Parole al vento

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simolimo
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Parole al vento

Messaggio#1 » giovedì 10 dicembre 2015, 0:48

Era il 2025.
Le persone non ascoltavano più e le parole finivano al vento.
Stavano tutte là sopra, attaccate al cielo, ed erano talmente tante che la volta pendeva minacciosa, come la pancia del più grasso dei grassi, pronta a poggiarsi a terra e schiacciare ogni cosa.
La gente era impaurita, non sapeva cosa fare. Avevano provato di tutto: campagne pro ascolto, squadre anti menefreghismo, gruppi di recupero pazienza, ma le parole rimanevano sempre appiccicate lassù. Alcune erano così piccole da non vedersi quasi, altre oscuravano una casa intera e altre ancora erano tanto grigie che sotto c’era sempre il temporale. Dipendeva dal peso con cui le persone le avevano pronunciate.
La situazione era al limite, anche i rimedi. Si girava con ombrelli a forma d’orecchio, cappelli a coclea e cornetti nei timpani. C’era chi si tirava i lobi, chi schiacciava il trago e chi si circondava di gente con orecchie enormi, meglio se a sventola. Sui tetti spuntavano antenne a padiglione auricolare peggio che i funghi in autunno.
Ma la sera di Natale qualcosa cambiò.
Una bambina scappò di casa senza ombrello, senza cappello e senza nessun cornetto. Aveva orecchie piccole piccole e voglia di trovare un buco in cui infilarsi e non uscire più. Era passato un anno da quando papà le aveva urlato di stare lì, accanto a lui, ma lei no, non l’aveva ascoltato, voleva vedere le stelle che non c’erano più, e fiù! giù per la scarpata, e lui dietro di lei per salvarla.
Adesso babbo camminava col bastone, sempre col malumore appresso, e mamma lo sopportava a fatica e piangeva. Lei li guardava litigare, fissando il cielo carico di urla e le lacrime negli occhi.
Ma quella sera, persa chissà dove, vide le parole che ignorò: «Stella stai qui!» Erano grosse, cariche di nebbia e nere più del carbone.
Tuonò.
Stella si tappò le orecchie e strizzò gli occhi. Li riaprì fissi all’insù, coraggiosa, e pensò che, forse, se la scritta fosse scomparsa, papà sarebbe guarito e se papà fosse guarito, gli sarebbe passato il malumore e senza il malumore, mamma non avrebbe più pianto.
Tirò sui col naso, frugò nelle tasche e trovò un palloncino sgonfio. Lo fissò. Prese fiato, ci urlò dentro «scusa papà!» e poi prese a sbuffarci aria fino a che non fu bello teso. Lo liberò. Schizzò alto nel cielo, zigzagando nel dedalo di parole, e più l’urlo si diffondeva, più la scritta si dissolveva: nuvole, nebbia; poi tutto divenne aria.
E lei vide un puntino luminoso, la sua prima stella. Sul viso s’allargò un sorriso, nelle orecchie il richiamo di mamma e papà.
La trovarono, la strinsero e tornarono a casa. Da quel giorno, babbo non ebbe più il broncio e mamma tornò amorevole.
Era la magia del Natale, magia d’amore.
Nessun orecchio bionico avrebbe mai potuto salvare il mondo, ma un cuore pronto a capire sì e la notte di Natale di venticinque anni dopo, le stelle tornarono a brillare in cielo. Tutte.
E io sorrido come allora.



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Angela
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Re: Parole al vento

Messaggio#2 » giovedì 10 dicembre 2015, 18:26

Simo, ci hai abituati alle fiabe, alla narrazione poetica e musicale. Anche questo racconto è un ricamo dove le stelle non ci sono più e allora bisogna inventarsi qualcosa che solo un bambino con la sua fantasia e la sua voglia di scoprire il mondo può fare. Molto bella la scena del palloncino che schizza in aria e si dissolve spargendo parole di pace. Il tema lo hai centrato con poche battute (nell'incipit e nel finale). Forse è il finale l'unica parte che non mi ha soddisfatta al 100% perché ricalca i finali classici "e vissero tutti felici e contenti". Intendiamoci, non sono il tipo che va cercando colpi di scena, anzi! Però avrei preferito una chiusura più sobria e defilata. A parte questa sciocchezza, resta una bella prova, pollice tendente all'alto per me.
Un appunto:
voleva vedere le stelle che non c’erano più, e fiù! giù per la scarpata, e lui dietro di lei per salvarla.
Cosa singifica "fiù"?
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Callagan
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Re: Parole al vento

Messaggio#3 » venerdì 11 dicembre 2015, 17:29

Ma buonasera! Così finalmente mi sono imbattuto di nuovo in un racconto in pieno stile Simolimo :)
Mi hai costretto a star incollato alle parole e non aver attimi di distrazione, solo in questo son riuscito a divincolarmi tra l'azione e i sogni, tra la fantasia e i riferimenti al reale che hanno ispirato la tua storia. Ammetto che non è stato facile, ho dei dubbi su quanto questo stile possa essere efficace nelle lunghe distanze, ma nel breve è assolutamente efficace e godibile, conduce a nuove e interessate riletture del racconto. Dunque dal punto di vista della narrazione non posso far altro che complimentarmi con te, mentre sul versante della storia in sé stessa mi susciti pensieri contrastanti. Razionalmente, la storia mi sembra ingenua e troppo semplice, eppure la racconti con una sincerità tale che conduci il lettore a credere che veramente le cose possono andare così, che l'amore di una bambina possa salvare il mondo intero. Mi sento un po' come Giorgio Canali che, nonostante la musica che ascolta, fa e produce, non riesce a fare a meno di stimare Jovanotti per l'estrema sincerità che legge nei suoi testi intrisi di positività. Per concludere, ho apprezzato questo pezzo più che per la storia in sé stessa per il modo in cui l'hai raccontata.
Alla prossima!

Fernando Nappo
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Re: Parole al vento

Messaggio#4 » domenica 13 dicembre 2015, 11:28

Ciao Simolimo,
mi sono letto il tuo fiabaracconto con piacere. E' molto gradevole, ben scritto, e pieno di buoni sentimenti. Niente male l'idea che tutte le parole non ascoltate finiscano attaccate al cielo e possano diventare un pericolo appeso sopra le nostre teste.
Mi ha lasciato perplesso il paragrafo da la situazione era al limite: sembra che, al contrario di quanto descritto poco sopra,tutti si stiano attrezzando per mettersi in ascolto, tra parabole a padiglione, cappelli a forma d'orecchio, ecc. Ma forse volevo lasciare intendere che nonostante l'impegno di molti le parole sprecate erano comunque troppe.
Poco adatto alla forma scritta, a mio parere, l'uso del termine fiù, onomatopea tipica dei fumetti che si usa talvolta per rappresentare qualcosa che scivola, scappa via a gran velocità, e altre volte sibili o fischi. Credo sarebbe più adatto il classico e via!
Una puntualizzazione un po' fiscale (anche se in una fiaba ogni cosa è lecita): un palloncino gonfiato a forza di polmoni non può salire al cielo.
Alla prossima.

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simolimo
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Re: Parole al vento

Messaggio#5 » martedì 15 dicembre 2015, 10:26

ciao Angela ^_^
Angela ha scritto:Simo, ci hai abituati alle fiabe, alla narrazione poetica e musicale.

...mio tallone d'Achille ^_^", magari il prossimo non lo sarà ;)
Angela ha scritto:Forse è il finale l'unica parte che non mi ha soddisfatta al 100% perché ricalca i finali classici "e vissero tutti felici e contenti". Intendiamoci, non sono il tipo che va cercando colpi di scena, anzi! Però avrei preferito una chiusura più sobria e defilata. A parte questa sciocchezza, resta una bella prova, pollice tendente all'alto per me.

azz... ancora 'sto tallone di quel bonazzo d'Achille! che ci vuoi fare Angela? mi piace vederla sempre positiva XD però, dai, magari il prossimo non lo sarà ;) (e due! ahah! ^_^)
Angela ha scritto:Un appunto:
voleva vedere le stelle che non c’erano più, e fiù! giù per la scarpata, e lui dietro di lei per salvarla.
Cosa singifica "fiù"?

"fiù!" l'ho usato per rappresentare la piccola che sguscia via dalle sottane di mamma per la curiosità. non volevo ripetere il "giù" (che scrivo poco dopo) e il "via" mi pareva troppo ginnico

beh, grazie mille del commento Angela :) e a presto!
ciao ciao!

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simolimo
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Re: Parole al vento

Messaggio#6 » martedì 15 dicembre 2015, 10:33

ciao Fil :*
tengo tantissimo a ringraziarti del bellissimo commento che, non solo mette in risalto dei punti potenzialmente migliorabili, che fanno fermare a riflettere su scelte di contenuto e stilistiche, ma hai anche fatto un passo oltre. tu scavi nelle storie, non ti fermi alla parte "didattica", ma è come se, leggendo (e di questo credo che chiunque ami scrivere debba essertene grato), tu riesca a liberare la tua anima di lettore per arrivare dove chi ti sta raccontando una storia aveva cuore e idee... cogli appieno le sfumature, hai un'enorme sensibilità: bello!
semplicemente grazie, perché dai come ritorno non solo uno spunto tecnico, ma anche un impatto emotivo che, personalmente, è quello che ricerco di più. la tecnica si può sempre migliorare, l'emotività meno: arriva oppure no e... dai, basta che sennò qui girano troppi complimenti e poi viene a tutti la carie ai denti XD ahahah!
grazie ancora e a presto!
ciao ciao! ^_^

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simolimo
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Re: Parole al vento

Messaggio#7 » martedì 15 dicembre 2015, 10:40

ciao Fernando! :)
Fernando Nappo ha scritto:Mi ha lasciato perplesso il paragrafo da la situazione era al limite: sembra che, al contrario di quanto descritto poco sopra,tutti si stiano attrezzando per mettersi in ascolto, tra parabole a padiglione, cappelli a forma d'orecchio, ecc. Ma forse volevo lasciare intendere che nonostante l'impegno di molti le parole sprecate erano comunque troppe.

quello che le persone cercano di fare è rimediare a un problema di ascolto umano attraverso degli accorgimenti materiali... la frase che svela il fallimento di questi accorgimenti è sul finale: "Nessun orecchio bionico avrebbe mai potuto salvare il mondo, ma un cuore pronto a capire sì"... non serve la materialità, ma capire che solo ascoltando chi ti parla puoi evitare che le parole finiscano al vento ;)
Fernando Nappo ha scritto:Poco adatto alla forma scritta, a mio parere, l'uso del termine fiù, onomatopea tipica dei fumetti che si usa talvolta per rappresentare qualcosa che scivola, scappa via a gran velocità, e altre volte sibili o fischi. Credo sarebbe più adatto il classico e via!

e c'hai ragione Fernando! ma come scritto poco su ad Angela, beh, non mi venivano altre forme... e ci tenevo a usare un'unica parola per rappresentare che la piccola fosse sgusciata via da mamma e papà, così, come un furetto! ahah! penserò a qualcosa di meglio! ^_^
Fernando Nappo ha scritto:Una puntualizzazione un po' fiscale (anche se in una fiaba ogni cosa è lecita): un palloncino gonfiato a forza di polmoni non può salire al cielo.

esatto, ma non me lo sono posta come problema, sperando che la scelta presa non infastidisse né la storia, né tanto più il lettore :)

grazie mille del commento e dei consigli! corro a commentare i racconti ^__^"""""
ciao ciao! e alla prossima!

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Andrea Partiti
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Re: Parole al vento

Messaggio#8 » martedì 15 dicembre 2015, 13:24

Ho apprezzato molto nell'ultima edizione il tuo stile fiabesco, ma in questo caso non sono riuscito a "connettermi" ed essere in sintonia con la tua storia, anche se l'ho letta e riletta.
Penso che gli eventi che racconti siano semplici, volutamente ingenui, e che si adattino bene allo stile che usi da metà racconto in poi, ma tutto l'incipit è troppo elaborato, ricercato e un po' torbido, al confronto, sia come lessico che come costruzioni. Rallenta per inquadrare l'ambientazione, ma crea uno stacco troppo netto, quando passi a raccontarci della bambina. Non riesco mai davvero a liberarmi dell'atmosfera cupa iniziale per immergermi nella storia più positiva che segue.

Il tema c'è, preso alla larga come tutti quanti, anche se è un po' visto al contrario, ci racconti il natale 2025 e poi accenni a quello futuro. E' una scelta validissima, ma non sembra un flashback per raccontarci del passato, ma solo un finale classico da fiaba (o da film disney) in cui ci dai uno squarcio-carrellata sul futuro dei personaggi oltre alla narrazione!

Penso che diventerà un ottimo racconto, fedele al tuo stile, laovrandoci ancora un po'!

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simolimo
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Re: Parole al vento

Messaggio#9 » mercoledì 16 dicembre 2015, 11:50

ciao Andrea :)
e grazie del commento ^_^
Andrea Partiti ha scritto:Penso che diventerà un ottimo racconto, fedele al tuo stile, laovrandoci ancora un po'!

certo che ci tornerò su Andrea, mica tengo un racconto fatto in tre ore per definitivo ^__^"
spero potrà migliorare.
ciao ciao e alla prossima!

Zebratigrata
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Re: Parole al vento

Messaggio#10 » mercoledì 16 dicembre 2015, 18:24

Ciao Simolimo,

bella questa favola. Mi piace come unisci uno stile fiabesco ed evocativo ad una narrazione che parla delle idiosincrasie moderne, mi ricorda Rodari e Piumini.
Bella anche l'idea di rendere le parole un oggetto fisico, che resta appiccicato al cielo, si può prendere, spostare, lanciare, ecc.

La storia di Stella invece non mi convince moltissimo, forse avrei preferito che le parole ignorate fossero qualcosa di pi' 'importante'. Anche i sentimenti legati alla vicenda di Stella (il padre è triste e alla fine sono tutti felici per la magia dell'amore) mi sembrano eccessivamente semplificati. Avrei preferito più sfumature, più complessità, soprattutto perché questa mi sembra una favola per adulti più che per bambini.

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alberto.dellarossa
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Re: Parole al vento

Messaggio#11 » mercoledì 16 dicembre 2015, 18:41

Parole al vento - Simolimo
Ciao L. ;) vedo che hai affinato assai lo stile. I pro: i tuoi lavori sono estremamente musicali e pieni di buoni sentimenti, tanto da far agitare l'animale nero che mi porto appresso. In generale il tuo racconto è ben architettato e realizzato. Lo story-arc è perfettamente funzionale, anche se il tema (il natale) è spinto a forza. Ti basti pensare che, nonostante tutto, il mio occhio interiore non visualizza inverno, ma cieli di tempesta primaverile. Sappiamo di essere a Natale solo perché lo espliciti, ma non vedo neve né altri elementi caratterizzanti. Lo stile, come ti ho detto è molto buono. Ma proprio quella musicalità alla quale fai affidamento è il tallone d'achille: esistono alcuni passaggi in cui avrei usato scansioni diverse del periodo. Nulla che infici comunque la qualità del racconto. Bella prova :)
P.S. il "fiù" è perfetto, molto Calviniano. Non modificarlo.

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Peter7413
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Re: Parole al vento

Messaggio#12 » mercoledì 16 dicembre 2015, 18:45

Punto forte e punto debole in questo racconto s'identificano entrambi nel lungo prologo. Punto forte in quanto è bellissimo, evocativo, ricco di spunti, brillante. Punto debole in quanto, quando parte la storia che vuoi raccontare ormai ti sei giocata troppo spazio e il lettore non riesce a entrare in sintonia. Manca equilibrio interno, insomma. Di nuovo, molto bella l'idea della figlia che cerca le stelle in un cielo coperto di parole fino a quando non scorge quelle dei rimbrotti del padre (occhio, "Stella stai qui" non mi sembra quel gran rimbrotto, cercherei qualcosa di più incisivo) e li spazza via con delle scuse soffiate in un palloncino (l'elio!!!!). Il finale, invece, mmh... Il Natale che rende tutti più buoni non mi piace molto, anche perché fino a quel punto lui, il Natale, non era stato protagonista. Tema rispettato, paletti pure, anche se quelle date potrebbero essere sostituite con altre senza dover apportare ulteriori modifiche, quindi risultano poco significative. Da rivedere, ne può uscire qualcosa di splendido, davvero.

diego.ducoli
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Re: Parole al vento

Messaggio#13 » mercoledì 16 dicembre 2015, 22:38

Ciao Simolino
Difficile commentare questo racconto.
Da un lato lo vedo veramente bene in un libro per bambini, alternando il brano a dei disegni stilizzati a carboncino senza troppi fronzoli.
Un libro che vedrei veramente bene nella libreria di mio figlio sul filone dei “Caldomorbidi” se conosci il racconto.
Dal punto di vista personale non è una storia che sceglierei per me, ma questo, me ne rendo conto e puro gusto personale.
Il racconto secondo me funziona, le immagini sono chiare, semplici e funzionali alla storia.
Ha una morale e logicamente in una fiaba, il finale alla felici è contenti è d'obbligo.
Un ottimo lavoro.

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