Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Appuntamento fissato per le 21.00 di martedì 19 aprile 2022 con un tema del team di Penne Arruffate!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Emiliano Maramonte
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Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 19 aprile 2022, 23:12

Due amici, Pta e Bur, passeggiavano tranquillamente dentro a un condotto dell’aria condizionata e discutevano dell’utilità delle equazioni melmose nell’ambito della geometria splok dell’orbita extrasolare di un sacco di immondizia.
Pta sosteneva che alcuni calcoli fossero indecifrabili, anzi, che nessuno li avesse mai capiti davvero, per cui considerando le collisioni reciproche di una costellazione di bottiglie di birra, il sacco avrebbe subito un’accelerazione retrograda senza il biglietto di ritorno, e questo in pieno accordo con le famose equazioni melmose.
Bur ribatteva che, al contrario, i numeri parlavano chiaro e lo sputo di cento lama incontinenti avrebbe sortito lo stesso effetto senza eccessivo dispendio di energia. In sostanza affermava l’inutilità delle equazioni.
Distratti da tali profonde meditazioni i due non si accorsero di essere giunti al tredicesimo piano di un edificio dalla bizzarra forma di un orso che danza sopra un ramo impenitente di sequoia. Passato il primo momento di smarrimento, Pta prese l’iniziativa. Invitò l’amico a seguirlo e lo condusse ancora più in alto, al tredicesimo piano e cinque scale.
Lì Bur venne colto da un attacco di schifite rinitica acuta, che gli provocò forti dolori di stomaco e formicolii vari all’altezza del 2345esimo capello. Cominciò a grattarsi furiosamente, a grattare tutto ciò che gli capitava a tiro. Scrostò l’intonaco dei muri, ben sapendo che i muri poi avrebbero sofferto per il freddo.
Pta cercò in ogni modo di aiutarlo, ma ottenne solo una energica grattatina sulla schiena. Doveva fare qualcosa di più. Pensa e ripensa, una fantastica idea gli attraversò la mente così come fa un cammello, inseguito da 24567 sciacalli affamati, che attraversi il deserto in cinque secondi netti: aprì la finestra più vicina e invocò a gran voce l’aiuto del Curatore Speciale degli Affanni di Tutti gli Individui che Soffrono come Animali. In un batter di ciglia, preceduto da uno scoppio assordante, un uomo in camice lilla si fiondò attraverso la finestra. Aveva sulle spalle uno zaino alto tre piani (11 metri e cinque cm). Costui disse: «Mi avete chiamato? Eccomi qua! Sono il Curatore Speciale degli Affanni di Tutti...»
«Sì, okay, lo sappiamo» tagliò corto Pta, notando che Bur peggiorava di secondo in decimo di secondo. «Fai qualcosa per il mio amico. Ti prego. Sta così male!»
Nascondendo il volto dietro un dito il Curatore Speciale disse: «Mmm, secondo me si tratta di schifite rinitica acuta. A occhio e croce questa dovrebbe essere la diagnosi.»
«I dettagli tecnici non mi interessano» rispose stizzito Pta. «Fa’ qualcosa per il mio amico!»
Il Curatore Speciale, con molta fatica, estrasse dallo zainetto (!!) una specie di bara sul cui coperchio fluorescente era raffigurata la scenetta comica di un clown. «Ecco, metti il tuo amico qui dentro.»
Con riluttanza Pta eseguì. Dalla cassa provennero un ronzio, un colpo di tosse e infine uno sparo. Una cortina di fumo inondò l’ambiente. Quando la nube si fu diradata, il Curatore Speciale si era già dileguato e con lui quella specie di cassa da morto. Al suo posto comparve un mucchietto di ossa consumate. Pta prese il teschio dell’amico (sulla cui superficie erano stati incisi simboli incomprensibili, forse numeri o forse una lista della spesa) e lo interrogò per due lunghe notti insonni.
L’unica risposta che Pta ottenne fu: «Ero Bur e stavo bene, ma, a un esame più approfondito di me stesso, ho maturato la convinzione d’aver perso un po’ della mia integrità psicofisica. E se ciò fosse confermato, avrei enormi problemi ad accettare il giudizio della gente.»
«Non lo permetterò, amico mio» lo rassicurò Pta.
Macinò le ossa con una pressa industriale e gettò la polvere al vento dal tredicesimo piano e cinque scale di quello strano palazzo.
Pta non pianse, ma si recluse in biblioteca fino alla fine dei suoi giorni per studiare il problema dell’utilità delle equazioni melmose nell’ambito della geometria splok dell’orbita extrasolare di un sacco di immondizia.
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il martedì 19 aprile 2022, 23:21, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 19 aprile 2022, 23:16

Ecco il secondo classificato dell'ultima edizione: Emiliano Maramonte! Parametri tutti ok, buona PENNE ARRUFFATE EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » giovedì 21 aprile 2022, 16:06

AL TREDICESIMO PIANO E CINQUE SCALE di Emiliano Maramonte. Tema centrato. La chiave del racconto è la space opera. Pta e Bur discettano dell’utilità delle equazioni melmose nell’ambito della geometria splok dell’orbita extrasolare di un sacco dell’immondizia. Le gag sono surreali: il primo parla dell’utilità delle equazioni e usa come riferimento le collisioni di bottiglie di birra in un sacco, l’altro nega il principio usando l’esempio dei lama incontinenti. Originale il loro arrivo nell’edificio a forma di orso sulla sequoia, l’attacco di schifite rinitica acuta di Bur e la sensibilità dei muri al suo malore, oltre al fastidio provato dall’amico. L’intervento del Curatore Speciale degli Affanni di Tutti gli Individui che Soffrono come Animali altro non è che la Morte, come si evince dalla bara fluorescente dalla figura con il clown, trovata che sarebbe piaciuta a Bradbury. Infatti, Bur ci muore dentro e questo fa pensare al paradosso del Gatto nella Scatola. Il teschio parlante di Bur, dagli strani simboli e dalla preoccupazione per la propria reputazione rende il macabro esilarante, come pure la reazione di Pta: dà la pace all’amico riducendolo in genere e torna al suo eterno problema di equazioni melmose.

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Davide_Mannucci
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » giovedì 21 aprile 2022, 16:09

Ciao Emiliano!
Primo di iniziare il giro dei racconti a me assegnati, ero curioso di vedere cosa avevi combinato, visto che avevi detto che ci avresti stupito.
Be’ che dire? Lo hai fatto.
All’inizio, ogni tre parole che leggevo, esclamavo “Ma che cazz...?”. Poi è stato un crescendo di piacevole delirio. Una cosa nuova, un non senso che ha una sua logica. Mi hai ricordato Dario Fo...be’...magari un Dario Fo dopo qualche bicchiere...però direi davvero un ottimo esperimento. Il tema è centrato, lo stile, pur nel delirio, è ottimo. Una bella prova....incomprensibile come tema comanda. Ma davvero buona. Mi hai fatto divertire.
Davide Mannucci

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Michael Dag
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » giovedì 21 aprile 2022, 17:02

C'è un confine tra genio e follia, e tu ci hai danzato sopra per tutto il racconto.
Che dire? Un delirio incredibile, ma … c'è la trama, c'è l'empatia col personaggio, c'è il finale strappalacrime e tonnellate di umorismo nosense che personalmente adoro.

Non mi chiedo perché il curatore abbia ammazzato il povero Bur, anche se una frasetta sulla sua motivazione avrebbe creato più compattezza nella trama.

nulla da dire sullo stile. Un buon narrato che calza perfettamente con ciò che volevi scrivere.

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » giovedì 21 aprile 2022, 19:05

alexandra.fischer ha scritto:AL TREDICESIMO PIANO E CINQUE SCALE di Emiliano Maramonte. Tema centrato. La chiave del racconto è la space opera. Pta e Bur discettano dell’utilità delle equazioni melmose nell’ambito della geometria splok dell’orbita extrasolare di un sacco dell’immondizia. Le gag sono surreali: il primo parla dell’utilità delle equazioni e usa come riferimento le collisioni di bottiglie di birra in un sacco, l’altro nega il principio usando l’esempio dei lama incontinenti. Originale il loro arrivo nell’edificio a forma di orso sulla sequoia, l’attacco di schifite rinitica acuta di Bur e la sensibilità dei muri al suo malore, oltre al fastidio provato dall’amico. L’intervento del Curatore Speciale degli Affanni di Tutti gli Individui che Soffrono come Animali altro non è che la Morte, come si evince dalla bara fluorescente dalla figura con il clown, trovata che sarebbe piaciuta a Bradbury. Infatti, Bur ci muore dentro e questo fa pensare al paradosso del Gatto nella Scatola. Il teschio parlante di Bur, dagli strani simboli e dalla preoccupazione per la propria reputazione rende il macabro esilarante, come pure la reazione di Pta: dà la pace all’amico riducendolo in genere e torna al suo eterno problema di equazioni melmose.


Grazie, Alexandra. Prodiga come sempre di apprezzamenti e attentissima alla lettura. Ti ringrazio.

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » giovedì 21 aprile 2022, 19:07

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Emiliano!
Primo di iniziare il giro dei racconti a me assegnati, ero curioso di vedere cosa avevi combinato, visto che avevi detto che ci avresti stupito.
Be’ che dire? Lo hai fatto.
All’inizio, ogni tre parole che leggevo, esclamavo “Ma che cazz...?”. Poi è stato un crescendo di piacevole delirio. Una cosa nuova, un non senso che ha una sua logica. Mi hai ricordato Dario Fo...be’...magari un Dario Fo dopo qualche bicchiere...però direi davvero un ottimo esperimento. Il tema è centrato, lo stile, pur nel delirio, è ottimo. Una bella prova....incomprensibile come tema comanda. Ma davvero buona. Mi hai fatto divertire.


Che dire? Grazie grazie grazie. Con questo racconto pensavo di suscitare indignazione, instillando nel lettore la voglia di lapidazione, ma a quanto pare sta sollevando un certo, ilare interesse.
Buona Edition, caro dott. Mannucci!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » giovedì 21 aprile 2022, 19:09

Michael Dag ha scritto:C'è un confine tra genio e follia, e tu ci hai danzato sopra per tutto il racconto.
Che dire? Un delirio incredibile, ma … c'è la trama, c'è l'empatia col personaggio, c'è il finale strappalacrime e tonnellate di umorismo nosense che personalmente adoro.

Non mi chiedo perché il curatore abbia ammazzato il povero Bur, anche se una frasetta sulla sua motivazione avrebbe creato più compattezza nella trama.

nulla da dire sullo stile. Un buon narrato che calza perfettamente con ciò che volevi scrivere.


Caspita, Michael.
Più di così, cosa posso pretendere?
Grazie per le belle parole!

Buona Edition anche a te!

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david.callaghan
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » giovedì 21 aprile 2022, 19:51

Non c'ho capito una $ega ma m'è piaciuto tantissimo. E poi ero io quello che scrive roba folle!

Dario17
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » domenica 24 aprile 2022, 15:37

Dovevi essere ancora bello alticcio per i festeggiamenti per la finale all'Urania Short, eh? Spiegherebbe molto!
L'approccio favolistico mixato alla fantascienza mi aveva acchiappato non poco, in pochi ci si cimentano qua dentro.
Poi però il delirio ha preso il sopravvento. A mio modestissimo parere, quando si scrive non-sense ci si accolla la responsabilità micidiale di non fare un passo fuori dalla linea di tolleranza del lettore. Ahimè, secondo me l'hai fatto.
Ottimi i numeri sparati a cavolo per rimanere attinente al tema, ma perchè dare pennellate così esagerate anche alle location (un edificio dalla bizzarra forma di un orso che danza sopra un ramo impenitente di sequoia) e agli oggetti (una specie di bara sul cui coperchio fluorescente era raffigurata la scenetta comica di un clown) ?
Ricapitolando: tema centrato, stile gradito e lettura goduta tutto d'un fiato.
Però è troppo, decisamente TROPPO.
È una fiaba esagerata, raccontata da uno Stregatto Sci-fi ubriaco perso. Diciamo che se lo Stregatto fosse stato sobrio, quindi più morigerato, sarebbe stato un raccontino che avrebbe fatto storia qui dentro. Azz.

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Laura Brunelli
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » martedì 26 aprile 2022, 10:48

Ciao Emiliano,
piacere di leggerti.
Tema preso alla lettera, racconto incomprensibile… Impossibile fare una qualsiasi analisi contenutistica, nell’ipotesi che possa servire a raddrizzare l’ordine delle cose, riavvolgendo il nastro così da poter evitare quella brutta finaccia a Bur.
A parte gli scherzi. Il racconto si fa leggere ed è divertente. Ben strutturato nella sua follia. Forse un po’ troppo per i miei gusti, ma ci sta, soprattutto dato il tema.
Che dire, anche questo racconto mi renderà arduo la tripartizione attiva, frazionata nei sette elementi della classifica.
UN piccolo appunto. Ti rendi conto vero che hai trasformato in impresa titanica la semplicissima operazione di racimolare trecento caratteri per un commento? E pensare che non me ne ero mai preoccupata prima. Me lo segno al dito!!!!
Alla prossima e buona edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » martedì 26 aprile 2022, 15:45

david.callaghan ha scritto:Non c'ho capito una $ega ma m'è piaciuto tantissimo. E poi ero io quello che scrive roba folle!


"... ma m'è piaciuto tantissimo."
Va già bene così :-D

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » martedì 26 aprile 2022, 15:49

Dario17 ha scritto:Dovevi essere ancora bello alticcio per i festeggiamenti per la finale all'Urania Short, eh? Spiegherebbe molto!
L'approccio favolistico mixato alla fantascienza mi aveva acchiappato non poco, in pochi ci si cimentano qua dentro.
Poi però il delirio ha preso il sopravvento. A mio modestissimo parere, quando si scrive non-sense ci si accolla la responsabilità micidiale di non fare un passo fuori dalla linea di tolleranza del lettore. Ahimè, secondo me l'hai fatto.
Ottimi i numeri sparati a cavolo per rimanere attinente al tema, ma perchè dare pennellate così esagerate anche alle location (un edificio dalla bizzarra forma di un orso che danza sopra un ramo impenitente di sequoia) e agli oggetti (una specie di bara sul cui coperchio fluorescente era raffigurata la scenetta comica di un clown) ?
Ricapitolando: tema centrato, stile gradito e lettura goduta tutto d'un fiato.
Però è troppo, decisamente TROPPO.
È una fiaba esagerata, raccontata da uno Stregatto Sci-fi ubriaco perso. Diciamo che se lo Stregatto fosse stato sobrio, quindi più morigerato, sarebbe stato un raccontino che avrebbe fatto storia qui dentro. Azz.


Grazie Dario.
Purtroppo i fumi dell'alcool fanno brutti scherzi!
Per questa Edition volevo divertirmi, così ho concepito una storia alla "Monty Python"/"Douglas Adams"/"Joe Lansdale", però siccome non volevo scimmiottare questi stili, magari sentendomi dire "Ah, però assomiglia alla Guida Galattica!", allora ho spinto sull'acceleratore della fantasia, spazzando via ogni ancora razionale. E lo Stregatto ubriaco ha fatto il suo lavoro sin troppo bene. Nella prossima Edition tornerò in me! Promesso!

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » martedì 26 aprile 2022, 15:51

Laura Brunelli ha scritto:Ciao Emiliano,
piacere di leggerti.
Tema preso alla lettera, racconto incomprensibile… Impossibile fare una qualsiasi analisi contenutistica, nell’ipotesi che possa servire a raddrizzare l’ordine delle cose, riavvolgendo il nastro così da poter evitare quella brutta finaccia a Bur.
A parte gli scherzi. Il racconto si fa leggere ed è divertente. Ben strutturato nella sua follia. Forse un po’ troppo per i miei gusti, ma ci sta, soprattutto dato il tema.
Che dire, anche questo racconto mi renderà arduo la tripartizione attiva, frazionata nei sette elementi della classifica.
UN piccolo appunto. Ti rendi conto vero che hai trasformato in impresa titanica la semplicissima operazione di racimolare trecento caratteri per un commento? E pensare che non me ne ero mai preoccupata prima. Me lo segno al dito!!!!
Alla prossima e buona edition!


Ciao Laura.
No, non me ne rendo conto. Ah ah!
Comunque grazie per le tue considerazioni. Felice di metterti in imbarazzo per la classifica, vuol dire che il testo, nonostante tutto, ha un suo perché.

Buona Edition a te!

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Debora D
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » martedì 26 aprile 2022, 17:41

Ciao Emiliano, aiuto!!!
Appena ho letto la parola equazioni il mio cervello ha dato l'allarme. Fortuna che ti sei voluto divertire, così non ho dovuto fingere di capire qualcosa di equazioni.
Il racconto è simpatico e divertente, dal punto di vista stilistico nulla da dire, hai scelto l'umorismo un po' paradossale e quindi lanciarti in frasi assurde era d'obbligo.
A un certo punto ho trovato la lettura faticosa, erano talmente tanti i nonsense che cercavo di collegare e di trovare un senso, di quadrare il cerchio cosa che non si può fare.
In conclusione, in questo caso avrei accorciato un po'. Simpatico ma di difficilissima collocazione in classifica!

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Maurizio Chierchia
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » martedì 26 aprile 2022, 17:55

Ciao Emiliano.
Anche io partire col dire: Che cazz...?
Il tuo racconto è in tutto e per tutto quello che leggerei la sera prima di addormentarmi per provare i viaggi onirici.
Uno strippo con senso e senza senso mischiati quasi alla perfezione. Mi sembra che tu abbia pensato alla storia, ad alcuni nomi e alcune stramberie, poi ti sia strafatto come 'io comanda. A quel punto sei partito con un flusso di coscienza roccambolesco e distorto, dando vita a quest'opera al limite tra il comico e il grottesco.
Ammetto che nell’ambito della geometria splok dell’orbita extrasolare di un sacco di immondizia, il tuo racconto genera profusioni non allineate di spalmate flaccide di neuroni caccole sulla faccia.
Detto ciò, grazie per avermi fatto fondere occhi e cervello per dieci minuti.
Tema centrato, soprattutto nella forma.
A presto e buona gara!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » mercoledì 27 aprile 2022, 20:02

Ciao Emiliano.
Mi sarebbe piaciuto scrivere un commento dettagliato come nel caso dei primi due racconti del gruppo già letti, ma le poche ore a disposizione purtroppo me li impediscono. Chiedo venia.
Detto questo, racconto di difficilissima collocazione dove il suo maggior pregio ne rappresenta anche il limite e difetto. Da una parte ho apprezzato tantissimo il nonsense generale, dall'altra la sua densità è forse eccessiva, vista anche la presenza di elementi assurdi legati a più ambiti (numerico in primis, ma anche visivo). L'unico punto che secondo me è "sbagliato" è sono quei due punti esclamativi tra parentesi, in quanto appaiono quale un'intrusione di un esterno (del lettore?) all'interno di un universo sì assurdo, ma dotato di una sua logica interna. Ciò che intendo è che nel vasto universo del demenziale, il demenziale non può che prendere sé stesso con assoluta serietà. Spero di essermi fatto capire.
Alla prossima e complimenti per il coraggio!
lupus in fabula

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#18 » giovedì 28 aprile 2022, 11:09

Debora D ha scritto:Ciao Emiliano, aiuto!!!
Appena ho letto la parola equazioni il mio cervello ha dato l'allarme. Fortuna che ti sei voluto divertire, così non ho dovuto fingere di capire qualcosa di equazioni.
Il racconto è simpatico e divertente, dal punto di vista stilistico nulla da dire, hai scelto l'umorismo un po' paradossale e quindi lanciarti in frasi assurde era d'obbligo.
A un certo punto ho trovato la lettura faticosa, erano talmente tanti i nonsense che cercavo di collegare e di trovare un senso, di quadrare il cerchio cosa che non si può fare.
In conclusione, in questo caso avrei accorciato un po'. Simpatico ma di difficilissima collocazione in classifica!


Ciao Debora!
Confesso che temevo un po' la tua valutazione, anche perché il mio testo, per certi aspetti, è così sconclusionato e fuori dagli schemi da provocare fastidio nel lettore. Però, mi par di capire, al netto delle criticità da te rilevate, lo hai gradito.
Grazie.

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#19 » giovedì 28 aprile 2022, 11:10

Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Emiliano.
Anche io partire col dire: Che cazz...?
Il tuo racconto è in tutto e per tutto quello che leggerei la sera prima di addormentarmi per provare i viaggi onirici.
Uno strippo con senso e senza senso mischiati quasi alla perfezione. Mi sembra che tu abbia pensato alla storia, ad alcuni nomi e alcune stramberie, poi ti sia strafatto come 'io comanda. A quel punto sei partito con un flusso di coscienza roccambolesco e distorto, dando vita a quest'opera al limite tra il comico e il grottesco.
Ammetto che nell’ambito della geometria splok dell’orbita extrasolare di un sacco di immondizia, il tuo racconto genera profusioni non allineate di spalmate flaccide di neuroni caccole sulla faccia.
Detto ciò, grazie per avermi fatto fondere occhi e cervello per dieci minuti.
Tema centrato, soprattutto nella forma.
A presto e buona gara!


Grazie Maurizio!
Ti pagherò la visita da un oculista. Più di così non posso fare.
Buona gara a te!

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Emiliano Maramonte
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#20 » giovedì 28 aprile 2022, 11:25

Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:Ciao Emiliano.
Mi sarebbe piaciuto scrivere un commento dettagliato come nel caso dei primi due racconti del gruppo già letti, ma le poche ore a disposizione purtroppo me li impediscono. Chiedo venia.
Detto questo, racconto di difficilissima collocazione dove il suo maggior pregio ne rappresenta anche il limite e difetto. Da una parte ho apprezzato tantissimo il nonsense generale, dall'altra la sua densità è forse eccessiva, vista anche la presenza di elementi assurdi legati a più ambiti (numerico in primis, ma anche visivo). L'unico punto che secondo me è "sbagliato" è sono quei due punti esclamativi tra parentesi, in quanto appaiono quale un'intrusione di un esterno (del lettore?) all'interno di un universo sì assurdo, ma dotato di una sua logica interna. Ciò che intendo è che nel vasto universo del demenziale, il demenziale non può che prendere sé stesso con assoluta serietà. Spero di essermi fatto capire.
Alla prossima e complimenti per il coraggio!


Comunque grazie per il tempo che mi hai dedicato!
Eh sì, ormai sono consapevole del fatto che ho esagerato. Ho abbandonato (quasi) ogni tipo di ancora razionale per divertirmi e basta.
La questione dei due punti esclamativi l'ho affrontata nel momento della consegna: sapevo che sarebbe risultata un'intrusione bella e buona, ma anche questo rientrava nella rinuncia totale alle regole razionali di una storia. Volevo essere presente anche io nel racconto: "Ehi, sono qui, sono l'Autore! Mi sto divertendo e vi sto prendendo un po' in giro!".
Questo è.

Buona Edition!

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antico
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Re: Al tredicesimo piano e cinque scale di Emiliano Maramonte

Messaggio#21 » domenica 1 maggio 2022, 14:18

Vedo che ti sei lasciato completamente andare, questo mese :) Dunque, devo ammettere che la prova, però, non mi ha convinto perché il testo mi sembra avere un ritmo troppo piatto cercando al contempo di variegarsi aumentando costantemente il grado di follia e questo non è sufficiente perché ritengo che, in primis, la crescita debba svolgersi sul profilo narrativo attraverso una equilibrata e ben dosata esposizione del materiale mentre qui sei andato all in solo con questo. Poco male, può capitare e di sicuro penso che tu ti sia divertito nel scriverlo. Occhio anche a una piccolezza non così piccola: la partenza è un omaggio chiaro ad Aldo, Giovanni e Giacomo e se la cosa è voluta allora ok, ma se non è voluta, mmh, sarebbe da prestarci attenzione. In definitiva per me siamo su un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo così solido.

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