Io e T

13 valorosi che si prestano come cavie per testare la nuova arena
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Peter7413
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Io e T

Messaggio#1 » venerdì 6 novembre 2015, 0:33

Io e T
di Maurizio Bertino

La prima volta che lo vidi stava sulla collina, proprio in punta, di fianco al Mulino. Sulle prime stropicciai gli occhi: era enorme, alto quanto quello che rappresenta il simbolo del mio paese costruito, prima ancora che nascessi, in onore di un figlio perduto che amava viaggiare e leggere Don Chisciotte. Il padre di quel ragazzo terminò la sua opera e morì. La madre lo curò fino a quando la vecchiaia glielo permise. Poi semplicemente, lui, il Mulino, rimase lì.
Ma sto divagando.
«Ehi! Che ci fai tu lì!» urlai pur sapendo che da quella distanza non poteva sentirmi.
Cinque minuti dopo T, l’ho chiamato così perché con Rex si chiamano i cani, era nel mio cortile.
Da bambino li studiavo sul Grande Libro della Preistoria, da ragazzo andavo al cinema a vederli nei film, da adulto li ricordavo con tenerezza, tempi andati, i problemi ormai erano altri. Ora, anziano, lo porto a passeggiare tutte le mattine intanto che faccio il mio giro.
«Buongiorno signora Luisa! Bella giornata, non trova? Stia attenta, T sorride sempre, ma di stamane s’è già mangiato la signora Olga, voleva accarezzarlo e non è che posso definirlo ancora propriamente ammaestrato, proprio no. Mi stia bene!»
Gli ho costruito un mega guinzaglio, ma, come penso sia facile immaginare, se tira perché vuole andare fino a lì per mangiarsi qualcuno non è che posso sperare di trattenerlo. Mi punto con i piedi, ma alla fine la vince lui, sempre. E dire che tutte le mattine passo dal Ticio per raccattare il pane d’avanzo, quello ch’è venuto duro e che non vende.
«Grazie Conce» faccio alla signora in cassa «Oggi è particolarmente affamato, s’è già mangiato il macellaio». E lei sorride come sorrideva sempre alla mia mamma. Erano amiche, la mia mamma e la Conce e il marito della Conce era amico del mio papà e insieme andavano alla grengia, sopra il paese, quasi a metà del monte e da là guardavano la città in lontananza. Ogni tanto ci porto T, su alla grengia. Lì, posso lasciarlo libero, gli piacciono i cinghiali. Il problema sono gli escursionisti, ma non è che posso stare attento proprio a tutto, insomma.
Al termine del mio giro trovo Luca ad aspettarmi a casa.
«Papà, sicuro che non vuoi trasferirti da noi, in città? Sono pochi chilometri, cinque minuti, prometto che ti porto in paese tutti i giorni, almeno stai con noi…»
Sorrido e prendo la busta che mi porta: pane, pasta, sughi, shampoo, la solita spesa. Lo accolgo in casa, facciamo una partita a Mario Kart. Videogiochi, una vecchia passione che ci tenevo a tramandare: Luca è gentile e ogni volta mi accontenta.
«Ciao papà, ci vediamo domani».
Quando torno da T s’è mangiato il resto del paese. Lo mando a dormire strigliandolo a dovere. Sta nel garage grande, quello dove tenevo l’ammiraglia, si trova bene.
Una volta solo, mi fermo in cortile, chiudo gli occhi e ascolto il vento. E lì, nel buio, nel frinire di grilli o nello sferzare della pioggia, nel silenzio della neve o nel torrido dell’estate, mi asciugo una lacrima prima di andare a dormire.



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erika.adale
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Re: Io e T

Messaggio#2 » venerdì 6 novembre 2015, 8:54

Sottotitolo: " La vecchiaia di un nerd". Insomma, un po' la nostra. Chi non ha sognato un tirannosauro da compagnia, risolvi anche il problema della raccolta differenziata. Mi è piaciuto molto. Surreale, a tratti onirico, decisamente malinconico. Il figlio che torna a casa e per giocare un po' ai videogiochi con il padre mi ha quasi commosso. Non è solo la trama che funziona, anche la scrittura è quella perfetta per questo tipo di testo. Una prima persona un po' svagata, che racconta alcuni particolari e omette altre spiegazioni che ci si aspetterebbero. Al di là di questo aspetto formale, sarei curiosa di sapere se il Mulino esiste davvero, se hai raccontato di un paese esistente. Se così fosse, mi piacerebbe ancora di più.
Ultima modifica di erika.adale il venerdì 6 novembre 2015, 9:06, modificato 2 volte in totale.

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Angela
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Re: Io e T

Messaggio#3 » venerdì 6 novembre 2015, 8:56

PUNTI DI FORZA: L'ironia senz'altro. Tu hai questa particolarità, riesci ad essere originale, a invertarti cose che non passano inosservate. Come quei motivetti che si finisce per cantarli per un'intera stagione. Il cane che si mangia la signora Olga che vuole accarezzarlo e poi forse gli escursionisti e poi tutto il paese. Questo cane con un guinzaglio "mega" e un brutto carattere è un cult! Il finale è la parte più bella del racconto, poetica, scritta davvero bene.

PUNTI DEBOLI: la forma in alcuni punti lascia a desiderare e anche alcuni modi di dire che dai per scontato (cosa è la "grengia"?). Ti ho evidenziato alcune cose.

"che rappresenta il simbolo del mio paese costruito, prima ancora che nascessi, in onore di un figlio perduto che amava viaggiare e leggere"
Frase artificiosa che si legge male, soprattutto la prima parte “…che rappresenta il simbolo del mio paese costruito” non funziona.

"Ora, anziano, lo porto a passeggiare tutte le mattine intanto che faccio il mio giro"
Meglio “mentre faccio il mio giro”.

"… quello ch’è venuto duro e che non vende."
Non si era detto di attendere per l’edizione erotica? Scherzi a parte, meglio “è diventato duro”.

"... insieme andavano alla grengia, sopra il paese, quasi a metà del monte e da là guardavano la città in lontananza"
Cosa è la grengia? Se è un nome va in maiuscolo.

"Sta nel garage grande, quello dove tenevo l’ammiraglia, si trova bene."
Stesso discorso di prima, cos’è l’ammiraglia? Nel caso, maiuscolo.

CONCLUSIONE: pollice in su per tutte le ragioni esposte nei "punti di forza". Bravo.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Peter7413
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Re: Io e T

Messaggio#4 » venerdì 6 novembre 2015, 12:05

Grazie per i commenti :)
Angela, come ti ho già scritto in privato, il cane in verità è un T-Rex, ma mi sta bene, è interessante vedere cosa arriva ai lettori e comunque il senso del racconto ti è arrivato, mi fa piacere.
Erika, il paese è il mio, come hai visto dalla foto postata sul gruppo fb. Sono anni che m'immagino questo tirannosauro che spunta all'improvviso, anche se nel mio fantasticare non è mai così simpatico :D Sulla prima persona un po' svagata, ti dirò, il fornire informazioni qua e là e magari ometterne è voluto. Il tentativo è di cercare di fornire al lettore gli elementi per comprendere, se vuole approfondire, ma appunto è un tentativo. Mi piace molto nei racconti brevi procedere per pennellate nevose e apparentemente casuali. ;)

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erika.adale
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Re: Io e T

Messaggio#5 » venerdì 6 novembre 2015, 21:49

Sì, immaginavo fosse voluto. E' uno stile che anche a me piace molto. :-)

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ceranu
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Re: Io e T

Messaggio#6 » sabato 7 novembre 2015, 23:54

Ciao Maurizio. Ammetto che non ho capito il racconto, non riesco a trovare la trama. Personalmente ho letto una bella vignetta, lo spaccato di vita di quest'uomo. Le scene sono interessanti, la psicologia dell'uomo è affascinante, i sogni di quest'anziano tornato (o rimasto) bambino mi piacciono molto, ma tirando le somme non riesco a capire se è successo qualcosa. L'immagine del T-Rex al guinzaglio è divertente, e lo sono anche le sue continue visioni, ma non riesco a coglierne il significato.
Ciao

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Andrea Partiti
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Re: Io e T

Messaggio#7 » lunedì 9 novembre 2015, 16:04

Le fantasie in persone muoiono in maniera cruenta (sbranate da un t-rex, perché no!) penso siano molto comuni, è divertente leggerne.
La lettura scorre piacevolmente, i personaggi sono surreali e un po' eterei, nel loro interagire col protagonista, dinosauro al guinzaglio, con grande nonchalance e nessuna preoccupazione.
Purtroppo questa etereità è anche quel che rovina il racconto, perché non c'è conflitto, non ci sono problemi. Le persone vengono divorate, succede e basta senza che ci siano conseguenze o cambiamenti, arrivando verso il finale.
Vedo il tuo testo più come un piccolo esercizio di stile che come un racconto vero e proprio. Un esercizio di stile ben riuscito, ma che avrebbe bisogno di un quid in più (che vorrei essere capace di individuare) per essere un racconto in regola.

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angelo.frascella
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Re: Io e T

Messaggio#8 » lunedì 9 novembre 2015, 23:32

Ciao Maurizio.

Il racconto non parte benissimo: subito dopo un incipit efficace, c’è tutta una parte che si avvolge su se stessa sul Mulino. La taglierei di netto e passerei alla frase successiva.
Così:
La prima volta che lo vidi stava sulla collina, proprio in punta, di fianco al Mulino. Sulle prime stropicciai gli occhi: era enorme, alto quanto il donchisciottesco simbolo del mio paese. «Ehi! Che ci fai tu lì!» urlai pur sapendo che da quella distanza non poteva sentirmi.

In questo modo sarebbe molto più efficace, secondo me.
Dopo questo inciampo iniziale però le cose migliorano di molto. Siamo di fronte a quel genere raro di racconto che prende il nome di “tranche de vie”, in cui si segue semplicemente la vita quotidiana di un personaggio, con la particolarità che si tratta di una vita apparentemente fuori dal normale. Dico apparentemente, perché sono convinto che il protagonista sia o un matto o, più probabilmente, un sognatore con un amico immaginario… anzi, considerando la citazione di don Chisciotte, siamo senz’altro di fronte a un sognatore. E questo è il motivo per cui, nella mia versione rivista dell’inizio ho lasciato l’aggettivo donchisciottesco.
Insomma, a parte l’inizio, il racconto mi è piaciuto e, per quanto nascosto, il conflitto c’è: quello interiore di un vecchio che non è capace di accettare la realtà così com’è.

A rileggerti (speriamo più spesso ;)
Angelo

Veronica Cani
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Re: Io e T

Messaggio#9 » martedì 10 novembre 2015, 23:08

Ciao, Maurizio :)
Davvero originale il tuo racconto. Mi sono inceppata a tratti nella lettura a causa dell’accumulo di coordinate, ma nel complesso la forma è scorrevole. C’è qualcosa che vorrei mi chiarissi: il racconto è volutamente surreale o il protagonista è schizofrenico? Io ho scelto di leggere la seconda ipotesi, ma mi piacerebbe sapere qual era la tua intenzione. Un altro elemento che non mi è del tutto evidente è l’aderenza alla traccia, ma probabilmente non sono riuscita a leggere tra le righe. Complimenti! :)

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AmbraStancampiano
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Re: Io e T

Messaggio#10 » mercoledì 11 novembre 2015, 0:22

Ciao Patrizio :P
trovo il tuo racconto molto dolce e a tratti poetico nell'indagare su come sarà la vecchiaia dei NERD, l'idea del tirannosauro è geniale, ma secondo me all'interno della tua narrazione c'è un altro grande potenziale accennato che però rimane inespresso: potresti farne un racconto turistico.
Regali al lettore degli accenni interessanti al tuo paese, che col giusto focus renderebbero giustizia a dettagli ambientali non banali come il mulino di Don Chisciotte ;)
Alcune frasi, come questa,
Peter7413 ha scritto:Sulle prime stropicciai gli occhi: era enorme, alto quanto quello che rappresenta il simbolo del mio paese costruito, prima ancora che nascessi, in onore di un figlio perduto che amava viaggiare e leggere Don Chisciotte. Il padre di quel ragazzo terminò la sua opera e morì. La madre lo curò fino a quando la vecchiaia glielo permise. Poi semplicemente, lui, il Mulino, rimase lì.
Ma sto divagando.

risultano un po' pesanti e disordinate, ma appunto trattando con più giustizia e con un taglio maggiormente descrittivo il mulino te ne usciresti facilmente.
Stessa cosa per questa, secondo me questo climax puoi renderlo molto meglio:
Da bambino li studiavo sul Grande Libro della Preistoria, da ragazzo andavo al cinema a vederli nei film, da adulto li ricordavo con tenerezza, tempi andati, i problemi ormai erano altri. Ora, anziano, lo porto a passeggiare tutte le mattine intanto che faccio il mio giro.

Per arrivare al punto, hai ritratto un mondo molto bello e dal tuo scritto traspare il tuo attaccamento per ciò che narri, ma potresti rendergli davvero giustizia sfruttando il tono delicato e personale del tuo narratore per raccontarci DAVVERO il paese, i suoi abitanti, i fantasmi che popolano la sua memoria, stemperando attraverso i dent... ops... gli occhi del T-Rex!
Spero di esserti stata utile,
alla prossima!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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maria rosaria
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Re: Io e T

Messaggio#11 » mercoledì 11 novembre 2015, 12:55

Ciao Maurizio.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. L'ho trovato a tratti surreale, a tratti tenero, nel finale tremendamente triste.
Per quanto riguarda la scrittura non ho appunti da fare, mi è piaciuto così com'è.
Solo, rispetto al personaggio, ho avuto, rileggendo il racconto più volte, la sensazione che più che di una persona anziana si trattasse di un bambino o di un anziano malato, ad esempio di Alzheimer.
Ma forse queste sono solo mie suggestioni.
Bel racconto. Complimenti!

maria rosaria
Maria Rosaria

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raffaele.marra
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Re: Io e T

Messaggio#12 » giovedì 12 novembre 2015, 0:22

Davvero divertente e originale, non c’è che dire. Il fatto che il tema “l’ultimo” ti abbia spinto a parlare dell’ultimo dinosauro sopravvissuto all’estinzione non è, a ben vedere, una sorpresa eccezionale (io stesso per qualche attimo avevo sfiorato questa possibilità). Ma la vera forza del tuo racconto è lo stile con cui hai scelto di narrare la vicenda, e per stile non mi riferisco solo allo stile “letterale” ma all’ambientazione, ai personaggi, al colore, all’atmosfera, all’ironia sottile e mai banale che caratterizza la storia. Insomma, davvero un’ottima prova. Complimenti.

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beppe.roncari
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Re: Io e T

Messaggio#13 » giovedì 12 novembre 2015, 10:03

Ciao Peter7413! (ma chi vuoi ingannare, PATRIZIO Bertino? ;-))
Bel racconto, bravo! Si vede che ti sei tenuto fermo tanto tempo per partorire una "Grande" creazione…
Un vecchio canavesano di paese che porta a spasso la morte (per me il T-Rex, il tuo T, è Thanathos...) come animale di compagnia che intanto si fa fuori tutto il paese, a me, dicevo, piace molto…
Non ho letto gli altri commenti e non so se qualcun altro ha visto questo parallelismo con la Morte, che appare nostalgica al vecchio come un mostro "Antico" della fantasia e dell'estremo passato che adesso si è fatto sempre vicina, sempre più vicina, e divora tutto quello che lo circonda e cresce con lui… ma al contempo gli fa compagnia.
Complimenti, bella prova! ^___^

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lordmax
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Re: Io e T

Messaggio#14 » venerdì 13 novembre 2015, 21:07

Chiedo infinitamente scusa per il ritardo, purtroppo ieri sono rimasto sconfitto da un malditesta molto forte e alla fine non ho consegnato la classifica… e avevo scritto tutti i miei inutili commenti. Maurizio mi ha convinto a postarli ugualmente anche se con un giorno di ritardo quindi ecco il mio.

Hahaha. Bello. E poi posso cogliere qualche dettaglio, credo, in più degli altri, io so dov’è il mulino e quanto è alto e so dove sono le grenge. Povero T però a correre su quei pendii ripidi.
Ottima la scelta di usare la prima persona e di usare un protagonista sufficientemente svagato da considerare tutto quanto come normale così da non dover dare giustificazioni.
Se proprio dovessi trovare un difetto è l’ultima frase che è un poco fuori contesto, ci sta con il personaggio ma non molto con il racconto in sè.
Purtroppo, come ha fatto già notare Angela, alcuni termini sono un poco specifici e non tutti li capiranno. Non credo siano in molti a sapere che la grengia è la casupola in alta montagna o che l’ammiraglia è l’automobile grande della famiglia, quella per le feste.
Poiché sei tu mi accodo con il commento sulla prima frese, un po difficile da leggere… ma il tempo è tiranno e le cose scappano e con il commento di Ceranu quando dice che la storia è poco evidente, una bellissima rappresentazione, un bel quadretto ma con poca storia dentro anche se siamo di fronte a un “tranche de vie” come dice Angelo. Ma per me sono decisamente difetti minori, se sono difetti.

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