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Lo smaltimento

Inviato: martedì 22 settembre 2015, 0:02
da Veronica Cani
LO SMALTIMENTO
di Veronica Cani

Quando il telefono trillò, Anna fu scossa da un fremito. Si meravigliò di non aver sobbalzato. Riusciva ancora a controllare i nervi, nonostante la tensione.
Il Ministero della Mente aveva emanato la convocazione per la misura della curva intellettiva un mese prima, e lei e Marco erano già stati esaminati. Tutta la popolazione mondiale registrata nell’ultimo censimento doveva essere esaminata. Ma ad Anna non importava nulla della popolazione mondiale. Lei e Marco erano sposati solo da un anno e le cose andavano a gonfie vele. Era questo tutto ciò che le interessava. Era convinta che le cose sarebbero potute andare a gonfie vele ancora per molto tempo.
Sollevò la cornetta con il cuore in gola: «Pronto?»
«Oh, tesoro, allora sei in casa!» Era sua madre. Tirò un sospiro di sollievo.
«Ciao, mamma. Sto aspettando Marco, rientrerà fra poco. Rimarremo in casa, stasera, non abbiamo nessun programma.» Si rese conto che le frasi le scaturivano dalla bocca meccanicamente, in un flusso incontrollato. La sua testa era altrove. Continuava a pensare ai risultati della misurazione del QI.
«Anna, stai bene? Sei strana…» La voce di sua madre la riportò bruscamente alla realtà.
«Sì, mamma, va tutto bene. Ora scusami, devo chiudere. Ho sentito il rumore del portone. Forse Marco è rientrato.»
Quando abbassò la cornetta, chiuse gli occhi e sospirò. Non aveva sentito alcun rumore. E non immaginava minimamente quando Marco sarebbe potuto tornare a casa. Semplicemente, non aveva voglia di conversare con nessuno. Quando suo marito aveva ritirato le copie degli esiti avevano passato l’intera serata a confrontarle, senza capire granché. L’unico dato su cui entrambi concordavano era che le curve dei loro grafici erano molto diverse. Quella di Marco svettava verso l’alto, snella e appuntita; quella di Anna era più bassa e arrotondata, come il profilo di un’armoniosa collinetta.
Il telefono squillò di nuovo. Stavolta, Anna sobbalzò.
«Pronto?»
Una voce secca e formale attaccò: «Signora Pasquini, qui è l’Ufficio Controllo Intellettivo. Abbiamo analizzato gli esiti del vostro esame. Mi rincresce informarla che il QI di suo marito è superiore ai 140 punti. Un genio, praticamente. Il suo, invece, risulta compreso tra i 110 e i 126 punti.»
«Questo cosa comporta?» chiese Anna con apprensione, anche se già conosceva la risposta.
«Signora, un livello di intelligenza così alto è sgradito e nocivo al nostro Governo. Abbiamo avviato la procedura di smaltimento denominata “Altro Universo”.»
L’urlo di Anna echeggiò nella stanza. Le avevano parlato della procedura. Il corpo di Marco sarebbe stato incapsulato in un involucro e spedito nello spazio, dove il suo genio non avrebbe mai potuto contrastare le decisioni del Governo.
Anna ora singhiozzava, rintanata in un angolo, con la cornetta tra le mani.
«Signora Pasquini, è ancora lì?» berciò l’impiegato. «Dobbiamo comunicarle che i costi dello smaltimento non sono a nostro carico. Le invieremo regolare fattura a procedura ultimata.»


Inviato: martedì 22 settembre 2015, 13:53
da Angela
Questo è il primo racconto che leggo del mio gruppo e devo dire che il finale è bel pugno nello stomaco. Brava. La narrazione è scorrevole e procede in modo lineare introducendo i personaggi e confezionando dei dialoghi ben strutturati. Apprezzo moltissimo la frasi brevi spezzate dai punti perché le trovo particolarmente incisive. Ottima anche la scelta dell'incipit al centro della storia senza preamboli e descrizioni inutili. Passiamo ora agli appunti. Forse l'unica vera pecca che ho trovato è l'assenza di dettagli fisici su Anna. Sei riuscita molto bene a delineare la sua angoscia, ma non sappiamo se ha i capelli lunghi, se è magra e slanciata, se porta gli occhiali, se hai dei tic. Tutto il resto è descritto in modo perfetto (persino le curve dei grafici), ma non lei. Ecco, questo credo sia l'unico appunto serioso. Per il resto, il finale è studiato ad arte per sorprendere e ci riesci benissimo. Trovo che tu abbia avuto un'idea eccellente e la traccia è rispettata al 100%. Prendo in prestito il pollice alzato di Maurizio Bertino e aggiungo qualche dettaglio tecnico. Ottimo lavoro, Veronica.

prima, e lei e Marco erano già stati esaminati.

Via la virgola prima della congiunzione.

Tutta la popolazione mondiale registrata nell’ultimo censimento doveva essere esaminata.
Ripetizione esaminati/esaminata

Rimarremo in casa, stasera, non abbiamo nessun programma.»
Qui preferirei un tono più informale visto che parla con la madre “Stasera io e Marco resteremo a casa…”

era che le curve dei loro grafici erano molto diverse.
Ripetizione era/erano evitabile strutturando diversamente la frase.

Inviato: martedì 22 settembre 2015, 15:56
da Daniele_picciuti
Brava Veronica, mi è piaciuto molto il tuo pezzo. Un racconto cinico, grottesco e di affilata critica sociale. Hai giocato bene con le pause e la frase finale è ancora più beffarda. Viene da chiedersi se non possa accadere anche in Italia, prima o poi. Un racconto a tutto tondo, che reputo completo e assolutamente in tema con quanto designato. Certo… chissà in quale altro universo sarà finito il poveretto?

Inviato: martedì 22 settembre 2015, 18:00
da STEFANIA FIORIN
Non mi manca affatto la descrizione di Anna, è irrilevante sapere se ha i capelli lunghi, se è magra o alta. Troppi dettagli porterebbero l'infodump, non servono, ed è bello per me lettrice immaginare Anna in libertà.
Ho sentito molto bene l'angoscia della protagonista, questo mi è arrivato chiaro e un po' mi ci sono immedesimata. Finale ironico, un mezzo sorriso scappa al pensiero che si debba pagare per essere smaltiti perchè troppo intelligenti ma in effetti... potrebbe anche accadere, in un universo non tanto parallelo.

Inviato: giovedì 24 settembre 2015, 14:58
da Vastatio

Inviato: sabato 26 settembre 2015, 16:51
da Veronica Cani
Ringrazio chi ha commentato il racconto finora :) Le vostre osservazioni sono molto costruttive e sono contenta che abbia riscosso più successo rispetto al racconto presentato nella gara precedente, nonostante mi sia incamminata in un genere che non mi è molto congeniale :D Aspetto gli altri commenti, per ora grazie a tutti :)

Inviato: sabato 26 settembre 2015, 19:59
da AmbraStancampiano
Ciao,
il tuo è un bel racconto scritto molto bene, in cui tutti gli elementi sono perfettamente dosati ed equilibrati; nel momento in cui descrivi le due curve dei protagonisti il lettore si sgama qualcosa, ma la vera sorpresa alla fine è un'altra.
Un plauso per il finale ad effetto, con una battuta amara molto nelle mie corde ;)

Unico appunto, l'aderenza al tema. Il racconto si svolge in un altro universo? Perchè l'unico richiamo è il nome dell'operazione di smaltimento, che però invia i genii nello spazio, non in altri universi!

Alla prossima!

Inviato: domenica 27 settembre 2015, 15:50
da invernomuto
Ciao Veronica, ben ritrovata!
È sempre bello vedere un autore che nell'edizione precedente era incappato in una piccola defaillance riscattarsi in questo modo, hai proposto quello che a parer mio è uno dei racconti più belli del gruppo.
La storia è focalizzata come un raggio laser e presenta in modo eccellente la situazione senza mai perdere la messa a fuoco.
Ho subodorato quasi subito il plot twist, solo perché tendo a ipotizzare sempre un'inversione di paradigma, ma la cosa non ha influito minimamente sul mio gradimento del racconto.
Non ho particolari appunti da farti, se non forse la ripetizione di "a gonfie vele" a distanza di una riga, che ha reso un po' macchinosa la lettura del passaggio.
Un'ottima prova, spero di rileggerti presto.

Inviato: lunedì 28 settembre 2015, 10:07
da ceranu
Ciao Veronica.
L'idea di base è molto interessante. Troppo intelligenti per vivere, mi piace. Però ci sono un paio di cose che non mi convincono. Personalmente credo tu abbia messo troppe spiegazioni. La telefonata con il ministero non ha molto senso. Capisco ti sia servita per spiegare al lettore perché non andava bene il QI così alto, ma avresti dovuto usare un espediente (Finché la leva è stata obbligatoria quelli più bassi dell'ultimo Re d'Italia erano esenti. Qui poteva essere il contrario.) “Troppo intelligente, quindi pericoloso” è troppo infodump. Idem per la questione delle spese di “smaltimento marito”. Insomma, racconto gradevole e amaramente divertente, ma con dei dialoghi da rivedere.
Nel complesso un buon racconto che poteva essere anche migliore.
Ciao e alla prossima.

Inviato: martedì 29 settembre 2015, 13:26
da alessandra.corra
Ciao Veronica,

molto bello il tuo racconto. L'ho letto tutto d'un fiato fino all'amaro finale che può anche far sorridere in tutto il suo cinismo. Direi che seppur ambientato in un luogo fittizio ha connessioni con le società di tutti i tempi. Le persone intelligenti in ogni epoca sono sempre risultate scomode a chi deteneva il potere. E la tua rivisitazione di questo concetto è riuscita egregiamente. Buono anche lo stile che risulta molto scorrevole. Brava.
Alla prossima!

Inviato: mercoledì 30 settembre 2015, 16:56
da willy
Ciao Veronica,
racconto che fila via liscio e non lascia zone d'ombra. La dinamica dei fatti è spiegata, ma anche raccontata attraverso i dialoghi e l'ansia della donna è un filo teso dall'inizio alla fine. Se proprio devo darti un consiglio, userei un tono più secco nel dialogo in cui a parlare è l'impiegato dell'Ufficio Controllo Intellettivo; ho avuto la sensazione che fosse troppo colloquiale, non so se mi sono spiegata, ma sono piccolezze. Complimenti, anche il finale ha il suo perché.

Inviato: venerdì 2 ottobre 2015, 18:25
da Adry666
Lo smaltimento di Veronica Cani

Ciao Veronica,
ben ritrovata. ))
Tema centrato, secondo me, l’altro universo è il vuoto cosmico visto da una piccola astronave, niente di più triste.
Il racconto è scritto bene, a parte qualche imperfezione già segnalata. Notevole il finale, anche se a metà mi appestavo qualcosa del genere, una sorta di esecuzione.
Unica riflessione / dubbio: se il marito fosse stato così intelligente, non poteva barare sbagliando alcune risposte al test del QI?
Complimenti

A presto
Ciao
Adriano