Notti insonni - Andrea Partiti

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Andrea Partiti
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Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#1 » giovedì 5 novembre 2015, 23:41

Notti insonni
Andrea Partiti

Sam uscì sul terrazzo e si appoggiò alla ringhiera, osservando la città lontana, con le sue luci gialle e blu che non si fermavano mai.
L’aria si muoveva appena attorno a lui, secca e piacevole. Portava profumi dalla campagna circostante, illuminata dalla luna, bassa e nascosta dagli alberi che circondavano la casa.
Era stanco e si meritava un momento per sé. Prese dalla tasca il pacchetto di sigarette, lo soppesò e scosse senza aprirlo. Tre, forse quattro rimaste.
Doveva decidersi a smettere.
Quante volte si era trovato in quello stesso punto, appoggiato alla righiera a pensarci? Quante volte aveva deciso che sarebbe stata l’ultima, solo per trovarsi poi una settimana, due settimane, un mese dopo a mordersi le labbra e cedere di nuovo, nella vergogna? Per trovarsi a dover uscire di notte, in auto, disperato, per soddisfare un bisogno che si era risvegliato quando ormai lo considerava sconfitto?
Sam aprì il pacchetto e con un gesto meccanico fece saltar fuori una sigaretta, afferrandola direttamente con le labbra. Con l’altra mano fece scattare un piccolo accendino Bic rosso. La fiamma sfrigolò e si accese la famigliare brace davanti agli occhi.
Ripose pacchetto e accendino nella tasca destra dei pantaloni con un unico gesto, mentre osservava la piccola brace e la tremula aria calda che si raccoglieva sopra di essa.
Un respiro profondo cancellò molti dei suoi sensi di colpa. Il cuore accelerò i battiti e il piccolo demone nella nuca si placò con un brivido tiepido.
Poteva essere l’ultima, se lo desiderava. E lo desiderava davvero.
Niente più notti insonni per via degli incubi sempre uguali, con il subconscio che macerava le ipotesi peggiori. Niente occhi sgranati nel buio ad ascoltare rumori lontani e domandarsi se il suo vizio stesse per riscuotere un pegno che non era pronto a pagare, a domandarsi se sarebbe stato quello il giorno in cui avrebbe scoperto che qualcosa non andava. Non voleva più sensi di colpa, non aveva senso continuare.
Sam soffiò il fumo verso l’alto, osservandolo oscurare le poche stelle visibili e scomparire in volute sempre più fini. Poi ancora, e ancora. Ipnotico.
Della cenere gli cadde sul braccio. La scosse via distrattamente senza smettere di guardare verso l’alto.
Da dentro casa arrivò un grido soffocato, terrorizzato.
Si era svegliata, finalmente. Era il momento di tornare da lei a finire il lavoro che aveva iniziato.
— Questa è davvero l’ultima, lo giuro, — mormorò tra sé, lanciando il mozzicone nel buio, in una parabola di scintille.



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Angela
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#2 » venerdì 6 novembre 2015, 9:48

PUNTI DI FORZA: Il finale sicuramente. Finale che non ti aspetti, nudo e crudo. Altro punto di forza direi le descrizioni che in alcuni tratti ho trovato quasi poetiche (le volute di fumo che oscurano le stelle) e altre cose originali tipo "il piccolo demone della nuca" che si placa. Racconto anche visivo, ti arrivano le immagini nitide della sigaretta accesa, della cenere sulla giacca, di Sam che fa saltare una sigaretta e la prende con le labbra. Bravo.

PUNTI DEBOLI. La forma. Tendi a dare troppi particolari al lettore, devi imparare a tagliare il superfluo, in primis gli aggettivi. Ti mostro alcune frasi.

Prese dalla tasca il pacchetto di sigarette, lo soppesò e scosse senza aprirlo.
“lo scosse”.

Con l’altra mano fece scattare un piccolo accendino Bic rosso.
Sarebbe bastata da sola la parola accendino. Poi tu hai voluto specificare che era rosso e di che marca era. Troppe cose che al lettore non interessano. “Fece scattare un piccolo accendino”. Stop.

La fiamma sfrigolò e si accese la famigliare brace davanti agli occhi.
Taglierei via tutta la seconda parte. La brace famigliare (?).

Ripose pacchetto e accendino nella tasca destra dei pantaloni
“Nella tasca” punto. Al lettore non interessa sapere se è la destra o la sinistra.

CONCLUSIONE: Thriller camuffato, buona idea che andrebbe limata in alcuni punti, ma sicuramente un buon testo.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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AmbraStancampiano
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#3 » sabato 7 novembre 2015, 11:46

La coscienza di Zeno con un finale a sorpresa!

Ho molto apprezzato questo testo, che descrive alla perfezione i sentimenti di chi ha una dipendenza della quale non riesce a venire a capo; solo qualche piccolo appuntino, giusto perché ieri mi facevano notare che sono puntigliosa e perfezionista :)

"Famigliare" sebbene non sia scorretto è un termine arcaico, ed indica la provenienza da una famiglia o l'attinenza ad una famiglia. Per indicare una cosa che conosci bene come se fosse di famiglia, è più corretto "familiare".

"la fiamma sfrigolò" a meno che l'accendino non stia per esplodere, è lo sfrigolio della pietrina a creare la fiamma; l'immagine che rendi è bella, "sfrigolare" è un verbo potente, però forse sarebbe stato più corretto dire: "la pietrina sfrigolò e comparse la fiamma" o qualcosa del genere.

"Un brivido tiepido" è un ossimoro, va bene in poesia un po' meno in narrativa, a meno che non mi spieghi davvero bene la sensazione e cosa la provoca; difficile farlo se il POV è in terza persona.

"Niente più notti insonni per via degli incubi sempre uguali, con il subconscio che macerava le ipotesi peggiori. Niente occhi sgranati nel buio ad ascoltare rumori lontani e domandarsi se il suo vizio stesse per riscuotere un pegno che non era pronto a pagare, a domandarsi se sarebbe stato quello il giorno in cui avrebbe scoperto che qualcosa non andava. Non voleva più sensi di colpa, non aveva senso continuare." Questo mi sembra un po' esagerato per il semplice vizio del fumo; il finale chiarisce lo scopo di questo periodo, però se vuoi ottenere un vero effetto sorpresa secondo me ti conviene rivedere un attimo queste affermazioni e "ammorbidirle".

"Da dentro casa" è un'espressione tipica del parlato, e nello scritto è francamente brutta; forse è meglio "dall'interno della casa" o semplicemente "dalla casa"

"Si era svegliata, finalmente. Era il momento di tornare da lei a finire il lavoro che aveva iniziato." per dare il giusto focus a questa frase e renderla più potente, ti consiglio di cambiare la posizione del "lei": "Lei si era svegliata, finalmente. Era il momento di tornare a finire il lavoro che aveva appena iniziato". Per renderti conto di quanto cambia con così poco, ti consiglio un esercizio che io faccio spesso: rileggi ad alta voce la frase prima e quest'ultima; vedrai che differenza!

Spero di esserti stata utile, il testo parte da un'ottima idea e mi piace davvero tanto il parallelismo tra la sigaretta che si consuma tra le labbra dell'assassino e la vittima che aspetta in casa; gli accorgimenti che ti ho suggerito servirebbero solo a rendere più potente un'idea davvero buona e ben narrata.

Alla prossima!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Andrea Partiti
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#4 » domenica 8 novembre 2015, 15:16

AmbraStancampiano ha scritto: solo qualche piccolo appuntino, giusto perché ieri mi facevano notare che sono puntigliosa e perfezionista :)


Sono molto felice del commento dettagliato, grazie!
Mi hai dato diversi spunti interessanti su problemi che non vedevo. Faccio sempre una rilettura ad alta voce, o comunque rispettando i tempi di una lettura lenta, ma è difficile notare da solo un colloquialismo che uso spesso.

Veronica Cani
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#5 » domenica 8 novembre 2015, 22:01

Ciao, Andrea :)
Molto sveviano il tuo racconto! Il tuo Sam mi ha subito rimandato a Zeno e al suo vizio… almeno finchè non si rivela che il vizio che affligge Sam non è propriamente il fumo ma qualcos’altro. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai volutamente disorientato il lettore, scelta azzeccata. Dal punto di vista del coinvolgimento il racconto è quasi perfetto. Solo due appunti: nella frase “lo soppesò e scosse senza aprirlo” ripeterei il pronome prima di “scosse”; e poi sostituirei “famigliare” con “familiare”. Complimenti! :)

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ceranu
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#6 » lunedì 9 novembre 2015, 14:00

Ciao Andrea, bel racconto.
Mi piace questo pausa, quest'attimo di relax che si prende Sam. Ho notato che si sono soffermati tutti sulla forma del testo, ma devo dire che a me è piaciuta. Sia chiaro, hanno ragione loro, ma a me il tuo stile svagato è piaciuto. Nonostante gli errori il testo scorre bene, e tutto è comprensibile. In linea di massima è vero che il testo andrebbe snellito, ma, in questo caso specifico, credo che sia funzionale.
Al netto delle osservazioni che ti hanno fatto credo che il racconto sia molto valido, bravo!
Ciao e alla prossima.

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Peter7413
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#7 » martedì 10 novembre 2015, 18:51

Il giudizio su questo racconto si esplica nel momento in cui si deve trovare una risposta alla domanda: "Ok, tac e tac e sul finale rivela un qualcosa di cui non s'era fatto cenno prima e senza preparazione... Lo accetto?"
Ecco, mi sono risposto di sì. La mente di questo serial killer (o almeno si suppone essere tale) segue logiche non proprie, cosa più che verosimile. Ha una scissione tra l'abominio di quanto sta commettendo e quelli che sono i suoi problemi personali, in questo caso il fumo. La sua scala valori, insomma, è totalmente sballata. Bello. Belli anche gli appunti che ti hanno fatto sulla forma, molto utili. Io però mi fermo al racconto e a quello che vuole trasmettere a livello di sensazioni: giudizio più che positivo.

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angelo.frascella
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#8 » mercoledì 11 novembre 2015, 0:01

Ciao Andrea.

Il tuo racconto mi ha colpito positivamente sia per il modo in cui gestisci quello che sembra un piccolo evento come l’ultima sigaretta senza renderlo noioso (mi spiego: so che l’evento non era quello, ma fino alla fine lo sembrava, eppure già ero soddisfatto del racconto), sia per il colpo di scena finale: molto spesso, quando si prova il trucchetto del ribaltamento di prospettiva, il gioco sa più di inganno del lettore che di sorprese positiva. Invece sei stato bravissimo a ribaltare la situazione in modo magistrale. Complimenti.

A rileggerci
Angelo

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maria rosaria
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#9 » mercoledì 11 novembre 2015, 14:34

Ciao Andrea.
Una storia cupa, la tua, scritta con ottimo stile che ha saputo catturarmi ed è riuscita a farmi empatizzare con il protagonista. Almeno fino a prima del finale.
Qui si è ribaltata la situazione, si è svelata l'identità del protagonista e sono riuscita a capire che l'ultima di cui parlavi non era la sigaretta ma un'ultima vittima di cui non si sa nulla, che non si vede e che non descrivi. Ottima prova!
Maria Rosaria

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raffaele.marra
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#10 » giovedì 12 novembre 2015, 0:21

Racconto “sveviano” con finale a sorpresa. La parte sul vizio del fumo è ben scritta, arricchita da una attenta ricostruzione della psicologia del protagonista. Il tutto risulta molto credibile, equilibrato e realistico, piacevole alla lettura. Il finale, un po’ affrettato a dire il vero, ha il pregio di giungere assolutamente inatteso. In definitiva direi che si tratta di una buona prova.

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beppe.roncari
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#11 » giovedì 12 novembre 2015, 15:44

Ciao Andrea, ben ritrovato! Apprezzo molto che tu, come me, abbia voluto salvare la nostra vista e abbia utilizzato un corpo del carattere maggiore, eheh. ;-)
Veniamo la testo.
Racconto scritto molto bene, sapiente nelle descrizioni e nella resa dell'ambientazione, con finale a sorpresa che strappa sì il sorriso ma è debole per due motivi: A) non è seminato per niente nel resto del racconto (parlo anche solo di "semina nascosta", che è la migliore); B) riporta al solito tema del serial killer che si è visto e rivisto e trito e ritrito e ritrito e ritrito e ritrito ormai - scusa le ripetizioni, ma per farti provare il mio stesso senso di disagio… - all'infinito…
In un racconto deve succedere quello che succede nel finale. Tu hai mischiato un finale senza preparazione e senza secondo atto centrale a una descrizione di carattere che sta a sé - le due parti non collimano.
Bene il resto. Alla prossima!

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Andrea Partiti
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#12 » giovedì 12 novembre 2015, 16:07

Ma come non è seminato ._. è tutta semina dall'inizio alla fine, parlando dell'uccidere al posto del fumare...

Non vuole mica smettere di fumare, eh, fumare rilassa i nervi a tutti i serial killer per bene e aiuta i detective che trovano i mozziconi.

Grazie a tutti per i commenti! E' stata una settimana un po' occupata e ho seguito poco lo sviluppo di questa edizione, oggi mi rimetto in pari!

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erika.adale
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#13 » giovedì 12 novembre 2015, 22:51

Ciao Andrea, il tuo racconto si basa su di un meccanismo abbastanza tradizionale del genere breve, cioè un personaggio che fa intendere A (in genere tema accettabile) e sul finale si rivela essere B (situazione sanguinosa/violenta/paranormale). Quindi ho letto attendendo un colpo di scena in questo stile. Ammetto però che l'insieme è così ben gestito e gli elementi A e B scelti con cura tale da rendere l'insieme omogeneo. E la psicologia della voce narrante è centrata, tanto da rendere avvincente un modello che da principio mi lasciava perplessa.

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lordmax
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Re: Notti insonni - Andrea Partiti

Messaggio#14 » venerdì 13 novembre 2015, 21:00

Chiedo infinitamente scusa per il ritardo, purtroppo ieri sono rimasto sconfitto da un malditesta molto forte e alla fine non ho consegnato la classifica… e avevo scritto tutti i miei inutili commenti. Maurizio mi ha convinto a postarli ugualmente anche se con un giorno di ritardo quindi ecco il mio.

anche a me come a Ambra è venuta in mente la coscienza di Zeno, singolare. Ottima l’idea di creare un thrille mascherandolo da problema esistenziale. Mi è piaciuto che non si sentisse pentimento o rabbia ma solo l’ineluttabilità del vizio.
La struttura è buona e il finale rapido e inaspettato perfetto.
L’unica pecca è la scelta descrittiva che tiene lontani e non permette di entrare realmente nel personaggio, tutto è visto da fuori come un turista. Un punto di vista personale, narrato e non descritto avrebbe sicuramente dato un impatto enorme al racconto.

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