Love and Peace
Inviato: martedì 22 ottobre 2024, 0:07
I tre ragazzi non danno tregua a quel povero cane. Lo riempiono di calci sul muso, gli prendono a pedate la pancia, tutto perché sono annoiati.
La bestia guaisce incapace di reagire mentre gli stronzi ridono compiaciuti per la loro tortura al povero animale. Vorrei potermi staccare dal muro per allontanarli e salvare quella povera bestia. Impreco dentro di me quella bambina che ha mi scritto (Love and Peace) e versato quella polvere della vita facendomi provare pensieri ed emozioni. Almeno poteva evitare di farmi gli occhi sulle O e l'orecchio sulla P.
"Guarda è quasi morto!" Ride il più grosso dei ragazzi sollevando la testa sanguinante del cucciolo. La lingua a penzoloni del cane è ricoperta di sangue.
Quello più secco dei ragazzi afferra un sasso per terra. "Gian, spacchiamogli la testa, così finisce di soffrire."
Il terzo toglie la cintura e forma un cappio. "No Aurelio. Strozziamolo, così muore più lento." I due amici annuiscono.
La povera bestia si dimena per non farsi ficcare la cintura al collo ma i ragazzi lo tengono fermo per la collottola impedendogli di fuggire. Infilateglielo iniziano a tirare.
Sento un improvviso calore. Ogni molecola della mia vernice si contrae per salvarlo.
"Ragazzi..." Mi indica secco. "Ma quella scritta si è mossa!"
"Bro, le scritte non si muovono, vero Sassà?" Il grosso continua a sollevare con la cintura il cane schiumante che si dimena sempre di meno, Sasà è distratto a guardare la povera creatura.
Ancora quella vampata, e di nuovo riesco a muovermi di qualche millimetro.
"Ecco lo ha fatto di nuovo!" Grida Aurelio terrorizzato. Bene sto venendo a prendervi.
"Se non la pianti ti faccio fare la fine di questo cane." Lo minaccia Gian.
"Gian l'ho vista pure io la lettera si è mossa."
L'energumeno mi fissa con il cane in mano. Mi sta sfidando o è solo curioso? Non importa mi tocca agire.
Il mio corpo di vernice brucia come l'inferno. Piccoli frammenti delle mie lettere si staccano e si muovono verso i ragazzi. Quando la mia L entra nell'ombra di Sasà inizia a gridare appena il suo corpo si rimpicciolisce e assumere le sembianze della lettera. La E e la V invece si appiccicano insieme su quello grosso. Le sue mani si appiattiscono e perde la presa della cintura facendo cadere il cane esamine. Tra le bestemmie degli amici il suo corpo enorme continua ad appiattirsi fino a diventare bidimensionale come me. Il magro piange disperato a vedere quello che è successo ai suoi amici e corre terrorizzato alla vista della O che lo insegue. Lo avvolge intorno al collo decapitandolo.
Sia Sasà che Gian vengono trascinati dal vento insieme alla lettera O insanguinata appiccicandosi alla parete adiacente. L'altra parte del mio corpo striscia verso il corpo di Aurelio e mi appiccico al suo collo. Inizia a piovere.
Accarezzo il pelo fradicio e appiccicoso per il sangue del cane, il suo respiro è affannoso e il battito debole. Con delicatezza gli tolgo il collare e gli sussurro. "Senti la pioggia che ti colpisce, ma sappi che nei campi elisi che ti attendono è bel tempo." Gli chiudo gli occhi e me ne vado.
La bestia guaisce incapace di reagire mentre gli stronzi ridono compiaciuti per la loro tortura al povero animale. Vorrei potermi staccare dal muro per allontanarli e salvare quella povera bestia. Impreco dentro di me quella bambina che ha mi scritto (Love and Peace) e versato quella polvere della vita facendomi provare pensieri ed emozioni. Almeno poteva evitare di farmi gli occhi sulle O e l'orecchio sulla P.
"Guarda è quasi morto!" Ride il più grosso dei ragazzi sollevando la testa sanguinante del cucciolo. La lingua a penzoloni del cane è ricoperta di sangue.
Quello più secco dei ragazzi afferra un sasso per terra. "Gian, spacchiamogli la testa, così finisce di soffrire."
Il terzo toglie la cintura e forma un cappio. "No Aurelio. Strozziamolo, così muore più lento." I due amici annuiscono.
La povera bestia si dimena per non farsi ficcare la cintura al collo ma i ragazzi lo tengono fermo per la collottola impedendogli di fuggire. Infilateglielo iniziano a tirare.
Sento un improvviso calore. Ogni molecola della mia vernice si contrae per salvarlo.
"Ragazzi..." Mi indica secco. "Ma quella scritta si è mossa!"
"Bro, le scritte non si muovono, vero Sassà?" Il grosso continua a sollevare con la cintura il cane schiumante che si dimena sempre di meno, Sasà è distratto a guardare la povera creatura.
Ancora quella vampata, e di nuovo riesco a muovermi di qualche millimetro.
"Ecco lo ha fatto di nuovo!" Grida Aurelio terrorizzato. Bene sto venendo a prendervi.
"Se non la pianti ti faccio fare la fine di questo cane." Lo minaccia Gian.
"Gian l'ho vista pure io la lettera si è mossa."
L'energumeno mi fissa con il cane in mano. Mi sta sfidando o è solo curioso? Non importa mi tocca agire.
Il mio corpo di vernice brucia come l'inferno. Piccoli frammenti delle mie lettere si staccano e si muovono verso i ragazzi. Quando la mia L entra nell'ombra di Sasà inizia a gridare appena il suo corpo si rimpicciolisce e assumere le sembianze della lettera. La E e la V invece si appiccicano insieme su quello grosso. Le sue mani si appiattiscono e perde la presa della cintura facendo cadere il cane esamine. Tra le bestemmie degli amici il suo corpo enorme continua ad appiattirsi fino a diventare bidimensionale come me. Il magro piange disperato a vedere quello che è successo ai suoi amici e corre terrorizzato alla vista della O che lo insegue. Lo avvolge intorno al collo decapitandolo.
Sia Sasà che Gian vengono trascinati dal vento insieme alla lettera O insanguinata appiccicandosi alla parete adiacente. L'altra parte del mio corpo striscia verso il corpo di Aurelio e mi appiccico al suo collo. Inizia a piovere.
Accarezzo il pelo fradicio e appiccicoso per il sangue del cane, il suo respiro è affannoso e il battito debole. Con delicatezza gli tolgo il collare e gli sussurro. "Senti la pioggia che ti colpisce, ma sappi che nei campi elisi che ti attendono è bel tempo." Gli chiudo gli occhi e me ne vado.