Intolleranza di Filippo Puddu

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#1 » mercoledì 18 novembre 2015, 0:59

Intolleranza
Filippo Puddu


Giulio si accese una sigaretta e tirò su. Le rughe del volto si deformarono: disgusto. Quando sollevò il culo dalla sedia, si denudò completamente e si incamminò verso il bagno. Dalla porta, chiusa, filtrava dell'acqua. Aprendo, fu inondato da un vapore denso e là, come un cieco, si mosse. Ruotò la manovella fermando il getto e si immerse nella vasca. Evitò di spegnere la sigaretta e il suo braccio si trasformò in un peloso periscopio umano.

Con uno schianto, il giovane Giulio abbassò la saracinesca, chiudendosi dentro il locale. Il mugugnare disperato alle sue spalle gli dava sui nervi. Il sangue gli ribolliva violento tra le vene e il l'intenso odore dell'inchiostro impresso sulla carta calda non riusciva a dargli sollievo. In un moto compulsivo, avviò tutte le fotocopiatrici. Iniziò un concerto straziante e roboante che coprì i lamenti. L'odio che Giulio provava per l'uomo legato e imbavagliato sulla sedia davanti a lui si palesava nei suoi occhi, che premevano per uscire dalle orbite. Il colore della pelle differenziava i due uomini che, per il resto, si sarebbero potuti dire fratelli, tanto netta era la somiglianza.
«Voglio sentirti urlare dal dolore, assassino del cazzo!» gli urlò Giulio. Gli tolse il bavaglio e quello iniziò a urlare frasi in arabo. Lo schiaffeggiò con violenza, insensibile alle sue lacrime.
«Chiara! In mille pezzi me l'avete fatta, in mille pezzi!»
Gli tirò un calcio e lo scaraventò a terra.
«Fatto nulla! Innocente!» urlava l'arabo.
Giulio si inginocchiò di fianco al prigioniero, che continuava a divincolarsi come un kafkiano scarafaggio. Allora, nella sua mano destra, comparve un lungo coltello da cucina.
«Funziona così, giù da voi, no? Bastardi del cazzo!»
Come se davanti avesse un animale pronto al macello, a denti stretti e senza rimorso, Giulio iniziò a lavorare segando e decapitando. Un'operazione molto lenta. Il sangue sprizzò, mentre le urla sguaiate di dolore si confusero con quelle della morbosa gioia dell'assassino.
Solo a lavoro fatto, le luci si spensero di colpo e le stampanti si bloccarono. Per pochi secondi il silenzio regnò sovrano. Poi la saracinesca si alzò. I lampioni della strada illuminarono un uomo in divisa.
Pochi passi, uno sguardo inespressivo al mattatoio. Il carabiniere sibilò: «Ripuliamo 'sto casino, Giu'.»


Il vapori della vasca bollente si confondevano ormai col fumo delle sigarette che giacevano a decine sul pavimento umido del bagno. Giulio non riemerse. Solo pochi ciuffi dei lunghi capelli grigi, che ancora teneva sul capo, galleggiavano inermi a filo d'acqua. Il braccio, un tempo teso e alto a tener alta la sigaretta, ora ricadeva inerme a gocciolare fuori dall'acqua. Ma quello che scivolava irregolarmente al suolo non era altro che il risultato dei tagli profondi che gli solcavano l'avambraccio. Il sangue marcio di chi non ha mai avuto una seconda possibilità, nonostante tutto.



Avatar utente
Eterocefalo
Messaggi: 23

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#2 » mercoledì 18 novembre 2015, 19:25

Prima parli di Giulio, senza qualificarne l'età, poi inizia il flashback: “Con uno schianto, il giovane Giulio abbassò la saracinesca” , e qui sembra che si stia parlando di un bambino, proprio perché lo hai definito giovane solo ora, ma più tardi si rende palese che il flashback è di poco precedente al primo paragrafo. A questo punto, se credi che sia utile dichiarare la giovinezza (relativa) del protagonista, sarebbe stato meglio farlo fin da subito, per non confondere le idee.
“Un peloso periscopio umano”. Questa descrizione dice molto in breve, evita giri di parole e crea un'immagine efficace.
“Il sangue gli ribolliva violento tra le vene”, direi nelle vene.
“Continuava a divincolarsi come un kafkiano scarafaggio”, non so se Gregor Samsa dovrebbe essere ricordato principalmente per la sua abitudine di divincolarsi e se quindi sia un soggetto adatto alla similitudine.
Ci mostri scene cruente di intolleranza, vendetta insensata, connivenza dell'autorità, ma anche il riconoscimento dell'inutilità delle stesse da parte del protagonista della storia. La vendetta non gli ha offerto una seconda possibilità, ma solo amarezza e disgusto.
Non c'è spazio per la redenzione nella tua storia. Considerato il tema delicato che hai deciso di trattare, credo che un finale positivo, che lasciasse spazio alla speranza per il genere umano, sarebbe stato più indicato.

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2015, 20:55

Eterocefalo ha scritto:Prima parli di Giulio, senza qualificarne l'età, poi inizia il flashback: “Con uno schianto, il giovane Giulio abbassò la saracinesca” , e qui sembra che si stia parlando di un bambino, proprio perché lo hai definito giovane solo ora, ma più tardi si rende palese che il flashback è di poco precedente al primo paragrafo. A questo punto, se credi che sia utile dichiarare la giovinezza (relativa) del protagonista, sarebbe stato meglio farlo fin da subito, per non confondere le idee.


Eterocefalo, ciao.
In realtà credo tu ti sia imbattuto in un'errata comprensione del testo.
Infatti, sin dalle prime righe, esordisco introducendo un uomo che ha le rughe e fuma. Capirai che non può essere né un bambino né un giovane ragazzo.
E proprio come giovane ragazzo mi riferisco a Giulio nel flashback (nel quale l'uso di "giovane" non può mai far pensare a un bambino, vista l'azione compiuta). Ergo il flashback non può essere immediatamente precedente al primo paragrafo. Primo paragrafo che si collega cronologicamente e direttamente con l'ultimo. Ne riprende difatti lo spazio dell'azione e l'azione stessa che trova il suo sviluppo. Inoltre vi è un altro indizio della matura età di Giulio nel riferimento ai capelli grigi.

Avatar utente
Eterocefalo
Messaggi: 23

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#4 » mercoledì 18 novembre 2015, 21:36

Ciao Callagan! Tutti hanno rughe di espressione, anche un trentenne, e fumare non è una caratteristica precipua degli anziani... quindi la sua età non è ben definita fin quando non fai riferimento ai capelli grigi, alla fine. Per questo si crea confusione quando lo definisci giovane al principio del flashback. Di solito ci si riferisce "al giovane" Pinco Pallino, quando si parla di un bambino, un po' come quando si dice "il piccolo" Pinco Ecc. Va bene, buona fortuna!

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#5 » mercoledì 18 novembre 2015, 22:13

Eterocefalo ha scritto:Ciao Callagan! Tutti hanno rughe di espressione, anche un trentenne, e fumare non è una caratteristica precipua degli anziani... quindi la sua età non è ben definita fin quando non fai riferimento ai capelli grigi, alla fine. Per questo si crea confusione quando lo definisci giovane al principio del flashback. Di solito ci si riferisce "al giovane" Pinco Pallino, quando si parla di un bambino, un po' come quando si dice "il piccolo" Pinco Ecc. Va bene, buona fortuna!


1. Tu m'hai scritto che il flashback è "di poco precedente il primo paragrafo". T'accorgerai che questa è una contraddizione con quanto tu stesso hai scritto. Se nel flashback il tuo Giulio è un bambino (...) e nel primo paragrafo un trentenne... beh, c'è un bello stacco cronologico tra i due.

2. Che l'appellativo "giovane" identifichi una persona come "appartenente all'età dell'infanzia" è una tua interpretazione. Io la trovo paradossale. Ma pace. :)

In definitiva mi premeva evidenziare lo stacco cronologico tra la cornice e il flashback, e a tal fine ho agito.

Avatar utente
Eterocefalo
Messaggi: 23

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#6 » giovedì 19 novembre 2015, 11:32

Giulio si accese una sigaretta e tirò su. Le rughe del volto si deformarono: disgusto.


Questa è la descrizione che offri di Giulio. Ne deduco che sia un adulto... ma non ho informazioni precise sulla sua età. Tra l'altro "tirare su" non è l'azione che si compie con una sigaretta, ma con una cannuccia, o con il naso. Dalla sigaretta si "fa un tiro", casomai.

Con uno schianto, il giovane Giulio abbassò la saracinesca...


Come ho detto, prima si parlava di un adulto, ora mi dici "giovane", il mio primo pensiero è che si sia tornati alla sua fanciullezza. Poi dalle sue azioni successive si evince che è adulto. Nell'ultimo paragrafo parli di capelli grigi.

Mi dici:

Tu m'hai scritto che il flashback è "di poco precedente il primo paragrafo".


Parlando di comprensione del testo... :) Le mie parole sono queste:

qui sembra che si stia parlando di un bambino, proprio perché lo hai definito giovane solo ora, ma più tardi si rende palese che il flashback è di poco precedente al primo paragrafo


Sì, ho pensato che fosse di poco precedente al primo paragrafo perché in entrambi lui è adulto. Sembra che quando dici "giovane" sia riferito a lui in generale, e si possa applicare a tutto il racconto. Solo alla fine parli di capelli grigi, tant'è che, avendo letto tutto il testo convinto che il flashback fosse di poco antecedente all'introduzione, quando ho letto l'ultima descrizione non l'ho assimilata. Può darsi che al momento della prima lettura mi fosse sfuggita quest'ultima descrizione, lo ammetto, complice anche l'idea che ormai mi ero fatta del personaggio.

Riassumo dicendo che avresti potuto esprimere più chiaramente la successione temporale degli eventi.

Avatar utente
Eterocefalo
Messaggi: 23

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#7 » giovedì 19 novembre 2015, 11:37

Aggiungo che ai fini della storia, il fatto che lui si sia suicidato in tarda età, o nei giorni successivi all'omicidio, è ininfluente. Troverei anzi più plausibile che il senso di colpa e di inutilità per il gesto si fosse fatto sentire più forte proprio nell'immediato futuro. Con il tempo si tende a dimenticare.

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#8 » giovedì 19 novembre 2015, 12:21

@Eterocefalo
Posta così la tua critica m'è chiara, grazie. Ti ringrazio per aver approfondito il tuo commento. :)

Avatar utente
Eterocefalo
Messaggi: 23

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#9 » giovedì 19 novembre 2015, 14:26

Ci mancherebbe, ero stato troppo sintetico.

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#10 » venerdì 20 novembre 2015, 20:16

Intolleranza di Filippo Puddu
Mi piace la descrizione di apertura, intriga il lettore e lo spinge a proseguire. Il braccio che si muove a periscopio, incuriosisce. Pensavo che nella vasca ci fosse qualcuno, invece no. Aveva aperto il rubinetto lui, e nel flashback ne spieghi il motivo. Da giovane, Giulio ha ucciso un arabo in un ufficio (o una copisteria, vista la menzione di una saracinesca e le molte fotocopiatrici accese da Giulio per attutire il rumore delle torture che infligge all’arabo). L’uomo ha seviziato ed eliminato una donna cara a Giulio, Chiara e non da solo. Il fatto che intervenga un carabiniere e copra Giulio aiutandolo a ripulire un mattatoio degno del Canaro da un alone ambiguo alla vicenda (perché lo ha fatto? Oltre a essergli amico, visto che lo chiama per diminutivo? Giustizia sommaria?). Il finale è molto aperto: Giulio si uccide perché gli arabi stanno per colpirlo dopo tanto tempo? (Da come lo descrivi al presente lo immagino un po’ oltre la mezza età) Ecco, questo è un dettaglio che dovresti spiegare, per migliorare una storia scritta con grande maestria. La seconda possibilità negatagli dal destino è di lasciarsi il fatto di sangue giovanile alle spalle.

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#11 » sabato 21 novembre 2015, 11:40

Ciao Shanda, grazie per il commento.
Ecco, in realtà mi sono ispirato agli avvenimenti recenti (più o meno recenti) e avevo idea di portare il lettore a pensare che la Chiara che cita Giulio fosse morta durante un attentato (ho giocato con la sorte, lo so, ho dato poche info. Ma il fatto che fosse finita in "mille pezzi" avrebbe dovuto (potuto) far pensare che la ragazza fosse rimasta vittima di un attentato kamikaze. Un indizio ulteriore, oltre alle parole dell'arabo, per far capire che la vittima altro non era che innocente. A parte questo, son felice che tu abbia colto la conclusione che racchiude la mia interpretazione del tema.
Alla prossima! ;)

pfafff
Messaggi: 39

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#12 » domenica 22 novembre 2015, 10:54

io purtroppo non ho capito quale sarebbe la seconda possibilità che non è stata concessa a giulio. comunque la storia fila liscia e il fatto che giulio sia giovane o vecchio quando si ammazza nella vasca da bagno non ha nessuna importanza, per me. mi è piaciuta la comparsa del carabiniere complice che apre porte su molti altri significati.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#13 » lunedì 23 novembre 2015, 22:54

Ciao Filippo,
fatico un po' a trovare il tema nel tuo racconto. Potrebbe essere che Giulio si porta da anni il dubbio di aver ucciso un innocente e quindi si uccide sapendo che non potrà avere una seconda occasione di rivevere quel momento, per lasciarlo in vita. O, più semplicemente, vorrebbe solo non aver commesso l'omicidio, a prescindere dalla colpevolezza dell'arabo.
L'idea non è forse originalissima, ma la presenza di un carabiniere connivente sul luogo della vendetta è interessante e meriterebbe un approfondimento.
Qualche refuso qua e là.

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#14 » lunedì 23 novembre 2015, 23:02

Fernando Nappo ha scritto:Qualche refuso qua e là.

Ciao Fernando. Dove?

Comunque. TEMA: seconda possibilità
Nel mio racconto: Giulio ammazza un uomo, ergo dovrebbe finire i suoi giorni in prigione: un modo di porre fine a una vita. Tuttavia, spunta un carabiniere amico, che l'aiuta a coprire il misfatto concedendogli una seconda possibilità, una nuova occasione di vita.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#15 » martedì 24 novembre 2015, 9:20

Ciao Filippo,
hai ragione, scusa, se si trova un refuso è bene segnalarlo in maniera esplicita. Anche perché altrimenti si rischia, come ho fatto io, di buttare lì un generico qualche refuso, quando in vece ce n'è uno solo:
Il sangue gli ribolliva violento tra le vene e il l'intenso odore dell'inchiostro impresso

Alla prossima.

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#16 » martedì 24 novembre 2015, 22:37

Fernando Nappo ha scritto:Ciao Filippo,
hai ragione, scusa, se si trova un refuso è bene segnalarlo in maniera esplicita. Anche perché altrimenti si rischia, come ho fatto io, di buttare lì un generico qualche refuso, quando in vece ce n'è uno solo:
Il sangue gli ribolliva violento tra le vene e il l'intenso odore dell'inchiostro impresso

Alla prossima.


Grazie mille! :)

Avatar utente
Gian de Steja
Messaggi: 43

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#17 » giovedì 26 novembre 2015, 17:57

La storia lascia all'immaginazione parecchio lavoro e non so se questo sia un bene o un male, ma qualche riga in più certamente avrebbero fatto comodo. Onestamente non so come possa centrare il tema della prova. Non vedo questa seconda possibilità negata, mi sforzo a immaginare che sia dovuta alle sue scelte di vita o al fatto che con quel crimine, prima o poi avrebbe dovuto pagare con il suicidio, però è molto forzata...
"L'aria sarà sempre troppo carica di qualcosa. Il vostro corpo sempre indolenzito o stanco. Vostro padre, sempre troppo ubriaco. Vostra moglie sempre troppo fredda. Avrete sempre una qualche scusa per non vivere la vostra vita." C. Palahniuk

Avatar utente
Rionero
Messaggi: 166
Contatta:

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#18 » venerdì 27 novembre 2015, 19:41

Ciao Filippo,

Sulla scrittura niente da dire, anche sullo stile stessa cosa. Mi è piaciuto in particolare il fatto che rimanendo freddo sulla scena della tortura riesce ad avere la sua efficacia.
Non mi piace troppo, invece, come è stato organizzando il racconto: ho avuto difficoltà a collocare temporalmente il flashback ed ho capito che la seconda possibilità è quella data dal poliziotto che insabbia la vicenda solo leggendo gli altri commenti.

Il problema maggiore a livello di gusto personale ce l'ho tuttavia sull'argomento: è interessante che si lasci il dubbio sulla colpevolezza del torturato e sulla natura del crimine, per questo mi sarebbe piaciuto vedere più sviluppate queste parti.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#19 » venerdì 27 novembre 2015, 22:28

Ciao Filippo,

la storia del tuo racconto mi sembra chiara, ma purtroppo il tema non mi sembra così evidente. Ho letto i tuoi commenti e a posteriori posso capire la tua idea, tuttavia lì per lì mi è venuto da pensare che la seconda possibilità che Giulio non ha mai avuto fosse una seconda possibilità di amare -o di rincontrare Chiara-, ma avevo comunque dei dubbi.

Riguardo l'organizzazione del testo non trovo nulla di sbagliato, ma forse per gusto personale lo preferirei diviso in due parti anziché in 3. Capisco che Giulio pensa al passato nella vasca da bagno, e prende quindi la sua decisione... ma in questo modo l'atmosfera del bagno che costruisci bene nel primo pezzo va recuperata un po' a fatica quando il lettore ci ritorna al terzo pezzo. Insomma è un po' sprecata, secondo me. Forse perché il racconto è breve. Comunque la scena intera avrebbe avuto più impatto a mio parere.

Mentre la scena nel bagno mi piace molto, è vivida ed evocativa, la scena in corsivo mi sembra meno credibile. Attribuisco questa sensazione in gran parte ad alcune frasi che usi, forse troppo complesse e costruite con un lessico più letterario che reale e crudo: riducono la forza della scena guidata da odio, rabbia e impulsi viscerali, che anche se lenta in sé mi pare poco adatta a tempi 'lenti' sul piano sintattico. Esempio: 'divincolarsi come un kafkiano scarafaggio', 'si palesava nei suoi occhi, che premevano per uscire dalle orbite', 'Il colore della pelle differenziava i due uomini che, per il resto, si sarebbero potuti dire fratelli, tanto netta era la somiglianza' portano il lettore a distaccarsi e contrastano molto l'effetto invece buono di altre espressioni come 'mattatoio', 'come un animale pronto al macello', 'il sangue sprizzò', 'urla sguaiate di dolore'. Mi sono detta: forse vuoi proprio trasmettere la calma, il senso di essere nel giusto che non fa dubitare delle proprie azioni, la fredda premeditazione dell'assassino e la sua insensibilità di fronte alla sofferenza dell'altro perché percepita come giustizia; anche in quest'ottica la resa non è ottimale a mio parere.

Avatar utente
Callagan
Messaggi: 214

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#20 » sabato 28 novembre 2015, 11:36

Ciao, Zebratigrata, e tante grazie per il commento! La riflessione che hai fatto sulla parte centrale del mio racconto è molto interessante e carica di spunti! Ti ringrazio ancora per il tempo che hai speso dietro il mio racconto. :)
Alla prossima!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Intolleranza di Filippo Puddu

Messaggio#21 » lunedì 30 novembre 2015, 0:03

Hai avuto un'intuizione molto buona, davvero. Il racconto però è ancora acerbo, necessita forse di qualche carattere in più: va meglio definito l'amico poliziotto e va creato più stacco ancora tra l'intro e il flashback in modo da pestare di più sull'ineluttabile senso di colpa che quest'uomo si è trascinato dietro per la vita, fino a oggi.Ti aspetto nel laboratorio. Come valutazione ti assegno un pollice tendente all'alto.

Torna a “73ª Edizione - 8ª della 4ª Era – Aislinn Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite