La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Moderatore: Laboratorio

Richieste di Grazia

Sondaggio concluso il lunedì 30 novembre 2015, 8:51

Merita la Grazia
5
100%
Il racconto andrebbe revisionato
0
Nessun voto
 
Voti totali: 5

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Flavia Imperi
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La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#1 » mercoledì 11 novembre 2015, 10:06

Buongiorno a tutti! Ecco qui il mio racconto per i #Mille. L'ho rivisto alla luce delle critiche dell'Antico, attendo con ansia i vostri suggerimenti, perché (forse non dovrei dirlo) tengo tantissimo a questo piccolo racconto. Lo serbo nel cuore da tempo e questa è la prima volta che ho il coraggio di tirarlo fuori dalla cassaforte. Desidero con tutto il cuore che trovi la sua forma finale, compiuta, equilibrata... e penso che questo sia il posto giusto per rendere possibile l'alchimia. Grazie di cuore a tutti per le critiche e i commenti che mi regalerete.


La ballerina immobile

Le rondini disegnavano ampi archi nell’aria tiepida del tramonto e spezzavano il cuore di Lilia.
Quando un sogno muore, cosa può prenderne il posto?
La domanda sparì nel vuoto, come la sua mano, giunta dove un tempo aveva le gambe. Non si abituava mai a quell’assenza.
Morta. A dodici anni.
Il volto di ciò che era stata sorrideva dalle foto appese, sfoggiando premi. Aprì il cofanetto delle gioie di nonna Lorella, che mescolò le note di Greensleves alla polvere luminosa della stanza. Dentro, una piccola ballerina vorticava all’infinito. Lilia si abbandonò al cuscino, quando una rondine opalescente attraversò la finestra e si posò al suo fianco. La guardò con occhi di cielo stellato e le sue braccia si tramutarono in grandi ali.
Pochi battiti ed era fuori. Con loro, nel cielo dorato, a danzare fra nubi cremisi. Volteggiava fra i venti, che le carezzavano l’anima. Nonna Lorella la stava guardando, ne era certa. Era lì.
Il sole del mattino illuminò il primo, vero sorriso dopo l’incidente.


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Angela
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#2 » mercoledì 11 novembre 2015, 11:21

Un testo poetico e delicato come un batter d'ali. Molto bella l'immagine che ci hai regalato (le note mescolate alla polvere luminosa della stanza) e anche il finale nel cielo dorato tra le nuvole cremisi. Questi sono sicuramente i punti di forza di questo racconto che è un ricamo da un punto di vista stilistico. L'unica cosa che non ho capito e che, secondo me, svia il lettore, è questo punto:

La domanda sparì nel vuoto, come la sua mano, giunta dove un tempo aveva le gambe. Non si abituava mai a quell’assenza.
Morta. A dodici anni.


Quando leggo che mette la mano dove un tempo aveva le gambe, come lettrice immagino che le abbia perdute ma che sia viva. Subito dopo però tu scrivi che è morta. Probabilmente, durante l'incidente che le è costato la vita, le gambe sono state tranciate o frantumate, ma questo è un lavoro che deve fare il lettore per capire il senso. Questo è un frammento di 1.000 caratteri e naturalmente tu non potevi stare lì a spiegare o introdurre altri elementi, ma puoi farlo nel laboratorio ampliandolo quel tanto che basta per non disorientare il lettore.
Altre cose da segnalare non ne vedo, l'uso del corsivo è perfetto per evidenziare alcuni passaggi, compreso il sogno che muore lasciando un vuoto.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Jacopo Berti
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#3 » mercoledì 11 novembre 2015, 14:25

Parto col dirti che l'idea e la forma mi piacciono. Poi, in effetti se vuoi che un racconto sia breve e poetico, deve essere perfetto: lavorato, appunto, come una poesia. È difficile andare oltre al soggettivo in questi casi, ma ci provo per alcuni piccoli spunti.

"Le rondini disegnavano ampi archi nell’aria tiepida del tramonto e spezzavano il cuore di Lilia". Prova a vedere se ti piace, dopo la congiunzione, mettere "il cuore di Lilia" come soggetto e non come oggetto. Tipo "e il cuore di Lilia si spezzava". Secondo me potrebbe creare una simmetria di costruzione e un legame che sintatticamente non è causale, ma lo è nella narrazione.

"Morta. A dodici anni". L'idea suggerita dal commento precedente, ovvero che Lilia sia morta davvero e sia un fantasma, mi affascina. Ma io avevo capito che si sente morta perché ha perso la sua più grande ragione di vita: la danza.
O la tragedia è che è morta e che per di più conserva, nella morte, la menomazione sofferta in vita?
Illuminami, per favore (se vuoi) :)

"vorticava all’infinito". Questo è proprio soggettivo: "all'infinito" non mi piace. Come lo volevi connotare? È una cosa bella o brutta questo vorticare?
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

alexandra.fischer
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#4 » mercoledì 11 novembre 2015, 21:33

Trovo il tuo racconto struggente. Io l'ho visto così. Lilia si sente morta a dodici anni perché è a quell'età che ha avuto l'incidente che le ha portato via il futuro promettente da ballerina (tratteggiato nell'immagine dei premi e delle fotografie). L'immagine del carillon con le note musicali regalatole dalla nonna Loretta è delicatissima. Anche le rondini sono un'immagine poetica, a inizio storia, ma la loro compagna che segue Lilia nel volo è geniale. Rappresenta la voglia di lei di vivere, nonostante la menomazione. La storia, molto ben scritta, può essere il punto di partenza per qualcosa di più lungo. La nonna mi ha incuriosita (è un'ex-ballerina? Vive ancora con Lilia?).

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Flavia Imperi
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#5 » mercoledì 11 novembre 2015, 22:20

Grazie di cuore dei commenti.

@Angela:
Molto bene, proverò a lavorare su quel passaggio. Avevo il dubbio che fosse chiaro, me l'hai tolto. Grazie!

@Timetrapoler
Esatto, hai colto nel segno. ^-^ Cerco la perfezione... so che è difficile, ma se non ci si prova neanche...

Riguardo a "Morta. A dodici anni" in effetti è un suo pensiero. Ha dodici anni, ha avuto un terribile incidente, ha perso le gambe. Ora si sente morta, perché pensava a se stessa soltanto come ballerina. Questo si evince dalle foto. Nella storia, si apre alla possibilità di essere molto di più: se stessa.

"vorticava all’infinito": voleva essere un elemento simbolico, una spirale, creata da questa piccola ballerina sul carillon,positivo quindi come elemento, e onirico.

@Alexander
centrato in pieno. O_O Mi hai regalato una grande emozione! In realtà è nata per essere una storia breve, non ha chissà quali retroscena. La nonna è la figura che l'ha sempre incoraggiata, per questo la ritrova idealmente nel suo "volo". Secondo alcune tradizioni, i nonni rappresentano "l'amore per noi stessi" <3

Grazie a tutte, corro a leggervi!
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Spartaco
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#6 » giovedì 12 novembre 2015, 9:05

In cima al primo post è stato inserito un sondaggio.
Continuate a richiedere la grazia come sempre, ma fatelo anche da lì.Vale lo stesso se credete che il racconto andrebbe revisionato.
Per qualsiasi dubbio evocatemi.

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beppe.roncari
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#7 » giovedì 12 novembre 2015, 14:34

Ciao Flavia! Bello incontrarti anche nel Laboratorio! ^_^
La via della perfezione è dura e irta di ostacoli. E proprio questo devi dare alla tua protagonista, per quanto ci fa soffrire mettere in difficoltà i nostri personaggi: delle prove da superare.
Il resto è perfetto, le immagini, lo stile, il linguaggio simbolico, la meraviglia poetica e potente della trasformazione. Ma…
Pensa al bruco che diventa farfalla.
Pensa all'impegno, pensa alla pazienza, pensa alla grazia.
Per me è bella una grazia inaspettata e completamente gratuita, succede anche nella vita, ma… nelle storie… è importante sentire che la tua ballerina immobile cambia perché cambia da dentro, perché fa un grosso e paziente lavorìo dall'interno… come Bastiano Baldassarre Bucci nelle miniera di sogni perduti insieme con Yor.
Buona ri-scrittura! (Scrivere è ri-scrivere.) ^__^

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angelo.frascella
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#8 » domenica 15 novembre 2015, 22:21

Ciao Flavia... difficile commentare un racconto a cui dici di tenere tanto: mi dà un po' la sensazione di camminare in un negozio. In ogni caso ci provo.

Il testo è molto denso (e forse io sono un po' stanco) e ho dovuto rileggerlo tre volte prima di essere sicuro di non essermi perso niente. In ogni caso, più che un racconto, sembra un'immagine e mi viene il dubbio se non troverebbe la sua miglior forma se la trasformassi in una lirica.

PUNTO DI FORZA:
Uno stile raffinato, delicato e lirico.

PUNTO DI DEBOLEZZA:
come racconto secondo me non funziona del tutto perché mancano elementi narrativi importanti: quanti anni ha Lilia? E' una ragazzina che cerca di far pace con un incidente avvenuto pochi anni prima (e in questo caso la scena finale rappresenta un sogno mandato dalla nonna per consolarla?) o una donna anziana in punto di morte (e quindi alla fine è rappresentata la "transizione"?).

COME MIGLIORARLA:
Potresti provare a fornire un po' di informazioni in più (per esempio quelle che indico qui sopra, ma anche qualche indizio in più sull'ambientazione: all'inizio credevo fosse alla finestra e solo dopo ho capito che guardava il tramonto dalla finestra e ancora dopo che era seduta sul letto... questo ha aumentato la mia fatica di lettore) per rendere il racconto più fruibile, anche a costo di qualche carattere in più.
L'alternativa sarebbe di fare il salto definitivo e trasformarlo in una poesia

Alla prossima
Angelo

viviana.tenga
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#9 » lunedì 16 novembre 2015, 14:05

Ciao Flavia,
Ho trovato il tuo racconto molto poetico, alcune delle immagine (soprattutto quelle legate alle rondini e la ballerina del carillion che vortica) sono davvero stupende. Devo ammettere che però anch'io ho fatto una notevole fatica a capire la storia. Inizialmente avevo capito che Lilla alla fine morisse, la sua anima volasse via libera lasciando il corpo con un sorriso e che il riferimento alla nonna fosse perché anche la nonna era morta (magari anche anni prima dell'incidente). Poi però non mi tornava del tutto perché non mi era chiaro il come, e leggendo i commenti ho capito qual era l'interpretazione giusta. Credo che un po' più di chiarezza non farebbe male; forse la rondine potrebbe dirle qualcosa, una frase veloce che aiuti il lettore a orientarsi, ma mi rendo conto che il rischio di rendere il tutto troppo didascalico è dietro l'angolo, quindi non so fino a che punto consigliartelo. Per quanto riguarda l'equivoco in cui ero caduta io (cioè che Lilla sia in realtà morta), credo mi avrebbe aiutato anche un semplice un "la mattina dopo Lilla si svegliò con in volto il primo vero sorriso dopo l'incidente" (tra l'altro, renderla soggetto della frase rende anche meglio l'idea della voglia di vivere ritrovata). Però vedi tu se una cosa del genere ti convince, la forza del tuo racconto è nel suo equilibrio delicato e credo che ogni modifica vada ben ponderata.

Luchiastro
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#10 » lunedì 16 novembre 2015, 16:52

Ciao Flavia,

Il significato del racconto è piuttosto chiaro. La morte è evidentemente metaforica (così come la rinascita, e i cerchi delle rondini la preannunciano), e anche il resto del testo procede su una direzione piena di simbolismi. Anche la scelta degli aggettivi è buona (piccola ballerina, polvere luminosa etc...), forse avrei cambiato rondine opalescente (e anche con occhi di cielo stellato, visto che poco dopo scrivi cielo dorato)

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chiara.rufino
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#11 » mercoledì 25 novembre 2015, 15:13

Ciao Flavia,
mille caratteri non sono facili, eppure tu te la sei cavata egregiamente.
Concordo con gli altri che dovresti, perlomeno, evidenziare quanti anni ha la bambina, spenta dopo la morte della nonna.
"La rondine opalescente" è la cosa che mi è piaciuta di più della tua descrizione, così come il cofanetto porta gioielli della nonna, caricato a carillon.
Insomma: CHIEDO LA GRAZIA.
E alla prossima sfida!
404 Patience Not Found

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AmbraStancampiano
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#12 » giovedì 26 novembre 2015, 17:41

Ciao Flavia,
un racconto delicato e poetico, che funziona già molto bene a patto che ci si presti attenzione.
Forse l'unico punto debole della narrazione è questo, tutte le parole sono molto importanti e saltarne anche solo una o leggerlo con distrazione portano a non comprendere appieno il testo.
i punti forti la poesia e le immagini delicate che riesci a trasmettere. Ecco, forse dovresti scegliere se preferisci l'estrema brevità o la poesia delle tue immagini, e sistemare il racconto di conseguenza; se immagini e parole si presentassero in maniera un po' più slegata e approfondita avresti la possibilità di catturare meglio un lettore un po' più distratto o sovrappensiero.
Per il resto, direi che è comunque molto bello e che vale la pena di prestargli attenzione ;)

Chiedo la grazia
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Flavia Imperi
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#13 » lunedì 7 dicembre 2015, 20:01

Grazie a tutti di cuore per i commenti! Ho modificato il raccomto cercando di seguirli tutti, perche li ho trovati tutti utili e ho capito solo grazie a questo un particolare della storia che io stessa non avevo capito. Vi voglio bene ragazzi!


LA BALLERINA IMMOBILE

Lilia si rigirava fra le lenzuola, cercando di ignorare le rondini, che fuori dalla finestra disegnavano ampi archi nell’aria tiepida del tramonto.
Strinse i pugni, mentre una lacrima scivolava lì sotto, dove non osava guardare.

Perché non sono morta anche io?

Aprì il cofanetto delle gioie, dono di nonna Lorella per i dodici anni. Il carillon mescolò le note dolci di Greensleves alla polvere luminosa che danzava nella stanza. Dentro, una piccola ballerina piroettava lenta, senza fatica.
Lilia sospirò e chiuse il cofanetto.

Quando un sogno muore, cosa può prenderne il posto?

Ed ecco, una rondine opalescente attraversò la finestra e si posò sul carillon. L'uccellino cinguettò la canzone, riprendendola da dove si era interrotta. Lilia non fece in tempo a dire nulla, che le sue braccia si erano trasformate in lunghe ali bianche. E lì sotto, dove non osava guardare, due zampette avevano preso il posto delle gambe che aveva perduto.
La rondine socchiuse gli occhietti neri e volò fuori. Lilia si guardò le ali incredula. Dalle pareti, il volto di ciò che era stata sfoggiava premi e sorrisi crudeli.
Chiuse gli occhi.
Pochi battiti ed era fuori, con le rondini nel cielo dorato. Dispiegò le ali tremule e volteggiò fra i venti, che le carezzavano l'anima.
Stava danzando.
Finalmente danzava di nuovo.

Mi vedi, nonnina?

Non sentì risposte, eppure non le servivano. Ne era certa: lei era lì. C'era sempre stata, persino quel giorno. Al suo fianco, fra le lamiere della macchina.

Quando riaprì gli occhi, il sole del mattino illuminava il primo, vero sorriso dopo l'incidente.



SFIDO SPARTACO!
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Spartaco
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Re: La ballerina immobile - Milleenonpiùdimille

Messaggio#14 » lunedì 7 dicembre 2015, 21:29

Stasera chiudo la Sessione e prenderò in considerazione le ultime sfide.

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