Solo nella notte

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
Fernando Nappo
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Solo nella notte

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2015, 0:59

Solo nella notte

di Fernando Nappo


Quando riapro gli occhi mi ritrovo a testa in giù. Il parabrezza è in mille pezzi e nonostante i rumori mi giungano attutiti percepisco il clacson che suona incessantemente. La testa mi fa male, la vista è annebbiata. Allungo una mano: le dita scivolano su di una sostanza vischiosa. Credo sia il mio sangue, ma è buio e non riesco a vedere bene.
— Sopravviverai — dice una voce.
Mi volto di scatto e di fianco a me, anch’essa a testa in giù, intravvedo una figura dagli occhi di fuoco.
— E tu chi cazzo sei? — La voce mi esce stridula. Ero solo in macchina fino a un attimo prima dell’incidente.
— Sei un po’ lento a capire — dice la figura.
Un dubbio mi sfiora, ma... no, non è possibile. Certe cose non succedono nella realtà.
La figura indica attraverso il parabrezza. — Guarda.
Alla fioca luce dei lampioni metto a fuoco l’altra macchina, riversa su di un fianco; un faro è ancora acceso. Lì vicino, il corpo di una donna.
— E’ morta? — chiedo.
— Sì. E l’hai uccisa tu.
— Ommioddio! — Nascondo il viso fra le mani.
— Lascia stare Dio — mi dice la figura. — Non potrà aiutarti a uscire dal guaio in cui ti sei cacciato.
— Quale guaio? — chiedo.
— Lei era un angelo, un’anima pura, delicata. Non hai idea di quanto mi sia costato corromperla, di cosa ho dovuto prometterle per portarla a me, né puoi immaginare la soddisfazione che mi ha dato raggiungere quel risultato. Ma tu l’hai uccisa prima che io potessi onorare la mia parte del contratto e ora non potrò più reclamarne la proprietà.
Gli occhi mi si inumidiscono. Credo di aver capito a chi dovrò la mia anima quando verrà il mio turno.
— Non hai capito proprio nulla, invece — dice la figura. — La tua sola anima non basta per pareggiare i conti . L’anima corrotta di un angelo vale molto, molto di più dell’anima di un solo uomo.
Non so cosa ribattere, non mi ci raccapezzo più tra angeli, contratti e anime dannate.
Piango.
Mi passo le mani sugli occhi e li riapro. Ora sono all’esterno della macchina, in piedi. Non ho più dolori, la vista e l’udito hanno ripreso a funzionare perfettamente. L’automobile è sulla carreggiata, senza alcun danno.
Un prurito all’altezza delle scapole mi scuote dai miei pensieri, è come se qualcosa stesse crescendo sotto la mia pelle. Non è doloroso, né particolarmente fastidioso, ma la sensazione è strana, come se non stesse accadendo a me.
Lungo la schiena i vestiti si tendono, si lacerano e un paio di ali nere si dispiegano dalle mie spalle.
— Benvenuto nelle fila dell’armata di Lucifero — dice la figura.
Riprendo a piangere.
— Ti ci abituerai — dice Lucifero. — in breve le vestigia umane ti abbandoneranno. Sarai un buon servitore.


Riparto a razzo e mi allontano il più in fretta possibile.
Mi sento confuso. Forse ho solo sognato, chessò, una specie di colpo di sonno. E forse non c’è stato alcun incidente. In fondo nel retrovisore non vedo macchine né donne a terra.
Mi rilasso un po’, accendo una sigaretta: adoro guidare di notte.
Se solo non fosse per quel prurito dietro le scapole.



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Monica Patrizi
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Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2015, 20:26

Bello anche questo racconto letto, sono già in crisi per la classifica, fin qui mi piacciono tutti! Lo trovo geniale (e malefico), scritto molto bene, la storia e le parole scivolano sotto gli occhi rapidamente, la suspence è nell'aria. Mi piace il dettaglio della sigaretta accesa, trovo l'immagine assolutamente "umana", terrena, proprio a sottolineare il passaggio da uno stato all'altro. L'unica cosa su cui potrei appigliarmi, giusto per dire qualcosa di critico, è che avrei approfondito di più l'anima, i valori del personaggio principale, che appare un po' spaesato e poco descritto psicologicamente nel piombargli addosso degli eventi. Comunque è un racconto notevole, complimenti!

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angelo.frascella
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Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2015, 22:32

Ciao Fernando.

Non so perché ma l’incidente stradale è uno dei temi più frequenti dei racconti proposti nelle varie edizioni di MC. In questo caso l’evento è declinato in chiave fantastica e risulta coerente col tema proposto. Da un punto di vista stilistico non ho particolari commenti: il racconto è scritto bene. Mi convince un po’ meno l’atmosfera e l’impatto emotivo. Seppure la situazione di partenza sia drammatica e ciò che accade risulti davvero incredibile, non passa molto dell’insieme di paura, dolore, sorpresa che il protagonista dovrebbe provare. Ho, inoltre, qualche dubbio sul finale: mi sarebbe piaciuto di più che il protagonista volasse via come diavolo, lasciando in terra le proprie spoglie umane. Invece così sembra quasi che Lucifero abbia il potere di rimettere tutto a posto. Ma allora perché avrebbe perso la vita della ragazza? In ogni caso, non è una cattiva prova e il racconto è piacevole. Suggerirei solo di lavorarci un po’ su per rafforzarne i punti deboli.

A rileggerci
Angelo

Simone Cassia
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Messaggio#4 » mercoledì 21 ottobre 2015, 17:52

Ciao Fernando,
L’idea non è male e lo stile è buono, però c’è qualcosa che non mi convince a pieno nel tuo racconto.
Il tono drammatico iniziale è subito smentito, si passa ad uno più farsesco che ci accompagna fino alla conclusione ma che, come diceva Angelo, lascia trasparire poche emozioni e sensazioni.
Il protagonista è poco tratteggiato e sembra prendere con fin troppa filosofia quanto gli accade, trascinato dagli eventi.
Il tema c’è ed è abbastanza centrale nell’economia del racconto, ma forse si poteva sottolinearlo un po’ di più.
In definitiva, un racconto gradevole su cui però c’è ancora da lavorare a mio avviso.
A rileggerci.

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Messaggio#5 » mercoledì 21 ottobre 2015, 20:31

SOLO NELLA NOTTE di Fernando Nappo Geniale l’idea dell’incidente d’auto arrivato proprio quando Lucifero sta per mettere le mani sull’anima corrotta di un angelo dalle fattezze femminili. L’atmosfera è onirica, notturna. Mi dispiace per il tuo protagonista, perché si trova suo malgrado arruolato nelle milizie infernali solo per essersi trovato al momento sbagliato al posto sbagliato. Arguta l’idea del prurito finale fra le scapole (giusto, lui è uno degli Angeli Caduti, ormai). Mi piace come ne caratterizzi il linguaggio, molto colloquiale. Direi che ci sta, perché il male si annida ovunque, anche in un tizio che sembra tanto alla mano e guida per i fatti suoi.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#6 » venerdì 23 ottobre 2015, 14:25

Ciao ragazzi e grazie a tutti per i commenti.
Devo riconoscere che questo racconto non mi è riuscito benissimo.
Il finale, innanzitutto. Quello suggerito da Angelo è decisamente migliore, e risolve alcune incongruenze che il mio lascia aperte.
Poi il tono generale del racconto; io adoro i racconti sopra le righe, dal tono leggero, ma in questo caso volevo scrivere un racconto orroroso. A quanto pare, dopo una partenda adeguata, sono scivolato verso uno stile meno de paura; insomma, ho perso il controllo del racconto. Nobbuono.
Mi sa che ci si rivede nel laboratorio. Intanto comincio a riscriverlo per vedere se riesco a dare una giusta dimensione a quest'idea che, tutto sommato, mi pare piuttosto buona.


enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#7 » domenica 25 ottobre 2015, 17:36

Ciao Fernando,
un ottimo racconto. Lo tracci con una delicatezza che arriva dritta fino alla fine. Una storia non banale e in tema, anche se non a pieno, ma in modo trasversale sì. Mi piace anche il finale che lascia aperto a più possibili conclusioni, non è chiarito se le vicende sono successe per davvero oppure no e questo è un lato forte del testo, senza dubbio.
Bravo!
Alla prossima :)

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beppe.roncari
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Messaggio#8 » lunedì 26 ottobre 2015, 10:20

Ciao Fernando, ben ritrovato!
Il tuo racconto mi ha ricordato "Rimpianto" di Enrico Nottoli di qualche edizione fa, incidente d'auto, conseguenze. Un tema abbastanza spesso rivisitato nelle edizioni di Minuti Contati. Come pure quello del patto/incontro casuale col diavolo, possibilmente sulle strade e connesso a un incidente d'auto…
Questo per dire che purtroppo non mi sento certo di premiare il tuo racconto per originalità. È carina l'idea del diavolo che - come un mafioso - "dà un lavoro" al suo debitore (di solito nei film di mafia è il figlio di quello che si è suicidato per debiti ed è subentrato nella servitù del padre) per sdebitarsi.
Insomma, tutte cose già viste, ma - in effetti - forse mai viste amalgamate insieme. Un racconto medio, direi, cui manca qualcosa per spiccare veramente ma una lettura divertente. Alla prossima!

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Vastatio
Messaggi: 621

Messaggio#9 » martedì 27 ottobre 2015, 21:12

Ciao, una bella idea che merita una fine diversa. Personalmente ci ho visto molto, quasi troppo, di Constantine. Se da una parte mi piace molto come ambientazione dall'altra per svilupparla in maniera che non sia banale ci va lavoro.
Intanto lo spiegone fa troppo infodump. Avrei preferito fosse inframmezzato da qualche descrizione di comportamenti irriverenti del diavolo. Anche le condizioni del protagonista, dopo un incidente in cui si ritrova a testa in giù e con del sangue me lo aspettavo un po' acciaccato, con un minimo di difficoltà a muovere le braccia.
Magari il diavolo ha già operato il suo "miracolo" e mi sarebbe piaciuto un po' di sconcerto del protagonista anche per questo. Come accennato all'inizio però quello che trovo poco coerente è il finale.
Il diavolo non offre nulla, il protagonista non supplica o chiede di vivere. Non vedo quindi come questo possa permettergli di "operare" sul protagonista. Non sarà un angelo a cui promettere chissà cosa, ma un contratto o simile DEVE essere stipulato. Devi dirmi perché il diavolo ha tutta questa libertà di azione su di lui (magari è un suicida come lo era Constantine, e quindi già fuori dalla grazia di Dio).
L'arruolamento coatto mi sembra una soluzione finale molto poco elegante per qualcuno che è riuscito a corrompere un angelo. Tema presente.
PS: molto bella la finezza del diavolo che continua il suo discorso allacciandosi a quanto pensato dal protagonista.



Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#10 » mercoledì 28 ottobre 2015, 8:08

Grazie a tutti dei commenti, come sempre preziosissimi. A parte l'apprezzamento di Enrico - che ringrazio - si conferma la sostanziale sensazione di debolezza del racconto, nonostante l'idea di base non sia malvagia.
@Vastatio: mi fa piacere che tu abbia notato quella particolarità.

Strellima
Messaggi: 16

Messaggio#11 » giovedì 29 ottobre 2015, 14:13

Ciao Fernando, felice di leggerti.
II tema della notte alata è presente e, per gusto personale, trovo sempre gradevole il filone del "patto con il diavolo". In questo caso, però, più che di patto si parla di scelta forzata e questo toglie un po' di profondità al racconto. Forse questa scelta sarebbe stata l'innesco interessante per un racconto più lungo, nel quale indagare sulle conseguenze di una simile eventualità, ma in un brano così conciso fa perdere un po' di pathos per strada. Mi spiego meglio: al protagonista succede di uccidere una in un incidente e la sua anima viene presa in cambio dal diavolo, fine. Non c'è conflitto, non c'è disperazione, non c'è ansia di riscatto o reale retribuzione.
A parte questa piccola debolezza nella trama, il racconto è ben gestito nella struttura, non annoia e alterna bene dialoghi e narrazione.
A rileggerti presto,
Alessandra.

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antico
Messaggi: 7167

Messaggio#12 » domenica 1 novembre 2015, 18:31

Mi trovo d'accordo in toto con il commento di Strellima: manca contrasto, il racconto procede piuttosto passivo, il protagonista non deve decidere e neppure fare nulla, non ci sono scelte da prendere. Personalmente ho anche patito un poco l'apertura con questo angelo ucciso: che è successo? Come può essere stato tanto sfortunato da investire un angelo che il Diavolo era appena riuscito a corrompere? Manca qualcosa. Per il resto, si legge benissimo, ma per quanto detto non posso andare oltre un pollice NI e attendere quello che riuscirai a rielaborare nel labo.

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