Al punto di partenza...?
Inviato: martedì 17 gennaio 2023, 0:44
«Beth!» Busso ancora, dalla roulotte nessuna risposta. Se ha iniziato a farsi senza di me mi incazzo.
Apro la porta e l'odore di merda chimica mi prende a pugni il naso, possibile che in tutta l'Arizona non si trovi della roba decente?
Calpesto blister vuoti di medicine e spazzatura varia. Beth è schiantata sul letto, sul panchetto usato da tavolino un paio di cristalli fanno compagnia alla pipa e una busta. Vuota.
«Beth!»
Apre appena gli occhi. «Liam… scusa…»
«Hai iniziato a fumare senza di me?»
«Sono una merda…»
E rieccola, cara vecchia Beth. Non ho voglia di sopportarti, voglio solo fumare. Prendo la busta, mi faccio scivolare in mano i due cristalli. «Dov'è il resto?»
«Scusa…»
«Scusa? Che vuol dire scusa? Dov'è il resto?»
Una lacrima le cola dall'occhio.
«Beth, erano cento dollari. Cento. Ti ho detto "vai da Mike, che siamo amici e non ci frega. Vengo da te alle due." E te che fai? Te la fumi tutta!»
Singhiozza qualcosa e sbava.
Tossica del cazzo, scemo io che mi sono fidato.
Fa per alzarsi, rotola sul pavimento, tira giù il banchetto. Mozziconi di sigarette volano a fare compagnia agli altri sparsi in giro.
Dovrei prenderla a calci, ma servirebbe a qualcosa? Non ho voglia di arrabbiarmi. La prendo e la rimetto su, peserà venti chili.
«Sono… merda… scusa.»
«Senti… non ci pensare, ok? Me ne frego dei soldi. È che non puoi continuare così. Ma lo vedi come sei messa? Siamo amici da anni, e sei arrivata a rubare a me per farti.»
Scoppia a piangere.
«Ti serve aiuto.» La guardo negli occhi rossi «Domani andiamo a parlare con qui tizi della comunità, ok?»
Il fumo mi riempie i polmoni e mi svuota la testa. Cancella l'ansia, la rabbia, il nervoso. Butto giù due sorsi di vinaccio. «Mike, come fai a bere questa roba?»
«Semplice» soffia una nube biancastra «sono povero.»
«Lo siamo tutti, ma… dai.»
«Ma come ti ho detto, potremo non esserlo più.» Appoggia i gomiti alle ginocchia e porta avanti il busto. «È un affare. Credimi.»
Sospiro. La tentazione è forte, ma una vocina mi dice che chi ha fiuto per gli affari, non lo trovi a vendere crack nei vicoli di periferia.
«Ho detto no.»
Il lampeggiante blu mi acceca, lo sbirro mi lancia dentro la macchina e sbatte la portiera. La spalla fa malissimo, come la faccia. Ma sono vivo, non tutti hanno lo stesso lusso.
Sbircio dal finestrino.
I paramedici caricano la barella con l'agente ferito sull'ambulanza.
Non credevo che una bottigliata in testa potesse ridurre un uomo in quelle condizioni. E non credevo che quelli fossero poliziotti. Cazzo, speriamo che non abbia nulla di grave o mi becco l'ergastolo.
Figli di puttana, assalirmi alle spalle così dal nulla. Pensavo fosse un balordo che voleva rubarmi il crack, e invece…
Non si sono identificati, mi hanno aggredito alle spalle e ho reagito alla cieca, questo forse giocherà a mio favore in tribunale. Speriamo che l'avvocato d'ufficio non sia un totale incompetente.
L'ansia mi stritola il petto, o forse sono solo le costole rotte.
Sono stato un coglione. Appena ho visto che erano in divisa, avrei dovuto scappare, non arrendermi.
Sarei riuscito a correre più veloce di un proiettile?
197 Grove Street, garage e fondi in affitto.
Garage 77e. Casa mia. Diavolo, quanto mi sei mancata.
Sollevo la saracinesca dell'unica eredità che mi hanno lasciato i miei. È dura e incrostata di ruggine, sono quattro anni che nessuno la muove.
La puzza di chiuso mi ricorda la cella. Apro la finestra, non voglio mai più sentire quell'odore. Butto la borsa sul materasso, dopo anni di inutilizzo è secco e scricchiola.
Mi inginocchio davanti al comodino, sfilo il cassetto.
Eccola.
La mia dose d'emergenza che mi aspetta da quattro anni.
Mi giro verso i poster alla parete, i rapper hanno sempre qualcosa da dire, in momenti del genere. Nas urla nel microfono "It Was Written". Davvero, Nas?
Beth ha mollato la comunità, è morta di overdose un anno dopo.
Mike si è preso una coltellata, uscito dall'ospedale nessuno l'ha più visto.
Guardo la busta.
Davvero sono tornato al punto di partenza?
Apro la porta e l'odore di merda chimica mi prende a pugni il naso, possibile che in tutta l'Arizona non si trovi della roba decente?
Calpesto blister vuoti di medicine e spazzatura varia. Beth è schiantata sul letto, sul panchetto usato da tavolino un paio di cristalli fanno compagnia alla pipa e una busta. Vuota.
«Beth!»
Apre appena gli occhi. «Liam… scusa…»
«Hai iniziato a fumare senza di me?»
«Sono una merda…»
E rieccola, cara vecchia Beth. Non ho voglia di sopportarti, voglio solo fumare. Prendo la busta, mi faccio scivolare in mano i due cristalli. «Dov'è il resto?»
«Scusa…»
«Scusa? Che vuol dire scusa? Dov'è il resto?»
Una lacrima le cola dall'occhio.
«Beth, erano cento dollari. Cento. Ti ho detto "vai da Mike, che siamo amici e non ci frega. Vengo da te alle due." E te che fai? Te la fumi tutta!»
Singhiozza qualcosa e sbava.
Tossica del cazzo, scemo io che mi sono fidato.
Fa per alzarsi, rotola sul pavimento, tira giù il banchetto. Mozziconi di sigarette volano a fare compagnia agli altri sparsi in giro.
Dovrei prenderla a calci, ma servirebbe a qualcosa? Non ho voglia di arrabbiarmi. La prendo e la rimetto su, peserà venti chili.
«Sono… merda… scusa.»
«Senti… non ci pensare, ok? Me ne frego dei soldi. È che non puoi continuare così. Ma lo vedi come sei messa? Siamo amici da anni, e sei arrivata a rubare a me per farti.»
Scoppia a piangere.
«Ti serve aiuto.» La guardo negli occhi rossi «Domani andiamo a parlare con qui tizi della comunità, ok?»
Il fumo mi riempie i polmoni e mi svuota la testa. Cancella l'ansia, la rabbia, il nervoso. Butto giù due sorsi di vinaccio. «Mike, come fai a bere questa roba?»
«Semplice» soffia una nube biancastra «sono povero.»
«Lo siamo tutti, ma… dai.»
«Ma come ti ho detto, potremo non esserlo più.» Appoggia i gomiti alle ginocchia e porta avanti il busto. «È un affare. Credimi.»
Sospiro. La tentazione è forte, ma una vocina mi dice che chi ha fiuto per gli affari, non lo trovi a vendere crack nei vicoli di periferia.
«Ho detto no.»
Il lampeggiante blu mi acceca, lo sbirro mi lancia dentro la macchina e sbatte la portiera. La spalla fa malissimo, come la faccia. Ma sono vivo, non tutti hanno lo stesso lusso.
Sbircio dal finestrino.
I paramedici caricano la barella con l'agente ferito sull'ambulanza.
Non credevo che una bottigliata in testa potesse ridurre un uomo in quelle condizioni. E non credevo che quelli fossero poliziotti. Cazzo, speriamo che non abbia nulla di grave o mi becco l'ergastolo.
Figli di puttana, assalirmi alle spalle così dal nulla. Pensavo fosse un balordo che voleva rubarmi il crack, e invece…
Non si sono identificati, mi hanno aggredito alle spalle e ho reagito alla cieca, questo forse giocherà a mio favore in tribunale. Speriamo che l'avvocato d'ufficio non sia un totale incompetente.
L'ansia mi stritola il petto, o forse sono solo le costole rotte.
Sono stato un coglione. Appena ho visto che erano in divisa, avrei dovuto scappare, non arrendermi.
Sarei riuscito a correre più veloce di un proiettile?
197 Grove Street, garage e fondi in affitto.
Garage 77e. Casa mia. Diavolo, quanto mi sei mancata.
Sollevo la saracinesca dell'unica eredità che mi hanno lasciato i miei. È dura e incrostata di ruggine, sono quattro anni che nessuno la muove.
La puzza di chiuso mi ricorda la cella. Apro la finestra, non voglio mai più sentire quell'odore. Butto la borsa sul materasso, dopo anni di inutilizzo è secco e scricchiola.
Mi inginocchio davanti al comodino, sfilo il cassetto.
Eccola.
La mia dose d'emergenza che mi aspetta da quattro anni.
Mi giro verso i poster alla parete, i rapper hanno sempre qualcosa da dire, in momenti del genere. Nas urla nel microfono "It Was Written". Davvero, Nas?
Beth ha mollato la comunità, è morta di overdose un anno dopo.
Mike si è preso una coltellata, uscito dall'ospedale nessuno l'ha più visto.
Guardo la busta.
Davvero sono tornato al punto di partenza?