E la luna bussò.

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
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Monica Patrizi
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E la luna bussò.

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2015, 0:55

La notte era limpida e Francesco guidava la sua Mini Cooper, elegante nel suo abito gessato e le infradito di Cesare Paciotti ai piedi, mentre l'impianto stereo da seimila euro diffondeva nell'abitacolo la voce senza tempo della Bertè.
“E la luna bussò alle porte del buio…”
Lo squillo del cellulare lo distolse dai suoi pensieri.
“Pronto? Ciao Stè... abbello! Sì, sto tornando ora... volevi sapere come è andato il matrimonio di Giulia?” Rise. “Poi ti racconto... Tu sei già al Pub? E la partita? ...Grande! Chi ha segnato? Tevez su rigore al terzo minuto di recupero? Allora siamo primi in classifica... Oddio, me sto a sentì male, aspetta un secondo!”
Francesco cercò a tastoni la bottiglietta dell'acqua, finita sotto al sedile. La tracannò di un fiato. Ruttò e riprese il telefono. “Eccomi Stè, scusa. Che dicevi? Il matrimonio? Non puoi immaginare che è successo. Ti giuro, io non ho fatto niente.” Francesco rise. “In chiesa una tizia ha dato di matto. Ha iniziato ad urlare contro la sposa “Mignotta, brutta stronza, te caccio l’occhi”... la voleva infilzare col tacco di una scarpa. “Me l’ha detto la Madonna che sei una troia e che ti devo punire!” Rise. “Era meglio che stavo a casa a guardare la partita. C'è mancato poco mi mettesse in mezzo, 'sta pazza, ha cominciato a tirarmi per la giacca, e a dire “Ti sei scopata tutti, pure 'sto coglione, e adesso ti sposi in chiesa e batti il petto!” ...a me diceva, ti rendi conto? Una folle. E lo sposo? Cesare stava lì, che poteva dire d’altronde? Lo sanno tutti che Giulia l’ha data via pure ai sassi. "Giulietta la zozzetta, la chiamano. Poteva solo fare pippa.
E poi niente, l’hanno bloccata in duecento, lei gridava, si è lanciata contro Giulia dicendo “Sono la serva di Dio, devi andare all’inferno!” Se non chiamavano il 118, l'avrebbe accecata… Hai ragione, tutte io le trovo le matte. A proposito. Passo a prendere Ivana e Samantha, e veniamo lì a festeggiare, va bene? Sempre. Forza Juve! A dopo, ciao bello”.
Chiuse il cellulare. Che cazzo di serata, pensò Francesco.
La Juve aveva vinto contro la Roma, ed era capolista, alla sesta di campionato.
“Scudetto! Scudetto!” gridò contro il vento del finestrino aperto.
Imboccò l’autostrada.
“E la luna bussò ad un party in piscina, senza invito non entra nemmeno la luna…”
Dio, quanto si era divertito.
Spinse le infradito di Paciotti forte sull’acceleratore.
Mise la quinta e ripensò per un attimo alla notte prima, quando si era scopato Giulia, sui sedili posteriori, mentre la luna li guardava muta dai vetri appannati.
Dopo aver svuotato tutto quello che aveva nei coglioni, l’aveva riaccompagnata a casa.
“Mi sposo domani” gli aveva detto lei, con una faccia indecifrabile.
“E sti cazzi!” aveva riposto lui, mettendo in moto.
Scalò la marcia.
“Grande Juve!” gridò ai tergicristalli, felice come un bambino davanti la sua prima bicicletta.
Mise il telepass sul cruscotto, rallentò ancora.
La sbarra del casello si alzò, lasciando alle sue spalle un’autostrada silenziosa e attonita.



Veronica Cani
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Messaggio#2 » mercoledì 21 ottobre 2015, 17:05

Un plauso al tuo stile scorrevole e al registro linguistico utilizzato, che hanno reso la lettura leggera e divertente. A parte questo, però, stento a riconoscere, nella narrazione, la tematica richiesta dalla gara, a meno che non la si voglia vedere, un po’ forzatamente, nell’idea della velocità dell’auto che sfreccia nella notte. Qualche appunto sulla forma: la frase “la tracannò di un fiato” non mi suona molto bene; io avrei usato “la tracannò tutta d’un fiato”, oppure “la tracannò in un fiato”; nella frase “eccomi Stè, scusa” aggiungerei una virgola anche dopo “eccomi”; idem per la frase “che poteva dire d’altronde”, in cui inserirei una virgola dopo “dire”; nella frase “gridò contro il vento del finestrino aperto” c’è forse un refuso nell’uso della preposizione…forse era “dal finestrino aperto?” Complimenti, comunque! :)

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Andrea Partiti
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Messaggio#3 » mercoledì 21 ottobre 2015, 17:15

Ciao! Benvenuta ^^

Mi piace com'è scritto il tuo racconto, è molto scorrevole ed è una novità per me l'idea della telefonata ascoltata da un solo lato. È come se richiedesse più attenzione da seguire e quindi costringesse a prestare più attenzione del normale.

Davvero azzeccata anche la scena della chiesa, l'ho trovata molto viva nella sua follia.

Non mi convince del tutto l'organizzazione storia, invece. L'essere in auto e alla guida non sembra avere uno scopo mirato, quasi tutto succede in maniera indiretta, parlando del matrimonio o dell'incontro della sera prima... potrebbe succedere dovunque, anche di giorno!

Il protagonista sembra un po' una macchietta stereotipo dell'omino esaltato coinvolto più di quanto sia ragionevole nel calcio e addestrato a ragionare per slogan sportivi, però comunica in maniera articolata e complessa, troppo complessa rispetto a quanto ci si aspetta dopo quella caratterizzazione. Penso che tu non sia una fanatica del calcio e che il tuo modo di parlare e pensare sia traspirato troppo nel personaggio!

carla anastasio
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Messaggio#4 » venerdì 23 ottobre 2015, 1:02

Ciao Monica,

stile scorrevole, diretto, ma non trovo attinenze con il tema 'ali della notte'.

Diciamo pure che non mi fa impazzire l'esaltazione di un personaggio vuoto, misero e volgare e delle sue bravate, ma questo è soggettivo.

Dal punto di vista della 'forma', non capisco come la frase 'ti sei scopata tutti, pure 'sto coglione, e adesso ti sposi in chiesa e batti il petto' possa combinarsi con ' ...a me diceva,' . E' chiaro che la frase era rivolta a Giulietta la zozzetta, quindi la seconda parte 'a me diceva' è incongruente a meno che non venga cambiata con 'intendeva me'.

Così pure la frase finale 'lasciando alle sue spalle un'autostrada silenziosa e attonita' mi lascia un po' perplessa: non credo che il termine 'attonita' possa riguardare un soggetto inanimato come un'autostrada vuota e poi sembra buttata giù tanto per chiudere.

 

viviana.tenga
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Messaggio#5 » domenica 25 ottobre 2015, 15:03

Ciao Monica,
del tuo racconto mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista; anche se non sappiamo niente di lui, prima i dettagli sulla macchina e l'abbigliamento e poi i dialoghi gli danno grande tridimensionalità. Ho trovato invece la trama un po' sconclusionata: il protagonista sta guidando, racconta un aneddoto buffo su un matrimonio a cui è appena stato e riceve la notizia della vittoria della Juventus ed esulta. Benché il tutto sia gradevole da leggere, si arriva alla fine chiedendosi "e quindi?". Anche il tema mi sembra preso un po' troppo di sfuggita.

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patty.barale
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Messaggio#6 » giovedì 29 ottobre 2015, 8:16

Ciao Monica!

Spassosissimo il tuo racconto, anche se... A mio parere il tema non è centrato appieno: ok, la scopata o chiaro di luna, ma non mi convince!

Per il resto sai rendere perfettamente, con pochi tratti, il protagonista: sbruffone pieno di soldi e di cattivo gusto (le infradito sotto al gessato...brrrrr!)

Anche la calata romanesca è perfetta.

Insomma un bel racconto, che, però, mi ritrovo a dover penalizzare per la poca aderenza al tema.

Alla prossima!

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raffaele.marra
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Messaggio#7 » giovedì 29 ottobre 2015, 9:00

<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Manca evidentemente qualcosa in questo racconto in cui la trama sembra solo una scena di passaggio di una storia molto più ampia che però qui non è neanche suggerita. Non vedo una precisa attinenza con il tema del mese, e questo penalizza ulteriormente il tuo lavoro. Devo però riconoscere una buona capacità nel costruire un personaggio divertente, sottolineato in maniera molto efficace da uno stile appropriato. Anche se, mi rendo conto, il tuo protagonista avrebbe meritato più spazio e più caratteri per potersi definire in completezza. Resta infatti qualche perplessità dovuta ad alcuni elementi di questo “coatto” che fuoriescono decisamente dallo stereotipo che ci ha sempre rappresentato il cinema (ad esempio il fatto che sia tifoso della Juve o che beva da una bottiglietta di acqua e non di altro). Questa caratterizzazione un po’ diversa dal solito non è affatto un elemento negativo, ma ritengo che a questo punto sarebbe stato necessario più spazio per poter comprendere al meglio il tuo protagonista che si presenta più complesso dello stereotipo cui siamo abituati.</p>

Wikierrante
Messaggi: 11

Messaggio#8 » giovedì 29 ottobre 2015, 23:42

Il tema? Non vedo molta attinenza con le ali della notte, purtroppo. In più, tranne che mostrare una telefonata che enuncia l'incoerenza e gli "scleri" di un'Italia tipicamente bassa e in qualche modo grezza, non fa molto altro. Cose quindi che si possono sentire scendendo in qualsiasi piazza, soprattutto del centro-sud (da cui provengo), o facendosi un giro su Facebook, altro teatro per questo tipo di "vicende".

Parliamo dello stile. Troppi punti di sospensione: come vedi e come fai nella seconda parte dei tuoi dialoghi, si può far intendere una pausa anche senza mettercene tre, di punti. Ti consiglio di dosare meglio gli a capo, visto che a volte servono per non generare un "wall of text" che nasconde quelle poche pause durante il monologo. Soprattutto perché tu hai utilizzato le virgolette alte sia per il discorso, sia per la citazione, cosa che non va affatto bene. Per non parlare di virgole aperte e mai chiuse, a volte.
Alla fine di questo testo mi è rimasto poco e niente, se non una smorfia a vedere dei dialettantismi pseudo-tradotti in italiano (che quindi non sono del tutto reali).

Angela_Bernardoni
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Messaggio#9 » venerdì 30 ottobre 2015, 21:55

Ciao Monica,

Complimenti per essere riuscita a creare un protagonista odioso, è un talento e una cosa coraggiosa, visto che un tipo del genere difficilmente accoglierà i favori del pubblico. Trovo però un po' difficile immaginarmi le pause in quel monologo che è la telefonata. Mi spiego: “Poi ti racconto… Tu sei già al Pub? E la partita? …Grande! Chi ha segnato? Tevez su rigore al terzo minuto di recupero? Allora siamo primi in classifica…” mi sembra una ridondanza, considerato che il protagonista starà ripetendo metà delle parole appena dette dal suo interlocutore. Il momento dello svelamento, poi, mi è sembrato molto tirato via. Nonostante il numero limitato di caratteri, forse potevi togliere un po' della parte dedicata agli orgasmi sportivi del pg per parlare di quello che veramente ci sarebbe potuto interessare, ovvero quello che è successo la notte prima del matrimonio.

Purtroppo quello che si vede dell'uomo è solo il suo lato macchiettistico, manca invece la psicologia del personaggio.

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antico
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Messaggio#10 » domenica 1 novembre 2015, 11:36

Un racconto che si pone l'obbiettivo di svelare tutta l'incoerenza e la superficialità dell'Italia attuale e per me ci riesce. Partiamo dalla scelta della squadra: la Juve contro la Roma e lui è un romano de Rroma che tifa per i bianconeri. Una prima incoerenza. Giulia si sposa il giorno dopo aver tradito il futuro marito con uno dei suoi amici, perché allora sposarsi in Chiesa? Mancanza totale di comprensione di ciò che rappresentano i nostri atti. Lui che non si sente in colpa, ma neppure un poco e anzi ci scherza sopra, è vero, gente così ce n'è e neppure poca. La donna che sbraita che viene vista come una pazza, pur beccandoci, e in tal modo l'elemento sovrannaturale di questa sorta di possessione "santa" viene etichettata come fastidiosa per una cerimonia che ha perso ogni singola valenza originaria (anche se sull'istituzione del matrimonio ce ne sarebbero da dire a palate). Infine, la notte... Questa lunga notte della consapevolezza che ci mette le ali per volare sopra ogni decenza o coerenza. Per me un pollice SU netto. Ammesso diretto alla vetrina del sito.

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antico
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Messaggio#11 » domenica 1 novembre 2015, 11:36

Un racconto che si pone l'obbiettivo di svelare tutta l'incoerenza e la superficialità dell'Italia attuale e per me ci riesce. Partiamo dalla scelta della squadra: la Juve contro la Roma e lui è un romano de Rroma che tifa per i bianconeri. Una prima incoerenza. Giulia si sposa il giorno dopo aver tradito il futuro marito con uno dei suoi amici, perché allora sposarsi in Chiesa? Mancanza totale di comprensione di ciò che rappresentano i nostri atti. Lui che non si sente in colpa, ma neppure un poco e anzi ci scherza sopra, è vero, gente così ce n'è e neppure poca. La donna che sbraita che viene vista come una pazza, pur beccandoci, e in tal modo l'elemento sovrannaturale di questa sorta di possessione "santa" viene etichettata come fastidiosa per una cerimonia che ha perso ogni singola valenza originaria (anche se sull'istituzione del matrimonio ce ne sarebbero da dire a palate). Infine, la notte... Questa lunga notte della consapevolezza che ci mette le ali per volare sopra ogni decenza o coerenza. Per me un pollice SU netto. Ammesso diretto alla vetrina del sito.

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