Lei non è una bellezza risaputa.

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fabiana.donato
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Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#1 » lunedì 16 novembre 2015, 23:58

L'eterea luna riuscirà vanitosamente a specchiarsi nel mare ed illuminare le graziose villette che armonizzano le coste, ma il riflesso della tua anima non lo trovi neanche se ti mettessi a cercarlo nella pace dei sensi, perché un equilibrio mentale non ce l'hai ed inizi ad invidiare la successione costante di quelle casette. Sono piccole e nella loro forma regolari, ma pronte in una schiera di mattoni e legno a farsi scudo. Così come appaiono sembrano tranquillizzare nella loro unione, così come si manifestano riempiono questa spiaggia che odora di sale e lacrime. Questa è la melodia che vuole sentire chi non è tranquillo e cerca tranquillità, ecco dove si trova il confine tra essere e vanità. Fu in quell'istante che i lunghi capelli neri si scostarono repentinamente dalla sua bianca schiena, aveva sentito la sabbia spostarsi molto di più di quanto l'avrebbe mossa il vento e in quello stesso momento anche il suo stomaco sobbalzò, per poi restare delusa. Lui non c'è, di nuovo. Allora si voltò ancora a guardare la luna, per illudersi giusto un altro po' di rivedere se stessa e non lui che l'aveva ridotta così, insicura. Anche solo per un istante avrebbe voluto riconoscere Anna in quel disco misto di zucchero e neve. Sentì freddo improvviso; ma cosa si prova davvero quando non si sa più come comportarsi e gestire i rapporti con chi si ha a che fare ogni giorno o con uno sconosciuto? Chi dovrà impersonare oggi Anna: la bella che tutti vorrebbero, ma che nessuno prende, oppure l'energica che tutto fa nella vita,tranne quello che vuole veramente? Non può essere se stessa in uno spazio al di fuori gigantesco, ma all'interno così stretto, che la comprime e non la fa uscire fuori da questa situazione. <<Ho dimenticato l'ultima volta che ho respirato davvero e che ho sorriso senza dar conto a chi ho attorno?>> sibilò la ragazza. Le parole possono nascondere un mondo di illusioni ed idiozie, ma gli occhi non si fermeranno mai. Gli occhi solo specchio dell'anima e lei si specchiò negli occhi di chi appariva amore, invece era tutto tranne che quello. Si lasciò cullare dal fascino della luna, ma si ricordò anche di notare le infinite stelle che la guardano da lassù. La luna così bella non sarebbe niente se non fossero lì a cullarla quell'immensità di corpi imperfetti che l'accompagnano ogni notte per renderla più sicura. Forse le diversità l'aiuteranno ad essere più sicura e le faranno accettare tutto quello che la rappresenta, come il satellite appartiene al cielo macchiato di brillanti. Di fronte un quadro di tale stranezza e irregolarità, le case non sono più così invidiabili per la loro finta perfezione, perché nel muro che non si affaccia sul mare ci saranno i loro buchi e le loro porte scricchiolanti. Se dirà chi è non le vorranno più bene, la vorranno com'è e basta. Un quadro impressionistico che viene illuminato dalla voglia di svincolarsi dagli sguardi altrui per essere non più una bellezza risaputa, ma una particolarità da conoscere.



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Jacopo Berti
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#2 » giovedì 19 novembre 2015, 14:50

Bisognerebbe davvero scrivere in una forma e uno stile perfetti o quasi per osare un racconto - seppur breve come quelli di 3000 caratteri - senza 'a capo'.
Comprendo il progetto di rendere un pensiero, un cambiamento di stato d'animo, una caratterizzazione, come una cosa fluida, senza soluzioni di continuità, ma con questo blocco monolitico di parole secondo me ottieni l'effetto opposto.
Il cambio di paragrafo dovrebbe consentire al lettore di prendere fiato. E prendere fiato è una cosa che desidera sempre, tanto più se nota difficoltà, imprecisioni, lungaggini ecc. E nel tuo racconto ce ne sono molte, che non rendono giustizia alle belle immagini di cui il racconto non manca. Ma che non sfrutta, perché non riesce a dirle in modo chiaro, a valorizzarle, a incorniciarle.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Steamdoll
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#3 » venerdì 20 novembre 2015, 4:46

Per quanto la mancanza di paragrafi non aiuti la lettura, il problema risiede altrove.
Non è un racconto. Non ha uno svolgimento, non c'è una storia, ci sono una serie di immagini che si accavallano una sull'altra, sminuendo di tacca in tacca il valore di ognuna, fino a quando non rimane più nulla. Il finale, che sembra una didascalia che rappresenti il racconto stesso, mi lascia sinceramente senza parole. Vorrei muovere appunti tecnici (e ce ne sarebbero: dall'uso della punteggiatura ai refusi disseminati qua e là nello scritto, al cambio di tempo verbale senza soluzione di continuità) ma tutto ciò che posso e riesco a pensare è che siamo semplicemente fuori tema.
«To argue with a man who has renounced the use and authority of reason, and whose philosophy consists in holding humanity in contempt, is like administering medicine to the dead, or endeavoring to convert an atheist by scripture.»

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angelo.frascella
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#4 » sabato 21 novembre 2015, 0:05

Ciao Fabiana.

Mi dispiace dover essere un po’ duro, ma il tuo componimento mi ha davvero messo in difficoltà. Le frasi si avviluppano su se stesse, rendendo faticosissima la lettura. Temo tu abbia inseguito uno stile poetico, senza riuscirci. Per conseguire questo risultato dovresti revisionare fortemente il testo, accorciare un po’ le frasi, ripulirle e correggerle (frasi come “ Non può essere se stessa in uno spazio al di fuori gigantesco, ma all'interno così stretto, che la comprime e non la fa uscire fuori da questa situazione” suonano davvero confuse e cacofoniche). Ti consiglio di provare con un approccio più semplice e, quando ne avrai padronanza iniziare a costruire su quello. Inoltre non c’è un racconto. Non accade nulla, se non una ragazza che guarda la luna sulla spiaggia e si perde in riflessioni su se stessa in confronto con la luna, le stelle e le case.

Ciao
Angelo

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simolimo
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#5 » domenica 22 novembre 2015, 15:20

Ciao Fabiana ^_^ e piacere di conoscerti!
Il tuo pezzo più che un racconto, una storia, è una riflessione intima e delicata di una ragazza che lotta con l’essere sempre riferimento per gli altri e non per se stessa: infallibile all’esterno, ma fragile e malinconica dentro. Il tema, beh, non può essermi troppo lontano, un po’ per vicissitudini personali, ma la sua resa non mi ha colpita appieno.

Parto con il precisarti alcune parti di stesura:

- come ho scritto a Carla, la “d” eufonica, cioè messa dopo le congiunzioni “e” “o” e la preposizione semplice “a” si utilizza solo quando la parola che segue inizia con la stessa vocale.
quindi:
non va bene “ed illuminare”, ma si scriverà “e illuminare”, ma se dovrai mai scrivere “ed entrò” va bene così, proprio perché la vocale della congiunzione e della parola seguente sono le stesse ^_^

- nella prima frase c’è un’incongruenza di tempi verbali:
“[…], ma il riflesso della tua anima non lo trovi neanche se ti mettessi a cercarlo nella pace dei sensi…” > se lasci “non lo trovi”, devi usare sempre il presente, quindi, “se ti metti” sennò devi cambiare il “non lo trovi” con un “non lo troverai”

- “Sono piccole e nella loro forma regolari, …“ > forma regolarE, perché l’aggettivo segue forma e non il soggetto sottinteso di case.

- occhio all’uso abbondante che fai dei “ma” dei “così” e degli aggettivi e pronomi possessivi: non è carino piazzarcene uno in ogni periodo… a meno che tu non voglia apposta calcarci la mano e giocarci come perno sul tuo racconto (questo è un mio mero gusto personale Fabiana ^__^”)

- occhio al punto di vista del narratore: prima lo fai parlare in modo impersonale, come se si stesse rivolgendo a chiunque e poi lo fai parlare di Anna. è un’incoerenza
- “ma pronte in una schiera di mattoni e legno a farsi scudo.” > questa frase un pelo zoppica, io invertirei: “ma pronte a farsi scudo in una schiera di mattoni e legno”

- “in quel disco misto di zucchero e neve” > se ti riferisci alla luna non so, non mi sembra una allegoria molto incalzante, ma sono solo gusti personalissimi ^_^

- “ma cosa si prova davvero quando non si sa più come comportarsi e gestire i rapporti con chi si ha a che fare ogni giorno o con uno sconosciuto?” > frase molto barcollante, la congiunzione invece che accordare, scollega le due domande. prova così:
“ma cosa si prova davvero quando non si sa più come comportarsi a gestire rapporti con persone di ogni giorno o con uno sconosciuto?”
oppure:
“ma cosa si prova davvero quando non si sa più come comportarsi, nemmeno nel gestire i rapporti con chi si ha a che fare ogni giorno o con uno sconosciuto?”
non so, io la cambierei proprio come frase, ma sei tu l’autrice e tale permesso non me lo prendo di certo! però, ecco, la frase proprio non mi piace alla lettura, incespica.

- “Chi dovrà impersonare oggi Anna:” > personificare

- “Gli occhi solo specchio dell'anima” > gli occhi sono lo

- “…ma si ricordò anche di notare le infinite stelle che la guardano da lassù. La luna così bella non sarebbe niente se non fossero lì a cullarla” > nel mezzo qui c’è il punto, quindi, nella seconda frase devi specificare: “…ma si ricordò anche di notare le infinite stelle che la guardano da lassù. La luna così bella non sarebbe niente se LORO non fossero lì a cullarla”

queste sono le cose che più mi premeva porre alla tua attenzione e valutazione Fabiana ^_^ per il resto, beh, la trama come ti dicevo non c’è, l’hai lasciata a un flusso di coscienza che va avanti su immagini precise e poetiche che si “parallelizzano” tra Anna e il mare, la luna e le case che fanno da barriera all’incanto delle stelle. e qui il punto di debolezza e forza del tuo pezzo: hai messo delle immagini molto molto belle, delicate, evocative, ma avendone riempito il testo, non spiccano, dievntando anzi un filo ridondanti e pesantine.
ecco cosa ti suggerisco Fabiana, maggiore equilibrio e, vedrai, il tuo scritto acquisirà punti su punti!

spero prenderai quanto ti ho scritto con la massima bontà, perché non ho altri intenti se non quello di darti il miglior commento possibile ^_^, ma un animo gentile come quello che ha scritto questo pezzo sono sicura capirà ^_^

ciao ciao Fabiana e alla prossima :)

Veronica Cani
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#6 » mercoledì 25 novembre 2015, 0:05

Ciao, Fabiana!
Mi unisco nel giudizio di altri che ti hanno già fatto notare come il tuo racconto, più che un racconto in senso stretto, sembra un esercizio di stile. Manca una trama, lo svolgimento di una storia e, in molti passaggi, ho anche faticato a seguire il filo del discorso perché passi repentinamente dal presente al passato remoto, per poi riprendere al presente. A rileggerti! :)

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invernomuto
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#7 » mercoledì 25 novembre 2015, 1:01

Ciao Fabiana, piacere di incontrarti per la prima volta nell'arena di Minuti Contati.
Per quanto mi riguarda trovo davvero difficile valutare il tuo racconto, da una parte ho apprezzato molto il tuo uso di descrizioni evocative aiutate da un vocabolario ricco che usi con maestria, dall'altra la tua scelta di utilizzare 3000 caratteri per descrivere quelli che effettivamente sono pochi istanti e un ragionamento.
Spero di rileggerti nelle prossime edizioni e di poter vedere il tuo gradevole stile al servizio di una trama più sviluppata e meno concettuale.

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raffaele.marra
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#8 » mercoledì 25 novembre 2015, 23:30

Sicuramente c’è qualcosa da rivedere in questo racconto in cui la storia è fagocitata dallo stile e dall’emozione che sta a monte di tutto. Questa capacità di trasmettere un’emozione attraverso il testo è la caratteristica migliore del tuo testo. Essa si esplicita in una serie di spunti che trovo molto poetici e che danno gusto alla lettura. Ho trovato spunti di varia natura, che vanno da Platone ai neomelodici passando per le Confessioni di Sant’Agostino. Credo che tu debba sfruttare questa capacità di scrivere con sentimento imparando a dosarla meglio e ad abbinarla ad un progetto di scrittura un po’ più “ragionato” e, almeno come struttura, un po’ più sobrio. Se così sarà, secondo me, potrai ottenere ottimi risultati.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#9 » giovedì 26 novembre 2015, 22:48

Ciao Fabiana e ben arrivata in MC
Una riflessione di una ragazza davanti al mare, utilizzi un sacco di belle immagini forse un po' troppe e rendono il testo un po' troppo sdolcinato anche pesante. Tutto il brano è basato sul flusso di pensieri della ragazza e manca totalmente di trama o anche solo un abbozzo di essa.
Non so dirti cosa sistemare, non è un racconto, sicuramente quelli più “studiati” sapranno aiutarti.
A presto.

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alberto.dellarossa
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#10 » venerdì 27 novembre 2015, 16:38

Ossigeno. Il testo si presenta come un muro inaffrontabile, a prescindere dalla qualità del testo che, in alcune figure e immagini, denota una certa poesia naturale.

Il punto è che c'è troppo, in questo scritto. Troppo di quello che vuoi dire, troppo di te e del tuo modo di sentire che sgorga come un fiume in piena e investe tutto in un fronte d'onda caotico. Manca il controllo di ciò che scrivi: sai cos'hai dentro ma la potenza di ciò che vuoi esprimere è soverchiante.

Controllo. Prendi ogni singolo concetto, fai un respiro e riformulalo. Procedi alla frase successiva, trovane il senso, fai un respiro e riformulalo. Sono sicuro che in ciò che hai scritto esistono non più di cinque idee cardine: ciò che hai scritto può essere riformulato con la metà dei caratteri e uno stile più pulito e fruibile.

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antico
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Re: Lei non è una bellezza risaputa.

Messaggio#11 » domenica 29 novembre 2015, 14:02

Benvenuta a Minuti Contati!
Chi ha commentato prima di me ha già detto molto, cerco di non ripetere cose già ribadite.
1) Cerca di dare più respiro al testo, vai a capo spesso e volentieri, punta ad alleggerire anche l'impatto visivo.
2) Le D eufoniche... So che in Sicilia sono la norma, ma in un testo è buona cosa eliminarle. Ti ci vorrà un po', ma comincia a esercitarti il prima possibile.
3) Noto un certo controllo incontrollato. Apri e finisci in modo coerente, durante lo sviluppo sei invece molto anarchica. Riduci e specifica meglio.
Un pollice giù questa volta, ma ho visto tante cose positive che, sono sicuro, sbocceranno. Utilizza tutte le opportunità possibili, a partire dal laboratorio. Ti aspetto lì ;)

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