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Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 18 maggio 2021, 2:11
da antico
BENVENUTI ALLA ALL STARS EDITION EDITION, LA NONA E ULTIMA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 153° ALL TIME!Questo è il gruppo MASCHERINA della ALL STARS EDITION con SARA BILOTTI, SCILLA BONFIGLIOLI, ANDREA VISCUSI, MASSIMILIANO ENRICO, SARA SIMONI e ORIANA RAMUNNO come guest stars. Gli autori del gruppo MASCHERINA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo DARWIN.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo SCENEGGIATURA. Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STARS. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso. Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del
RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MASCHERINA:Cambiare pelle, di Agostino Langellotti, ore 00.21, 3134 caratteri
Infestazione, di Emiliano Maramonte, ore 00.53, 4206 caratteri
O Felix Culpa, di Giacomo Puca, ore 00.56, 4192 caratteri
Un ladro, di Giovanni Attanasio, ore 00.01, 4056 caratteri
La poesia dipinta, di Stefano De Luca, ore 00.39, 4087 caratteri
Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie, ore 00.45, 4098 caratteri
Un’anima romantica, di Sherwood, ore 21.49, 2951 caratteri
Una nuova vita, di Laura Brunelli, ore 00.40, 3322 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo DARWIN Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo DARWIN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora:
date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro. Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo. Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la
classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo DARWIN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti. BUONA ALL STARS EDITION EDITION A TUTTI!
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 20 maggio 2021, 18:59
da MatteoMantoani
Cari amici di penna, ebbene sì, ho deciso di rompere il ghiaccio e postare per primo la mia classifica. Premetto, come al solito, che la classifica rispecchia i miei gusti personali, e non necessariamente il gradimento che il racconto potrebbe avere per un pubblico più vasto.
1. La Poesia dipinta.
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Questo è il racconto che mi ha colpito di più, sia per le note poetiche che racchiude, sia per il finale onirico/magico che rispecchia le credenze orientali, tanto da poter inserire questo racconto in una immaginaria antologia di fiabe giapponesi. Molto buona la narrazione, con qualche perdonabile errore di stanchezza che si può tranquillamente correggere in fase di ipotetica revisione.
2. O Felix Culpa.
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Un racconto dalla vena irriverente, che declina il tema in chiave di satira religiosa. Ho faticato un pochino a capire tutti gli elementi dell’ambientazione all’inizio della lettura, ma il tutto diventa chiaro mano a mano che si procede. Molto interessante anche il titolo, che offre una doppia esplorazione del tema del racconto stesso.
3. Cambiare pelle.
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La forza di questo racconto sta nella struttura simmetrica: il losco ruffiano che cambia bandiera a seconda di che aria tira, è certamente un personaggio che si sposa bene col tema della gara. Qualche battuta di dialogo da rivedere, per renderla più fluida e plausibile, ma a parte questo la lettura procede liscia e senza intoppi.
4. Infestazione.
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Scegliere come posizionare questo racconto mi ha messo molto in difficoltà. Sebbene mi sia piaciuto parecchio, ho trovato l’evidente richiamo a “La Sentinella” di Brown un impedimento a godermelo appieno. Certo, il pezzo propone qualche sfumatura in più rispetto al corrispettivo originale, ma il twist, che rappresenta la parte più importante del racconto, sa troppo di già visto. Mi spiace.
5. Un Ladro.
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Un racconto valido che inserisco in questa posizione solo per gusto personale: sebbene i dialoghi siano molto buoni e il racconto stesso mi sembri ben strutturato, la vicenda narrata non mi ha colpito granché. Le intenzioni di Giovanni erano di scrivere una storia semplice, diretta, solo che a me le storie del genere non lasciano molto. Peccato.
6. Dinosauri Intelligenti.
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Molto divertente alla lettura, tuttavia troppo autoconclusivo, e col tema infilato (a mio avviso) un po’ a forza. La prima persona è resa bene, ma avrebbe giovato renderla ancora più immersiva. Ci sono un paio di errori di ambientazione dovuti certamente a una scarsa rilettura, ma anche errori ortografici poco perdonabili perché evidentemente non frutto della stanchezza.
7. Una nuova vita.
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Un racconto che offre soltanto una dissertazione sul tema della gara, non sviluppando appieno il suo potenziale. La conclusione mi pare troppo ovvia, affrettata e non mi ha convinto. Molto buoni invece i dettagli che personificano il personaggio di Magda, con il suo intercalare e la passione per la cucina. Un’occasione mancata, peccato.
8. Un’anima romantica.
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Un racconto che non mi ha convinto a causa di diversi errori e per un colpo di scena un po’ troppo anticipato. Forse sarebbe stato meglio non specificare la presenza dei servi di colore, così da massimizzare l’effetto sorpresa. Attenzione ai dialoghi poco realistici. Buoni, comunque, i dettagli visivi che descrivono la barba di uno dei personaggi.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: sabato 22 maggio 2021, 12:32
da Andrea Furlan
Ecco la mia classifica, a mio parere il primo racconto è l'unico che ha davvero una buona struttura, piacevole alla lettura e nessun punto debole. Dalla posizione 2 alla 5 si tratta di ottime/buone prove, ma con alcuni difetti spiegati nei commenti. Dalla 6 alla 8 racconti da migliorare, comunque con buoni spunti.
1 - La poesia dipinta di Sirimedho Stefano De Luca
2 - Invasione di Emiliano Maramonte
3 - Cambiare pelle di Pretorian
4 - Un ladro di Giovanni Attanasio
5 - O Felix Culpa di Giacomo Cupa
6 - Un'anima romantica di Sherwood
7 - Dinosauri intelligenti di Mario Mazzafoglie
8 - Una nuova vita di Laura Brunelli
Cambiare pelle di Pretorian
Ciao Agostino,
ho apprezzato molto l’atmosfera ottocentesca, da Risorgimento, in cui ti trascina il racconto. Me lo sono subito immaginato ambientato in Sicilia, ma visti i nomi forse pensavi più alla Francia. Interessante anche il trasformismo del capo della polizia, quindi direi che il tema è centrato in pieno. Ho avuto difficoltà a distinguere i due diversi lati della rivolta visto che i due paragrafi sono scritti in maniera forse troppo speculare, e questo mi ha portato a rileggere diverse volte per capire bene. La ciclicità delle due parti è sicuramente voluta e dall’altro lato apprezzabile perché rivela bene il cambiamento del capo della polizia, ma a mio parere fa perdere un po’ di leggibilità. Certamente è una buona prova, ma fra i tuoi pezzi non è quello che ho preferito.
Invasione di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
ho apprezzato questo mix di “La sentinella”, la Kafkiana metamorfosi e la pubblicità dell’insetticida che “li ammazza stecchiti”… :-)
Nella parte iniziale mi sono ritrovato nei racconti di mio cognato che ha vissuto a New York, dove pare che ci sia il terrore per le cimici del letto: se ti capitano fai meglio a cambiare casa! Poi l’atmosfera cambia con la rivelazione e subentra l’alieno insettoso. Per un attimo ho pensato a una caduta di stile rivedendo il finale a sorpresa di “La sentinella” troppo anticipato, ma poi il finale recupera benissimo, spiegando gli estremi dell’invasione umana su un mondo alieno.
Ti segnalo una cosa che sistemerei: “un vecchio sondino per il controllo delle uova” mi ha distolto molto dal ritmo, non sono riuscito a immaginarmi cosa intendessi e in automatico ho pensato a un pollaio, senza capire a cosa ti riferissi, dandoti poi fiducia e continuando a leggere. Magari “un vecchio sondino” è sufficiente, tanto poi spieghi subito di che si tratta.
Sono anche un po’ dubbioso sul tema: l’adattamento è dell’alieno nei confronti dei parassiti umani o viceversa? Mi sembra che non sia un punto fondante del racconto, mentre lo è di più il conflitto aperto fra le due specie.
O Felix Culpa di Giacomo Cupa
Ciao Giacomo,
avevo intuito l’idea di fondo del racconto a metà circa, ma mi sono un po’ confuso con alcuni riferimenti che fanno perdere un po’ l’attenzione. L’incipit dove parli dell’asina senza zampe non mi è sembrato chiaro e forse poco utile. Il riferimento al padre e al nonno che hanno scavato il tunnel, forse non era necessario. A un certo punto scrivi “Se fossi tu qui…” ma mi sembra l’unico punto in cui il protagonista sembra raccontare a qualcuno.
Invece ho trovato ben costruiti l’angoscia di rimanere intrappolato, soprattutto quel “Tiratemi! Fuori!” che da un’ottima idea dell’urgenza. Anche la ripetizione della frase fil rouge “Ah, le cose che facciamo per un po’ di oro” con le sue variazioni, mi è piaciuta.
Ho alcune perplessità anche sul setting generale: non sono un grande esperto, ma nel vangelo non è spiegato che ci sono delle guardie romane a guardia del sepolcro? Come fanno i ladri ad avvicinarsi in questo caso?
Infine il tema dell’adattamento francamente lo trovo poco rappresentato.
Insomma per riassumere, un racconto con luci e ombre, per quello che mi riguarda, come uno spiraglio di sole che entra nella tomba…
Un ladro di Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni,
anche il tuo racconto, come altri del gruppo, ha parti veramente efficaci e altre che lo sono molto meno. Ho trovato il finale perfetto, in pochissime righe hai saputo ricucire indizi e informazioni seminate prima, culminando nelle ultime due frasi che danno senso a tutto, titolo e storia. Anche il personaggio di Fiorella ha una bella evoluzione pur nella brevità della storia ed è tramite questo che si sviluppa il tema della edition, perfettamente centrato.
Invece la parte sul personaggio e sulla rivelazione dello psicologo è troppo confusa: perché ha detto delle bugie o informazioni fuorvianti a Fiorella? Cosa c’entra la neve? Dove si trova il padre? Sono tutte domande che non trovano una risposta chiara e distolgono l’attenzione dal filo della storia. Peccato, più cura su questa parte centrale e sarebbe stato davvero ben costruito.
Ultima cosa, forse avresti potuto nominare Fiorella da subito nell’incipit, per fare capire meglio il punto di vista: bisogna arrivare a circa un quarto per capire chi sta raccontando.
La poesia dipinta di Sirimedho Stefano De Luca
Ciao Stefano,
complimenti! Il tuo racconto delicato e poetico mi ha preso da subito, con la sua atmosfera orientale e i tempi ben costruiti, soprattutto nella narrazione con il flashback che genera il contesto dell’azione e il resto raccontato in modo cronologico. Bello anche l’equilibrio fra sensazioni visive che supportano la creazione dell’opera d’arte. Il finale mi ha emozionato, con l’apparizione dell’airone bianco a sostituire la musa che ha finalmente ispirato l’artista. Mi sono chiesto se l’haiku fosse noto, scritto da un autore giapponese, o se sia tuo e creato espressamente per il racconto.
Il tema dell’adattamento è centrato tramite il lavoro interiore dell’artista e il suo sblocco finale.
Non ho commenti negativi, a parte un paio di refusi qui e là.
Dinosauri intelligenti di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario,
il tuo racconto comico e surreale è interessante, coerente nel suo registro ironico, ma a mio parere non decolla a sufficienza. Ci sono un paio di idee buone, come i dinosauri parlanti e il triceratopo che gratta il tirannosauro per non farlo innervosire. Il viaggio nel tempo e l’avvertimento inascoltato sull’estinzione imminente invece li ho trovati un po’ triti e banali, purtroppo. Forse avresti potuto trovare degli spunti più originali per fare avanzare la storia, le avrebbero dato senz’altro un valore aggiunto. Un’idea che mi è venuta è che il tutto mi ricorda un monologo da cabaret: se fosse una mia storia, proverei a raccontarla come se fosse un attore a interpretare tale monologo sul palco.
Per quanto riguarda il tema, direi che è pienamente rispettato.
Un'anima romantica di Sherwood
Ciao Sherwood,
del tuo racconto ho apprezzato l’ambientazione e i personaggi, dipinti con poche frasi efficaci. Ho trovato molto riuscita soprattutto la descrizione dei ritratti di famiglia, che danno un ottimo esempio di mostrare senza raccontare… Ti senti subito catapultato nell’epoca, con tutte le sue dinamiche e pregiudizi. Mi ha ricordato molto le ultime stagioni di “Outlander”, serie che consiglio a tutti, ambientata in Scozia e negli Stati Uniti del 1600. Bella anche l’idea di raccontare come la giovane moglie si sia adattata al suo ineluttabile destino e come abbia cercato di sfuggirgli, ma dal punto di vista del marito e del suo amico. Quindi tema perfettamente rispettato.
Però ho anche trovato un po’ semplice la conclusione con il bambino che nasce di colore, direi molto classica e quasi banale, cosa che a mio avviso toglie molti punti. Inoltre non hai usato tutta la potenzialità dei 4000 e rotti caratteri, lasciando il racconto più corto di circa un quarto: è un peccato, perché almeno potevi rendere più complesso il finale, rendendo il testo più interessante.
Una nuova vita di Laura Brunelli
Ciao Laura,
il tuo racconto è molto sviluppato sulla descrizione degli ambienti e dell’incontro della protagonista con le sue future compagne d’appartamento. Come elementi positivi, ho trovato prima di tutto l’aderenza al tema che mi sembra assicurata. Anche la figura di Magda è molto interessante, sei riuscita a dare l’idea di una persona aperta e allegra, la compagna di stanza che tutti vorrebbero, capace di stabilire una relazione positiva con una sconosciuta con pochissimi gesti. D’altro lato però trovo che siano troppo poco sviluppate le parti iniziale e finale, cioè le parti chiave della storia. La tragedia che capita alla protagonista, che le cambia la vita e genera tutto l’intreccio occupa appena la prima riga e non c’è nessuno sviluppo psicologico collegato, così come le sue sensazioni appaiono appena nel finale. Questo mancato sviluppo rende anche poco chiari alcuni passaggi: dici che Eleonora “trova rifugio in via…” ma non spieghi come sia arrivata lì. Se l’avessi scritto io, avrei tagliato della metà la parte sull’incontro, togliendo alcune descrizioni dell’ambientazione (a cosa serve descrivere la stanza alla fine? Che valore aggiunto dà alla storia?) per sviluppare proprio queste due parti.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: sabato 22 maggio 2021, 16:26
da viviana.tenga
CLASSIFICA
1)UN LADRO - di Giovanni Attanasio
2)O FELIX CULPA - di Giacomo Puca
3)CAMBIARE PELLE - di Agostino Langellotti
4)LA POESIA DIPINTA - di Stefano De Luca
5)INFESTATIONE - di Emiliano Maramonte
6)DINOSAURI INTELLIGENTI - di Mario Mazzafoglie
7)UN'ANIMA ROMANTICA - di Sherwood
8)UNA NUOVA VITA - di Laura Brunelli
COMMENTI
UN LADRO - di Giovanni Attanasio
Il tuo racconto è piaciuto davvero tanto, complimenti. La prosa è scorrevole, l'impatto emotivo potente. Ben resa la protagonista, il suo disagio represso per la situazione che si esprime sotto forma di rabbia e violenza. Dovendo fare un appunto, avrei voluto sapere di preciso quanti anni ha per metterla meglio a fuoco. Io me la sono immaginata sui 12/13, ma sarebbe bastato un "che idiota, ho X anni, mica tre!" per togliere i dubbi.
Però è proprio una minuzia, nel complesso il mio giudizio è pienamente positivo.
O FELIX CULPA - di Giacomo Puca
Per tutto il racconto mi sono chiesta dove tu volessi andare a parare e perché avessi menzionato una somiglianza tra il protagonista e il morto. Non mi aspettavo il finale, ergo per quel che mi riguarda ha funzionato alla grande.
Ho dovuto rileggere una seconda volta per capire alcune dinamiche degli avvenimenti, ma mi torna tutto. Forse sul "la luce che entra nel sepolcro adesso è più intensa" avresti potuto chiarire che era per l'alba che si avvicinava, perché inizialmente avevo capito che il terremoto aveva in qualche modo allargato lo spiraglio del sepolcro.
Altro piccolo appunto: il protagonista parla di "un volto famoso", ma poi nel finale afferma di non sapere "di cosa stiano parlando queste pazze". Mi è sembrata un'incongruenza.
Nel complesso, però, il racconto mi è piaciuto molto, ottimo lavoro!
CAMBIARE PELLE - di Agostino Langellotti
Diventa inequivocabile dove vorrai andare a parare nel momento in cui Edmond dice "di me si può fidare". Forse avresti potuto calcare meno la mano sulla supposta fedeltà di Edmond per rendere un po' meno telefonato il finale.
A parte il resto, però, non ho particolari appunti da farti. Il tema è centrato e mi è piaciuto come hai portato il lettore dentro la scena con tanti piccoli dettagli sui movimenti dei personaggi (il baffo di Edmond che si solleva, il dito del barone che sbava l'inchiostro sui fogli,...)
Dal punto di vista stilistico, a me fa sempre un po' storcere il naso l'uso di punti esclamativi multipli, soprattutto in un racconto serio come questo, ma è una questione di gusto personale.
LA POESIA DIPINTA - di Stefano De Luca
Il tuo racconto mi ha ricordato subito a "L'assassinio del Commendatore" di Murakami; a parte l'ambientazione, anche lì c'è un pittore che vive nel bosco, con alcuni punti in comune con il tuo protagonista. Non so se sia una coincidenza o una fonte di ispirazione effettiva.
In ogni caso, penso tu abbia fatto un buon lavoro nel creare l'atmosfera e rivisitare temi classici del folklore giapponese. Come ti hanno già fatto notare, alcune frasi potevano essere rifinite, probabilmente è stato anche un problema di tempo.
INFESTATIONE - di Emiliano Maramonte
Sono della scuola di pensiero secondo cui scrivere qualcosa che non sia già stato scritto in qualche forma sia pressoché impossibile. Senza scomodare la Sentinella, quello dei personaggi che si scoprono non essere umani è un colpo di scena abbastanza comune in racconti brevi, non saprei nemmeno dire se Brown sia stato o meno il primo a metterlo in atto (anche se, di sicuro, uno di quelli che l'ha fatto meglio).
Detto questo, se per altri elementi narrativi l'effetto "già visto" non è necessariamente un male, quando si tratta di colpi di scena è molto pericoloso. Per quanto mi riguarda, qui ti ha fregato il nome del protagonista. Senza quell'elemento alieno, la sorpresa sarebbe arrivata abbastanza tardi, e avrebbe funzionato. Così invece ho capito quasi subito dopo si andava a parare. E senza l'effetto sorpresa, il racconto, per quanto ben scritto, mi è sembrato più un esercizio di stile che altro. Forse quello che manca è un qualche altro elemento che renda il racconto interessante, o forse era solo questione di gestire diversamente il colpo di scena.
Mi dispiace dover dare un giudizio semi-negativo, ma nel complesso il racconto mi ha lasciato indifferente.
DINOSAURI INTELLIGENTI - di Mario Mazzafoglie
Ammetto di aver riso più del dovuto sul dinosauro che dice "meritiamo l'estinzione", frase molto di moda che ho sempre trovato molto stupida. Oltre a questo, il racconto ha dei toni surreali e un po' di trovate carine, ciò nonostante si arriva alla fine con l'impressione che manchi qualcosa.
Forse è il fatto che il protagonista, che non si sa bene perché sia lì (ma questo non è necessariamente importante) si arrende molto in fretta. Probabilmente c'è stato anche un problema di caratteri, ma mi sarebbe piaciuto più spazio per la parte in cui cerca di convincerli, magari portando qualche prova in più.
Altra cosa che ho notato è l'errore ripetuto sul "si" invece che "sì", ma te l'hanno già fatto notare.
Insomma, racconto simpatico, ma con margini di miglioramento.
UN'ANIMA ROMANTICA - di Sherwood
Penso che il problema principale di questo racconto siano i dialoghi in cui i personaggi sembrano parlare solo per spiegare le cose al lettore. Questa cosa appesantisce molto la lettura e dà una sensazione di artificiosità.
Un esempio: “E ti sei preso la bella. Anzi, una bella gatta da pelare, amico mio, visto che ha tentato pure il suicidio durante i primi mesi di matrimonio.”
Qui sembra che Teodor voglia spiegare all'amico cosa è successo, quando ovviamente sei tu che lo vuoi spiegare a noi. La frase si poteva riformulare almeno in tono un po' più naturale, per esempio "e ti sei preso la bella, con annesse grane. Ti ricordi quando ha tentato il suicidio? Cos'era, il primo mese di matrimonio?" "Mah, forse il secondo. Una cretina, davvero. Grazie al cielo alla fine ha ceduto e si è fatta meno selvatica"
Ho invece apprezzato le parti descrittive, soprattutto quella dei ritratti. Carino anche il modo in cui hai inserito il tema, che viene declinato non dai protagonisti, ma da un personaggio che nemmeno appare mai in scena, per giunta a loro insaputa.
UNA NUOVA VITA - di Laura Brunelli
Il tuo racconto è interessante ma, a mio parere, sembra più un frammento di qualcosa di più ampio e lascia aperte troppe domande.
Cosa è successo tra l'aprile '98 (quando brucia la casa) e il febbraio (dell'anno dopo?) in cui si reca in quella nuova? Se è stata affidata a una nuova famiglia, perché arriva così, da sola bussando, e non accompagnata da qualcuno? Chi è René? Perché Magda usa quel "please" in fondo alle frasi?
Dal punto di vista stilistico, due piccoli appunti:
“Questa è la stanza di Magda, la dividerai con Magda” -> immagino che la ripetizione sia rimasta dentro nella fretta delle ultime revisioni, ma sarebbe stato meglio un "questa è la stanza di Magda, la dividerai con lei"
Una donna bruna, alta e minuta, -> "minuta" mi fa pensare a una persona bassa, forse stava meglio un "snella"
Nel complesso, il racconto ha sicuramente del potenziale, ma in questa forma mi dà l'impressione di essere ancora incompiuto
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: lunedì 24 maggio 2021, 10:38
da Quarantine AlessandroCatanzaro
Buongiorno a tutti.
Bellissima avventura che spero di ripetere quanto prima, intanto lascio qui la mia classifica e riporto anche quel che ho già scritto per ognuno di voi. Le prime tre posizioni sono state facili, le altre diciamo che le ho trovate più o meno tutte sullo stesso piano. Ci tengo a sottolineare che ogni parola che ho scritto nei giudizi è stata dettata dalla voglia di stimolare e aiutare amanti della scrittura come me.
Grazie e a rileggerci.
Classifica:
1. La poesia dipinta, di Stefano De Luca
2. Infestazione, di Emiliano Maramonte
3. O Felix Culpa, di Giacomo Puca
4. Una nuova vita, di Laura Brunelli
5. Un’anima romantica, di Sherwood
6. Un ladro, di Giovanni Attanasio
7. Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
8. Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino,
Come idea l'ho trovata originale sopratutto per il doppio punto di vista. Reso bene. Quindi ottimo il cambio di inquadratura. Anche l'ambientazione è stata creata con poche semplici parole. Hai caratterizzato bene, per il tempo e i caratteri a disposizione, anche i personaggi.
Quello che mi ha lasciato più perplesso è il tema dei dialoghi.
Anche io mi sono trovato nel leggerli troppo poco sorpreso come se già sapessi cosa stava accadendo, come se fossero dialoghi già conosciuti e forse per quello li ho trovati migliorabili.
Invece quello che a me di gusto non piace è una punteggiatura che abbonda di punti esclamativi, o l'uso dei puntini di sospensione, ma ti ripeto questo è davvero soltanto gusto personale e abitudine.
Riassumendo
Punto di forza: Doppia inquadratura
Punto debole/ da rivedere: Costruzione dei dialoghi
A presto e spero di rileggerti.
Infestazione, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
Ho atteso a scriverti perché essendo nuovo volevo prima vedere come ci si muove. Detto questo ti dico la mia. Anche se l'idea di fondo non è completamente farina del tuo sacco, è comunque una idea che ci sta. Chi di noi che ama la fantascienza non si è visto essere lui dalla parte dell'alieno? E devo dire che l'hai resa bene. Mi sono perso un pochino alla prima lettura il "bipede" ( colpa mia) e quindi ho dovuto rileggere una seconda volta per capire l'"umanità" degli invasori. Detto questo l'hai scritto bene, unica cosa avrei migliorato ancor di più la scenografia, cioè mi spiego: avrei usato più dettagli per raccontare quello che vedeva intorno a se il protagonista, per darmi la possibilità di immergermi per bene nel contesto.
Punto di forza: l'idea e la dinamica.
Punto debole/rivedibile : scenografia - il luogo lo avrei descritto di più.
O Felix Culpa, di Giacomo Puca
Ciao Giacomo,
Intanto è stato un piacere leggerti. Devo dire che nel tema ci stai comodo comodo. E quindi complimenti. Complimenti anche all'idea del tombarolo. Passo adesso a scriverti dal punto di vista del lettore. Mi reputo attento e devo dirti che ho fatto un po' di fatica nel finale a vedere nell'ambiente che descrivevi quella tomba di Gesù che tutti noi abbiamo nell'inconscio ( o conscio) collettivo. Ecco, avevo creato nella mia mente delle cose mentre descrivevi l'ambiente, e con difficoltà ho dovuto modificarle. Non sono stato aiutato forse dall'uso di alcune parole che mi hanno portato fuori strada. Per il resto veloce e scorrevole.
Punto di forza: l’originalità dell'idea.
Punto debole: mi sono sentito portato fuori strada dalla descrizione ambientale e non sono riuscito a gustarmi il bel colpo di scena.
Un ladro, di Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni,
Complimenti per la storia, per la sua originalità, per il tocco sensibile e per il modo che hai trovato in poche righe di aprire e chiudere dando profondità a una tematica così difficile. Mi piace molto la costruzione e ritmo che hai dato al dialogo, e le scene sono vive.
Quello che posso dire che non mi torna molto è la "confidenza" del medico. L'ho trovata inverosimile ma lo dico solo per riportati dove non mi sono trovato, precisamente nel:
"«Ti faccio qualcosa da mangiare?» Non mi piace questo Ettore. «Non ho fame.»".
Ecco mi immedesimo nell'adolescente e da qui in poi fino alle frasi finali dove riporti una normalità che hai contestualizzato prima, ho sentito una forzatura e poca linearità con la realtà. Non mi è sembrato verosimile soprattutto il relazionarsi così con un adolescente. Avevo pensato infatti fosse ad un certo punto il vero padre, o uno zio, o un familiare.
Ma ci sta, è un mio pensiero, da lettore lo dico.
Punto di forza: ritmo dei dialoghi e tematica molto difficile ben descritta.
Punto debole/ Migliorabile : la confidenza e il comportamento (molto paterno, familiare) del medico, (Psicoterapeuta) non è in linea con quella che io ritengo la realtà.
Lavorando su questo aspetto dandogli certo sempre la giusta empatia e accoglienza ma gestendo per gradi l'avvicinamento tra i due trovo che potrebbe risultare ancor più convincente e coinvolgente.
In bocca al lupo
La poesia dipinta, di Stefano De Luca
Bello Bello Bello.
Ecco, in poche righe mi hai portato in un mondo lontano, senza bisogno di sottolineare l'epoca. L'arte, il sogno, il Daimon. Ti faccio i miei complimenti. L'ho gustato veramente tutto, fino in fondo. Il finale l'ho ipotizzato giusto un secondo prima. Ma questo non lo ha reso meno emozionante.
Dialoghi, scene, ritmo, colore, odore, amore, emozione. C'è tutto, e lo hai fatto in una pagina o poco più.
Punto di forza: Tutto.
Punto debole: non c'è, ma se mai volessi proprio cercarlo con il lanternino, il tema adattamento che risiede nel comportamento di lui, che si adatta a compiere un lavoro con una tecnica che non sente propria, rimane leggermente marginale a una prima lettura. Ma in realtà nasce tutto da lì.
Ps. leggo ora gli altri commenti, quindi ecco che il tema adattamento lo trovo anche nell' adattare il quadro alla poesia. Diciamo che ci possono stare entrambi secondo me. Gli errori della scrittura sicuro sono da imputare al taglio e ritaglio. Ma io, perso nella trama, non li ho notati. Con un piccolo controllo senza pressione si correggono.
Bravo, per me il migliore fino ad ora.
Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario,
Ho letto tutto e non mi soffermo su errori che ti hanno già sottolineato. Ci sta, a forza di partecipare a questi contest o con riletture vedrai che non li farai più. Detto questo oltre a una "buona follia" di fondo della tua mente, io non ho trovato il racconto soddisfacente. C'è ironia, certo, ma ho perso il senso del tutto. L'adattamento io non l'ho visto. Il meteorite non può essere evitato attraverso la presenza o meno di un adattamento. Ecco mi fermo a questo, perché penso sia più che sufficiente per me per non trovarmi a mio agio con questo racconto. Soprattutto perché non mi porta da nessuna parte. Scusami, lo dico per crescere insieme, ci deve essere per me nel racconto, soprattutto così breve, una sorta di "cambiamento" del protagonista o di chi per lui, una esperienza che lo cambi, era A? Diventa B.
Ecco, io questo non l'ho visto.
In bocca a lupo e spero di rileggerti presto perché la "buona follia" della tua mente è molto interessante.
Un’anima romantica, di Sherwood
Ciao Sherwood,
Mi trovo completamente in accordo con i mei predecessori e spiego.
Avevo intuito già la fine che a quel punto ha suscitato in me ben poco se non un mezzo sorriso. Avrei preferito arrivarci da solo a tante cose, mi hai spiegato troppo nei dialoghi e non era interessante leggere cose che i due già conoscevano solo per comunicarmele. Potevi provare a usare altri mezzi come ad esempio i campi di cotone per darmi una idea della servitù, oppure un consiglio del medico che aveva già avuto in cura la "bella". Insomma avrei preferito meno "spiegoni". Non te la prendere lo dico perché mi ci sono scontrato in passato e ora li evito. Anche io ti chiedo di non scusarti per aver usato il termine "Negri". Non sei mai i tuoi personaggi, ma loro vivono di vita propria, lo sappiamo noi e lo sai tu. Così ti puoi sentire libera di scrivere chiunque, ovunque, il tuo Daimon deve poter spaziare libero.
Punto di forza: Caratterizzazione dei personaggi
Punto debole/ Migliorabile : ok che il racconto pecca nella poca originalità ma sopratutto è il modo in cui è stata scritta questa storia, già letta e riletta, che andrebbe rivisto magari mostrando le emozioni più che la vicenda.
In bocca al lupo, e spero di rileggerti a breve forte di questa esperienza.
Una nuova vita, di Laura Brunelli
Ciao Laura.
Il racconto come già sottolineato sembra un estrapolato. Ha un prima e sicuramente un dopo. Ecco io non ho trovato il cambiamento. Il tema richiesto è stato toccato, ma Sara ( anche la mia protagonista si chiama Sara :O) che cosa sta vivendo? Come si sente? Si dice che ci riuscirà ok, ma penso che avrebbe avuto bisogno di qualcosa questo racconto per essere chiuso. Una esperienza, magari un conflitto con Magda, o con il suo "disordine"? Le sue abitudini alimentari? E' scritto molto bene, e quindi ci tengo che ti arrivi che la mia è una riflessione proprio perché l'aspettativa che hai creato all'inizio è per me alta. Avrei voluto leggere un evento che avrebbe potuto soddisfare questa aspettativa.
Punto di forza: Mi piace molto lo stile usato e la descrizione dell'ambiente (esclusi un paio di refusi e costruzione della frase dovuti sicuramente al tempo a disposizione )
Punto debole/migliorabile: La chiusura del racconto. Non lascia in sospeso. Si chiude ma non mi ha raccontato nulla su Sara. Cosa succede?
In bocca al lupo, lo scrivere in poche righe e in poco tempo un' idea, è tanto tanto difficile, ma è un buonissimo allenamento per sfrondare eliminando il superfluo e arrivare al punto. Sono sicuro che con tutti questi commenti riuscirai la prossima volta a migliorare di molto, adattando la tua bella scrittura a questo tipo di contest perché secondo me la penna c'è.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: lunedì 24 maggio 2021, 14:38
da antico
Avete ricevuto quattro classifiche e sono tutte regolari, ne mancano ancora cinque.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 25 maggio 2021, 19:58
da Fagiolo17
Ecco la mia classifica:
1. O Felix Culpa, di Giacomo Puca
2. Un ladro, di Giovanni Attanasio
3. Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
4. Infestazione, di Emiliano Maramonte
5. La poesia dipinta, di Stefano De Luca
6. Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
7. Un’anima romantica, di Sherwood
8. Una nuova vita, di Laura Brunelli
Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino,
un buon racconto con un divertente cambio di punto di vista.
Il personaggio di Edomnd esce bene con il suo doppio gioco, anche se avrei gradito carpire qualcosina in più magari sulle sue motivazioni o sul suo carattere.
L'ambientazione è appena accennata ma quel tanto che basta per capire dove si muovono i nostri protagonisti.
Prosa molto buona, dialoghi forse migliorabili, ma fanno il loro mestiere.
Sicuramente da podio.
Infestazione, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano e piacere di leggerti!
Io non conoscevo il racconto "La Sentinella", ma come ripeto spesso ormai creare qualcosa di innovativo è pressoché impossibile.
In racconti di questa lunghezza conta di più come si gestisce la cosa e come si arriva dal Punto A iniziale al punto B finale.
Nel tuo racconto non ci ho visto degli alieni, ma degli insetti giganti, scarafaggi con un sistema tipo quello delle formiche?
Il twist del pdv non umano arriva un po' troppo presto, ma il racconto non basa tutto su quello e lo avevo in parte immaginato, quindi non mi ha dato nessuna noia.
Mi è piaciuto molto il messaggio degli esseri umani come razza fastidiosa e infestante, una bella frecciatina come spesso riesci a inserire nei tuoi testi.
Complimenti per tutta l'annata su MC e alla prossima!
O Felix Culpa, di Giacomo Puca
Ciao Giacomo e bentornato.
Alla grande direi, raccontino molto divertente e ben gestito, il qui pro quo alla base del cristianesimo mi è piaciuto un sacco. Anche tu hai consegnato sul gong e infatti ho trovato qualche sbavatura qua e là nel racconto. Niente di grave ovviamente.
L'unico passaggio che mi ha confuso è questo:
La pietra sull’ingresso lascia filtrare un po’ di luce, illumina le nicchie scavate nella roccia. Una sola nicchia è occupata, un sudario nasconde l’occupante.
In questo passaggio la "pietra sull'ingresso" è il famoso sassone davanti al santo sepolcro, ma avendo appena nominato la pietra che sposta dal SUO ingresso per entrare nella tomba mi aveva creato confusione. Mi hai appena detto che è tutto buio, perché adesso filtra della luce?
Ho dovuto rileggere il passaggio per capire che era un'altra pietra.
Un ottimo lavoro, irriverente e di qualità. Bravo!
Un ladro, di Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni e ben ritrovato.
Come sempre è un piacere leggerti. Il tuo punto di forza, soprattutto in questo formato brevissimo sono i dialoghi sempre precisi, sempre pregni di sottotesto e di forza.
La vicenda mi è piaciuta molto. Un peccato solo che l'ultimissima scena sia stata così breve, avrei gradito qualcosina (un pensiero, un sospiro, un sorriso) prima che Fiorella aprisse la porta.
Non ho capito se la madre è morta o se se n'è andata, ma ai fini del racconto non cambia molto. Il padre potrebbe essere in cura da uno psicologo in ambo i casi.
Una prova davvero convincente, come al solito.
La poesia dipinta, di Stefano De Luca
Ciao Stefano e piacere di averti letto.
Il tuo racconto è gradevole e poetico.
Come ben sai però, visto che non ne ho mai fatto segreto anche nelle altre edizioni in cui ti ho commentato, non è lo stile che preferisco.
Mi trovo in difficoltà, perché non vorrei che a causa mia la tua classifica finale fosse penalizzata, ma ho notato con piacere che il racconto è stato molto apprezzato dagli altri commentatori. Per lo meno mi sentirò meno in colpa nel posizionarti in quinta posizione.
Se vuoi sapere cosa non mi è piaciuto del racconto avevo già pronto un commento molto più puntiglioso e puntuale, ma i nostri stili di scrittura sono così lontani che sarebbe come un pallavolista che cerca di insegnare qualcosa a un calciatore.
Porto in ogni caso il massimo rispetto per il tuo lavoro e per il tuo stile.
In bocca al lupo per l'edizione.
Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario e bentrovato.
Il tuo racconto non mi ha fatto impazzire, ha un'ironia di fondo che mi è piaciuta molto e che avrei preferito permeasse ancora di più questa storia folle dove il protagonista torna indietro nel tempo e indice una riunione lampo alla Re Leone per annunciare l'estinzione dei dinosauri.
Ho trovato alcuni spunti molto divertenti e altri al limite del demenziale (per mio gusto personale, ovviamente). Cercando di dare una uniformità allo stile e al tono scanzonato penso possa uscirne un buon lavoro, attualmente mi pare molto grezzo.
Alla prossima!
Un’anima romantica, di Sherwood
Ciao Angela e piacere di leggerti.
La storia mi ha strappato un sorriso anche se non c'è nulla di nuovo nella sua trama.
Il racconto però non mi ha convinto, principalmente per lo stile della prosa. I dialoghi sono un po' deboli e alcuni concetti sono introdotti a forza per mettere a conoscenza il lettore di determinate informazioni.
Inoltre sono un grande detrattore del narratore onnisciente, avrei preferito un pdv più interno ad uno dei personaggi per godere meglio della scena.
Peccato.
Ho notato anche che hai consegnato molto presto. Probabilmente hai buttato giù la prima idea che ti è passata per la mente perché avevi altro da fare... meglio partecipare comunque piuttosto che lasciare perdere, anche solo per avere accumulare qualche consiglio.
Una nuova vita, di Laura Brunelli
Ciao Laura e benvenuta su MC.
La parte più difficile nello scrivere racconti di questa lunghezza è sicuramente trovare una scena interessante dove sia presente un twist sconvolgente o un'evoluzione del protagonista che non sia però troppo repentino.
Su MC vediamo storie di ogni genere, dalla vita comune alle derivazioni del fantastico e troverai pareri discordanti anche su questo, perciò ti consiglio di scrivere sempre qualcosa che per prima cosa piaccia a te e di non cercare di accontentare per forza i gusti di chi ti legge. (Come consiglio personale).
Passando al tuo racconto, sicuramente manca qualcosa, come ti hanno già evidenziato nei commenti precedenti. Mi piace la scelta della prima persona, che io trovo sempre molto performante.
Hai provato a seminare qualche dettaglio qua e là per farci capire cosa sta succedendo ma mi manca una chiara situazione A di partenza e una situazione B di arrivo.
La nostra protagonista è costretta a trasferirsi in un nuovo appartamento e? Manca un avvenimento cardine. Se volevi esplorare questo trasloco forzato avrei messo più forza nelle sue sensazioni, nella sua paura del nuovo, magari trasformando questo terrore in una situazione di quiete quando si rende conto che le nuove "coinquiline" sono ragazze simpatiche e alla mano che la accettano al volo, senza preoccuparsi del suo passato o di cosa le è accaduto. In questo modo (uno dei tanti possibili) avresti dato più corpo alla narrazione e creato un'aspettativa maggiore nel lettore.
In bocca al lupo per le prossime edizioni!
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 26 maggio 2021, 0:07
da Signor_Darcy
1. La poesia dipinta
2. Un ladro
3. Infestazione
4. O Felix Culpa
5. Una nuova vita
6. Cambiare pelle
7. Dinosauri intelligenti
8. Un’anima romantica
Anche questo mese un gruppo con racconti difficili da classificare; riporto qua i miei commenti.
La poesia dipinta, di Stefano De Luca► Mostra testo
In un primo momento ho pensato che il tema fosse richiamato dal pittore che deve appunto adattare il suo stile alla richiesta del committente; poi, in effetti, anche leggendo il commento precedente, è evidente come la realtà sia quella dell’adattamento di un testo letterario (che peraltro è come ho anch’io declinato il tutto, anche se in un ambito teatrale). Molto bene, dunque.
Si capisce che conosci e ami la cultura giapponese: traspare tanto, al limite del troppo; ma non è mai una cosa spocchiosa e invasiva, quindi bene così.
Al netto degli errori che ti hanno già fatto notare, non ho particolarmente apprezzato alcune figure retoriche, forse un po’ artefatte (“La sua mente rimase nera come la notte prima del lampo”, per esempio). Inoltre stride un po’ quel “dedicò ore a dipingere due aironi in volo” a fronte delle poche pennellate guidate dall’ispirazione.
Ultimissima cosa, il fatto che proprio la sera della commissione ci sia un temporale coi controfiocchi è una coincidenza forse evitabile senza penalizzare granché il racconto.
Detto questo, sicuramente un buon racconto, molto poetico, con una buona gestione dello spazio (tanto che leggendo ho avuto l’impressione che eccedesse il limite di caratteri, come se si fosse adattato alle intenzioni dello scrittore).
Un ladro, di Giovanni Attanasio► Mostra testo
Il racconto si legge tutto d’un fiato, eppure l’impressione è forse che ti sia mancato lo spazio per gestire la vicenda. Quest’ultima è tutto sommato lineare e si sviluppa in tre momenti distinti, tre diverse visite del dottore; traspare il cambiamento interiore di Fiorella, che per orgoglio e amore paterno prima respinge l’invasione esterna e alla fine capisce che non può più essere d’aiuto – non quanto vorrebbe, almeno. Quindi sì, penso che il tema sia rispettato e declinato in una maniera magari non sorprendente, ma sicuramente efficace. Forse sono un po’ eccessive le reazioni di Fiorella (più volte minaccia di uccidere l’intruso: va bene che si senta emotivamente coinvolta e spaventata, ma alla fine è comunque un uomo che è stato reso inerme quasi subito).
Lo stile è buono, i dialoghi sono gestiti bene e si sa sempre chi parla (non che sia stato difficile, data la vicenda raccontata; ma è comunque una cosa che mi fa sempre piacere quando leggo); avrei forse dato qualche dettaglio in più di cosa succede mentre i due parlano nella lunga sequenza centrale: che so, qualche gesto, qualche pensiero. Poca roba, comunque.
Non mi piace molto l’abbondanza di punti esclamativi, dare enfasi a troppe cose finisce per dare l’effetto contrario.
Un buonissimo racconto, d’ogni modo.
Infestazione, di Emiliano Maramonte► Mostra testo
Interessante il doppio livello di comprensione richiesto dall’articolo: quando pensi di aver assorbito la sorpresa per la natura del protagonista (svelata comunque relativamente presto, quando si nomina il carapace), a una lettura attenta – se non a una rilettura – dell’ultima parte si intuisce quella degli infestatori. Perché tali, inutile negarlo, siamo.
Stilisticamente ho pochi appunti da fare, il punto di vista è chiaro e la percezione sensoriale è sempre tenuta in debita considerazione. C’è qualche difetto qua e là, come potrebbe sicuramente farti notare uno ben più esperto di narratologia: per esempio “Era una bella giornata” non aggiunge niente alla frase precedente, in cui fai notare come ci sia la luce inebriante del sole. Poca cosa, insomma.
Buon racconto, dunque, con una trattazione del tema credo abbastanza originale. Rimane la curiosità di scoprire quale enorme specie di crostaceo fosse quella di Kerik – e di come abbia sviluppato una tale tecnologia.
O Felix Culpa, di Giacomo Puca► Mostra testo
Il racconto è volutamente ingannevole nella prima parte, dove – come peraltro fatto notare anche da altri – la sensazione è quella di trovarsi più che altro in una miniera, o comunque in una galleria scavata per arrivare in un certo posto dove ci sono certe ricchezze. Non mi torna poi molto la questione della luce: il tunnel è stretto e lungo, tanto che nessuno riesce a vedere il protagonista, e immagino è anche chiuso, visto che quest’ultimo sfiora in alto; eppure la luce entra nel sepolcro appena la pietra che fa da ingresso viene scostata. Poco male, comunque.
La scrittura è solida e non mancano dettagli sensoriali, forse a volte un po’ retorici o pittoreschi (“Ruggisce il fragore di cose che crollano”: non so quanto funzioni, onestamente). Avrei evitato forse anche qualche dialogue tag come “Qualcuna urla” e “Un’altra grida”, che poco aggiungono ai rispettivi dialoghi.
Ultimo appunto per il tema, che mi sembra c’entrato fino a un certo punto: alla fine Isaiah fa solo buon visto a cattivo gioco: è comunque un adattamento rapido, ma è pur vero che il tema in questione non è probabilmente la prima cosa a cui penserebbe un lettore ignaro leggendo il racconto. Peraltro è forse un po’ forzata la cosa della somiglianza con Yeoshua.
Detto questo, gli aspetti positivi ci sono e sono notevoli, a cominciare dall’irriverenza del finale, che colpisce nel segno. Mi sembra poi che hai gestito molto bene tempi e spazi. Un buon racconto, insomma.
Una nuova vita, di Laura Brunelli► Mostra testo
Declinazione delicata del tema, quella del rifarsi una vita dopo una tragedia in un luogo sconosciuto, in mezzo a sconosciuti che in futuro, forse, si potranno cominciare ad apprezzare. A tal proposito, Sara mi è sembrata sbrigativa, ma non così dura: forse anche perché entra in scena molto tardi. Ecco, forse al racconto manca un po’ di pepe, perché è fin troppo lineare, senza particolari elementi di sorpresa, o quantomeno originali; né tantomeno una situazione di conflitto, come del resto ti han fatto notare prima del mio commento.
Buono lo stile, anche se tendi a indugiare un po’ troppo su alcuni particolari, come negli elenchi delle ultime righe – che pure a me piacciono, ma forse andrebbero più diluiti per valorizzarli.
Occhio agli errori (la via con l’iniziale minuscola, “dal fondo del corridoi”, “Questa è la stanza di Magda, la dividerai con Magda”) e alle ripetizioni (tre “corridoio” o “corridoi” in poche righe).
Detto questo, un buon racconto, che nel tuo gruppo non sfigura di certo.
Cambiare pelle, di Agostino Langellotti► Mostra testo
Spunto interessante, reso anche con buona proprietà di linguaggio e tecnica, tanto che non ho praticamente avvertito forzature o particolari incagli, a parte forse il breve dialogo – trascurabile, peraltro – sui vent’anni di servizio.
Buona anche la descrizione di gesti e stati d’animo durante i dialoghi; ecco, forse questi ultimi nello specifico sono un po’ didascalici; ma, come ho detto, non disturbano molto e sono equilibrati dalla componente gestuale e sensoriale (perlopiù visiva).
Attento alla punteggiatura, in particolare i punti esclamativi doppi e il trattino corto per i dialoghi e gli incisi.
Il tema è reso bene, perché quello del voltagabbana è storicamente uno dei migliori esempi di adattamento di questa assurda specie animale che è l’Homo sapiens.
Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie► Mostra testo
Dunque: buon racconto, ironico (spesso con cognizione di causa, altre volte forse un po’ a doppio taglio: per esempio l’accenno alla suocera forse depotenzia la frase precedente.
Lo spunto è simpatico, la gestione buona, il finale forse un po’ debole, ma adeguato. Lo stile mi è piaciuto, si legge senza fatica e fa buon affidamento a elementi sensoriali. Molto curioso il rapporto tra tirannosauro e triceratopo. A livello di scrittura, ci sono cose da migliorare, soprattutto nella gestione del punto di vista, non sempre immersivo (per esempio nella parte sugli incroci).
Detto questo, il tema lo trovo un po’ inserito a forza, anche perché più che di adattamento si parla forse di opportunità. Niente male, comunque: con un po’ di attenzione e misura puoi fare bene, penso.
Ah, i dinosauri, per quanto ne sappiamo, non credo avessero le sopracciglia.
Un’anima romantica, di Sherwood ► Mostra testo
Il racconto non brilla per originalità (alla fine quella del pargolo nero è chiusa perfino di barzellette); ma tu hai saputo declinarlo in maniera interessante, rendendo protagonista indiretta – se mi consenti il termine – la madre e il suo adattamento alla situazione. Ossia al suo terribile marito. Peraltro l’accenno alla servitù di colore lascia intuire il finale con un po’ di anticipo; forse avresti potuto lasciare un lieve accenno nella prima parte: che so, facendo servire il whisky da un servitore che si capisce che è nero da un accenno del protagonista, o dal nome esotico (Che so, “Grazie, Mustafa”).
Non mi è piaciuta granché la sceneggiatura, con dialoghi caratterizzati da uno spiegone piuttosto evidente (quasi un riassunto degli eventi) e da certe forme un po’ artefatte, poco verosimili (“E così tua moglie alla fine si è decisa a darti un erede”). Ho apprezzato invece l’ironia del titolo.
Attenta anche ai cosiddetti dialogue tag (disse, rispose, eccetera): cerca di eliminarli e, possibilmente, di sostituirli con gesti, atti e impressioni più immersive.
Ultima cosa: la nota finale non serve. Se contestualizzato, un elemento di un racconto non è mai fuori luogo.
Detto questo, cerca di lavorare sugli elementi positivi, a cominciare dalle buone descrizioni e gestualità dei personaggi (occhio però ai particolari, per esempio il fatto che il whisky non si beve nei calici).
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 26 maggio 2021, 11:24
da Alessandro -JohnDoe- Canella
Ed eccoci a quest’ultima tappa dell’ottava Era. Visto che ho incrociato un bel po’ di facce nuove, ricordo come sempre i principi alla base della classifica qui di seguito riportata.
1. Sono uno di quei lettori che, a parità di valore, privilegia i testi caratterizzati da uno stile di qualità a scapito della trama. La mia idea è che un bravo scrittore sia in grado di nascondere un’idea poco originale dietro alla tecnica. Attenzione, però: quando parlo di tecnica non mi riferisco al barocchismo di certi scribacchini di quart’ordine che riempiono le librerie nascondendosi dietro la maschera della literary fiction; parlo di pulizia e costruzione delle scene, di caratterizzazione dei personaggi e dialoghi accattivanti e ben bilanciati.
2. I commenti che troverete a corredo della classifica NON sono gli stessi che ho scritto sui singoli post, in quanto nascono da riflessioni post seconda lettura e post scambio di battute con i singoli autori.
Detto questo, regia vai con la classifica!
1. Cambiare pelle – Agostino Langellotti► Mostra testo
Mentirei se dicessi che questo è uno dei tuoi pezzi migliori, Agostino. Tuttavia, è un pezzo che, al netto delle magagne già sottolineate nel commento lungo, gode di buona tecnica e di un’ottima interpretazione del tema di questo mese. L’unica vera nota stonata sono le battute a specchio, ma si tratta di un difetto facilmente risolvibile in fase di revisione.
2. Un ladro – Giovanni Attanasio► Mostra testo
Scegliere chi mettere in seconda e terza posizione è stato davvero duro. Ottimo stile ma trama un po’ traballante per Giovanni, storia accattivante ma costruzione subottimale per Giacomo. Alla fine mi sono rifatto al principio descritto in fase introduttiva al punto 1. Certo, quel personaggio dello psicologo/psichiatra è a mio avviso da rivedere, perché allo stato attuale non permette al racconto di rimanere in piedi con le sue gambe, ma il potenziale per un buon pezzo c’è tutto.
3. O Felix Culpa – Giacomo Puca► Mostra testo
Una storia semplice e divertente, ma ben raccontata e con il giusto spazio concesso ai singoli eventi. Ecco, la costruzione delle scene è senz’altro il punto di forza di questo racconto. Ho apprezzato invece meno alcuni passaggi un po’ criptici (su tutti, la frase introduttiva). Come scrivevo nel commento lungo, il finale mi ha lasciato un po’ freddino. Tuttavia, a ripensarci a mente fredda, questo è sia un difetto che un pregio. Questo non è senz’altro uno di quei brani che si prefiggono chissà quale epifania per il lettore, ma di certo questa non era nemmeno l’intenzione di Giacomo. Quindi sì, un racconto semplice, come scrivevo all’inizio, nel bene e nel male, ma a cui va riconosciuta una più che soddisfacente tecnica e costruzione.
4. Infestazione – Emiliano Maramonte► Mostra testo
Da amante dei racconti di fantascienza classici, non posso non apprezzare la trama imbastita da Emiliano (dopotutto pure io questo mese mi sono rifatto a quella buon’anima di Asimov). Tuttavia – e lo ammetto, questa cosa mi mette “rabbia” per l’occasione sprecata – la scelta della terza persona è stata a mio avviso suicida, in quanto palesa sin dall’inizio agli occhi del lettore, anche il più disattento, quello che è il colpo di scena finale. Un vero peccato.
5. La poesia dipinta – Stefano De Luca► Mostra testo
Come ho scritto all’inizio, per il sottoscritto lo stile gioca una parte fondamentale nel giudizio finale. Ora, in questo caso non è tanto una questione di superiorità del mostrato sul raccontato (e mi spiace, su questo punto è impossibile smuovermi), quanto di disequilibrio all’interno del testo, soprattutto nella diversa scelta stilistica inerente i dialoghi, diretti nella prima parte, indiretti nella seconda. L’impressione finale che ho avuto è stata quella di un riassunto, più che un racconto, soprattutto di fronte a una storia che dovrebbe emozionare il lettore, ma che invece ha lasciato il sottoscritto freddino, non per demeriti della trama, ma per la mia impossibilità a entrare nella testa del protagonista, di vedere il mondo con i suoi occhi, difficoltà avuta soprattutto nella seconda parte, dove accadono un sacco di cose in pochissime righe.
6. Dinosauri intelligenti – Mario Mazzafoglie► Mostra testo
Il genere comico è difficile. Molto difficile! E lo dice uno che per la sfida del mese scorso ha sudato le proverbiale sette camicie per scrivere un racconto appartenente a tale genere. La difficoltà maggiore risiede nella gestione dei tempi comici. Sbagliare il tempo di una battuta può rovinare l’intero impianto narrativo. Questo per dire che l’errore di fondo di questo racconto è proprio questo. Mi presenti dei dinosauri parlanti e intelligenti (il che può essere un buono spunto), ma me lo spoileri già nel titolo, con il risultato di annullare qualsivoglia effetto comico. Poi, ok che siamo nel campo del nonsense, ma devi comunque dare al lettore qualche spunto a cui aggrapparsi per rendere verosimile la trama. Ad esempio, perché la capacità di questi dinosauri di parlare (oltretutto nella lingua del protagonista) non sorprende il personaggio?
7. Un’anima romantica – Sherwood► Mostra testo
Un racconto fondato sul (prevedibile) colpo di scena finale e infarcito di as you know Bob e dialoghi in doppiagese. Purtroppo è davvero difficile salvare qualcosa, soprattutto quando – cosa più grave di tutte – si legge di whisky bevuto nei calici (ok, qui si scherza). Detto questo, il mio consiglio per le future edizioni è di concentrarsi soprattutto sulla tecnica, limando i dialoghi (evita i dialogue tag e privilegia agli action beat) e concentrando il PDV su un personaggio, anziché utilizzare il narratore onnisciente.
8. Una nuova vita – Laura Brunelli► Mostra testo
A conti fatti questo non è il brano peggiore di tutti. Anzi, stilisticamente parlando lo piazzerei almeno un paio di posizioni più in alto. E allora perché quest’ultimo posto se, in fase introduttiva, ho detto di privilegiare soprattutto la tecnica? Perché la tecnica è fatta anche di struttura, ed è questa a mancare. Non solo il brano manca di un vero finale, ma addirittura di una costruzione drammatica, di un vero conflitto e, ultimo ma non meno importante, d’introspezione nella testa della protagonista, la quale allo stato attuale appare più come una marionetta nelle mani dell’autore. Lodevole invece la caratterizzazione dei comprimari. Insomma, i germi per un testo migliore ci sono tutti, occorre solo dare loro una struttura più organica.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 26 maggio 2021, 11:37
da antico
Dovete ancora ricevere due classifiche.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 26 maggio 2021, 14:35
da freakycharlie
Ecco la mia classifica, è stato un piacere leggervi tutti!
1) Cambiare pelle di Agostino Langellotti
2) Un ladro di Giovanni Attanasio
3) O Felix Culpa di Giacomo Puca
4) Una Nuova Vita di Laura Brunelli
5) La Poesia Dipinta di Sirimedho Stefano De Luca
6) Infestazione di Emiliano Maramonte
7) Dinosauri intelligenti di Mario Mazzafoglie
8) Un’anima romantica di Sherwood
Di seguito i coomenti per esteso
1) Cambiare pelle di Agostino Langellotti
Un racconto dal sapore storico dove non tutto è quello che sembra. Uno spaccato interessante riguardo a un possibile scenario rivoluzionario. Mi è piaciuta la consegna finale e il racconto, anche se migliorabile con ulteriore editing, è molto buono anche dal punto di vista della scrittura.
2) Un ladro, di Giovanni Attanasio
il racconto è molto triste, ma in senso buono. Dalla lettura emergono empatia e delicatezza, attributi così rari di questi tempi. Specialmente nella prima parte, i dialoghi sono, però, macchinosi e la situazione non scorre benissimo. Nella parte finale, invece, il meccanismo funziona meglio e a fine lettura si rimane spiazzati e malinconici.
3) O Felix Culpa di Giacomo Puca
Il twist finale non l'avevo visto arrivare ed è stata una bella sorpresa. Significa che lo sviluppo della struttura è stato molto ben utilizzato, specialmente in un tempo e uno spazio così limitati. Andrebbero risolti alcuni problemi a livello di line editing e gestione di anticipazione, ma sono cose che si risolvono in fase di rilettura.
4) Una Nuova Vita di Laura Brunelli
Il racconto non ha un focus ben definito. Più che un racconto a sé mi sembra parte di qualcosa di più grande che, però, non ha le densità di una flash fiction. Lo stile della scrittura in ogni caso è piacevole e originale, che mi fa venir voglia di leggere dell'altro.
5) La Poesia Dipinta di Sirimedho Stefano De Luca
Quello che ho letto è un bel racconto sull'ispirazione. Inizio e fine funzionano, ma la parte centrale l'ho trovata debole. Il cliché della bella straniera che si concede mi è seembrato fuori posto (anche se sul finale la cosa rivela una sua utilità). Lo stile è comunque buono e, in particolare, molto scorrevole, dato il tempo limitato mi sembra un buon risultato.
6) Infestazione di Emiliano Maramonte
Un piacevole approccio in sospeso tra il grottesco e la fantascienza con un finale che capovolge ogni prospettiva. Un poco derivativo, ma comunque gustoso, mi sono divertito a leggerlo. Adoro gli insetti e quindi alla fine sono rimasto un po' deluso :D
7) Dinosauri intelligenti di Mario Mazzafoglie
Lo metto per quasi ultimo per due motivi: l'incipit metereologico e il fatto che penso che l'autore avesse potuto crederci di più. Mi è sembrato più un esercizio di stile, con un maggiore approfondimento dei personaggi potrebbe cambiare forma. Tra i racconti che ho letto ha gli errori più evidenti, ma anche i più ampi margini di miglioramento.
8) Un’anima romantica di Sherwood
probabilmente non sono in target al racconto, ma ho trovato il cliché finale banale e telefonato. Poi non si capisce bene il contesto e i personaggi risultano subito sgradevoli (anche se questo non è per forza male).
Ho trovato alcuni passaggi troppo didascalici, specialmente all'inizio del racconto.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 27 maggio 2021, 12:14
da Andrea Partiti
Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
► Mostra testo
Questo racconto è come un esercizio agli anelli in cui tutto funziona bene, i volteggi sono precisi, ma proprio all'atterraggio l'atleta atterra di faccia lasciandoti con un il grande dubbio se apprezzare la performance o considerarla rovinata da quel finale.
Nello specifico, mi sono trovato dopo il cambio di scena a pensare che il messaggio era davvero "i sistemi politici cambiano, quasi tutti pensano di essere dalla parte giusta delle lotte"? L'ho riletto senza trovare molto altro, il che mi fa pensare che fosse davvero un esercizio di stile in cui volevi giocare con quel telefonatissimo e sospettissimo Edmond, che se il barone avesse letto un po' di romanzi avrebbe fatto impiccare appena sentito il "Di me si può fidare, Eccellenza", che è una cosa che solo una spia infiltrata direbbe :D
Proprio Edmund che sembra essere un personaggio che lega le due scene, mi sembra quello più anonimo e bidimensionale. Il Barone? Splendido. Edmund esiste solo nell'ombra, che normalmente sarebbe il giusto equilibrio, ma nel tuo caso meno, visto che è il tuo filo conduttore.
Infestazione, di Emiliano Maramonte
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Il fatto che sia un tema classico della fantascienza non lo trovo un grosso malus, le idee sono 17 e le rigiriamo tutto il tempo in fondo :D
Se posso farti un appunto, nel momento in cui decidi di nascondere un'inversione di ruoli di questo genere per rivelarla a metà o fine racconto, è davvero importante essere completamente onesto e non fuorviare con parole o espressioni inadatte chi legge. Nel tuo caso la "disonestà" è l'insetticida. Se mi parli di insetticida esplicitamente, io sono autorizzato a pensare che il protagonista stia uccidendo insetti e se poi non sono insetti mi sento ingannato. Se resti generico sul nebulizzatore di veleno o qualsiasi altro mezzo usino gli Scarafoidi alieni, hai la mia benedizione.
Soprattutto se chi legge è un lettore di fantascienza, l'ipotesi Sentinella è sempre presente iniziando a leggere un racconto con un protagonista che non viene descritto, quindi anche un semplice dettaglio può essere determinante nel fargliela scartare.
Mi è piaciuto il modo in cui lentamente scendi dalla normalità all'anormalità dell'ambiente, aggiungendo dettagli sempre meno umani non solo al protagonista ma anche alla casa. Penso che sarebbe un esperimento interessante da fare in maniera controllata, aggiungendo un elemento in ogni paragrafo o avanzamento della storia, senza mai avere una rivelazione esplicita sui parassiti in sé.
O Felix Culpa, di Giacomo Puca
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La mia sensazione è che il racconto sia abbastanza robusto da reggersi senza bisogno di grandi rivelazioni.
L'idea è bella e non ha bisogno di abbellimenti che la limitano.
Sapendo subito che stiamo entrando in una tomba, la dinamica si chiarirebbe molto, ora è più confusa.
Penso che potresti migliorarla significativamente concentrandoti sui dettagli sensoriali, perdere qualche frase per farci sentire come il protagonista, nel cunicolo stretto, al buio, con poca aria, la polvere che gli finisce addosso.
Quella "pietra che prende il posto della roccia" mi ha confuso molto, penso che pietra e roccia siano troppo vicine come significato per evocare un'immagine adatta e potresti descrivere in maniera più semplice l'ingresso, anche a costo di modificarne il funzionamento. In quello stesso paragrafo, fai parlare il protagonista direttamente al lettore, che è una tecnica simpatica, ma a quel punto dovresti usarla più volte nel corso del racconto per darle un senso, per creare un dialogo e avere uno stile coerente. Una volta sola sembra aprire un canale che poi viene dimenticato.
Un ladro, di Giovanni Attanasio
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Ciao!
Del racconto mi piace molto il lavoro di caratterizzazione indiretta che fai sulla protagonista.
Le sue insicurezze e reazioni funzionano molto bene per delineare un momento preciso dello sviluppo, abbastanza cresciuta da difendersi e mettere in discussione l'autorità di un adulto, non abbastanza cresciuta da andarsene e chiamare la polizia prima di adesso con degli intrusi in casa, anziché parlarci. Abbastanza giovane da sentire come proprie le mancanze del padre, abbastanza cresciuta da capirne i problemi alla radice.
Mi sembra che non funzionino bene con lo stile del racconto alcuni stacchi sui pensieri della protagonista, a partire dall'incipit.
Mentre in gran parte del racconto quel che pensa si intuisce da come ci guidi su quel che osserva, in alcuni punti lo fai esplicitamente "magari oggi è tornato prima" e "Guarda che bravo, non ha neppure dimenticato la luce del corridoio accesa. Sarà in bagno a fare una delle sue docce lunghissime".
Penso siano tutti pensieri riadattabili, un "Papà, sei già tornato?" altrettanto bene. Osservare le luci e avvicinarsi al bagno per ascoltare se c'è la doccia accesa. Essere interrotta mentre sta sollevando il ginocchio e prendendo la mira. Magari non trasmetti tutta l'informazione in maniera precisa, ma lo troverei più naturale.
La poesia dipinta, di Stefano De Luca
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Ho letto molti racconti giapponesi e i temi sovrannaturali sono uno dei grandi favoriti. E tra gli spiriti che popolano il sovrannaturale giapponese, i mutaforma sono sicuramente i più frequenti!
Ammetto che visto l'incontro nel bosco e il prendere per mano senza vedere chi fosse la donna, ero quasi certo che non avrebbe avuto la faccia una volta arrivata alla luce, o qualche altro elemento caratteristico simile, e che il buio fosse un modo per aumentare l'inquietanza.
Sono felice che tu abbia scelto di deviare dalle storie crudeli e che il tuo protagonista abbia avuto una fine positiva, che la donna-spirito fosse parte del suo vivere la tempesta per capire come adattare l'haiku.
Quello che mi ha lievemente disturbato leggendo è che tendo ad associare queste ambientazioni allo stile delle traduzioni dal Giapponese, con frasi brevi e meno strutturate, mentre tu usi uno stile molto più italiano di scrittura (e ne hai ogni diritto!) quindi si crea uno strano contrasto che faccio fatica a spiegare.
Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
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Lo spunto è divertente e penso che si possano trovare azzardate metafore moderne sull'ignorare chi prevede sventure e mette in guardia l'umanità a una settimana dalla sua estinzione.
Il taglio comico era forse l'unico possibile e sono d'accordo con chi ti ha detto che avresti potuto giocarti meglio questi dinosauri umanoidi iniziando senza dare a intendere la possibilità di questa interazione diretta, magari creando un contrasto tra una suspance iniziale da sopravvivenza che in realtà è solo ansia sociale per l'interazione in arrivo.
Il ritmo lo trovo molto piacevole, ci metti battute e allusioni nei punti giusti per non far crollare l'attenzione.
Puoi ancora migliorare parecchio il racconto, ma per me la struttura è ottima.
Un’anima romantica, di Sherwood
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Non funziona.
Il racconto è incentrato su un dialogo, ma il dialogo non regge.
E' innaturale, ingessato e sembra che i personaggi non siano parlando tra di loro ma si stiano impegnando a riassumere eventi che già hanno ben presenti a beneficio dei lettori, compreso l'andare in ordine cronologico nel riassumersi a vicenda la storia della moglie e senza saltare alcun passaggio logico.
Il twist "comico" purtroppo viene preparato troppo tardi, senza lasciargli spazio per maturare. Arrivano dal nulla i commenti suoi servitori neri ed è telefonatissimo.
Per dirla alla maniera di Sogni d'Amore telenovela piemontese simbolo dei dialoghi brutti: "Papà, è per te. E' il tuo vecchio amico e collega Paolo Rodolfo".
Una nuova vita, di Laura Brunelli
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Ciao!
Il tema è rispettatissimo, ma vedo qualche problema.
La protagonista resta molto anonima rispetto a Magda che vai a esplorare con comportamenti e dialoghi. La vaghezza di un protagonista non è sempre un problema, ma in questo caso sì perché ci serve per le dinamiche dell'interazione.
Inizio pensandola come di età media, perde la casa, trova rifugio in una casa nuova. Il fatto che ci arrivi da sola e non accompagnata mi conferma questa impressione di essere adulta. Il fatto che identifichi uno "stile anni '60" della casa mi rafforza questa idea perché una bambina/ragazza non avrebbe ancora sviluppato così a colpo d'occhio queste categorie.
Come viene trattata da Sara me la fa ripiombare in una giovinezza/adolescenza al massimo (anche se in quello scambio si perde un po' il punto di vista e chi sta parlando, quindi non sono sicuro dei nomi).
A livello tecnico penso che si possano usare i dialoghi in maniera molto più incisiva per immergerci, mentre ora mi hanno quasi distratto dalle situazioni che descrivi. Se fossero più naturali e meno volutamente informativi, si inserirebbero meglio nel flusso del racconto.
1. La poesia dipinta, di Stefano De Luca
2. Infestazione, di Emiliano Maramonte
3. Un ladro, di Giovanni Attanasio
4. O Felix Culpa, di Giacomo Puca
5. Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
6. Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
7. Una nuova vita, di Laura Brunelli
8. Un’anima romantica, di Sherwood
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 27 maggio 2021, 20:18
da antico
Avete ricevuto tutte le classifiche. Nei prossimi giorni riceverete anche la mia con relativi commenti.
Re: Gruppo MASCHERINA: Lista racconti e classifiche
Inviato: domenica 30 maggio 2021, 10:47
da antico
Ecco a voi i miei commenti e classifica.
1) La poesia dipinta, di Stefano De Luca
Un racconto ben gestito e che arriva esattamente dove volevi portarlo (cosa che per me è sempre un valore aggiunto). Molto bene il tema inteso come addattamento da una forma a un'altra. Detto questo, non riesco ad andare oltre il pollice tendente verso il positivo in modo brillante perché, alla fine, mi manca un senso generale alle varie figure presenti nel racconto. Cerco di spiegarmi: c'è il committente, c'è la mutaforma, c'è l'artista in cerca di ispirazione. Ma perché il committente ha forzato per avere quel quadro proprio in quel modo? Perché la mutaforma si è mostrata? Perché ha agginto un terzo airone sulla tela? Tutto bene e il componimento è piacevole, ma se fossi riuscito a percepire (e bada bene che sto mettendo in discussione anche la mia possibile poca sensibilità verso la percezione corretta) il senso più generale allora l'avrei apprezzato davvero tanto di più. In ogni caso finisci davanti al parivalutato racconto di Attanasio per un equilibrio maggiore generale.
2) Un ladro, di Giovanni Attanasio
Ti considero un vero maestro nella gestione delle informazioni e questo pezzo ne è ulteriore dimostrazione. Detto questo, non esco totalmente convinto dagli equilibri interni. Nello specifico, mi sembra troppo veloce il finale con lei che deve cedere, com'è giusto che sia, ma che lo fa con troppa fretta rispetto a tutta l'ostinazione mostrata nel resto del racconto. Dove potevi recuperare spazio per aumentare il finale? Bella domanda soprattutto considerato che i tuoi testi sono come gli orologi svizzeri, precisi in ogni loro parte. Resta il fatto che il mio parere è che qualcosa andasse sacrificato per riuscire a equilibrare meglio il suo cedere (e quindi il suo adattamento). Per me un pollice tendente verso il positivo in modo brillante.
3) O Felix Culpa, di Gaicomo Puca
Un racconto ben congegnato e decisamente coraggioso nella sua irriverenza, elemento che apprezzo sempre parecchio. Un po' confusionario nella prima parte e, in generale, non sono mai riuscito a visualizzare compiutamente la scena (inizialmente pensavo a una miniera, poi a ladri di tombe egizie, poi a ladri di tombe di comuni cimiteri, infine il finale). Da lavorare meglio sulle informazioni passate dal pdv, insomma: impresa non facile, ma da affrontare in modo più funzionale. Il tema c'è anche se non mi sembra così fondante il racconto. Concludendo sarei per un pollice tendente verso il positivo in modo non brillante, ma di sicuro solido.
4) Infestazione, di Emiliano Maramonte
Lo dico spesso: è ormai impossibili essere originali, forse non lo è mai stato. La differenza la fa l'esecuzione, sempre. Mi sono anche un po' stupito che si sia parlato così tanto de LA SENTINELLA perché praticamente a ogni edizione vedo racconti che utilizzano la sua struttura e, da un certo punto di vista, è ormai come il racconto in cui c'è un Dio che crea e distrugge, un genere quasi a se stante :)
Detto questo, la tua esecuzione mi ha lasciato piuttosto freddo perché è vero che anticipi troppo il finale (in tal modo facendogli perdere mordente) così come è vero che utilizzi dei termini criticabili quali L'INSETTICIDA perché siamo su un pianeta lontano lontano e l'utilizzo proprio di quel termine così "terrestre" indirizza parecchio, e in modo eccessivo, il lettore. Potevi fare molto di più, a mio parere: ci vedo poco Maramonte in questo racconto, quel quid che contraddistingue ognuno di noi e fa risuonare in modo totalmente diverso le differenti esecuzioni. Un bell'esercizio che valuto con un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo brillante e che si piazza davanti al parivalutato racconto di Langellotti in quanto non presenta una criticità così grande nel finale.
5) Cambiare pelle, di Agostino Langellotti
La mia idea è che il personaggio di Edmond sbilanci tutto il racconto. Il tema della verità imposta dai vincitori è evidente e hai ben reso la ciclicità del potere e fino a questo punto è un esercizio ben riuscito: controllato e pulito anche se piuttosto semplice nella progettazione, cosa che non è comunque un difetto. Poi però l'utilizzo di Edmond, come ho detto, destabilizza il tutto perché sembra inserirlo in un continuum temporale definito che non sembrava essere necessario e che, una volta evocato, crea più problemi di quanti ne risolve. Il tema è ben declinato e direi che mi piazzo su un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo brillante perché, dopotutto, si può pensare che l'utilizzo del nome Edmond anche per la seconda parte non voglia dire che sia necessariamente lo stesso personaggio (certo, crea lo stesso domande sul perché tu l'abbia scelto).
6) Una nuova vita, di Laura Brunelli
Hai un bel tratto. Il racconto poteva anche funzionale in quest'arco da te descritto, ma ponendo maggiore attenzione alla protagonista e non solo, direi anche su Sara. Sul finale Annalisa riflette su una Sara un po' rigida che però non mi sembra arrivare al lettore perché hai dedicato molto tempo a Magda e pochissimo a lei. Oltre a questo, benissimo le sue riflessioni finali, ma lei stessa manca parecchio fino a quel punto limitandosi a muoversi per quella casa come svuotata e ci sta benissimo, ma anche solo il sottolinearlo con qualche pennellata avrebbe giovato. Infine, i riferimenti temporali sballano la lettura, ma ti sei già accorta del refuso (refuso che, però, incide parecchio sull'approccio del lettore che si chiede cosa mai avrà fatto per tutti quei mesi). Concludendo, direi un pollice tendente verso il positivo un po' al pelo e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Sherwood che soffre di problemi maggiori sul fronte dialoghi.
7) Un’anima romantica, di Sherwood
Confermo che il dialogo non funziona. Due uomini alla fine di una cena, stanno bevendo gli ultimi bicchieri di vino mentre la moglie di uno dei due sta partorendo e ne cominciano a parlare solo in quel momento suona piuttosto artificiale e forzato. Il tutto, poi, viene appesantito dalla linea di dialogo sul tentativo di suicidio della moglie, ancora più artificiale del resto e che va a incidere in maniera esponenziale sul senso di forzato del tutto. Ed è un peccato perché per me, invece, la sorpresa finale c'è stata, non avevo ancora pensato a un tradimento di quel tipo anche se ci sta perché una moglie trattata come una schiava non poteva che avvicinarsi a uno schiavo, a livello logioc regge pure. Idem per il tema, tutto rappresentato nella moglie. Che dire? Avresti dovuto lavorare di più su quel dialogo e sulla situazione in generale: magari fare arrivare il giovane mentre l'altro stava finendo di mangiare, portare i primi dubbi sul fatto che potesse essere proprio lui il vero padre, complicare il tutto e fare uscire le informazioni sulla moglie da un contesto diverso, più narrativo. Al momento direi che, per me, è un pollice tendente al positivo un po' al pelo.
8) Dinosauri intelligenti, di Mario Mazzafoglie
Da una parte mi rendo conto che hai una buona scrittura e che riesci a gestirla, dall'altra devo sottolineare come molte delle tue scelte, per quanto riguarda questo racconto, non siano così funzionali. Arrivato alla fine mi sono chiesto il perché del tutto: perché il tizio rischi così tanto per un blando avviso e perché dovrebbe bastare avvertire i dinosauri di una zona ben delimitata per avvertirli tutti. La lettura è piacevole, ma il nonsense del tutto mal si sposa, a mio parere, con uno stile ordinato come quello che dimostri. Lo vedo come una statua di cui si scorga appena la forma finale, ma che necessita di tante altre scalpellinate. Per me un pollice tendente al positivo, ma al pelo pelo.