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Il libro
Inviato: lunedì 20 gennaio 2025, 23:24
da frafo
«Perché proprio questa?»
«Lo capisco dal cipresso qui a fianco. E poi, guarda l'iscrizione: James Rundall. 1984-2024. Fidati di me Tom.»
Era mezzanotte inoltrata quando io e il mio amico Tom iniziammo a scavare.
«E che cosa faremo una volta riesumata la bara?» La nostra conversazione si alternava tra una pesante spalata e l'altra. «Semplice, riesumeremo quella dopo.»
«Ne sei davvero convinto, eh? Ma perché non ti decidi a spiegarmi cosa ti spinge a farlo?»
«Non pensarci, ti basti la sicurezza del whisky invecchiato che ti ho promesso in caso di fallimento. Continua ad aiutarmi.»
La mia avidità nel trovare la bara aumentava di pari passo con la stanchezza, quando, dopo quelle che sembravano un paio d'ore, un colpo di badile provocò un tonfo sordo.
«Ci siamo Tom.»
«Si, fantastico. Ma non guardarmi in quel modo, sembri un vampiro assetato di sangue.» Finalmente scoprimmo completamente la bara. «Non dirmi che ora vuoi aprirla.»
«No, Tom. Per quanto io ne sia affascinato e tentato, ora abbiamo cose più importanti da fare. A proposito, la pausa è finita, ricominciamo a scavare.»
Raggiunto il primo checkpoint, io e il mio amico tornammo a dare di spalate, seppur con sua riluttanza. Ormai eravamo arrivati a circa sei metri di profondità scavando in maniera obliqua rispetto al punto di partenza, quando con grande stupore di Tom e mia immensa soddisfazione, una seconda bara faceva capolino dalla terra.
«Che sta succedendo qui?»
«Succede che forse mi devi del whisky, amico mio. Guarda: Joseph Rundall. 1952-2011. Era sicuramente il padre di James sopra di noi.»
«La cosa si fa interessante, andiamo avanti.»
«Questo è lo spirito.» Diedi una pacca sulla spalla del mio amico, e come un appuntamento ormai fisso, ricominciammo a scavare.
Dopo innumerevoli colpi di badile e una serie ben lunga di bare che attraversavano l'albero genealogico dei cadaveri, avevamo perso la cognizione del tempo. Il budello che avevamo creato ci separava dal cielo, dalla luce e da ogni forma di vita.
«Ormai sono diversi metri che non incontriamo un'altra bara. Dovremmo esserci ma...» Dallo zaino tirai fuori un sacchetto di plastica chiuso ermeticamente. «E va bene Tom, è ora che ti mostri una cosa. Aprendo il sacchetto, tirai fuori la causa che mi spinse ad intraprendere quel viaggio profondo.
«Che cos'è quell'affare? E diamine, che cos'è questa puzza orrenda?» A stento il mio amico riuscì a trattenere la nausea. «È un libro Tom. È Il Libro. Esso contiene il passato, il presente e il futuro; la vita e la morte.» Tom teneva una mano a coprire il naso e la bocca, e l'altra era sullo stomaco. «Perché puzza così, di cosa è fatto?»
«Oh Tom, caro amico mio. Ti sei lasciato convincere a profanare un cimitero in piena notte per qualche sorso di whisky, e ora hai paura di questo libro? Ottuso come sei, chiaramente non ti sarai nemmeno accorto che il cipresso da me scelto come indicazione ci ha seguiti fin qui, e qui si è fermato.»
In uno stato confusionale dato dal forte effetto del libro e dalle mie parole, Tom iniziò a guardarsi indietro, seguendo l'estesa terminazione nervosa di legno, che come un abbraccio di morte si attaccava alle pareti di terra del tunnel.
«Mi ci è voluto un po' per tradurre la formula in modo sensato. Sai, l'arabo non è mica una lingua semplice. Ma ora, grazie a te, potrò finalmente assorbire tutta la conoscenza dei miei antenati, i loro segreti, il loro vissuto, i loro poteri.»
Ora, sudore e lacrime ricoprivano il volto del mio amico, accasciato a terra da stanchezza e rassegnazione, mentre le scheletriche radici del cipresso erano dietro di lui, pronte a chiuderlo in una morsa eterna.
«Incontrerai i tuoi avi dalla loro morte alla loro vita, e in cambio porterai un sacrificio in carne ed anima, fin dove affondano le radici.»
Re: Il libro
Inviato: lunedì 20 gennaio 2025, 23:31
da antico
Ciao Francesco! Tutto ok anche per te, buona GIORGIA D'AVERSA EDITION!
Re: Il libro
Inviato: martedì 21 gennaio 2025, 11:39
da alexandra.fischer
Tema centrato. Storia horror dove il protagonista porta l’amico Tom perché lo aiuti a profanare delle tombe. Il tutto, in vista di un rituale negromantico dove il protagonista avrà il potere di incontrare gli avi scomparsi in cambio di un sacrificio. La vittima è il protagonista. Nel finale da brividi si vedono le scheletriche radici del cipresso.
Attenzione:
Fidati di me, Tom.
Sì, fantastico.
Re: Il libro
Inviato: martedì 21 gennaio 2025, 15:29
da matt_heels
Ciao Francesco!
L'idea dei due tombaroli che scavano le radici di un - neanche troppo metaforico - albero genealogico, mi è piaciuta e ho gradito l'immagine del cipresso che prende vita, in quel finale abbraccio mostruoso. In questo senso, direi che il tema è centrato. Alla lettera, per certi versi!
Tuttavia, ci sono alcune problematiche che penalizzano il racconto, nonostante il tono surreale che si alimenta progressivamente. Alla prima lettura, man mano che andavo avanti, ho faticato a capire chi parlava, soprattutto nel seguente scambio:
«Che sta succedendo qui?»
«Succede che forse mi devi del whisky, amico mio. Guarda: Joseph Rundall. 1952-2011. Era sicuramente il padre di James sopra di noi.»
«La cosa si fa interessante, andiamo avanti.»
«Questo è lo spirito.» Diedi una pacca sulla spalla del mio amico.
La prima battuta è priva di "beat" o "dialogue tag", e non sappiamo chi parla. La frase precedente non ci dà informazioni in tal senso, perché il soggetto è il "noi", plurale: ormai eravamo arrivati a sei metri di profondità
La seconda battuta, a rigor di logica, l'ho attribuita a Tom, dato che poche righe prima il protagonista gli aveva promesso del whisky in caso di fallimento.
La terza battuta, quindi, dovrebbe essere del protagonista, ma poi, alla quarta, inserisci il beat "diedi una pacca sulla spalla", che ci fa tornare indietro e rileggere l'intero dialogo, ma i dubbi restano.
Altri aspetti da tenere a mente, sono qualche "beat" inserito troppo tardi, come "Dallo zaino tirai fuori un sacchetto", e qualche battuta un po' troppo lunga e/o spiegata, come le ultime del protagonista.
Per quanto riguarda l'aspetto narrativo, mi ha un po' lasciato perplesso l'introduzione dell'arabo. Io mi ero immaginato due bianchi, probabilmente statunitensi (cognome "Rundall", "Tom" e la scommessa sul whisky). Forse il protagonista ha origini mediorientali e vive negli Stati Uniti, ma queste informazioni non ci vengono date. Avrei impreziosito il dialogo di qualche accenno ragionato per seminare qualche piccolo dettaglio sul background del protagonista, in modo da preparare il lettore al finale.
Come dicevo all'inizio, trovo interessante l'idea e l'immagine che hai creato di questo tunnel che si snoda sottoterra come fosse un albero genealogico appeso alla parete. Peccato per le incertezze sui dialoghi e per quelle semine mancate, altrimenti sarebbe stato un racconto assolutamente da promuovere. Al netto dei possibili miglioramenti, resta comunque l'immagine che trovo un bellissimo spunto creativo. Bravo!
Re: Il libro
Inviato: martedì 21 gennaio 2025, 15:57
da frafo
Ciao Matt!
Grazie per il tuo commento istruttivo. Per quanta creatività io possa avere, ho ancora molte lacune lato tecnico della scrittura. Rileggendo, forse avrei potuto rendere più chiaro quello scambio, modificando così:
«Succede che forse sarai tu a dovermi del whisky, amico mio.» per lasciar intendere che il protagonista (che parla in prima persona) è sicuro di non perdere la scommessa che lui stesso aveva lanciato al suo amico Tom.
Questione zaino, mannaggia ci ho anche pensato che fosse troppo improvvisata a quel punto, ma per qualche motivo non ho provveduto a riparare quel danno. Devo prestare più attenzione a queste cose.
Ora la parte interessante: l'arabo! Questa lingua riguarda solamente il libro. Con pochi indizi (l'odore sgradevole del libro, il fatto che fosse scritto in arabo) ho voluto sottintendere che si trattasse nientemeno che del famigerato Necronomicon!
Re: Il libro
Inviato: martedì 21 gennaio 2025, 16:30
da matt_heels
frafo ha scritto:Ciao Matt!
Grazie per il tuo commento istruttivo. Per quanta creatività io possa avere, ho ancora molte lacune lato tecnico della scrittura. Rileggendo, forse avrei potuto rendere più chiaro quello scambio, modificando così:
«Succede che forse sarai tu a dovermi del whisky, amico mio.» per lasciar intendere che il protagonista (che parla in prima persona) è sicuro di non perdere la scommessa che lui stesso aveva lanciato al suo amico Tom.
Questione zaino, mannaggia ci ho anche pensato che fosse troppo improvvisata a quel punto, ma per qualche motivo non ho provveduto a riparare quel danno. Devo prestare più attenzione a queste cose.
Ora la parte interessante: l'arabo! Questa lingua riguarda solamente il libro. Con pochi indizi (l'odore sgradevole del libro, il fatto che fosse scritto in arabo) ho voluto sottintendere che si trattasse nientemeno che del famigerato Necronomicon!
Caspita, faccio retromarcia! Gli elementi per capire che fosse il Necronomicon c'erano tutti, ma appena ho letto "arabo" il tuo protagonista, per me, è diventato un mediorientale che voleva risvegliare i suoi antenati. Colpa mia e delle mie ultime letture, era evidente che fosse QUEL libro, come non detto!
Per quanto riguarda il resto, le problematiche sono facilmente risolvibili. Come hai scritto tu, basta variare leggermente una battuta per recuperare interamente una sezione poco chiara del racconto. Qui a giocare un ruolo è sicuramente la fretta, ma è un ottimo allenamento per "testarsi" in uno spazio e tempo limitati. Le piccole imprecisioni si risolvono. L'immagine delle radici allargata, tipo sezione geologica, con questi due che scendono giù, è bellissima, e a molte altre persone non verrebbe neanche dopo una settimana di riflessioni!
Re: Il libro
Inviato: martedì 21 gennaio 2025, 16:59
da frafo
Le tue considerazioni mi lusingano. Grazie davvero!
Re: Il libro
Inviato: venerdì 24 gennaio 2025, 21:11
da Gaia Peruzzo
Ciao Francesco! Anche per me i dialoghi iniziali sono da migliorare per far capire chi stia parlando. C'è anche troppe volte la ripetizione del nome di Tom che li rende un po’ artefatti. Alla fine comunque in scena sono solo due personaggi, battuta e risposta, quindi non ha molto senso che compaia così tante volte. Ma poi il problema più grosso nei dialoghi, secondo me, è che chiaramente stanno avendo un discorso che loro hanno già fatto in precedenza. Altrimenti come avrebbe fatto a convincere Tom ad aiutarlo e accompagnarlo in questa pazza avventura? Il fatto che gli dica del whisky e Tom gli chieda che cosa faranno dopo aver riesumato la tomba, mi sembra quasi più una specie di informazione per noi lettori che dobbiamo capire cosa stanno facendo, che per Tom stesso. Renderei quella parte di dialoghi più realistica e meno una spiegazione artefatta su come i personaggi siano arrivati a quel punto.
Quando appare il libro, il racconto si fa molto molto più interessante, è un colpo di scena ben fatto, e c'è anche quella tensione data dal tradimento. In questo sei stato davvero molto bravo. L’idea con cui hai esposto il tema di questa sfida mi piace molto, così come tutta l'ambientazione del cimitero.
In bocca al lupo per la gara!
Re: Il libro
Inviato: martedì 28 gennaio 2025, 19:08
da Frankestissimo
Ciao Francesco!
Tema centrato più letteralmente che metaforicamente. L'idea dei due tombaroli non è male, ma per me l'esecuzione pecca un po'. Non amo la prima persona, ancora meno la prima persona passata, ma il grande vantaggio che ti dà è che rende più facile evitare il narratore esterno... eppure tu l'hai usato comunque. Esempio:
"In uno stato confusionale dato dal forte effetto del libro e dalle mie parole" suona molto strano. Se io sono dentro un'altra persona, non posso sapere che qualcuno è in uno stato confusionale. Però, posso vedere che sbarra gli occhi, che inizia a tremare, che si morde le unghie… mostra questo, e non cadere nel tranello di raccontare cosa tu, narratore, sai, ma che il pov non può sapere.
Sempre tornando al pov, si sente poco la sua interiorità, che ci arriva più per le battute di Tom stesso, tipo "non guardarmi in quel modo, sembri un vampiro assetato di sangue". Capisco che tu non abbia voluto rivelare il vero intento del pov per preservare il sacrificio come colpo di scena finale, ma allora perché scegliere questo pov? Sarebbe stato più interessante leggere la storia dal punto di vista di Tom, che prima dice "bue badilate e mi sparo un bel whisky" poi inizia a sentire che qualcosa non va, si preoccupa, si preoccupa...e poi bam, scopre che ora lo ammazzano!
Re: Il libro
Inviato: martedì 28 gennaio 2025, 20:01
da jimjams
Ciao, Francesco.
Daje, seconda storia dark del gruppo. Non che le ami particolarmente, ma variare è sempre cosa buona. Allora la tua trama mi intriga e mi piace. C'è mistero e sentimenti umani, pessimi e buoni. E ci sta che il più buono, quello che ti sta facendo un favore, finisca in pasto agli alberi. Mi è piaciuto insomma. Anche lo stile non mi dispiace affatto, considerando tempi e spazi a disposizione. Alla prossima.
Re: Il libro
Inviato: mercoledì 29 gennaio 2025, 17:37
da loredana
un altro piccolo horror, bello. Avrei cercato ulteriori sinonimi per "spalate" e "colpi di badile" e, soprattutto, "tirai fuori la cosa che mi aveva spinto sin qui" non "che mi spinse", è una stonatura. Ben strutturato, si "vedono" i protagonisti sudare, affaticati dalle badilate, si "vedono" le bare apparire una per una, si sente il tanfo del libro e si arriva al finale dove la vittima è il protagonista. Scorrevole, ben scritto (a parte ciò che ti ho segnalato).bravo.
Re: Il libro
Inviato: mercoledì 29 gennaio 2025, 22:36
da CristianoSaccoccia
Ciao per me il tuo racconto ha ottimi spunti, mi è piaciuto il parallelo radici genealogiche e radici "rituali" dell'albero in tutto in salsa creepy weird. Lo avrei reso più accattivante con dialoghi più brillanti, e calcando la mano con un bel po' di pathos tra i due. Ma diciamo che sembra un racconto da "pulp magazines" e in tal senso è funzionale e gradevole. Dai buona prova, non è facile intrattenermi!
Re: Il libro
Inviato: mercoledì 29 gennaio 2025, 22:57
da Driu_GP&S
Ciao Francesco, piacere di leggerti.
Il tema e’ stato centrato. Bella l’idea che il tema e’ rientrato nella formula di un antico libro magico. Infatti, fin dove affondano le radici è il luogo dove il protagonista deve portare la sua vittima sacrificale per ottenere i poteri dei suoi antenati. Buono lo stile, azzeccato il lessico e il racconto procede scorrevole fino al colpo di scena finale inatteso (spunta il libro e poi la rivelazione finale). A tal proposito, una semina, magari anticipando la presenza del libro a metà racconto, avrebbe dato un effetto più coinvolgente al colpo di scena finale.
Buona Edition!
Re: Il libro
Inviato: domenica 2 febbraio 2025, 17:16
da antico
Bel racconto, mi è piaciuto. Non ho avuto problemi con i dialoghi, mi è sempre apparso piuttosto chiaro chi stesse parlando. Nessun problema anche con la lingua del libro, ho capito cosa intendessi anche se, a tal proposito, forse un po' più di semina con contesto ci sarebbe stata bene. Parere personale: la parola checkpoint non si sposa per niente bene con il tono, anche un po' antico nonostante i tempi moderni, che hai voluto dare alla narrazione. Insomma, un racconto che dirigi con giudizio verso il suo approdo che vede il suo unico problema in una certa mancanza di guizzo in quanto troppi elementi arrivano forse troppo in ritardo mentre avresti potuto amalgamarli meglio (cipresso, per aggiungerne uno). E quella frase finale messa lì a chiudere avrebbe forse avuto maggiore funzionalità se lui l'avesse letta alla vittima sacrificale una volta che le radici l'avessero già imprigionato. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e ti piazzo davanti ai parivalutati per una mancanza di punti deboli veri e propri.
Re: Il libro
Inviato: domenica 2 febbraio 2025, 18:27
da frafo
Ciao antico!
Grazie per i tuoi consigli, ho visto la tua classifica e.. Sono felicissimo!
L'unico problema (che mi ha fatto scoppiare in una risata) è il mio cognome: non è Frangipane, ma Forciniti XD
Re: Il libro
Inviato: domenica 2 febbraio 2025, 19:02
da antico
Ops, correggo subito!
Re: Il libro
Inviato: domenica 2 febbraio 2025, 19:16
da frafo
Grazie!