Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

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Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 dicembre 2015, 2:51

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Questo è il gruppo LINCE della STRUKUL EDITION con Matteo Strukul nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo LINCE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo AQUILA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo LUPO.

I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Matteo Strukul. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito.

Per la composizione dei gruppi abbiamo deciso di sperimentare un nuovo criterio andando, a giro, a disporre per primi tutti gli autori partecipanti in base ai punti Rank di Era e poi completando i raggruppamenti con i restanti autori in base all'orario di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi a LINCE:

Cristina, la bici celestiale, di Marco Roncaccia, ore 00.21, 2949 caratteri
Amore che vieni, amore che vai, di Ambra Stancampiano, ore 23.17, 2927 caratteri
La profezia della Sibilla, di Angelo Frascella, ore 23.49, 2964 caratteri
‘Xitz avrebbe capito’, di Sara Tirabassi, ore 00.49, 2993 caratteri
La ballerina di piume, di Angela Catalini, ore 22.19, 2983 caratteri
Fuoco blu, di Alexandra Fischer, ore 22.18, 2770 caratteri
Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua, di Filippo Puddu, ore 23.24, 2964 caratteri
Per il bene del clan, di Ophelia Osti, ore 23.08, 2991 caratteri
Saggezza popolare, di Harold Mancini, ore 23.16, 2993 caratteri
La tempesta di Maria, di Fabiana Donato, ore 01.20, 3292 caratteri 10 malus


Considerato il Natale e il Capodanno avrete qualche giorno in più rispetto al solito. Avete tempo fino alle 23.59 di domenica 3 gennaio per commentare i racconti del gruppo AQUILA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete più di dieci giorni per commentare e classificare gli UNDICI racconti del GRUPPO AQUILA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTUNO a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, dieci giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Cominciate a utilizzare il contatore del forum per calcolare i caratteri. Selezionate l'area desiderata e fate calcolare.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO AQUILA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA EDIZIONE A TUTTI!



Marale
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 24 dicembre 2015, 0:04

1) Cristina, la bici celestiale
Il racconto mi è piaciuto molto, sia per il tema trattato che trovo originale, che per lo stile, conciso e scorrevole.

2) Amore che vieni, amore che vai
Mi è piaciuta l'idea alla base di un assassino che si innamora di un'altra assassina, anche se le statistiche dicono che siano rare le donne serial killer; inoltre la coincidenza che si siano incontrati mi pare un po' improbabile, ma tralasciando la questione della verosimiglianza, l'idea è molto carina e lo stile scorrevole.

3) Saggezza popolare
Mi è piaciuta la tematica del racconto, la crudezza con cui è stato narrato e la descrizione della corsa affannosa. A livello di stile, la precisazione tra parentesi non mi piace.

4) Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua
Mi piacciono i sentimenti che esprimi nel testo e il fatto che sia in prima persona. Le descrizioni con molti paragoni invece credo tolgano un po' di scorrevolezza al testo.

5) La profezia della sibilla
L'idea che sta alla base è particolare, anche se il fatto che la vicenda sia condensata in un racconto breve rovina il finale che appare scontato; secondo me il tipo di storia sarebbe più adatto a un racconto lungo, in cui raccontare nei dettagli le diverse fasi, dall'annuncio della profezia, fino all'innamoramento della figlia che viene poi lasciata, in modo da dare un po' più di respiro alle vicende che altrimenti sembrano un elenco cronologico di avvenimenti.

6) La tempesta di Maria.
Mi piace il fatto che sia scritto un po' come una ballata e che la frase del secondo verso sia usata anche in chiusura, in modo da conferire un senso di circolarità alla forma. Non mi piace la citazione dialettale e alcuni termini come "liquido puzzoso".

7) La ballerina di piume
L'idea del far tornare in vita dal regno dei morti è interessante, però non mi è chiaro il passaggio tra la scomparsa della ballerina nel carillon e il ritrovamento della piuma, non capisco il nesso per cui il mago, ritrovando la piuma, decide che è giunto il momento di riportarla in vita, perché non poteva farlo prima? Mi piace il personaggio del mago: il protagonista si aspetta di incontrare il più grande mago di Francia, ma si trova a faccia a faccia con un vecchio svampito.

8) La storia alla base è interessante, ma credo che lo stile di scrittura un po' troppo denso faccia perdere il filo della lettura

9) 'Xitsz avrebbe capito'
Introdurre il tema dell'amore maledetto in una storia di fantascienza non credo sia semplice, per questo mi ha dato un po' l'impressione di forzatura. Alcune frasi non sono chiare come: "i filamenti sottili che ondeggiavano impercettibilmente accompagnando gli impercettibili movimenti", che inoltre contiene la ripetizione di "impercettibile". La citazione di Dante mi ha lasciato un po' dubbiosa, ma è una questione di mio gusto personale, in quanto non amo in generale l'utilizzo di citazioni.

10) Credo che la narrazione sia troppo condensata per un racconto, penso ci vorrebbe una premessa per spiegare chi sono i Demoni Vespa e tutto il resto perché sono rimasta un po' confusa e con dei dubbi. Interessante il protagonista.

Marale
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 24 dicembre 2015, 0:06

Ho dimenticato di scrivere:
10) Fuoco Blu
8) Per il bene del clan

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Jacopo Berti
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » sabato 26 dicembre 2015, 15:46

Ecco la mia classifica.
1. Cristina, la bici celestiale, di Marco Roncaccia
2. Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua, di Filippo Puddu
3. Saggezza popolare, di Harold Mancini
4. La tempesta di Maria, di Fabiana Donato
5. ‘Xitz avrebbe capito’, di Sara Tirabassi
6. Amore che vieni, amore che vai, di Ambra Stancampiano
7. Fuoco blu, di Alexandra Fischer
8. La ballerina di piume, di Angela Catalini
9. La profezia della Sibilla, di Angelo Frascella
10. Per il bene del clan, di Ophelia Osti

Di seguito i commenti.

Cristina, la bici celestiale, di Marco Roncaccia
Applausi! Leggo sempre volentieri le rivisitazioni ironiche, e qui non trovo davvero nulla da ridire. È vero che abbinare l'assurdo e l'erotico è un modo semplice di catturare e mantenere l'attenzione. Ma bisogna avere l'idea geniale, e tu l'hai avuta. E all'interno dell'idea generale, ci sono alcuni particolari davvero ben pensati tipo "carteggiare/corteggiare" e la contrapposizione tra la bici e la moglie.

Amore che vieni, amore che vai, di Ambra Stancampiano
Il racconto mi è piaciuto abbastanza, forse meno di quanto avrebbe dovuto, perché sto diventando insofferente (e devo ancora capire perché; e al momento non ho giustificazioni) verso le narrazioni in prima persona che non chiariscano il contesto comunicativo ad esempio attraverso una cornice o per la loro stessa struttura e forma.
Ad ogni modo, il testo si fa leggere con piacere, anche grazie alla leggerezza e all'ironia dell'io narrante.
Tra le frasi che secondo me hai ben ideato e piazzato al momento giusto ci sono "Mi è bastato un istante per capire che non l’avrei uccisa." e "l’ho stretta a me. Anche lei ha cominciato a stringere; la cravatta, sempre più forte."
Invece "Sono un assassino anch’io, forse non ve l’avevo detto." mi sembra superfluo, specialmente il "forse non ve l'avevo detto". E anche " per un mio modo di agire tanto antisociale, ma la verità è che non voglio: io sono un predatore e dovete temermi, non compatirmi" non mi suona molto bene nel registro linguistico.

La conclusione è perfetta.

La profezia della Sibilla, di Angelo Frascella
Non mi ha del tutto convinto. La trama funziona: è un classico (la storia di chi per evitare il suo destino, una maledizione o una profezia mette in moto gli eventi che in realtà la scatenano) ma è declinato in modo convincente nel tema fornito. Insomma, l'idea non ti è mancata.
I dialoghi però, che costituiscono praticamente tutto il racconto, mi sembrano troppo didascalici e un po' artefatti. Prova a immaginarti un padre e una figlia che parlino in questo modo: "Erika, ti sei laureata da un pezzo e ora sei ricercatrice a tempo indeterminato. Portresti smetterla di studiare” disse imitando la voce della moglie. “Che buffo che sei papà. Vieni, siediti. Ti devo dire una novità stupenda.” Io faccio molta difficoltà.

Ancora un'osservazione: "La gioia [...] lo aveva riempito come miele" è una similitudine che mi dà un senso non di gioia ma di soffocamento.

‘Xitz avrebbe capito’, di Sara Tirabassi
Anche stavolta il racconto mi è piaciuto, ma non ne sono entusiasta come lo ero per il Giovannino dell'Aislinn Edition.

L'incipit è accattivante, ben scritto e, assieme ai dialoghi del primo paragrafo, rende bene una situazione in fieri: riesci a descrivere il contesto e gli eventi pregressi e presenti senza fare infodump.
Poi però mi pare che il secondo e il terzo paragrafo, brevissimi (e questo rende il racconto meno equilibrato), siano un po' "stanchi". Il finale, in particolare, non ha nulla di sorprendente, non è ad effetto né particolarmente ben scritto o coinvolgente. Uno sfondo del desktop con una citazione dantesca, che ha il pregio di mettere in relazione (almeno per le connessioni della mia testa) il "folle volo" di Ulisse e l'impresa spaziale. Ma niente più di questo.

"Questo Xitsz lo avrebbe capito. Un maledetto amore per il sapere, lo avrebbe capito." Ecco, questo infine è troppo didascalico, superfluo. Come ad agitare il cartello "ehi! il tema l'ho rispettato eh!".

Insomma, a mio avviso il racconto ha dei numeri anche per posizionarsi bene, però attendo ugualmente di leggerlo migliorato, con un finale diverso, nel laboratorio.

La ballerina di piume, di Angela Catalini
Ciao Angela,
il racconto non mi dispiace, ma nemmeno mi entusiasma. È una scena che manca di una conclusione esplicita. È vero che evoca qualcosa del tipo "E così cominciò il mio apprendistato" o "Da quel giorno Flemel mi prese al suo servizio", ma se tu avessi scritto una cosa del genere sarebbe stato "il racconto di come Tizio diventa apprendista di Flemel" e invece il tutto è un po' vago.
Il dettato, salvo in alcuni punti (vedi sotto) è pulito, comprensibile e abbastanza controllato, e questa è una caratteristica che in gran parte va a tuo favore. Ma quando leggo mi piacerebbe trovare qualcosa, anche piccola, che spezzi un po' la linearità e quel tono un po' dimesso.
Quanto alla trama, sei stata capace di attirare l'attenzione quando inaspettatamente tiri in ballo la magia: " Mi sarebbe servito per convincere il più potente dei maghi a prendermi a servizio". E poi anche quando scegli Flemel come personaggio, a metà tra il luminare e il ciarlatano. L'idea del carillon funziona perché rispecchia il periodo di Flemel, in cui alchimisti e maghi erano spesso anche costruttori di automi e di congegni. Altre cose sono invece un po' banali e mi sembrano buttate su, tipo "Volevo diventare potente per vendicarmi di chi mi aveva abbandonato in fasce e di chi si era approfittato di me negli anni della mia infanzia".

Attenzione a questi aspetti sintattici:
- "Qualcuno diede un calcio al banchetto dov’era seduto e finì a terra bocconi": io aggiungerei il soggetto (che immagino sia Flemel) prima di "finì a terra bocconi". Così com'è, il soggetto potrebbe essere l'autore del calcio.
- "Sembrava che nessuno conoscesse il grande Flamel, finché un uomo con una benda sull’occhio, non me lo indicò". C'è una virgola tra soggetto e verbo. Quindi o incornici "con una benda sull'occhio" tra virgole o togli quella dopo "occhio".

Il collegamento col tema, infine, mi pare traballante.

Fuoco blu, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra!
Gli spunti dei tuoi racconti fantastici (più o meno 'fantasy' a seconda dei casi: questo è molto vicino al fantasy) mi piacciono sempre, anche quando non riesco a cogliere alcuni aspetti della trama: come in questo caso, con riferimento all'ultimo paragrafo. Le frasi relative al rapporto uomo-arma sono abbastanza chiare: lui ha riassorbito sul suo corpo la ferita inferta all'arma che conteneva parte del suo spirito. Ma questa "Roschaum" chi è? È come se tu avessi in mente qualcosa di precedente o di successivo al racconto, in cui spieghi di che si tratta. Ma i racconti postati su MC devono essere autoconclusivi, no? Rimanere sul vago o sul misterioso è un conto, ma nominare un personaggio dandogli una certa importanza, quasi al centro di un colpo di scena, e non fornire alcuna spiegazione secondo me è un po' frustrante per il lettore.
Ma anche se la vedo come uno spaccato, la trama mi piace, ci sono delle immagini interessanti e una definita caratterizzazione del personaggi.

Quanto allo stile: io non sono contrario a priori all'uso frequente del punto al posto di segni d'interpunzione più deboli, né all''a capo' dopo ogni punto (forse dopo ogni punto sì, in effetti). Però qui la tua punteggiatura mi è risultata davvero pesante. In particolare, mi ha allontanato dal racconto poco dopo l'inizio
Cinque periodi grossomodo della stessa lunghezza (intorno alle 25 sillabe: scusa, ho una lettura molto uditiva), ciascuno bipartito a livello sintattico (bipartizione con o senza virgola) snocciolati uno dopo l'altro, hanno attivato l'effetto "tiritera", che è l'inconveniente peggiore di questo tipo di punteggiatura. Cerca di variare la struttura e la lunghezza delle frasi se vuoi usare questo stile. In altre parti del racconto lo fai senza problemi.

L'impressione finale è di qualcosa potenzialmente bello ma non reso a dovere (o, se vuoi, non reso secondo il mio gusto).

Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua, di Filippo Puddu
Un racconto emozionante, con qualcosa di lirico. Bello l'alternarsi che sei riuscito a creare tra le due parti dell'io narrante: quella che percepisce il paesaggio amato nelle sue asperità e quella che ricorda la relazione d'amore, dolce ma conclusasi aspramente. Il rapporto tra corpo e anima, tra terra e relazioni umane, che viene dichiarato esplicitamente ma non da fastidio: "Là, nel vuoto dove ora vado a lasciare che il mio corpo segua la mia anima".
Potente e ben resa l'idea del suicidio rimandato per aggrapparsi ancora un po' a quell'illusione che è affabulazione, che è poi il corpo del testo stesso, il corpo dell'amata.

La similitudine di spirito freudiano sarebbe stata migliore implicita, sotterranea, non già-interpretata, come invece hai fatto.

Per il bene del clan, di Ophelia Osti
A volte capitano dei racconti che non entusiasmano, ma in cui è difficile trovare delle cose che ci sono e non vanno bene. Piuttosto, non ci sono cose tali da entusiasmare, da rimanere impresse. Il tuo racconto mi pare un po' uno di questi: secondo me è come una cronaca, comunica poco, non trovo nulla di più rispetto al "dire quel che succede", e quel che succede non è così straordinario da poterlo dire in modo lineare.

Saggezza popolare, di Harold Mancini
Non so quanto per la tua buona idea dosata sapientemente e per il tuo stile (sicuramente un bel po') e quanto invece per la mia ingenuità (sicuramente almeno un po'), ma mi hai trascinato fino all'ultimo paragrafo, allo scioglimento, mentre ancora credevo che l'oggetto dell'amore del protagonista fosse una donna in carne e ossa, per quanto perversa, malvagia ecc.
Era un po' di tempo che non leggevo l'aggettivo "granguignolesco". Rivedo come vecchi amici parole che non ho frequentato di recente.

Solo il titolo e la decisione di chiudere con, appunto, un detto popolare, mi ha lasciato un po' perplesso.

Ad ogni modo, bravo!

La tempesta di Maria, di Fabiana Donato
Già nella precedente edizione ho avuto modo di commentare un tuo scritto, e mi ricordo di averti detto che la lettura di una narrazione senza alcun 'a capo' era praticamente insostenibile.
Ora hai ecceduto nell'altro estremo – non so se con una vena polemica, per sperimentare o semplicemente per gli strumenti informatici con cui hai scritto – ma secondo me è già meglio: lo 'spezzato' si addice a una discreta parte del racconto. Se il tuo intento è raggiungere un equilibro nella struttura attraverso l'approssimazione, la prossima volta mi aspetto una via di mezzo ben calibrata, che non sfrutti l'assenza o l'eccessiva presenza del tasto 'invio'.
Ricordo che giustamente ti avevano detto che la tua narrazione dell'altra volta "non era un racconto". Ecco, anche in questo trovo che il tuo scritto di oggi sia di gran lunga migliorato.
Mi piace l'inquadramento storico attraverso la musica, il ripetersi, variando, della stessa canzone (con relativa melodia, se a uno viene in mente) all'inizio e alla fine del racconto. Vi leggo anche una "profondità storica", risalente fino agli "uomini e donne scimmie", ma che credo in realtà ben rappresenti e rievochi la tolleranza della Sicilia al cambiamento superficiale senza che questo porti a un cambiamento sostanziale: tema caro ai narratori e ai cantori siciliani (da Tomasi di Lampedusa a Sciascia a, perché no?, Battiato).

Confesso che le parti in siciliano mi sono ostiche: non ho capito tutto. Ti consiglio di sfruttare qualche trucchetto quando le usi, magari riassumendole "di nascosto" e parzialmente, riprendendo le radici delle parole che sono riconoscibili e inserendole come chiosa a una frase in siciliano.

Ad ogni modo, complessivamente ho apprezzato. Brava!
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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maria rosaria
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » domenica 27 dicembre 2015, 19:35

Eccomi anch'io con commenti e classifica finale in fondo.
Vi ho letto tutti con grande piacere e, come sempre, stilare una classifica è doloroso perché in molti casi le divergenze sono veramente minime.

Cristina, la bici celestiale‪, di Marco Roncaccia‬‬
Ciao Marco.
Hai scritto una storia surreale ed erotica che nasconde, secondo me, un cuore romantico. Forse noi donne siamo tutte un po’ come Cristina: ci vuole solo il tocco di un abile maestro, qualcuno che sa volerci veramente bene, che sappia andare oltre la nostra ruggine per trasformarci da rottame in bici celestiale. Cosa dire? Bravissimo, un racconto fantastico.

‪Amore che vieni, amore che vai‪, di Ambra Stancampiano‬‬‬
Ciao Ambra.
Un narrato in prima persona coinvolgente che porta quasi a provare pena per questo criminale, vittima del suo lasciarsi andare. E siccome anche i cattivi hanno un’anima ecco che quest’anima, per quanto maledetta, non vuole lasciar andare la sua amata. Mi è piaciuta l’interpretazione del tema, originale e ironico al punto giusto. Brava!

‪La profezia della Sibilla‪, di Angelo Frascella‬‬
Ciao Angelo.
La storia è ben scritta, l’idea anche mi è piaciuta molto. Diciamo che è una sorta di noir-fantasy, se mi passi la definizione. Però c’è qualcosa che non mi convince. Credo sia colpa dei pochi caratteri, in tremila battute non è facile raccontare una storia come la tua che forse avrebbe bisogno di più spazio per riuscire a catturarmi. Non sono riuscita infatti a empatizzare con nessuno dei personaggi e questo mi dispiace.

‪‘Xitz avrebbe capito’‪, di Sara Tirabassi‬‬
Ciao Sara.
Non sono sicura di aver compreso la storia. Forse è fantascienza, e in questo io sono limitata. Però l’ho letto più volte e confesso che, malgrado fino al finale posso comprendere, è proprio nel finale che mi perdo. E poi tutte quelle parolacce in bocca a un essere pieno di filamenti proprio non ce le vedo.

‪La ballerina di piume‪, di Angela Catalini‬‬
Ciao Angela.
Il tuo racconto fila liscio senza intoppi, la scrittura è molto buona e la storia è avvincente perché conduce il lettore insieme al protagonista alla ricerca di questo mago misterioso. Quello che trovo un po’ deboluccia è l’aderenza al tema. Di quale amore maledetto si parla? Di quello tra il protagonista e i suoi genitori che l’hanno abbandonato? O di quello del mago per la ballerina? In questo caso non capisco perché dovrebbe essere maledetto.

‪Fuoco blu‬‪, di Alexandra Fischer‬
Ciao Alexandra. Bentrovata con un tuo racconto fantasy, genere che mi sembra di intuire ami molto e per il quale hai sempre delle idee originali. In questo racconto il tema è declinato in modo originale: l’amore di un sicario per la propria arma, arma che sembra quasi costituire una parte del corpo. Tanto che quando viene danneggiata è il corpo a sentire dolore. E’ una storia bella in cui però ritrovo poca aderenza al tema; forse dovevi insistere di più sul rapporto tra l’uomo e la sua arma, non so. La tua scrittura è comunque sempre evocativa e affascinante.


‪Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua‬‪, di Filippo Puddu‬
Ciao Filippo.
Mi piacciono i flussi di pensieri, soprattutto quando appartengono a qualcuno che si tormenta. Qui il flusso di pensieri è quello di un uomo che maledice di essersi innamorato di una donna che non l’ama. Così la storia non dice nulla di nuovo se non fosse che l’inserimento di alcune frasi in dialetto (di cui, confesso, sono andata a cercare la traduzione) ha reso tutto più viscerale. Ho scoperto così che “su sterru” è una profonda grotta carsica e che il titolo è una parolaccia in sardo. Correggimi se sbaglio.
Rimane, almeno per me, un po’ enigmatica la vicenda: non si capisce chi è la donna, non si capisce cosa accade per spingere il protagonista al suicidio. “Sarebbe finita così, con la mia inadeguatezza che ti avrebbe stancato”, e qui mi nasce la curiosità di sapere a cosa è dovuta questa inadeguatezza, perché avrebbe dovuto stancare la donna amata. I flussi di pensieri sono belli, poetici, però, a mio modesto avviso, bisogna poggiarli su una base solida che permetta al lettore di immedesimarsi in quei pensieri. E qui questa base solida, perdonami, non l’ho trovata. Alla prossima.

‪Per il bene del clan‬‪, di Ophelia Osti‬
Ciao Ophelia.
Hai scritto una storia struggente, una tragedia coinvolgente e ricca di pathos che mi è piaciuta molto. Non ho nessun appunto da fare se non una critica alla punteggiatura dei dialoghi, forse scombinata a causa di un “copia-incolla”. Mi resta un po’ enigmatico il finale in cui non sono riuscita a trovare una giusta conclusione alla vicenda narrata. Nel complesso, buona prova.

‪Saggezza popolare‬‪, di Harold Mancini‬
Ciao Harold.
Ammetto che è stata una vera sorpresa scoprire alla fine del racconto che la donna amata, quella a cui il protagonista stava per lanciare un sonoro “fanculo” era in realtà la morte. Una morte che è ragione e stimolo di vita finché non ha il sopravvento e chiude il cerchio, meritandosi appunto il “vaffanculo”.
La tua scrittura è trascinante, a parte un punto un po’ oscuro (credo frutto di una svista) quando scrivi:
“…il grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante?”. Qui, sinceramente non ho capito cosa volevi intendere.
Il racconto è comunque molto originale.


‪La tempesta di Maria‬‪, di Fabiana Donato‬
Ciao Fabiana.
La tua storia mi ha un po’ disorientata.
Il modo in cui hai “impaginato” il testo fa pensare quasi a una poesia, a un poema epico. E forse lo è.
E’ una storia tragica che, come donna, ho apprezzato molto perché hai saputo sottolineare come l’amore può essere malato quando non c’è rispetto. E anche se, diplomaticamente, hai fatto un riferimento iniziale agli anni passati, non è che certe cose siano ormai completamente “passato”. Tant’è.
Mi lascia un po’ perplessa la scrittura che trovo un po’ cantilenante, e che mi aggancia poco al sentimento dei protagonisti perché mi fa perdere negli stacchi di paragrafo, nei pezzi in dialetto, nelle frasi secche che spezzano la narrazione dove, secondo me, non dovrebbe essere sempre spezzata.
Insomma, un’idea buona ma che andrebbe, secondo il mio modestissimo parere, rivista dal punto di vista stilistico.


1) Cristina, la bici celestiale‪, di Marco Roncaccia
‪‪2) Amore che vieni, amore che vai‪, di Ambra Stancampiano
3) Saggezza popolare‪, di Harold Mancini
4) Per il bene del clan‪, di Ophelia Osti
5) Fuoco blu‪, di Alexandra Fischer
6) La ballerina di piume‪, di Angela Catalini
7) La profezia della Sibilla‪, di Angelo Frascella
‪‪8) Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua‪, di Filippo Puddu
9) La tempesta di Maria‪, di Fabiana Donato
‪10) ‘Xitz avrebbe capito’‪, di Sara Tirabassi
Maria Rosaria

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ceranu
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 30 dicembre 2015, 22:57

Commenti in ordine sparso:

La profezia della Sibilla, di Angelo Frascella

Ciao Angelo, ben trovato.
Idea buona e stile, come sempre, ineccepibile. Eppure ho dei dubbi sul protagonista. Leo in un primo momento sembra assolutamente scettico, tanto che ha lasciato Ilde per le “stupidaggini sulla magia”. Il secondo paragrafo, invece inizia con Leo tormentato dalla maledizione.
La profezia di Ilde lo tormentava ogni minuto e, ora, stava per diventare realtà.
Non mi convince, il cambiamento è troppo repentino e consapevole. Si poteva raggiungere lo stesso effetto mantenendo Leo scettico.
Anche a me alcuni dialoghi mi hanno fatto storcere il naso.
Erika, ti sei laureata da un pezzo e ora sei ricercatrice a tempo indeterminato. Portresti smetterla di studiare
Questo sa di infodump.
Poi il cambiamento di Leo sfiora la folia.
“Sì, è un killer. Un cecchino di prima categoria. Se il giorno del matrimonio dovessi cambiare idea all’ultimo momento, lui ti sparerà. Ma possiamo stare tranquilli, no? Tu non l’abbandonerai a pochi passi dall’altare… vero?”
L’altro deglutì e annuì.
Questa scena è a dir poco “eccessiva”. Capisco che debba motivare la fuga del fidanzato, ma bastava qualcosa di meno di un cecchino pronto a sparargli per spaventarlo. Anche perché non capisco cosa possa avergli mostrato.
In conclusione trovo la storia poco equilibrata, con un protagonista che sembra più un capo “Famiglia” piuttosto che un padre apprensivo.
Ciao e alla prossima.

'Xitsz avrebbe capito' - Sara Tirabassi
Ciao Sara, temo anch'io d'avere parecchi dubbi sul racconto. Non capisco perché questi alieni che, a detta loro, sono la “razza più antica della Via Lattea”, debbano attendere inermi l'arrivo della sonda. Anche sulla natura della sonda ho dei dubbi. In un primo momento sembra un oggetto non identificato, poi si palesa la sua natura. Strano. 
che quella cazzo di cosa venuta da chissà dove contiene plutonio.  
Che senso avrebbe mandare una sonda troppo lontano dal loro pianeta? 
Anche il livello della loro tecnologia non è ben chiaro. Sembrerebbero molto avanzati eppure rimangono lì ad osservare. Il ruolo della navicella che nominano quel era? La usavano solo per ripararsi dal sole? Non potevano usarla per fuggire?
Anche il tema è un po' tirato per i capelli. 
La cosa che ho apprezzato molto, invece, sono i dialoghi. Ben gestiti e divertenti. Brava. 
Nel complesso è un racconto che andrebbe rielaborato e ampliato. 
Ciao e alla prossima.

La ballerina di piume, di Angela Catalini

Ciao Angela, ben trovata. Complimenti per l'ambientazione, decisamente ben resa e accattivante, e per la scrittura efficace. Però ho dei dubbi. Partiamo dal “Farmacista” che dovrebbe cercarlo. Questo passaggio non l'ho capito. Lui era un bracciante alle dipendenze del Farmacista?
Altro punto che mi lascia perplesso è la definizione di “Mago”. Io ero convinto che Flamel fosse un alchimista. La scena finale non mi è chiara. La mia interpretazione è quella che Flamel venga arrestato o ucciso e che il protagonista abbia fatto quel viaggio inutilmente, ma non c'è nulla che mi faccia capire se sarà così. Certo, questo è lo scotto che si deve pagare quando si incappa in un racconto col finale aperto, ma dal mio punto di vista mancano degli elementi per orientare il lettore. Chi sono le persone che lo catturano? Perché lo catturano (visto che lo reputano tutti un pazzo)? Cosa significa per lui quella bambola?
Non lo so, alla fine ho troppi dubbi.
Ciao e alla prossima.

Fuoco Blu, di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra, piacere di incontrarti ancora.
Il tuo racconto è una finestra su un mondo fantastico, ma, come spesso accade, riusciamo a vederlo solo tramite uno spiraglio aperto tra le persiane chiuse. Ci sono tanti spunti interessanti, ma nessuno di questo è finalizzato. Passi l'amore del guerriero per la propria arma, ma il resto rimane oscuro, compreso il finale. A differenza delle altre volte ho trovato anche delle sbavature stilistiche. Le prime due frasi sono un po' troppo a effetto e poco pratiche.

La strada bianca risplendeva nella notte intervallata da fuochi.
Il giovane camminava freddo, guardando avanti a sé.
Purtroppo temo che questo racconto necessiti di ben altri spazi per essere sviluppato al meglio.
Ciao e alla prossima.

Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua, Filippo Puddu
Ciao Filippo, eccoti finalmente.
Finalmente ti riconosco. Nel flusso di pensieri c'è il Filippo che avevo conosciuto in passato, non c'è nulla da dire: questo è il tuo ambienta. Hai reso alla perfezione i sentimenti del protagonista, sfruttando al meglio l'ambiente in cui si muove. Le immagini escono nitide dalla narrazione e i sentimenti anche. Se posso farti un appunto è sul finale che ho trovato un po' troppo aulico, ma che nel contesto ci sta.
Ottima prova, bravo!

Per il bene del clan, di ophelia
Ciao Ophelia.
Il racconto h dei refusi e la punteggiatura andrebbe rivista, ma si legge comunque bene. Ho trovato troppo ridondante il “non avevi il diritto di farlo”. Immagino sia stata una scelta, ma in un racconto breve ripetere per più di tre volte la stessa frase può risultare pesante. Bella l'idea dell'incesto, ma non ho capito il finale che mi ha fatto un po' sbandare. Il bambino è un altro figlio del capo? Se così fosse troverei meno incisivo il gesto del padre. Pensavo che avesse distrutto il clan con le sue mani e che fosse vittima di una profezia che aveva fatto avverare, ma forse non è così. Ho anche il dubbio che la “vecchia” che compare alla fine sia l'oracolo, ma non ho riscontri.
In conclusione: una buona idea che ha bisogno di una rielaborazione del testo per essere più chiaro.
Ciao e alla prossima.

Saggezza Popolare, di Harold Mancini

Ciao Harold, è stato un piacere leggere il tuo racconto.
Il tuo è sicuramente uno dei lavori più originale. Ammetto che durante la lettura avevo intuito che non fosse rivolto a una donna l'amore del protagonista, ma non avrei mai pensato alla morte (deformazione mia, ma avevo pensato a una causa superiore.) Detto qusto ho dei dubbi sullo sile. In alcuni passaggi l'ho trovato troppo pompato.
 un sonoro, gigantesco, profondamente sentito fanculo!
La prima volta va bene, la seconda è di troppo.
Allora perché riassumeva il suo amore con quel rancoroso, caldo, onesto "fanculo!"
Era troppo vicino al primo.
Ci sono un paio di refusi qua e la, ma nulla di particolare. Personalmente apprezzo di più una scrittura meno ricercata (granguignolesche è esagerato), ma è solo un mio gusto.
Nel complesso un buon racconto.

La tempesta di Maria, di Fabiana Donato

Ciao Fabiana. Il tuo è il primo racconto che ho letto, ma uno degli ultimi che vado a commentare perché mi ha turbato. Il problema non è tanto la storia che trovo carina, ma lo stile. Quei continui a capo disturbano la lettura e non ho capito se è stata una forma ricercata o un problema di formattazione (e questo non è un bene). Però il tuo lavoro ha tanti punti di forza. Prima di tutto mi piace molto la narrazione decisa. L'introduzione è un biglietto da visita e in questo caso non si può scordare. Nei primi paragrafi c'è poesia e violenza, bravissima. Poi scorre bene, anche se in alcuni passaggi eccedi nel tell
Da quel momento in poi fu violata assiduamente e 
brutalmente per un tempo che non riuscì a definire.
Questo passaggio non mi piace.
Però la storia rimane interessante fino alla fine. Altro punto di forza è la canzone di Tenco.
In conclusione è un buon lavoro, ma la formattazione del testo non riesco proprio a digerirla. Sappi che sarai uno dei più grossi problemi che avrò nel momento in cui posterò la classifica.
Ciao e spero di rileggerti presto.

Cristina - la bici celeste, di Marco Roncaccia

Ciao Marco, ho paura. Se questo racconto l'avesse scritto chiunque altro mi sarei limitato a una risata, ma visto che sei tu temo che ci sia dell'autobiografico in questo racconto: sappiamo tutti quanto ami le due ruote.
Ma veniamo al commento: racconto ben scritto, equilibrato e divertente (qualche refuso, ma ci sta). Hai saputo controllare la narrazione dall'inizio alla fine. Il fatto di presentare subito la fine della storia con Maria per colpa di Cristina è segno della tua piena maturità. Potevi incappare nella voglia di celare la natura dell'amante rovinando l'ottimo lavoro, ma non l'hai fatto. Ammetto che rispetto ad altri racconti questo l'apprezzo meno, ma semplicemente perché manca il risvolto sociale a cui mi avevi abituato.
Nel complesso è un'ottima prova. Bravo.
P.S. per strofinare il membro sul metallo usa un profilattico ben lubrificato e spesso. Io non ne so nulla, ma ho un amico che parla di abrasioni e schegge. ;)

Amore che vieni, amore che vai. Di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra.
Racconto interessante, magari non originalissimo l'incontro tra due serial killer, ma comunque gradevole. Apprezzo il titolo e il richiamo a De André che citi anche nel testo.
La narrazione è fluida e il racconto scorre bene. Non ho apprezzato particolarmente il finale, che trovo troppo blando. Magari avrei fatto un richiamo più esplicito al suo essere un assassino che con lei avrebbe potuto continuare a vivere anche la sua passione.
Nel complesso è una buona prova.
Ciao e alla prossima.

Classifica:

1. Cristina - la bici celeste, di Marco Roncaccia
2. Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua, Filippo Puddu
3. Amore che vieni, amore che vai. Di Ambra Stancampiano
4. La tempesta di Maria, di Fabiana Donato
5. Saggezza Popolare, di Harold Mancini
6. La profezia della Sibilla, di Angelo Frascella
7. La ballerina di piume, di Angela Catalini
8. 'Xitsz avrebbe capito' - Sara Tirabassi
9. Fuoco Blu, di Alexandra Fischer
10. Per il bene del clan, di Ophelia

Veronica Cani
Messaggi: 148

Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 1 gennaio 2016, 18:05

Buon anno a tutti! Ecco la mia classifica corredata dei commenti:

1) Ambra Stancampiano, Amore che vieni, amore che vai
Ciao, Ambra!
Molto poetico il modo in cui hai raccontato questo amore maledetto. Ho trovato la trama originale, pur nel rispetto della consegna, e ho apprezzato soprattutto il finale, in cui il protagonista, con cui ho simpatizzato subito, pare avere un’occasione di riscatto dalla sorte che gli è toccata. Ho trovato Alice odiosa e antipatica ma questo significa che sei stata abile a caratterizzare la sua personalità. Non trovo punti di debolezza nel racconto; ti voglio solo far notare una svista ortografica, in “E’ così che l’ho conosciuta”, e in “E' stata l'ultima cosa che ho sentito” perché hai usato una “e” apostrofata in luogo di quella accentata. Bravissima, a presto!

2) Marco Roncaccia, Cristina, la bici celestiale
Bella questa rivisitazione del romanzo di King! Il racconto è molto divertente e scorrevole da leggere. Molto efficace il ritmo dinamico che sei riuscito a imprimere alla narrazione quando elenchi le varie parti della bicicletta. Non ho davvero alcun appunto da farti, a parte qualche svista ortografica: in particolare in «Ne oggi ne mai, stronzo!» manca l’accento alla negazione. Ottima prova!

3) Angelo Frascella, La profezia della Sibilla
Ciao, Angelo!
Molto carina l’idea della maledizione e del modo in cui si realizza. Il racconto è scorrevole e il tema della gara è rispettato. Non ho appunti da farti sullo stile; ti segnalo solo alcune sviste ortografiche: in “non è stata mia moglie a distrugge il nostro rapporto”, in cui è sfuggita la desinenza dell’infinito; in “Che buffo che sei papà” metterei una virgola prima di “papà”, così come in “Ciao papà”. Complimenti, buon racconto!

4) Angela Catalini, La ballerina di piume
Ciao, Angela!
Il tuo racconto è molto suggestivo nell’ambientazione, sia temporale che spaziale. La storia procede in maniera scorrevole dall’inizio alla fine, e non ho nulla da eccepire sullo stile. Quello che mi lascia un po’ perplessa è l’aderenza al tema. Perché se l’amore maledetto è quello tra il Mago e la ballerina del carillon, come mi sembra di aver capito, perchè è un amore maledetto? Forse il Mago ha stregato una ragazza trasformandola nella ballerina? Dovresti dare qualche indizio in più perché questo passaggio risulti più chiaro.
Nella frase “finché un uomo con una benda sull’occhio, non me lo indicò” toglierei la virgola. Nel complesso una buona prova, complimenti!

5) Filippo Puddu, Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua
Ciao, Filippo!
La tua narrazione mi ha catturato subito, non solo perché è ben scritto e scorrevole, ma anche perché, essendo anch’io sarda, ho colto in pieno l’efficacia dell’espressione che dà il titolo al racconto. Mi ha lasciato un po’ perplessa il finale, perché non ho ben capito il motivo per cui lui, alla fine, decide di non suicidarsi. Niente da eccepire sulla forma; ti segnalo solo la frase “Le tue labbra sulle sue, le ho viste sai?”, in cui avrei inserito una virgola dopo “viste”. Complimenti!

6) Fabiana Donato, La tempesta di Maria
Ciao, Fabiana!
Molto bello e toccante il tuo racconto. Un passaggio del finale non mi è del tutto chiaro, quando dici: “Iniziarono a tossire. Panico, smise di ridere.” Perché usi il plurale? Chi c’era nella stanza, oltre Tony e Maria? Non ho nient’altro da eccepire, a parte la frase “schioccò un bacio breve e appassionato nelle sue labbra”: un bacio appassionato non lo immagino breve, inoltre avrei scritto “sulle sue labbra”. A parte questo buona prova, complimenti!

7) Harold Mancini, Saggezza popolare
Ciao, Harold!
Il tuo racconto è accattivante e l’idea molto originale. Purtroppo mi sono bloccata diverse volte, durante la lettura, a causa di qualche frase sintatticamente sconnessa, presumo per una svista dovuta alla fretta. Una, su tutte: “il grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante?”. Ti faccio notare una svista ortografica anche in “infligerlo”, che ha due “g”. Bravo, alla prossima!

8) Alexandra Fischer, Fuoco Blu
Ciao, Alexandra!
Ciò che è perfettamente evidente del tuo racconto è che l’amore maledetto è quello tra il protagonista e la sua arma, e fin qui non ci piove. Però ci sono molti passaggi della narrazione che non mi risultano per niente chiari, soprattutto quelli in cui avvengono degli scambi di battute tra i personaggi. Quando entra in scena il fabbro, non ho capito se Onkelschwert è il nome del protagonista oppure quello del fabbro, e la stessa cosa vale per Hopfy. Di conseguenza non sono riuscita ad apprezzare in pieno il racconto. Forse dovresti sistemare meglio i dialoghi per rendere più chiaro al lettore chi dice cosa a chi. Ti faccio notare due sviste ortografiche: in “se stata fosse inferta a lui”, attenzione all’inversione; e in “Le sarebbero bastate i pungiglioni” attenzione alla concordanza. A presto!

9) Ophelia Osti, Per il bene del clan
Ciao, Ophelia!
Racconto struggente che richiama la saga dei Targaryen delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George Martin. La narrazione è scorrevole e di forte impatto emotivo, però ho trovato dei punti che mi suonano poco chiari. Il primo riguarda la tortura della ragazza: posto che l’incesto con il fratello ha portato il disonore nella famiglia, che bisogno c’era di sottoporla a un trattamento così disumano? Il secondo punto riguarda il finale: chi è la donna che appare dal paravento? E il bimbo che la segue? Anche se l’idea di fondo è buona, questi passaggi poco chiari non mi hanno permesso di apprezzare in pieno il racconto. Alla prossima!

10) Sara Tirabassi, Xitsz avrebbe capito
Ciao, Sara!
Se devo essere sincera non ho ben capito la trama del tuo racconto, anche perché l’uso eccessivo di terminologia fantatecnologica (passami il termine) non ne ha reso scorrevole la lettura. Stento anche a ritrovare nella narrazione il tema della gara, se non lo avessi esplicitato nell’ultima frase non ci sarei arrivata. I personaggi mi risultano simpatici nel momento in cui sembrano compiacersi del turpiloquio, ma non è abbastanza per farmi apprezzare in pieno il racconto. Alla prossima!

Riepilogo la mia classifica:
1) Ambra Stancampiano, Amore che vieni, amore che vai
2) Marco Roncaccia, Cristina, la bici celestiale
3) Angelo Frascella, La profezia della Sibilla
4) Angela Catalini, La ballerina di piume
5) Filippo Puddu, Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua
6) Fabiana Donato, La tempesta di Maria
7) Harold Mancini, Saggezza popolare
8) Alexandra Fischer, Fuoco Blu
9) Ophelia Osti, Per il bene del clan
10) Sara Tirabassi, Xitsz avrebbe capito

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chiara.rufino
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » sabato 2 gennaio 2016, 12:08

Cristina, la bicicletta celestiale
Questa storia ha un che di geniale, tolto citare uno dei miei scrittori preferiti.
Se non fosse che avrei voluto una storia più lunga di minuti contati, ti direi che è ben bilanciata e presenta tutti gli elementi sia del tema che per una storia originale e, a suo modo, ben costruita pur essendo di poche righe.
Bravo e a rileggerti presto.
Amore che vieni, amore che vai
Il tuo racconto parte da un'ottima intuizione, è che non mi ritrovo molto su come l'hai elaborata. Mi spiego, all'inizio ci fai pensare che lui si sia innamorato di lei e che la risparmi, tralasciando, per la sorpresa finale, il fatto che lui sia morto. Visto che è già accaduto, mi sarei aspettata un'anticipazione (sai che le adoro). Per il resto, è pulito e scorrevole e si attiene al tema.
La profezia della Sibilla
Ciao Angelo.
Il tuo racconto, sebbene si basi su un'idea molto valida, presenta qualche buco.
I dialoghi, come ti hanno già fatto notare, sono un po' troppo costruiti e, a tratti, perdiamo di vista il focus del padre che non vuole che la figlia soffra. La parte che non mi torna è la fine; se lui ha assoldato il killer perché il genero non mollasse la figlia, perché dirglielo e perché non ci dici che è morto durante le nozze? Domande mie, magari l'hai spiegato meglio e non l'ho colto, però mi sembrano mancanze non da poco.
Xitsz avrebbe capito
Ciao Sara,
il tuo racconto è scritto bene, i dialoghi filano scorrevoli e sono molto ben cadenzati, si capisce che i personaggi sono due e hanno volontà proprie.
Quello che non ho colto, purtroppo, è sia il tema, sia il problema dei nostri personaggi.
Questa spedizione con il plutonio, lui che si allontana, non ho capito molto bene dove volessi andare a parare o cosa intendessi davvero.
Peccato, comincia a piacermi il tuo stile.

La ballerina di piume
Ciao Angela,
il tuo racconto parte con un'ottima idea; l'orfano che cerca riscatto, l'apprendistato, la Francia Medievale (che adoro). Non capisco però perché tu sposti il fuoco su Flamel, quando il protagonista era un altro.
La cosa che mi sfugge, più che altro, è questo amore infantile del vecchio, una leggenda dell'alchimia, visti dagli occhi del nostro baldo e giovane protagonista.
Mi sarei aspettata, magari, che lui cercasse riscatto proprio perché la sua donna è morta e lui è orfano.
Fuoco Blu
Ho faticato un po' a seguire la narrazione, lo ammetto.
Non comprendevo perché ci fossero dei femminili buttati a caso, poi riconducibili alla lama, e soprattutto chi fosse davvero il protagonista.
Belli i motivi della sua ossessione e interessante l'idea degli Uomini Vespa (avrei voluto più info).
E' che, scritto così, non prende molto il lettore e lascia un po' con l'amaro in bocca, visto che solo alla fine ci riveli che lui ha un'attrazione morbosa per la sua spada, con cui divide il corpo.
Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua
Ciao Filippo,
La tua storia ha un che di lirico, come hanno notato tutti, e debbo complimentarmi con te.
Bella l'idea di rendere nota a noi la mente di un suicida, uno che ha perso il suo amore maledetto.
Nonostante le frasi brevi, ci fai capire quanto il protagonista adorasse la donna che non ha più e quanto carnale fosse il loro rapporto, maledetto fino alla fine.
Per il bene del clan
Non ho ben chiaro chi e cosa uccida. Mi spiego, la storia parte con una famiglia molto numerosa che ha una maledizione su di sé, che si adempie alla fine del racconto.
La vecchia, che dovrebbe aver fatto la profezia, stringe un ragazzino; chi è? E' uno del clan? E' un altro? La storia scorre ma, come ti hanno fatto notare, non sembra molto una storia e mi dispiace.
Saggezza popolare
Non ti ho mai letto e sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Tolto magari che potevi levare qualche aggettivo, la storia scorre ed è coerente con sé stessa.
Il fatto che lui alla fine ami la morte e la insegua da ben quattordici anni rende, anche se a tratti la punteggiatura mi ha confusa, così come i femminili che, a questo girone, mi confondono (non so perché).
La tempesta di Maria
Il tuo racconto esprime un fatto di cronaca che è accaduto spesso nella storia italiana; fidanzati che rapiscono le loro donne e le stuprano (penso a Franca Viola, ma forse mi sbaglio.)
Non capisco perché abbia questa impaginazione, il dialetto (che capisco sì, avendo il fidanzato di giù, ma non lo ritengo ammissibile in molto concorsi), e soprattutto le canzoni che risuonano nella storia.
Insomma, l'idea c'era, è che non l'hai resa come avresti dovuto.
Magari una storia più lineare sarebbe riuscita meglio.

1. Cristina, la bicicletta celestiale
2. Amore che vieni, amore che vai
3. Saggezza popolare
4. Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua
5. La ballerina di piume
6. Fuoco blu
7. La profezia della Sibilla
8.Xitsz avrebbe capito
9.Per il bene del clan
10. La tempesta di Maria
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » sabato 2 gennaio 2016, 16:21

Innanzitutto, Buon Anno a tutti!
Poi, ecco commenti e classifica:

CRISTINA. LA BICI CELESTIALE di Marco Roncaccia

Ancora una volta la tua amata bicicletta e, devo ammettere, decisamente "amata"!
Che dire di questo racconto?
Già dal titolo ci porti in un King visto allo specchio, orrore contrapposto a ironia, inferno a paradiso, auto a bicicletta.
Idea geniale e, come al solito, sviluppata in maniera egregia.
Quindi, solo una parola: Complimenti!

AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI di Ambra Stancampiano

Racconto, nella sua tristezza, divertente.
Sei molto brava a delineare i personaggi e a creare l'atmosfera (ormai la cosa è assodata!)
Tuttavia, in questa prova, ho alcune critiche:

"Quando le fanno una domanda guarda in basso, verso la punta delle sue scarpe, e le sue guance diventano del colore delle pesche."


Immagine molto bella e poetica, ma, secondo me, poco credibile: alla fredda luce dei lampioni della salaria mi sembra poco probabile riuscire a cogliere il rossore delicato sulle guance della donna!
Certo, forse è la volontà del protagonista di idealizzare la ragazza, creando in questo modo un netto contrasto con l'immagine glaciale di lei che si aggiusta la sbavatura del trucco dopo l'omicidio, ma, impostata in questo modo, non mi convince.

Inoltre ho trovato un po' ridondante lo spiegone


io sono un predatore e dovete temermi, non compatirmi.

Infine,

Le finestre buie e vuote del capannone abbandonato mi fissavano come due buchi neri,


Le finestre vuote SONO due buchi neri, quindi, secondo me, sarebbe stato meglio

Erano due buchi neri che mi fissavano

In ogni caso una buona prova

LA PROFEZIA DELLA SIBILLA di Angelo Frascella

Il tema c'è in pieno: amore più maledetto di così...
Però...
Però...
Però...
Però troppi dialoghi poco realistici (soprattutto il discorsino padre figlia!) e troppi elementi per così poche battute e per una storia complessa.

E poi:

E non è stata mia moglie a distrugge il nostro rapporto, ma le stupidaggini sulla magia con cui hai iniziato a ubriacarti


Insomma lui molla la tipa perché presa da fanatismo magico, ma poi è disposto addirittura ad assoldare un cecchino per rompere una maledizione in cui non dovrebbe credere?
Proprio qui, per me è crollata la credibilità del tuo racconto.

XITSZ AVREBBE CAPITO di Sara Tirabassi

Lo so, sono ripetitiva, ma lo devo dire: la Sci-fi è per me un vero e proprio alieno, per cui faccio molta fatica a commentarne i racconti!
Eppure, questo Xistz mi ha colpita, forse perché, al di là della struttura fisica, ha un'anima, un linguaggio e un emotività così umane...
Anche l'ambientazione, di solito per me difficile da visualizzare, mi si è dispiegata davanti agli occhi.
Brava!
Tuttavia, se la prima parte del racconto è riuscita (tanto da conquistare una come me) nella seconda parte... Subentra la fretta, la penuria di caratteri e il desiderio di mostrare un'aderenza al tema, che, senza l'esplicitazione finale, poteva risultare carente.
Conclusione: scrivi molto bene, ma, forse, questa storia merita una buona revisione al fine di riequilibrare le parti e, secondo me, di essere svincolata dal tema per volare libera.

LA BALLERINA DI PIUME di Angel Catalini

Un'ambientazione riuscita per una storia non mi convince appieno, soprattutto perché non è facile capire chi sia la bellerina: una giovane uccisa dal mago per averne rifiutato le profferte amorose, un donna amata e perduta e riportata in vita in forma di carillon?
Insomma, una storia scritta bene, ma che lascia troppi dubbi.

FUOCO BLU di Alexandra Fisher

L'impressione che ho avuto di questo racconto è di un episodio parte di un tutto molto più complesso ed elaborato. Purtroppo, però, questo non mi permette di capire molte cose: chi sono i Demoni Vespa, perché la spada è stata forgiata da un Fabbro Morto, chi o cosa è la Roschaum (se ci sono riferimenti letterari... Ammetto la mia ignoranza!) insomma, la tua scrittura ricca e attenta ai particolari, in questo caso non mi porta al centro della vicenda, ma mi lascia ai margini a domandarmi dove si celino i particolari che non conosco!

Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua di Filippo Puddu

Un pugno allo stomaco, ecco cos'è questo flusso di pensieri che, ancora una volta, ci mostra il tuo amore viscerale, carnale per la Sardegna.
Con la tua scrittura lirica sei riuscito a emozionarmi profondamente, anche se lo stile "flusso di coscienza" non rientra tra le mie preferenze.
Quindi, non posso fare altro che complimentarmi con te: ottima prova

PER IL BENE DEL CLAN di Ophelia

Una storia di incesto conclusasi in tragedia per mano del capofamiglia: idea interessante, ricca di possibilità, che, a mio avviso, vanno un po' sprecate, nel senso che, sebbene scritta bene, la storia non ci porta a empatizzare con i protagonisti e, soprattutto, lascia troppe domande senza risposta: chi è la vecchia (l'Oracolo?) e chi è il bambino con lei (il figlio della vecchia e del capo che, morto il primogenito, potrà ambire al potere paterno?)
Non ti segnalo alcuni refusi, causati solo dal poco tempo a disposizione!

SAGGEZZA POPOLARE di Harold.Mancini

Racconto dal ritmo serrato, con il protagonista che corre e il fiatone che viene al lettore!
Bella l'idea (avevo immaginato che l'amata non fosse una donna in carne e ossa, ma sei riuscito a sorprendermi!)
Il linguaggio mi è sembrato un po' troppo pomposo in alcuni punti, soprattutto per pensieri che nascono nella mente di un uomo che corre a perdifiato per sfuggire ai suoi inseguitori.

grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità e che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante


????
Oltre al fatto che mi sa che ti sei "mangiato" un pezzo (sporcava il ?), non riesco a capire cos'è il grigio biancastro che si sporcava... (Probabilmente sono solo tonta io!)
In ogni caso ottima prova (anche se il proverbio finale... "Ammoscia" il tutto)

LA TEMPESTA DI MARIA di Fabiana Donato

Una partenza alla grande, poetica e incisiva, poi... Mi sono persa!
Sarà colpa di quel continuo andare a capo, che mi fa pensare alla lirica, ma che lirica non è, sarà colpa di quel dialetto dalla presenza eccessiva (troppe frasi e troppo lunghe) per chi non lo conosce, ma ho fatto veramente molta fatica a seguire una storia che, come argomento, non posso che apprezzare, essendo lo stesso che ho sfruttato io.
Il mio suggerimento è di rivedere la formattazione (a meno che la cosa non fosse volontaria, ma in questo caso non riesco a coglierne la poetica) e di snellire l'uso del dialetto.


CLASSIFICA:

1
CRISTINA. LA BICI CELESTIALE

2
Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua

3
SAGGEZZA POPOLARE

4
AMORE CHE VIENIl, AMORE CHE VAI

5
XITSZ AVREBBE CAPITO

6
LA BALLERINA DI PIUME

7
LA TEMPESTA DI MARIA

8
LA PROFEZIA DELLA SIBILLA

9
FUOCO BLU

10
PER IL BENE DEL CLAN

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raffaele.marra
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » domenica 3 gennaio 2016, 0:04

Ecco la mia classifica:

1° - Amore che vieni, amore che vai – Ambra Stancampiano
Ben ideato e ben scritto. La trama non è originalissima: né il serial killer né il pensiero in prima persona di un morto sono una novità, ma ciò non rappresenta un problema, almeno per me. La caratteristica vincente del tuo racconto è lo stile, e devo dire che ormai con te non è affatto una novità. Molto ben organizzati i pensieri del protagonista, funzionali allo sviluppo della trama e al disvelamento graduale di essa al lettore. Bellissima la parte in cui il protagonista si alza dal corpo e segue la donna. Complimenti.

2° - Cravadinci in su cunnu ‘e mamma tua - di Filippo Puddu
Sicuramente un bel racconto, scritto con molta attenzione e capace di trasmettere un’emozione che persiste dopo la lettura. Lo stile è la migliore caratteristica di questo scritto che in esso trova spessore e profondità. A tratti, a dire il vero, risulta un tantino pesante, un po’ meno scorrevole e più complesso, ma va bene anche così. Altra piccola pecca qualche lieve caduta di stile in qualche termine che non è proprio “aulico” come la maggior parte del testo.

3° - Cristina, la bici celestiale – Marco Roncaccia
Un racconto che mi ha convinto solo a metà. Sicuramente è originale e divertente, ma a mio parere perde molto a causa del tuo tentativo di sottolinearne l’aderenza al tema. Il concetto di “maledetto” non è presente se non nelle parole “porco maledetto”, il che secondo me è poco. Trovo inoltre un po’ eccessive e ridondanti le descrizioni dello pseudo coito tra l’uomo e la ferraglia vogliosa. Inoltre ho notato alcune incongruenze sui tempi verbali. Insomma, non male, ma ci sarebbe da lavorare ancora un po’.

4° - La profezia della sibilla – Angelo Frascella
Non mi ha convinto del tutto. L’idea è buona, sebbene non sia del tutto originale, ma è un modo intelligente di declinare il tema del mese. Ciò che penalizza un po’ il racconto è il comportamento del padre della ragazza che non è del tutto logico. Questo di per sé non sarebbe un grosso problema, ma risalta agli occhi questa mancanza di credibilità soprattutto perché tu dai alla storia un taglio realistico rispetto al quale il modo di agire del personaggio stona. Rispetto allo stile, invece, non ho nulla da dire: come al solito il tuo scritto è essenziale, scorrevole, avvincente, equilibrato.

5° - La ballerina di piume – Angela Catalini
Racconto interessante, che si lascia leggere con curiosità fino all’ultimo, anche grazie ad uno stile sobrio ed efficace. Non mi convince del tutto il finale, forse un po’ deboluccio rispetto alle attese che maturano durante la lettura. Con più tempo e più caratteri probabilmente avresti potuto inventare qualcosa di più entusiasmante. In definitiva, si tratta di un racconto buono, ma migliorabile.

6° - Saggezza popolare – Harold Mancini
Un racconto originale, decisamente. Si capisce abbastanza presto che l’oggetto dell’amore del protagonista non sia una persona in carne ed ossa ma qualcosa che si rivelerà alla fine. Ho trovato però lo stile un po’ troppo “pomposo”, il che rende poco fluida e un po’ zoppicante la lettura, almeno a mio parere. Secondo me andrebbe semplificato un tantino. Comunque non si tratta di un racconto negativo.

7° - Fuoco blu – Alexandra Fischer
Interessante come idea, ma credo che il racconto risenta un po’ troppo della brevità imposta dal contest. Non tutto è chiaro e pertanto non è facile apprezzare fino in fondo il testo. Credo che avrebbe meritato più tempo e più caratteri per poter esprimere al meglio le potenzialità che possiede. Lo stile, come al solito, è buono e perfettamente funzionale.

8° - ‘Xitz avrebbe capito’ – Sara Tirabassi
Non scorre con leggerezza, e questa caratteristica penalizza parecchio il tuo racconto. Lo si legge a fatica, bisogna soffermarsi più volte per comprendere i passaggi e per immaginarsi quello che vuoi raccontare. Persino i nomi, per quanto risultino originali, sono abbastanza “scomodi” e alla lunga stancano. Inoltre trovo l’attinenza al tema un po’ forzata, o meglio “posticcia”; il racconto sarebbe esattamente lo stesso anche senza quella frase finale che giustifica in parte la partecipazione al contest.

9° - La tempesta di Maria – Fabiana Donato
Credo ci sia troppa roba in questo racconto che pare interminabile (e non mi riferisco al numero di battute in eccesso). Le idee di base sono buone, ma il tutto scorre in maniera troppo frenetica e non c’è mai il tempo di riflettere un attimo e di valorizzare qualche bel passaggio che non manca ma che, nella fretta del tutto, sfugge quasi alla percezione del lettore.

10° - Per il bene del clan – Ophelia Osti
Un racconto che ha un’idea di base, ma che si sviluppa in maniera un po’ troppo approssimativa. Non mi piace il passaggio di soggettiva tra i protagonisti. E lo stile, in generale, non è curato come meriterebbe. Intendiamoci, non sto dicendo che il tuo racconto sia negativo, ma una serie di piccoli difetti rendono difficile apprezzarlo fino in fondo. Probabilmente andrebbe un po’ rivisto e riscritto con più calma.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » domenica 3 gennaio 2016, 23:51

Scusate il ritardo, ma ste festività sono molto impegnative.

La tempesta di Maria di Fabiana Donato

Ciao Fabiana
La storia si fa leggere, ma complice la formattazione e l'uso cosi “forte” del dialetto il brano mi è risultato un po' ostico.
Lo ammetto, il siciliano non è il mio forte, alcuni dialoghi non sono riuscito a capirli anzi, mi hanno reso difficoltosa la lettura.
Il finale dovresti dedicare qualche riga in più, le dinamiche e le ambientazioni sono un po' nebulose.
Tony la rapisce? Se la lega sempre, perché è libera? La lega solo per violentarla?
Mi sono piaciuti molto i vari rimandi alle tempeste che si intervallano nel racconto, sono molto evocativi.
Un brano con un buon potenziale ma da sistemare.

Xitsz avrebbe capito di Sara Tirabassi

Ciao Sara
La prima cosa che mi sono chiesto è: “Ma sti alieni filamentosi come fanno a sapere cos'è un cazzo”.
I dialoghi sono simpatici e riesci a raccontare la vicenda con leggerezza, ma sembra di parlare con un umano, non con un esemplare “antico come la via lattea”.
Il finale non mi ha detto nulla, sembra attaccato un po' a forza come se non avessi bene in testa come chiudere il brano.

Cristina, la bici celestiale di Marco Roncaccia

Ciao Marco
Come posso non apprezzare il rimando a uno dei miei autori preferiti? Non posso.
Un ottimo pezzo sicuramente, mi ha divertito e le scene risaltano molto,lo scritto scorre che è un piacere.
Ammetto che adoro i pezzi un po buzzurri, passami il temine.
Non Trovo punti negativi, quindi non ti faccio perdere ulteriore tempo.
P.S: Un amico dell'amico di Ceranu mi ha detto che non usa più i preservativi, tanto le bici non trasmettono malattie (il tetano non conta) usa carta vetrata fine su entrambi i lati, un piacere intenso.


La profezia della sibilla di Angelo frascella

Ciao Angelo
Ottimo lo stile e buona la storia.
Il problema principale sono i quattro paragrafi, sono un po troppi per un racconto cosi breve.
Alcuni passaggi sono poco chiari: Leo è scettico sulla magia ma dopo poche righe ne è assolutamente convinto. Mancano dei passaggi logici per rendere il protagonista e le sue scelte coerenti.


Amore che vieni, amore che vai di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra
Un buon pezzo, la storia si legge veramente bene.
Entrambi i personaggi sono caratterizzati veramente bene, sopratutto Alice. L'immagine della ragazza che si sistema i capelli dopo l'omicidio è fantastica.
La chiusa è semplice e azzeccata, fa risaltare il disinteresse per la vita del protagonista.
Forse smusserei un paio di passaggi, ma in ogni caso resta un ottimo lavoro.

Per il bene del clan di Ophelia Osti

Ciao Ophelia
La storia di un incesto, un lavoro sicuramente a tema.
La storia funziona, ma ho trovato alquanto fastidiosa l'impostazione grafica del testo, che rendono la lettura pesante.
Altro punto da chiarire sono la vecchia e il bambino nel finale. La vecchia credo sia l'oracolo ma il bimbo credevo fosse il figlio dei due fratelli, e la cosa mi sembrava un po strana.
Un racconto da rivedere ma ne potrebbe uscire qualcosa di buono.

Saggezza popolare di Harold Mancini

Ciao Harold
Un buon racconto nulla da dire.
L'unica cosa che si ho trovato un stonata è lo stile scelto.
Cerco di spiegarmi. Il racconto è una fuga il linguaggio che usi è un po' troppo “pesante”. Avrei preferito periodi più secchi che avrebbero scandito meglio la rapidita della corsa.
Per il resto nulla da dire mi sei piaciuto.

Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua di Filippo Puddu

Ciao Filippo
Non amo molto i “flussi di pensieri” sopratutto quelli sui drammoni sentimentali, ma devo ammettere che lo gestisci bene.
Le descrizioni dell'ambiente si sposano bene con l'animo del protagonista.
La storia in se non è molto originale, lui lasciato da lei per un altro.
Quello che lo rende un buon pezzo è la tua capacita di descrivere e far “vivere” il personaggio.

Fuoco blu di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra
Creare un fantasy in tremila battute è un impresa veramente ardua.
Ci sono troppi elementi in questo brano e troppe cose rimangono nebulose, sicuramente ti servono molte più battute per dare forma ad un racconto del genere.
Ti faccio un paio di appunti sparsi.
Una spada non è un arma tipica da sicario, lo sono il coltello, la balestra, l'arco. Ma la spada richiama ad un guerriero.
Perché deve fingere dolore per scappare?
La Roschaum non si capisce chi sia, in una tua risposta dici che è la committente ma nel testo manca questo passaggio.
La strada illuminata dai fuochi? Non capisco l'ambientazione. Se siamo all'aperto come si alimentano.
Apri una porta su un mondo, anzi più mondi, ma risultano troppo vaghi.
Alla prossima.

La ballerina di piume di Angela Catalini

Ciao Angela
La prima parte del racconto scorre abbastanza bene anche se è un po troppo raccontantata.
La seconda, quella del mercato è troppo nebulosa. Chi sono i tizzi che aggrediscono Flamel?
Il ruolo della ballerina sembra importante ma passa in sordina.
Anche il finale non è ben chiaro: a bisogno che qualcuno rompa il carillon per poter far rivivere il suo amore?
Troppe cose insolute che non mi hanno fatto apprezzare il racconto.

Classifica
1) Cristina, la bici celestiale di Marco Roncaccia
2)Amore che vieni, amore che vai di Ambra Stancampiano
3)Saggezza popolare di Harold Mancini
4)Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua di Filippo Puddu
5)La profezia della Sibilla di Angelo Frascella
6)Xitz avrebbe capito di Sara Tirabassi
7)La tempesta di Maria di Fabiana Donato
8)Per il bene del clan di Ophelia Osti
9)La ballerina di piume di Angela Catalini
10) Fuoco blu di Alexandra Fischer

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willy
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » domenica 3 gennaio 2016, 23:59

1) Cravadinci in su cunnu 'e mamma tua, Filippo Puddu
Ciao Filippo, parto subito con i complimenti perché te li meriti tutti.
Scrittura fluida e nello stesso tempo ricca di colore, amo le frasi brevi, le parole piene di effetto usate da te per descrivere una terra
che evidentemente ami molto, traspare. Tra rocce e scivolate si sente la voce di un amore che è forte e fa soffrire. Bello anche il finale, non scontato, il salto lo sarebbe stato molto di più.
L'unica cosa poco chiara è il momento in cui dici "posso averti senza amarti", mentre io avevo capito che la coppia si era già sciolta.
Per il resto, molte emozioni. Bella prova.

2) Saggezza popolare (2998 caratteri)
Ciao Harold, sono arrivata alla fine in un lampo, complimenti! Non è così scontato leggere un racconto che non ti faccia fare nemmeno una pausa, che riesca a trattenere l'attenzione spalmata dall'inizio alla fine senza domande a rallentare il ritmo.
che facilmente si sporcava, e sporcava il, del dominante?
In questa frase ho la sensazione che sia saltato qualcosa, ma può succedere. Rimane una storia ben scritta e con tema centrato in pieno, complimenti!

3)CRISTINA - LA BICI CELESTIALE di MARCO RONCACCIA
Ah, beh! Geniale, Marco. Non mi vengono altre parole. Ho già avuto modo di leggerti e le tue storie mi sono piaciute, sia perché sono scorrevoli e di immediata comprensione, sia perché contengono sempre un filo di pazzia, in senso buono. Ho riso, naturalmente, figurandomi la scena e la faccia di Maria.
Un filo troppo "fantascientifico" forse, questo racconto, ma credo che sia più una questione di gusti, dato che l'insieme ha un buon equilibrio. Bravo!

4)La tempesta di Maria.
Ciao Fabiana, racconto, il tuo, che mi ha colpito molto. Ci trovo una violenza ben calibrata con il sentimento che hai saputo esprimere molto bene, belle anche le frasi in siciliano che ho tentato di intuire e che hanno arricchito la storia, Qualche imprecisione e problema con l'impaginazione, però complimenti.
Si succedettero gli incontri clandestini e formali,
ma finalmente l'ora era giunta.
ma finalmente giunse l'ora credo sia più corretto.

5)La profezia della Sibilla di Angelo Frascella
Ciao Angelo, la tua storia parla di magia già dall'inizio, ma poi, per la necessità di spiegare il corso degli eventi, si perde un po' del fascino tipico di questi racconti. Immagino che anche la scelta di dividere in episodi il tutto non abbia permesso un livello di suspance e di "mistero" apprezzabili. Non ho particolari appunti da fare, solo che non sono stata catturata dagli eventi e ho trovato un filo esagerata la voglia di vendetta nei confronti del futuro genero.

6) Amore che vieni, amore che vai - Ambra Stancampiano
Uno meglio dell'altro... come si fa!
Ciao Ambra, la cosa che mi è piaciuta di più, in questo racconto, è la voce narrante. Lui è convincente, trascina nella storia e, anche se ti mette sull'avviso dicendo di essere un assassino, viene quasi da prendere le sue parti quando, alla fine, ci resta secco.
I personaggi sono ben tratteggiati, soprattutto per i piccoli tocchi che aggiungi a fermare un' immagine. Non trovo appunti da farti, se non che lui sembra poco crudele per essere un assassino.
Ma siccome gira un pizzico di ironia tra le righe, forse ci sta. Complimenti!

7)La ballerina di piume
Ciao Angela, la prima cosa che mi sono chiesta quando ho finito il racconto è stata perché il mago non avesse mai pensato di strappare prima una piuma alla ballerina per farla tornare dal regno dei morti, perché? Ho seguito la storia che scorre via molto bene con descrizioni appropriate e intriganti, ma il finale mi ha spiazzato. L'incipit, invece, mi ha ricordato in qualche modo il libro "Il profumo". Trovo un filo elusa la traccia.
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8)Fuoco Blu
Ciao Alexandra, la mia prima impressione è che questa storia starebbe molto bene ampliata. Ho la sensazione che i pochi caratteri la trattengano e le impediscano la giusta espansione. Mi sembra quasi un pezzo di un racconto più ampio. Credo che, in effetti, lavorandoci si trasformerebbe in una bella storia. Così il tema è solo sfiorato e ho fatto fatica a seguire tutta la vicenda. Alla prossima!

9)Per il bene del clan
Ciao Ophelia, tema centrato in pieno, non c'è che dire. L'amore maledetto attraversa tutto il racconto che ha un inizio cruento e una fine ancora più sanguinosa. A dire il vero ci sono molte situazioni che potrebbero scuotere il lettore, ma nonostante questo non mi ha preso del tutto. Vuole essere un consiglio (dato che anch'io ho commesso lo stesso "errore") forse andrebbero curate meglio le sensazioni di uno dei personaggi per entrare in sintonia con lui.
Rimane una storia ben narrata che però non arriva in profondità. A rileggerci.

10)'Xitsz avrebbe capito' - Sara Tirabassi
Ciao Sara, ottimi dialoghi. devo dire che sono la cosa che mi è piaciuta di più perché non sono forzati; però il "fottesega" in bocca ad un alieno non mi è sembrato molto azzeccato, ecco. L'ambientazione fantascientifica non ha aiutato lo svilupparsi della traccia che è rimasta concentrata nelle ultime righe e, quindi, risulta un tantino forzata. Complimenti, invece, per la fantasia, per i dettagli molto curati dell'ambiente. Alla prossima!

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willy
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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » lunedì 4 gennaio 2016, 0:02

Scusate, sono appena appena in tempo e non ho messo un'introduzione alla mia classifica. Purtroppo l'influenza non mi ha concesso di leggere in pace fino a poco fa (per fortuna i primi tre racconti li avevo già commentati il primo giorno).
Complimenti a tutti e scusate se sono stata impulsiva nei commenti, ma mi pare giusto non indorare la pillola, visto che dobbiamo migliorare ogni volta partecipando. Alla prossima!

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Re: Gruppo LINCE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 7 gennaio 2016, 1:25

Ecco a voi la mia classifica. Domani entro la serata avrete quella generale.

1) Cristina – La bici celestiale, di Marco Roncaccia
Poco da dire, racconto che ritengo praticamente perfetto. Straevidente la tua passione per la bicicletta e questo ti permette di dare al tutto uno spessore ben evidente. Pollice su senza se e senza ma. Bravo.
2) Cravadinci in su cunnu e mamma tua, di Filippo Puddu
Un testo molto intenso, mi ha avvinghiato. Di solito non amo racconti simili, troppo narrati e senza dialogo alcuno, eppure qui è diverso, riesci a creare un'alchimia e foraggiarla riga dopo riga. Ovviamente il tema è rispettato. Pollice su per me.
3) Amore che vieni, amore che vai, di Ambra Stancampiano
Poco da dire anche qua. Il racconto è ben organizzato, riesci a condurlo esattamente dove vuoi senza lasciarti nulla alle spalle. Tema assolutamente rispettato. Forse qualcosa in più su di lei sarebbe servito, ma è una sensazione. Pollice su.
4) La profezia della sibilla, di Angelo Frascella
Mi è piaciuto, sì. Servono però alcuni accorgimenti, a mio avviso. La partenza è lenta e ho dovuto rileggerla per entrare bene dentro il racconto, vanno resi meglio i personaggi. La chiusa è troppo veloce, va rielaborata e magari anche studiata una via diversa per chiudere: che il padre minacci in quel modo il futuro genero mi sembra fin troppo forzato, magari si riesce a trovare una soluzione più elegante e originale. Pollice tendente all'alto per me.
5) Per il bene del clan, di Ophelia Osti
C'è solo un punto che non mi ha convinto in questo racconto: il finale. Inserisci la figura di questo bambino e io immagino sia colui che, rimasto unico erede, godrà delle sventure dei fratelli (di stessa madre?). Insomma, introduci quando avresti dovuto chiudere e questo è sempre un errore. Per il resto, direi che è tutto ok con la rappresentazione dell'umana stupidità asservita agli interessi di terzi. Un pollice tendente all'alto per me.
6) Saggezza popolare, di Harold Mancini
Un buon racconto inficiato da troppi refusi. In alcune parti, tra l'altro, sembra un po' avvolgersi su se stesso per poi ripartire con fatica. Certo è che il tema è ben affrontato anche se si sente il bisogno di maggiore leggerezza, e quindi di qualche linea di dialogo. Un pollice timidamente tendente verso l'alto, ma occhio alla forma.
7) Xits avrebbe capito, di Sara Tirabassi
Tema infilato a forza nel finale che non caratterizza il racconto, nota senz'altro negativa. Per il resto, l'idea è interessante, ma la realizzazione mi ha lasciato un poco incerto. Sempre un Douglas Adams più tragico, manca un po' di una personalità forte. Poi, la sonda... Ecco, si capisce fin troppo presto e questo inficia il resto della lettura, cosa che in un testo nato per sorprendere nel finale non può essere certo visto come elemento di poco conto. Di sicuro non va abbandonato, ma rielaborato, quello sì. Allo stato attuale il pollice è ni.
8) La tempesta di Maria, di Fabiana Donato
Una struttura molto interessante. Allo stato attuale si nota la fretta con cui l'hai composta, necessità di revisione e tempo, ma ne può uscire un racconto per la vetrina, quindi ti esorto a presentarlo nel laboratorio. Saervono traduzioni per il dialetto, serve una maggiore semplicità tra i vari passaggi. Per ora il pollice è ni.
9) La ballerina di piume, di Angela Catalini
Più che un racconto, uno stralcio di qualcosa di più articolato. Occhio che la prima parte, più equilibrata, lascia il posto a una seconda in cui acceleri per cercare di chiudere nel spazio richiesto, solo che in tal modo ti lasci alle spalle il protagonista e le sue motivazioni, cosa che, a mio avviso, è un errore strategico. Anche a chiarire che la ballerina è viva, infatti, non riesco a vedere il pezzo come compiuto e chiuso. Da rielaborare in una forma più estesa. Un pollice giù al momento.
10) Fuoco blu, di Alexandra Fischer
Un testo che va revisionato con particolare cura. Allo stato attuale si presenta con tante, troppe lacune. Questo mese più che in altri ho l'impressione che tu abbia avuto poco tempo da dedicarci. Certo è, questo sempre, che si nota il tuo stile caratteristico, solo che mentre il mese scorso il tutto era più controllato, questa volta sembra che tu abbia proceduto a briglia sciolta. Al momento il giudizio, mio personale, è un pollice giù.

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