Il Falco di Ferro (di Angelo Frascella)

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
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angelo.frascella
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Il Falco di Ferro (di Angelo Frascella)

Messaggio#1 » lunedì 19 ottobre 2015, 23:45

“Ferruccio, migliori a vista d’occhio.”
Il ragazzo si ferma sulla soglia dello spogliatoio.
“Grazie, sensei.” Esita un attimo. “Dice che sono pronto?”
“Per cosa, Ferro?”
“Per battere un avversario più forte. O magari per batterne due o tre insieme.”
Il maestro ride: “Hai visto troppi film di Van Damme.”
La delusione gli gela il sangue. Abbassa lo sguardo per non mostrare gli occhi lucidi.
Una mano gli si posa sulla spalla: “Sì, sei pronto. Ma non farlo, capito? Io v’insegno sport, non violenza. Qualche compagno di scuola che ti dà fastidio, per caso? Se è così, vengo a parlargli.”
“No. Volevo solo sentirmi dire che ce la potrei fare.”
Sorride e s’infila nello spogliatoio, pieno d’energia.
È pronto, pensa mentre fa la doccia. Gliel’hanno confermato l’insegnante di parkour, quello di guida sportiva di motocicli e, ora, il sensei. Ha pure convinto Peppe a fargli da hacker.
Presto inizierà a pattugliare le strade della città.
 
Come ogni sera, indossa maschera col becco da rapace, mantello nero, maglia, calzamaglie, anfibi, corazza, cintura e, dietro la schiena, il bastone da kendo.
Passa per il corridoio: “Ciao mamma.”
Lei bofonchia un ciao, senza levare lo sguardo dal televisore. Da quanto suo marito è stato ucciso per strada, non le importa più di niente. Non si accorgerebbe neppure se Ferro non rientrasse più in casa.
Scende in cantina, prende il motorino, anch’esso nero, e si lancia in strada. Il mantello si apre e, visto dall’alto, sembra un grande uccello. In città si parla di lui. C’è chi lo chiama Pipistrello, chi Gufo. A lui piacerebbe “Falco di Ferro”.
Farà in modo di diffondere quel nome, ma prima deve ottenere dei risultati. Gira da tre mesi e ha sventato un paio di scippi e messo in fuga uno spacciatore.
Quella sera, però, sa dove andare e ha un piano. Peppe ha spazzolato il Deep Web e ha scoperto il luogo d’incontro dei Killer Bikers.
Ferma la moto e si arrampica su una bassa palazzina, percorre il terrazzo e si affaccia dal lato opposto. Eccoli. Sono solo due.
Con destrezza si cala sul balcone del primo piano. Prende dalla cintura la bomba fumogena fatta in casa, dà fuoco alla miccia e la lancia. Poi estrae le micette legate tra loro, accende anche quelle e le tira. Infine si lancia dall’alto come un falco, col mantello che gli disegna dietro un paio d’ali.
Con la voce modificata da un microfono, esclama: “scappate o preparatevi a morire.”
I tre non scappano. Ridono.
“Ti stavamo aspettando. Abbiamo riempito il Deep Web di indizi e tu li hai seguiti fino a noi.”
Ferro si guarda attorno: non sono più due ma una decina, armati di coltelli, catene e sbarre.
“Ora che ti vedo però, temo che abbiamo fatto troppo chiasso per nulla. Ti do una possibilità, Passerotto. Scappa. O preparati a morire.”
La paura cede il posto alla rabbia. Non è un passerotto. È un Falco di Ferro. Non scappa. È un supereroe: non può morire.
Alza la katana e corre incontro ai nemici.
Se non dovesse ritornare a casa, sua madre non se ne accorgerà, ma suo padre lo accoglierà a braccia aperte.



carla anastasio
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Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2015, 16:03

Complimenti per l'originalità ottenuta senza appigli fantascientifici.

Trovo il racconto scorrevole, le situazioni ben descritte ed il tema ben svolto.

E per chiudere in bellezza, mi ha favorevolmente colpito  la frase inizialmente cinica:

'sua madre non se ne accorgerà' subito bilanciata dalla commovente:

'ma suo padre lo accoglierà a braccia aperte'.

Bravo

Veronica Cani
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Messaggio#3 » mercoledì 21 ottobre 2015, 12:11

Per quanto non ami i racconti di supereroi, devo dire che il tuo mi ha colpita favorevolmente per la delicatezza con cui descrivi gli stati d’animo del protagonista e la sua difficile situazione personale ed emotiva. Il tema della gara è rispettato in pieno.
Ti faccio solo tre appunti sulla forma: nella frase “Ciao mamma” inserirei una virgola dopo il saluto; nella frase “scappate o preparatevi a morire” ti è sfuggito il maiuscolo iniziale; nella frase “Ora che ti vedo però, temo che abbiamo fatto troppo chiasso per nulla” inserirei una virgola anche prima del “però”. Bravo, complimenti! :)

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Adry666
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Messaggio#4 » mercoledì 21 ottobre 2015, 15:20

Ciao Angelo,

eccomi, appena saputo che avevamo avuto un'idea simile, con svolgimento molto diverso, sono venuto a curiosare (anche se sono assegnato a un altro gruppo).

In effetti penso che siamo partiti entrambi da una "vista" simile per poi sviluppare il racconto in modo molto personale.

Anche a me il tuo è piaciuto molto; mi sono subito affezionato al ragazzo, e molto rattristato nel finale. Finale molto forte che chiude in maniera egregia un racconto ottimo.

Complimenti! :-)))

A presto

Adriano

 

viviana.tenga
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Messaggio#5 » giovedì 22 ottobre 2015, 8:00

Ciao Angelo,
Bel racconto. In poche righe hai saputo dare grande spessore psicologico al protagonista e rendere molto bene la sua solitudine. Come ti hanno già detto, anche il finale è perfetto.
Unica perplessità a livello di trama: il protagonista ha sventato un paio di scippi e messo in fuga uno spacciatore in tre mesi... non è un po' poco perché qualcuno già elabori piani complicati per farlo fuori, seminando indizi nel deep web?

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angelo.frascella
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Messaggio#6 » giovedì 22 ottobre 2015, 10:43

Grazie a tutti per commenti e apprezzamento e, in particolare, grazie a Veronica per le annotazioni e ad Adriano per la lettura nonostante questo non sia il suo gruppo per i commenti.

@Viviana: in effetti, il protagonista più che un vero supereroe in un mondo di supereroi è un emulatore di quelli che vede nei fumetti in un mondo normale. Allo stesso modo, i Bikers non sono dei supercattivi che vogliono far fuori un supereroe, ma dei teppisti annoiati che, di fronte alle notizie di questa specie di giustiziere che gira per la città (come viene detto, se ne parla in giro e gli si danno anche dei nomi) voglio "divertirsi" e passare una serata diversa "mazzolando" lui, anziché qualche povero malcapitato

viviana.tenga
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Messaggio#7 » giovedì 22 ottobre 2015, 12:39

Un po' lo sospettavo, ma mi sembra che il piano per attirarlo sia troppo complesso per dei teppistelli annoiati. In una situazione del genere mi sarei aspettata più una sfida diretta, o comunque qualcosa di molto meno fine che seminare indizi sul deep web. Cioè, il senso della mia perplessità era: "davvero è stato preso di mira da gente che bazzica il deep web e va a pensare a indizi da seminare?" Però sono dettagli, il racconto resta comunque ottimo.

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Andrea Partiti
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Messaggio#8 » lunedì 26 ottobre 2015, 22:27

Ammetto di aver pensato anche io ai supereroi, una volta letto il tema. Forse perché le ali della notte, Nightwing, mi ricordavano il buon Robin nella sua incarnazione più indipendente e fiera, di cui ho letto tante storie con piacere!

Ma il tuo racconto è più umano, scegli delle corde giuste da usare secondo me. Mi piace che il voler essere un supereroe sia un modo per non sentirsi deboli, per superare un trauma in famiglia. Le arti marziali sono spesso uno sfogo in situazioni del genere, e mi piace la figura del sensei "realistico" che ricorda la natura non violenta del suo stile (non importa che sia kendo, aikido, judo... tutte condividono lo stesso spirito del -do).

Il punto debole che vedo, già fatto notare, è quello del deep web, un po' abusato da quando è diventato di moda. I criminali che si trovano sulla strada con spranghe e coltelli, difficilmente lavorano sul deep web e viceversa. Anche l'hacker di Ferro che introduci en passant sembra non avere un ruolo, e se lo avesse avrebbe delle implicazioni per il protagonista, che non sarebbe più davvero solo. Penso sarebbe un dettaglio da eliminare o espandere nel resto del racconto.

In generale è davvero un bel racconto, pulito, semplice e scorrevole come piace a me!

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patty.barale
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Messaggio#9 » mercoledì 28 ottobre 2015, 11:57

Ciao Angelo!
Bel racconto! Una causa scatenante ben accennata, un ragazzo che decide di impedire che altri si ritrovino a vivere la sua esperienza di lutto, il sogno del supereroe... (Un kickass con più allenamento!)
Ho trovato tutto molto ben dosato e scritto molto bene.

Critiche:
sicuramente errori di battitura:
"calzamaglie" penso ne indossi una sola, per cui "calzamaglia",
"da quanto suo marito" ovviamente "quando",
"micette" "micette"

quando descrivi la vestizione parli di bastone da kendo dietro la schiena, poi, nello scontro, sfodera una katana.

In ogni caso ottima prova!
Alla prossima.

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patty.barale
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Messaggio#10 » mercoledì 28 ottobre 2015, 11:58

Ok, miccette! Anche il mio correttore automatico mi ha fregata!

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angelo.frascella
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Messaggio#11 » mercoledì 28 ottobre 2015, 16:12

Grazie Andrea e Patty, per l'apprezzamento e per le correzioni e osservazioni.
<span style="color: #282828; font-family: 'Open Sans'; font-size: 14.3px; line-height: 18.304px;">Ok, miccette! Anche il mio correttore automatico mi ha fregata!</span>

:D ... Il correttore è utile, ma a volte prende iniziative non richieste...

 

Wikierrante
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Messaggio#12 » mercoledì 28 ottobre 2015, 19:29

Salve, bel racconto, anche se non riesco a collocarlo bene. Vuole avere un tono serio? Se sì, ci sono troppe cose che glielo fanno perdere. Come le questioni già citate dagli altri utenti, "Peppe l'hacker" e gli "indizi nel Deep Web" (che poi, se davvero qualcuno volesse seminare indizi laggiù, dovrebbe accedere come minimo alla Home della Hidden Wiki, o intasare le pochissime board che prevedono interazione, cosa mastodontica per un gruppetto di ragazzini che ha voglia di malmenare uno pseudo-supereroe. Quando si parla di qualcosa senza conoscere bene come funziona, una ricerca non fa mai male).
Per il resto si, scritto bene, anche se non capisco come mai nelle frasi che riguardano Ferro, il soggetto è sottinteso. Può essere una scelta stilistica, ma avrebbe avuto senso se fosse stata funzionale ai fini della trama (non so, per esempio se fosse stato davvero un uccello, e si voleva generare un effetto sorpresa nell'ultima frase).
Strana la scelta di una terza persona al presente, non si vede così spesso, ma è usata bene.

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angelo.frascella
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Messaggio#13 » mercoledì 28 ottobre 2015, 23:22

Grazie Andrea.
<span style="color: #282828; font-family: 'Open Sans'; font-size: 14.3px; line-height: 22.88px;">Per il resto si, scritto bene, anche se non capisco come mai nelle frasi che riguardano Ferro, il soggetto è sottinteso.</span>

In realtà è un approccio stilistico che uso spesso: mi sembra faciliti l'identificazione del protagonista (anche se, in media, preferisco usare la terza persona, tendo a farlo mantenendomi solidale al punto di vista del personaggio).
<span style="color: #282828; font-family: 'Open Sans'; font-size: 14.3px; line-height: 22.88px;">Quando si parla di qualcosa senza conoscere bene come funziona, una ricerca non fa mai male</span>

Sono d'accordo, in linea di massima. In MC, però, il tempo per le ricerche è davvero poco. Forse la regola generale potrebbe essere: se devi scrivere un racconto al volo, concentrati su quello che conosci.

 

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raffaele.marra
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Messaggio#14 » giovedì 29 ottobre 2015, 9:08

Il tuo stile (ormai è noto) è caratterizzato da una semplicità e una essenzialità che a mio parere sono difficili da raggiungere. Proprio questa tua caratteristica, unita al tema del “supereroe”, tema notoriamente associato ad una retorica dal suono epico e magniloquente, rappresenta la maggiore originalità della storia in questione. È pertanto molto interessante leggere questo testo in cui lo stile asciutto e ordinario racconta una storia straordinaria dal sapore fantascientifico/avventuroso. Alla luce di ciò, quella frase finale, che rappresenta l’unico momento di “pathos” vibrante che concedi al lettore, assume una carica eccezionale e conclude splendidamente un racconto sicuramente di ottima qualità.

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antico
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Messaggio#15 » domenica 1 novembre 2015, 10:43

Ottima preparazione, finale un pelo deludente perché non arrivata con tutta la forza che, a mio avviso, dovrebbe avere. Forse una differente scelta al livello di trama ti avrebbe aiutato a trovare una conclusione più efficace, ma questa c'è e questa va commentata. I teppistelli che riempiono il deep web di falese news per attirarlo nella trappola, a che pro? Non c'è preparazione a questo scontro e un'atmosfera fino a quel punto leggera e precisa si appesantisce senza peraltro essere ineccepibile. In ogni caso, bello questo Kick Ass italiano, lo ripenderei per dargli maggior spazio, magari in un racconto più lungo. Pollice tendente all'alto per me.

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