Night_ Enrico Nottoli

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
enrico.nottoli
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Night_ Enrico Nottoli

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2015, 0:37

Night

Stavo guidando. Era notte e pioveva cenere. Le altre macchine non facevano che spararmi i loro abbaglianti in faccia. Avevo la nausea. Quel kebab non ce la faceva ad andarmi giù. E poi erano tre anni e sei mesi, sì, tre anni e sei mesi che stavo con lei. Ma due sere prima aveva deciso di mollarmi. Troppo apatico, diceva. Diceva che non riuscivo a motivarla. La facevo sentire banale.
Se c’è un regalo al mondo che un uomo possa fare a una donna è farla sentire importante. Non servono trenta centimetri. Basta farle emozionare.
Ma si vede che io non ci ero riuscito.
Per questo venne da me e mi fece:
“Basta.”
“Basta cosa?” Dissi.
“Basta stare con te.” Disse.
Io avrei voluto dare spiegazioni ma non me lo permise. Volevo chiederle scusa o gridarle: “Puttana!” dalla finestra mentre la vedevo andar via. Nulla.
E così eccomi lì, quarantotto ore dopo, a guidare verso “Le ali della notte” il night appena fuori città.
Arrivai e parcheggiai. Scesi sporcandomi subito di fango il risvolto dei jeans.
Imprecai. Entrai.
Presi una birra al banco. Dieci euro, Cristo santo. Mi misi a sedere su una delle poltroncine sotto al palco. Sopra c’era una bella donna, qualche segno dell’età che le dava carisma. Occhi tristi, abbastanza da farti sentire debole.
Continuai a guardare e buttare giù qualche sorso. Ma non riuscivo ancora a credere che io fossi lì e lei da qualche parte.
“Sei solo?”
Girai gli occhi. Era una ragazzina di vent’anni. Bionda con la carnagione chiara.
“Così sembra.”
“E che ci fai da solo?”
Tornai a guardare lo show.
“Cerco amore, come te.”
Fece una risata. Non so perché.
“Vieni con me allora.”
Mi prese per mano e mi portò in una stanzetta privata, e con privata intendo che c’era una tendina rossa a dividere noi dalla sala. Comunque mi fece sedere su una poltroncina in pelle e si chiuse le tende dietro. Ok, pensavo, basta stare concentrato sul culo. Oh sì, guarda là amico, mi dicevo, non puoi fartelo scappare!
La ragazza si venne a sedere su di me, le gambe larghe sui miei fianchi e le nostre bocche pericolosamente vicine.
“Allora, ti vuoi divertire?”
“Mi voglio divertire, baby!”
Baby non si poteva sentire.
“Fanno cento.”
“No problem, piccola!”
Sfilai il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni e presi due pezzi da cinquanta. Lei me li tolse di mano e le infilò in una pochette che aveva con sé.
“Lasciami fare.” Disse scivolando verso il basso.
Strano a volte. Avevo una biondina mozzafiato impegnata a darsi da fare con me e io che mi logoravo ancora per quella stronza della mia ex. Sono sicuro che fosse perché non mi aveva dato modo di mandarla a quel paese.
Ancora insabbiato nei miei pensieri, vidi la ragazza risalire su, fissarmi e dire una frase che mi lacerò:
“Il tuo compagno non se la passa bene.”
Guardai giù. Infilai i pantaloni, la salutai e tornai alla macchina. Avevo fatto cilecca, incredibile.
Era questo l’amore?
Presi il cellulare e chiamai la sola donna che volevo.
“Pronto?”
“Aurora?”
“Sì.”
“Puttana!”
Riagganciai e me ne tornai dalla biondina.

Enrico Nottoli



Veronica Cani
Messaggi: 148

Messaggio#2 » mercoledì 21 ottobre 2015, 16:27

Il tuo racconto è divertente e scorrevole, ma a parte il titolo che hai assegnato al night club, che è omonimo del tema della gara, non trovo nessun’altra connessione con la consegna, che quindi non viene rispettata. Ti faccio notare alcuni passaggi in cui hai omesso una virgola che io, invece, avrei inserito: nella frase “[…] a guidare verso “Le ali della notte” il night appena fuori città”, tra “le ali della notte” e “il night”; in “Vieni con me allora”, prima di “allora” e in “disse scivolando verso il basso”, dopo “disse”. Alla prossima! :)

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Andrea Partiti
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Messaggio#3 » mercoledì 21 ottobre 2015, 17:51

Allora, quello che mi salta più all'occhio leggendo il tuo racconto sono i dialoghi, decisamente innaturali. Proverei a leggerli ad alta voce pensando "Suonano bene o sembrano usciti da un episodio di The Lady?" Se quella vera è la seconda, li riscriverei senza pietà!

Il tema è un po' tirato, se è solo il nome del pub. Sembra che vada per la maggiore interpretare le corse in auto come ali della notte, ma non riesco a vederlo.

Con una buona revisione sarebbe un ottimo racconto, il tema e il tipo di sentimenti del protagonista sono molto comuni (a chi non è successo?), quindi è facile empatizzare, sentirsi coinvolti e presi dalla lettura.

enrico.nottoli
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Messaggio#4 » mercoledì 21 ottobre 2015, 23:12

Ciao ragazzi e grazie dei commenti. Comunque il tema oltre al nome del night sarebbe interpretato dalle ragazze stesse che ci lavorano sempre, sono loro le ali. Specie per chi come il protagonista si sente solo come un cane.
Comunque The Lady è pura poesia ahaha :)
Alla prossima

carla anastasio
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Messaggio#5 » venerdì 23 ottobre 2015, 0:09

ciao Enrico,

ho trovato il racconto originale, scorrevole, diretto, conciso, ma comunque comprensibile. Mi chiedo però perché 'pioveva cenere' non avendo trovato alla frase nessun collegamento con il resto del racconto.

L'altra cosa, che ho imparato dalla critica fatta al mio racconto, è che ci sono due verbi dichiarativi maiuscoli che, a quanto pare, vanno invece scritti minuscoli.

Nel complesso una buona prova.

viviana.tenga
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Messaggio#6 » domenica 25 ottobre 2015, 11:13

Ciao Enrico,
Il tuo racconto scorre abbastanza piatto fino al finale, che riesce a strappare un sorriso (anche se un po' amaro). La cosa è comunque in linea con il carattere apatico del protagonista, quindi per un racconto così breve funziona bene. Dal punto di vista dello stile, ti segnalo giusto una ripetizione all'inizio "Troppo apatico, diceva. Diceva che...": i due diceva di fila spezzano un po' troppo il ritmo, forse meglio "Diceva che ero troppo apatico, che...". Anche qualche battuta nei dialoghi al night è un po' forzata, il fatto che anche il protagonista se ne renda conto è una scusante solo parziale. Non sono convinta nemmeno sull'interpretazione del tema: dopo aver letto l'avevo vista solo nel nome del locale (un po' poco) e anche dopo aver letto il tuo commento mi sembra un po' forzata.
Nel complesso, racconto carino, forse un po' da rifinire ma comunque già buono.

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patty.barale
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Messaggio#7 » mercoledì 28 ottobre 2015, 15:27

Ciao Enrico!

Il tuo racconto, divertente e ironico, secondo me non centra bene il tema: al di là del nome del locale, che poteva anche chiamarsi "Ci Lecca" e non sarebbe cambiato nulla!

Sì certo l'ambientazione è notturna, ma mi pare un po' poco.

Per il resto è una storia godibile e fresca, anche se non mi convince la scelta dei tempi verbali, al posto del passato remoto, nel racconto di come lei lo molla avrei usato il trapassato prossimo.

Alla prossima

 

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raffaele.marra
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Messaggio#8 » giovedì 29 ottobre 2015, 9:03

Molto piacevole e scorrevole, originale e divertente. Trovo questo racconto molto originale sia nella trama, che acquista notevole spessore grazie al finale che fa sorridere, sia nello stile che con la trama è tutt’uno, perfettamente coerente e appropriato. Apprezzo il coraggio che hai avuto nel raccontare con ironia e giusto cinismo una vicenda che in altri contesti sarebbe sfociata facilmente nel patetico e nella retorica del già visto. L’unica perplessità che ho, e purtroppo non è proprio ininfluente, riguarda la rispondenza al tema del mese che qui è troppo sottile, difficile da riconoscere con convinzione.

Wikierrante
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Messaggio#9 » giovedì 29 ottobre 2015, 23:14

Ehilà, ciao!
Vediamo, non vorrei ripetermi su ciò che hanno detto gli altri, come il tema preso di striscio etc.
Il mio focus è sullo stile più che altro: frasi troppo brevi e cadenzate. Possono dare un bell'effetto se lette interpretate, magari con voce profonda; ma lasciate così al testo scritto danno solo fastidio (a mio parere) e rallentano la lettura che potrebbe essere molto più veloce. Ricorda, i punti sono pause lunghe, le virgole brevi e calcolando solo con questo dato il tuo scritto ci metti il triplo rispetto a tutti gli altri racconti per leggerli.
Non vedo molto forti caratterizzazioni psicologiche che fanno spiccare il protagonista rispetto a tanti altri simili, e il suo momento per differenziarsi (i dialoghi) te lo sei giocato un po' male.
Mi piace però l'evocazione generale che riesci a generare e la coerenza di linguaggio di tutto il testo, che apprezzo.

Una volta rivisto per quanto riguardo i dialoghi e quanto detto, recitato in una certa maniera renderebbe bene. Scritto così no.

Angela_Bernardoni
Messaggi: 10

Messaggio#10 » venerdì 30 ottobre 2015, 22:16

Enrico te lo devo dire, il tema è parecchio stiracchiato. Per il resto: inizi il racconto all'imperfetto, poi c'è un flashback in cui giustamente passi al passato remoto, solo che quando poi torni al presente, ti dimentichi di riprendere l'imperfetto e prosegui il racconto al passato remoto fino in fondo.

Il finale mi è piaciuto, il tuo protagonista riesce a rendere empatico il lettore, anche grazie all'autoironia che traspare in alcuni punti ("Baby non si poteva sentire."). Se dovessi identificare il tema del racconto, direi che qua stiamo parlando di una fuga dall'immobilità e l'apatia (poi ovviamente così non sarà, ma è quello che ci ho visto io).

Comunque mi è piaciuto, nonostante la sovrabbondanza di frasi secche, che non sempre servono così tanto.

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antico
Messaggi: 7217

Messaggio#11 » domenica 1 novembre 2015, 11:19

Inizio dal tema: il protagonista è in evidente crisi, eppure si muove, fa, va, cerca di reagire arrovellandosi sul come, viene "spinto" dalla notte. Probabilmente sarebbe stato meglio non dare proprio quel nome al locale perché distrae, ma la mia interpretazione è stata da subito questa. E poi, il tuo stile mi piace, lo sai e ho avuto modo di ribadirtelo più volte. Qui sei arrabbiato, carico eppure sempre riflessivo. Il finale è perfetto. Per me un pollice SU e ammissione diretta alla vetrina del sito.

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