Gruppo UNDERTAKER: Lista racconti ammessi e classifiche

72ª Edizione della sua storia, Minuti Contati ospita una guest star d'eccezione: Augusto Chiarle. QUI potete visionare il trailer, al suo interno sono disseminati degli indizi sul tema con cui gli autori dovranno confrontarsi. Il VIA è fissato per lunedì 19 ottobre alle ore 21.00.
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antico
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Gruppo UNDERTAKER: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2015, 2:47

 
Questo è il gruppo UNDERTAKER della CHIARLE EDITION con Augusto Chiarle nelle vesti di Guest Star.
 
Gli autori del gruppo UNDERTAKER dovranno commentare e classificare i racconti del GRUPPO TIGER MAN.
 
I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo INOKI.
 
I primi TRE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Chiarle. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito.
 
Ricordo che la composizione dei gruppi ha seguito il seguente criterio: assegnazione per ordine cronologico di consegna.
 
E ora vediamo i racconti ammessi a UNDERTAKER:
 
Lorely, di Angela Catalini, ore 22.02, 2973 caratteri
Un pupazzo senz’ali, di Alberto Della Rossa, ore 22.57, 2945 caratteri
Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna, di [rimosso per richiesta dell'autore], ore 23.35, 2796 caratteri
Ritardo non concesso, di Luchiastro, ore 23.46, 2963 caratteri
Le ali nere della notte, di Ambra Stancampiano, ore 23.53, 2984 caratteri
La fuga, di Diego Ducoli, ore 00.32, 2995 caratteri
Una pagina bianca, di Francesco Nucera, ore 00.39, 2964 caratteri
Ali a pedali, di Marco Roncaccia, ore 00.51, 2958 caratteri
 
Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 30 ottobre per commentare i racconti del GRUPPO TIGER MAN. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete dieci giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del gruppo TIGER MAN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTAQUATTRO a dsisposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, dieci giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
 
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.
 
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all’eliminazione. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO TIGER MAN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
 
Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!



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Flavia Imperi
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Messaggio#2 » mercoledì 21 ottobre 2015, 19:12

Battezzo la classifica del gruppo! E' stato un piacere leggervi e commentarvi, complimenti a tutti.
Ecco di seguito i singoli commenti ai racconti:

LORELY di Angela Catalini

Ciao Angela,
la tua storia suscita molta tenerezza, è delicata, e narrata con un ritmo che trovo perfetto per la trama. Scorre bene ed è narrata in modo chiaro, forse l'unica cosa che mi ha lasciata un po' perplessa è la verosimiglianza della situazione (un bambino lasciato con un nonno mentalmente malato... possibile che nessuno se ne sia accorto?) e il finale aperto, poetico ma che lascia con dubbi fastidiosi (e ora che fine farà?).
Qualche accorgimento:
gli provocava le crisi che lo facevano urlare con le vene del collo

Così sembra che urli tramite le vene del collo. Scriverei: "con tanto di vene al collo" oppure staccherei i due periodi in qualche altro modo.
doveva volergli bene per forza perché Elmer era il suo unico parente.

Attenta all'infodump, che ci attende sempre dietro l'angolo. Ho apprezzato parecchio l'immagine del bimbo nel pigiama più grande, molto realistica ed evoca quel leggero senso di trascuratezza che in altri punti è raccontato. Il tema mi sembra abbastanza preso. Nel complesso una buona prova.

UN PUPAZZO SENZ’ALI, di Alberto della Rossa

Ciao Alberto,
il tuo racconto evoca emozioni forti, narri bene la trascuratezza e il dolore di un bambino che "non sa giocare" (immagine che ho apprezzato molto), lasciando un senso di amarezza e orrore alla fine della storia. La narrazione scorre e il punto di vista mi sembra reso molto bene.
Il tema è preso "in negativo": ali tarpate, strappate insieme all'innocenza dell'infanzia.
Attento però ai dialoghi, che vanno sempre segnati con uno dei metodi classici (linea lunga, virgolette, etc).
SULLE ALI DELLA NOTTE, SOTTO I RAGGI DELLA LUNA di Pierluigi Parise

Ciao Pierluigi, benvenuto!
Hai sviluppato il tema del contest in un modo molto poetico e profondo, però la tua storia non è un vero e proprio racconto, piuttosto un insieme di considerazioni e riflessioni, inframezzare da un'immagine statica, seppure intensa. Tutto quello che esprimi in questi 2796 caratteri è perfetto per una storia, denota una grande sensibilità e la voglia di esprimersi, ma non arriva "fuori", al lettore, a chi non ti conosce, perché non è veicolato da personaggi, eventi, simboli, dialoghi. E' raccontato e non narrato, mentre un principio della buona narrativa è "show don't tell": mostra, non dire. Fammelo vivere tramite una storia, espedienti.
Qualche accorgimento tecnico:
- evita i puntini di sospensione come la peste. Non servono, se non per lasciare un enunciato a metà o in pochissime altre occasioni.
- evita le D eufoniche. Vanno messe solo per separare due vocali uguali (per es. ed Elisa; ad Asti... )
- attento agli spazi, sia dopo i puntini, sia per separare i trattini (es. -anche se non vuoi- andrebbe scritto - anche se non vuoi - )
Sono sicura che qui a MC troverai pane per i tuoi denti! :)

RITARDO NON CONCESSO, di Luchiastro

Ciao Luchiastro!
Devo confessare di non essere riuscita a seguire bene il susseguirsi degli eventi della storia, diversi punti mi rimangono oscuri. Apri la storia puntando il faro sui soldi che gli sono stati regalati, sottolineandolo anche nel finale con i 50 euro, ma non si capisce che importanza abbia questo nell'economia della storia.
L'evento centrale, l'incontro con la escort, è appena accennato e quasi non si nota.
Un'altro punto importante sono i dialoghi: mancano i segni d'interpunzione e non si capisce chi parla.
Simpatica l'idea della escort con due nomi, e il finale un po' "assurdo" con il messaggio della fidanzata, che dà un tocco umoristico a tutta la vicenda e spiega il titolo e l'interpretazione del tema.
Nel complesso un racconto piacevole ma che non scorre in modo fluido.
A rileggerci!

LE ALI NERE DELLA NOTTE, di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra!
A mio parere scrivi molto bene. Il racconto è fluido, piacevole e interessante. Ho immaginato un'atmosfera un po' steampunk, non so se era negli intenti!
Delinei bene il protagonista, con pochi tratti lo rendi interessante e viene voglia di saperne di più. Forse per il tipo di racconto, così breve, il colpo di scena è un po' azzardato, nel senso che non si capisce la motivazione. Chi è l'uomo con gli occhiali da sole, e perché trasforma la gente in pipistrelli? Se ci fosse qualche elemento che fa capire un minimo di scopo dell'antagonista, la storia sarebbe perfetta.
A livello stilistico, visto che scegli le parole in modo efficace, ti consiglierei di usare meno aggettivi. Spesso un aggettivo appropriato (come riesci già bene a fare) è più efficace di due. :D
L'unico che non mi è piaciuto è stato "un brivido umido", che non ha molto senso a mio avviso.
Il tema direi che non è preso, è presissimo!
Un racconto di buon livello.

LA FUGA, di Diego Ducoli

Ciao Diego!
Che bello leggere una storia d'amore, peraltro di altri tempi. Hai reso delle immagini molto belle, come il "carico più prezioso del mondo", che mi hanno emozionata. (sigh) L'unico appunto, forse, è che sembra più una scena di un romanzo che un racconto breve, che per quanto sia difficile, dovrebbe sempre apparire auto-conclusivo. Qui viene da dire "ok, e poi? Che è successo prima? Che succederà dopo?". Avresti potuto renderlo conclusivo con una frase finale più d'effetto forse. Il che è indice del fatto che è una bella storia, ma non va a favore della lunghezza.
Qualche appunto:
- attento ai possessivi, meglio usarne di meno per rendere più pulita la lettura.
Es. "Mi stringo forte la cappa intorno al corpo", "mi" è superfluo, appesantisce.
- Ti consiglio di andare a capo solo quando serve e non a ogni frase, altrimenti spezzi il ritmo. Andare a capo è una precisa scelta stilistica, ma andandoci sempre commetti un errore tecnico.
- Mancano un po' di virgole, per es. "cambiati, non andrai lontana"; "una mela, che ingurgita con piacere"; "sembrano un'infinità, ora che".
- " quegli stupendi occhi neri"
Un racconto avvincente, l'ho apprezzato molto. Hai uno stile evocativo e fai in modo che le scene di rivelino piano piano, in modo avvincente, complimenti! :)

UNA PAGINA BIANCA, di Francesco Nucera

Ciao Ceranu!
Un racconto ben scritto, l'ultima terribile sera in famiglia per una donna misteriosa, consapevole che il domani sarà una pagina bianca. Titolo stupendo e una capacità sopra la media di evocare emozioni.
Un difetto che trovo nella storia, però, è l'eccessivo mistero. Non sappiamo né chi sia la nonna, quale ruolo abbia, perché venga portata via e da chi. Insomma... un po' troppo insomma! :D
Sul finale, non avrei detto "la donna"... non rende tanto l'estraneità e la perdita di memoria, mi sembra più un errore di pdv. Avrei omesso il soggetto piuttosto, ma è una sottigliezza!
Ottimo racconto.

ALI A PEDALI, di Marco Roncaccia

Ciao Marco!
Una storia "acre", dal finale geniale, che strappa per forza una risata. Come al solito ti distingui per uno stile particolare, dalla scelta della terminologia ai personaggi strampalati, per i quali non si può non tifare.
Hai sviluppato il tema in modo originale, centratissimo a mio avviso.
Bellissima l'immagine del protagonista che si allena sulla Tangenziale, mi hai davvero stuzzicato l'immaginario!
Qualche svista/refuso:
- Per quanto non ami i due punti, penso che dopo "ho due passioni" ci vadano proprio
- Clark KEnt! supereroe, non filosofo! (o era voluta?) XD
- "io amo la strada, ..." la virgola
- "mongolino, demente o scemo" li avrei messi fra virgolette o corsivo
Complimenti per il racconto, che nello spazio di una frenata fa emozionare, ridere e provare tristezza per un meraviglioso antieroe.

 

Classifica

Ed ecco infine la classifica. Ho cercato di tenere conto come al solito del tema, dello stile, dell'originalità, della tecnica e dell'idea. Ho riletto tutti più volte per cercare di non fermarmi solo alla prima impressione. Il tutto condito dal gusto personale. Non semplice, come ogni volta! Difficile soprattutto per i primi racconti, che ho apprezzato come pari merito, ma purtroppo, si sa, bisogna scegliere!

1. Una pagina bianca di Francesco Nucera

2.  Le ali nere della notte di Ambra Stancampiano

3.  Ali a pedali di Marco Roncacci

4. La fuga di Diego Ducoli

5.  Un pupazzo senz’ali di Alberto della Rossa

6. Lorely di Angela Catalini

7. Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna di Pierluigi Parise

8. Ritardo non concesso di Luchiastro
Siamo storie di storie

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maria rosaria
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Messaggio#3 » venerdì 23 ottobre 2015, 12:03

Eccomi qua, con commenti e classifica finale (in fondo, dopo i commenti).
Vorrei fare i complimenti a tutti e sottolineare che ho apprezzato molto la lettura dei racconti di questo gruppo, in cui il tema è stato declinato in modo, per ogni autore, originale.

LORELY di Angela Catalini

Racconto molto delicato, in cui il piccione bianco è utilizzato per rappresentare il processo di crescita del piccolo Elmer. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai descritto il rapporto che lega il bambino al nonno, un uomo burbero in cui ho ritrovato le figure dei miei nonni.
La scrittura fila tranquilla, non ci sono sbavature, però ho trovato tutto molto raccontato. Ho avvertito come la sensazione che tu ci stessi raccontando una fiaba. Che va bene, beninteso, però avrei preferito una storia con qualche dialogo, giusto per empatizzare di più con i personaggi. E poi anche il finale mi ha lasciato un po’ male: il nonno muore e il piccione se ne va? Non so, mi sarei aspettata che il nonno in punto di morte avesse accettato il piccione, oppure che Lorely non se ne fosse andato lasciando solo il piccolo Elmer. Però queste sono mie elucubrazioni personali che lasciano il tempo che trovano perchè la storia è la tua e anche il finale è il tuo.

UN PUPAZZO SENZ’ALI di Alberto della Rossa

Ho riletto il racconto più volte per riuscire a capire se ci fosse mai qualcosa che non andava, che non mi piaceva, anche un semplice refuso. Nulla. Adesso io devo commentare utilizzando 300 caratteri e non posso scrivere semplicemente “bello” come invece mi viene spontaneo quando un racconto mi piace e mi sembra superfluo aggiungere altro. Però siccome io qui ci sto per imparare, allora proverò a sottolineare le cose che ho apprezzato.
Primo: movimenti e rumori. Riesci molto bene, attraverso un sapiente utilizzo dei verbi, a rendere visibili i movimenti dei personaggi, le loro posture, mentre con la descrizione dei suoni (insulti, mugolii, sbattere di porta, etc.) le immagini arrivano ancora più forti.
Secondo: la tensione. Hai creato tensione con la violenza che dal padre passa alla madre e poi al figlio.
Terzo: chiusura del cerchio (che io adoro). La violenza conclude il suo percorso passando dal figlio al padre.
Quarto: bello (ma questo l’avevo già detto).

SULLE ALI DELLA NOTTE, SOTTO I RAGGI DELLA LUNA di Pierluigi Parise

Ciao Pierluigi.
Mannaggia ai puntini di sospensione, è il primo pensiero che mi viene in mente leggendo questa storia.
Se li avessi tolti, secondo me, e sostituiti con una normale punteggiatura il racconto ne avrebbe beneficiato.
Così, invece, quello che ne risulta è un flusso di pensiero, di coscienza che nasconde la storia che invece c’è eccome.
È un inno alla vita, almeno io così l’ho interpretato, partendo dalla morte. È un invito a ricercare il positivo, il meglio, anche quando si parte da situazioni negative.
Peccato, anche perché il tema è centrato. Credo che con un’adeguata riscrittura il racconto verrebbe fuori con più forza.

RITARDO NON CONCESSO di Luchiastro

Perdonami, forse (anzi sicuramente) sono io che non riesco ad afferrare il senso della storia.
C’è un uomo che fa del sesso a pagamento e usa un sito di escort. Sul sito conosce questa donna che a volte si fa chiamare Francesca (quando fa sesso per voglia) a volte Arianna (quando lo fa per denaro). Poi c’è una fidanzata che lo tampina per andare a cena e lui la molla (in quella serata) perché ha tardato un minuto a rispondere rispetto alla escort.
Non so se la mia sintesi è giusta.
A parte la situazione surreale, ma magari il racconto vuole esserlo, noto delle incongruenze.
Quella che trovo più evidente è per esempio nella frase finale:
… poi alla cena ho portato Giulia. Lo so che non ti piace Patrizio!
Che mi fa pensare che non andavano a cena da Patrizio (come invece mi sembra di intuire all’inizio) ma con Patrizio.
Non lo so, scusa, mi dispiace, ma trovo un po’ poco chiara tutta la vicenda.

LE ALI NERE DELLA NOTTE di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra.
Il racconto è scritto molto bene. Le immagini sono vive, il pathos cresce man mano che si avvicina il finale. C’è un mistero però ( forse era una tua intenzione) che non riesco a svelare. Chi è il protagonista del racconto? A una prima lettura, arrivata alla fine ho pensato che fosse un uccello, che eri riuscita abilmente a celare tra le parole lungo tutto il racconto. Ma a una seconda lettura ho capito che mi sbagliavo, che il protagonista invece è un uomo, un ladro, agile e abile. Ammetto che il dubbio mi è rimasto.
In ogni caso, un noir gustoso e scritto benissimo. Brava!

LA FUGA di Diego Ducoli

Ciao Diego.
La tu storia mi ha ricordato un po’ una sorta di fantasy in cui il cavaliere va in soccorso di una dama e poi scappa con lei.
Mi sono vista la scena di lui che si arrampica sulla torre per liberare la sua amata…
Nel complesso il racconto mi è piaciuto, anche se ci sono un po’ di refusi sparsi qua e là da tenere d’occhio. Manca un apostrofo come un’ombra sgattaiolo, c’è un gli al posto di le cinge, alcuni avverbi in mente che potrebbero essere evitati.
Poi c’è la frase:
Vestita con abiti da contadina, le gote arrossate dal freddo e quei stupendi occhi neri, era la creatura più bella che abbia mai visto.
Qui o metti era la creatura […] che avessi, oppure metti è la creatura che mi sembra il tempo più appropriato per il tempo che hai usato.
A parte ciò, il racconto mi è piaciuto. Complimenti.

UNA PAGINA BIANCA di Francesco Nucera

Ciao Francesco.
Mi rendo conto che ognuno legge in un racconto ciò che pensa abbia voluto dire l’autore e spesso non si colgono sfumature o intenzioni che chi scrive voleva trasmettere.
Questo per scusarmi se la mia interpretazione del tuo racconto potrà sembrarti fantasiosa e/o audace.
Ci ho visto la metafora della morte, una morte particolare, quasi un po’ dal sapore fantascientifico, che prevede un distacco programmato dal proprio mondo, dai propri affetti, un distacco ragionato e, per la protagonista, pieno della speranza che non sia radicale.
«Nessuno ha mai avuto notizie da chi se ne va.»
«Io te ne darò, però ora basta, voglio passare una bella serata con la mia famiglia»
Le ali della notte (la morte) come un soldato che viene a prenderti per portarti via, per portarti in un luogo dove tutto viene cancellato (forse) per ricominciare da capo.
Mi è piaciuta la storia anche se, purtroppo, mi sono un po’ persa nei dialoghi tra madre e figlio. Ho dovuto rileggerli più di una volta per capire chi era a parlare.

ALI A PEDALI di Marco Roncaccia

Ciao Marco.
Già la storia in sé mi era piaciuta, ma con il finale il livello di soddisfazione è arrivato alle stelle.
Certo, dispiace che Mario Rossi debba passare a miglior vita per togliersi quella soddisfazione che avrebbe voluto togliersi da vivo con l’odioso Arturo Ricci. Ma così è.
E se Mario potrebbe far pensare all’inizio a quell’Ugo (Fantozzi) che tutti conosciamo, nel corso della storia si riscatta facendoci conoscere la passione che mette nel pedalare e la dedizione a questa sua attività notturna. Mario Rossi quando cala la notte mette le ali e diventa un supereroe.
E muore da eroe, spiattellando all’istruttore capo tutto il disprezzo che, da vivo, ha nutrito per lui.
Bello!

CLASSIFICA:
1) UN PUPAZZO SENZ’ALI di Alberto della Rossa
2) ALI A PEDALI di Marco Roncaccia
3) LE ALI NERE DELLA NOTTE di Ambra Stancampiano
4) LA FUGA di Diego Ducoli
5) UNA PAGINA BIANCA di Francesco Nucera
6) LORELY di Angela Catalini
7) SULLE ALI DELLA NOTTE, SOTTO I RAGGI DELLA LUNA di Pierluigi Parise
8) RITARDO NON CONCESSO di Luchiastro







Maria Rosaria

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eleonora.rossetti
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Messaggio#4 » venerdì 23 ottobre 2015, 14:30

Tocca a me! Sta diventando sempre più difficile stilare una classifica. Ho letto i racconti e ho dovuto fare le pulci a ciascuno per capire chi mettere sopra e chi sotto. Anche gli ultimi classificati mi sono piaciuti, quindi fidatevi che lo scarto, specie per i primi cinque, è davvero minimo (e per il podio ho veramente dovuto appellarmi alla sensibilità personale più che alla resa tecnica del racconto, veramente encomiabile per tutti). Bravissimi, Undertakers! ;)

E ora passo alla classifica corredata di commenti:

1) LE ALI NERE DELLA NOTTE di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra,
hai uno stile che cattura molto, in poche righe riesci a dare un’immagine d’insieme dell’ambientazione e del protagonista, il suo modus operandi e la sua indole di pensiero. Il tono del racconto si avvia su un tenue crescendo fino ad arrivare a un finale completamente a sorpresa (bella la scena di come diventa pipistrello: la fai intuire senza dire apertamente la mutazione, quel “Le ali?” è fantastico per far capire lo sgomento del protagonista). Se devo trovarci un difetto, è che non mi è chiaro esattamente come e perché quest’uomo sia diventato pipistrello. Come è avvenuta la mutazione (con che magia, per intenderci)? E perché il tizio trasforma la gente in pipistrelli, cosa se ne fa? Nomini solo un’esplosione e nient’altro, mentre invece qualche dettaglio in più avrebbe dato veramente un tocco di perfezione. Brava comunque!

2) ALI A PEDALI di Marco Roncaccia
Ciao Marco!
per riassumere il racconto: https://www.youtube.com/watch?v=Zhu9lQk-TGE (della serie, incredibile ma vero XD)
E’ interessante come, volente o nolente, ci sia molto spesso una bicicletta nei tuoi racconti (mi viene da pensare a “Non cambia mai”).
Il tuo stile è molto incisivo, poche descrizioni e frasi a effetto che toccano in profondità. Mi è spiaciuto per il povero protagonista, che manco riesce ad assistere alla soddisfazione finale dell’autovelox, ma che muore con la consapevolezza dell’avvenuta vendetta.
Se proprio proprio devo andare di pignoleria, mi viene il dubbio che un autovelox riesca a fotografare la scritta sul mantello, dato che svolazza sulla schiena forse rischia di non essere visibile. Però chissà se il nostro eroe, in effetti, ha pensato anche a quello… quindi ci lasci il dubbio che alla fine la vendetta l’abbia mancata sul serio.
PS: è Clark KEnt! Argh! Ti porto a un corso di nerdismo 😉 (ma se era voluto, fai come se non avessi parlato 😉 )
Alla prossima!

3) LORELY di Angela Catalini
Ciao Angela!
Il tuo è un racconto molto delicato, di un bambino che, nonostante il difficile rapporto con il nonno, non smette di essergli affezionato e accetta ogni sua mania come solo un bambino sa fare. A lettura finita, anche io ho interpretato il piccione come messaggero di morte, un po’ come i corvi delle antiche leggende, concetto tra l’altro ben in contrasto col suo aspetto rassicurante (bianco e zampette rosa). Forse il finale è un po’ “troncato”, ma magari era tua intenzione dare questo taglio netto come a sottolineare la chiusura del capitolo della vita del bambino (almeno, è l’interpretazione che gli ho dato io). Bel lavoro 😉

4) UN PUPAZZO SENZ'ALI di Alberto della Rossa
Ciao Alberto!
Un buon racconto il tuo, non c’è che dire. Sei riuscito a narrare il trauma di un bambino con un padre violento (con lui e con la madre) senza scadere nel banale; il suo attaccamento al giocattolo, la sua incapacità di provare spensieratezza (non sa come si gioca) e la sua vendetta finale, detta in poche parole, secca e spietata come la sua reazione, filano molto bene. La quadratura finale (l’uccisione del padre) è un tocco di agrodolce. Sulla scelta di non usare corsivi o segni di discorso diretto condivido il parere di Flavia (ho faticato anche io a leggere alcuni punti) ma non per questo il valore del racconto ne ha risentito. Bel lavoro ;)

5) UNA PAGINA BIANCA, di Francesco Nucera
Ciao Francesco!
Sei stato molto bravo a rappresentare il dolore del distacco, la consapevolezza che “manca poco e sarà tabula rasa”, la flebile speranza della protagonista che cerca di rassicurare i parenti e che deve essere forte anche per loro. Avrei in verità voluto sapere di più su questo processo di “pagina bianca”: perché viene fatto? Come vengono scelte le persone? Cosa c’è dopo? Il finale così “aperto” su ogni interpretazione mi tiene in bilico tra il lieto fine e il “the end?” dolceamaro.
Nel complesso, una buona prova. A rileggerci!

6) LA FUGA, di Diego Ducoli
Ciao Diego, ben ritrovato!
Il tuo racconto scivola molto bene, le descrizioni che fai evocano con efficacia i paesaggi e le azioni che fai intraprendere ai tuoi personaggi. Mentre leggevo, lo ammetto, ho pensato a una reinterpretazione di Rapunzel, quindi mi aspettavo qualche colpo di scena finale che mi ribaltasse la favola… e in effetti non l’ho trovato, cosa che mi ha lasciato un pochino insoddisfatta. Direi che è scivolato troppo bene, lasciandomi sì con la sensazione di aver letto un racconto ben sviluppato, ma senza quel quid che me lo facesse tenere a mente, come se avessi aperto un libro su una pagina a caso e ne avessi letto un estratto. Una chiusura più incisiva, o un colpo di scena appunto, avrebbe dato maggior sapore alla vicenda narrata.
Occhio agli abusi di a capo, come altri hanno già avuto modo di osservare: spezzare troppo il narrato in paragrafi molto brevi allontana l’attenzione dai punti cruciali della storia, IMHO.
Alla prossima!

7) SULLE ALI DELLA NOTTE, SOTTO I RAGGI DELLA LUNA, di Pierluigi Parise
Ciao Pierluigi, anzitutto benvenuto a Minuti Contati 😉
Un lungo stream of consciousness, la mente alla deriva, le preoccupazioni e i sentimenti a briglia sciolta, sono il punto chiave del tuo scritto. Riflessioni sulla vita, la morte e sull’andare avanti nonostante le avversità. Il tuo protagonista tira le somme, ciò che ha affrontato e ciò che sta ancora affrontando. Se l’argomento tocca di certo le mie corde, è la forma che mi ha un po’ disturbato alla lettura: mi accodo al commento di altri, troppi punti di sospensione, che non mi danno quel ritmo che invece vorrei cogliere in un racconto.
Carino il finale con le espressioni ripetute, sembra proprio la coscienza che si lascia andare.

8) RITARDO NON CONCESSO, di Luchiastro
Ciao Luchiastro,
ho avuto un po’ difficoltà a seguire la storia, un po’ distratta da alcuni particolari che pensavo avessero peso (i duecento euro regalati, i cinquanta addizionali) ma che alla fine non si sono rivelati troppo significativi, e un po’ per il finale che chiude in maniera un po’ tiepida tutta la vicenda. Leggendo le tue risposte ho inteso che hai tagliato parecchio e purtroppo si vede, come se parti cruciali siano state sgomitate via per dettagli più futili. Se non dovessi classificarti, spero tu vorrai risistemare questo racconto nel laboratorio, sono curiosa di leggere la versione originale, ampliata come si deve 😉
PS: la parte centrale (quella in cui ricorda il dialogo tra le due amiche) io l’avrei esclusa in toto, in favore di particolari più rilevanti ai fini del racconto.
A rileggerci!
Uccidi scrivendo.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#5 » mercoledì 28 ottobre 2015, 22:08

1 - Un pupazzo senz'ali di Alberto della Rossa
Ciao Alberto,
un racconto molto crudo, il tuo, che rende bene le difficoltà del bambino che vive in una famiglia quantomeno ‘difficile’. Nonostante tu non faccia il nome del bambino, scelta coraggiosa, riesci a descriverlo con sapienza e a farci empatizzare con lui. I dettagli dei giocattoli e della sua incapacità di giocare, in questo, sono d’aiuto.
Forse, mi permetto, il tema non è centrato al cento per cento, ma il racconto è scritto molto bene.
Riguardo ai dialoghi, anch’io tendo a preferire quelli ben identificati, ma approvo la decisione di tentare qualcosa di diverso e ‘vedere l’effetto che fa’.

2 - Ali a pedali di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
all’inizio del tuo racconto ho pensato: ecco un altro che ci prova col disabile di turno. Troppo comodo!
Poi, proseguendo nella lettura, mi sono accorto che il tuo racconto prende una piega vagamente surreale che lo distingue nettamente, che non cerca minimamente di sfruttare la condizione del protagonista per crare commozione o altro, e, soprattutto, che il tuo protagonista vive la sua disabilità quasi con orgoglio. Peccato solo che faccia una brutta fine.
Ho solo un paio di dubbi: uno quello evidenziato da Eleonora sulla leggibilità della scritta nella foto presa con l’autovelox, due – ma non sono un esperto e potrei sbagliarmi – che si possano raggiungere quelle velocità in bicicletta.
A proposito, vista la tua passione per la bici, mi levo una curiosità: si va davvero più veloci a pedalare sulla striscia di mezzeria o è solo una nota di colore che hai voluto inserire nel racconto?
Bella prova.

3 - Le ali nere della notte di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra,
il racconto è ben scritto e il tema centrato, ma il finale non mi è chiaro. Non ho capito chi sia il tizio che trasforma il ragazzo in pipistrello, né il perché. E non riesco neppure a capire per quale motivo per portare a termine quella trasformazione debba fa scalare al ragazzo la ciminiera. Non lo poteva trasformare con comodo appena fatto salire sull’auto? Si sarebbe pure risparmiato un sacco di chilometri. Se c’è una ragione per tutto questo non sono riuscito a coglierla.
L’atmosfera è resa bene.

4 - Lorely di Angela Catalini
Ciao Angela,
racconti una storia tenera, abbastanza attinente al tema, e con uno stile che mi fa venire in mente le vecchie favole.
Credo che con qualche carattere in più avresti potuto inserire qualche dialogo che avrebbe un po’ movimentato il racconto che, in pratica, è quasi solo raccontato.
Il finale in effetti è un po’ frettoloso. Io non avevo colto il parallelo piccione/messaggero di morte fino a che non ho letto i commenti.

5 - Una pagina bianca, di Francesco Nucera
Ciao Ceranu,
arrivato a un certo punto del tuo racconto ho pensato che si trattasse della solita storia degli anziani che a un certo punto vengono ‘messi a riposo’ per fare spazio ai giovani. Proseguendo nella lettura ho capito che non era quella la storia che stavi raccontando, però, nonostante abbia riletto il racconto più volte, non sono riuscito a capire cosa capiti alla protagonista, dove va, né perché ci va. Anche il riferimento al padre non mi è molto chiaro. Ho come l’impressione che la sigla RSA dovrebbe in qualche modo aiutare a dirimere la questione, ma comunque non mi è stata d’aiuto.
Anch’io ho avuto qualche difficoltà coi dialoghi.

6 - La fuga di Diego Ducoli
Ciao Diego,
il tuo racconto mi ha fatto venire in mente le vecchie favole di una volta a base di principi e principesse, anche per la chiara ambientazione fantasy.
Il racconto scorre bene, pur tra qualche inciampo grammaticale, ma si arriva alla fine senza che avvenga nulla di particolare, anzi, gli eventi che si verificano sono esattamente quelli che ci si aspetta che accadano e cioè che il principe porta in salvo la sua principessa. Arrivato a un certo punto ho sperato, visto lo svolgimento così prevedibile e lineare, di scoprire che si trattava di una qualche parodia di Shrek.
Per ultimo, fatico a trovare attinenza col tema, a meno che le ali a cui alludi non siano quelle metaforiche dell'amore tra i due protagonisti.

7 - Sulle ali della notte, sotto i raggi della Luna di Pierluigi Parise
Ciao Pierluigi, benvenuto.
L’idea di fondo è buona e anche piuttosto coinvolgente: chi non si è mai perso in simili pensieri avendo provato il dolore della perdita degli affetti più cari?
L’attinenza al tema mi pare centrata, però la forma che hai scelto rende la lettura piuttosto difficoltosa. Il lungo rimuginio del tuo protagonista soffoca un po’ il racconto, e l’eccessivo uso dei puntini sospensivi lo rallenta ulteriormente. Già solo limando quelli (o magari eliminandoli del tutto) la lettura ne risulterebbe molto facilitata.

8 - Ritardo non concesso di Luchiatsro
Ciao Luchiastro,
ho fatto un po’ di fatica a seguire il tuo racconto. Come già ti hanno detto altri prima di me, ci sono punti poco chiari, come l’importanza dei soldi, l’incontro con la escort che qusi non si nota e, a mio avviso, un centro non proprio perfetto riguardo al tema.
Ma c’è un’altra cosa che mi sfugge, in particolare perché il tuo racconto gira su quel piccolo ritardo non concesso: il protagonista molla la ragazza per un solo minuto di ritaro, però poi la escort, che inizialmente ci dici essere libera per le 22.00, lo riceve con ben trenta minuti di ritardo, e lui non se ne ha minimamente a male. Un minuto e molla la tipa, trenta minuti e fa finta di niente. Non ho capito come mai.
Ma, per finire e guadagnarmi tutto il tuo disprezzo, ecco la domanda delle domanda, una richiesta di chiarimento su quella che davvero è la cosa più oscura del tuo racconto: cosa sono le gambe incerte?
A rileggerci.

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willy
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Messaggio#6 » giovedì 29 ottobre 2015, 17:42

Eccomi alla classifica, ragazzi! Bel gruppo con racconti di ottimo livello, come sempre non è facile formare il podio quando ci sono tante belle penne in giro ;)

Ali a pedali, di Marco Roncaccia

Ciao Marco,
gran bel racconto. Non è facile entrare nella pelle di un uomo "anormale" di chi non ha la percezione del mondo come ce l'anno tutti. Tu ci sei riuscito e sei convincente. Nell'ossessione che Mario mette calcando sui pedali, nella sua ingenuità mista alla voglia di riscatto. Davvero una storia che si legge volentieri e che che centra la traccia mirabilmente. Chissà perché il finale me l'aspettavo, non avevo capito che avesse a che fare con l'autovelox, ma che prima o poi Mario si trovasse di fronte una macchina, sì, devo dire che speravo quasi di sbagliarmi, perché ci si affeziona al personaggio. Bravo, bella prova.


Una pagina bianca, di Francesco Nucera

Ciao Francesco,
devo farti i miei complimenti per come hai saputo suscitare emozioni. Il dolore del distacco permea quasi tutto il racconto, si respira e fa parte dell'atmosfera che hai saputo creare in modo egregio. Bravo. La mia personale interpretazione è quella di una fredda eliminazione delle persone anziane, (alternativa al barbaro salto dalla rupe, ma non meno crudele, anzi!) indipendentemente dal loro stato di salute, che vengono "ospitate" in una specie di clinica che offre un lavaggio del cervello da riempire poi con "cosa non si sa". Tema non centratissimo, infilato al momento della spiegazione sulla scomparsa del padre.
A rileggerci!


Un pupazzo senz’ali, di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto,
credo non ci sia bisogno di dirti che scrivi molto bene, lo faccio lo stesso per non essere fraintesa in quello che vorrei farti arrivare facendo la voce fuori dal coro.
Prima ancora di finire il racconto ho pensato che le cose sembravano un po' troppo catastrofiche. Mi spiego. Hai saputo rendere alla perfezione le paure del bambino, perché non usare questa delicatezza anche nel presentare le scene di violenza per renderle più "veritiere"? Le botte erano forse sufficienti senza la violenza carnale, ho avuto la netta sensazione di aver mangiato troppi bocconi saporiti, uno dietro l'altro, e quindi il finale mi ha lasciato senza il giusto "crescendo".
Comprensibile la scelta dei dialoghi, mi è piaciuta.
Mi beccherò una lavata di capo? Chissà... a rileggerci!


Le ali nere della notte, di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra,
eccolo qui il racconto che ha fatto pieno centro sul tema. E credimi se ti dico che lo avrebbe fatto anche rimandendo sottoterra come è cominciato. Scrivi molto bene e aggiungi tocchi, arricchisci la trama di sensazioni che fanno acquistare profondità al narrato.
Molto bello questo pezzo dell'incipit:

Non ricordo nulla della mia vita in superficie, solo il profumo di mia madre, che mi sfiora le narici quando mi concentro, in solitudine.

Forse andrebbe tolta la virgola dopo madre.
Finale un tantino tirato via, ma con tremila caratteri ci sono da fare i salti mortali. Alla prossima!


Lorely di Angela Catalini

Ciao Angela,
il questo tuo racconto riesci a far capire bene il punto di vista del bambino, le sue sensazioni riguardo al nonno particolare con cui si trova a vivere, il "perdonare" quasi automatico dei piccoli riguardo le imperfezioni e le pecche degli adulti.
Quello che mi è piaciuto meno è lo stile con cui hai scelto di esporre i fatti che ci tiene un po' a "distanza" dalle emozioni. Le capiamo, ma le viviamo poco. Rimane comunque una storia bella e molto delicata. Spero di essere riuscita a spiegarmi.


Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna, di Pierluigi Parise

Ciao Pierluigi,
per prima cosa devo dirti che il tema è azzeccato, sia i pensieri che l'atmosfera che hai creato si sposano alla perfezione con la traccia che ci hanno dato all'inizio.
Poi ognuno sceglie come svilupparla e questo tuo scritto, più che un racconto, ha le caratteristiche di un flusso di pensieri, di un fiume di ricordi che non faccio fatica a pensare autobiografici per l'intensità con cui ce li hai presentati.
Molto bello, quasi poetico, questo pezzo:

…di notte gli amanti si scambiano tenere frasi d’amore e quei sussurri si trasformano nella dolce brezza che accarezza delicatamente il fusto degli alberi… di notte i bambini si concedono ai sogni… e le madri ricamano per loro…le luci della collina vibrano come quelle d’un piccolo presepe…non passa che qualche macchina…e sembra un mondo al rallentatore…



La fuga, di Diego Ducoli

Ciao Diego,
la cosa che colpisce in questo racconto è la prosa molto poetica, soprattutto l'incipit ha un fascino molto medievale e romantico, nonostante la situazione sia tesa e il protagonista chiaramente in allarme per l'impresa che lo aspetta.
Alcuni appunti che spero ti possano essere utili:
Lei è li che mi aspetta, un lungo mantello gli cinge le spalle 
attenzione, ho notato un paio di "gli" che si rivolgono a un soggetto femminile (le - a lei / gli - a lui)
I pochi metri che ci separano dal suolo sembrano un’ infinita ora che trasporto il carico più prezioso del mondo. 
Qui c'è confusione: se usi metri poi dovresti usare chilometri, non ore, ma la frase è comunque da sistemare.
Poi, attenzione alle frasi brevi che ripetute spesso possono dare al racconto un ritmo troppo scandito; buona regola sarebbe leggere ad alta voce (ma con i tempi di Minuti Contati non sempre si riesce).


Ritardo non concesso, di Luchiastro,

Ciao Luchiastro,
credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, quindi non so se quello che hai usato per raccontare questa storia sia il tuo stile o solo un sistema particolare di descrivere gli eventi.
Quello che arriva abbastanza chiaramente sono le sensazioni di questo ragazzo, il suo essere inesorabilmente attirato verso questa donna con due nomi, il suo voler "trasgredire" usando il minuto come scusa per poterlo fare. Le dinamiche, invece, restano un po' meno chiare, inframezzate da pensieri e considerazioni del protagonista. Anche il tema non è centratissimo. A rileggerci.


La classifica:

1) Ali a pedali, di Marco Roncaccia
2) Una pagina bianca, di Francesco Nucera
3) Un pupazzo senz’ali, di Alberto Della Rossa
4) Le ali nere della notte, di Ambra Stancampiano
5) Lorely di Angela Catalini
6) Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna, di Pierluigi Parise
7) La fuga, di Diego Ducoli
8) Ritardo non concesso, di Luchiastro,


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Adry666
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Messaggio#7 » venerdì 30 ottobre 2015, 12:11

Ciao a tutti,

di seguito i miei commenti e la classifica.

Lorely, di Angela Catalini,
Ciao Angela,
ben ritrovata!
Hai scritto un racconto delicato, con una bella analogia tra il volatile e l’anima del nonno del bimbo. Il ritmo è buono e il tema è centrato. La lettura procede fluida anche se ogni tanto rallentata da qualche “raccontato” di troppo. Il finale l’avrei costruito diversamente, così è un po’ scontato. Comunque complimenti, buon lavoro!
Alcune note:
Suona strana la frase: “…Quando lo mostrò al nonno ci rimase male perché quello uscì fuori come un matto e lo cacciò via…” Uscì non mi sembra il termine più adeguato da usare, rende difficoltosa la comprensione.
Uhm, “…Quando il candido uccello atterrava sulla ringhiera,...”, un piccione candido è quasi un ossimoro…
Ciao
A presto
Adriano

Un pupazzo senz’ali, di Alberto Della Rossa
Ciao Alberto,
le nostre strade s’incrociano ancora )
Incipit potente e ben riuscito. Notevole la frase: “…Tutti i giochi che possedeva li aveva trovati o rubati qua e là. Li nascondeva come un cane fa con un osso e li tirava fuori uno alla volta dalla scatola di latta nascosta dietro la legnaia…”
I dialoghi senza “virgolette” sono un po’ difficoltosi da leggere e rallentano un po’ il ritmo incalzante del racconto.
Come al solito sei bravissimo a creare la giusta ambientazione attraverso descrizioni, suoni e piccoli particolari.
Bella prova, tema duro e triste. Tema centrato. Alla fine lascia un senso di rabbia e desolazione. Bravo!
A presto
Ciao
Adriano

Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna, di Pierluigi Parise
Ciao Pierluigi,
tema centrato.
Un efficace flusso di coscienza che ci porta a condividere la triste storia del protagonista. Buon ritmo, buona scelta dei vocaboli per la descrizione dell’ambientazione e dei sentimenti.
Poetico (a partire dal titolo).
Devo dire che in alcuni punti mi ha commosso, purtroppo sono esperienze di vita reale.
Alcune note:
eviterei troppi puntini di sospensione; rallentano il tutto e confondono il lettore; occhio alle eufonoche e ai “troppi” vuoti.
Nel complesso ottima prova, bravo
Ciao
Adriano

Ritardo non concesso, di Luchiastro,
Ciao Luca(?),
non so se il tema sia centrato, perché, come già detto da altri, non ci ho capito molto.
Ci sono alcune incongruenze che rendono ardua la lettura. In alcune parti sembra che hai soppresso, o troppo sintetizzato, quello che volevi raccontare, in altre ci sono troppi giri ellittici.
A un’attenta seconda lettura ho compreso il tuo messaggio, ma proverei al lavorarci su per rendere il tutto più fluido e coerente.
Buon lavoro! ))
Ciao
Adriano

Le ali nere della notte, di Ambra Stancampiano,
Ciao Ambra,
tema centrato.
Il racconto è scritto bene, buon ritmo, buona padronanza dei termini. In alcune parti, specie nell’incipit mi ha ricordato lo stile e le ambientazioni di Neil Gaiman (nessun dove). Tuttavia ho dovuto rileggerlo due volte per cercare di capirne il senso, ma devo ammettere che ho ancora parecchi dubbi: chi è (era) il protagonista? Cosa gli succede? Difficile districarsi; capisco che il mistero sai voluto, ma se è troppo rischia di diventare un nebbione troppo fitto.
A presto
Ciao
Adriano
La fuga, di Diego Ducoli

Ciao Diego,
il tema è centrato solo in parte: c’è la notte ma le ali sono un po’ troppo virtuali.
Il racconto è scritto bene, la storia è bella ma purtroppo ci sono alcune imperfezioni stilistiche che ne rallentano il ritmo, e in alcune parti, costringono a una rilettura. Tanti a capo non necessari, occhio. Il resto ti è stato già detto da altri.
Il finale, anche rispetto all’incipit, è un po’ fiacco, forse scontato; se fossi in te lo ripenserei diversamente e lo riscriverei per dare maggiore forza a questa interessante storia.
Ciao
A presto
Adriano

Una pagina bianca, di Francesco Nucera
Ciao Francesco,
ben ritrovato. Tema centrato solo in parte, IMHO.
Buona prova. Racconto scritto bene, buon ritmo e ambientazione.
Tuttavia il tema mi sembra un po’ “abusato”, ormai in parecchi libri/film ci sono queste entità militari (para) che costringono le persone a separarsi dai loro cari o a morire in modi non “naturali” (hunger games, ecc), ma senza dare una spiegazione plausibile.
Per quanto riguarda le pochissime imprecisioni, ho visto che te l’hanno già segnalate e non mi soffermerò.
Nel complesso buon prova, ma tema un po’ forzato.
A presto
Ciao
Adriano

Ali a pedali, di Marco Roncaccia,
Ciao Marco,
ben ritrovato!
Tema centrato. Un racconto ironico e triste nello stesso tempo. Un protagonista ben delineato, con molte sfaccettature, che fa sorridere in più punti. Come al solito uno svolgimento originale con un finale simpatico. L’allenamento sulla tangenziale è geniale (non so perché ma mi ha ricordato anche un film di Fantozzi, quando cerca di prendere il bus al volo da casa) e mi hai fatto quasi venire voglia di provare a farlo ))
Ottima prova, complimenti.
Ciao a presto
Adriano



Complimenti a tutti, livello altissimo!! La mia classifica:

1 Ali a pedali, di Marco Roncaccia, ore 00.51, 2958 caratteri
2 Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna, di Pierluigi Parise, ore 23.35, 2796 caratteri
3 Un pupazzo senz’ali, di Alberto Della Rossa, ore 22.57, 2945 caratteri
4 Una pagina bianca, di Francesco Nucera, ore 00.39, 2964 caratteri
5 Lorely, di Angela Catalini, ore 22.02, 2973 caratteri
6 La fuga, di Diego Ducoli, ore 00.32, 2995 caratteri
7 Ritardo non concesso, di Luchiastro, ore 23.46, 2963 caratteri
8 Le ali nere della notte, di Ambra Stancampiano, ore 23.53, 2984 caratteri



Serena
Messaggi: 97

Messaggio#8 » venerdì 30 ottobre 2015, 22:13

Eccomi qui gente a consegnare sul filo del rasoio!!! Ho trovato i racconti di questo gruppo molto interessanti e belli da leggere. Grazie per le vostre storie! Ed ora mi levo dalle scatole e vi lascio la mia classifica...
1 – Un pupazzo senz'ali di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto! Confermo la mia totale predilezione per le tue storie. I tuoi racconti mordono feroci a zanne scoperte. Una storia che trova terreno fertile nel mio gusto personale, con la sua ruvida descrizione di un’infanzia gettata in un angolo. Chi ama certe storie non è un perverso (come alcuni sostengono), ma una persona che non riesce a voltare lo sguardo da un’atra parte. Grande Alberto!



2 – Ali a pedali di Marco Roncaccia

Ciao Marco! Storia onesta nel raccontarsi, senza troppi fronzoli e declamazioni. Un uomo vessato che abbozza, meditando una mirabolante vendetta. Mi è molto piaciuto i finale, tragico si, ma liberatorio. Come un vaffanculo urlato a pieni polmoni nella notte o in faccia all’imbecille che ci ha reso la vita un inferno. Bravissimo Marco!



3 – Le ali nere della notte di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra! Mi piace moltissimo il tuo tratteggio in questo racconto, molto particolareggiato. Adoro le storie ricche di elementi, permettono di costruire un vivo quadro dell’ambiente. E’ vero… nel finale resta quel desiderio di saperne di più, quasi un po’ di amaro in bocca per il dover rimanere senza una spiegazione più completa. L’idea però è davvero molto interessante e spero che tu scriva davvero un seguito!

 

4 – Una pagina bianca di Francesco Nucera

 

Ciao Francesco! La tua storia mi ha ricordato un vecchio episodio di “Ai confini della realtà”, dove le persone giunte ad una cera età venivano fatte sparire. Questi sono temi che riescono sempre a mettermi a disagio, proprio per via della loro matrice autoritaria e irremovibile. Nella mia mente la donna viene portata via e la sua mente rielaborata. Come se tutti i suoi ricordi venissero deportati per qualche scopo e la sua mente illusa. Ecco sto andando alla deriva!!! Bravo comunque!

 

5 – La fuga di Diego Ducoli

 

Ciao Diego! Come già detto ci sono degli errori disseminati lungo la storia. Detto questo, la tua storia mi è molto piaciuta. Molto belle le descrizioni, anche degli abiti, capaci di trasportare il lettore in questa terra gelida e lontana. Adoro le vecchie ballate cavalleresche e il romanticismo talvolta un po’ bruto dehli amori medievali. L’unico problema è che in effetti sembra un brano estrapolato da qualcosa di molto più ampio e il tema non è completamente centrato.

 

6 – Lorely di Angela Catalini

 

Ciao Angela! Nella tua storia ho ritrovato per certi versi, il sapore di un tuo racconto più vecchio. Quello dove il prete tornava in paese per cercare un bambino che aveva perduto. Noto quindi che ti sono care le vicende dove qualcuno in un certo senso ha bisogno di essere guidato o aiutato a trovare la sua strada. Mi piace il tono quasi sognante della storia, anche se il finale sinceramente l’ho trovato un po’ banale e stridente con i fatti raccontati.

 

7 – Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna di Pierluigi Parise

 

Ciao Pierluigi e ben approdato a queste parti! La tua storia mi ha ricordato i miei primi affondi nella scrittura. Quella voglia di sprofondare senza riserve in un pensiero e in una emozione. E’ vero, i puntini sono un po’ pesanti da digerire e l’andamento della storia è ancora acerbo, ma riesci a creare uno spaccato doloroso e a far pulsare la ferita. Continua così bravo!

 

8 – Ritardo non concesso di Luchiastro

 

Ciao Luchiastro! E’ la prima volta che leggo qualcosa di tuo e credo che non mi dimenticherò facilmente di questo incontro!!! Tutti abbiamo avuto lo stesso problema con la tua storia… è molto difficile seguirne lo svolgimento e si fa troppa fatica a capire cosa tu voglia dire. Credo però che in una versione più ampia la tua storia possa sicuramente avere un impatto diverso. Le sforbiciate impietose di Minuti Contati possono mozzare di brutto!!! Nonostante tutto… i tuoi personaggi mi sono simpatici, proprio perché grotteschi!!!

 

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Messaggio#9 » venerdì 30 ottobre 2015, 22:28

Ciao a tutti! Mi riduco sempre all'ultimo, ecco commenti e classifica:



La fuga di Diego Ducoli

La cosa che mi ha più colpito di questo racconto è l’ambientazione, perfettamente descritta in pochi semplici passaggi, l’intera vicenda inoltre sembra molto plausibile, funziona. La pecca più grande a mio avviso è che va tutto liscio, non ci sono imprevisti. Lo so che è uno steriotipo ma generalmente gli “eroi” devono affrontare varie difficoltà prima d’essere davvvero tali. Anche durante la fuga non c’è tenzione, sia per il ritmo che è abbastanza blando sia perché non c’è un pericolo evidente. Ok lei è nobile lui no però avresti potuto inserire qualche figura (penso a un patrigno ad esempio XD) per rendere la situazione più tesa. Forse se avessero affrontato qualche avversità il lieto fine sarebbe davvero sembrato un fine. Così e come se la storia non fosse autoconclusiva, anzi sembra l’incipit di qualcosa. Il tema non lo vedo, o meglio in senso lato lo intuisco ma mi sembra un pò forzato. Insomma racconto gradevole ma manca il cattivo! Bastavano un paio di frasi per introdurre il cattivo, periodi più brevi ritmo serrato durante la fuga e il racconto, per me, sarebbe stato migliore. Ovviamente sono scelte stilistiche, solo che con piccole aggiunte senza modificare eccessivamente il testo può venir fuori qualcosa di davvero buono secondo me. Ora come ora ni.



Una pagina bianca, di Francesco Nucera

Un racconto toccante qunado descrive il distacco dai famigliari ma inquietante sul finale. Non saprei che dirti se non che il racconto mi ha molto colpito, mi è proprio piaciuto. Quel finale incerto soprattutto, Lei ha perso tutto, però da un lato a guadagnato tutto, è un foglio bianco da riempire, come se fosse rinata, tutto da capo. Da qui la domanda, conviene rinunciare a tutto, bello e brutto della propria vita, per ricominciare da zero? La protagonista sperava nel suo viaggio con le ali della notte di riuscire a ricordare le cose belle, invece no, è una scelta definitiva. Scusa se filosofeggio ma non ho critiche da fare, non è possibile rinunciare solo alle parti brutte della vita, è tutto o niente. Io ho mezzo interpretato la sua come una scelta volontaria, anche se non ne sono sicuro al cento per cento. Però se un racconto mi fa fare sti trip deve voler dire che è un buon racconto, pollice in su.



ALI A PEDALI di MARCO RONCACCIA

Racconto divertente e un po grottesco e persino triste, i personaggi o meglio il personaggio è molto eccentrico e non può che risultare simpatico. Tutti gli elementi sono al proprio posto, non c’è una frase che non sia perfettamente funzionale al racconto. Molto grazioso non cambierei niente. Ottima prova, complimenti!



Le ali nere della notte – Ambra Stancampiano

Ciao! Questo racconto mi è piaciuto parecchio, stile fluido, punto di vista chiaro e finale quanto meno disarmante! E’ perfettamente nelle mie corde e non riesco a trovarci veri e propri difetti. Una cosa che eliminerei completamente è “– Pipistrelli, le ali della notte. Non ti piacciono?”, odio le citazioni dirette del tema in minuti contati, se il tema c’è si vede non c’è bisogno di dirlo e questa frase sembra essere messa li come a dire “guardate che il tema c’è sono i pipistrelli le ali della notte!”, non so mi sembra forzata, quei caratteri avrei preferito fossero sfruttati meglio. Un ultima cosa, la storia non è completamente autoconclusiva, questo a mio avviso non è un male però è comunque un aspetto da rilevare, anche se non so cosa consigliarti probabilmente di portare avanti la storia gli scenari che si prospettano sono infiniti. Pollice in su in ogni caso, aspetto un seguito 😉



RITARDO NON CONCESSO di Luchiastro

Ciao! La storia non si segue bene e ho avuto serie difficoltà a comprendere le parti in corsivo. La storia poi per me è poco interessante, non mi emoziona, non mi spaventa, non mi fa ridere, non mi inquieta e non mi fa pensare. Sicuramente il limite dei tremila caratteri ti ha molto penalizzato, sono certo che nella tua mente la storia è molto più ampia e interessante. Ma dagli elementi che ho non posso che fare un recensione negativa. Negativa si, ma non fino in fondo a dirla tutta perché ci sono alcuni punti d’interesse, almeno per me, che se approfonditi (magari con più spazio) potrebbero rendere molto. Il mio consiglio è, nel lab ad esempio, approfondire il rapporto con la fidanzata e descrivere meglio l’incontro con l’escort. Il dettaglio della gonna lunga mi è piaciuto secondo il mio modesto parere dovresti lavorare su quello, la “contrapposizione” tra fidanzata e escort.

Sulle ali della notte, sotto i raggi della Luna di Pierluigi Parise

Devo dire la verità, questo pezzo mi ha messo in difficoltà. Chiedo subito scusa per la rima ma è proprio così per due motivi. Il primo è che a mio avviso questo pezzo ha ben poco del racconto, sono più che altro una serie di considerazioni, considerazioni che puoi trovare nella bacheche di facebook per dirla tutta. La mia difficoltà più grande sta nel “valutare” lo stile, visto che non si capisce bene se ci sia uno stile visto che non c’è effettivamente narrazione. Il secondo motivo sono quei maledetti puntini di sospensione. A mio avviso sono inguardabili e mettono in difficoltà il lettore. Molto spesso ha fatto avanti e indietro nel testo perché leggevo le frasi con il tono sbagliato. Poi alcune volte sono tre altre quattro non si capisce, a mio avviso, cosa stiano a significare. A colpo d’occhio pensavo ci fosse un preciso motivo per i puntini e la loro variazione ma poi leggendo ho capito che erano semplicemente a caso (o a sentimento). MI spiace ma non mi è proprio piaciuto, sarà per il mese prossimo 😉 Benvenuto.



Un pupazzo senz’ali di Alberto Della Rossa

Questo racconto mi lascia interdetto. Lo stile è lodevole e i rapporti inter familiari sono gestiti bene. Forse un po per steriotipi; padre alcoolizzato, madre sottomessa, e bambino che subisce in silenzio (ovviamente fino alla reazione finale). Non lo so mi sa di già letto, poi non ho apprezzato la situazione familiare disagiata, almeno dal punto di vista del bambino, i calzini bucati ecc. Ripeto tutto questo mi sa di già letto e mi lascia poco, forse se fosse stata una famiglia benestante con il sottotesto “dietro la maschera della gente per bene si nasconde il disagio”, anche se già sentita e risentita forse mi avrebbe intrigato di più. Un buon racconto ma, a mio avviso, non molto originale.



Lorely di Angela Catalini

Questo racconto è molto intimo e delicato, tutto è descritto in modo chiaro e ordinato. Bello il rapporto tra nonno e nipote anche se la cosa che davvero mi è piaciuta è che il racconto lascia molti interrogativi al lettore. Per me questo è un bene l’intera vicenda è molto sfocata per cui sta al lettore riempire di significato ciò che legge. Mi piace l’idea che ti spinge ad “accendere il cervello” e a sbizzarrirti con le possibili interpretazioni. Mi piacciono molto i racconti così, che non possono essere letti con superficialità ma che accendono la fantasia. Una pecca e che per i miei gusti la vicenda è troppo raccontata. Lo stile si abbina bene con il contenuto, ma, per gusto personale nient’altro, non mi soddisfa al cento per cento.

Classifica:
1 Ali a pedali, di Marco Roncaccia
2 Lorely di Angela Catalini
3 Le ali nere della notte di Ambra Stancampiano
4 Una pagina bianca, di Francesco Nucera
5 La fuga, di Diego Ducoli
6 Ritardo non concesso, di Luchiastro
7 Un pupazzo senz’ali di Alberto Della Rossa
8 Sulle ali della notte, sotto i raggi della luna, di Pierluigi Parise

Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#10 » venerdì 30 ottobre 2015, 22:29

Ciao! sono in super ritardo, me ne rendo conto, e chiedo davvero mille scuse! Comunque è stato un piacere leggervi, e faccio i miei complimenti a tutti! ecc la mia classifica!
1. ALI A PEDALI - di Marco Roncaccia
Ma che racconto fico! Bravo! Devo dire che è quello che mi è piaciuto di più. Quando ho iniziato a leggere ero infastidita, perchè il linguaggio che usi è un po’ semplicistico, come se avessi iniziato a scrivere da poco. Quando ho capito che il protagonista era ritardato ho compreso la tua scelta, e ho iniziato a leggere con una consapevolezza diversa. Poi è successo che Mario è salito sulla bici, ha iniziato a pedalare, ed improvvisamente il tuo linguaggio è mutato, è cresciuto, come se sulla bici lui fosse davvero se stesso, come fosse una ‘persona normale’. Forse è una mia pippa mentale è, ma cavolo, se lo hai fatto a posta complimenti proprio. Che morisse era scontato, si capiva, ma proprio per questo ho riso parecchio quando invece si è capita la sua vera motivazione. Bravissimo, complimenti davvero!
2. UN PUPAZZO SENZ'ALI - di Alberto della Rossa
Ciao.
Non so bene che dire, il racconto scivola che è una meraviglia, è scritto molto bene e tu sei stato molto bravo a descrivere le sensazioni del bambino, la sua paura, il suo cercare di rifugiarsi sotto le coperte e attaccarsi al ricordo di quel pupazzo senza ali – che probabilmente è legato più a quello del bambino che gli chiede di giocare, che non al pupazzo in sé – Queste sono le valutazioni di carattere generale. Quelle di carattere personale sono che non mi è piaciuto fino in fondo. Sei incisivo e cattivo. Forse troppo, a dire il vero. Il tuo è un climax ben architettato, con un buon colpo di scena, ma se dovessi trovarmi a leggere un racconto come questo fuori da un contest probabilmente non mi entusiasmerebbe. Forse perchè non vedo speranza, non lo so. Il tuo è un racconto che disturba, e puoi prenderlo come un complimento. In fondo, gli horror sono fatti per fare orrore. E questo direi che lo è, perchè parla di una bestia che rende bestia un bambino. Forse potevo evitare di dilungarmi, ma vabe. Comunque complimenti.
3. LE ALI NERE DELLA NOTTE - di Ambra Stancampiano
Beh ti consiglio di farlo, perchè il racconto è interessante e scritto con uno stile impeccabile (sai cosa penso di te e della tua scrittura) Belle le descrizioni, l’umido della fogna, i personaggi che la popolano, e questo ragazzino (che potrebbe essere un uccello, o qualunque altra cosa) che si aggira da solo, bada a se stesso, e alla fine viene probabilmente fregato a causa della sua ingenuità. E’ una bella idea, che potresti sfruttare in maniera diversa. Magari proprio in una serie. Un racconto come questo potrebbe essere un ottimo incipit per qualcosa di diverso e più lungo. Pensaci. Comunque brava.
4. LORELY - di Angela Catalini
Ciao,
il racconto mi è complessivamente piaciuto. Sullo stile fiabesco hai fatto una scelta simile alla mia. Mi piace il fatto che il piccione sia giunto per il nonno e che lui lo scacci, come a sapere che il suo tempo è quasi finito, e trovo molto dolce che un ragazzino solo si attacchi a un animale per sentire meno la mancanza dei genitori, o di un amico. Mi sono chiesta se i genitori fossero morti, ma probabilmente non è importante. Sei brava a descrivere le situazioni delicate, come quando il bambino crea l’intruglio per il piccione. C’è forse qualcosa che mi manca, forse un ultimo sguardo o incontro prima che il nonno muoia.
5. UNA PAGINA BIANCA - di Francesco Nucera
Ciao!
Bel racconto, velato di mistero. Ho notato che inizi il racconto con una tovaglia bianca, e lo finisci con una pagina bianca. Mi piace questo parallelismo, non so se fosse voluto, comunque, mi unisco con la mia interpretazione: forse è azzardato, ma per tutto il tempo ho avuto l’impressione che c’entrassero gli alieni. La luce bianca, la voce metallica, il fatto che il nonno abbia provato a scappare, ma poi sulla frontiera è stato catturato, come fossero arrivati all’improvviso. Credo che il tuo sia un mondo futuristico, e che probabilmente gli anziani vengono come ‘riprogrammati’ arrivati ad un certo punto. Comunque non male, mi è piaciuto, compliment!
6. SULLE ALI DELLA NOTTE, SOTTO I RAGGI DELLA LUNA - di Pierluigi Parise
Ciao, benvenuto! Allora si, ti hanno già detto dei puntini, ma volevo farti i miei complimenti perchè le cose che dici posseggono una profondità che a volte, in racconti più ‘scritti’ a livello di trama, è difficile trovare. Anche io avevo scritto un flusso di pensieri al mio primo contest, quindi capisco la tua tentazione. Ma essendo un racconto ambientato nel presente che rivanga azioni del passato, se avessi dato qualche indicazione su dove ci troviamo, che so, cosa sente il tuo ‘lui’ mentre pensa, perchè proprio in quel momento ricorda quello che ricorda.
Il punto è che mi sembra di avere a che fare con un’epifania, il momento in cui il protagonista capisce che la morte trionfa, e sarebbe bello (se ho dato la giusta intepretazione) che questa avvenisse grazie a qualcosa. Però posso aver interpretato male. Comunque, bravo! complimenti!
7.LA FUGA - di Diego Dugoli.
Ciao diego! Belle le immagini che riesci ad evocare, bello lo stile che adotti per descrivere le emozioni e il freddo del protagonista- Anche a me questa atmosfera medievale ha ricordato le fiabe di un tempo, e anche io pensavo di star leggendo qualcosa che aveva a che fare con Rapunzel. Nonostante questo è una storia un pò piatta, non succede nulla di che, l’unico impedimento che sembrano avere durante la fuga è che i due che cadono dalla torre -ma non si fanno niente-. Forse avresti dovuto creare un po di movimento in più. In bocca al lupo comunque!
8. RITARDO NON CONCESSO - di Luchiastro
Ciao! Si, ok, mi accodo al fatto che ci sono certe parti che non ho capito. Come il finale, per esempio. Cosa c’entra con tutto il resto? Forse manca un colpo di scena, un movimento che faccia chiarezza su tutto. Anche il tema è poco centrato, quando la ragazza si allontana nella notte me la sono immaginata come batman… scusami, davvero, ma sono un pochino perplessa. in bocca al lupo comunque!

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antico
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Messaggio#11 » domenica 1 novembre 2015, 20:58

Ecco a voi la mia classifica. Non ho trovato racconti fallati, sono tutti meritevoli. Domani pubblicherò le classifiche con gli ammessi alla fase finale, chi non si qualifica è pregato di riprendere in mano il racconto per il labo, sarebbe bello potervi portare tutti in vetrina.
 
1) Ali a pedali, di Marco Roncaccia
Qualche linea di dialogo qua e la non avrebbe guastato, ma il racconto è davvero riuscito. C'è la tua passione per le bici, ma declinata con arguzia. Si è un po' tristi durante la lettura perché si sa che il protagonista non potrà mai finire bene, ma si arriva alla fine soddisfatti. Un pollice SU per me.
2) Un pupazzo senz’ali, di Alberto Della Rossa
Parto dall'unico elemento che non mi ha convinto del tutto: il finale. Mi sembra troppo veloce, troppo gettato via e quel pupazzo al quale sono ricresciute le ali mi è sembrato fuori posto. Sarebbero serviti alcuni caratteri in più per equilibrare, allo stato attuale è un pollice quasi totalmente su. Sul resto, niente da dire. Ottima anche la sperimentazione sul dialogo, anche seriferita all'elemento che avrebbe dovuto chiudere e che, come ho scritto, risulta un po' come un botto inesploso.
3) Le ali nere della notte, di Ambra Stancampiano
Un racconto che si chiude senza chiudere. I casi sono due: o lo si prende come un incompiuto e quindi lo si apprezza per quello che è pur nel suo unico grande difetto oppure lo si prende come un "ai confini della realtà" e quello che accade è che c'è questo mondo ai margini in cui non c'è limite a ciò che può accadere ed è inutile farsi domande perchè le ombre della notte vanno e vengono senza particolari spiegazioni. Ecco, detto questo, direi che propendo più per il secondo approccio. Non riesco ad arrivare al massimo gradimenti, ma il pollice è senz'altro tendente verso l'alto e la storia di questo ragazzo continuerà a stuzzicare la mia fantasia per un bel po'.
4) Lorely, di Angela Catalini
Ho trovato il tuo solito stile assai rifinito e controllato, ma mi sembra sia mancato il finale, troppo veloce, manca qualcosa. Il simbolismo legato al piccione mi mette in crisi, difficile arrivarci, sembra più un angelo che accompagna il bambino fin quando ne ha bisogno, ma dev'essere più contestualizzato. Inoltre qualche riga di dialogo ci sarebbe stata bene. Per il momento è un pollice NI, nel labo direi che devi partire proprio da una definizione migliore del trio bambino/nonno/piccione.
5) Ritardo non concesso, di Luchiastro
Simbolismo a chiazze, direi, anche se molto meno che nel racconto del mese scorso. La questione dei soldi regalati o no non arriva, il gioco sul doppio nome dell'escort funziona poco. Proverei a darle più vita, a centrare di più su di lei, sul suo essere, sull'incontro tra queste due persone con bisogni diversi. Intendiamoci, il racconto si legge volentieri ed è tutt'altro che fallato, però va sistemato e sono curioso di vederlo nella sua versione lunga, che poi è quella per cui è nato. Quindi per il momento pollice NI e ci rivediamo nel labo.
Ps: il titolo va cambiato, non è caratterizzante il racconto.
6) Sulle ali della notte…, di Pierluigi Parise
Vero, i puntini disturbano parecchio, devi eliminarli. Ci sono grosse potenzialità qui, senz'altro il pezzo letto ad alta voce ne gioverebbe parecchio (magari proprio di notte, nel silenzio della platea di ascoltatori). Un flusso di coscienza più che un racconto, ma c'è profondità, tanta. Sono in difficoltà nel giudicarlo, sono sincero. Normalmente a questo tipo di struttura assegno quasi di default un pollice giù, ma qui, al netto dei problemi riscontrati, sei riuscito a stupirmi. Pollice NI dunque in attesa di una versione revisionata nel labo che verrò a leggere con molto piacere.
7) Una pagina bianca, di Francesco Nucera
Un racconto che è ancora lontano dalla sua forma migliore. Troppo fumoso il finale e anche nel pezzo dialogato è complicato capire sempre chi dica cosa. Lo stesso fatto che si fatichi a capire che è lei la nonna (non arriva subito, bisogna rileggere il primo pezzo) è dimostrazione del fatto che va revisionato. Detto questo, alcune finezze tipo la tovaglia bianca all'inizio che ri raccorda con la pagina bianca finale sono davvero riuscite. Al momento per me è un pollice NI, ma con più caratteri credo che possa esprimersi meglio, quindi sotto con i lavori.
8) La fuga, di Diego Ducoli
Un racconto che scivola via senza intoppi se non lo scivolamento lungo la corda durante la discesa dalla torre. Arrivato alla fine mi sono chiesto: "e poi?". Mi sembra più un esercizio di stile che un racconto nato con una precisa idea in testa. Detto questo, stile pulito, tutto è ben controllato, ma il pollice sta sul NI, la prossima volta cerca di aggredire di più la storia.

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