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Il culto dei robot

Inviato: martedì 21 dicembre 2021, 0:23
da Alvin Miller
Avanzo tra la folla di robot, il cappuccio del mantello abbassato al livello degli occhi per nascondermi il volto.
Accanto all’altare il sacerdote fa uscire una lama dal suo braccio metallico. Yasmine è sdraiata supina e con gli occhi aperti.
«Miei cari fratelli, il momento è giunto. La Luce che dà la vita sta per estinguersi.» Le parole del sacerdote sono accompagnate da cigolii di giunture logore. «Oggi un’umana ci donerà la sua vita affinché le nostre razze possano vivere in pace per altri cinque cicli.»
Si china su di lei. «Umana, accetti tu di divenire il tributo?»
Yasmine non risponde. La lama del sacerdote le sfiora il petto. Lei geme.
«Accetto.»
Impugno la pistola e aspetto: non è ancora il momento.
Il sacerdote si raddrizza. «Così sia.» Solleva la lama fino a formare un angolo di 45° con il braccio.
Adesso.
Sfilo la pistola a impulsi EMP e colpisco a bruciapelo il collo del sacerdote. Il robot si accascia a terra. Scatto evitando le altre macchine.
Mi isso ai piedi dell’altare.
Yasmine si mette a sedere. «Ancora tu!»
Sfilo il cappuccio. «Dobbiamo andare, presto!»
La afferro per il polso, lei si libera con uno strattone. «Non possiamo. Dobbiamo completare il rituale, altrimenti il sole si spegnerà!»
«Te l’ho già detto, è una bugia. Anche le macchine sono ingannate.» Indico il cielo. «Siamo dentro a una cupola, quello lassù è un sole artificiale.»
«No, non ti credo. Sei un vecchio pazzo!».
I robot sotto di noi iniziano ad agitarsi.
«Se non vuoi credere a me, credi a te stessa: il sole non si è ancora spento, guarda!»
Yasmine e i robot osservano la cupola, in attesa di un evento che non si verificherà.
Mentre sono distratti, sfilo dalle tasche una cintura di granate a impulsi EMP.
«Aspetta, cosa stai fa —» non le do il tempo di finire.
Lancio le granate in mezzo alla calca di robot. Queste detonano e mettono fuori gioco gran parte delle macchine.
Yasmine urla. Alcuni dei robot superstiti si riprendono e ci vengono incontro. Mi carico in spalla il cadavere del sacerdote.
«Torniamo all’ascensore, presto!»
«Ma…»
«Sbrigati!»
Saltiamo giù e facciamo slalom tra corpi di metallo.
L’ascensore è a cento metri, le macchine ci inseguono pazze di rabbia.
Arrivati in fondo, spingo il tasto e la porta si apre. Ci butto dentro il sacerdote e mi rivolgo a Yasmine. «Entra, presto!»
«Vuoi spiegarmi che succede?!»
Punto il cadavere. «Fallo esaminare dai tecnici dei piani di sotto, ci troverete un congegno che funge da dispositivo di controllo della cupola. È con quello che vi tengono in trappola con la scusa del sacrificio.»
«Non può essere vero.»
«Lo è, Yasmine. Ed è l’unico modo per fermare il culto. Ora vai.»
Prendo l’ultima granata rimastami, a frammentazione.
Le porte dell’ascensore iniziano a chiudersi, Spingo Yasmine dentro.
«Tu non vieni?» Mi domanda.
«No, devo evitare che ti inseguano.» Le porte si chiudono. L’ascensore comincia a scendere.
Tiro la spoletta, corro incontro ai robot. E lascio che la granata mi esploda in mano.

Re: Il culto dei robot

Inviato: martedì 21 dicembre 2021, 0:26
da antico
Ciao Alvin! Parametri tutti rispettati, divertiti in questa CIF EDITION!

Re: Il culto dei robot

Inviato: mercoledì 22 dicembre 2021, 12:19
da Signor_Darcy
Ciao Alvin.
Allora: l’idea c’è, il tema anche. Il racconto è poi è ben strutturato nei tempi e nella messa in scena.
Trovo però che zoppichi in diverse parti: nella reazione praticamente nulla dei robot presenti (tanto da far considerare quasi inutile il sacrificio finale), nell’arsenale a disposizione del protagonista, nella legnosità dei dialoghi, che sono quasi degli spiegoni.
Qualche spunto: dopo il punto esclamativo e i caporali non ci va il punto; 45° lo scriverei in lettere (o non lo scriverei proprio: basta “solleva la lama sopra alla ragazza”); “facciamo slalom” mi sembra un po’ bruttarello.
Una prova migliorabile, ma come detto ci sono diverse cose buone.

Re: Il culto dei robot

Inviato: mercoledì 22 dicembre 2021, 16:36
da Michael Dag
Una bella scena d'azione! Niente male anche se un po' stereotipata.
Il problema più grosso che ho trovato è la mancanza di reazione dei robot. Lui ha il tempo di sparare, salvare la tipa, parlare e lanciare granate senza che questi facciano nulla.
Per il resto, il racconto fila liscio, buono lo stile, buona la tempistica, dialoghi un po'hollywoodiani ma è perdonabile, visto il tipo di racconto che hai scelto.
tema azzeccato.
Un piccolo appunto:
personalmente, la frase -E lascio che la granata mi esploda in mano- la trovo inutile, quasi di troppo. Si capiva già benissimo, questa concretizzazione della cosa mi sa come spiegare una barzelletta dopo il finale.

Re: Il culto dei robot

Inviato: giovedì 23 dicembre 2021, 17:25
da Alvin Miller
Signor_Darcy ha scritto:Ciao Alvin.
Allora: l’idea c’è, il tema anche. Il racconto è poi è ben strutturato nei tempi e nella messa in scena.
Trovo però che zoppichi in diverse parti: nella reazione praticamente nulla dei robot presenti (tanto da far considerare quasi inutile il sacrificio finale), nell’arsenale a disposizione del protagonista, nella legnosità dei dialoghi, che sono quasi degli spiegoni.
Qualche spunto: dopo il punto esclamativo e i caporali non ci va il punto; 45° lo scriverei in lettere (o non lo scriverei proprio: basta “solleva la lama sopra alla ragazza”); “facciamo slalom” mi sembra un po’ bruttarello.
Una prova migliorabile, ma come detto ci sono diverse cose buone.


Ciao Darcy, intanto grazie per il feedback apprezzato, ma vorrei spiegare la questione della presunta mancata reazione da parte dei robot. In pratica, per tutta la scena la loro attenzione è indirizzata al sole, si aspettano che da un momento all'altro si "spenga", e solo alcuni di loro iniziano ad agitarsi. Nessuno fa però in tempo a reagire, perché nel giro di pochi secondi il protagonista lancia le granate ( a proposito, perché dici che il suo arsenale zoppica? Aveva una pistola e una cintura di granate nascosta sotto un mantello, che ho sfruttato come espediente per nasconderle al lettore nella prima parte della storia) e li frigge quasi tutti. I restanti a quel punto li inseguono, avendo ora valutato la situazione.
Sui dialoghi non ho nulla da dire, perché il limite di spazio mi ha costretto a gestirli così, idem per la scelta di usare delle cifre per i gradi, altrimenti avrei usato le lettere. Quella del movimento a "slalom" era la soluzione che ho pensato per descrivere con una sola parola il movimento che compiono tra i corpi, e del resto è in quel modo che attraversano la piazza, se poi a te non piace pazienza, non me la prendo :)

Re: Il culto dei robot

Inviato: giovedì 23 dicembre 2021, 17:29
da Alvin Miller
Michael Dag ha scritto:Una bella scena d'azione! Niente male anche se un po' stereotipata.
Il problema più grosso che ho trovato è la mancanza di reazione dei robot. Lui ha il tempo di sparare, salvare la tipa, parlare e lanciare granate senza che questi facciano nulla.
Per il resto, il racconto fila liscio, buono lo stile, buona la tempistica, dialoghi un po'hollywoodiani ma è perdonabile, visto il tipo di racconto che hai scelto.
tema azzeccato.
Un piccolo appunto:
personalmente, la frase -E lascio che la granata mi esploda in mano- la trovo inutile, quasi di troppo. Si capiva già benissimo, questa concretizzazione della cosa mi sa come spiegare una barzelletta dopo il finale.


Ciao Michael!
Come ho spiegato sopra, la mancata reazione è dovuta a quello che stavano facendo i robot in quel momento: erano concentrati sul sole. Ci sono anche dettagli che ho dovuto ahimè rimuovere per economia di spazio. Nella scena originale avevo spiegato a chiare lettere che avevano lo sguardo al cielo, e poi tutta la scena avviene in una manciata di secondi, favorita anche dal fatto che tutti si aspettavano che da un momento all'altro il sole si spenga. Ho avuto molta difficoltà a concludere la scena senza violare le regole di MC, fatto che mi ha spinto a optare per questa soluzione.

Re: Il culto dei robot

Inviato: venerdì 24 dicembre 2021, 8:55
da maurizio.ferrero
Ciao Alvin, piacere di rileggerti!

Una buona scena d'azione che gioca su alcuni cliché della fantascienza: robot assassini, impulsi EMP e culti sacrificali. Un mix che solitamente apprezzo.
Ci sono però un paio di cose che stonano nel tuo racconto: a parte la mancanza di reazione immediata dei robot, che ti hanno già fatto notare, qui per me salta fuori il solito problema della scrittura immersiva: se eseguita con la massima perfezione nelle descrizioni di ciò che sta accadendo risulta legnosa. Ad esempio la descrizione "solleva la lama fino a formare un angolo di 45° con il braccio" è una descrizione troppo precisa, nessuno descriverebbe mai con parole simili la scena, e la stessa cosa si può dire dei dialoghi, che mi paiono un po' teatrali.
In generale è un buon lavoro, risulta solo troppo asettico. Sporcare un po' la narrazione con descrizioni più imprecise e dialoghi meno artificiosi avrebbe aiutato.

A presto!

Re: Il culto dei robot

Inviato: venerdì 24 dicembre 2021, 10:26
da Alvin Miller
maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Alvin, piacere di rileggerti!

Una buona scena d'azione che gioca su alcuni cliché della fantascienza: robot assassini, impulsi EMP e culti sacrificali. Un mix che solitamente apprezzo.
Ci sono però un paio di cose che stonano nel tuo racconto: a parte la mancanza di reazione immediata dei robot, che ti hanno già fatto notare, qui per me salta fuori il solito problema della scrittura immersiva: se eseguita con la massima perfezione nelle descrizioni di ciò che sta accadendo risulta legnosa. Ad esempio la descrizione "solleva la lama fino a formare un angolo di 45° con il braccio" è una descrizione troppo precisa, nessuno descriverebbe mai con parole simili la scena, e la stessa cosa si può dire dei dialoghi, che mi paiono un po' teatrali.
In generale è un buon lavoro, risulta solo troppo asettico. Sporcare un po' la narrazione con descrizioni più imprecise e dialoghi meno artificiosi avrebbe aiutato.

A presto!



Ciao Mauri!
La narrativa immersiva è uno stile che prima di tutto a me diverte usare, perché mi forza a essere creativo nella scelta delle parole (quando invece il tell è una scelta che ti porta su sentieri già battuti e per come la vedo io un rischio di potenziale pigrizia). Ed è l'argomento che porto quando cerco d'insegnarla ad altri. In realtà la sua fruibilità dipende tutta dall'autore e non va a ricercarsi nelle caratteristiche intrinseche dello stile: ci sono bravissimi autori in tell come pessimi in show.
E quindi le scelte di prosa che tu non hai apprezzato nel mio racconto si devono ricondurre al mio errore, come quello dei 45° che vabbè, avrei dovuto evitare a priori di scrivere.
Mi spiace che continuiate a riscontrare problemi nella mancata reazione dei robot, che avrei voluto comunicare meglio nella scena, ma ormai è andata così. Spero non mi tagli troppo le gambe nelle classifiche.

Re: Il culto dei robot

Inviato: domenica 26 dicembre 2021, 12:56
da Giovanni Attanasio
Allora. L’idea di base è carina, ma ho trovato nella forma finale del testo qualcosa di mancante non a livello di trama, ma di forma. Anzi, più che mancante direi di non ottimale, se posso permettermi. Sono un mezzo fanatico dell’exposition quella fatta bene, dove i dettagli di ambientazione e background sono ben integrati nel testo; qui, a mio pare, la cosa manca un pochino e mi son ritrovato con varie info rivolte a me lettore. La prima è la menzione delle granate emp e continua col modo in cui lo scheletro della trama viene rivelato senza lasciare un vero e proprio lavoro di deduzione al lettore. Ultima cosa: l’ultima frase castra molto il finale, si può chiudere con l'ascensore che scende (tanto lo sappiamo che il tizio sta per farsi esplodere, succede in tutti i film e le serie dove ci sono ascensori e un tizio davanti all’orda con una granata in mano).

Re: Il culto dei robot

Inviato: domenica 26 dicembre 2021, 15:06
da alexandra.fischer
Tema centrato. Atto eroico del protagonista per salvare la vita di Yasmine: una donna a lui cara dal sacrificio. Inutile, visto che il mondo governato dai robot e il culto del Sole morente da rianimare con il sangue sono una civiltà al tramonto, come dimostrato nella scena dell’ascensore con il corpo del sacerdote morto: un automa, in tutta probabilità. Mondo ucronico con la giusta dose di SF orrorifica, vedi la rabbia dei robot. Assistere al tramonto di una civiltà non piace neppure a loro. Opera riuscita, con la giusta dose di evoluzione del personaggio: Yasmine, sempre più incredula riguardo alla necessità del suo ruolo di vittima, e delle progressive spiegazioni del protagonista riguardo alla necessità di non dare retta alle credenze di un finto mondo.

Re: Il culto dei robot

Inviato: domenica 26 dicembre 2021, 17:02
da Dario17
Un bell'attacco in medias res, con i giusti crismi.
Il ritmo è pepato e la lettura me la sono goduta fin quasi alla fine, quando lo spiegonazzo del protagonista finale un po' mi ha fatto calare le braccia. A riguardo cercherei di lavorare di più sui dialoghi che non presentano grossi strafalcioni ma che soffrono di un po' di trito e ritrito.
Ti segnalo un problema in cui sei incappato due volte:
"il cappuccio del mantello abbassato al livello degli occhi per nascondermi il volto." -> Hai spiegato perchè porta il cappuccio abbassato e non serviva affatto.
«Aspetta, cosa stai fa —» non le do il tempo di finire. -> Hai spiegato che il trattino indicava una frase non completata e non serviva, dato che il trattino stesso è autoesplicativo.
Il tema è rispettato, anche se il costrutto attorno che hai congeniato risulta castrato delle sue potenzialità, visto che al termine della lettura tutto l'impianto del culto dei robot ci rimane in gran parte oscuro.

Re: Il culto dei robot

Inviato: martedì 28 dicembre 2021, 1:02
da Andrea Furlan
Ciao Alvin,
Il tuo racconto mi ha ricordato un bel Action movie sparatutto anni 80: tutto azione e scene dirompenti, piacevole e coerente con questi temi. Buona la capacità di costruire una storia coerente e autoconclusiva in così poco spazio. Tema rispettato senza problemi. D'altro lato però ho sentito un po' la mancanza di emozioni da parte del protagonista e della ragazza salvata dell'altare del sacrificio, il che non ha risvegliato empatia verso di loro. In sintesi una buona prova ma incentrata solo sull'azione.

Re: Il culto dei robot

Inviato: giovedì 6 gennaio 2022, 11:51
da antico
Un racconto molto ordinato che fa il suo senza strafare. Si legge con piacere, ma paga pegno in una certa legnosità che si esplica nei dialoghi e in un plot molto telefonato. Mi spiace ripetere la questione della passività dei robot, ma il motivo che hai spiegato in una risposta non passa proprio e questo perché, credo, tutta la questione legata al "culto" (possiamo chiamarlo così?) rimane parecchio bidimensionale, non viene esplorata e quindi non recepita con il dovuto peso dal lettore. Il tema è ben declinato. Per me questo è il tipico caso di racconto tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.