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Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 5 marzo 2025, 22:15
da CristianoSaccoccia
Stai scomparendo, da me, da questa casa.

"Come stai?"
"Dove sta Antonia?"
"Eh, nonna è al mercato. Ti va a prendere la focaccia che ti piace tanto."
"Dove sta Antonia?"

Ti sei rotto il femore e la frattura si è portata via tutti i ricordi.
Alzheimer. Io non me n'ero mai accorto.

"Mi riconosci?"
"Come si è vestita Antonia oggi?"
"Eh nonno. Porta la gonna con i fiori. La guarderanno tutti."

Ti accendo la radio, sorridi.

"Ma come l'hai conosciuta Antonia?"

Quella domanda ti restituisce calore. Ti illumini come non mai. Sembri l'insegna di un cinema, con tutte quelle lampade che sfavillano. Io invece mi spengo, perché non vedrò più un film con te. Mi piacevano i nostri western. Mi piaceva anche come bestemmiavi perché la pubblicità arrivava sempre al momento sbagliato. Quando sfoderavano i revolver.

Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle.

"Eh... la Guerra era finita. Non c'era molto da fare a quei tempi. Si lavorava, si andava a messa, a volte c'erano eventi speciali."

Non hai mai parlato così tanto.

"Antonia... Antonia. Mi aveva invitato all'osservatorio, una roba nuova tra le colline. Tutti volevano la televisione a quei tempi. Ma a noi hanno dato il cielo."

La tua bocca è un charleston. Sembri un ragazzino innamorato che straparla.

"Vestita come non so cosa, mica sono buono con le parole. Un abito nero. Sembrava una di quelle star americane. Che bella Antonia."

Ti credo, nonno. La nonna era stupenda.

"Poi mi dice, mettono la musica qua fuori. Ti va di ballare sul prato? Io dico sì, non avevo mai sentito niente di più bello. E ballammo tutta la notte."

Chiudi gli occhi. Lentamente scompari.

Sono solo ora, senza te e nonna.

Che ti aspetta. Lassù, oltre le stelle. Perché al mercato non ci è andata. Perché non c'è più.
L'hai tenuta in vita, nei tuoi non-ricordi. Nella tua amnesia lei c'è. Nella malattia vuoi ancora danzare con lei.
Fisso il cielo di mezzanotte, se due stelle binarie illumineranno il buio allora saprò che il vostro valzer è appena ricominciato.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 5 marzo 2025, 22:20
da lordmax
Grandissimo Cristiano, primo a postare ma occhio che il contatore dice 2380 caratteri.
Devi correggere o se fuori limiti

Buffo come ogni software fa il conteggi come gli pare
Onlyoffice mi dice 2401 caratteri
Libreoffice mi dice 2428
word mi dice 2427

Ma il nostro contatore ufficiale, quello in fondo al messaggio, dice 2380

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 5 marzo 2025, 22:38
da CristianoSaccoccia
Ciao purtroppo il mio contatore personale mi ha trollato. spero sia ok ora!

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 5 marzo 2025, 22:42
da lordmax
1987, ottima annata per i racconti di MC

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 5 marzo 2025, 23:13
da loredana
Emozionante, profondamente tenero!
So cos'è l'alzheimer, conosco soprattutto come ci porta lontane le persone che amiamo, allontanandole in un altrove dove non esiste più nulla che sia reale.
Mi sono commossa per questo nonno ancora innamorato di Antonia, che non c'è più.
Sicuramente adesso staranno ballando su un prato di stelle.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: giovedì 6 marzo 2025, 14:59
da MatteoMantoani
Ciao Cristiano,
Allora, un pezzo che certamente fa il suo lavoro e tocca le corde corrette. Le battute di dialogo sono realistiche e divertenti, la scena commovente. Cosa non mi convince? Che purtroppo hai sfruttato un tema e una modalità di esecuzione dello stesso che ho già visto tante volte nel corso di queste gare, e che si riconducono a una sfumatura particolare di quello che chiamavo affettuosamente "il vizietto". È un problema? No, certo che no, solo che l'effetto "già visto" è molto forte e rischia di coprire il resto.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: giovedì 6 marzo 2025, 21:48
da viviana.tenga
Ciao Cristiano,

Racconto molto tenero, ma azzardo a dire che sarebbe funzionato altrettanto bene, se non meglio, senza tirare in ballo l'Alzheimer (tra l'altro, non mi è chiarissimo il collegamento con il femore rotto).
Mi spiego meglio: hai voluto mettere insieme la rappresentazione di uno stadio già avanzato della malattia (il nonno non è consapevole che la moglie è morta e parla pochissimo) con un lampo di lucidità (il racconto è molto coerente, e mostra pure una chiara percezione della distanza tra i tempi subito dopo la Guerra e il presente); secondo me questa cosa aveva bisogno di più spazio, se non altro per far vedere che dopo il lampo di lucidità il nonno "regrediva" di nuovo.
Non so se ci tenevi particolarmente a parlare di Alzheimer, ma in caso contrario io valuterei di lasciare la storia dei nonni che si conoscono (molto, molto carina) in una cornice diversa.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: giovedì 6 marzo 2025, 22:08
da CristianoSaccoccia
viviana.tenga ha scritto:Ciao Cristiano,

Racconto molto tenero, ma azzardo a dire che sarebbe funzionato altrettanto bene, se non meglio, senza tirare in ballo l'Alzheimer (tra l'altro, non mi è chiarissimo il collegamento con il femore rotto).
Mi spiego meglio: hai voluto mettere insieme la rappresentazione di uno stadio già avanzato della malattia (il nonno non è consapevole che la moglie è morta e parla pochissimo) con un lampo di lucidità (il racconto è molto coerente, e mostra pure una chiara percezione della distanza tra i tempi subito dopo la Guerra e il presente); secondo me questa cosa aveva bisogno di più spazio, se non altro per far vedere che dopo il lampo di lucidità il nonno "regrediva" di nuovo.
Non so se ci tenevi particolarmente a parlare di Alzheimer, ma in caso contrario io valuterei di lasciare la storia dei nonni che si conoscono (molto, molto carina) in una cornice diversa.


Ciao! Mio nonno ha avuto una regressione della memoria dopo il femore rotto, so che dall'esterno non ha molto senso, ma gli anziani peggiorano tanto dopo traumi importanti e certe malattie diventano più evidenti. Per me va bene così, volevo ricordare i miei nonni a modo mio. Racconto funzionale o meno.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: giovedì 6 marzo 2025, 22:11
da CristianoSaccoccia
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Cristiano,
Allora, un pezzo che certamente fa il suo lavoro e tocca le corde corrette. Le battute di dialogo sono realistiche e divertenti, la scena commovente. Cosa non mi convince? Che purtroppo hai sfruttato un tema e una modalità di esecuzione dello stesso che ho già visto tante volte nel corso di queste gare, e che si riconducono a una sfumatura particolare di quello che chiamavo affettuosamente "il vizietto". È un problema? No, certo che no, solo che l'effetto "già visto" è molto forte e rischia di coprire il resto.


Sinceramente vorrei fosse un vizietto e basta, ma non mi interessano le storie nate e scritte per raccontare un fatto fine a se stesso. La mia sensibilità mi porta a scrivere tali argomenti e andrebbe giudicato il testo nella sua natura, non nel già visto. Il lutto ci appartiene tutti e penso che ognuno sia libero di metabolizzarlo a proprio modo. Tutti i miei racconti sono schegge del mio dolore, se volessi vincere giocando con i vizietti manco mi metterei a nudo in un contest dove non si vince niente.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: giovedì 6 marzo 2025, 22:14
da CristianoSaccoccia
viviana.tenga ha scritto:Ciao Cristiano,

Racconto molto tenero, ma azzardo a dire che sarebbe funzionato altrettanto bene, se non meglio, senza tirare in ballo l'Alzheimer (tra l'altro, non mi è chiarissimo il collegamento con il femore rotto).
Mi spiego meglio: hai voluto mettere insieme la rappresentazione di uno stadio già avanzato della malattia (il nonno non è consapevole che la moglie è morta e parla pochissimo) con un lampo di lucidità (il racconto è molto coerente, e mostra pure una chiara percezione della distanza tra i tempi subito dopo la Guerra e il presente); secondo me questa cosa aveva bisogno di più spazio, se non altro per far vedere che dopo il lampo di lucidità il nonno "regrediva" di nuovo.
Non so se ci tenevi particolarmente a parlare di Alzheimer, ma in caso contrario io valuterei di lasciare la storia dei nonni che si conoscono (molto, molto carina) in una cornice diversa.


Per sottolineare che non scrivo cose inventate: https://fondazionefirmo.com/sites/defau ... ta_web.pdf

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: giovedì 6 marzo 2025, 23:17
da viviana.tenga
CristianoSaccoccia ha scritto:
viviana.tenga ha scritto:Ciao Cristiano,

Racconto molto tenero, ma azzardo a dire che sarebbe funzionato altrettanto bene, se non meglio, senza tirare in ballo l'Alzheimer (tra l'altro, non mi è chiarissimo il collegamento con il femore rotto).
Mi spiego meglio: hai voluto mettere insieme la rappresentazione di uno stadio già avanzato della malattia (il nonno non è consapevole che la moglie è morta e parla pochissimo) con un lampo di lucidità (il racconto è molto coerente, e mostra pure una chiara percezione della distanza tra i tempi subito dopo la Guerra e il presente); secondo me questa cosa aveva bisogno di più spazio, se non altro per far vedere che dopo il lampo di lucidità il nonno "regrediva" di nuovo.
Non so se ci tenevi particolarmente a parlare di Alzheimer, ma in caso contrario io valuterei di lasciare la storia dei nonni che si conoscono (molto, molto carina) in una cornice diversa.


Per sottolineare che non scrivo cose inventate: https://fondazionefirmo.com/sites/defau ... ta_web.pdf


No, chiariamo: io non ho mai pensato che tu ti stessi inventando niente, ho solo osservato che il passaggio non è così immediato da capire. Va benissimo se tu hai voluto scrivere un racconto per te stesso e per ricordare i tuoi nonni, ma io l'unica cosa su cui posso commentare è il modo in cui arriva all'esterno.

Comunque, ho imparato una cosa nuova. Anche mia nonna ha avuto l'Alzheimer, ma negli anni della malattia non ha mai avuto problemi con le ossa, quindi non sapevo che potesse esserci un collegamento.

(P.S: e se questa è una storia vera, sappi che un po' ti invidio... nel senso che io non ricordo nessuna volta in cui mia nonna abbia parlato di mio nonno durante la malattia, ma solo di una serie di piccole cose che mi fanno sospettare che lei avrebbe voluto una vita diversa e che avesse dentro tanta amarezza)

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: venerdì 7 marzo 2025, 9:32
da MatteoMantoani
CristianoSaccoccia ha scritto:
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Cristiano,
Allora, un pezzo che certamente fa il suo lavoro e tocca le corde corrette. Le battute di dialogo sono realistiche e divertenti, la scena commovente. Cosa non mi convince? Che purtroppo hai sfruttato un tema e una modalità di esecuzione dello stesso che ho già visto tante volte nel corso di queste gare, e che si riconducono a una sfumatura particolare di quello che chiamavo affettuosamente "il vizietto". È un problema? No, certo che no, solo che l'effetto "già visto" è molto forte e rischia di coprire il resto.


Sinceramente vorrei fosse un vizietto e basta, ma non mi interessano le storie nate e scritte per raccontare un fatto fine a se stesso. La mia sensibilità mi porta a scrivere tali argomenti e andrebbe giudicato il testo nella sua natura, non nel già visto. Il lutto ci appartiene tutti e penso che ognuno sia libero di metabolizzarlo a proprio modo. Tutti i miei racconti sono schegge del mio dolore, se volessi vincere giocando con i vizietti manco mi metterei a nudo in un contest dove non si vince niente.

Perdonami, ma non concordo. Non potendo sapere che la vicenda che descrivi è una vicenda personale, non posso sentirla con il tuo stesso coinvolgimento a meno che non abbia sperimentato io stesso qualcosa di simile. In questo senso, devo leggere il testo per quello che è, non una testimonianza, ma qualcosa da tenere dentro all'ambito dell'intrattenimento e della fiction, e giudicarla in questo senso. Questo non per dire che il racconto non è valido, perché lo è, raggiunge il suo scopo, ovvero intrattenere e trasmettere con efficacia certe emozioni, ma non è qualcosa di innovativo e l'effetto "già visto / già letto" è forte, almeno in me.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: venerdì 7 marzo 2025, 10:02
da CristianoSaccoccia
Nemmeno io concordo, non conosco testi dove delle persone si amano nella non-memoria, il fulcro del racconto è un amore che "non vive" in ricordi sfasati, nella dimenticanza, nella nostalgia. Poi se vogliamo parlare di forte già visto che ci sarebbe di originale e innovativo in un racconto di marionette che ballano? Detto questo non mi va più di partecipare. Non sapevo che i temi andassero sotto il vaglio di altri.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: venerdì 7 marzo 2025, 10:06
da MatteoMantoani
CristianoSaccoccia ha scritto:Nemmeno io concordo, non conosco testi dove delle persone si amano nella non-memoria, il fulcro del racconto è un amore che "non vive" in ricordi sfasati, nella dimenticanza, nella nostalgia. Poi se vogliamo parlare di forte già visto che ci sarebbe di originale e innovativo in un racconto di marionette che ballano? Detto questo non mi va più di partecipare. Non sapevo che i temi andassero sotto il vaglio di altri.

Io ho semplicemente riportato quello che ho provato leggendo il tuo racconto, non era mia intenzione offendere nessuno.
Detto questo, ti rispondo sul mio racconto: cosa c'è di innovativo? Pochissimo, e sento giusto se qualcuno me lo dice, nell'ottica di miglioramento e confronto continuo.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: venerdì 7 marzo 2025, 12:32
da Emiliano Maramonte
Ciao Cristiano!
Ti leggo sempre con piacere perché hai uno stile pieno di guizzi, inventiva e profondità!
Dal testo traspare tutto il dolore personale che si confonde con quello della voce narrante. Il riferimento al maledetto morbo è manifesto e viene gettato in faccia al lettore in tutta la sua violenza.
Viene illustrato il percorso del crepuscolo della mente fino al drammatico (inevitabile) finale.
Che dire? Il racconto mi ha colpito per la sua potenza emotiva e per lo stile notevole. Unico appunto, che è però pura pignoleria, io avrei "nascosto" il riferimento all'Alzheimer, avrei fatto in modo che, riga dopo riga, lo scoprisse il lettore, calandosi sempre più nell'abisso di dolore della scoperta della malattia.

In bocca al lupo!
Emiliano.

P.S.: Non abbandonare MC, in 6 anni di partecipazione io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi, alcuni acuti critici fanno parte del gioco. Abbiamo bisogno di un bravissimo autore come te!

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: venerdì 7 marzo 2025, 12:56
da Pretorian
Ciao Cristiano e piacere di leggerti.

Che dire, i racconti brevi sono sempre un "hit or miss". O si ottiene un piccolo gioiello o una mezza ciofeca. Il tuo appartiene di diritto alla prima categoria.
Sarebbe stato facile, facilissimo, sfruttare la scusa del poco spazio per puntare solo sul sentimento e sull'esperienza sensoriale/emotiva e mandare ramengo tutto il resto. Tu no, accidenti, tu hai dato un'esperienza emotiva (e, da quello che hai scritto su Facebook, anche personale) forte come un cartone di Tyson ma hai anche strutturato il tutto in modo che ci sia un punto di chiusura. Non un finale strutturale come in un racconto "normale" ma un qualcosa che restituisca comunque una sensazione di culmine di quanto letto fino a ora. Penso dica molto della tua estrema padronanza della scrittura.
Il resto, è una lettera d'amore per una persona cara che non nasconde il dolore, ma non si autocommisera. Triste, senza essere tragica.

È bellissima.


Alla prossima!

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: sabato 8 marzo 2025, 11:45
da angelo.frascella
Ciao Cristiano

Bello, toccante, intenso e denso questo racconto.
In pochi caratteri sei riuscito a metterci tante cose. Un racconto sull'amore, quello di un nipote per i nonni e quello di un uomo per la moglie, un amore che deve scontrarsi con i limiti umani della malattia e della vecchiaia, ma nonostante questo riesce a brillare come una stella. Un racconto anche sulla memoria che scompare e sul tempo che scorre. Belli i dettagli: il titolo, che richiama il loro amore nato vicino a un osservatorio astronomico (bello che sia un'alternativa alla televisione) e porta alla frase finale e bello come la malattia e la memoria che scompare riescono pietosamente a cancellare il ricordo della morte della donna e a salvare il nucleo più importante del loro incontro, almeno per pochi istanti... Bravo!

A rileggerci
Buona edizione

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: sabato 8 marzo 2025, 17:29
da Frankestissimo
Ciao Cristiano,

Il tuo stile è sempre molto riconoscibile, e in generale lo trovo perfetto per queste composizioni di breve formato. Nel racconto della scorsa edizione (Radici) mi aveva particolarmente colpito la tua abilità di fondere flusso di coscienza e azione, senza bisogno di spiegazioni. Qui, vuoi per i due personaggi in scena, vuoi per il "riassuntino" finale che fai a beneficio del lettore, per me funziona meno. Forse avrei tenuto più serrato il ritmo battuta-risposta-pensiero, senza gli stacchi inframezzati che servono appunto per spiegare, ma buttano un po’ fuori il lettore. In generale buona prova, e trovo centrato il tema.

Chiudo con un commento puramente personale: per me il racconto soffre un po’ dell’ “effetto Cristicchi” (coniato post Sanremo). Con questo non voglio sminuire la tua esperienza personale o quello che ti ha spinto a scrivere questo racconto, ma ormai trovo i temi bambini o anziani malati / che muoiono un po' abusati, e questo mi rende meno graditi i racconti che ne parlano.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: domenica 9 marzo 2025, 10:15
da frafo
Ciao Cristiano!
Il tuo racconto è da brividi. Pur non avendo esperienze personali con questa malattia, sei riuscito a trasmettermi la sofferenza che ne scaturisce, e l'hai fatto con un testo curato e ben scritto. In particolare quella del nonno che s'illumina come l'insegna di un cinema è un'immagine che arriva ancor prima delle parole, molto nitida. E poi il finale, profondo ed elegante, chiude tendendo fede al tema.
Concordo con Emiliano sul fatto che sarebbe stato interessante scoprire l'entità della malattia in modo graduale, ma penso anche che averla piazzata in quel modo violento faccia parte del tuo dolore.
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Faccio parte di MC da poco, ma quando ho iniziato ho capito subito che sei uno di quelli con grandi capacità. Ci sono persone che come me hanno bisogno di un tuo parere per migliorarsi nella scrittura, così come di un parere di Matteo, che seppur imparziale nei suoi commenti (giustamente) non penso proprio che sia una persona senza cuore.
Non lasciare MC.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: domenica 9 marzo 2025, 19:11
da Mauro Bennici
Ciao, Cristiano,

Racconti come questo dovrebbero avere un disclaimer <3

Giusto per trovare i peli nell'uovo.

Avrei anche io tolto la parola Alzheimer, ma per motivi di esperienza personale: purtroppo non sono rari i casi di violenza e altro. So che è la tua esperienza, ma senza il nome specifico il racconto è stupendo lo stesso e non crea un blocco.

Non so se avrei preferito una riga sulla sorte della nonna prima della chiusa, o no. Te la lascio qui.

E non fare scherzi. Le critiche fanno parte del gioco anche se non aiutano quando non si è in un periodo tranquillo.
[anche questa frase è per esperienza diretta ;)]

Buona edition.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: lunedì 10 marzo 2025, 11:57
da giulio.palmieri
Ciao Cristiano,
racconto molto vivo, si sente che fa parte del tuo bagaglio emotivo. Il mettere in campo il cielo, e la confusione dei ricordi del nonno fa il resto. Molto bello. Per parte mia, posso dirti che in effetti la misura di una narrazione potrebbe essere nella trasfigurazione della propria esperienza in qualcosa di universale, e tu, in questo caso, ci riesci benissimo. L'unico appunto che devo farti è sul tema, che forse non è strutturale al racconto (sebbene ci sia in buona misura eh, chiariamoci). Certo, maneggiare una materia viva così infuocata non è facile: è vero però che a volte quel qualcosa di universale lo si può trovare nella condivisione di un dolore. Per farlo ci vuole bravura, trasparenza, lavoro su se stessi, e coraggio. Molto coraggio. A rileggerci, non te ne andare perché hai tutto ciò che serve per emergere e personalmente fa sempre piacere leggere qualcosa di tuo. Alla prossima.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: lunedì 10 marzo 2025, 23:21
da Debora
Ciao Cristiano, piacere di leggerti. Come mi ha emozionato il tuo racconto! Non ho osservazioni di alcun genere, è tutto così perfetto… Hai reso perfettamente l’amore tra te (immagino sia tu) e il nonno e tra il nonno e la nonna, con dei semplici riferimenti hai fatto intendere la complicità che vi legava e il dolore per la malattia e la perdita. Spero tu non lasci MC, immagino che per te sia difficile gestire delle critiche a un racconto in cui hai messo dentro delle emozioni così profonde e personali ma, ti prego, resta.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: martedì 11 marzo 2025, 15:47
da Francy2912
Porca la miseria Cri, no a te non ti saluto. Ma è mai possibile che ogni volta che ti leggo mi deve venire il magone? Ma mannaggia a te oh. Che ti devo dire? Che scrivi bene è risaputo, che i tuoi racconti emozionano pure, bah, vado a piangere nell'angolino che è meglio...

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 12 marzo 2025, 17:58
da Peter7413
Sono pochi i racconti di questa edizione in cui ho percepito allo stesso tempo completezza e scorrevolezza. Completezza in quanto aventi tutti gli elementi necessari e posizionati al posto giusto, scorrevolezza intesa nel riuscire a utilizzare solo questi duemila caratteri senza fare percepire al lettore forzature di sorta, quasi fossero ben di più. Questo racconto li ha entrambi a un livello che credo si avvicini al massimo. Complimenti.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: mercoledì 12 marzo 2025, 19:07
da Andrea Furlan
Per dare la misura del mio gradimento, basta dire che ho letto tutto di un fiato, in fretta, con le farfalle nella pancia. Tanto che non posso fare un'analisi più diretta perchè le emozioni mi hanno letteralemente portato via.
Ottima prova, dove hai saputo mettere tutto: maestria, stile, peso emotivo, sintesi. Per me sicuramente da podio.
Una volta ho scritto anche io un racconto in seguito alla morte di mia nonna, quindi so di cosa parli.
E non prendertela per la discussione con Matteo che in qualche modo ho letto con interesse: abbiamo bisogno di entrambi per molte altre edizioni a venire.

Re: Mi guardi con gli occhi di chi ha visto un miliardo di stelle

Inviato: venerdì 14 marzo 2025, 0:29
da lordmax
Ciao Cristiano. Ho sentito che c'è stato un piccolo 'scazzo' per un paio di commenti e ho violato la mia regola personale di non leggere mai i commenti prima di fare il mio.
Il primo appunto che posso fare è che sì, il tuo racconto merita molto ma soprattutto meriterebbe più spazio.
Non ho problemi con il già visto e già sentito, ritengo che tutto sia già stato scritto e sentito dall'epopea di Gilghames in poi. non ho sentito nel tuo testo un voler approfittare di un qualcosa ma ammetto che sapere che è una vicenda personale cambia parecchio il modo in cui si legge il racconto.
Dal punto di vista tecnico mi pare che il tema sia più che rappresentato e si inserisca perfettamente nella narrazione. Hai condensato una enorme quantità di emozioni e sensazioni in pochissimo spazio, e lo hai fatto in modo da farle funzionare anche se io sono un senza cuore e le ho percepite con meno intensità di altri probabilmente. Non mi piaciuto il paragrafo finale in cui fai una sorta di riepilogo del racconto. Se da un lato posso capire che sia intesa come un pensiero del protagonista dall'altro mi suona come un riassunto per il lettore. Mi sono invece piaciute molto le immagini che hai creato.
Sui commenti invece mi è piaciuto meno quel tuo: Detto questo non mi va più di partecipare. Non sapevo che i temi andassero sotto il vaglio di altri.
Credo che tu sia ben oltre l'atteggiamento di questo commento, spero che sia solo stato scritto in un momento di foga perché proprio non te lo meriti.