Hearthole - Giulio Marchese

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
Giulio_Marchese
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Hearthole - Giulio Marchese

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 1:00

La prima cosa che avresti notato scendendo nella grotta era il suo odore. Faceva venire i brividi. Non era un brutto odore no, era diverso. Diverso da qualsiasi cosa tu potessi mai aver odorato. Quale che sia la tua storia, le tue origini, il tuo vissuto, sono disposto a scommettere qualunque cosa che saresti rimasto colpito e inquietato da quell’odore.
—Jack are you allright?—
Il ragazzo trasalì, tanto era preso da quell’odore.
—Yes, allright—
Jack non era il suo vero nome, ma per i suoi colleghi era più semplice e lo aveva scelto lui stesso. Andar via dall’Italia non era stata una sua scelta, almeno il nome lo aveva scelto da se.
E adesso che si trovava di fronte alla scoperta che, aveva motivo di credere, sarebbe valsa il Nobel, bè non rimpiangeva il bel paese più di tanto. Studia e fuggi, è così che funziona.
Intanto Erman armeggiava con il contatore Geiger che indicava un valore di poco al di sotto della zona di pericolo. I suoi occhi azzurri fissavano la roccia di fronte a lui quasi come un sedicenne davanti a un seno nudo.
—Is here—
—Parla in italiano tanto non ci sente nessuno—
Erman gli aveva raccontato più volte della brunetta conosciuta sul lago di Garda, ed era stato molto eloquente anche italiano nel descriverla.
—For me it’s the same, italiano, inglese, il tedesco non lo hai studiato però. La Germania è la nuova America Jacky—
—Se lo dici tu—
In quel momento percepirono una vibrazione, Erman guardò al contatore il valore era lo stesso di pochi istanti prima.
—Lo dico, lo dico—
Jack spinse giù la trivella sui binari che avevano piazzato qualche ora prima, quando l’odore era ancora insopportabile e avevano dovuto indossare le maschere. Non era un lavoro per due persone eppure i superiori alla NASA erano stati molto espliciti “se è un flop meno persone lo sanno meglio è”. Ma non sarebbe stato un flop, se lo sentiva.
Erman si spostò meglio che poteva, o meglio quanto gli era consentito dalla sua stazza di torello tedesco.
—Falla cantare!—
Jack fece partire la trivella che con un urlo assordante cominciò a lanciare pezzi di roccia a destra e a manca. Malgrado i due indossassero caschi integrali e tuta protettiva entrambi indietreggiarono. Secondo i loro calcoli la trivella si sarebbe disattivata automaticamente una volta raggiunto quello che cercavano. “The hearthole” una sorta di buco nero sulla terra, qualcuno ha detto Nobel?
La trivella si spense. Erman la tirò via con la forza dell’adrenalina. Non ebbe il tempo di puntare il contatore che qualcosa gli trafisse lo stomaco. Jack dietro di lui vide una specie di lama nera che gli usciva dalla schiena. In pochi secondo un'altra lama gli amputò il braccio sinistro in una sol colpo. Jack si giro per fuggire ma mentre lo faceva poté vedere con la coda dell’occhio una terza lama mozzare la testa del torello tedesco.
Corse. Corse più forte che poteva tra le rocce e il muschio, respirando a piedi polmoni quell’aria dallo strano odore. Poi sentì un calore improvviso alla schiena e cadde. Adesso si rimpiangeva l’Italia, la pasta con il pesto di sua madre, le serate al bar. Qualcosa lo oltrepasso, stava uscendo dalla grotta. Qualunque cosa fosse loro lo avevano liberato.
—Fermo—
Riuscì a dire con le ultime forze, la creatura si girò e a Jack parve di vedere un sorriso, poi il buio.



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 19:30

HEARTHOLE di Giulio Marchese Ci sono delle creature armate di lame nell’hearthole del tuo racconto, ma non dici come mai ce l’hanno con i due sfortunati addetti minerari. Inquietante l’odore che permea la galleria. E simpatici Jack ed Erman. Li rendi bene, il primo ha cambiato patria per necessità e il secondo è lì quasi per lo stesso motivo, tuttavia, non dici cosa cercano e perché dovrebbe fruttare loro il Nobel (fai capire che dovrebbe essere il centro della Terra, ma con che cosa? Un buco nero? E non sanno che ci sono gli alieni. L’odore dovrebbe spaventarli. Non so, ci sono potenzialità da sviluppare, anche se l’idea è buona e comunque la storia è da aggiustare.

Attento a: Jack are you allright? Ci vuole la virgola: Jack, are you allright?
Correggerei: is here (troppo italiano) scrivendo: it’s here.
Il nome del protagonista tedesco lo correggerei (la grafia esatta è Hermann, te lo dico come un augurio, nel caso tu pubblichi qualcosa in Germania. Lì non capirebbero: Erman).
For me it’s the same, anche qui manca una virgola: for me, it’s the same.
Non si scrive il nome lo aveva scelto da se, ma: il nome lo aveva scelto da sé.
Manca una virgola: “Se è un flop meno persone lo sanno meglio è” e la frase va aggiustata: “Se è un flop, meno persone lo sapranno, meglio sarà”.
Non si scrive: Jack dietro di lui. Meglio : Jack dietro di sé.
Manca uno spazio ai trattini di -Fermo-, meglio: - Fermo -.

Giulio_Marchese
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Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2015, 21:23

Grazie per il commento farò tesoro dei suggerimenti! Una piccola precisazione sono scienziati della NASA non minatori! XD Credono di aver trovato una sorta di buco nero sulla terra ma non sanno di preciso cos'è per questo sono li e per questo la NASA non vuole far pubblicità alla cosa.

Per la grammatica francamente non ho riletto, ma con "Jack era dietro di lui" intendevo dietro Erman, per me era chiaro evidentemente devo stare più attento. "Se è un flop meno persone lo sanno meglio è" era la parafrasi ironica di Jack di quello che avevano detto i superiori per questo ho scelto un linguaggio più colloquiale.

Grazie ancora ci vediamo nel tuo racconto ;)

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Andrea Partiti
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Messaggio#4 » giovedì 24 settembre 2015, 21:15

Cosa c'entra la NASA se la missione è all'interno della Terra? Perché la NASA e non un organizzazione a caso, anche inventata? Quella scelta proietta la storia nello spazio, sulla luna, su altri pianeti, su un satellite, penso confonda troppo.
Mi disturba un po' l'inglese sgrammaticato ("is here" sa di italiano da liceale, lo stesso "For me it’s the same", "alright" o "all right", allright è un errore comune). Se anche fosse una scelta, la disapprovo perché è difficile simulare degli errori credibili e lasci comunque a chi legge il sospetto che gli errori non siano intenzionali. Se è uno scienzato è plausibilissimo che parli un buon inglese perché lo usa abitualmente.
Hearthole sta per "buco nella Terra"? Intendevi Earthhole, quindi? Oppure è una allusione al modo in cui muoiono trafitti, "buco nel cuore"? (Ti lascio il beneficio del dubbio, almeno sul titolo.)
L'idea in generale mi piace, è ben sviluppata, mi sento in sintonia coi personaggi che interagiscono tra loro. Il tema c'è abbastanza da soddisfare il potente idolo dei temi. Penso che con un migliaio di caratteri in più ci sarebbe stato un finale più elaborato e soddisfacente, ma è buono anche così!

marina81
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Messaggio#5 » domenica 27 settembre 2015, 20:58

Ciao Giulio
L'idea generale del racconto non mi dispiace e i personaggi sono ben delineati.
Le cose che non mi convincono sono l'inglese sgrammaticato e qualche volta anche l'italiano lascia un po' desiderare, ma penso che sia un problema dettato dalla fretta e dalle troppe idee che uno ha nella testa e deve cercare di ordinare in poco tempo. L'ambientazione è descritta bene nelle prime righe e ci fa entrare subito nel racconto. A mio parere era da approfondire un po' di piu' il finale che sembra un po' buttato via e non dà la giusta suspance. Però ripeto l'idea generale è molto buona ed in linea con il tema.

LuigiDeMeo
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Messaggio#6 » lunedì 28 settembre 2015, 14:55

La lacuna più grossa del racconto è il finale, che sembra affrettato e lascia la storia "tronca". L'utilizzo dell'inglese rallenta molto la lettura (sopratutto per i molti errori). Personaggi carini che interagiscono bene tra loro, rispettato il tema. Bella l'atmosfera che sei riuscito a creare ad inizio racconto e che hai saputo mantenere fino alla fine.

Perché proprio la NASA?

Fernando Nappo
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Messaggio#7 » lunedì 28 settembre 2015, 22:27

Ciao Giulio,
l'idea alla base del racconto è potenzialmente molto buona, rispetta il tema del contest, ma, amio avviso, meriterebbe una lunghezza superiore per essere sviluppata in tutte le sue potenzialità.
Troppe situazioni, costrette nei tremila caratteri del contest, restano oscure; per esempio, non fai nemmeno un accenno a ciò che si aspettano di scoprire e che potrebbe valere il Nobel.
I personaggi mi paiono ben delineati, così come m i pare buona l'atmosfera.
Qualche errore grammaticale che forse si poteva evitare in fase di rilettura.

marina_usai
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Messaggio#8 » martedì 29 settembre 2015, 11:14

Ciao Giulio,
di questo racconto mi è piaciuto il finale aperto, che fa presagire la fine del mondo. I due trivellatori hanno liberato gli “esseri di un altro mondo”. Gli uomini superano il loro limite e aprono il vaso di Pandora. Penso che avresti potuto soffermarti meno sulla parte iniziale con spiegazioni sul motivo per cui Jack si trova là e il cambio di nome e concentrarti più sul finale, che sembra un po’ tirato via.

andrea.viscusi
Messaggi: 44

Messaggio#9 » martedì 29 settembre 2015, 12:58

un gruppo di scienziati scava un buco al centro della terra e trova... cosa? non lo sappiamo, viene solo accennata la presenza di una creatura ma non si scopre altro. in generale non è un male lasciare misteri o dettagli in sospeso, ma in questo caso il racconto non dice altro, si basa tutto sul dare un significato a questo buco, e poi non mantiente la promessa. la scrittura è approssimativa e imprecisa, e mi verrebbe da dire che se non si conosce una lingua non si dovrebbe usarla. "is here" invece di "it's here", o il titolo stesso, che presumo dovesse significare "buco nella terra" quindi "earthhole", non "buco nel cuore"... purtroppo credo che non siano errori voluti per "colorire" il testo (che comunque sarebbero fastidiosi) ma veri e propri strafalcioni. peraltro l'uso dell'inglese per quelle poche battute non ha nemmeno importanza, quindi si sarebbe potuto evitare senza problemi.

Luchiastro
Messaggi: 76

Messaggio#10 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:36

Ciao Giulio,

Ambientazione interessante, mi ha ricordato Final Fantasy XII. Mi è piaciuto molto il finale, che mi rende più facile perdonarti gli errori di inglese e qualche imperfezione grammaticale. Forse è proprio la scoperta del male che permetterà al protagonista di ottenere il nobel, chissà. Ne valeva la pena? Ah ah.

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raffaele.marra
Messaggi: 397

Messaggio#11 » mercoledì 30 settembre 2015, 23:43

Una buona prova, soprattutto nello stile che è perfettamente funzionale ad alimentare la tensione nel lettore fino alle scene finali in cui il terrore si sviluppa in tutta la sua intensità. Così il racconto è un crescendo che culmina nella violenza di questa creatura ostile; la lentezza iniziale allora diventa rapidità, quasi essenzialità di narrazione, e anche questa è una caratteristica funzionale alla narrazione. In definitiva, credo si tratti di un bel racconto, leggibile e in grado di trasmettere le sensazioni che l'autore, con maestria, è riuscito a convogliarvi dentro. Complimenti.

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alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Messaggio#12 » venerdì 2 ottobre 2015, 13:42

 

Hearthole – Giulio Marchese

Perdonami Giulio ma il tuo racconto è un casino. Sorvoliamo sui frequenti refusi, sorvoliamo sulle ripetizioni, sorvoliamo sulle parti in inglese maccheronico. Adesso che abbiamo sorvolato tutte queste cosette abbastanza importanti nell'insieme per avere un buon racconto, passiamo alla credibilità: i dialoghi sono piuttosto sconclusionati, non abbiamo una vera e propria storia... insomma, così decisamente non va. Pure la sintassi vacilla in diversi punti. Su FB ho detto di non valutare il tema. E non lo valuto, non tanto per la scarsa presenza dello stesso ma perché il resto concorre già a un impressione negativa.

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Messaggio#13 » venerdì 2 ottobre 2015, 15:29

Do una risposta generale al dubbio più frequente. Perché la NASA? XD l'intento era quello di mostrare come l'altro universo si nasconde proprio sulla terra tanto che l'agenzia spaziale americana tramite studi spaziali è giunta alla conclusione che la risposta agli interrogativi sui quali l'agenzia si interroga potevano trovarsi effettivamente sulla terra. Da li il titolo che voleva essere un gioco di parole sulla simile pronuncia di cuore e terra. Gli errori di inglese non sono voluti e me ne scuso, sono riuscito a postare solo all'ultimo secondo non ho riletto e ho scritto di fretta. Come anche i caratteri che ho abbondantemente superato non mi hanno permesso di esplicitare al meglio alcuni dettagli che ritengo comunque marginali rispetto al mio intento. Grazie a tutti per i commenti, probabilmente riproporro questo racconto rivisto e corretto nel lab spero potremo rivederci li ;)

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