non abbiamo nessun problema a isolare i geni responsabili delle sue capacità, né a garantire che suo figlio li erediti. Ma i geni sono entità complesse. Possono attivarsi in un modo o in un altro, a seconda delle condizioni ambientali e di mille altri fattori. Per esempio, con i geni in questione, suo figlio potrebbe diventare un grande imprenditore come lei, oppure un grande mistico.”
“Mistico?” ripeté Dan, confuso. “E a chi serve un mistico, nel ventitreesimo secolo?”
Il dottor Bama alzò le spalle.
“C’è sempre qualcuno che apprezza un buon mistico.”


A dodici anni, Sid provò per la prima volta a oltrepassare il muro. O, per lo meno, mostrò di pensarci. Jane lo trovò seduto accanto al cancello, a guardare il pulmino della servitù che usciva e si allontanava verso la città. Sobbalzò quando la vide arrivare, si alzò e si allontanò senza dire niente.
Da quel giorno, Jane e Dan si impegnarono ancora di più a riempire la sua vita di svaghi. Fecero venire alla villa artisti di ogni genere, organizzarono feste e spettacoli grandiosi. Comprarono visori di realtà virtuale ancora più raffiniti, ovviamente offline, tarati per mostrare solo le cose belle del mondo.
Tra loro, discutevano spesso di quale sarebbe stata l’età giusta a cui iniziare a mostrargli la realtà della vita, sollevare quel velo di frivolezza sotto cui lo stavano crescendo. Purtroppo, il dottor Bama si era rifiutato di dar loro indicazioni al riguardo.
“Quando avrà vent’anni, i geni si saranno ben stabilizzati” diceva Dan. “Se nulla l’ha spinto a diventare un mistico per allora, non potrà che diventare un grande imprenditore.”

Non ebbero mai modo di verificare la loro teoria. Quando aveva diciannove anni, una sera Sid si presentò a cena con un’espressione stravolta. Teneva i pugni stretti e li guardava con ostilità.
Venne fuori che era uscito insieme ad alcuni dei ragazzi che curavano il giardino, che aveva fatto un giro in città mentre Jane e Dan lo credevano chiuso nel teatro virtuale. Aveva visto mendicanti, lo sporco e la miseria della periferia, aveva assistito al passaggio di una processione funebre.
“Mi avete mentito” disse.
“L’abbiamo fatto per te…” disse Jane, ma la sua voce suonava debole e falsa. L’avevano fatto per Dan e per il suo orgoglio.
Quella sera stessa, Sid lasciò la villa dove era cresciuto, oltrepassando per sempre il muro che la delimitava.
Jane e Dan non seppero più nulla di lui. Non potevano immaginarsi che, secoli dopo, Sid sarebbe stato più famoso di qualsiasi imprenditore.



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antico
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Re: Questione di geni

Messaggio#2 » lunedì 19 aprile 2021, 23:49

Viviana! Bentornata! Tua prima partecipazione in questa Ottava Era! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa ORIANA RAMUNNO EDITION!

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Massimo Tivoli
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Re: Questione di geni

Messaggio#3 » martedì 20 aprile 2021, 12:56

Ciao Viviana. Anche il tuo racconto è scritto bene, si legge altrettanto bene ed è strutturato in modo chiaro tra retroscena e azioni presenti. Mi è piaciuta l’idea alla base, che poi rimanda anche al problema più attuale dell’eccessivo controllo sui propri figli, il danno che aspettative “patologiche” da parte dei genitori possono causare. Tuttavia, anche nel tuo caso, non ho trovato elementi che mi emozionassero più di tanto, che mi sorprendessero. Un racconto discreto, senza particolari pregi e particolari difetti, come quasi tutti in questo gruppo, e non credo solo in questo gruppo: il mio, per es., è uno di questi, anzi forse il mio esibisce più difetti che pregi. ;-) Però, come già detto ad altri, da partecipante, mi tocca comunque commentare.
Buona Edition!

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maurizio.ferrero
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Re: Questione di geni

Messaggio#4 » mercoledì 21 aprile 2021, 9:39

Ciao Viviana, piacere di leggerti.

Racconto interessante, che si legge bene ma sì dimentica altrettanto rapidamente. Non è scritto male, ma mi è sembrato tutto fin troppo asettico, e non mi ha suscitato nessuna emozione particolare.
Certo che il grande imprenditore non mi sembra molto furbo: tenere bloccato il figlio in casa per non mandarlo a contatto con il "mondo vero" non ha mai funzionato dai tempi delle principesse Disney.
Il finale, nonostante sia rivolto a un futuro che ancora non si è verificato e risulti fuori dal focus sul padre che hai mantenuto fino a quel momento, è ben piazzata e funziona. Fa molto saga familiare, cosa che tutto sommato questo piccolo racconto è.
Il tema è ovviamente centrato.

A presto!

viviana.tenga
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Re: Questione di geni

Messaggio#5 » mercoledì 21 aprile 2021, 14:48

Grazie Maurizio e Massimo per i commenti.

Il primo grosso feedback che mi porto a casa è che credevo di aver fatto un palesissimo retelling di una storia antica in chiave futuristica, e invece a quanto pare tanto palese non era XD (vuoi perché la storia originale è sì famosa, ma poco "mainstream", vuoi perché non sono stata abbastanza esplicita, vuoi per una combo delle due cose).

Giustissimo che la giudichiate secondo quello che avete colto e non secondo quello che era nella mia testa (ammesso che dia davvero un valore aggiunto), lascio però il riferimento sotto spoiler

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Massimo Tivoli
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Re: Questione di geni

Messaggio#6 » mercoledì 21 aprile 2021, 15:48

viviana.tenga ha scritto:Grazie Maurizio e Massimo per i commenti.

Il primo grosso feedback che mi porto a casa è che credevo di aver fatto un palesissimo retelling di una storia antica in chiave futuristica, e invece a quanto pare tanto palese non era XD (vuoi perché la storia originale è sì famosa, ma poco "mainstream", vuoi perché non sono stata abbastanza esplicita, vuoi per una combo delle due cose).

Giustissimo che la giudichiate secondo quello che avete colto e non secondo quello che era nella mia testa (ammesso che dia davvero un valore aggiunto), lascio però il riferimento sotto spoiler

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Ciao Viviana. Grazie per aver svelato lo spunto da cui viene il tuo racconto. Per quanto mi riguarda, ti confesso invece che il fatto che io non abbia colto il riferimento ha giocato a tuo favore, perché altrimenti, come hai scritto tu, sarebbe venuto a mancare pure quel minimo di originalità che uno potrebbe attribuire al tuo racconto; e, sì, probabilmente a quel punto, avrei pensato che il racconto fosse soltanto un mero (più che palese) retelling. Ma mi rendo pure conto che qui entriamo nei gusti personali del lettore. Magari ad altri lettori questo tipo di "rivisitazioni" narrative piace. Ad ogni modo, credo che anche – e a maggior ragione – nelle rivisitazioni debba esserci qualcosa di nuovo, sorprendente. Faccio un esempio stupido per farmi capire e farci, magari, due risate: rivisitazione in chiave Pulp/thriller della storia di Cappuccetto rosso in cui lei è d'accordo con il lupo per fregarsi l'eredità della nonna. Ecco, è una rivisitazione, sì; ha un debito di ispirazione con la storia originale, pure; ma ribalta totalmente il carattere (non solo a livello di genere narrativo) della storia: magari Cappuccetto e Lupo si amano ma nessuno approva, vai a sapere... :D

viviana.tenga
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Re: Questione di geni

Messaggio#7 » mercoledì 21 aprile 2021, 18:47

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao Viviana. Grazie per aver svelato lo spunto da cui viene il tuo racconto. Per quanto mi riguarda, ti confesso invece che il fatto che io non abbia colto il riferimento ha giocato a tuo favore, perché altrimenti, come hai scritto tu, sarebbe venuto a mancare pure quel minimo di originalità che uno potrebbe attribuire al tuo racconto; e, sì, probabilmente a quel punto, avrei pensato che il racconto fosse soltanto un mero (più che palese) retelling. Ma mi rendo pure conto che qui entriamo nei gusti personali del lettore. Magari ad altri lettori questo tipo di "rivisitazioni" narrative piace. Ad ogni modo, credo che anche – e a maggior ragione – nelle rivisitazioni debba esserci qualcosa di nuovo, sorprendente. Faccio un esempio stupido per farmi capire e farci, magari, due risate: rivisitazione in chiave Pulp/thriller della storia di Cappuccetto rosso in cui lei è d'accordo con il lupo per fregarsi l'eredità della nonna. Ecco, è una rivisitazione, sì; ha un debito di ispirazione con la storia originale, pure; ma ribalta totalmente il carattere (non solo a livello di genere narrativo) della storia: magari Cappuccetto e Lupo si amano ma nessuno approva, vai a sapere... :D


Ci sta.
Personalmente mi affascina esplorare il modo in cui le storie tradizionali si lasciano riadattare in contesti diversi (e riescano a parlare di "temi attuali" anche a distanza di secoli), ma riconosco che è un po' una mia fissazione e capisco anche il tuo punto di vista ;)

JoMess
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Re: Questione di geni

Messaggio#8 » giovedì 22 aprile 2021, 22:18

Ciao Viviana,
carina l’idea di prendere la storia di Siddharta e trasporla ai giorni nostri. Però non si può dire che sia proprio un’idea originale. È più un remake e la storia è così complicata che non è possibile esporla in soli 4242 caratteri. Infatti tutta la scrittura non è buona, non si può nemmeno parlare di raccontato o mostrato, sembra più un riassunto del raccontato, un plot, un concept per presentare una storia per un romanzo o forse anche meglio per una sceneggiatura di un film.
Alla prossima!

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maurizio.ferrero
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Re: Questione di geni

Messaggio#9 » giovedì 22 aprile 2021, 22:20

viviana.tenga ha scritto:Grazie Maurizio e Massimo per i commenti.

Il primo grosso feedback che mi porto a casa è che credevo di aver fatto un palesissimo retelling di una storia antica in chiave futuristica, e invece a quanto pare tanto palese non era XD (vuoi perché la storia originale è sì famosa, ma poco "mainstream", vuoi perché non sono stata abbastanza esplicita, vuoi per una combo delle due cose).

Giustissimo che la giudichiate secondo quello che avete colto e non secondo quello che era nella mia testa (ammesso che dia davvero un valore aggiunto), lascio però il riferimento sotto spoiler

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Ora che l'hai detto mi sono ricordato che la conoscevo! No, durante la lettura non mi è proprio venuto in mente. Che ti devo dire, forse ancora meglio: ti ho potuto commentare giudicando ciò che hai scritto senza influenze esterne :)

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Emiliano Maramonte
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Re: Questione di geni

Messaggio#10 » domenica 25 aprile 2021, 17:08

Ciao Viviana! E' da tanto che non ti leggo, così ho affrontato questo testo con grande curiosità.
Menomale che ho aperto lo spoiler dopo aver letto il racconto! Lo spunto di ispirazione era importantissimo, ma per fortuna non mi ha condizionato troppo nella valutazione.
Ho pensato subito a mille obiezioni, ad esempio alla validità scientifica di un siffatto sistema di condizionamento sia genetico che ambientale; all'efficacia educativa di un isolamento così prolungato, e così via. Forse ho affrontato la lettura in maniera troppo cerebrale, non so, ma è stato un atteggiamento istintivo. Nell'insieme, non ho ricavato sensazioni entusiasmanti ma neanche deludenti. Ho provato interesse, ma nulla più. Carino il colpo di scena (che forse non lo è neanche...) che stravolge tutto il determinismo fortemente voluto dai genitori del ragazzo.
Scritto discretamente bene (seppure con qualche legnosità nel dialogo/flashback del dottor Bama...) e tema centrato.

In bocca al lupo!
Emiliano

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Michael Dag
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Re: Questione di geni

Messaggio#11 » lunedì 26 aprile 2021, 16:45

l'idea è bella, e anche il flusso di sviluppo è fatto bene.
però ho trovato degli spiegoni che mi hanno fatto storcere il naso.
perché la madre spiega al bimbo cos'è un teatro interattivo? Dovrebbe saperlo.
"L’avevano fatto per Dan e per il suo orgoglio." Si capiva benissimo, non serve dirlo.
a volte saltelli tra mostrato e narrato.
comunque sia, un buon racconto che se limato bene, sarebbe ottimo

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Andrea76
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Re: Questione di geni

Messaggio#12 » mercoledì 28 aprile 2021, 18:52

Ciao Viviana, piacere di leggerti.
Mi è piaciuta l’idea di usare un’immaginaria macchina del tempo per trasportare Siddharta nel 2200. Ci sono dei concetti del tuo racconto che mi hanno colpito, tra tutti il fatto che un mistico sia considerato un essere improduttivo nella società moderna ma che, sotto sotto, la sua presenza risulti preziosa nel rendere quantomeno vivibile la società stessa. E il fatto che il Sid del ventitreesimo sia figlio di due seguaci del conformismo, ne aumenta il fascino e il conflitto che lo caratterizza.
Lo stile che hai scelto però per la tua storia a mio avviso svaluta questa idea e ne riduce la potenzialità emozionale. La voce esterna che riassume la crescita e lo sviluppo della consapevolezza di Sid non produce un attrito emotivo nel lettore, non lo induce all’immedesimazione nello stesso, non lo porta a soffrire e poi a sperare e a poi a godere della sua scelta finale. Come qualcuno ti ha già scritto, il tuo è stato un telling troppo asettico ed esterno rispetto alla psicologia del personaggio e questo ha ridimensionato l’oggettivo peso che il tuo racconto aveva nelle sue intenzioni. È un plot quello a cui hai pensato che ha bisogno di un romanzo e non di un racconto, e ti direi di pensarci perché le basi per una bella storia ci sono tutte.
A rileggerti.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Questione di geni

Messaggio#13 » mercoledì 28 aprile 2021, 22:13

Ciao Viviana. Piacere di ritrovarti.
Il racconto è molto interessante e lo è anche l'idea da cui è nato. Sinceramente non l'ho colta, non conoscendola, e mi sono lasciato distrarre dal fatto che il protagonista di un mio romanzo si chiama Sid (portandomi a non collegarlo a Siddharta).
Forse la storia a cui si ispira il tuo racconto è stato sia il suo carburante che la sua condanna. Mi è parso che per ripercorrere le orme della storia già esistente tu abbia dovuto correre, riassumendo la trama per farci entrare tutto, scivolando un po' nell'enciclopedico e dimenticandoti di immergere il lettore emozionandolo. Questo porta a scorrere le righe come si farebbe con una pagina di Wikipedia ed è un peccato. Probabilmente, cambiando il POV e limitare l'azione temporale a un dato momento, avrebbe potuto giovare al racconto, forse concentrandosi su Sid e sulla sua fuga.
A rileggerci!

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Re: Questione di geni

Messaggio#14 » giovedì 29 aprile 2021, 18:06

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Viviana. Piacere di ritrovarti.
Il racconto è molto interessante e lo è anche l'idea da cui è nato. Sinceramente non l'ho colta, non conoscendola, e mi sono lasciato distrarre dal fatto che il protagonista di un mio romanzo si chiama Sid (portandomi a non collegarlo a Siddharta).
Forse la storia a cui si ispira il tuo racconto è stato sia il suo carburante che la sua condanna. Mi è parso che per ripercorrere le orme della storia già esistente tu abbia dovuto correre, riassumendo la trama per farci entrare tutto, scivolando un po' nell'enciclopedico e dimenticandoti di immergere il lettore emozionandolo. Questo porta a scorrere le righe come si farebbe con una pagina di Wikipedia ed è un peccato. Probabilmente, cambiando il POV e limitare l'azione temporale a un dato momento, avrebbe potuto giovare al racconto, forse concentrandosi su Sid e sulla sua fuga.
A rileggerci!


Ciao Gabriele
Grazie mille del commento! Per ora, è quello che mi ha aiutato di più a mettere a fuoco perché il racconto non convince

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jimjams
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Re: Questione di geni

Messaggio#15 » giovedì 29 aprile 2021, 21:35

Ciao, Viviana. Idea interessante, fisicamente in tema (ma non solo). Direi impeccabile la scrittura, considerando i tempi e lo spazio consentito. Finale ok anche se forse si può, senza cambiarne il senso, trovare un modo più efficace di trasmetterlo. Nonostante tutte le cose positive che trovo nel racconto devo però dire di non esserne stato coinvolto più di tanto. Ci ho riflettuto qualche minuto e secondo me manca qualcuno con cui immedesimarsi. Dovrebbe essere il ragazzo, ma la storia non lo vede abbastanza centrale, si sentono poco i suoi sentimenti. Mi rendo però conto che andava tagliato qualche angolo per spiegare cosa stava succedendo. Non so, forse partendo dal ragazzo, insistendo sul suo punto di vista e inserendo il resto come inserti... In realtà lo hai fatto, ma mi pare poco efficace, almeno su di me, non so gli altri commentatori, non leggo mai i commenti degli altri prima di fare il mio. Fai media :-) In definitiva mi piace l'idea, mi piace lo stile, mi piace la storia ma mi sento poco coinvolto.

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antico
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Re: Questione di geni

Messaggio#16 » sabato 1 maggio 2021, 20:08

Dopo così tanto tempo, credo che tu abbia pagato l'attenzione alle logiche della storia che volevi raccontare in rapporto ai limiti imposti e che questo ti abbia limitata allontanandoti dai tuoi personaggi e un po' anche dal lettore. Il racconto funziona e si legge bene, ma è manca qualcosa. Difficile cogliere il rimando al mito, in quello direi che l'esperimento non è riuscito. Più interessante, invece, vederlo dal punto di vista della socializzazione vs geni già presenti, ma non essendo il tuo obbiettivo non lo approfondisci e si rimane un po' a bocca asciutta. Il tema, ovviamente, c'è. Direi un pollice tendente verso il positivo, ma un po' al pelo, questa volta.

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