Sorelle - di Roberto Romanelli

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Vastatio
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Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#1 » mercoledì 18 novembre 2015, 0:33

- Attento, è sveglia.
La testa pulsava dolorosamente e il rumore bianco proveniente dal circuito di comunicazione copriva gran parte dei rumori esterni.
Luna lo disattivò e si concentrò sugli allarmi che il suo MEDcom stava iniettando nel nervo ottico.
La connessione esterna era stata isolata e avevano applicato alla sua dermaLink una chiave di sfondamento. Fortunatamente per lei il suo ICE poteva resistere senza troppi problemi a un attacco di quel tipo: il LADRO DI SOGNI era di livello troppo basso anche solo per poter dare noia al suo CAVALIERE BIANCO modificato appositamente da Maria…
Maria, maledizione!
Aprì gli occhi pronta a scattare, ma la realtà era il pavimento di un'auto con la faccia di due gorilla in abito nero da sartoria di lusso che la fissavano accondiscendenti dai sedili in pelle.
- Dai, dacci una scusa gattina. - il proprietario di un paio di anfibi modello "Discutiamone se vuoi" le regalò un sorriso colmo di speranza.
- Preferirei sapere piuttosto perché mi avete stordita e rapita - la voce le uscì impastata, l'effetto dello storditore che non era ancora passato.
Sbuffando per la delusione il suo interlocutore si abbandonò sul sedile facendo un cenno al compagno.
- Luna Rastili, guardia del corpo in arresto per intralcio a pubblico ufficiale - concluse atono.
- Ma io non ho… - più veloce di quanto si aspettasse "Discutiamone se vuoi" le svuotò i polmoni. Una mano la afferrò per i capelli sollevandole la testa fino a mostrarle il corpo accasciato di fianco al gorilla.
- E Maria Rastili, nethacker in arresto per intrusione in proprietà governativa. - l'uomo che la teneva per i capelli avvicino la faccia alla sua - Ci piace portarci avanti col lavoro.

Luna commutò la comunicazione sul circuito locale crittografato.
- MARIA, SEI TUTTA INTERA?
- FISICAMENTE, MA HO LA TESTA A PEZZI E MI SONO GIOCATA UNA BELLA FETTA DI MATRICE. QUEI BASTARDI AVEVANO DUE CORVI SPAZZINI!
- HO UN LADRO SUL DERMALINK, FORSE UN ALTRO PAIO DI CALCI E LA CHIAVE SI STACCA, MA RISCHIO CHE SI STACCHI PRIMA LA TESTA.
- MI SON RIPRESA DA POCO, DOVREI AVERE UN TUO BACKUP DA QUALCHE PARTE. FACCIO IO.

Maria si immerse nel proprio ICE. Il CASTELLO DI GHIACCIO che la proteggeva era sotto attacco, ma si aspettavano di trovare qualcuno col cervello bruciato e avevano madato una squadra di recupero non adeguata. Richiamò il BIANCONIGLIO e in pochi istanti era nella STANZA DEL TESORO a vagliare gli scrigni di Backup. Aprì quello di Luna. Diamine se era grande il Backup di Luna, doveva farsi da parte. Poco male ne avrebbe approfittato per riposarsi. Salì nella stanza della BELLA ADDORMENTATA e avvio il ripristino.

I due gorilla erano troppo rilassati per reagire prontamente. Il Backup di Luna era vecchio di qualche mese, ma più che adeguato alla situazione.
Luna aiutò Luna ad uscire dalla macchina. Era sempre difficile guardarsi nel corpo dell'altra.
- La prossima volta fai più attenzione - sussurrò nell'orecchio della sorella.
Maria si girò e sorrise nel sonno.



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Eterocefalo
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#2 » mercoledì 18 novembre 2015, 19:28

Ho capito che si tratta di un racconto cyberpunk, per via dei termini che hai utilizzato, ma non molto di più. Sono sicuro che nella tua immaginazione il racconto aveva una forma ben definita, ma temo che questa si sia liquefatta una volta che ha raggiunto la pagina. Considerando i pochi caratteri a tua disposizione dovresti essere il più conciso e chiaro possibile, perché non hai molto spazio per spiegarti con il lettore. Sono rimasto stordito dalla prima riga e non mi sono ripreso più. Anche una seconda lettura non mi ha aiutato.

alexandra.fischer
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#3 » venerdì 20 novembre 2015, 19:07

Sorelle di Roberto Romanelli Il racconto è molto gibsoniano ma deve anche molto al filone della Realtà Virtuale di un certo tipo di cartoon manga (tipo quello del Dottor Rao e dell’Energia Solare), ma ha qualcosa anche di Matrix. Mi è piaciuto il confronto di Luna e del backup di se stessa, risorsa che ha usato per scappare dai due gorilla. Affascinante il mondo Matrice nel quale vive Maria (proiezioni olografiche fiabesche, normale che diano fastidio a qualcuno, soprattutto se invadono lo spazio governativo) nel pieno spirito di “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol (la matrice è forse un sogno di Maria, destinato a distruggersi se lei si sveglia? Un po’ come Alice che non deve svegliare il Re Rosso perché lei e la realtà che lo circonda sono tutti sogni del monarca addormentato?). Interessanti i Corvi Spazzini e incuriosisce il Ladro di Sogni. Può diventare una saga.

Attento a: avvicino per avvicinò, avvio per avviò.

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Vastatio
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#4 » venerdì 20 novembre 2015, 21:51

Ciao, grazie per i commenti (siete obbligati, ma fa lo stesso).

@eterocefalo: sto usando le ultime edizioni come test e gradirei molto capire cosa ti ha creato maggiori problemi di comprensione. Se la mancanza di spiegazioni al contesto Cyberpunk, che, proprio per l'esiguo numero di caratteri, do per scontate (conscio che sia un forte limite per chi non è avvezzo a questo tipo di storie) o la forma per la presenza di tre livelli narrativi (reale, comunicazione interna, matrice) non abbastanza chiara.

@alexandra: grazie per gli apprezzamenti. Come fa notare anche eterocefalo non sono certissimo di quanto della storia originaria sia passato nel testo. Sono curioso di vedere cosa gli altri capiranno. Per quanto riguarda la possibilità di una saga, beh, lo è già. Questo è il "seguito" del racconto scritto per la Chiarle. Una "seconda possibilità" per le protagoniste (e i miei test). Se proprio vuoi farti del male a leggerlo recuperalo dal laboratorio di Novembre, dove almeno ho messo a posto la punteggiatura, veramente indecente nella versione contest.

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Eterocefalo
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#5 » venerdì 20 novembre 2015, 22:56

Non puoi dare per scontate nel lettore le conoscenze del linguaggio informatico. E' tuo compito mettere il lettore in condizione di comprendere ciò che sta leggendo, e se ritieni che in 3000 caratteri non sia possibile, allora devi cambiare soggetto.
Nonostante tutto un minimo di infarinaura ce l'ho, ho letto diversi romanzi e racconti cyberpunk e mi piace il genere. Comprendo che nella prima parte parlavi di programmi e più tardi dei target della netrunner/hacker. Il problema non è semplicemente questo, ma come elargisci le informazioni al lettore. Sembra quasi che tu lo metta alla prova per vedere se riesce a seguirti. Non è una gara tra te e lui.
Offri pochi punti fermi, quando il lettore comincia a farsi un'idea cambi scena. Non si capisce se le protagoniste sono in macchina con questi tizi o in qualche spazio informatico. Non esiste alcuna premessa, tranne nella tua testa, in cui viene spiegato chi siano le protagoniste.
Già è complicato seguirti per via della terminologia, se in più elabori una trama così incasinata, e con così tanti e imprecisi cambi di punto di vista, oltretutto nello spazio di soli 3000 caratteri, non si capisce più niente.

Ti segnalo qui tutti gli interrogativi che affollano la mente del lettore durante la lettura, e sono decisamente troppi. Quando scrivi devi immedesimarti in qualcuno che ignora del tutto il tuo progetto.

- Attento, è sveglia. (chi è sveglia? Chi parla?)
La testa (di chi?) pulsava dolorosamente e il rumore bianco proveniente dal circuito di comunicazione copriva gran parte dei rumori esterni (esterni a cosa?).
Luna lo disattivò e si concentrò sugli allarmi che il suo MEDcom stava iniettando nel nervo ottico.
La connessione esterna era stata isolata e avevano (chi?) applicato alla sua dermaLink una chiave di sfondamento. Fortunatamente per lei il suo ICE poteva resistere senza troppi problemi a un attacco di quel tipo: il LADRO DI SOGNI era di livello troppo basso anche solo per poter dare noia al suo CAVALIERE BIANCO modificato appositamente da Maria… (chi è?)
Maria, maledizione! (non sappiamo chi sia)
Aprì gli occhi (chi apre gli occhi? Maria o l'altra?) pronta a scattare, ma la realtà era il pavimento (pavimento di un'auto?) di un'auto con la faccia di due gorilla (sono seduti davanti o dietro, o è una limousine?) in abito nero da sartoria di lusso che la fissavano accondiscendenti dai sedili in pelle. 
- Dai, dacci una scusa gattina. - il proprietario di un paio di anfibi modello "Discutiamone se vuoi" le regalò un sorriso colmo di speranza.
- Preferirei sapere piuttosto perché mi avete stordita e rapita (perchè hai parlato dei programmi che usava, se era stordita?) - la voce le uscì impastata, l'effetto dello storditore che non era ancora passato.
Sbuffando per la delusione il suo interlocutore si abbandonò sul sedile facendo un cenno al compagno. 
- Luna Rastili, guardia del corpo (ma non era un'hacker?) in arresto per intralcio a pubblico ufficiale - concluse atono. 
- Ma io non ho… - più veloce di quanto si aspettasse "Discutiamone se vuoi" le svuotò i polmoni. Una mano la afferrò per i capelli sollevandole la testa fino a mostrarle il corpo accasciato di fianco al gorilla.
- E Maria Rastili, nethacker in arresto per intrusione in proprietà governativa. - l'uomo che la teneva per i capelli avvicino la faccia alla sua - Ci piace portarci avanti col lavoro.

(da qui in avanti quello che accade, per me, è incomprensibile)

Luna commutò la comunicazione sul circuito locale crittografato. 
- MARIA, SEI TUTTA INTERA?
- FISICAMENTE, MA HO LA TESTA A PEZZI E MI SONO GIOCATA UNA BELLA FETTA DI MATRICE. QUEI BASTARDI AVEVANO DUE CORVI SPAZZINI!
- HO UN LADRO SUL DERMALINK, FORSE UN ALTRO PAIO DI CALCI E LA CHIAVE SI STACCA, MA RISCHIO CHE SI STACCHI PRIMA LA TESTA.
- MI SON RIPRESA DA POCO, DOVREI AVERE UN TUO BACKUP DA QUALCHE PARTE. FACCIO IO. 

Maria si immerse nel proprio ICE. Il CASTELLO DI GHIACCIO che la proteggeva era sotto attacco, ma si aspettavano di trovare qualcuno col cervello bruciato e avevano madato una squadra di recupero non adeguata. Richiamò il BIANCONIGLIO e in pochi istanti era nella STANZA DEL TESORO a vagliare gli scrigni di Backup. Aprì quello di Luna. Diamine se era grande il Backup di Luna, doveva farsi da parte. Poco male ne avrebbe approfittato per riposarsi. Salì nella stanza della BELLA ADDORMENTATA e avvio il ripristino.

I due gorilla erano troppo rilassati per reagire prontamente. Il Backup di Luna era vecchio di qualche mese, ma più che adeguato alla situazione.
Luna aiutò Luna ad uscire dalla macchina. Era sempre difficile guardarsi nel corpo dell'altra. 
- La prossima volta fai più attenzione - sussurrò nell'orecchio della sorella. 
Maria si girò e sorrise nel sonno.



Spero di esserti stato utile, se hai ancora dubbi chiedi pure. Scusa se ho detto le cose chiare e tonde come mi sono venute in mente, ma non sono uno che fa tanti complimenti, e spero di essere trattato nello stesso modo. Voglio sapere con sincerità l'opinione degli altri sulle mie storie.

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Eterocefalo
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#6 » venerdì 20 novembre 2015, 23:10

Aggiungo che forse l'idea che tu avevi in mente era adatta a un racconto più lungo. Probabilmente hai dovuto fare un lavoro di taglio per far stare il tuo racconto nel piccolo spazio che ti era concesso, perdendo così dei frammenti fondamentali. Converrebbe valutare sempre se la nostra idea è compatibile con il tipo e la lunghezza del testo che andiamo a scrivere e, se lo spazio a disposizione è troppo poco, decidere se proporne un piccolo estratto, condensarlo, o cambiare soggetto.
E' difficile stipare una storia articolata, con molti personaggi e terminologie specifiche in soli 3000 caratteri.

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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#7 » sabato 21 novembre 2015, 11:43

caspita, non ci ho capito niente. ora, leggendo i commenti precedenti, ho visto di cosa si parla, ma io non ho nessuna conoscenza in tema. troppi termini specifici senza spiegazione e messi in sequenza. l'ho riletto alla luce delle spiegazioni altrui e qualcosa ho capito però alla prima lettura sono rimasto parecchio disorientato. magari con il doppio dei caratteri avrebbe avuto un'altra forma.

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Callagan
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#8 » sabato 21 novembre 2015, 13:10

Ciao Roberto.
Con Eterocefalo, nei commenti al mio racconto, ci siam dati le botte (costruttivissime botte). Qui mi vedo a concordare pienamente con le critiche che ti ha fatto e, quindi, anche con i suoi consigli. Ho letto più volte il tuo pezzo, eppur la storia è rimasta fumosa, irraggiungibile. I termini tecnici, dati per scontati a me non dicono nulla. Io ho la convinzione che ciò non sia bene per uno scrittore e amante del cyberpunk o simili. Non credo, infatti, che la tua massima ispirazione sia quella di essere uno scrittore da nicchia (o almeno questo mi auguro). La letteratura dovrebbe, almeno potenzialmente, essere dedicata a tutti e da tutti raggiungibile. Ovvero, non sto bocciando i termini tecnici, ma sto dicendo che questi potrebbero essere introdotti in altro modo. Dovresti spiegarli, non con descrizioni, ma mostrandoli.

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Vastatio
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#9 » sabato 21 novembre 2015, 14:43

Ringrazio intanto eterocefalo che mi ha dettagliato i punti di domanda che possono causare smarrimento nel lettore.
Alcuni sono voluti, altri no.
Come già scritto nel commento precedente non era mia intenzione creare un racconto fruibile da tutti, ma fare degli esperimenti. Capisco che possa sembrare strano nella logica di un contest (sarebbe meglio sperimentare nel laboratorio), ma non volevo nemmeno scrivere... poi mi è venuta un'idea e ho scritto.

Se siete a digiuno di Cyberpunk è giusto e sacrosanto che non ci capiate una mazza. Anche se ci sguazzate dentro però non è detto che ci capiate qualcosa e qui la colpa è sicuramente mia per come ho deciso di impostare il racconto. E' un seguito. Ho cercato di fare in modo che potesse reggersi in piedi anche da solo, ma in questo caso richiede veramente tanta astrazione per il lettore. Le "rivelazioni" su chi siano i personaggi arrivano a metà del racconto e, anche dove io credevo potesse risultare chiaro, probabilmente non lo è la dinamica.
La prima parte è qui nel laboratorio. Era il mio pezzo per il contest precedente.
Quella che dovrebbe essere la storia della "seconda possibilità", nella mia testa, è qui di seguito (protetta da spoiler).

► Mostra testo


Se decidete di leggerla non basate i vostri commenti su questa, oppure fatelo sputandomi addosso per le pessime scelte fatte nel testo.

Fernando Nappo
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#10 » lunedì 23 novembre 2015, 21:48

Ciao Roberto,
purtroppo mi devo unire al coro di quelli che hanno faticato a capire fino in fondo il tuo racconto. Anzi, devo ammettere di essere rimasto con molti dubbi fino a quando non ho letto lo spoiler che tu stesso hai pubblicato.
L'attacco, in primis, non permette di capire subito che Luna è la protagonista del tuo racconto e questo vagare fra le righe alla ricerca del personaggio principale non aiuta a calarsi nell'atmosfera. E' vero, mi dirai, che il nome della protagonista appare già alla terza riga, ma è un nome (peraltro molto bello) che non permette di identificare subito un essere in particolare perché, proprio per la sua particolarità, potrebbe essere quello di una macchina, o di una qualunque altra apparecchiatura, di un software o chissà che altro. Dunque, a mio avviso, Luna andava introdotta prima in modo che fosse chiaro chi è e soprattutto che lei è la protagonista della storia.
La parte seguente, con le due sorelle in macchina e tenute a bada dai gorilla, mi sembra comprensibile, però poi mi perdo sulla questione del backup. Inizialmente avevo capito che il restore dei dati veniva avviato per riparare qualche parte di Luna che era rimasta distrutta dal LADRO DI SOGNI (nome che fa molto Inception, ma che non brilla per originalità). Che in vece il backup venga caricato su Maria per fornirle le capacità di Luna e trarre le ragazze d'impaccio, be', senza la spiegazione che hai dato tu non l'avrei mai capito e l'mmagine di Luna che aiuta Luna non solo non mi ha dato una mano a capire, ma mi ha confuso ancora di più.
Il racconto ha delle potenzialità, belli i nomi dei personaggi, meno quelli di accessori e connessioni varie, e si sente che ha bisogno di maggior respiro.

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Gian de Steja
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#11 » giovedì 26 novembre 2015, 17:56

Accidenti, cimentarsi in un uno spin-off di Matrix in 3000 caratteri significa avere una bella dose di coraggio (o incoscienza ;) ). Il risultato purtroppo è un po' confusionario, soprattutto considerato che se uno non conosce il film in questione, alla fine non ci capisce nulla. Bella l'idea ma da sviluppare in spazio più generosi...
"L'aria sarà sempre troppo carica di qualcosa. Il vostro corpo sempre indolenzito o stanco. Vostro padre, sempre troppo ubriaco. Vostra moglie sempre troppo fredda. Avrete sempre una qualche scusa per non vivere la vostra vita." C. Palahniuk

Zebratigrata
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#12 » venerdì 27 novembre 2015, 14:18

Ciao Roberto,

mi scuso subito per il commento-fiume, ma mi pare che ti interessi un feedback dettagliato, e sono felice di provare ad accontentarti.

La storia con un paio di letture si capisce. Vero però che ho un bel background di letture di questo genere.
Probabilmente se il racconto è parte di un testo più lungo anche un neofita del genere ha la possibilità di scoprire con calma a cosa si riferiscono i termini più 'strani', se ha la pazienza di continuare. Purtroppo molte volte non ce l'ha, spesso perché pensa che termini 'inventati' interni al mondo della narrazione debbano essere necessariamente termini 'reali' che bisogna conoscere prima di leggere e che gli precluderanno ocmunque la comprensione del testo... quindi, quel lettore non lo catturerai spiegando i termini, perché continuerà a non riconoscerli e ne risulterà comunque disincentivato. Personalmente non credo sia sempre necessario parlare a tutti. Trovo giustissimo scegliersi un pubblico e parlare a quello nella sua lingua rinunciando a un'altra fetta di pubblico potenziale, basta esserne consapevoli. Dipende molto dai tuoi obiettivi.

Le cose che rendono un po' complessa la comprensione, a mio parere:
- il nome 'Luna', te lo hanno già detto, ma viene davvero poco spontaneo pensare ad una persona: macchina, intelligenza artificiale, ecc. In efffetti se fosse un nome più 'normale' sarebbe tutto più chiaro
- Secondo me non è scontato l'incarnarsi del backup di Luna nella sorella... Maria sembra fuori combattimento, e Luna ha bisogno di aiuto nella realtà. In questo piccolo scorcio della storia non si capisce perché Maria non possa svegliarsi, o perché non abbia le capacità per aiutare lei stessa Luna.
- Il fatto che Luna aiuti se stessa ad uscire dalla macchina, così, senza spiegare come, non è completamente soddisfacente: vorrei sapere come fa, mi aspetto di vedere la scena e di risolvere così il dubbio che ti ho espresso al punto precedente.
- I nomi di programmi e vari seppur evocativi secondo me non aggiungono molto e riducono la leggibilità del racconto. Diverso potrebbe essere nel contesto di un lavoro più ampio in cui tornino più volte smettendo di sembrare solo una particolare forma di techno bla-bla inutile anche se comprensibile.

Una volta letta la prima puntata tutto è molto più chiaro, però preso come racconto a sé può essere migliorato: funziona, ma si regge essenzialmente sull'idea di poter caricare un backup altrui dentro di sé, di poter aiutare se stessi con se stessi. Idea carina, ma non sufficientemente approfondita nel racconto da farlo stare in piedi da solo; è troppo marcata la sensazione che si tratti solo di un dettaglio di una storia più 'grande'.

Come narrazione invece non ho appunti da farti, con le riserve espresse prima, funziona tutto dal punto di vista linguistico. L'ambientazione della scena iniziale secondo me risulta chiara (vedo che nel tuo commento avevi dei dubbi). Ci sono tutti gli elementi necessari: pavimento di un'auto, che associato ai due gorilla sul sedile diventa da sé una limousine, dettaglio sugli anfibi che ci conferma che Luna è a terra e poi viene sollevata per i capelli fino a vedere maria accasciata... torna tutto, direi :-)

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Vastatio
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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#13 » venerdì 27 novembre 2015, 15:49

Grazie per i commenti.

@Fernando Nappo. Non avevo pensato al possibile problema di fraintendimento generato dal nome Luna, sicuramente non comune per noi. Per quanto riguarda i nomi poco originali dei programmi, sinceramente, li ho scelti per cercare di dare un aiuto al lettore che già si trova in un racconto in cui do per scontato il background usando dei nomi che, in qualche modo, fossero legati alla loro funzione. Così il LADRO DI SOGNI serve a rubare informazioni dal cervello, CASTELLO DI GHIACCIO e CAVALIERE BIANCO sono programmi dediti alla difesa, i CORVI SPAZZINI sono un retaggio della "puntata precedente", il BIANCONIGLIO è utilizzato per raggiungere luoghi senza usare le porte normali, STANZA DEL TESORO è l'archivio dati e la BELLA ADDORMENTATA è dove Maria mette a dormire la sua personalità per essere rimpiazzata dal backup.
In ogni caso non credere che noi informatici siamo tanto più fantasiosi nello scegliere i nomi ai programmi, tipicamente vengono scelti in base a un misto di ironia/nerdaggine, almeno nella loro fase "beta".

@Gian de Steja. Considerando che non è la prima volta che lo faccio non so se si possa ancora parlare di coraggio/incoscienza, ma temo si cominci a sforare nella cocciutaggine!

@Zebratigrata. Non è il caso di scusarsi, anzi. Sei il target del racconto, quindi il tuo commento è più che benvenuto. Non volevo scrivere per tutti e non stavo nemmeno scrivendo per raccontare. Il mio scopo era sperimentare ulteriormente, dopo la prima puntata (anche quella incomprensibile per i più), i vari "contesti" narrativi.
Ammetto che la "trama" e "l'idea portante" in queste due ultime edizioni le ho messe in secondo piano. L'elemento più interessante in questo racconto (considerandolo a se stante o fuso col suo genitore) è la parte del backup. Idea che mi è venuta mentre stavo scrivendo per dare un finale che potesse essere tale ma che non viene sviluppata in modo adeguato e come meriterebbe per essere realmente il climax della storia. Fondamentalmente perché non avevo più caratteri e non credevo che mi sarebbe venuta una idea vagamente originale per cavare d'impiccio le protagoniste (ebbene sì, ho scritto per irritare voi commentatori obbligati) a due terzi del racconto .
Quindi tutte le motivazioni che sono dietro a questa possibilità, la spiegazione del perché Luna e Maria possano sfruttare le rispettive personalità, lo scontro con i gorilla, ecc è tutto riservato alla prossima edizione o, se la smetto di sperimentare durante il contest, alla mia cartella su pc. Ammetto che Luna che aiuta Luna può forse essere uan frase ad effetto, ma che non ha la forza che meriterebbe (almeno per me).
Ti ringrazio per avermi anche detto che l'ambiente per te è chiaro. Uno dei miei punti deboli è riuscire a mostrare in modo efficace quello che immagino e non aver completamente fallito anche questo punto un po' mi risolleva il morale.
Cyberpunk è una ambientazione che mi è sempre piaciuta e ho voglia di dare a Luna e Maria più respiro di quello che Minuti Contati permette.

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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#14 » venerdì 27 novembre 2015, 18:31

Ciao Roberto,

Io sarei il tuo target di riferimento, adoro Gibson, gioco a Netrunner e sono sempre alla ricerca di materiale cyberpunk, sottogenere purtroppo relegato e sminuito ma ricchi di spunti e molto attuale.
Detto questo mi dispiace deluderti ma io - dopo l'esaltazione generata dal trovarmi di fronte ad un racconto di questo genere - non ci ho capito moltissimo.

In particolare leggo dalle tue risposte che ci sono sono tre livelli narrativi, mentre io ne avevo colti solo due, arrendendomi invece nel cercare di capire il numero esatto di protagonisti...
Il problema, secondo me, è che oltre ad un problema di tagli eccessivi e di "seguito" alcune parti sono descritte male o non in maniera pulita (la scena della limousine per esempio o le conversazioni tra le sorelle sono davvero confusionarie), un difetto che in un racconto con un tale livello di astrazione non ci si può permettere e che già dal primo paragrafo non fa capire quando si parla di Maria e quando di Luna e doe si trova l'una (ehm) e dove l'altra...

Se posso poi aggiungere qualcosa sul linguaggio direi non mi sono personalmente piaciute alcune scelte di termini:

- maledizione! / Diamine / gattina non suonano per nulla cyberpunk;
- "livello troppo basso" non mi convince troppo, forse parlerei di forza dell'ICE;
- i nomi degli ICE, ma non è colpa tua questa, suonano troppo meglio in inglese a meno di miracoli;
- "Preferirei sapere piuttosto perché" sembra il tono di una multata per essere stata beccata in doppia fila piuttosto che di una netrunner presa rapita da due gorilla;
- encomiabile la denominazione di uno dei due Gorilla con una frase legata all'interpretazione dei suoi stivali, ma la costruzione con cui l'hai fatto non mi sembra efficace.

Detto questo...tifo per te, sogno di leggere altro cyberpunk!

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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#15 » venerdì 27 novembre 2015, 21:34

@Rionero, grazie per le osservazioni che hanno portato alla luce altre debolezze che avevo trascurato.

Intanto, solo per chiarire meglio cosa intendevo come "livelli", facevo riferimento a i vari "contesti": reale, rete, intercom. Stavo cercando/valutando una grafia che mi permettesse di usarli tutti e tre (quattro se consideriamo anche il "pensato") senza che ci fossero fraintendimenti.

La scena in auto sinceramente mi spiace che sia venuta così male, ma se solo un paio di voi sono riusciti a comprenderla devo accettare la cosa. Il dialogo tra sorelle ammetto che non sia comprensibile senza aver letto la prima parte del racconto (spero che il tuo commento al riguardo sia "al netto" della prima parte).

Riguardo ai termini in parte hai ragione.
-"Maledizione" non è da Luna. Non da come l'ho usata nel primo racconto, e di questo me ne dispiaccio perché non ho mantenuto la coerenza del personaggio. "Diamine" non ce lo vedo male. Nella mia idea Maria è meno "grezza" di Luna. "Gattina" doveva essere un riferimento alle unghie retrattili di Luna che aveva "estratto" per entrare in azione, parte che ho brutalmente tagliato in fase di compressione.
- Sul "livello troppo basso" siamo d'accordo si poteva trovare qualcosa di più ispirato, ma per tutto il racconto sono stato vittima del dualismo "non me ne frega se non ci capiscono niente/qualcosa devo pur far capire".
- Per l'inglese posso farci poco, a noi italiani suonano così "palluti" i termini inglesi. Se fossi stato in una sera migliore forse avrei trovato di meglio (MASTINO DELL'OBLIO al posto di LADRO DI SOGNI forse rende già meglio).
- Questo è forse l'unico appunto sulla terminologia che non condivido. "Preferirei sapere piuttosto perché" è volutamente remissivo, la situazione (di merda) e gli interlocutori (governativi di cui non ha ancora chiaro il "livello") obbligano Luna ad usare un po' più di tatto. Considera che tra le due Luna è la "guardia del corpo" e ha avuto a che fare anche con clientela che richiede un certo rispetto.
- Condivido pienamente anche questa nota: mi è piaciuto usarla ma so di non averla sfruttata bene. L'ho ripassata un paio di volte ma senza trovare una forma che mi soddisfacesse appieno.

Come anticipavo prima voglio rimettere mano alla storia "completa", ma né Minuti Contati né il Laboratorio temo avranno lo spazio necessario per contenerla.

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Re: Sorelle - di Roberto Romanelli

Messaggio#16 » domenica 29 novembre 2015, 23:38

Mmm... Ok, è il seguito del racconto della Chiarle, ma quello che ci presenti qui è un momento di raccordo, pertanto, a prescindere, mi trasmette poco. Non un pollice giù perché l'organizziazione interna è presente e a suo modo ha un inizio e una fine, direi un NI. Eh no, non so se me lo vedo come pezzo a seguire di quello della scorsa edizione, lo sai che non mi piacciono le cose che vanno da un punto A al B in modo troppo passivo e qui un pò mi hai dato l'idea di esserlo stato, passivo.

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