Il primo amore

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maria rosaria
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Il primo amore

Messaggio#1 » lunedì 21 dicembre 2015, 23:21

IL PRIMO AMORE - di M.R. Del Ciello

Quando lui la guardava poteva vedere nei suoi lunghi capelli tutti i riflessi della luce che gioca con il giallo del grano, il verde degli alberi e il marrone delle distese di terra arsa dal sole. Così pure i suoi occhi, a volte verdi come l’erba rigogliosa che cresce sui campi, altre azzurri come le acque del mare o marroni come le zolle smosse del terreno.
Almeno lui la vedeva così. Perché non l’aveva mai vista prima, non aveva mai incontrato una donna, e nelle curve del suo corpo riusciva a immaginare, solo sfiorandole, le spire del vento quando soffia caldo da sud.
Anche lei appena lo incontrò ebbe un sussulto. Non aveva mai visto uomini prima, non almeno così. Belli e possenti, i muscoli guizzanti pronti a tendersi per la foga della presa ma anche distesi e lisci durante il riposo. E il sorriso. Una mezzaluna luminosa che irradiava gioia e piacere.
Assaporarono insieme il gusto dei primi baci, delle carezze mai date e si innamorarono.
E il mondo attorno a loro scomparve, la terra, il mare e il cielo sparirono perché loro potevano vivere solo del loro amore.
Ma la terra, il cielo, il mare erano stati creati per loro.
- C’è un paradiso intero che vi aspetta… - così li incitò il Padre.
Lui li aveva fatti incontrare e scoppiò di invidia alla visione dei loro corpi e delle loro anime così persi, uno nell’altra.
Non aveva immaginato che potessero fare a meno di lui, di tutte le cose che aveva creato per loro, per farli felici.
Non aveva messo in conto che la loro felicità potesse fare a meno di tutte le innumerevoli cose appena donate.
E allora li maledì. Assoldò un brutto ceffo, un tizio poco raccomandabile, da poco cacciato nei bassifondi e fece in modo che patissero le peggiori pene possibili.
La fame, la sete, il dolore, qualunque scelta avrebbero fatto sarebbe stata per loro fonte di sofferenza, a meno che non avessero rinunciato a quell’amore così forte, così intenso, così totale.
E il brutto ceffo li seguì, nella loro fuga verso la felicità. Nascosto, seguì le loro vicende e sempre riuscì a macchiarle di una pena che facesse pagare quella felicità invidiata.
Quell’amore improvviso, non previsto.
Quell’amore invidiato e, perciò, maledetto.


Maria Rosaria

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antico
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Re: Il primo amore

Messaggio#2 » lunedì 21 dicembre 2015, 23:33

Caratteri e tempo ok anche per te, buona Strukul Edition!

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mario.pippia1
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Re: Il primo amore

Messaggio#3 » mercoledì 23 dicembre 2015, 12:14

Bellissima idea! Dare un senso al Paradiso Terrestre e ai motivi per cui Adamo ed Eva, perché ovviamente di loro si parla, vennero cacciati.
Ottimo lavoro, ben costruito :-)

La descrizione iniziale è bellissima, struggente.
Peccato quell'inversione:
non almeno così
che immagino sarebbe dovuto essere "non così, almeno" :-)
foga della presa ma anche distesi
Forse volevi lasciare la rapidità di pensiero, ma sono di quelli che sostengono che prima del "ma" ci vada SEMPRE la virgola :-)
E allora li maledì. Assoldò un brutto ceffo, un tizio poco raccomandabile, da poco cacciato nei bassifondi e fece in modo che patissero le peggiori pene possibili.
Uhm, questa descrizione è assolutamente inutile. Avrei lasciato al lettore il piacere di immaginare Lucifero invece di proporglielo. Oltre tutto fa venire in mente dubbi e domande come "Quali bassifondi?!" :-)
Tra l'altro avresti risparmiato battute ;-)

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Mike009
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Re: Il primo amore

Messaggio#4 » mercoledì 23 dicembre 2015, 17:13

La storia lascia rivisita in maniera originale la vicenda di Adamo ed Eva, credo che in quanto a originalità questa racconto sia unico in questa gara. Poteva essere a mio avviso gestita meglio la presenza del padre e del brutto ceffo. La narrazione mi piace, forse le prime tre quattro righe con tutte le similitudini coi colori sono pesanti da digerire.

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Andrea Partiti
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Re: Il primo amore

Messaggio#5 » giovedì 24 dicembre 2015, 2:34

Un'altra interpretazione del tema che un po' invidio, perché mi piacciono le reinterpretazioni dei miti!
Il racconto è scritto bene, si legge con grande facilità e non ha grossi difetti. I tempi funzionano bene, perché è molto lineare e semplice come struttura, quindi non si appesantisce mai.
L'inizio è molto evocativo, mi piace come ti perdi - in senso buono - nelle descrizioni, creando la stessa atmosfera che si creerebbe tra due persone che si conoscono e scoprono per la prima volta.
Il difetto più grande che vedo è il finale, in cui dovrebbe concretizzarsi la gelosia, il serpente scatenato. Dovrebbero succedere delle cose, dovrebbe esserci del dolore, dei problemi, e invece sul più bello resti molto vaga nella tua descrizione. Probabilmente è voluto, però quando cambi tono molto bruscamente "Assoldò un brutto ceffo, un tizio poco raccomandabile", crei un'aspettativa molto precisa, sta per succede qualcosa, c'è dell'azione, mentre poi non arriva davvero.
Li segue nelle loro vicende, le macchia di pene e dolore... meh... penso sia voluto perché è difficile trovare un modo concreto per mostrarci il tormento, ma penso serva almeno provarci.

Note sparse:
"non almeno così" -> "non così, almeno"
"i muscoli guizzanti pronti a tendersi per la foga della presa" Quale presa? Capisco l'immagine che vuoi trasmettere, ma penso che la frase sia troppo contorta per essere efficace. Ha dei bei muscoli, non serve insisterci troppo!
"la terra, il mare e il cielo sparirono [...]" "Ma la terra, il cielo, il mare", va bene ripetere per creare un effetto musicale, ma a quel punto io ripeterei pari pari la serie di tre elementi, oppure li invertirei completamente, niente vie di mezzo, per evitare che sembri non intenzionale.
"uno nell’altra -> "l'uno nell'altra", altrimenti sembra che stia parlando di araldica :)
"di tutte le innumerevoli cose appena donate" per evitare di ripetere "cose" e per snellire un po' la frase, ci potrebbe stare una versione breve, tipo "dei suoi innumerevoli doni"?
"La fame, la sete, il dolore, qualunque scelta avrebbero fatto sarebbe stata per loro fonte di sofferenza" sembra che fame sete e dolore siano degli esempi di scelte da fare, mentre non credo sia così. Messe al fondo della frase sono più chiare, come esempi di fonti di sofferenza (se non sofferenze e basta).

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Flavia Imperi
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Re: Il primo amore

Messaggio#6 » giovedì 24 dicembre 2015, 10:45

Ciao Maria Rosaria,
Mi piace il tuo stile un po' aulico, che rivela grande sensibilità e una vena poetica. L'idea del racconto è "già sentita", eppure ha un che di fresco e originale nel modo in cui l'hai svolto. Ho trovato strano che l'uomo veda la donna in modo poetico, quasi mistico (come esprimi in descrizioni bella ma un po' lunghe forse) mentre la donna sbava dietro ai suoi muscoli. Mi ha fatto un po' sorridere, mi sono immaginata lui tutto poetico e lei gran maiala (il che ci sta, se è intenzionale, e nel caso ci avrei messo di più l'accento per caratterizzarli).
Anche a me il finale ha lasciata un po' insoddisfatta, troppo raccontato, mentre ci sarebbe stato bene un bell'evento d'impatto. Ho apprezzato molto invece la scelta di usare pochi caratteri, creando un racconto che ha un che di fiabesco.
Migliorabile, ma nel complesso mi è piaciuto.
Buon contest!
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beppe.roncari
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Re: Il primo amore

Messaggio#7 » sabato 26 dicembre 2015, 10:23

Ciao Maria Rosaria, ben ritrovata!
Idea carina! Brava! Dio come brutto gelosone che incarica il Serpente di far dannare Adamo ed Eva mi ha strappato un sorriso. Al proposito, comunque, per una migliore lettura del brano della Genesi che è sbagliatissimo nella traduzione corrente, ti consiglio il libro di Igor Sibaldi, I maestri invisibili che mostra come Dio voglia che l’Umanità (non sono solo due, Adamo ed Eva, grave errore di traduzione!) mangino dell’Albero e conoscano la Verità!
Comunque, restando nel framework di conoscenze comuni il tuo racconto mi ha strappato un sorriso.
Come mai dici che Eva non aveva conosciuto uomini “almeno non come lui”? E perché si devono immaginare reciprocamente con colori di capelli e di occhi diversi se sono presenti l’uno di fronte all’altro e non sanno minimamente cosa significhi immaginare qualcun altro con colori diversi?
Queste sono delle vere e proprie incoerenze e incongruenze.
Alla prossima! ;-P

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erika.adale
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Re: Il primo amore

Messaggio#8 » domenica 27 dicembre 2015, 19:28

All'inizio avevo pensato a Jeb e Nut della mitologia egizia...poi mi sono detta, accidenti, ma questi sono Adamo ed Eva! Bella interpretazione del tema, forse la più originale letta finora. Mi è dispiaciuto solo il demonio ridotto a "brutto ceffo", nel contesto un po' aulico della tua scrittura lo avrei fatto meno bulletto di periferia.

alexandra.fischer
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Re: Il primo amore

Messaggio#9 » lunedì 28 dicembre 2015, 16:53

Il tuo racconto è molto suggestivo nella sua semplicità. Mi sono piaciute molto le immagini che costruisci all’inizio: giallo del grano, verde degli alberi, marrone delle distese arse del suolo estese anche agli occhi cangianti di lei. Bellissima anche l’immagine del sorriso di lui paragonato a una mezzaluna. Il tema dell’amore disperato è reso splendidamente: lo impreziosisci mostrando l’inesperienza dei due innamorati, digiuni da altre esperienze sentimentali. Potente l’immagine dell’invidia divina (come? I due amanti antepongono la loro passione alla contemplazione del creato? Qui ci vuole un brutto ceffo). Ecco, il brutto ceffo è il colpo di genio della storia che rimanda alla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre…non più il subdolo serpente che malconsiglia Eva facendole desiderare il frutto dell’Albero del Bene e del Male, no, qui siamo agli antipodi: la tua coppia non vuole altro che amarsi scordandosi tutto il resto. Questo è il crimine di lesa maestà divina. Complimenti.

Attenta a: luce che gioca; io scriverei giocava per concordare meglio il tempo del brano.
Farei attenzione anche alla vicinanza fra felicità-felicità invidiata (toglierei la ripetizione nella prima parte, subito dopo fuga).

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maria rosaria
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Re: Il primo amore

Messaggio#10 » lunedì 28 dicembre 2015, 18:37

Grazie a tutti per i commenti e i preziosi consigli.

Mario e Andrea: terrò bene a mente le vostre annotazioni per un'eventuale riscrittura del racconto.

Flavia e Mike: sì, la storia del brutto ceffo alla fine poteva essere gestita meglio, ma in realtà non era su quello che volevo focalizzare l'attenzione e quindi ci sono andata in maniera veloce e superficiale.

Beppe: ti ringrazio molto del libro che mi hai segnalato, lo metto subito nella lista dei desideri. :-)
So che una lettura corretta della Genesi è quella in cui il peccato originale consiste nel voler appropriarsi della Conoscenza, conoscere la Verità, anzi nel voler paragonarsi e sentirsi (gli esseri umani tutti) uguali a Dio. Io però ho voluto usare la versione popolare, più semplice, in cui Adamo ed Eva vengono cacciati perché scoprono il sesso. Ho provato a riscrivere una "cacciata" dei due perché si innamorano e mettono il loro amore avanti a tutte le cose (diciamo il Creato) che un Padre generoso gli pone davanti.
E questo, nel mio intento, andrebbe oltre Adamo ed Eva, che infatti non nomino. Potrebbe infatti riguardare chiunque ponga l'amore prima di ogni cosa e per questo viene perseguitato.

Erika e Alexandra: grazie dei commenti. Farò tesoro anche delle vostre osservazioni.

:-) :-)
Maria Rosaria

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Vastatio
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Re: Il primo amore

Messaggio#11 » martedì 29 dicembre 2015, 15:40

Ciao,
devo ammettere che la tua versione del padreterno geloso è stuzzicante. Trovo un po' di confusione nella parte iniziale, credo tu voglia rendere l'incontro qualcosa di idilliaco e sovrannaturale (come si confà al luogo del primo appuntamento), ma appesantisci troppo le descrizioni e mi confondi.
Se per quanto riguarda "lui" però il tutto scorre lo stesso quando passi a "lei" inciampi. Non ha mai visto uomini o li ha visti? E' il primo incontro o il dodicesimo che sa già come funzionano perfettamente i suoi muscoli dopo una partita di Palla Avvelenata?
Non mi è affatto piaciuto invece come hai deciso di inserire il "serpente". "brutto ceffo, un tizio poco raccomandabile, da poco cacciato nei bassifondi", ci manca solo che faccia i contratti per il gas porta a porta ed è la summa di ogni male nel paese degli Orsetti del Cuore.
Non mi pice nemmeno la chiusura, puzza di spiegazione, come se non ritenessi te stessa in grado di far passare il messaggio o il lettore di capirlo.

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alessandra.corra
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Re: Il primo amore

Messaggio#12 » mercoledì 30 dicembre 2015, 18:47

Ciao,
Una declinazione originale del mito della creazione e dell’origine del male. Il Dio, qui interpretato da un personaggio piuttosto infantile e per questo quasi ingenuamente comico, vive fino all’esasperazione il sentimento di abbandono verso la coppia generata da lui stesso.
Essendo scritto molto bene risulta una lettura piacevole, forse un pò troppo aulico nella prima parte del testo.
Alla prossima!

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Jacopo Berti
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Re: Il primo amore

Messaggio#13 » mercoledì 30 dicembre 2015, 20:08

La ripresa in questo senso del racconto della genesi ricorda anche a me qualcosa di "già sentito", però mi piace molto. Io non cambierei le prime righe: secondo me stanno benissimo così, non sono troppo auliche. L'uomo è stato creato come ultima cosa e riassume in se stesso gli altri elementi della creazione e nelle prime descrizioni, di sfumatura lirica, questo emerge molto bene.
Devo dire che la parte sul "brutto ceffo" dei "bassifondi" stona parecchio, spezzando l'atmosfera che fino a quel momento era ambigua, sospesa tra il metafisico e il concreto. Con le tue parole evochi un contesto urbano che è fuori luogo.
Però brava, molto brava!
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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maria rosaria
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Re: Il primo amore

Messaggio#14 » giovedì 31 dicembre 2015, 18:09

Mah, insomma, devo dire che questo brutto ceffo ne ha combinata una delle sue. ;-)
Si è voluto infilare a forza nella mia storia con il solo intento di rovinarla. Giuro che la prossima volta me la paga...
A parte gli scherzi, faccio tesoro di tutti i vostri commenti e vi ringrazio.
A quanto pare il mio virare della storia verso un contesto meno irreale non ha funzionato.
Approfitto intanto per fare a tutti voi gli auguri di buon anno! :-)
Maria Rosaria

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Simone Cassia
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Re: Il primo amore

Messaggio#15 » sabato 2 gennaio 2016, 13:37

Ciao Maria Rosaria,
carina l’idea di reinterpretare la cacciata dal paradiso di Adamo ed Eva. Iniziare con le descrizioni è un’ottima idea, ma le avrei rese più coerenti… Eva occhi e capelli di che cavolo di colore li ha? Oro, verde, azzurro, marrone, li elenchi tutti di fila senza però che il lettore possa vedere quello che vede Adamo, eppure Eva è proprio là, davanti a lui. Capisco la volontà di dare al lettore più pennellate di questo paradiso terrestre, ma avrei cercato di dare una coerenza maggiore. Coerenza che si perde anche per la mancata equità delle descrizioni di lui e di lei. Altre note dolenti sono le modalità con cui inserisci Dio e Lucifero nella narrazione e il finale che promette tanto ma che non mostra azioni concrete. Va bene che la storia la conosciamo già, ma se la stai rinarrando dovresti farlo da cima a fondo. So che puoi fare bene e che saprai migliorare questo racconto in fase di laboratorio ;)

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Monica Patrizi
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Re: Il primo amore

Messaggio#16 » domenica 3 gennaio 2016, 12:49

Ciao Maria Rosaria,
Che tematica originale! Il racconto è piacevole, lo stile fluido, qualche piccola inesattezza qua e là, ma è scritto molto bene. Peccato il finale, quel brutto ceffoC, che insegue Adamo ed Eva con torture, pene e dolori, l'avrei caratterizzato meglio, dandogli più spessore e spazio di azione.Comunque brava!

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maria rosaria
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Re: Il primo amore

Messaggio#17 » domenica 3 gennaio 2016, 15:31

Grazie, Simone e Monica.
Credo proprio che tutti i suggerimenti finora raccolti mi serviranno per riscrivere la storia.
Un caro saluto.

:-)
Maria Rosaria

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alberto.dellarossa
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Re: Il primo amore

Messaggio#18 » domenica 3 gennaio 2016, 18:53

Ciao Maria Rosaria.
Complimenti per la storia e per il punto di vista: rileggi il mito adamitico in chiave del tutto nuova senza peraltro cambiare di una virgola l'aderenza ai fatti biblici, eccezion fatta per l'invidia di Dio. Ciò che non mi ha convinto è la prosa: la punteggiatura andrebbe rivista in diversi passaggi e la sintassi non è sempre scorrevole. Inoltre il tutto è molto narrato (aspetto che ho notato in molti racconti del girone). Usa un evento per mostrare la storia intera, senza narrare il disegno completo: lascia che sia il lettore a unire i puntini.
P.S. Mi aspetto che il grande Barbuto non usi i puntini di sospensione ma solo punti esclamativi!

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antico
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Re: Il primo amore

Messaggio#19 » mercoledì 6 gennaio 2016, 23:47

L'idea alla base è decisamente ottima, ho qualche appunto sullo sviluppo. Troppo narrato, ma penso che da me te l'aspettassi. Poi l'arrivo del brutto ceffo... Mmmh, no, non mi ha convinto. Ok la metafora e la simbologia, ma per la mia sensibilità in quel momento hai esagerato non tanto perché io sia bigotto (ho scritto le peggio cose a riguardo), quanto perché con questa impostazione hai dovuto accelerare e chiudere in fretta riassumento la Storia intera. Per me un pollice comunque tendente all'alto, ma con le riserve che ho espresso.

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