Un'altra prospettiva

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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GiulianoCannoletta
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Un'altra prospettiva

Messaggio#1 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:13

Aldo Vagliozzi sistemò meglio il cuscino dietro la schiena e si adagiò sul divano. Fissò per qualche istante il dipinto sulla parete, un angelo fiero che infilzava un demonio. Si era sempre chiesto come mai il dottor Canesi avesse appeso un quadro del genere nel suo studio, a lui sembrava inquietante. Robe da strizzacervelli.
«La mia vita fa schifo, dottore.» Vagliozzi taburellò le dita sullo sterno. «Mia moglie mi odia e mio figlio mi disprezza. Pensi, ieri Lilla ha lavato tutte le mie camicie bianche assieme alle sue mutande rosse. L'ha fatto di proposito, per farmi andare oggi in ufficio vestito come uno scemo. Come se trascorrere tutte le mie giornate imprigionato in un lavoro così avvilente non fosse già abbastanza. E Romolo, quell'ingordo! Passa la notte attaccato ai videogiochi ingurgitandosi tutte le mie fette biscottate, cosicché all'indomani mattina non trovo mai nulla per fare colazione. Ma non è tutto qui, dottor Canesi, certo che no. C'è anche quel mendicante che fa la questua accanto al mio portone, ogni santo giorno se ne inventa una. Pare che mi attenda al varco per potermi vessare. Mi urla contro, mi deride, mi sgambetta. Una volta, addirittura...»
«Signor Vagliozzi, la prego, prenda fiato.» La voce del dottor Canesi lo avvolse come un piumone caldo e placò ogni sua ansia. «Si fermi un minuto e rifletta. Non è forse che sta sbagliando prospettiva? Provi a cambiare punto di vista. Ci sarà qualcosa di piacevole, qualche piccolo dettaglio che rende le sue giornate degne di essere vissute. Ci pensi su.»
Aldo Vagliozzi chiuse gli occhi, rinfrancato dalla saggezza del dottore. Sì, qualcosa c'era. «La bottega del pane.» Sorrise, beato. «Ci passo accanto ogni mattina mentre pedalo verso l'ufficio. Il profumo mi mette di buon umore e la fornaia, da dietro il bancone, mi saluta sempre con la mano.»
«Eccoci», esclamò il dottor Canesi. «Proprio di questo parlavo. Si concentri su questo.»
Sì. C'era sempre qualcosa che rendeva le sue giornate degne d'essere vissute.

***

Aldo Vagliozzi spense la sveglia con un colpo di palmo e si issò a sedere. Aveva dormito poco e male, Romolo aveva giocato a volume altissimo fino almeno alle tre di notte. Lanciò uno sguardo sconsolato alla camicia rosa porcellino che sembrava fissarlo dalla sedia.
Fece colazione con il caffellatte senza poterci inzuppare niente, purtroppo le fette biscottate erano finite di nuovo.
Fuori dal portone lo attendeva il medicante, ridendo come un matto. All'atto di slegare la bici comprese il motivo di tale giubilo. Una cagata di mezzo chilo era ben ripartita fra il marciapiede e la ruota posteriore del suo mezzo.
Si fece forza e inforcò la bici. La bottega del pane. Invertire il punto di vista. La bottega del pane lo attendeva.
Aumentò la pedalata man mano che si avvicinava, pregustando il profumo del pane fresco di forno. La puzza di bruciato gli schiaffeggiò le narici. La fornaia doveva aver combinato un bel pasticcio!
Passò davanti alla bottega a bocca aperta, cercando di adocchiare la dolce commessa oltre il bancone. La donna incrociò il suo sguardo, aggrottò le sopracciglia e gli rivolse il dito medio.

***

Kanhes zompettò nervoso da uno zoccolo all'altro, in attesa del responso. Cagnazzo era ancora chino sulla scrivania ad esaminare la sua relazione.
«Vediamo se ho ben compreso.» Il demone maggiore sollevò lo sguardo dalle carte e si sistemò gli occhialetti sul naso. «Il tuo dannato, ogni settimana, si reca al tuo cospetto e ti suggerisce egli stesso come rendere più atroce il suo supplizio?»
«Esattamente, eccellenza.»
Cagnazzo chiuse il faldone con un colpo secco. «Mi congratulo. È raro al giorno d'oggi trovare un giovanotto che metta tanto estro in questo compito. Continua così e farai strada.»
Kanhes tirò un sospiro di sollievo e sorrise soddisfatto.
Ultima modifica di GiulianoCannoletta il lunedì 17 gennaio 2022, 23:15, modificato 1 volta in totale.


“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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antico
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#2 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:15

Ecco il vincitore dell'ultima Edizione! Ciao Giuliano! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa PATRIZIA RINALDI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#3 » martedì 18 gennaio 2022, 16:23

UN’ALTRA PROSPETTIVA di Giuliano Cannoletta Tema centrato. Aldo Vagliozzi è tutti i nevrotici di oggi. Simpatica l’idea del quadro con l’angelo che infilza un demonio nello studio dello psichiatra dottor Canesi. E anche l’elenco delle nevrosi di Vagliozzi: il bucato sbagliato apposta, le fette biscottate sottratte apposta. Insomma, vive con una moglie e un figlio infernali, per non parlare del mendicante sotto casa. Poi, ci sarebbe il momento ottimistico della fornaia, ma un momento. Arriva il mattino in cui anche lei sbaglia, il forno è rovinato e lei rivolge a Vagliozzi un gestaccio. Infine, l’aspra verità, Vagliozzi è responsabile di tutti i suoi tormenti (camicie rosa, niente fette biscottate, videogames a volume impossibile in piena notte). E lo psichiatra è il demone guardiano dei suoi tormenti, felice che il dannato si condanni da sé. E se compiace con il Superiore Sulfureo.
Attenzione:
Frase corretta: la fornaia, da dietro il bancone, mi saluta sempre.

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Gianni Tabaldi
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#4 » mercoledì 19 gennaio 2022, 12:17

Davvero un ottimo racconto.

Non solo l'idea è divertente e molto buona, ma anche lo stile, e come prepari il finale già dall'inizio, con il quadro, sono eccellenti.

Plaudo molto poi come, anche con così poco tempo a disposizione e con i caratteri limitati, tu sia riuscito a creare una vera e propria struttura in tre atti. Denota una padronanza della scrittura e uno studio della stessa notevole.

Ho trovato buoni altri racconti tra quelli che devo valutare, e il mio giudizio era positivo principalmente per una questione di contenuto, di messaggio, e ho soprasseduto su imperfezioni tecniche o indecisioni nella scrittura, a mio vedere dovute al format, e per questo ininfluenti.

Questo racconto però è davvero ben scritto anche da quel punto di vista.

Non ho molto altro da dire in proposito, perché di solito quando qualcosa non funziona si può analizzare e tentare di capire quali sono i motivi per cui ha quei difetti; questo racconto invece è ineccepibile sia nella forma che nella sostanza, e per il momento tra quelli che ho letto e che devo giudicare è quello che mi ha convinto di più.

Quindi per ora è il mio favorito, ma non li ho ancora letti tutti.

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GiulianoCannoletta
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#5 » giovedì 20 gennaio 2022, 8:29

Ciao Alexandra, ciao Gianni.
Grazie per i vostri commenti, sono davvero contento che il racconto vi sia piaciuto.
A rileggerci presto!
Giuliano
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Dario17
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#6 » sabato 22 gennaio 2022, 16:44

È un brano piacevole in raccontato, nitido sia nei dialoghi che nella descrizione.
Lo spezzettamento in mini-capitoli così drastico per me non serviva. Una o due righe di spazio vuoto e via in allegria.
Stile ok ma è il senso generale del racconto che mi sfugge alquanto:
Cagnazzo, che mi pare il diretto superiore di Canesi/Kanhes, si meraviglia che Aldo il dannato vada ogni settimana a raccontargli le cose? Cacchio, si spaccia per il suo terapista, perchè si meraviglia?! Potevo capire che Canesi prendesse la forma umana di uno qualunque e si fosse fatto il mazzo per diventargli amico e confidente per farsi spiattellare le sue gioie e i suoi dolori, ma se da demone trasformista può farlo facilmente dov'è l'estrosita?
Non afferro.
Il giochino sui nomi Canesi/Kanhes l'avrei evitato. Avrei rimesso Canesi anche per il terzo atto e lasciare che gli zoccoli al posto dei piedi avessereo compiuto la rivelazione al lettore.

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Andrea Lauro
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#7 » sabato 22 gennaio 2022, 23:33

Ciao Giuliano! Che dire, un divertissement d’altri tempi, scritto in una forma particolare, quasi da commedia, per me adatta al contenuto. Alla Guareschi, mi verrebbe da dire. Anche il dialogo-infodump iniziale, in quest’ottica, è ben inquadrata nel contesto. Scorrevole, piacevole, niente di particolare che mi sia balzato all’occhio. Una buona prova, ho apprezzato!
a presto,
andrea

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GiulianoCannoletta
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#8 » domenica 23 gennaio 2022, 18:29

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Giuliano! Che dire, un divertissement d’altri tempi, scritto in una forma particolare, quasi da commedia, per me adatta al contenuto. Alla Guareschi, mi verrebbe da dire. Anche il dialogo-infodump iniziale, in quest’ottica, è ben inquadrata nel contesto. Scorrevole, piacevole, niente di particolare che mi sia balzato all’occhio. Una buona prova, ho apprezzato!
a presto,
andrea


Salve caro Lauro!
Ti ringrazio per il commento. Sì, sulla forma ho un po' calcato la mano, ho pensato che il tono generale del raconto lo permettesse.
A rileggerci presto!
Giuliano
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Julio Cortázar

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GiulianoCannoletta
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#9 » domenica 23 gennaio 2022, 18:44

Dario17 ha scritto:È un brano piacevole in raccontato, nitido sia nei dialoghi che nella descrizione.
Lo spezzettamento in mini-capitoli così drastico per me non serviva. Una o due righe di spazio vuoto e via in allegria.
Stile ok ma è il senso generale del racconto che mi sfugge alquanto:
Cagnazzo, che mi pare il diretto superiore di Canesi/Kanhes, si meraviglia che Aldo il dannato vada ogni settimana a raccontargli le cose? Cacchio, si spaccia per il suo terapista, perchè si meraviglia?! Potevo capire che Canesi prendesse la forma umana di uno qualunque e si fosse fatto il mazzo per diventargli amico e confidente per farsi spiattellare le sue gioie e i suoi dolori, ma se da demone trasformista può farlo facilmente dov'è l'estrosita?
Non afferro.
Il giochino sui nomi Canesi/Kanhes l'avrei evitato. Avrei rimesso Canesi anche per il terzo atto e lasciare che gli zoccoli al posto dei piedi avessereo compiuto la rivelazione al lettore.


Ciao Dario, grazie per il commento.
Cagnazzo si congratula perché Kanhes invece che dedicarsi a banali supplizi, quali torture, fiamme, ecc.. fa vivere al suo dannato queste patetiche giornate peggiorandole di volta in volta. Ovviamente va inserito all'interno del taglio un po' comico/paradossale che ho cercato di dare a tutto il racconto.
A rileggerci presto!
Giuliano
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Andrea76
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#10 » martedì 25 gennaio 2022, 10:04

Ciao Giuliano, molto bene il primo atto del racconto in cui veicoli le informazioni attraverso la seduta psicanalitica. Che il pdv faccia una vita di merda ce lo mostri in maniera efficace, infatti empaticamente sono con lui.
La seconda parte è tutta in tell e mi ha fatto storcere il naso perché stilisticamente è l’opposto della prima. Avresti potuto mettere in scena soltanto il passaggio davanti al fornaio guadagnando in immersione, parere mio.
Il finale surreale mi è parso un po’slegato rispetto al contesto. Il quadro nello studio del dottore, almeno a mio avviso, non può bastare come semina anche perché, se è vero che ci troviamo all’inferno, allora il fatto che sia un angelo a infilzare il demone è fuorviante rispetto alla conclusione a cui giungi.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#11 » martedì 25 gennaio 2022, 16:14

Ciao Aldo... ehm, ciao Giuliano, piacere di leggerti.

Il tuo racconto mi ha lasciato contemporaneamente soddisfatto e perplesso. Mi levo subito una spina confessando che, alla fine, la prima cosa che ho fatto e' stata andare a cercare la descrizione del quadro, nel caso me la ricordassi errata. Ma ci sta benissimo che il diavolo, per ingannare meglio il proprio dannato, crei un quadro in cui i diavoli perdono, e' solo un quadro non una dichiarazione di sconfitta!
Quello che non mi convince, invece, e' la fatica del diavolo per organizzare tutto questo, alla fine non mi sembra piu' chiaro nemmeno se questo dannato sia vivo oppure solo un'anima.
Se fosse morto basterebbe imporgli i classici 'dolori infernali', perche' centellinare un supplizio apparentemente quotidiano imitando la vita precedente la morte con una serie di dispettucci?
Se invece e' vivo e il diavolo lo ritiene gia' suppliziabile, che ha fatto questo poveruomo per meritarsi questo stillicidio d'agonia?
Delle questioni aperte che abbassano, di poco, l'efficacia e la godibilita' della narrazione.

Alla prossima
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#12 » mercoledì 26 gennaio 2022, 10:29

Ciao Giuliano,

ci ho messo un po' a farmi un'idea sul tuo lavoro. In prima lettura, il finale mi ha sì sorpresa, ma mi ha lasciata un po' insoddisfatta. Ho lasciato passare un po' di giorni prima di rileggerlo e finalmente ho maturato la conclusione che mi piace. Il riferimento al quadro è una chicca che ho apprezzato molto, anche perché è l'unico elemento che leghi la prima parte con la seconda. Il fatto che sia l'angelo a infilzare il demone rende il quadro un elemento reale all'interno di un contesto surreale, quindi non mi ha disturbata.
Rileggendolo ora la scena dello psicologo-finto-amico mi ha ricordato l'ultimo film di Matrix, ma non so se è voluto.
Torniamo dunque alla prima sensazione: quella di insoddisfazione. Psicanalizzandomi per aiutarti, credo di aver capito il perché: per tutto il testo mi fai empatizzare con un povero disgraziato un po' fantozziano. Scopro che è all'inferno, ma non ne conosco il motivo per cui mi rimane un senso di rivalsa mancato.
La prossima volta giocherei su delle motivazioni che portino a un distacco con il pdv, in modo da pensare "se lo merita". Non so se mi sono spiegata :)

Morena

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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#13 » mercoledì 26 gennaio 2022, 10:29

Ciao Giuliano,

ci ho messo un po' a farmi un'idea sul tuo lavoro. In prima lettura, il finale mi ha sì sorpresa, ma mi ha lasciata un po' insoddisfatta. Ho lasciato passare un po' di giorni prima di rileggerlo e finalmente ho maturato la conclusione che mi piace. Il riferimento al quadro è una chicca che ho apprezzato molto, anche perché è l'unico elemento che leghi la prima parte con la seconda. Il fatto che sia l'angelo a infilzare il demone rende il quadro un elemento reale all'interno di un contesto surreale, quindi non mi ha disturbata.
Rileggendolo ora la scena dello psicologo-finto-amico mi ha ricordato l'ultimo film di Matrix, ma non so se è voluto.
Torniamo dunque alla prima sensazione: quella di insoddisfazione. Psicanalizzandomi per aiutarti, credo di aver capito il perché: per tutto il testo mi fai empatizzare con un povero disgraziato un po' fantozziano. Scopro che è all'inferno, ma non ne conosco il motivo per cui mi rimane un senso di rivalsa mancato.
La prossima volta giocherei su delle motivazioni che portino a un distacco con il pdv, in modo da pensare "se lo merita". Non so se mi sono spiegata :)

Morena

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GiulianoCannoletta
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#14 » mercoledì 26 gennaio 2022, 18:13

Ciao Morena, Pietro e Andrea,
grazie per essere passati a commentare!
Questo racconto è stato un po' una sperimentazione, forse è la prima volta che mi addentro in un terreno più "comico". Alcuni aspetti sono volutamente esagerati, nella speranza di strappare un sorriso, primo fra tutti l'idea che l'essere ingabbiati in una vita insoddisfacente possa essere un supplizio infernale :)
Riprendo un po' delle considerazioni che avete fatto.
Riguardo al quadro, è stata un po' un'esca piantata lì per rendere più reale la prima scena e dare qualche dettaglio dello studio. All'inizio avevo pensato a metterci un quadro famoso, poi ho pensato che avrebbe funzionato meglio infilandoci già un riferimento demoniaco, una cosa a cui il lettore avrebbe dato poco peso in prima lettura ma che lo avrebbe fatto poi sorridere.
Riguardo alla seconda scena, il passaggio al raccontato è stato voluto. Ho letto che può essere utile, nei passaggi comici, allontanare la telecamera dal pdv, poiché noi vogliamo sorridere delle disgrazie del povero Aldo, non immedesimarci.
Faccio tesoro delle vostre critiche e consigli, a rileggerci presto!
Giuliano
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Stefano.Moretto
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#15 » giovedì 27 gennaio 2022, 13:39

Ciao Giuliano
grandissima prova, la seconda parte mi aveva spinto a chiedermi "okay, è successo un altro disastro a caso, dove vorrà andare a parare?" e il finale mi ha steso. Inaspettato, ma molto molto divertente e con l'allaccio al quadro che aveva attirato l'attenzione nella prima scena, davvero tutto ben fatto.
Sinceramente io non ho visto questo enorme cambio di stile tra primo e secondo blocco: il secondo sicuramente è più rapido, meno dettagli e meno pensieri, ma non servono, il suo compito lo svolge egregiamente. Unico appunto che posso farti: all'inizio del terzo blocco parli di zoccoli, io istintivamente ho pensato a un cavallo e la cosa mi ha confuso molto (Se senti gli zoccoli pensi al cavallo, non alla zebra. [cit]), forse avresti potuto inserire al posto degli zoccoli un dettaglio più demoniaco, tipo il classico forcone.

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antico
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Re: Un'altra prospettiva

Messaggio#16 » domenica 30 gennaio 2022, 19:38

Molto godibile e divertente, un racconto riuscito. Ci vedo solo una criticità e sta nella gestione del terzo atto (e forse, a questo collegato, in una semina che sarebbe stata da gestire diversamente): mi sembra troppo di rottura e mi sono venute a mancare delle connessioni. Dice bene Morena nel suo commento e mi sento di condividerne le riflessioni in merito. Detto questo, tema perfettamente declinato e prova comunque di alto livello. Per me un pollice quasi su.

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