Pagina 1 di 1
Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: lunedì 21 dicembre 2015, 23:16
da harold.mancini
Doveva essere la cosa più bella, il momento che avrebbe realizzato la sua vita. La verità? Alekseyev l'aveva pronta: un sonoro, gigantesco, profondamente sentito fanculo! (con tanto di punto esclamativo). Eppure non poteva negarlo: era innamorato. Anche il solo pensare a quel nome lo faceva sciogliere, avvampare, eccitare. E quegli occhi? Per quelli non riusciva a trovare parole perché vi si perdeva, ci naufragava, insomma soccombeva alla loro bellezza. Allora perché riassumeva il suo amore con quel rancoroso, caldo, onesto "fanculo!"? Scosse la testa, doveva continuare a correre, senza fermarsi, stringendo i denti per ignorare le fitte di dolore al fianco, il catarro che si accumulava nella gola, la pesantezza dei polpacci. Correre, un passo dietro l'altro, sempre più veloce, sbattendo le palpebre per allontanare il bruciore dovuto al copioso sudore sul viso, cercando di discernere tra il rombo dei battiti e i rumori che venivano da fuori. Quella era la parte più difficile, da sempre: quando il suo cuore batteva così velocemente e violentemente da annullare gli altri suoni impedendogli di capire se qualcuno stava arrivando o dove fossero i suoi inseguitori.
Ah, l'amore! Era così giovane. Quanti anni? Quattordici? Ne erano passati di anni e di nomi, e lei sempre fedelmente al suo fianco. Con i suoi colori: quel rosso sgargiante accompagnato da uno più scuro, quasi denso, e il grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante? Un brivido, scariche di adrenalina accentuate dalla sua voce scricchiolante, urlante, terrorizzata.
Come poteva non amarla quando lei sapeva come provocarlo? Alekseyev era sempre in attesa, non sapeva quando lei sarebbe venuta a trovarlo o lo avrebbe sorpreso indicandogli un altro nome, un'altra sfumatura alle tante che aveva conosciuto. E l'imprevisto? Oh, in quello lei era maestra: in quel momento doveva fuggire dagli ufficiali che lo inseguivano.
Una sua sorpresa. Lei voleva che fosse il suo mezzo, colui che realizzava le sue granguignolesche fantasie. Il dolore lo costrinse a sbattere le palpebre, agitare le braccia in cerca di un appiglio, annaspare in cerca di aria quando toccò violentemente il suolo.
La sua risata ruppe la monotonia del rombo del suo cuore e coprì le urla dei poliziotti ai quali, lo dedusse dalla fitta al petto dopo ogni respiro, era sfuggito qualche calcio, e qualche pugno e manganellata di troppo. Ma Alekseyev era abituato al dolore a infligerlo e a riceverlo. Perché quello era il suo preliminare più amato.
E ora doveva lasciarla: sapeva bene che tutti gli omicidi, tutto il sangue, le ossa spezzate, i corpi smembrati, la sua arte erano la sua condanna.
Fanculo, perché si era innamorato della morte e si sentiva vivo e felice con il sangue che ribolliva e gli ormoni che si scatenavano solo quando sfondava un cranio o i timpani gli facevano male per le urla di dolore delle sue vittime? Scosse la testa rassegnato:"a cuor non si comanda!"
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: lunedì 21 dicembre 2015, 23:22
da antico
Caratteri e tempo rispettati, benvenuto su Minuti Contati e buona Strukul Edition!
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: sabato 26 dicembre 2015, 14:08
da Jacopo Berti
Non so quanto per la tua buona idea dosata sapientemente e per il tuo stile (sicuramente un bel po') e quanto invece per la mia ingenuità (sicuramente almeno un po'), ma mi hai trascinato fino all'ultimo paragrafo, allo scioglimento, mentre ancora credevo che l'oggetto dell'amore del protagonista fosse una donna in carne e ossa, per quanto perversa, malvagia ecc.
Era un po' di tempo che non leggevo l'aggettivo "granguignolesco". Rivedo come vecchi amici parole che non ho frequentato di recente.
Solo il titolo e la decisione di chiudere con, appunto, un detto popolare, mi ha lasciato un po' perplesso.
Ad ogni modo, bravo!
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: domenica 27 dicembre 2015, 19:01
da maria rosaria
Ciao Harold.
Ammetto che è stata una vera sorpresa scoprire alla fine del racconto che la donna amata, quella a cui il protagonista stava per lanciare un sonoro “fanculo” era in realtà la morte. Una morte che è ragione e stimolo di vita finché non ha il sopravvento e chiude il cerchio, meritandosi appunto il “vaffanculo”.
La tua scrittura è trascinante, a parte un punto un po’ oscuro (credo frutto di una svista) quando scrivi:
“…il grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante?”. Qui, sinceramente non ho capito cosa volevi intendere.
Il racconto è comunque molto originale.
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: mercoledì 30 dicembre 2015, 9:43
da ceranu
Ciao Harold, è stato un piacere leggere il tuo racconto.
Il tuo è sicuramente uno dei lavori più originale. Ammetto che durante la lettura avevo intuito che non fosse rivolto a una donna l'amore del protagonista, ma non avrei mai pensato alla morte (deformazione mia, ma avevo pensato a una causa superiore.) Detto qusto ho dei dubbi sullo sile. In alcuni passaggi l'ho trovato troppo pompato.
un sonoro, gigantesco, profondamente sentito fanculo!
La prima volta va bene, la seconda è di troppo.
Allora perché riassumeva il suo amore con quel rancoroso, caldo, onesto "fanculo!"
Era troppo vicino al primo.
Ci sono un paio di refusi qua e la, ma nulla di particolare. Personalmente apprezzo di più una scrittura meno ricercata (granguignolesche è esagerato), ma è solo un mio gusto.
Nel complesso un buon racconto.
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: mercoledì 30 dicembre 2015, 11:25
da harold.mancini
Grazie a tutti per i commenti, terrò a mente le vostre osservazioni per la prossima sessione.
@Timetrappoler: hai colto uno dei miei più grandi punti deboli titoli e chiusure. Quest'ultime in particolare le ho sempre trovate molto difficili, in questo caso ho messo il proverbio alla fine perché volevo accentuare ancora di più la follia del protagonista. Un sadico omicida che si giustifica parlando d'amore, in qualche modo, però, volevo anche che venisse fuori il fatto che lui non era una persona in qualche modo eccezionale per cui ho pensato che il ricorrere a un proverbio lo riportasse in qualche modo a quella agghiacciante normalità che spesso è caratteristica dei serial killer.
@maria rosaria: altro mio punto debole l'essere criptico, con quella frase cercavo di rendere l'idea di frammenti di cervello, le cervella sono grigio biancastre, sparsi nel sangue, il rosso, che domina la scena sporcandolo e venendone sporcati. Rileggendo mi sono reso conto che era difficile capire cosa volevo dire.
@ceranu: ridondanza e pesantezza me ne sono reso conto solo rileggendo. Nel tentativo di rimanere sia nei caratteri che nell'atmosfera che cercavo di creare ho de facto fatto uso di registri leggermente diversi e di essere ricaduto nell'abitudine di usare termini inusuali e una forma troppo barocca.
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: giovedì 31 dicembre 2015, 22:12
da Veronica Cani
Ciao, Harold!
Il tuo racconto è accattivante e l’idea molto originale. Purtroppo mi sono bloccata diverse volte, durante la lettura, a causa di qualche frase sintatticamente sconnessa, presumo per una svista dovuta alla fretta. Una, su tutte: “il grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante?”. Ti faccio notare una svista ortografica anche in “infligerlo”, che ha due “g”. Bravo, alla prossima!
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: sabato 2 gennaio 2016, 15:41
da patty.barale
Racconto dal ritmo serrato, con il protagonista che corre e il fiatone che viene al lettore!
Bella l'idea (avevo immaginato che l'amata non fosse una donna in carne e ossa, ma sei riuscito a sorprendermi!)
Il linguaggio mi è sembrato un po' troppo pomposo in alcuni punti, soprattutto per pensieri che nascono nella mente di un uomo che corre a perdifiato per sfuggire ai suoi inseguitori.
grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante
????
Oltre al fatto che mi sa che ti sei "mangiato" un pezzo (sporcava il ?), non riesco a capire cos'è il grigio biancastro che si sporcava... (Probabilmente sono solo tonta io!)
In ogni caso ottima prova (anche se il proverbio finale... "Ammoscia" il tutto)
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: sabato 2 gennaio 2016, 23:51
da raffaele.marra
Un racconto originale, decisamente. Si capisce abbastanza presto che l’oggetto dell’amore del protagonista non sia una persona in carne ed ossa ma qualcosa che si rivelerà alla fine. Ho trovato però lo stile un po’ troppo “pomposo”, il che rende poco fluida e un po’ zoppicante la lettura, almeno a mio parere. Secondo me andrebbe semplificato un tantino. Comunque non si tratta di un racconto negativo.
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: domenica 3 gennaio 2016, 11:05
da harold.mancini
Grazie per il commento.
Sì, sono un bel po' arrugginito e quindi devo ripulire il mio stile in modo da liberarlo da giri di parole e pomposità che finiscono solo per appesantire o rendere incomprensibili dei passaggi.
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: domenica 3 gennaio 2016, 23:37
da willy
Ciao Harold, sono arrivata alla fine in un lampo, complimenti! Non è così scontato leggere un racconto che non ti faccia fare nemmeno una pausa, che riesca a trattenere l'attenzione spalmata dall'inizio alla fine senza domande a rallentare il ritmo.
che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante?
In questa frase ho la sensazione che sia saltato qualcosa, ma può succedere. Rimane una storia ben scritta e con tema centrato in pieno, complimenti!
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: lunedì 4 gennaio 2016, 12:07
da harold.mancini
Grazie willy per il commento.
E quello è il pezzo più arzigogolato della parte più barocca di tutto il racconto. Quello che volevo dire era che i farmmenti di cervella andavano a sporcare il sangue e da questo rimanevano sporcati.
Ammetto di aver fallito completamente nel veicolare il messaggio.
*^_^*
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: giovedì 7 gennaio 2016, 1:15
da antico
Un buon racconto inficiato da troppi refusi. In alcune parti, tra l'altro, sembra un po' avvolgersi su se stesso per poi ripartire con fatica. Certo è che il tema è ben affrontato anche se si sente il bisogno di maggiore leggerezza, e quindi di qualche linea di dialogo. Un pollice timidamente tendente verso l'alto, ma occhio alla forma.
Re: Saggezza popolare (2998 caratteri)
Inviato: giovedì 7 gennaio 2016, 10:35
da harold.mancini
Grazie mille per la recensione. Vedrò di modificare il racconto tenendo a mente i suggerimenti. :)