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Gruppo ACTV
Inviato: lunedì 3 febbraio 2025, 22:28
da Spartaco
Questo è il gruppo ACTV de La Sfida Allo ZombiBus. Gli autori del gruppo ACTV dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ATM.
I racconti di questo gruppo verranno commentati dagli autori del gruppo Amtab.
Il vincitore del girone andrà in finale e finirà in pasto di Julia Sienna, Anna Pullia e Francesco Nucera.Ricordatevi di segnare, in risposta ai vostri racconti, i bonus a cui aspirate.
Nei commenti dovrete segnare i bonus che individuerete. E ora vediamo i racconti ammessi:Linea 99, di Daniele Picciuti, 19993 caratteri, consegnato il 01 febbraio 2025 alle 12:30
P&S alla fine del mondo, di Em Idra
7947 caratteri, consegnato il 02 febbraio 2025 alle 14:53
Z.o.I. Zombie on Ice, di ele.land, 19999 caratteri, consegnato il 02 febbraio 2025 alle 22:00.
In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla, di GuidoNorzi, 19822 caratteri, consegnato il 02 febbraio 2025 alle 23:57
Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 13 febbraio per commentare i racconti del gruppo ATM.Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.
I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a Spartaco.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ATM.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
BUONA SFIDA A TUTTI!
Re: Gruppo ACTV
Inviato: mercoledì 5 febbraio 2025, 15:57
da GiuliaSilvestri
Ripeto che sono nuova e spero di aver fatto tutto giusto (se così non fosse, bacchettatemi pure!)
Classifica:
1) Linea 99 di Daniele Picciuti
(Bonus 2/2)2) In caso di Apocalisse Zombi, prendere la multipla di GuidoNorzi
(Bonus 2/2)3) Z.o.I. Zombie on Ice di ele.land
(bonus 2/2)4) P&S alla fine del mondo di Em Idra
(bonus 2/2)Commenti:
Z.O.I. zombie on ICEPrima di tutto, devo dire che questa storia non mi è dispiaciuta. Scorrevole in vari punti, in altri forse ci sarebbe da rivedere un attimo le frasi e con giusto solo un paio di refusi (per lo più maiuscole mancanti dopo il punto o caratteri dispersi, ma niente di grave). Ho trovato interessante la scelta di usare un Palaghiaccio come base con un'accuratezza notevole ai dettagli (mi è piaciuto la genialata dei protagonisti di chiudere varie aree che non avrebbero usato, io per quanto sono sveglia non ci avrei pensato e sarei già morta) però allo stesso tempo mi sono chiesta: “Ma se non ci sono le maniglie, come aprono/chiudono le porte?” Ma magari sono solo scema io. Però un’altra cosa che mi sono chiesta è… se hanno chiuso tutto, avranno perlustrato le zone, o no? Quindi come hanno fatto a non
Inoltre, il conflitto di interessi dei protagonisti è stata un’ottima scelta perché li distingue bene l’uno dall'altro e dà dinamismo alla storia, solo che ho trovato un po’ troppo frettolosa la parte finale, e capisco il limite di caratteri, ma forse sarebbe stato meglio ridimensionare la parte del supermercato e dare più spazio alla fine con la lotta interiore del protagonista. Okay che capisce che il suo angolo di paradiso non lo è in realtà, ma io sarei combattuta tra l’idea di rimanere e l’idea di andarsene, soprattutto se non sai chi guida o comanda il Bus e dove ti condurrà.
Però tutto sommato un bel racconto, mi è piaciuto e avrei letto altro ancora! I due bonus sono c'entrati in pieno (anche se non comprendo come un gatto zombi non attacchi gli umani, come tutti gli altri mostri, ma deduco che per gli animali non funziona allo stesso modo).
Un buon lavoro!
In caso di Apocalisse Zombi, prendere la multiplaè il secondo racconto che leggo con un gattino zombi, e adoro tantissimo ahahah
Devo dire che questo racconto mi è piaciuto molto, grazie anche all’umorismo che compare a tratti (quando è sbucata la nonna dalla macchina sono morta ahahaha) e per lo stile pulito e un’ottima scrittura., anche se alcune volte avrei riscritto le frasi in modo meno confusionario. In alcuni tratti ho dovuto rileggere per capire le dinamiche.
La cosa che mi è piaciuta di meno sono solo le scene d’azione a elenco, forse avrei preferito più scorrevolezza, ma questo è un problemino a cui rincorro anche io, soprattutto quando si scrive in modo così immersivo. Quella che mi è piaciuta di più, oltre l’ironia che ci stava nel contesto, è aver reso parte della vita quotidiana gli zombi con la madre, la nonna etc però diciamo che non ho ben capito la freddezza con cui i personaggi interagiscono con loro. Cioè, a meno che la nonna non sia stata un parente a cui erano legati, non capisco come mai sparargli non abbia portato a uno shock oltre che lacrimucce. Questa cosa mi ha lasciata un po’ così.
Si capisce bene dove è ambientato, anche le dinamiche familiari, e devo dire che questa famiglia mi è piaciuta tanto. Avrei letto volentieri un libro intero su di loro - e io in una storie di zombie cerco originalità, perché mi sembrano tutte trite e ritrite, e invece questa anche se classica ha davvero un bello stile.
Avrei preferito qualche accenno in più alla leggenda e ai Pirati anche all’inizio, perché li butti lì così senza tante spiegazioni, e secondo me era interessante da approfondire. Ma capisco il limite di caratteri.
Per i bonus sicuramente c’è il gatto, anche se come per l’altro racconto non capisco perché si comporti diversamente dagli altri zombi (non è contagioso?), ma non so se senza nome vale comunque l’apparizione del nome famoso. Diciamo che io te la potrei abbonare, perché comunque compare e dai modo di capire di chi stai parlando.
Bel lavoro!
P&S alla fine del mondoAllora, devo ammettere che con questa storia ho fatto un po’ di fatica a entrare in sintonia. Mi piace l’idea un po’ parodica che gioca anche con persone stereotipate appositamente (o almeno, è quello che è arrivato a me), inserendo in scene di vita quotidiana l’apocalisse che cambia un po’ il tutto, ma senza stravolgerlo completamente perché in quella cittadina le cose non è che sarebbe state diverse senza apocalisse, e come ci fa capire la pubblicità di Barricate Sofà (che ammetto, potrebbe sembrare un po’ cringe in altri contesti, ma qui ci si sposa bene e mi ha fatto sorridere). Anche il tono ironico dello stile non mi è dispiaciuto, però ci ho fatto fatica perché non è pulito, ci sono molte frasi lunghe e arzigogolate che se scritte in altra maniera avrebbero reso il testo più scorrevole. Soprattutto l’ultimo stacco l’ho dovuto rileggere due volte, perché non capivo e poi è arrivato il lampo “ahh, ma è contaminata!” Diciamo che non si capisce nell’immediato (o sono scema io che non l’ho capito).
I bonus ci sono entrambi (un altro gatto? Li amo, però di tanti animali domestici… su quattro è il terzo racconto con un gatto ahahahah) e ho trovato geniale l’apparizione di Bruno Barbieri. Lì ho riso davvero.
Tutto sommato, un buon racconto dai!
LINEA 99Che coincidenza, anche il mio racconto è ambientato a Roma e ho nominato un Nerone ahaha Adoro
Tornando seria, questo è il racconto che mi ha presa di più, tra i quattro letti. Ha uno stile molto scorrevole e pulito, è scritto molto bene e completamente immersivo. Mi è piaciuto il multipov che cambia in base alla morte, così come l’avere diversità di personaggi che hanno dato al lettore le informazioni in modo sporadico e in base a quello che interessava loro davvero, senza creare muri di spiegazioni che avrebbero appesantito il testo e confuso il lettore. Lo trovo completo sotto ogni punto di vista.
Le uniche due cose che mi sento di farti presente, giusto per essere puntigliosa ;P:
perfetta la scelta di avere un gruppo diversificato con diversi passati e vite, anche qui fatte emergere sapientemente, ma io avrei puntato anche a diversificare il lessico per ognuno di loro, e non solo la vita e i pensieri. Mi spiego con un esempio: Elena è una persona ricca, che ha partecipato a cene e eventi importanti, quindi non è una “mercatara” e avrà un lessico più ricco e meno terra-terra di un autista come Nerone. Sarebbe stata una chicca in più, insomma.
la seconda cosa sono i finali delle morti. Forse un po’ troppo raccontati, ed è un peccato perché per il resto è tutto così immersivo… avrei tolto il “Vedo nero”, oppure quello di Amedeo in “[...] le loro boccucce fameliche iniziano a mordere e a strappare. Urlo.” Perché se le cose accadono velocemente, non hai tempo di pensare, quindi non hai tempo di vedere nero, o pensare di vedere nero, ti colpisce e basta, sei morto.
Giusto due cosine, perché il testo lo trovo perfetto. Mi è piaciuto davvero tanto.
I due bonus ci sono sia con il topo, che con Cannavacciuolo (sono morta ahahah).
Bel lavoro!
Re: Gruppo ACTV
Inviato: mercoledì 5 febbraio 2025, 20:16
da Danny R.R. Travis
Di seguito la mia classifica.
Ottimo lavoro a tutti: scrivere buone storie di zombie non è affatto facile. Sono state quattro letture divertenti, interessanti, piacevoli, piene di spunti; classificarle è stata un'impresa dolorosa.
Oh, e doppio bonus per tutti, naturalmente. Bella prova.
1. P&S alla fine del mondo, di Em Idra
2. Z.o.I. Zombie on Ice, di ele.land
3. In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla, di GuidoNorzi
4. Linea 99, di Daniele Picciuti
1. P&S alla fine del mondo, di Em Idra
L'ambientazione è l’highlight del racconto: restituisce un'impressione viva e locale ma connette anche con qualunque lettore di periferia in modo viscerale e ampio. Le trovate più surreali - la pubblicità con lo sponsor dello zombiebus - mi farebbero torcere il naso altrove, ma funzionano immerse nel tono di questa storia.
I personaggi da tragicommedia - il padre di famiglia imprenditore improvvisato dell'apocalisse, il nonno che passa il tempo insultando la TV - sono immediati ed efficaci, dal sapore forte, in generale.
Offre una conclusione cinica senza passare per una storia grigia e immobile. Indicare la futura trasformazione praticamente dall'inizio è la scelta giusta, spezia l'umorismo del resto del racconto.
Nota dolente: la protagonista, le coinquiline e tutta la parodia macchiettistica dei “fricchettoni” d'altri tempi. Sembra un omaggio a Britta di Community, ma senza le prime stagioni e le ragioni extra-personaggio che l'hanno portata dov'è.
Il padre e il nonno sono parodistici a loro volta, ma molto vicini a persone reali, persone che almeno suonano vive: sì, in un contesto assurdo che include zombie, pubblicità e un'economia di mercato relativamente simile alla nostra, ce li vedo, altroché. A confronto, lei sembra uscita da “Natale a Zombiebus” (sto esagerando, ma tutto il resto mi piace molto di più).
Nel complesso un'ottima prova, che personalmente mi ha fatto divertire parecchio.
2. Z.o.I. Zombie on Ice, di ele.land
La premessa è classica ma ben presentata, con personaggi che mi convincono e con cui passerei volentieri più tempo. La tensione funziona davvero, giù negli spogliatoi.
Forse, pensando a una revisione, darei più spazio a qualche anticipazione più diretta o approfondimento sull'apparizione della celebrità, ma potrebbe anche essere meglio com'è. La mia profonda conoscenza dello sport si ferma letteralmente all'anime Yuri on Ice, quindi il fatto che io volessi saperne di più non è affatto indicativo di un problema in sé.
La forma zoppica un po' qui e là: la prosa a volte è rigida o gira su se stessa, e ho notato qualche typo che, comunque, richiederebbe solo un altro giro di revisione (nel orto; “è il mio turno; Mi chiedo se Tommi siano ancora a casa, o se sia lanciato dietro quel cazzo di autobus).
D'altro canto una manciata di passaggi riesce, con osservazioni molto terra-terra, a immergermi tantissimo nella storia: gli zombie più lenti ma anche più puzzolenti al sole, l'immagine della cucina trascinata sul carrello in giro per la città.
Insomma, una mixed bag forse, di cui però avrei letto volentieri altri capitoli, che alla fine mi pare la cosa più importante: complimenti, bella prova.
3. In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla, di GuidoNorzi
Mi piace la tua apocalisse zombie, mi piacciono le routine della famiglia, mi piacciono i fake-out con il morso del gatto (che quindi, alla fine, non è contagioso per gli umani, a meno che il finale non sia molto più grigio di quanto pensassi) e la gengivata della nonna.
Il tono è efficace e restituisce molto bene la ricostruzione di una quotidianità imperfetta in circostanze impossibili.
Non mi sarebbe dispiaciuto un po' più foreshadowing sui Pirati ancora prima, anche se capisco che sia difficile strizzarcelo dentro in modo organico entro i limiti di caratteri dati.
La voce di “Barbatreccia” funziona molto bene con il tono del racconto e il ruolo del personaggio al suo interno, non riuscivo a leggere senza immaginarla. Ottima scelta di celebrità da inserire, insomma, mi hai fatto avere un autentico momento fangirl.
Devo dire la verità: nell'abisso della mia tamarra ignoranza, volevo vedere più azioni epiche, fantozziane o epico-fantozziane incentrate direttamente sulla Multipla. Mi rendo conto che avrebbe deviato tono più verso Zombieland o Shaun of the Dead a seconda dell'esecuzione, ma forse ne sarebbe valsa la pena.
4. Linea 99, di Daniele Picciuti
La premessa è un classico rodato: l'umanità distillata in un gruppo di sopravvissuti che devono trovare il modo di coesistere e/o di condurre una scintilla di umanità alla sopravvivenza.
I personaggi stereotipati sono un ostacolo all'inizio, ma anche una potenziale forza: il primo episodio di Sense8, per fare un esempio televisivo, è un mosaico di stereotipi quasi impossibili da non considerare in quanto tali, però il resto della serie è una bomba assoluta proprio per il lavoro che fa con i personaggi; proprio perché partono come partono.
Il racconto ha caratteristiche interessanti: la progressione dei punti di vista che salta di morte in morte con finestre sempre più brevi, per esempio, o il contrasto con la vita di prima e i momenti traumatici che hanno segnato il cambiamento (perlomeno per Nerone, che gode dell'esplorazione migliore).
Resta un peccato che non ci sia modo di imboccare una direzione decisa: non scopriamo cosa nutre o contrasta lo stereotipo (cosa addolcisce Nerone? Quale passatempo frivolo si concede Sadira? O, al contrario, come mantengono i muri delle proprie personalità così tanto solidi e invalicabili?), ma non osserviamo neanche un tentativo di connessione, contrasto protratto o compromesso tra le maschere di varia umanità (che riesca o fallisca non ha importanza: per assurdo, potresti aggiungere questo tipo di esplorazione nel secondo atto senza quasi toccare le morti).
Inoltre, mi piacerebbe un'esplorazione più attiva e partecipata di Sadira e soprattutto Paolo: lo shut-down parziale di fronte alla sparatoria che uccide il padre non è impossibile, intendiamoci, ma non risponde moltissimo alla mia esperienza con ragazzi che reagiscono non solo al pericolo ma al sovraccarico sensoriale e/o emotivo in sé, neurotipici o neurodivergenti che fossero.
Re: Gruppo ACTV
Inviato: lunedì 10 febbraio 2025, 0:35
da Andrea Furlan
Ciao a tutti,
ecco la mia classifica. Ho trovato una grande differenza fra il primo racconto e gli altri tre. Complimenti a Daniele perché ha trattato il tema in modo allo stesso tempo classico ma anche anticonvenzionale. Agli autori degli altri tre racconti suggerisco di prendere i miei commenti come una spinta positiva per migliorare la vostra scrittura: avete tutti avuto delle buone idee, continuate su Minuti Contati e vi renderete conto che migliorerete ad ogni contest.
1 - Linea 99 di Daniele Picciuti
2 - P&S alla fine del mondo di Emma Idra
3 - In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla di Guido Norzi
4 - Z.O.I. Zombie on ice di Elena Ghiglione
Linea 99 di Daniele Picciuti
Ciao Daniele,
Il tuo racconto, molto cinematografico, mi è piaciuto tantissimo. Ambientazione classica simile a Walking Dead con un gruppo di sopravvissuti in fuga. Bella l'azione e il ritmo, ti prendono da subito dalla descrizione del soprannome del primo personaggio e il suo lavoretto con le molotov. Ottimi i personaggi, dipinti da pochi tratti e con le giuste gerarchie, con un punto di vista alternato che porta avanti l'azione. Forse ho sentito un po' la mancanza di un protagonista che facesse da filo conduttore, mentre è più la sequenza cronologica che porta avanti l'azione: una scelta poco convenzionale che da un lato aggiunge ancora di più la voglia di seguire l'azione, ma dall'altro fa perdere un po' l'immedesimazione del lettore. Questo elemento mi ha ricordato storie grimdark come "Il trono di spade" dove i personaggi vengono eliminati proprio quando il lettore entra in empatia con loro: in un testo così breve non c'è il tempo per immedesimarsi e l'effetto a mio avviso si perde un po’.
L'ambientazione è accennata, di solito amo più immersione nel contesto ma in questo caso ho trovato gli elementi essenziali: la scelta di far scappare i tuoi personaggi in zone arcinote di Roma aiuta a non dover spiegare troppo, così come la storia zombi classica.
I bonus sono rispettati, anche se i topi escono un po' troppo in formato "deus ex machina" senza una semina precedente. Il famoso cuoco partenopeo non l'avrei mai indovinato.
Un dubbio, che ho avuto anche nel mio racconto: nel caso in cui la voce narrante perda conoscenza nella storia, è giusto scrivere "nero" o "il nulla"?
In sintesi, una buona prova che poteva essere migliore con un protagonista più chiaro. Nerone sarebbe stata una ottima scelta per come lo hai costruito.
P&S alla fine del mondo di Emma Idra
Ciao Emma,
Benvenuta su Minuti Contati, vedrai che imparerai molto su queste pagine.
Il tuo racconto per quanto mi riguarda ha luci e ombre: ho apprezzato la dimensione locale, di provincia, che forse avresti potuto rendere più interessante descrivendo il paese invece della sola casa. Il registro ironico è piacevole e anche alcune trovate, come il cuoco Barbieri che ricompare alla fine e il gatto zombie che gioca col suo occhio.
Meno riuscita la caratterizzazione dei personaggi, che sembrano un po' delle macchiette senza sviluppo dei loro caratteri e personalità. La stessa cosa è valida per la protagonista, di cui non ho avvertito le emozioni e il carattere.
Tema e bonus sono centrati, ma forse i bus, pur presenti, sono un po' sullo sfondo.
In sintesi: buona l'atmosfera generale e alcune idee, avrei lavorato di più sull'ambientazione e i personaggi, inclusa la protagonista.
Z.O.I. Zombie on ice di Elena Ghiglione
Ciao Elena e benvenuta nell'Arena e alla Sfida.
Il tuo racconto purtroppo non mi ha preso molto, l'ho trovato un po' troppo monocorde e senza cambiamenti di ritmo. Mi è mancato il contesto (ad esempio potevi indicare la località reale dove si svolge la scena), il motivo per cui dopo un'apocalisse ci potesse essere sufficiente elettricità per mantenere attiva la pista di ghiaccio addirittura in piena estate. Non sono un grande esperto, ma credo che di solito e anche in montagna i palaghiaccio siano chiusi in estate. Questo elemento è una premessa forte nel racconto e mi ha fatto perdere subito l’immedesimazione.
Ci sono alcune scene di azione che potevano essere gestite meglio, come l'assalto degli zombie al bus e la discesa degli spogliatoi: entrambe le situazioni si spengono e di nuovo sembrano poco credibili, ad esempio, perché il protagonista in una situazione di possibile pericolo decide di fare la doccia al buio?
I bonus e il tema ci sono, ma l'introduzione della Kostner mi è sembrata forzata, arriva senza una semina adeguata. Così come la decisione del protagonista di cercare il bus sul finale non ha una sua chiara evoluzione, quando sembra che non volesse farlo per il resto della storia.
In sintesi, nel complesso la storia poteva essere gestita meglio da diversi punti di vista.
In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla di Guido Norzi
Ciao Guido,
Anche a te Benvenuto nell'Arena!
Il tuo racconto era cominciato in maniera discreta con la descrizione della famiglia che parte, ma poi a mio avviso si è perso lungo la strada. Ho apprezzato la scena della madre e come hai descritto i vari zombie, ma il resto non mi ha convinto. La caratterizzazione dei tre personaggi principali è discreta, ma poteva essere più precisa. La storia è una lunga sequenza di azioni meccaniche che non aggiungono molto al racconto, la motivazione del loro viaggio non è chiara e anche l'attenzione che dovrebbero avere: immagino che in un'apocalisse prendere un'autostrada sarebbe da evitare assolutamente per il potenziale pericolo.
Il registro generale è un po' incerto, non si capisce se nelle tue intenzioni volesse essere ironico, come sembra a tratti, o più drammatico.
Per ciò che riguarda tema è bonus, non ho capito chi fosse il personaggio famoso, e l'apparizione dei bus sembra un po' fuori dal contesto.
In sintesi, una prova migliorabile con qualche punto interessante.
Re: Gruppo ACTV
Inviato: giovedì 13 febbraio 2025, 10:08
da Manuel Marinari
È stato molto bello leggere e commentare i vostri racconti. Sono stato indeciso fino all'ultimo, come vedete posto solo oggi la classifica. Complimenti a tuttə
1. In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla, di GuidoNorzi (bonus: animali si, personaggi famosi nì)
2. Linea 99, di Daniele Picciuti (bonus: animali si, personaggi famosi si)
3. Z.o.I. Zombie on Ice, di ele.land (bonus: animali si, personaggi famosi si)
4. P&S alla fine del mondo, di Em Idra (bonus: animali si, personaggi famosi si)
1. In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla, di GuidoNorzi
Ciao Guido. Il racconto mi è piaciuto. È scritto bene, hai utilizzato la giusta dose di ironia che caratterizza molto il contesto tragicomico in cui si svolge la storia. È interessante come hai deciso di declinare la normalizzazione della vita nell’invasione/pandemia zombi. Mi riferisco ai riferimenti della mamma il giorno di pasquetta quando l’hanno portata con loro e con il rischio che si mangiasse altre persone, oppure al gattino che il protagonista non rinuncia a portarlo con sé.
Il racconto utilizzando il pdv del bambino è fatto bene.
Ti lascio alcune considerazioni che secondo me possono migliorare il racconto (che è già davvero molto buono)
“Gli accarezzo il cranio spelacchiato, più o meno dove c’era l’altro orecchio”
io toglierei “l’altro”. Mostri la scena bene e fai riferimento a un orecchio solo, quindi non serve. Si capisce
“Uno di loro ha una sigaretta in mano. Aspira una boccata e il fumo gli esce dalla schiena.”
Anche questa potresti migliorarla con poco. In che senso esce dalla schiena il fumo? Scritta così sembra tipo effetto evaporazione. Potresti dire che esce da un foro sulla pettorina arancione/schiena, o da uno squarcio. E puoi inserire un pensiero del pdv, tipo che si immagina che un altro operaio zombi gli avesse piantato un piccone sulla schiena che gli ha perforato un polmone. Te la butto lì. È bello se quel pensiero fa immaginare la scena demenziale al lettore.
Ho notato che dopo i punti di sospensione utilizzi la maiuscola, credo che ci vada la minuscola. Ma non sono sicuro che sia una regola, l’ho letto da qualche parte e anche io la utilizzo, come forma.
“La polvere svolazza sui raggi di sole”. In realtà, sono i raggi di sole che illuminano la polvere, dando l’effetto luminoso dello svolazzamento.
Infine, ti suggerirei di marcare di più il motivo del loro viaggio, che, oltre al titolo, non mi pare di aver trovato riferimenti. Il racconto è lungo, ci sta che mi sia sfuggito. Potresti utilizzare il buon gancio che hai inserito: “Perché prendiamo tutte le scorte?”. Potresti inserire un dialogo in risposta del padre. Se me lo son perso, chiedo scusa.
Per quanto riguarda i bonus, l’animale ovviamente c’è. Sul personaggio famoso, nì. Appare George Clooney come citazione. Mentre il doppiatore della sua voce, non so quanto sia famoso. Cioè, sicuramente è famosa la voce.
Detto ciò, questo non sarà per me elemento di valutazione negativa.
Bel racconto, complimenti.
2. Linea 99, di Daniele Picciuti
Ciao Daniele
Il racconto mi è piaciuto, le scene d’azione sono ben descritte. Geniale l’idea di utilizzare più pdv e il fatto che cambino uno dopo l’altro (e che muoiano) non destabilizza la lettura, perché gli introduci bene con il pdv di Nerone. Quindi direi ottima scelta. Ho solo una perplessità, ma ci mancherebbe, la scelta di organizzarlo così è davvero soddisfacente per l’esperienza di lettura. Come mai far morire Nerone per primo? E se alternassi i pdv, per poi riprenderlo come ultimo e farlo morire alla fine? Con la stessa scena finale, solo che a essere Sadira a vedere il bimbo sorridere, è Nerone, un attimo prima di chiudere gli occhi per sempre. Non so, mi sembra di chiudere un ottimo cerchio già pienamente delineato.
Un’altra osservazione che volevo farti è sempre su Nerone: allora, forse ci ho fatto più caso perché ho esperienza di guida sugli autobus (ho la patente D) ma credo che manchi qualcosa. È vero che inserisci elementi che fanno pensare che lui sia alla guida [la cintura allacciata e lo sguardo sullo specchio possono utilizzarli anche i passeggeri (occhio che nei mezzi pesanti, gli specchi retrovisori sono considerati quegli esterni e non sono rivolti all’interno del mezzo. Gli autobus moderni hanno le telecamere, gli autobus vecchi hanno lo specchio centrale, per controllare il corridoio e le porte d’entrata/uscita passeggeri.)] Descrivere qualche immagine/scena delle sue mani al volante o di quello che vede per strada, avrebbe sciolto il mio dubbio, che è stato svelato, infine, quando il pdv Elena dice che l’autista è stato crivellato di colpi, quindi Nerone. Ma considerala come perplessità di chi è abituato a guidarli. Ho visto che altri non te lo hanno segnalato. Quindi è ok, probabilmente è un mio problema visuale e perdonami se altri riferimenti mi possono essere sfuggiti.
Il pdv che mi è piaciuto di meno è quello di Amedeo, non come personaggio ma come scelta sulla focalizzazione del pdv: ho trovato la parte in cui parla del figlio un po' troppo spiegata. Non so, forse lo avrei fatto interagire col bambino e sistemato un po' questo aspetto, mostrando direttamente il modo di comunicare del bambino, facendo emergere la neurodivergenza in qualche forma.
Mentre tutti gli altri pdv mi sono piaciuti un sacco. Il susseguirsi del cambio di prospettiva è veramente una genialata.
Ho un dubbio sull’arco temporale: Nerone dice che l’epidemia è scoppiata due anni prima, mentre Elena dice che è stata rinchiusa tre anni in una villa. Forse, meglio utilizzare lo stesso arco temporale per collocare la storia. Così non lascia spazio a perplessità che possono rallentare la lettura. Almeno non si rischia di soffermarci su questo pensiero che può emergere.
Infine, l’elemento dei gruppi neri d’assalto purtroppo non mi hanno convinto molto. Sacrificherei la loro presenza nella storia, per recuperare caratteri preziosi per altro. L’attacco zombi mi sembra già parecchio per rendere la scena d’azione ottima. Ecco, magari recuperi spazio per descrivere meglio gli zombi e i pdv vengono uccisi da loro invece che dai colpi da fuoco. Infatti, quello che mi è piaciuto di più è stata la morte di Amedeo, mangiato dai topi zombi.
Ti lascio questo commento, considera che ci ho messo tanto delle mie preferenze sceniche e gusto narrativo.
Tranne per le cose che mi sentivo di condividere, il racconto è scritto davvero molto bene.
Complimenti.
3. Z.o.I. Zombie on Ice, di ele.land
Ciao Elena
La storia è carina, l’idea di ambientare il racconto in un edificio abbandonato è molto valida. Anche i due personaggi, in conflitto tra loro sulle decisioni da prendere per la loro sopravvivenza, funziona. La loro dinamica di relazione, da al racconto quella tensione giusta, oltre a quella di salvarsi dagli zombi, che ti fa venire voglia di finirlo per sapere come va a finire tra di loro. Si salveranno? Si divideranno? Queste domande sorgono mentre leggi ed è ottimo!
Il racconto, secondo me, necessita però di un intervento sulla parte descrittiva delle percezioni (visive/olfattive, ecc) e anche delle sensazioni emotive. Te le appunto qui.
- “Un gatto spelacchiato”: è il primo soggetto che entra in scena (oltre al pdv ovviamente). Scritto così sembra un qualunque gatto, in realtà poi scopriamo che è familiare ai personaggi e loro gli hanno dato anche un nome. Quindi, per il pdv, è Romeo, il gatto. Non un gatto.
- Scrivi che gli zombi dietro l’angolo sono in troppi. Mostrali, facceli vedere. Dicci quanti sono, come sono vestiti, sono nudi o hanno ancora vestiti addosso? Sono sudici, sono puliti? Sono deformi? Gli mancano braccia o gambe? La pelle? Praticamente devo immaginarli (aiuta lo stereotipo dello zombi, ovviamente, ma puoi giocare di creatività e fantasia, divertiti a immaginarli e a mostrarli a chi legge.) Rendi unici i tuoi zombi.
Anche quando dici che alcune persone vengono assaggiate dagli zombi: mostra la scena. Dove li mordono? Al collo? Sulle braccia? Fai vedere il sangue. È un racconto sugli zombi, questo elemento è importante.
- “Sento la rabbia montare”: mostra la rabbia come si manifesta. Il pdv ha una personalità, quale? A parte alzare la voce a Tommi, che si capisce, come si manifesta? Ha le mani sudate? Le guance gli prendono fuoco? Sbatte delle cose a terra? Ecc…
- Lui è nello spogliatoio chiuso da mesi, sente “odori spiacevoli”: descrivi gli odori. Puzzo di muffa? Di Sudore? Di Urina? Aggiungi qualcosa di questo tipo. Odori che ricordano la sensazione sgradevole di entrare in un posto del genere. Sono tutti odori identificabili che chiunque ha sentito.
- “Con una mano seguo le piastrelle”: descrivi come sono. Colore? Sono lisce o sono ruvide? Ci sono delle crepe? Sono calde perché è estate o sono umide perché ci troviamo in uno scantinato chiuso da mesi e ammuffito?
- Della zombi Kostner praticamente vediamo solo i capelli biondi e la tuta mi sembra. Poi? Com’è fatta? In che modo la mutazione modifica il corpo umano? Come lo degenera? Buono il riferimento alle ossa ai suoi piedi.
Un’altra osservazione: come riconosce che è la Kostner? Prima accenni alla nazionale Giapponese, ma lei è italiana. Mi stavo immaginando una pattinatrice giapponese coi capelli biondi e mi ha un po' staccato dal flusso. Questo un po' mi ha confuso. Poi, nella storia siamo almeno nel 2030. Se non sbaglio si è già ritirata dallo sport. (Ne sono al corrente solo perché siamo nati lo stesso giorno :D) Ok, può essere al palazzetto per altri mille motivi. Secondo me questo passaggio ha bisogno di una sistemata. L’ho trovato un po' superficiale (nel modo in cui è inserito, non nell’idea che è molto valida.)
- Il pdv si chiama Matte. Credo che il nome sia emerso soltanto a metà racconto. All’inizio, nei dialoghi, potevi inserirlo per poi ripeterlo dove l’ho letto. Arriva un po' tardi. Almeno, non mi è parso di vederlo prima.
Ho preferito lasciarti molte domande aperte, piuttosto che trovare soluzioni, perché penso che stimolino di più.
Ho trovato qualche refuso:
- nel orto
-mi chiedo se Tommi siano ancora vivo
Il racconto è scritto bene. Lavorando su queste parti, secondo me, può essere migliorato di tanto.
Gli elementi per i bonus ci sono, validi per me.
Una buona prova, con delle potenzialità su cui lavorare ancora.
4. P&S alla fine del mondo, di Em Idra
Ciao Em Idra
In prima lettura ho fatto un po' di fatica a entrare dentro la storia. La seconda lettura è andata meglio della prima.
Secondo me, il problema principale del racconto è l’incipit. Praticamente, il tizio in giacca elegante che apre il frigo è Barbieri, lo scopriamo alla fine. Poteva essere un ottimo gancio per il finale se lo avessi descritto un po' meglio: che ne so, tipo, avrei aggiunto che porta gli occhiali e ha quel taglio di capelli da bambino delle elementari stile anni ‘90. Senza nominarlo, non l’avrei capito, ma alla fine, avrei detto… ahhhh ecco chi era. Invece passa un po' in sordina, così come gli altri vecchietti che giocano a carte mi sembra, o le coinquiline che sono state ammazzate alla manifestazione per i diritti zombi (molto interessante questo elemento). Avrei avrei anche ampliato questo aspetto, inserendo magari qualcosa che ci parlasse del personaggio. Come la pensa, quali sono i suoi valori politici, il suo pensiero critico sullo società. Una caratterizzazione completa ci poteva stare perché la frase finale ce lo svela, eat the rich. E anche perché lei è vegana. Mi sembra un po' poco però. Avrei reso più corposo questo aspetto, ecco: sulla tridimensionalità del pdv.
L’altro aspetto che non mi è tanto chiaro è sullo zombibus. È solamente citato vero? Non è l’autobus che prende lei dove incontra il controllore zombi? Mi è sembrato un po' poco come utilizzo. Così come gli zombi, speravo di trovarne un po' di più. Forse, visto che lo zombi diventa lei, accentuerei un po' di più i sintomi: scrivi di eczema e di fame. Aggiungi qualche scena, di lei che si guarda allo specchio e nota più segnali di decadimento. O che si vuole mangiare la nonna, più che la propria gamba. Anzi, se la nonna a un certo punto sparisce e iniziano a cercala per tutta casa e poi alla fine, la trova Barbieri nel frigo o nell'armadio, sai che bello che era?
Gli inserimenti delle pubblicità mi sono piaciute e il racconto è scritto piuttosto bene, non ho trovato grossi problemi da evidenziare.
Il racconto ha molte potenzialità: userei altri caratteri per migliorarlo, che di spazio a disposizione ne hai molto.
Re: Gruppo ACTV
Inviato: giovedì 13 febbraio 2025, 16:23
da Spartaco
Classifica finale
1) Linea 99, di Daniele Picciuti
2) P&S alla fine del mondo, di Em Idra
3) In caso di apocalisse zombi, prendere la Multipla, di GuidoNorzi
4) Z.o.I. Zombie on Ice, di ele.land
Accede alla finale: Linea 99, di Daniele Picciuti
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