Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Fernando Nappo
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Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#1 » giovedì 10 dicembre 2015, 0:47

Un giorno solo non basta


di Fernando Nappo


Francesco si asciugò una lacrima e tirò su col naso: il momento era di quelli da ricordare.
Radunare la famigliola davanti al camino del soggiorno gli era costato un certo sforzo, ma ne era valsa la pena.
«Non andatevene, mi raccomando» disse ai presenti. «Torno in un attimo».
Andò in bagno e si diede una rinfrescata. Benché del giorno prima, la barba ancora non si vedeva: decise che poteva andare bene così. Si asciugò, si pettinò e si rifece il nodo alla cravatta.
Si sentiva a posto, sufficientemente in ordine.
Tirò giù le maniche della camicia e rientrò in salotto dove recuperò la giacca dalla spalleria della sedia sulla quale l’aveva abbandonata al suo arrivo.
Si fermò un istante di fronte alla tavola imbandita per le feste: sulla tovaglia rossa e verde, al centro della quale spiccava l’effigie di Babbo Natale, c’era ogni ben di Dio: antipasti, primi piatti, portate di carne e pesce, dolci, vini e bollicine a volontà.
Scrollò il capo. «Prima di tutto, pensiamo a noi» disse.
Si accomodò al centro della famigliola, tra il padre e la madre, ed estrasse il cellulare.
- Autoscatto fra tre secondi - disse, e lo lanciò di fronte a sé.
Mentre il cellulare si posizionava all’altezza e distanza ottimali, indossò la sua vecchia maschera di Babbo Natale.
- Dite cheese - disse.
Un istante di attesa, il lampo del flash e tutto era finito.
Francesco allungò la mano aperta e richiamò il cellulare a sé.
La foto era perfetta: la bambina, sulla sinistra, e il ragazzino, sulla destra, avevano mani e piedi legati, la gola squarciata ed erano tenuti in posizione eretta davanti al camino tramite corde inchiodate alla parete, orride marionette nel teatro che Francesco aveva predisposto per loro. Davanti, legati mani e piedi a due sedie, i genitori, anch’essi sgozzati. Francesco, mascherato, la camicia lorda di sangue, era alle loro spalle. Il timecode segnalava il 25 Dicembre 2050.
Sfiorò il display e passò alla foto scattata il Natale precente. Un Natale niente male, tutto sommato: una famiglia di solo tre componenti, ma c’era tanto rosso, e il rosso è il simbolo del Natale.
Un altro tocco, un’altra foto, un’altra famiglia.
A ritroso, di foto in foto, di famiglia in famiglia, tornò al Natale di venticinque anni prima, alla prima foto, alla prima famiglia. Per quanto si sforzasse, nessuna famiglia era più riuscita a regalargli le stesse intense emozioni.
In quella foto, suo frattello, sua sorella e i suoi genitori erano seduti sull’antico divano rivestito in damasco rosso, la gola aperta da un lungo taglio. Francesco era al centro, il viso coperto dalla maschera di Babbo Natale. Alle loro spalle s’intravvedeva la tavola preparata per i festeggiamenti.
«Non avresti dovuto farmi venire per Natale, papà».
Spense il cellulare.
«Un giorno solo non basta».



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Angela
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#2 » giovedì 10 dicembre 2015, 11:12

Ciao Fernando,
primo racconto che leggo di questa edizione, così farai da apripista. Scherzi a parte, inizio subito con il dirti che se avessi usato il correttore automatico di word, avresti evitato diversi refusi tipo

dalla spalleria della sedia
refuso (spalliera)

scattata il Natale precente.
Refuso “precedente”.

In quella foto, suo frattello,
refuso “fratello”

Naturalmente sono sciocchezze, ma è un consiglio che va dato. Torniamo al testo. La prima parte, devo ammetterla, te la sei giocata bene nel senso che sembra davvero una "famigliola" come dici tu e un classico Natale in famiglia. Nessun elemento di contrasto, nessuna sbavatura. Anzi, l'assoluta normalità è quasi noiosa perché una comincia a chiedersi "tutto qui"? La risposta arriva poco più avanti, il quadretto si tinge di rosso che, avrà pure una certa attinenza con il Natale, ma qui gronda sangue!
Devo dire che da quel momento in poi il testo decolla e il tema è centrato al 100%.
La frase finale racchiude il nocciolo del testo e spiega il motivo di tanto orrore. Non era facile farlo con una semplice riga, ma è comunque piena di sotto testo (ve ne siete fregati di me per tanto tempo e mi invitate solo a Natale pensando che un giorno cancelli i restanti 364?).
Il tuo contributo è una buona prova, pollice alzato per me. Qualche appunto che avevo preso durante la lettura.

Benché del giorno prima, la barba ancora non si vedeva: decise che poteva andare bene così.
Quel “del giorno prima la barba ancora non si vedeva” è un costrutto artificioso che dovresti rendere più semplice.

Si accomodò al centro della famigliola,
è la seconda volta che usi il termine “famigliola” che non amo moltissimo, perché è un termine che ricorda più la letteratura per ragazzi. Una volta può andar bene, due volte diventa fastidioso.

- Dite cheese - disse.
Corsivo per le frasi in lingua straniera (sono tradizionalista, lo so).

Il timecode segnalava il 25 Dicembre 2050.
Altro corsivo per “timecode”.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Fernando Nappo
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#3 » giovedì 10 dicembre 2015, 21:17

Ciao Angela,
grazie per il commento.
Problema refusi: di norma disabilito la correzione in tempo reale perché mi infastidisce. Il problema è che poi mi scordo di fare un giro col correttore ortografico prima di postare. Forse anche perché arrivo sempre lungo: sono lento, rischio quasi sempre di sforare (e in un'occasione ho sforato davvero) e allora posto al volo, senza ricordarmi del correttore. Imparerò mai?
Anche a me non soddisfa pienamente la frase sulla barba. L'ho lasciata da sistemare alla fine, ma rischiavo di andare lungo - vedi sopra - e l'ho lasciata così.
Diverso il discorso per la seconda ricorrenza del termine famigliola. L'ho scelto per evitare un'ulteriore ripetizione di famiglia, termine che uso molte volte. In effetti, rileggendo ora il racconto con più calma, avrei addirittura potuto ometterlo: Si accomodò al centro, tra il padre e la madre, ed estrasse il cellulare. Tanto non c'è rischio di equivocare e si alleggerisce.
Sui corsivi non sono stato così fiscale perché si tratta di termini ormai ben conosciuti e largamente utilizzati, ma a voler essere pignoli, il tuo consiglio è corretto.
Grazie mille per le segnalazioni.

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Callagan
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#4 » venerdì 11 dicembre 2015, 16:55

Ciao, Fernando. Dal punto di vista della narrazione il tuo racconto si fa leggere bene e trova senso compiuto nelle frasi finali. Sei riuscito a dare al lettore la chiave di lettura delle azioni del protagonista e questo ti fa guadagnare punti. Tuttavia alcune descrizioni hanno fatto incespicare la lettura, anche in fase di rilettura, ad esempio non sono subito ben riuscito a raffigurarmi come Francesco avesse disposto la famigliola assassinata per la foto ricordo. Ho avuto poi l'impressione che il racconto stia in piedi finché uno non inizia a farsi delle domande, a quel punto lo vedo un pochino vacillare. Lasci intendere che Francesco da 25 anni va avanti a uccidere famiglie per Natale, impunito. Eppure non mi sembra poi così accorto e scaltro da non lasciare tracce, né questa è una sua preoccupazione mentre utilizza, ad esempio, il bagno.
Spero ti sia stato utile il mio commento, alla prossima. ;)

Fernando Nappo
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#5 » sabato 12 dicembre 2015, 11:06

Ciao Filippo,
grazie per il commento. Devo ammettere che io stesso, durante la stesura, mi sono posto il problema: è credibile un serial killer che agisce per un periodo così lungo?
Non ho una risposta certa.
E' vero, però, che la cronaca ci porta diversi esempi di serial killer che sono rimasti in attività per decenni, alcuni dei quali poco attenti a non lasciare tracce, prima di essere catturati.
Alla fine, visto che comunque esistono fior di serial killer in romanzi e telefilm che agiscono per anni e anni, ho deciso di puntare su una cospicua dose di sopsensione dell'incredulità da parte di chi legge (che con te, pare non aver funzionato).
Grazie ancora per la lettura e il commento, utilissimo.

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Andrea Partiti
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#6 » martedì 15 dicembre 2015, 1:23

Non mi convince completamente il tuo racconto.
Paradossalmente l'inizio è la parte che mi ha preso di più, tutta quella descrizione della normalità della scena, in cui giri attorno all'elemento disturbante, avvicinandoti lentamente. Si capisce che c'è qualcosa che nascondi e ci arrivi con dei tempi ottimi, creando l'atmosfera per la seconda scena.
La credibilità degli omicidi natalizi purtroppo spezza tutto e mi lascia a pormi domande e fare ipotesi. Anche avere le foto degli anni passati, quelle e solo quelle, sulla memoria, mi sembra strano. Se ccatta una sola foto all'anno e se le porta tutte dietro perché fa parte del suo rituale, mi aspetterei uno "sfogliare" dell'album virtuale più composto e, appunto, ritualizzato. Se non fa parte del suo rituale, sembra strano che si metta a guardarle in maniera casuale, sul luogo dell'omicidio.
Non riesco a trovare una giustificazione alle foto che non sia "volevo i timestamp per dimostrare che sono passati proprio 25 anni", che conferma benissimo il tema, ma sforza molto la trama.
Penso che tenendo solo "il ricordo" e lavorandoci un pochino su, possa diventare un ottimo racconto, ma per ora mi sembra ancora zoppicante.

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simolimo
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#7 » mercoledì 16 dicembre 2015, 11:31

ciao Fernando ^_^ ben ritrovato e, ‘sto giro, con un racconto un po’ più spigoloso, e non in senso geometrico!! aiuuuutoooooo! ahah! ho sempre difficoltà a leggere certe storie, anche se la tua, devo essere onesta, è ben narrata e non “splattera” poi molto. ma, forse, è proprio questo che mi inquieta: un assassino così feroce che non si lascia minimamente scalfire dall’atrocità che commette.
ma veniamo al testo :)
trovo la scrittura, a tratti, un pelo barcollante nella formazione di alcuni periodi, ma nulla che una lettura a voce alta possa rimediare ;)
e pur considerando la trama coerente, trovo la spinta assassina del protagonista totalmente decontestualizzata: non capisco come non aver avuto l’appoggio costante di una famiglia possa spingere un uomo a diventare un serial killer. scusami, ma non sono esperta in materia, come ti dicevo, ma nella Tela Nera ho letto un po’ di biografie di serial killer e hanno tutti subito forti traumi già da bambini, hanno un passato forte, non una semplice lontananza…
oltretutto, parti con una scena di malinconia (il tuo protagonista piange), mentre poi tutto il racconto si basa sul sangue freddo…
poi prosegui dicendo che ogni anno, da venticinque anni, il tuo protagonista ammazza famigliole felici durante il giorno di Natale e… beh, quanti parenti deve avere per riuscire in questo intento? perché sennò… beh, vuol dire che lui riesce a entrare in diverse famiglie con un’intimità tale da permettergli di “stare in famiglia”, a Natale… boh, non mi suona possibile neppure questo.
lasciando stare queste mie perplessità di trama, come ti dicevo prima, penso che comunque la tua sia una bella scrittura, non rallenta, non appesantisce e scorre tutto liscio come l’olio!
l’aderenza al tema c’è, anche se la diversità di contesto tra il prima e il dopo non spicca.
insomma, non so bene come valutare questa prova… sicuro non posso dire sia brutta, ma credo che la posizione in classifica dipenderà molto dagli altri racconti, più che dal mio mero gusto personale ^_^”
ciao ciao Fernando e alla prossima! :)

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Peter7413
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#8 » mercoledì 16 dicembre 2015, 15:55

Un buon lavoro, davvero. Certo, il meccanismo è ormai risaputo e perfettamente prevedibile, ma l'importante, direi, è che si legge bene. Inoltre, elemento non trascurabile, il tema è ben inserito e i paletti ci sono, anche se un pelo forzati... Non tanto nel suo tornare indietro riguardandosi tutti e 25 gli anni, ma nel fissare il punto di partenza nel 2025: perché? Perché non il 2015? Insomma, il fatto è che se metti una data di partenza per un evento, va in qualche modo giustificata, non tanto per il motivo che l'ha portato a reiterare, quanto per la scelta dell'autore di partire proprio da quell'anno. Buono, quindi, ma con problemi simili ad altri lavori in cui il sostituire le due date non avrebbe comportato, in alcun modo, altre modifiche.

Zebratigrata
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#9 » mercoledì 16 dicembre 2015, 18:04

Ciao Fernando,

il tuo racconto mi è piaciuto perché fa saltare fuori 'l'altro lato del Natale', quello degli obblighi e degli stereotipi a cui bisogna conformarsi per forza, e che magari se uno è predisposto lo fanno anche sbroccare e diventare psicopatico.

Penso che potrebbe essere ancora migliore se tu trovassi il modo di non farci capire troppo presto che c'è qualcosa che non va. Arrivata alla frase "Si accomodò al centro della famigliola" ho avuto qualche sospetto, e arrivata alla maschera già avevo capito che l'unico vivo lì in mezzo era lui. Magari avresti potuto farlo sedere emplicemente 'sulla sedia vuota tra i suoi genitori', oppure fargli infilare un costume piuttosto che una maschera, così da farci immaginare una banda di nipoti e cuginetti che aspettavano nell'altra stanza. Insomma, dovresti valorizzare di più quell'effetto sorpresa che è il cuore del racconto.

Riguardo al finale, non mi è chiarissimo il significato di 'un giorno solo non basta', forse una battuta diversa potrebbe chiudere in modo migliore.

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alberto.dellarossa
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#10 » mercoledì 16 dicembre 2015, 18:31

Racconto interessante, cattivello al punto giusto. Ho apprezzato le descrizioni puntuali (ma è anche vero che sto rileggendo tutto Maupassant, quindi in questo momento sono un po' fissato), anche se come altri ti hanno fatto notare, esistono delle incongruenze di fondo. Quella segnalata dalla Simo, relativa alla genesi del serial killer è assai pertinente - anche se "forzare" un tema non è necessariamente un male. Insomma, un lavoro discreto, viziato da alcuni refusi e qualche ineleganza stilistica. Come già detto, nulla che una buona rilettura non possa sistemare. Mi permetto di farti notare che c'è un degradamento dello stile e del tono del racconto verso la fine, curerei maggiormente la seconda parte.

Fernando Nappo
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#11 » mercoledì 16 dicembre 2015, 20:54

Grazie a tutti per la lettura e i commenti, sempre preziosi.
Potrei pensare a un passaggio in laboratorio, anche, se dato il tema così vincolante, la vedo dura riuscire a recuperare alcune delle lacune/incongruenze evidenziate così strettamente legate alle due date da rispettare.

diego.ducoli
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Re: Un giorno solo non basta - Fernando Nappo

Messaggio#12 » mercoledì 16 dicembre 2015, 22:39

Ciao Fernando
Il racconto, a mio avviso, funziona.
Il reiterarsi degli omicidi ha una sua logica, ma questo dipente un po' dalla sensibilità del singolo lettore.
Il racconto scorre bene,le immagini sono pulite e calzanti.
Non ci sono note stonate, ma il tema dell'omicida seriale è un po' abusato e quindi il pezzo non stupisce.
Una buona prova.

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