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Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 22 ottobre 2024, 2:10
da antico
BENVENUTI ALLA BEPPE RONCARI EDITION, LA SECONDA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 185° ALL TIME!Questo è il gruppo LUCIA della BEPPE RONCARI EDITION con BEPPE RONCARI come guest star. Gli autori del gruppo LUCIA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo RODRIGO.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo RENZO. Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da BEPPE RONCARI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso. Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK DODICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti
RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LUCIA:ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti, ore 00.08, 3564 caratteri
Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo, ore 23.30, 3976 caratteri
Asso di picche, di Manuel Marinari, ore 00.58, 3981 caratteri
Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan, ore 00.27, 3957 caratteri
Flatlandia, di Giulio Palmieri, ore 00.58, 3575 caratteri
Pioggia, di Alexandra Fischer, ore 22.30, 3942 caratteri
Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia, ore 22.54, 3072 caratteri
Rapporto spaziale, di Pvonin, ore 00.18, 3997 caratteri
Essere il loro specchio, di Simone Regolo, ore 00.45, 3974 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 31 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo RODRIGO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 1 NOVEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo RODRIGO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora:
per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro. Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo. Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la
classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo RODRIGO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti. BUONA BEPPE RONCARI EDITION A TUTTI!
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: martedì 22 ottobre 2024, 15:58
da Scalo
Ciao! Ecco la classifica i miei commenti sui racconti del gruppo LUCIA:
[list=]Sorveglianza magnetica
Essere il loro specchio
Ultimo fotogramma
Sarò scintille
Pioggia
Rapporto spaziale
Asso di picche
Aggeggi strani
Flatlandia[/list]
Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan, ore 00.27, 3957 caratteri
Molto attinente al tema, e bel setting da spionaggio fantascientifico. Alcune trovate sono ottime, soprattutto l'ambrosia elettronica, la percezione magnetica. Si legge bene. Il dialogo finale mi ha convinto meno, alcune cose sono un po' esasperate. Sicuramente è, più che un racconto in sé, una parte di qualcosa di più ampio. Bene che si sia speso poco tempo per la lore, dando spazio agli eventi. L'ho apprezzato.
Essere il loro specchio, di Simone Regolo, ore 00.45, 3974 caratteri
Buoni i dialoghi, convincenti. Il tema passa sia dall'espediente dello specchio, usato più volte, che dall'argomento delle relazioni poliamorose. Si legge volentieri, è molto fluido. Bello l'inizio, così secco, freddo, quando l'argomento non lo è per niente. C'è però una certa freddezza generale, la freddezza di una superficie a specchio. Avrei evitato di indicare a che gioco sta giocando il protagonista.
ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti, ore 00.08, 3564 caratteri
Ammetto di non aver ben capito la dinamica: c'è un padre violento e autoritario, i cui pensieri vediamo in corsivo, mentre in tondo presumo sia il figlio che ha sparato - dato che parla di "pavimento pulito da mamma". Mi sfugge però perché sia ferito anche il figlio.
I pensieri del padre violento sono ottimi nella parte finale, mi hanno convinto meno alcuni precedenti.
Qui passi in seconda mentre il resto è in prima: "Il sangue macchia il pavimento e si spinge fino alle tue All Star bianche. Fai due passi indietro, per non sporcarle."
Scritto bene, asciutto, dritto al punto. Attinente al tema. Ben gestito i cambi fra uno e l'altro, sebbene lo spazio fosse poco.
Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia, ore 22.54, 3072 caratteri
Racconto dal POV di un portatile, ben scritto, fluido, si legge volentieri. Attinente al tema. Mi è piaciuto come ha trasmesso la stanchezza nevrotica del portatile per il comportamento del suo proprietario. Finale sopra le righe, con il computer che si immola: ci sta. Avrei assolutamente evitato la chiosa finale che esce dal POV. Fuori posto.
Pioggia, di Alexandra Fischer, ore 22.30, 3942 caratteri
Bella l'idea del POV di una mano. Resa bene soprattutto all'inizio, si entra subito nel racconto. Fluido, scorrevole. Troppe azioni. Forse avrei preferito più focus sulle sensazioni della mano al contatto con le cose, più che i gesti della mano e basta. Le parti migliori sono quando incontra altre mani. Un po' didascalico quando ripete il soggetto più volte (ad es "La mano piccola e affusolata ripetuto varie volte di fila). Togliendo un po' di azioni e facendomi capire di più le sensazioni, migliorava molto.
Rapporto spaziale, di Pvonin, ore 00.18, 3997 caratteri
Approccio hard sci-fi con l'espediente dello stile da rapporto scientifico, così da settare l'ambientazione nel minor numero di battute possibili. Buono. Si capisce che l'intento è di usare il pov di un alieno che analizza gli umani: a mio avviso però il pov alieno in questione è troppo umano, e si riduce a "non dire che sono umani" gli esseri che incontrano, descrivendoli in modo che si capisca che lo siano, senza doverlo dire. Un po' cliché. I dialoghi non mi sono piaciuti, non capisco perché la donna parla così - ok che pensa sia un costume di halloween, ma resta il fatto che mi suona poco credibile. Attinente al tema.
Asso di picche, di Manuel Marinari, ore 00.58, 3981 caratteri
Non molto attinente al tema, nel senso, non ci vedo nulla di insolito: è una scena piuttosto classica da storia urbana e violenta, con personaggi da galera e il tipico bar "peggiore di Caracas". Un po' troppo sboccato, ma questi sono gusti. Buoni i dialoghi. Il fatto che la morte del protagonista sia una vendetta ordita dalla cameriera, a mio avviso pretendeva che la cameriera avesse un qualche ruolo nel finale, mentre resta fuori scena.
Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo, ore 23.30, 3976 caratteri
la narrazione è dal punto di vista di quello che - si scopre solo alla fine - è uno specchio. I riferimenti a Biancaneve sono molteplici, contestualizzati ad oggi, ma si perde un po' il senso della storia che si vuole raccontare. Per lunghi tratti, non si capisce esattamente cosa sta succedendo: inganna molto l'aggeggio strano, che alla fine è un telefono, e tutto il discorso sui tarocchi. Un po' confusionario, compresa la parte dove appare qualcuno dalla parete.
Flatlandia, di Giulio Palmieri, ore 00.58, 3575 caratteri
Ora, Flatlandia è una storia molto vecchia, non so se questo racconto sia derivativo, uno spinoff, o una rielaborazione. Non ho letto l'originale. Chiaro che, considerando il tema del contest, sicuramente lo rispetta. Carino il punto che si comporta da animaletto. Così, estrapolato da un suo contesto, non succede granché. Lo considero più un Divertissement che un racconto vero e proprio.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: venerdì 25 ottobre 2024, 16:53
da Mauro Bennici
Ecco la mia classifica
- Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan, ore 00.27, 3957 caratteri
- Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia, ore 22.54, 3072 caratteri
- ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti, ore 00.08, 3564 caratteri
- Rapporto spaziale, di Pvonin, ore 00.18, 3997 caratteri
- Essere il loro specchio, di Simone Regolo, ore 00.45, 3974 caratteri
- Pioggia, di Alexandra Fischer, ore 22.30, 3942 caratteri
- Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo, ore 23.30, 3976 caratteri
- Asso di picche, di Manuel Marinari, ore 00.58, 3981 caratteri
- Flatlandia, di Giulio Palmieri, ore 00.58, 3575 caratteri
Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan, ore 00.27, 3957 caratteriOttimo racconto e perfettamente in tema. La percezione della visione attraverso l'olfatto della mosca drone aumenta la sensazione di realtà.
Il tutto suona più di incipit che di opera autoconclusiva che io ho apprezzato.
I caratteri sono tiranni, ma sul conto alla rovescia un bel ping-pong tra numeri e gelosia dell'agente ci poteva stare. Un modo per fare aumentare la tensione più della pistola che spunta fuori dal nulla.
Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia, ore 22.54, 3072 caratteriPer sicurezza, questo testo è stato scritto sfiorando i tasti e ringraziando il portatile :D
Racconto molto divertente e ben riuscito, bravo!
Andando nel losco. Questa frase mi ha lasciato qualche dubbio "Il nostro algoritmo mi ucciderà.".
Così come l'inciso finale, stava meglio come frase urlata dal portatile come beffa finale. Dettagli :)
ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti, ore 00.08, 3564 caratteriIl racconto è terrificante quanto basta. La visione malata del padre è chiara e arriva in modo intenso.
Lo stile è scorrevole, forse anche troppo visto che a parlare è un uomo che sta andando incontro alla morte. L'ultimo paragrafo lo avrei immaginato composto da frasi piccolissime. A spezzare il ritmo, finezze.
Così come "la mamma" mi ha stonato, non so perché i miei occhi si aspettavano un "tua madre".
Rapporto spaziale, di Pvonin, ore 00.18, 3997 caratteriTema centrato. Scrittura un po' pesante per l'assenza di dialoghi, ma siano nella testa di un alieno e ci può stare.
Lo stile da rapporto di missione funziona.
Ci si perde un po' nella fase finale. Per esempio, la frase "Dove hai trovato quel costume di Halloween?" mi allontana dalla scena. Forse perché arriva dopo il tutto, o per "quel" che mi fa immaginare che il costume lo abbia tolto.
Non è facile capire in cosa l'alieno è diverso e perché. È un alieno, ma dobbiamo pur sempre comprendere il suo agire con il nostro limitato intelletto umano. Nel complesso, mi sono divertito :)
Essere il loro specchio, di Simone Regolo, ore 00.45, 3974 caratteriNon male i primi due atti del racconto. Il terzo è troppo distaccato, le emozioni di Ryu sono raccontate ma non vissute. Non sono riuscito a sentirle. Sarà che sono troppo legato al "vedere".
Il punto di vista è di certo insolito e non di facile rappresentazione in così poche battute. La storia meriterebbe un'estensione ;)
Pioggia, di Alexandra Fischer, ore 22.30, 3942 caratteriPunto di vista sicuramente insolito e coinvolgente. Tema super centrato.
Giocare sulla sensorialità della mano non era facile e l'assenza si avverte nella sequenza delle azioni.
Così come immaginare che la mano agisca da sola. Non tanto per l'assenza di occhi e orecchie, ma perché alcune azioni non riesco a vederle se non in "due".
Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo, ore 23.30, 3976 caratteriTi confesso che a leggere i pensieri dello specchio ho pensato per un attimo che si parlasse di un gatto, ma il termine padrona mi stonava se riferito al felino domestico :D
Il colpo a sorpresa non è seminato a dovere, poteva essere altro e non so se sarebbe cambiato il flusso. Lo specchio risulta spocchioso e privo di empatia per la sua padrona, quindi poco "simpatico" dal mio punto di vista (come lettore).
Asso di picche, di Manuel Marinari, ore 00.58, 3981 caratteriIl racconto non mi convince. La ragazza sta per uccidere un uomo e sembra la cosa più naturale del mondo, come se lo avesse sempre fatto. Serve un cliente con un bicchiere avvelenato e non vediamo le sue paure, le sue ansie.
Nemmeno un gesto di insicurezza, una mano che traballa.
Sulle descrizioni del bar pesa l'assenza di sensorialità. Ho avuto l'impressione di un'immagine da film più che di una pagina di letteratura.
Il primo paragrafo mi ha costretto a tornare indietro nella lettura: "Non metto piede qui dentro" suggerisce che lui sia già dentro il locale.
Flatlandia, di Giulio Palmieri, ore 00.58, 3575 caratteriMi sono perso tra decagono, cani e gatti. Troppi dialoghi senza azione o descrizione mi hanno creato confusione. Poche informazioni frammentate che non lasciano il tempo per comprendere le regole del mondo.
Probabilmente è il soggetto ad essere già stato raccontato in troppe versioni ad aumentare il senso di straniamento. Il pezzo "Subito Triangolo prese a ridere, allargando le tacche della sua piccola bocca, tra i due occhi. Forse ha capito pensò Cerchio." ha di nuovo cambiato quello che stavo pensando.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: domenica 27 ottobre 2024, 21:43
da Dash J. Benton
Ciao a tutti!
Un gruppo tosto con racconti ben scritti.
Ho cercato di privilegiare la coerenza interna del racconto, la chiarezza e ovviamente la sua capacità di farmi empatizzare/divertire.
Alla fine spesso é solo una questione di gusto.
1.ULTIMO FOTOGRAMMA
2.Essere il loro specchio
3.Sarò scintille e poi un bel niente
4.Asso di picche
5.Rapporto spaziale
6.Pioggia
7.Flatlandia
8.Aggeggi strani
9.Sorveglianza magnetica
ULTIMO FOTOGRAMMA
Ciao Elisa,
complimenti per il racconto.
Aspetti che ho trovato positivi:
un’interpretazione originale del tema;
un’alternanza ben gestita tra le azioni e i pensieri del protagonista;
sei riuscita a farmi detestare il protagonista e a farmi fare il tifo per suo figlio, nonostante quest’ultimo sia divenuto un assassino, e in pochi caratteri ci fai immaginare tutta una vita di soprusi, abusi e maltrattamenti e a caratterizzare bene il padre (un po meno il figlio, ma ci sta).
Aspetti meno positivi:
Qualche piccolo refuso e qualche piccola scelta stilistica che secondo me appesantisce la lettura (per esempio quel “lo” senza apostrofo proprio nella prima linea).
I pensieri del padre sono talmente lunghi e articolati che a momenti mi sono risultati inverosimili considerando che questo tizio ha un buco nella pancia e si sta dissanguando al punto che ha la vista sfocata.
Ma in generale il mio giudizio è molto positivo!
Buona edizione!
Aggeggi strani
Ciao Gaia!
Ritengo che il tema sia rispettato. In effetti la tua interpretazione non è molto dissimile dalla mia (un oggetto nel tuo caso, un animale nel mio, che osservano quello che succede in una casa).
Confesso però che il racconto non mi ha entusiasmato.
Ti do qualche elemento.
Per prima cosa non capisco perché lo specchio riconosce la toletta, la giacca, la porta etc ma non il telefono. Ok, il telefono è più moderno, ma sicuramente avrà sentito la sua padrona menzionarlo in qualche conversazione? Tra l’altro il fatto di sapere che l’altro aggeggio strano è un telefono non avrebbe cambiato la dinamica della storia. Di conseguenza anche il titolo mi sembra metta l’accento su un aspetto della storia che per me non è il più interessante.
Forse hai voluto giocare sul fatto che i telefoni sono diventati i nuovi oggetti magici a cui porre tutte le nostre domande, come nelle favole erano gli specchi? Se è così, è un’idea molto interessante ma a cui si arriva a fatica (almeno per me) leggendo il racconto.
Infine, c’è il colpo di scena del fantasma della sorella che arriva e conosce i segreti dello specchio: perché li conosce? Com’è rilevante per la storia? È solo per avere qualcuno che ci rivela che si tratta di uno specchio magico? Insomma, mi è sembrata una conclusione un po’ debole.
Spero di non aver mal interpretato qualcosa!
Buona edizione!
Asso di picche
Ciao Manuel!
Bel racconto. Mi è piaciuta la tua interpretazione del tema.
Ci sentiamo tutti protagonisti della nostra storia e dimentichiamo che a volte siamo solo comparse (o persino i cattivi!) nella storia di qualcun altro.
Ben descritta l’ambientazione e sei riuscito in pochi caratteri a farci capire il background della storia.
Se devo trovare dei difetti, i dialoghi sono un po’ esagerati: si direbbe che i protagonisti si sforzano di sembrare cattivi più di quanto non lo siano realmente.
Poi due punti per me poco chiari: questo paragrafo sembra suggerire che ci siano due donne dietro il bancone (la ragazzina e poi la tipa), ma penso sia sempre la stessa? “ C’è una ragazzina tatuata a spillare birre. Avrà una ventina d’anni e riempie i boccali a due tizi in piedi davanti a lei. La tipa dietro il bancone non mi molla un secondo con lo sguardo. ”
E poi la frase del fratello maggiore-fratello minore: oltre ad essere forse non necessaria, non è chiaro se i due sono veramente fratelli o è un modo di dire.
Comunque una buona prova!
Sorveglianza magnetica
Ciao Andrea!
Un racconto fantascientifico interessante, e con una buona prosa ma, se posso permettermi, non all’altezza di altre tue prove.
In particolare ho notato una serie di incongruenze che mi hanno sorpreso e che hanno reso il racconto meno godibile.
1. Non è chiaro se la voce narrante (l’agente menzionato nella prima frase) sia la mosca-drone stessa o qualcuno esterno che controlla la mosca, che quindi è solo un oggetto inanimato.
2. La Mosca ha chiaramente una tecnologia di sorveglianza avanzata ma poi dice “credo che si tolgano i vestiti”: perché “credo”??
3. La Mosca/agente è offesa dal giudizio del Sorvegliante, ma poi si spinge ben oltre e interviene direttamente perché è gelosa di Anna.
4. La Mosca riflette sul fatto di non poter intervenire direttamente per distrarre l’uomo, ma poi lo colpisce in faccia facendogli sbagliare mira.
5. Chi sono i Loro da cui la mosca deve difendere Anna? Le sue proprie guardie del corpo?
Infine, non mi sembra che il tema sia rispettato a pieno. Qual è il punto di vista insolito?
Flatlandia
Ciao Giulio.
Il racconto è ben scritto, niente da dire su ritmo, grammatica etc.
Però ti confesso che sono ambivalente sul contenuto.
Da un lato, non mi ha appassionato, nel senso che non sono riuscito ad empatizzate con i protagonisti ne a capire a pieno i riferimenti che sicuramente ci sono. Se è vero che per due figure piatte uscire dal piano è un’avventura che cambia la vita, dal mio punto di vista di lettore a 3 dimensioni non è niente di speciale, se capisci cosa intendo.
Dall’altro lato, ho apprezzato il coraggio di prendere un punto di vista sicuramente estremo e di cercare di raccontare un mondo a due dimensioni, cosa che ritengo tu abbia fatto molto bene (con forse l’eccezione delle Pentagone: perché inserire il genere in un mondo di figure geometriche?)
Buona edizione!
Pioggia
Ciao Alexandra!
Che dire: hai preso il punto di vista di una mano e lo hai portato fino in fondo! Un esercizio di coerenza notevole perché mi sembra tu sia riuscita a rimanere sempre fattuale, senza dare alla “mano” sembianze umane o conoscenze che non avrebbe dovuto avere. Ci dici che fa delle cose ma non perché le fa, e in un racconto così questo va bene. È interessante vedere come dal punto di vista di una mano, ci sono cose che non hanno senso ma anche cose piacevoli o spiacevoli.
Ho apprezzato anche il ritmo de racconto e non ho trovato problemi di forma.
Allo stesso tempo, ci racconti un episodio un po’ banale: supermercato, spesa, casa. L’unico episodio che mi incuriosisce è il gatto ritagliato e incollato, perché è appunto un po’ inusuale.
Immagino che il racconto mi sarebbe piaciuto di più se avesse fatto intravedere un evento più insolito. Tipo: apre la porta di casa, prende un coltello, infila il coltello nel petto di un uomo tre volte, prende lo straccio e pulisce il sangue, prende il bavero della giacca e trascina un corpo in giardino, poi passa la serata a sfogliare un libro.
Buona edizione!
Sarò scintille e poi un bel niente
Ciao Cristiano!
Una bella prova la tua che mi ha fatto sorridere alla fine.
Confesso che in prima lettura determinate scelte di linguaggio mi erano sembrate bizzarre, ma allo stesso tempo non avevo identificato la voce narrante. In seconda lettura e sapendo chi parla, è stato divertente vedere quanti indizi ci avevi dato senza scoprirti troppo.
Divertente la frase finale che ci conferma che il portatile ha ragione: non è un piagnone, è proprio vero che il suo proprietario lo tratta male!! :)
Ad un certo punto nel testo hai usato una parola che mi è sembrata poco adatta (tizio, per riferirti ad un oggetto) ma è un dettaglio.
Rapporto spaziale
Ciao PVronin!
Mi è piaciuto lo stile tipo rapporto e anche il gioco di parole del titolo (rapporto di missione e rapporto sessuale).
Per il resto sono abbastanza allineato con i commenti che mi hanno preceduto. La prontezza della donna nell’andare a letto con l’alieno si spiega un po’ tardi nel racconto, e ho davvero faticato a capire la parte finale (dai commenti poi ho capito che è il suo compagno che lo rincorre).
Tra gli aspetti positivi una narrazione divertente e il tema fantascientifico, che a me piace!
Buona edizione!!
Essere il loro specchio
Ciao Simone,
Un racconto scritto bene su un tema complicato.
Hai reso molto bene i sentimenti dei protagonisti senza nominarli: il braccio teso di uno, l’altro che quasi rovescia il brodo. Inoltre introduci bene i dialoghi senza usare o usa do molto poco i vari “disse”, “spiego”, “rispose” etc
La frase iniziale fa intendere che Sebo sta narrando quello che gli ha raccontato Lisa (ci ho messo un po’ a capirlo). Un bel trucco narrativo per evitare un salto di punto di vista che però mi sembra sia un po’ naufragato perché la storia ha troppi dettagli: dubito che Lisa abbia parlato a Sebo della posizione degli specchi, no?
Detto questo, il salto di punto di vista poi lo fai lo stesso visto che passiamo da quello di Sebo a quello di Ryu nella parte finale. A questo punto avrei forse optato direttamente per un narratore onnisciente, ma è questione di gusto.
Concordo con chi ha detto che i dettagli sul videogioco sono forse superflui.
Altro dettaglio: l’ordine della seconda e terza frase per me è da invertire (prima sale in macchina, poi l’accompagna al lavoro)
In generale una bella prova con margini di miglioramento.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: domenica 27 ottobre 2024, 21:56
da SalvatoreStefanelli
Ecco la mia personale classifica. Devo ammettere che nessun racconto mi ha colpito particolarmente ma in media sono tutti dei buoni racconti o con delle buone potenzialità.
1 – Sarò scintille e poi un bel niente
2 – Pioggia
3 –Sorveglianza magnetica
4 – Rapporto spaziale
5 – Aggeggi strani
6 – Asso di picche
7 – Flatlandia
8 – Ultimo fotogramma
9 – Essere il loro specchio
I commenti sono inseriti secondo l'ordine che appare in questa pagina
ULTIMO FOTOGRAMMA
Elisa,
eccomi qua anch'io a dirti la mia sul tuo racconto.
Devo confessarti che le primissime frasi mi sembravano di non facile interpretazione, ma già dalle successive il quadro era tutto ben chiaro. Una storia scritta bene, tranne alcune piccolezze, poche (tipo questo "giocarci", che trovo fastidioso e avrei preferito "giocare": "che ti puoi giocarci anche la casa"). Il tema è centrato e lo sviluppo ha mostrato una strada inusuale e questo è un bene.
Come qualcuno ha notato, i pensieri del padre sono un po' troppo lunghi e lineari per un uomo ferito a morte e in fin di vita.
Trovo che, invece, il "lo" iniziale non apostrofato, che qualcuno ti ha fatto notare come poco scorrevole, sia né pesante e né sbagliato.
Concludendo, un buon racconto, particolare, anche se non proprio nelle mie corde.
Rileggendolo mi sono accorto di una cosa che ora ti dico e che inficia ancora di più il racconto, second me. C'è una incongruenza forte quando il padre parla della verità e dice che lui, a differenza del figlio è un uomo perché sa dire la verità, poi, poco dopo, dice che il figlio è un uomo perché lo ha ucciso. Non ha senso, si contraddice in pochi attimi e non sta bene.
AGGEGGI STRANI
Ciao Gaia.
Eccomi da te con le mie impressioni.
La tua favola non favola mi sembra una buona idea, anche se un po' di confusione la crea: io, per esempio, ero convinto fosse un gatto sino quasi alla fine (e questa cosa, mi sembra di aver capito, era il tuo scopo).
Sul fatto che non riconosca gli oggetti, no, questa cosa non mi sembra credibile: se vive con una persona e nella sua casa, almeno che non ci sia appena entrato, ha tutti i modi di sapere il nome delle cose che lo circondano, ancor di più essendo magico; posso dartela buona sul mantello con le maniche lunghe ma il telefono chissà quante volte lo avrà sentito nominare.
Sul fatto che solo la sorella morta si accorga che lo specchio sia magico ci sta bene. Sul perché il fantasma appaia solo quando l'altra sorella è andata via, devo dirti che mi sembra una forzatura. Anche per me il titolo non dà lustro alla storia.
Non ricordo bene la favola di Biancaneve, ma lo specchio poteva parlare solo se interrogato?
Storia piacevole ma non eccellente, secondo me.
ASSO DI PICCHE
Eccomi anche da te, Manuel.
Passo subito a dirti cosa penso del tuo racconto.
In effetti vedo un'attinenza labile con il tema, proprio al limite. In quanto alla storia, mi è piaciuta ma non è manchevole di difetti. Non ricordo chi ti ha fatto notare la prima frase come errata, io penso invece che non ci sia nessun errore se mi figuro il protagonista appena fuori la porta del locale. Un po' di confusione la dà la frase sulla ragazzina e la tipa dietro al bancone, ma non più di tanto, però avresti potuto metterla meglio. Il dialogo tra il nano e Massi ci può stare, però è vero che non si capisce se i due sono davvero fratelli, come farebbe supporre il primo scambio di battute tra i due e il pensiero del protagonista, anche perché un fratello deve avercela davvero a morte con l'altro per godere del suo avvelenamento. Ecco, quello che proprio mi ha stonato di tutta la storia è Massi: lui cosa c'entra con la storia della rapina? Perché dovrebbe dare dei soldi al nano? C'era anche lui? Non mi sembra da come hai descritto la rapina. E se c'era, perché non ha dato una mano a salvare Roberto? Il nano se ne scappa perché ha i poliziotti alle calcagna e Massi non fa nulla? Non scappa con lui? Non finisce in galera? Bensì sa che il fratello ha lasciato l'amico Roberto a morire, non lo va a trovare in galera e poi gioisce quando la ragazzina lo ammazza? Non mi quadra bene questa cosa. Massi e la ragazza sono una coppia o è il solito trantran tra cliente e cameriera carina? Anche questo è poco chiaro, anche se non così importante. La ragazza è la figlia di Roberto, possibile che il nano non noti nessuna somiglianza con il padre? Ok, sto dicendo troppe cose anche di poca importanza, forse. Comunque avrei reso la parte di Rebecca un po' più pregnante, almeno nel finale. Dimenticavo, l'ultima frase mi sembra non credibile.
SORVEGLIANZA MAGNETICA
Ciao Andrea.
Ecco cosa penso del tuo racconto.
Tema centrato; in effetti il punto di vista è molto insolito.
Primo problema, per me: non si capisce bene chi sia il protagonista, l'idea che mi sono fatto è che sia qualcuno delle dimensioni di un insetto ma che non sia la mosca, che potrebbe invece fungere da mezzo di trasporto. Solo che proprio non lo si capisce bene, anzi capita di confondersi tra i due in più occasioni, salvo capirlo continuando a leggere.
Secondo problema: se vede allora non può credere che una stia accadendo, lo sa.
Terzo problema: sembrerebbe che la donna sia una persona importante che si sia portata un amante in camera, poi, al suono dell'allarme antiincendio decide di allontanarlo ma si scopre che l'uomo è un killer e la vuole uccidere e il protagonista lo ferma uccidendolo; perché poi deve farla scappare prima che arrivino quelli del sorvegliante? Perché quei Loro sono gli uomini del sorvegliante, vero? Almeno che il progetto iniziale fosse proprio quello di uccidere la donna, ma in questo caso pure ci sarebbe una incongruenza: il protagonista non sapeva che ci sarebbe stato anche l'uomo.
Insomma, grande potenziale ma con alcune pecche che ne inficiano, secondo me, la bellezza.
FLATLANDIA
Ciao Giulio. Eccomi a dirti la mia sul tuo racconto. Parto subito col dirti che non conosco il racconto di Abbott, mia pecca, però ho trovato il tuo molto carino. Avrei evitato, come già altri ti hanno detto, l'inserimento di cani e gatti, per le Pentagone potrei sorvolare. La storia mi ha fatto simpatia, anche se avrei voluto capirci di più di questa che mi sembra una grande metafora. Per il resto mi sembra scritto bene e non mi ha dato alcun fastidio il fatto che sia quasi un grande dialogo e pochissima descrizione.
PIOGGIA
Ciao Alexandra, ben trovata.
Ho apprezzato molto il punto di vista insolito scelto, davvero particolare. Non hai scritto sbavature e la mano è sempre centrata. In effetti mi è capitato spesso di cercare la seconda mano e di ritrovarmi a "mani vuote". La cosa che mi è piaciuta di meno è la trama sin troppo semplicistica, senza picchi emotivi. Altra cosa che mi è sembrata strana e l'episodio del ritaglio del giornale, mi è apparso fuori dal contesto, anche per l'inserimento subito dopo il rientro a casa. A proposito del rientro, quando descrivi i vari passi sino al momento in cui entra in casa, mi ha fato pensare che succedesse qualcosa di cattivo all'improvviso, tipo che la mano viscida l'aveva seguita e la uccidesse. Insomma, avrei gradito un colpo di scena.
SARÒ SCINTILLE E POI UN BEL NIENTE
Cristiano, ci sono. Eccomi qui anch'io a dirti la mia sul tuo racconto.
Il punto di vista di un computer fa centrare il tema alla grande. Storia che scivola via bene e facile, divertente oltre la drammaticità della trama. Concordo con chi ha detto che il cambio di punto di vista finale non c'entrava nulla e che il protagonista avrebbe dovuto lui concludere con una incazzatura. Capisco che tu abbia voluto inserire la controparte dello scrittore per fare la "battuta" che coinvolgesse l'edition, però continuo a trovarlo fuori luogo.
RAPPORTO SPAZIA*LE
PVronin, sono qui anch'io per dirti la mia sul tuo racconto.
Parti bene e l'idea mi stuzzica. Poi la pioggia mi dà il primo colpo d'arresto; ce ne sarà almeno un altro. Sul perché l'alieno non riconosca bene femmina e maschio mi sorge qualche perplessità, anche sul fato che "rimbalzi dentro" che non fa affatto umano e non vedo nessuna reazione straniata da parte delle donna. Altra perplessità, la prima frase di dialogo: quel "fai proprio schifo..." e subito dopo lo porta a letto per farci sesso non sembrerebbe avere senso a questo punto, lo ritrova un po' con il discorso del travestimento per Halloween, ma al momento chi legge non può saperlo e, almeno io, l'ho trovato un difetto. L'alieno usa una copertura per proteggersi che, suppongo, copra una parte dei suoi molteplici arti, però la donna trova i quattro arti che servono e anche il quinto, quello che le occorre per il sesso, con tutta facilità. Possibile che fili tutto così liscio?
L'altro colpo lo ricevo quando l'alieno definisce il compagno della donna come un essere simile a quelli del quarto pianeta del suo sistema, a parte la testa da nativo. Se sa riconoscere che esistono femmine e maschi, dovrebbe anche sapere come sono fatti; ci può anche stare che vedendoli vestiti non li sappia distinguere subito ma, perché non ha espresso la stessa impressione anche per la donna? Non mi puoi far credere che gli uomini assomigliano a quelli che lui conosce bene e le donne no.
Diciamo che il racconto mi ha fatto sorridere, l'ho trovato scritto abbastanza bene (un paio di errori di battitura ci stanno, specialmente quando si ha un tempo così tiranno per scrivere una storia), ma alcune cose non me lo hanno fatto apprezzare appieno.
ESSERE IL LORO SPECCHIO
Ciao Simone.
Allora, vediamo cosa dirti delle mie impressioni sul tuo racconto.
Parto proprio dalla prima frase. Così come l'ho vista io sembra un pensiero di Sabo e anche il resto della prima parte ci può stare che il pdv sia il suo. Poi, però, quando arrivo alla seconda parte, vedo che è ancora Sabo a raccontare e non mi ci trovo più: se la prima parte è quello che lui sa, come può non saperlo anche nella seconda parte, quando Lisa torna a casa? E, chiaramente la seconda parte non può essere vista dal pdv di Lisa.
La terza parte stacca e si sposta su Ryu e qui è più chiaro. Per la conclusione, sinceramente non mi è piaciuto quello che doveva essere il colpo a sorpresa: mi sembra molto poco credibile e tutte le storie, dato per scontato la tipologia, devono essere credibili. Forse mi dirai che è più un desiderio di Ryu, che si scopre amante dei rapporti "aperti" e quindi s'immagina la scena, però trovo che anche così stonerebbe con lo schermo del pc e anche con il divano, dove riprendi esattamente la scena finale descritta con Lisa e Sabo addormentati sul divano.
Il punto di vista insolito? Sì, si può considerare presente ma, per me, è molto labile, quasi nullo.
Per il resto, i dialoghi vanno bene e anche l'argomento scelto. Poca emotività in generale, soprattutto nel finale, ma non è un difetto grave.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: lunedì 28 ottobre 2024, 18:56
da Daniele
Ciao a tutti, gruppo tosto in cui mi è davvero spiaciuto dover dare posizioni fuori podio a racconti che in altre occasioni sarebbero state da primi 3 posti minimo, il racconto in posizione 7, per intenderci, lo avrei probabilmente messo secondo o terzo in altre occasioni. Ogni racconto aveva bellissimi spunti e punti di forza.
1 – Asso di picche
2 – Ultimo fotogramma
3 – Aggeggi strani
4 – Sorveglianza magnetica
5 – Flatlandia
6 – Sarò scintille e poi un bel niente
7 – Essere il loro specchio
8 – Pioggia
9 – Rapporto spaziale
Sarò scintille e poi un bel niente
Ciao Cristiano, grande che ti sei buttato in questa sfida!
Racconto ben scritto, la penna esperta si sente, anche troppo forse, per essere in questo caso la voce di un PC, ma si potrebbe giustificare che essendo il PC di uno scrittore...
Il racconto scorre godibile e forse il problema è che arriva senza troppi sussulti dove ci si aspetta che arrivi già dopo poche righe (anche il titolo "aiuta" un po troppo a smascherarlo).
Simpatica l'inversione finale in metà racconto, qualche edizione fa mi ci sono cimentato anch'io ed è sempre divertente (al Mannucci e al Maramonte fischieranno ancora le orecchie XD)
In bocca al lupo per l'edition, spero di rileggerti ancora da queste parti!
Ps ammettilo: non c'era nessun lupetto o dolcevita scuro, stavi già in pigiama!
Pioggia
Ciao Alexandra, piacere di rileggerti.
Una giornata tipo narrata dal.punto di vista si una mano. La narrazione è asciutta, diretta, avrei forse cercato di tematizzazione alcuni termini tipo "corse", mi immagino più un "volò" riferito a una mano. Avresti forse potuto giocare sulla frustrazione della mano che non può scegliere dove andare perché è attaccata al polso, e che deve toccare cose chr non vuole toccare perché fa, ma non decide. Qui ti limiti a una cronaca esterna, interessante per l'originalità del punto di vista, ma nella quale non c'è una vera e propria trama.
A rileggerti presto e in bocca al lupo per la gara!
Sorveglianza magnetica
Ciao Andrea, piacere di rileggerti!
Racconto interessante, bella l'idea di trasformare e decifrare le percezioni di una mosca drone, il tono action e l'ambientazione futuristica mi piacciono, ma ho avuto il problema di figurarsi il protagonista. Dove stava mentre la mosca spiava Anna? Stilisticamente, premettendo che non sono un integralista del mostrato a tutti i costi, vista la strada scelta, avrei puntato più sul mostrare il più possibile, ad esempio:
"La voce... mi trasmette stress e tensione" messo così e raccontato, mostrando invece questo stress e questa tensione sul protagonista mi avresti fornito anche gli elementi per immaginarmi il protagonista nella sua reale posizione, così mi immagino la mosca, e bene, ma mi manca lui. Così anche più avanti, ce ne sono altri di passaggi simili, e questa cosa avrebbe secondo me dato più enfasi al finale che arriva comunque coerente e ben strutturato.
Bell'idea e buon racconto secondo me, con qualche aspetto migliorabile.
In bocca al lupo per l'edition e alla prossima!
Rapporto spaziale
Ciao Pvonin, piacere di leggerti per la prima volta!
Tema senza dubbio centrato, l'idea c'è e l'inizio stile diario di bordo introduce bene tono e setting, anche se avrei spinto di più sulla caratterizzazione per renderla meno umana (non aver paura nel farlo, mi sentirei di dire, difficilmente risulterai esagerato in questi casi, a patto di rimanere comprensibile)
Le problematiche sorgono dopo.
Trovo incongruente il tema della non comprensione dei nostri termini (perché non sa cosa sia una femmina, ma la riconosce come tale? Perché invece conosce il termine bastone?)
Poi questo alieno arriva sulla terra e così dal nulla si trova davanti una donna nuda che vuole farci sesso? L'escamptage del costume ci sta anche, ma se lo usi prima per giustificare la cosa (del tipo, sono ad una festa di halloween e il suo ragazzo era vestito come l'alieno, troppo casuale, ma è già qualcosa, lei è mezza ubriaca, clichettissimo, ma meglio di niente, e gli salta addosso) che poi se lei pensa che sia un costume a un certo punto dovrà toglierglielo o quantomeno slacciare una zip in basso, a meno che non pensi che il costume sia un grosso preservativo che isola il partner per intero XD
L'intento è simpatico, ma se vuoi fare una cosa ironica devi spingerci più forte, a quel punto il ragazzo che li sgama e vuole menarlo ha un senso, altrimenti così è tutto un po forzato perché non c'è un motivo per cui la donna debba andarci a letto e per il resto di quel che succede.
Non preoccuparti se sarai in basso, almeno nella mia classifica, e continua a spingere forte su minuticontati. È una buonissima palestra, vedrai che racconto dopo racconto andrai sempre meglio, ci siamo passati tutti!
Spero di rileggerti presto e in bocca al lupo per l'edition!
Aggeggi strani
Ciao Gaia, piacere di leggerti!
Racconto simpatico, molto! Lo specchio è stato abbastanza gettonato in questa edition, ma nel tuo caso mi sono piaciuti i riferimenti a Cenerentola quando lo specchio si lamenta per il fatto che la padrona non chieda a lui quel che vuole sapere. La frase finale ci sta, ma avrei cercato di renderla in qualche modo più frizzantina per dare la bottarella finale. A una prima lettura mi è sembrata forse di troppo la parte sui tarocchi, ma in realtà ci sta anche quella sempre per il fatto che lo specchio rosichi perché si sente lasciato da parte.
Stilisticamente sempre ottima, ma ormai ti ho letto diverse volte e la tua penna si conferma sempre abile.
Bella prova, spero di ricapitare come tuo commentatore sia per il fatto che è un piacere leggerti sia perché è meglio non averti come rivale XD.
Alla prossima!
Asso di picche
Ciao Manuel, piacere di leggerti!
Bomba. Il tuo racconto mi è piaciuto un sacco. Un'unica pecca: avrei approfondito lo sguardo della ragazza quando lui la nota la prima volta, poi se volevi mantenere la sorpresa per il finale potevi anche calcare sul fatto che lui, non volendo essere preso dall'idea di andarci, con la ragazza, la ignorante di proposito.
La scrittura è bella dinamica, scorre alla grande, il colpo di scena arriva bene e le semine funzionano altrettanto bene.
Gran bella prova, sarai in alto in classifica.
A rileggerci presto e in bocca al lupo per l'edition!
Flatlandia
Ciao Giulio, piacere di leggerti!
Racconto simpatico, figo per certi versi e, secondo me, originale!
Avrei tematizzato ancora di piu evitando rimandi alla vita reale (cani e gatti avrebbero potuto essere altre figure geometriche o simboli, ad esempio)
Carino e stimolante il giochino di capire cosa potessero essere gli occhietti sulmlato curvo o la bocca immaginando sul piano cartesiano. Con qualche particolare in più e descrizione stile indovinello per il lettore sarebbe stato ancora più stimolante, ma mi hai fatto sentire un po come se fossi dentro autoCAD. Ho apprezzato!
In bocca al lupo per l'edition e alla prossima!
Ultimo fotogramma
Ciao Elisa, piacere di rileggerti!
Declinazione del tema molto interessante, con un protagonista spregevole che assapora la vittoria incurante del fatto che proprio quella vittoria ha portato alla sua morte. Molto bello. Forse un po' inverosimile il tono e la lucidità con la quale si esprime in questa condizione, ecco, non c'è sofferenza, ma da un lato ci sta se consideriamo l'effetto anestetico che ha questa vittoria su di lui.
Stilisticamente ti confermi sempre una gran bella penna, avrei evitato giusto qualche percettivo, ma sono sottigliezze.
Gruppo tosto, sono già molto indeciso tra quattro racconti che ho già commentato e me ne resta uno dal quale pure mi aspetto belle cose.
In bocca al lupo per l'edition e a rileggerti presto!
Essere il loro specchio
Ciao Simone, piacere di leggerti!
Racconto molto interessante e voce narrante altrettanto interessante e brillante. Sarò strano io, ma ho apprezzato i tre diversi narratori. Il tema è rispettato su due livelli secondo me, se ho capito bene: sia dal punto di vista della narrazione, sia dal fatto che la situazione venga vissuta in modi differenti dai tre protagonisti.
Una problematica potrebbe essere quella della scelta.del primo POV, ma solo per il fatto che poi questo POV non si ripresenta e sarebbe stato carino vedere l'ultima scena sempre dal POV della prima.
Il finale mi fa pensare e fare ipotesi sul perché lui veda gli altri due riflessi nello schermo. In genere non apprezzo molto questi espedienti, ma in questo caso mi ha stuzzicato (sono strano).
Sei in un girone di ferro con tanti altri autori bravi, non so ancora che posizione ti assegnerò, ma indipendentemente da essa il tuo racconto mi è piaciuto!
A rileggerti presto e buona edition!
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: lunedì 28 ottobre 2024, 19:24
da antico
Avete già ricevuto quattro classifiche. Oltre alla mia, ve ne dovranno arrivare altre cinque.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 ottobre 2024, 0:04
da Pretorian
Ecco classifica e commenti!
1)Asso di picche, di Manuel Marinari
Ciao, Manuel è piacere di leggerti.
Allora, su questo racconto sono abbastanza indeciso. Dalla sua ha uno stile immersi o, coinvolgente, con un mostrato deciso che non concede alcuna sbavatura al narrato e si esplica tutto nelle sensazioni e nei pensieri del POV, fornendoci un quadro forse un po' scarno in alcuni punti, ma efficace. Quindi, parafrasando l'antico, lo stile è decisamente da pollice in su.
Quando alla trama... MEH... il colpo di scena finale è telefonatissimo per chiunque abbia un minimo di conoscenza del noir e affini (per dire, a me ha ricordato l'incipit di Suburra, il film) arriva senza una vera costruzione narrativa che porti a un vero climax. Colpa sicuramente del poco spazio a disposizione ma resta il fatto che hai scelto un qualcosa che avrebbe forse meritato tre, quattro volte lo spazio che avevi a disposizione per esplodere nel modo in cui immagino avresti desiderato.
Bella prova in ogni caso, ma fai sempre attenzione a dosare quello che vuoi scrivere con lo spazio che hai!
2)Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia
Ciao Cristiano e piacere di leggerti.
Dal punto di vista stilistico, niente da eccepire: hai sfruttato l'immersività a tuo vantaggio per mantenere una perfetta ambiguità che esplode nel finale, quando si rivela che la storia è si quella di un rapporto tossico... ma non del tipo che ci aspetteremmo!
Se lo stile è ineccepibile, il racconto soffre della pecca di tutti i racconti metanarrativi di questo tipo (e faccio mea culpa perché, con il poco spazio e tempo a disposizione, la tentazione del metanarrativo è sempre forte per me su MC) ossia che è un racconto che alla prima lettura strappa un sorriso ma che, una volta che sai dove sta andando, non offre molto di più. Sai cosa? Forse con u paio di tocchi potresti renderlo anche più incisivo: giusto un cambio di carattere nel finale che permetta di rendere più evidente il cambio di pov e magari anche un paio di righe in più proprio sul finale, in modo da aggiungere colore e magari fare un rimando alle frasi che hai raccontato nella prima parte. Insomma, se proprio devi esplodere una volta sola, assicurati che il lettore ne sia abbagliato.
Alla prossima!
3)Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan
Ciao, Andrea è piacere di leggerti.
Ricollega domi a quello che è stato già detto dagli altri, lo stile è valido, ma il racconto soffre di una mancanza di background pesante. L'idea della spia che entra così tanto nella vita del bersaglio da innamorarsene è bella e potente, ma non sapendo cosa sta succedendo di preciso e perché lui la stia spiando, non sappiamo quali emozioni e scopi sono in gioco. L'assassino è in combutta con il Sorvegliante? Allora perché lui è sorpreso? E se non è così, perché il Sorvegliante è furibondo? In fondo, hai reso chiaro che non bastava l'esplosione per rendere chiaro lo spionaggio, perché il protagonista ha bisogno di muovere kl drone davanti ad Anna per farsi notare.
Un'ultima nota: l'idea della percezione magnetica è ottima, ma mi è sembrata un po' zoppicante nel momento in cui il protagonista è stato in grado di riconoscere che l'uomo abbia estratto l'arma. Non lo sta vedendo effettivamente, quindi come l'ha capito? Dalla posa?
Alla prossima!
4)Flatlandia, di Giulio Palmieri
Ciao Giulio e piacere di leggerti.
AHHHHH!!! LA MATEMATICA! IL MIO MORTALE NEMICO!!!!
Ehm... ok, ora mi riprendo.
Il racconto parte da una premessa interessante e la svolge anche abbastanza bene, mantenendo la fictio del mondo bidimensionale e geometrico abbastanza bene fino alla fine, eccezion fatta, come ti hanno già fatto notare, per cani e gatti, che non c'entrano nulla con la geometria (a meno che non sia una citazione... ma ora non la colgo). A parte questo elemento e al fatto che i dialoghi sono decisamente troppo prevalenti sull'azione, il punto debole della storia è il finale. Cerchio e triangolo raggiungono la singolarità e... poi? Nel senso, mi sembra di capire che vedano il sole sorgere, ma il poco spazio a disposizione lascia poco allo spettacolo che sarebbe dovuto trasparire da una scena come questa. è un finale troppo debole per un qualcosa che necessitava di una scena chiave per emergere. Guarda, ti faccio un esempio: hai presente l'episodio dei Simpson in cui Homer finisce nel mondo tridimensionale? Ha premesse vagamente simili alle tue e, in modo similare, si conclude con Homer che arriva nel nostro mondo. Il problema è che lì è stata costruita una scena che desse una propria conclusione umoristica, dando modo al ptotagonista di interagire un minimo con questo nuovo mondo, in modo che la battuta finale fosse più efficace. Tu hai puntato alla meraviglia, ma hai lasciato troppo poco spazio perché si esprimesse.
Peccato.
Alla prossima!
5)Rapporto spaziale, di Pvonin
Ciao, PVronin e piacere di leggerti.
Allora, il tuo racconto ha dalla sua il presentare un punto di vista originale e la struttura per così dire "Professionale" che aggiunge al tutto il sapore di una vera esplorazione. Sulla trama non c'è molto da dire: un alieno esplora una casa isolata, viene scambiato per una persona in costume da Halloween e la proprietaria di casa va a letto con lui. Ora, quì abbiamo il problema più grosso: anche volendo accettare che questa donna decida di fare sesso con uno sconosciuto mascherato da... bioh, caprone? Possibile che non si renda conto che non si tratta di una maschera? Hai usato un topos che è stato sfruttato a più non posso in film libri e cartoni animati, ma una cosa è la maschera che consente al mostro di parlare con la bella e magari anche di abbracciarla, ma addirittura di avere un rapporto sessuale? Insomma, fosse stata ubriaca e fatta è un conto, ma possibile che questa donna non si accorga che il costume non termina... dove dovrebbe?!
A parte questo, il modo con cui il pov si approccia alla cultura e biologia terrestre sembra essere contraddittorio. Insomma, in alcuni momenti gli risultano estranei i denti, il concetto di maschio e femmina e il cane (alla fine è un cane a inseguirlo, o sbaglio?) ma in altri momenti dimostra di aver avuto altri incontri e quindi da sapere cosa aspettarsi dai terrestri.
Insomma, racconto interessante, ma potevi dare di meglio.
Alla prossima!
6)Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo
Ciao, Gaia e piacere di leggerti.
Allora, la storia di una donna che riceve notizia di una tragedia da parte della sorella, vista dal punto di vista di uno specchio, che nel finale vede anche lo spettro della suddetta sorella, ha sicuramente un forte elemento di "insolito punto di vista". Ho anche apprezzato a livello stilistico la scelta di offrire quanto più possibile uno Show completo, ma questo forse ha trasbordato nella scrittura di alcuni passaggi poco chiari. Soprattutto il finale, in cui bisogna fare uno sforzo non tanto per capire che quello che compare sia il fantasma della sorella, ma sul perché lei pronunci quelle parole che sembrano fuori contesto. Non mi è, inoltre, chiaro se lo specchio avesse o no conoscenza di ciò che è successo alla ragazza. Oltre a questo, la scena dei tarocchi non aggiunge nulla alla vicenda e toglie spazio all'approfondimento dell'accaduto, che forse avrebbe meritato giusto un qualche elemento in più.
Buona idea, insomma, ma avrebbe meritato un approfondimento ulteriore.
Alla possima!
7)ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti
Ciao, Shangai e piacere di leggerti.
Allora, il racconto è abbastanza classico, gli ultimi momenti di un padre maschilista e violento che viene ucciso dal figlio che riteneva un incompetente. La storia sarebbe anche carina, ma è minata da una serie di problematiche. In particolare, a livello visivo, non ho ben compreso il perché hai alternato parti in corsivo e parti normali... ho pensato fossero i pensieri del POV, ma anche nella parte normale il POV si esprimono pensieri, quindi sono confuso.
Poi ci sono alcune espressioni non molto efficaci a livello stilistico, tipo "Spingo la mano sull'addome" (spingere? In che senso?) o "Il lago di sangue dilaga sul pavimento" che rendono ancora più debole la parte narrata, che dovrebbe costituire la spina dorsale del racconto.
Insomma, è evidente che è stato un lavoro partito da una premessa interessante, ma ha incontrato la fretta dovuta alle poche ore di Minuti Contati e purtroppo non ha potuto brillare al meglio.
Alla prossima!
8) Pioggia, di Alexandra Fischer
Ciao, Alex e piacere di leggerti.
Allora, tra tutti quelli del girone, forse il tuo è quello che più di tutti ha cercato di offrire un vero punto di vista insolito, ossia quello di una mano. Ho molto apprezzato lo sforzo di rendere tutte le azioni dal punto di vista della mano, attraverso la sua sensorialità e ciò è encomiabile. Purtroppo, il tuo tentativo di rendere l'immersività dell'esperienza si interrompe bruscamente con i dialoghi, che o non solo non aggiungono niente alla vicenda, ma interferiscono con il Pov. Pensaci: per tutto il tempo esprimi il racconto dal punto di vista della mano, ma il dialogo non apartiene alla mano stessa. è l'interazione più forte, ma non appartiene al pov e, quindi, lo indebolisce, ricordandoci costantemente che quello che vediamo interagire è solo parte di qualcosa di più ampio. Oltre a questo, come ti hanno sottolineato gli altri, il racconto pecca per l'assenza di una vera trama. Abbiamo la descrizione di una giornata, ma una sussequenza di fatti cronologici non fanno una trama. Anche storie come "Il Giorno" di Parini o "L'Ulisse" di Joice, pur narrando una sequenza cronologica di eventi, lo fanno perché ciò è funzionale alla narrazione, quindi il lettore ha necessità di seguire gli eventi in questo modo per cogliere la vicenda. Nel caso di questa storia, invece, il lettore arriva alla fine e pensa "si, ok... e quindi?".
Peccato.
Alla prossima, Alex!
9) Essere il loro specchio, di Simone Regolo
Ciao, Simone e piacere di leggerti.
Allora, di questo racconto ho apprezzato la scelta di approcciarsi al tema del poliamore, che è ancora qualcosa che il mainstream culturale italiano fatica a capire, così come ho apprezzato la metafora degli occhi riflessi negli specchi per indicare le emozioni dei protagonisti e il loro incontrarsi in un'unica cornice... almeno per la prima parte. Questo tipo di chiavi di lettura funziona quando è "sussurrata" al lettore, in modo che lui la colca il riferimento e lo comprenda, inquadrandolo nel messaggio del racconto e anche provando una punta di orgoglio per il proprio acume. Se, però, cominci a ribadire il concetto troppe volte (e quì lo fai almeno quattro volte, se non ho contato male) non stai più sussurrando il messaggio, lo stai urlando in faccia al lettore, cosa che non solo rompe l'equilibrio narrativo, ma rischia anche di dare a chi legge l'impressione che tu non lo ritenga abbastanza intelligente da capire un richiamo più sottile. A parte questo, il problema più pesante del racconto è lo stile, con un narrato pesante, che esplica soprattutto in un narratore che in alcuni punti è onnisciente (ma forse è sabo che pensa a ciò che ha raccontato Lisa, poi diventa Sabo (però restando in puroi narrato, visto che a un certo punti stacchi la narrazione diretta per fare un riassunto della serata tra lui e Lisa), poi torna onnisciente nel momento in cui si sposta su Ryu. Primo passo da fae per la prpssima volta, concentrati a mantenere stabile il narratore, poi il passo successivo sarà mantenere una più stretta attinenza tra storia e punta di vista. Show don't tell!
Alla prossima!
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 ottobre 2024, 16:35
da antico
Oltre alla mia, dovete ancora ricevere tre classifiche.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 ottobre 2024, 17:44
da gcdaddabbo
Sono in ritardo con i miei tempi abituali, ma ho voluto comunque dare almeno un giorno per replicare ai miei commenti. Ritengo che il tema fosse molto più ampio di quanto considerato dai più. Non ho inteso Punto di vista solo come PdV nel senso narrativo, ma come aspetto, idea, prospettiva, giudizio, parere.
Ho apprezzato i lavori letti e le repliche di chi ha ritenuto di avere qualcosa da obiettare alle mie osservazioni. Ritengo eccezionali e bellissimi i racconti che ho classificato nelle prime posizioni.
A tutti un “A rileggerci presto!”.
Questa la mia Classifica ed i miei commenti:
1. Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan
2. Asso di picche, di Manuel Marinari
3. Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo
4. Rapporto spaziale, di Pvonin
5. Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccocciai
6. ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti
7. Pioggia, di Alexandra Fischer
8. Flatlandia, di Giulio Palmieri
9. Essere il loro specchio, di Simone Regoloi
ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti
Ciao, Elisa! Ho letto il tuo racconto più volte. Tutto chiaro. Un uomo violento sta morendo perché il figlio che riteneva una femminuccia gli ha sparato all’addome. La scena si allarga dalla ferita all’autore del delitto. Il padre, nel momento in cui è costretto ad affrontare la fine, rivede la sua vita ed i rapporti con il ragazzo, contento per aver scoperto ora che ha le palle. Il PdV è quello del morente. Il tema è sostanzialmente centrato. I due protagonisti sono riconoscibili, ma li ho sentiti lontani. Non ho partecipato né della sofferenza né della soddisfazione. Mi hanno colpito solo il sangue che scorre senza dolore sul pavimento verso quelle scarpe e quei termini da maschiaccio. Avrei preferito percepire il travaglio interiore di un uomo nel momento della fine.
Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo
Salve, Gaia! Confesso che per buona parte della lettura ho pensato che a raccontare fosse un cane. Simpatica l’idea di utilizzare uno specchio magico. Qui mi sono perso. Non c’è Biancaneve né la sua matrigna. Non mi sembra il caso di pensare alla Lucia dei Promessi Sposi né alle vittime della strage di Bologna o di Viareggio.
Chi è Rebecca? La figlia di Lucia?
Svelami il tuo segreto!
Io non so leggere i tarocchi. Dimmi. Devo studiare anche quelli per capire meglio?
Considero troppo insistito il riferimento al telefono ed al muco che esce dal naso.
L’intreccio lascia alcuni angoli oscuri, ma la storia sostanzialmente regge e trasmette un’atmosfera di angoscia e di mistero.
Avrei chiarito meglio perché l’ultima conosce lo specchio.
Asso di picche, di Manuel Marinari
Ciao, Manuel! Piacere di rileggerti!
Il racconto fila che è un piacere. Il nano descrive l’Asso di Picche diventato Settimo cielo con un linguaggio adatto al personaggio. La trama si sviluppa chiara, fluida. Il tema è centrato. I personaggi son ben delineati. Lo stile è denso. I dialoghi funzionano. Il finale giunge appena preannunciato da quella omonimia. Rebecca.
Veramente un bel racconto.
Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan
Ciao, Andrea!
Racconto bellissimo, Già l’idea di utilizzare il punto di vista di un drone mosca che ha sentimenti è senz’altro geniale. Legarlo ad una storia di spionaggio con la considerazione finale che in questo mondo non è mai chiaro chi sono i buoni e chi i cattivi, me lo rende entusiasmante.
Il tema è centrato. La trama è fluida e avvincente. Lo stile è denso e rapido. I dialoghi funzionano.
Qualche incertezza nella descrizione dei protagonisti (drone-mosca e sorvegliante) di cui non sono riuscito bene a comprendere la natura, ma i caratteri a disposizione erano limitati.
Complimenti!
Flatlandia, di Giulio Palmieri
Ciao, Giulio! Piacere di rileggerti!
Il tuo racconto è davvero singolare. Non capisco davvero cosa abbiano di geometrico i tuoi poligoni ed il tuo cerchio. Se escludo alcune banali considerazioni sul fatto che il triangolo abbia tre angoli, ho l’impressione che i nomi siano messi lì a caso.
Avresti potuto almeno parlare di poligoni inscritti e circoscritti, di baricentri, incentri e circocentri, di assi, diagonali, sezioni auree e, perché no?, di poligoni concavi e convessi.
L’idea era buona, ma ho l’impressione che la tua conoscenza dell’argomento sia solo superficiale. La storia che ne è venuta fuori è elementare. Peccato! Avresti potuto fare il botto questa volta.
Pioggia, di Alexandra Fischer
Ciao, Alessandra! Ci ritroviamo.
Questo racconto, nonostante la sua singolarità, si legge e si comprende con piacere. La vita banale di una mano sola, piccola e affusolata, in un mondo di rapporti normali e di situazioni ripetute comunica la disperazione di una vita da single. Sembra di assistere ad uno spettacolo teatrale dell’assurdo o di guardare un’opera moderna di surrealismo.
Personalmente avrei evitato la ripetizione continua degli stessi termini, ma devo ammettere che questo finisce per rafforzare il senso di vuoto interiore e di assenza di prospettive.
Qui, ritrovo alcuni spunti, non so quanto voluti, dei racconti che scrivevi un tempo.
Il tema è centrato. La protagonista evidenzia bene le motivazioni che la spingono ad agire. Non posso dire che la storia sia appassionante, ma comunica la condizione del mondo in cui si sviluppa. I dialoghi stringati contribuiscono a definire meglio l’atmosfera.
Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia
Salve Cristiano! Quale assurdo posto MC in cui uno scribacchino come me si trova a dover dare un parere sul racconto di una guest star! Felice di aver letto questo tuo, campione!
La storia è chiara e se ne intuisce il finale già dalle prime battute. Il protagonista, un vecchio portatile, riflette sul suo rapporto con l’umano che lo usa mettendogli le mani addosso. Il tema è certamente centrato. I protagonisti sono ben riconoscibili. L’intreccio è banale e prevedibile. Lo stile è rapido, il linguaggio accattivante; i dialoghi aiutano a dare colore alla storia.
Immagino si sia trattato di una prova goliardica, ma non riuscita, di battere una velocista come Alessandra Fischer. Piacere di averti letto! Spero di ritrovarti ancora in questa arena.
Rapporto spaziale, di Pvonin
Salve, PVronin! Benvenuto su MC!
Parti alla grande! Un racconto erotico del terzo tipo!
Un extraterrestre, fin troppo simile ad un umano, incontra una vogliosa femmina della nostra specie e finisce per ottenere quello che molti maschi sognano invano per tutta la vita.
Ho dovuto leggere lo scritto due volte per coglierne almeno gli aspetti essenziali.
Il tema è centrato. L’aspetto fantascientifico è sacrificato ad un’ironica descrizione degli eventi. I personaggi funzionano. Non guasta l’umorismo di fondo. Stile, linguaggio e dialoghi sono funzionali al racconto.
Mi sono divertito.
Spero di ritrovarti presto.
Essere il loro specchio, di Simone Regolo
Salve Simone! Bentornato!
Ho letto il tuo racconto più volte, ma non mi ha entusiasmato.
L’intreccio è difficile da seguire.
Le figure di Ryu, Sabo e Lisa non sono ben delineate per caratteristiche e personalità. Capisco che lei vuole un rapporto aperto e questo triangolo, o poligono, mette in crisi l’escluso temporaneo, ma non sono riuscito a cogliere le motivazioni di fondo.
La storia non mi ha preso anche per la difficoltà di coglierne l’evoluzione. I dialoghi che coinvolgono l’elemento assente non sono di comprensione immediata.
Gli elementi di contorno mi hanno distratto ulteriormente (meno burro del solito, la schiumarola, Saint Seiya Hades). Qualora fossero stati elementi essenziali per la vicenda, mi sarei curato di approfondire in cosa arricchiscono quanto narrato.
Resta infine per me un mistero quell’ultimo periodo che dà il titolo alla storia. Leggerò i chiarimenti ai vari commenti. A presto.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: mercoledì 30 ottobre 2024, 19:02
da Gabriele Dolzadelli
Ciao a tutti. Ecco la mia classifica.
1) Rapporto spaziale
Ciao PvRonin, piacere di leggerti.
Trovo che la tua idea spicchi per originalità all'interno del gruppo. L'idea di un punto di vista alieno sulla razza umana, reso in stile di rapporto in questo modo, l'ho trovato molto simpatico.
Certo, la lettura non è stata semplicissima e ci è voluta un po' di concentrazione, ma tutto sommato è stata divertente.
Ho letto che in qualche commento altri si siano soffermati su alcune incongruenze in merito alla conoscenza dell'esploratore.
Personalmente non le ho notate durante la lettura (per quanto ci siano) e non mi hanno infastidito. Sicuramente andrebbe limato, ma voglio premiare lo sforzo notevole che devi averci messo per dare questa insolita prospettiva al racconto evitando le comuni terminologie.
Primo posto e tanti auguri per il torneo. A rileggerci!
2) Asso di picche.
Ciao Manuel, piacere di leggerti.
Beh, per quanto riguarda lo stile di questo racconto non posso che dire "wow". Hai davvero una bella penna, hai creato dei dialoghi interessanti e seminato le giuste informazioni per poterle usare nel finale. Hai messo quindi tutti gli elementi per un ottimo lavoro. La traccia secondo me c'è e l'hai un po' interpretata come ho fatto io, ossia non usando il Pov insolito narrante ma narrando di un punto di vista celato all'interno della storia. Per me va benissimo.
Ti metto sul podio e ho faticato a scegliere se metterti primo o secondo, optando poi per la medaglia d'argento, ma solo perché quella d'oro l'ho data a un racconto che spicca per originalità.
Ancora complimenti e a rileggerci!
3) Sarò scintille e poi un bel niente
Ciao Cristiano, piacere di leggerti.
Racconto molto ben scritto e che scivola molto facilmente fino alla fine. Mi è piaciuto e rispecchia in pieno la traccia.
Mi sento di farlo salire sul podio, ma al terzo gradino.
Questo perché l'unico grande problema è che non riesce a essere originale. Non tanto per il PoV del computer di per sé ma per l'intenzione meta-narrativa di raccontare la stesura stessa del racconto, che è un'idea venuta a più persone a MC e che quindi mi è risultata come qualcosa di già visto.
Ma per il resto, non posso che farti i miei complimenti. Medaglia di bronzo.
A rileggerci!
4) Sorveglianza magnetica
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Hai trovato un'idea geniale per usare il punto di vista di una mosca senza rinunciare a pensieri e sentimenti umani. E questo con la mosca drone. Di questo devo farti i miei complimenti.
Lo stile è sicuramente ottimo. Forse il racconto soffre un po' dell'ingombranza di un background che lamenta i limiti di MC. Non è molto chiaro, infatti, il ruolo della donna, quello della squadra che li spia, di chi la vuole uccidere... Quel "loro" di cui si parla alla fine... Sono tutte informazioni buttate addosso al lettore e che non essendo spiegate lasciano un vuoto un po' pesante, con la sensazione di incompiuto. Solo per questo, a mio avviso, il racconto sfiora il podio, non arrivandoci per un soffio.
A rileggerci!
5) Ultimo fotogrammaCiao Elisa. Ben ritrovata.
Devo giudicarti per la seconda volta di fila. Se l'altra volta avevo messo sul podio il tuo racconto, questa volta penso di metterlo a metà classifica. Perché la scrittura è sicuramente degna di nota e non posso che invidiarla, ma l'idea mi è sembrata viaggiare sulla sufficienza, con il punto di vista di un padre ucciso dal figlio.
Certo, ci sono molte tematiche all'interno, dalla violenza domestica al maschilismo, ma ho avuto la sensazione che un concetto già chiaro dalle prime righe sia stato disteso oltre il necessario (la ripetizione è sicuramente madre della memoria).
Sicuramente rispetta la traccia e grazie allo stile eccellente lo metto davanti a diversi altri racconto. Però rimane lì, nella zona del limbo.
A rileggerci!
6) PioggiaCiao Alexandra, piacere di ritrovarti.
Molto interessante ed originale l'idea di narrare una giornata tipo attraverso il punto di vista di una mano.
Il problema di questo racconto, però, è forse che si limita proprio a questo, a una giornata tipo. Penso che avresti potuto sfruttare meglio la forza dell'idea per poter inserire qualche fatto degno di nota all'interno della quotidianità, perché la controindicazione è che una volta capito il meccanismo il tutto diventi prevedibile e perda l'interesse del lettore.
A questo aggiungo che l'uso ripetitivo di "mano piccola e affusolata" abbia ulteriormente appesantito.
Premio comunque l'idea e la chiarezza dell'esposizione, mettendolo davanti ad altri racconti, però non raggiunge, a mio avviso, la parte alta della classifica.
A rileggerci!
7) Essere il loro specchioCiao Simone, piacere di leggerti.
Il punto di vista insolito è quello di un rapporto a tre e di sicuro è interessante viaggiare da una testa all'altra in questa strana situazione. Secondo me poteva essere occasione di scavare un po' più a fondo nella loro emotività ma capisco che il numero di caratteri penalizzi un po'. Il risultato è stato di un racconto che soffre delle pareti strette di MC, urlando più respiro, perché così come è messo non permette di empatizzare coi personaggi, usando il loro POV quasi solo per ripetere i fatti e le decisioni prese, con solo piccoli scostamenti di narrazione.
Non mi è molto chiaro l'effetto "magico" della televisione i riferimenti agli specchi. C'è qualcosa che impedisce a quello che avevi in mente di arrivare e incunearsi nella storia. Buoni, comunque, i dialoghi.
A rileggerci!
8) Aggeggi straniCiao Gaia, piacere di trovarti.
Temo che il racconto abbia alcuni problemi e questo perché contiene degli elementi poco funzionali alla storia.
Il PoV dello specchio magico è sicuramente interessante e permette al lettore di osservare una scena specifica all'interno della casa (ossia l'allarmismo di Lucia sulle sorti di Rebecca), ma per quale ragione scegliere l'elemento dello specchio magico? Perché magico? Nella risposta ai tuoi commenti leggo che serve affinché il fantasma di Rebecca possa capirne l'esistenza e comprenderne la magia ma anche qui mi viene da chiedermi: perché? Per dare modo al lettore di vedere il fantasma tramite il Pov? Mi sembrano motivazioni un po' deboli e un po' scricchiolanti. Sicuramente gli elementi del racconto sono interessanti ma la sensazione è che non si amalgamino in una ricetta vera e propria ma che avrebbero dato il loro meglio in contesti separati. Questo mi ha fatto risultare anche un po' disturbante la frase finale, non trovandola adatta alla situazione. Ma forse è solo questione di sensazioni personali.
A rileggerci!
9) FlatlandiaCiao Giulio, piacere di trovarti.
Il racconto mi è parso un po' confuso. Capisco che l'intento sia quello di dare numerosi riferimenti geometrici e matematici, ma non essendo appassionato ho fatto fatica a seguirli.
Di certo hai trovato un punto di vista insolito e originale, ma si consuma tutto lì, non trovando appoggio a una trama interessante o con qualche stimolo di tensione narrativa.
Ho sudato un po' ad arrivare alla fine, seppur sia un racconto breve. Comunque è stato un tentativo ambizioso e questo bisogna riconoscertelo.
A presto!
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 31 ottobre 2024, 0:34
da jimjams
Ecco la mia classifica, come sempre ricavata in maniera asettica con la mia speciale formula magica di risoluzione dei pareggi (eheh). Non me me vogliate, c'era un sacco di roba bella e nessuno scarsone.
1. Rapporto spaziale, di Pvonin
Buonasera, Pvonin. Sto ridendo, sul serio. Ho un debole per questo tipo di racconto. Mi piace l'ironia, il tono del report, mi piace tantissimo che tu abbia sfruttato halloween... ad Halloween. Insomma mi è piaciuto parecchio. Qualcosa nello stile si può migliorare e c'è qualche incongruenza che potrebbe far sollevare un sopracciglio, ma in ogni caso con me il racconto ha funzionato benissimo. Bene tutto insomma, idea, e meccanica del racconto. Spero di leggerti spesso.
2. Pioggia, di Alexandra Fischer
Ciao, Alexandra, ben trovata di nuovo. Interpretazione molto originale e particolare del tema. Esecuzione "quasi" perfetta. Quasi perché, opinione personale, avevi due possibilità: descrivere una situazione particolare, con il solito sviluppo con colpo di scena; descrivere una giornata semplice e giocare tutto sull'idea. Tu hai fatto la seconda scelta, e non mi dispiace, ma credo ti sia dilungata troppo a descrivere i dettagli. Mi spiego meglio. La parte da "riempì un pentolino d'acqua" ha secondo me il giusto dettaglio. Ancora meglio la frase finale. Io penso che riducendolo ancora, questo racconto guadagnerebbe efficacia.
3. Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia
Buonasera, Cristiano. Un altro racconto molto originale e devo dire che a leggerne tanti che hanno sfoderato idee così carine mi sento scarsino io. Bello tutto, specialmente il finale con suicidio e la battutina di omaggio a minuti contati. Mi piace. Se dovessi cercare un'area di miglioramento, ma già percepisco che ci hai lavorato parecchio, proverrei a rendere ancora più ambiguo il tutto e lascerei la rivelazione totalmente alle battute finali dello scrittore.
4. Flatlandia, di Giulio Palmieri
Ciao, Giulio. Il racconto è forse il più attinente al tema che ho letto. Risulta molto difficile per chi vive in un certo mondo, con un certo punto di vista, persino immaginare un altro mondo con un punto di vista completamente diverso. Nel mondo delle dimensioni è proprio così. Mi piace anche l'idea di questi personaggi che decidono di fare il "salto". Tuttavia ho la sensazione che tu ti sia concentrato troppo sul cercare di dare una spiegazione a questo punto di passaggio, perdendo un po' l'occasione di dare più ritmo e soprattutto di ampliare la parte in cui nel nuovo mondo i nostri personaggi devono affrontare questo grande cambiamento.
5. Essere il loro specchio, di Simone Regolo
Buonasera (dovrei dire buonanotte), Simone. Racconto diverso dagli altri del girone. Il tema è ampiamente centrato, ma credo sia in fondo marginale rispetto alla storia. Affronti con delicatezza un mondo di cui si parla pochissimo, ancora molto tabù nei fatti, difficile da capire (no, non da capire, da accettare) da parte di un paio di generazioni o due (e forse anche dalle seguenti). Lo chiudi con una luce ottimistica per la vita dei tre personaggi, ma credo che, anche per le dimensioni limitate del racconto, tu non abbia descritto compiutamente l'essenza del poliamore, che va molto più in là della semplice apertura della coppia. Però lo fai intravedere nel finale.
6. Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan
Ciao, Andrea. Racconto molto originale, ben centrato sul tema e piacevole da leggere. Ci sarebbero una serie di cose non dette che sarebbe stato meglio trattare, a volte basta una parola, e mi rimane qualche domanda in sospeso, ma in generale il racconto rimane gradevole, accattivante. Ho un bias personale di simpatia verso il tema dei micro droni, su cui ho molto rimuginato e su cui ho scritto qualcosa anche io. Anche per quato collocarti in una classifica sarà un esercizio interessante.
7. ULTIMO FOTOGRAMMA, di Elisa Belotti
Buonasera, Elisa. Non mi è chiaro se il punto di vista insolito sia quello dell'uomo morente a terra o, forse più probabile, quel fotogramma destinato a rimanere negli occhi del morto per sempre. In ogni caso hai descritto molto bene i pensieri di questo personaggio, un classico padre macho, magari con un figlio che non corrispondere al suo ideale di maschio. Riesci a farmi immaginare una vita di continui soprusi, di rifiuto. E l'atto finale, quello in cui il povero ragazzo si distrugge facendo l'atto più innaturale possibile, uccidere un genitore, e facendolo paradossalmente si riscatta come uomo agli occhi del padre. Follia che sposa follia insomma. Qualche refuso forse, o forse è un modo di centrare il personaggio anche nel linguaggio non proprio perfetto. Non avrei usato il doppio binario con il corsivo, credo che possa confondere il lettore più che aiutare, visto che il POV rimane sempre quello dell'uomo morente.
8. Asso di picche, di Manuel Marinari
Buonasera, Manuel. Complimenti, mi è piaciuta la storia, l'idea, il modo in cui l'hai raccontata. Mi ricorda nello stile un autore che ho amato molto. Il collegamento con il tema non lo vedo molto forte, ma è uno di quegli aspetti molto personali che si riescono a gestire con difficoltà. Molto grazioso il ribaltamento del finale. Già vedo che avrò difficoltà con la definizione della classifica, bravo.
9. Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo
Buonasera, Gaia. Mi è piaciuta molto l'idea di entrare nel punto di vista particolare del magico specchio delle favole, ed è stato divertente capire dai vari oggetti del racconto che ci troviamo in epoca moderna. Insomma buona idea e buono lo svolgimento della stessa. Dove secondo me perdi è quando hai cercato di raccontarci qualcosa che tuttavia non sono riuscito a decodificare. Chi è la donna, chi la seconda, non è affatto chiaro e non ci sono molti stimoli a liberare nemmeno la fantasia del lettore. Forse hai dovuto cancellare o ti sei troppo limitata. Quesa cosa in sospeso lascia un po' di amaro in chi legge. Questa almeno la mia percezione, magari sono l'unico che non ha capito. Sistemando questo aspetto il racconto è molto accattivante.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: giovedì 31 ottobre 2024, 16:19
da antico
Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni vi arriverà anche la mia.
Re: Gruppo LUCIA: Lista racconti e classifiche
Inviato: domenica 3 novembre 2024, 19:09
da antico
Ecco i miei commenti e classifica per il vostro gruppo!
1) Sarò scintille e poi un bel niente, di Cristiano Saccoccia
Ottima prova. Il tema è ben declinato, ma non ti limiti all'idea e vai oltre disseminando il testo di piccole e argute semine, tutte mediamente brillanti. Insomma, non il racconto, contrariamente a tanti che giocano su questo tipo di finale, non muore in se stesso e questo è sempre più che apprazzabile. Stona un po' il finale con il riferimento a MC perché se funziona tra gente che sa cos'è MC, diventa incomprensibile tra chi non lo conosce: un semplice accenno a uno scrittore che stava finendo un capitolo o, addirittura, un romanzo sarebbe stato ben più funzionale. Per me siamo su un pollice quasi su (molto bello anche il titolo ed è un aspetto che spesso viene trascurato).
2) Asso di picche, di Manuel Marinari
Un buon racconto, ben controllato, che sa dove vuole arrivare e ci arriva facendo per bene il compito. Semini bene, ci porti a leggerlo sotto un certo punto di vista per poi decentrare e colpire nel segno. Forse potevi lasciare appena un po' più di spazio a Rebecca e c'è qualcosa che non funziona bene nelle primissime righe, ma per me la valutazione è un pollice tendente verso il positivo in modo solido e brillante.
3) Pioggia, di Alexandra Fischer
Allora... Molto buona la declinazione del tema e apprezzo tantissimo che tu abbia tenuto il punto fino alla fine. Concordo in toto con il commento di Scalo: le parti in cui si sfiora o tocca con altre mani le ho proprio "sentite" e probabilmente avresti dovuto andare più in quella direzione riducendo un minimo la sequela di azioni che nella seconda parte appesantiscono troppo. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante per la coerenza che sei riuscita a mantenere e quasi solido per le problematiche rilevate.
4) Sorveglianza magnetica, di Andrea Furlan
Idea molto buona, soprattutto in rapporto al tema dell'edizione. Qualche minima perplessità sull'esecuzione perché il personaggio del Sorvegliante non è ben implementato, non fornisci una semina sufficiente a renderlo un pg definito e funzionale andando quasi a sovrapporsi con l'agente in missione (che in missione non è in quanto controlla un drone da distanza). Cerco di spiegarmi: sono entrambi personaggi che operano fuori scena e per definirli meglio forse sarebbe bastato parlare di più del protagonista stesso, tanto da rendere più evidente il perché dovesse essere gestito a sua volta da remoto. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante che piazzo davanti al parivalutato racconto di Elisa in quanto qui le mancanze mi sembrano meno centrali.
5) Ultimo fotogramma, di Elisa Belotti
Allora, il punto debole di questo racconto mi è parso chiaro fin dalla prima lettura. L'idea è buona, ma in fase di svolgimento non disveli il contesto rimanendo passiva sul sviluppare un unico concetto: sei uomo in quanto mi hai ucciso, bravo. Il problema, appunto, è che fai pensare tantissimo il protagonista, ma non ci infili semina se non quella, elementare, che sarà stato violento nei confronti del figlio e che lo avrà vessato per tutta la vita. La chiusa sembrava andare nella brillante direzione del doversi rimangiare ogni cosa in quanto il figlio sembrava avere un ripensamento, ma non l'hai sviluppata e anche qui è evidente come, con l'assenza della semina che avresti potuto infilarci, ci avresti potuto raccontare una storia ben più ricca e tridimensionale. Detto questo, il mio giudizio è cmq un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante, ma non fa il salto in più perché si ferma praticamente al primo livello di lettura.
6) Rapporto spaziale, di PvRonin
Una discreta prova che poteva essere ottima con un'esecuzione più rifinita. Non si capisce la logica della donna e non arriva perniente quello che tu spieghi. Tra l'altro, visto che la fai cmq parlare potevi lavorare sull'equivoco senza grossi problemi, anche per risolvere l'altra problematica, quella legata al come facciano a fare sesso. Sì, posso immaginare che si sia rivestito di un qualcosa che lo fa sembrare umano, ma fino a che punto e, soprattutto, come mai lei lo prende cmq per un altro pur evendo l'aspetto non da alieno (o comunque non completamente). Insomma, ottima idea e molto buona anche la trovata dei capitoletti, ma andava rifinito meglio. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo quasi solido e quasi brillante, manca quello spunto in più.
7) Essere il loro specchio, di Simone Regolo
Un racconto interessante che fallisce un po' nel finale perché non ho capito bene la logica dietro queste "apparizioni" nello schermo e il fatto se Ryu stesse desiderando un rapporto come quello tra Sebo e Lisa andando i tal modo a fare un po' cadere il discorso sul poliamore. Direi che manca un po' di focalizzazione sul senso generale perché ci mostri una coppia classica che sostiene di essere aperta e un single classico che se l'è presa in quel bip. Manca anche, parecchio, il conflitto e lo so che non è per forza necessario, però seminarne, lavorare proprio su questa invidia o cosa sia, scavare più a fondo su contrasti latenti (che ci mostro solo nel primo paragrafo, ma che poi non affronti più) avrebbe aiutato a definire meglio il quid del racconto stesso. Insomma, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
8) Aggeggi strani, di Gaia Peruzzo
Ordunque, molto bella l'idea dell'usare lo specchio (delle mie brame), ma a mio avviso lo svolgimento non è efficace, manca un focus preciso e si fatica a delineare il senso di ciò che accade. Esempio, il tuo accenno al punto rosso sulla testa della padrona mi ha fatto pensare che fosse stata uccisa o che si fosse uccisa (questo anche in conseguenza al tuo sottolinearne in grassetto il pallore). Non sei neppure riuscita a rendere immediata la caratterizzazione dei personaggi nel momento in cui chiama la madre e qui forse c'è un problema di gestione dei dialoghi. Poi, poteva essere decisamente uno spunto ultra interessante delineare una sorta di contrasto tra i due specchi (specchio e smartphone) appartenenti a due epoche differenti, ma non hai approfondito. Infine, l'entrata in scena della sorella morta non rappresenta un climax e neppure sembra, in prima lettura, lo spirito della sorella. Insomma, solito grande stile, ma racconto che proprio non arriva e finalmente mi spiego l'andamento delle tue classifiche nel corso dell'edizione. Può capitare, chi se ne frega, no? L'importante è capire cosa è andato storto qui e la mia prima idea è che tu avessi chiarissimo in testa il tutto (come hai dimostrato rispondendo ai commenti in corso di edizione), ma non ti sia resa conto che, in effetti, il tutto non fosse così chiaro e a fuoco. Potrebbe meritare una ripassata in Laboratorio anche solo per vedere se una seconda versione possa essere più efficace nella sua resa per il lettore. Concludendo, questa volta devo fermarmi a un pollice tendente al positivo in modo solido per lo stile, ma non brillante per la resa.
9) Flatlandia, di Giulio Palmieri
Cavolo. Il racconto è scritto bene e l'idea molto buona anche se devo ammettere che non conosco il romanzo di riferimento. Cosa non funziona, a parte il fatto che ci ho capito pochissimo (ma questo è un limite mio)? L'empatia, la costruzione della tensione narrativa. Forse fagocitato tu stesso dall'idea e dalla necessità di metterla per iscritto, ti sei lasciato alle spalle le emozioni e la scena finale, quella con il Sole, non raggiunge effettivamente il suo scopo, ma si unisce al resto senza un particolare sbalzo emotivo. Quindi direi un pollice tendente al positivo anche se in modo non proprio solido e brillante perché rimane tutto più al livello di un esercizio che di racconto vero e proprio.