L'inferno della C2 di Giorgio Distante
Inviato: lunedì 18 gennaio 2016, 23:24
RACCONTO FUORI CONCORSO!!!
Ricordo ancora la telefonata. Il mister andò subito al punto: "Il Mestre ti vuole!"
"Perchè? E cosa devo fare?"
La mia mente cominciò subito un viaggio che partì dai primi calci nel cortile di casa e passò per il debutto, da giovanissimo, nella prima squadra.
Ma ora la C2! E domani?
"...c'è da sbrigare qualche scar..."
Serie B, serie A,
"...ricorda che poi ci vediamo col pres..."
La coppa del mondo coi miei genitori davanti alla tv!
"...puntuale ok? OK? Giorgio!!"
Eh? "Si cosa, dov...ci sarò."
Mi misi subito a fare 2 rampe di scale per fare fiato. Poi chiamai il Mister per farmi spiegare la telefonata.
Sul tavolo era aperto il libro di Biologia.
Lo chiusi e mi rilassai lasciando che la mia bocca si adagiasse nel sorriso più profondo che avesse mai avuto.
La domenica dopo, a Monza ero già in panchina. Passai 90 freddi minuti ad assistere alla terza sconfitta consecutiva.
Giocammo poi in casa contro la Reggiana.
"Ragazzi" dissi "questi, 2 anni fa se la giocavano contro Baggio!"
Ma quel giorno avrebbe potuto esserci anche Pelè. Dopo 45 minuti vincevamo 3 a 0.
Durante il riscaldamento dell'intervallo, i tifosi rimarcavano con un "olè" anche i passaggi che facevo ai miei compagni.
Tornai in panchina per assistere ai 30 minuti più noiosi della storia del calcio quando una voce mi risvegliò dal torpore.
"Preparati che fra poco entri."
"Subito mister!"
Mi tolsi la tuta con calma e mi misi a correre.
Dopo pochi passi le parole del mister giunsero al cervello. E poi scesero dritte al cuore. Poi su ancora fino agli occhi e infine giù accompagnando una lacrima.
Il guardalinee mi passò accanto:"appena la palla esce tocca a te!"
"Dai ragazzi!" gridai rivolto verso i miei compagni e poi, solo con la mente "non buttatela più fuori! Anzi fatelo subito! No scherzavo, 15 minuti di melina!"
L'azione si avvicinò a centro campo e la palla dopo qualche rimbalzo si diresse verso di me. La afferrai.
Il dio del pallone mi benedì così, quando la mia presenza non era ancora stata registrata ufficialmente.
A fine partita assaporai ognuno dei passi che mi portò in spogliatoio e ogni singola goccia che lavava il sudore delle mille partite giocate davanti alla finestra della cucina.
Dopo 7 giorni giocammo in trasferta contro la Pro Vercelli. Al sabato il mister mi disse "Domani parti dall'inizio".
E così fu. Appese alle pareti del corridoio che portava al campo c'erano i vari trofei della squadra tra i quali 7 scudetti e le foto dei grandi campioni che avevano calpestato quell'erba. Riconobbi Sivori.
L'atmosfera era magica. Respiravo l'odore della storia. Ero felicissimo.
Perdemmo 3 a 0 e giocai la mia peggior partita. Sempre fuori posizione e in ritardo su ogni pallone. Ma avevo la mente ormai nell'olimpo del calcio.
Tra i musi lunghi dello spogliatoio mi dovetti sforzare di nascondere un sorriso.
Una serie di eventi sfortunati pose però fine alla mia carriera e rimango così a 1281 gol di distanza dal record di Pelè e con quei 21 giorni nel mio personale paradiso, che tutti chiamano "l'inferno della C2.
Ricordo ancora la telefonata. Il mister andò subito al punto: "Il Mestre ti vuole!"
"Perchè? E cosa devo fare?"
La mia mente cominciò subito un viaggio che partì dai primi calci nel cortile di casa e passò per il debutto, da giovanissimo, nella prima squadra.
Ma ora la C2! E domani?
"...c'è da sbrigare qualche scar..."
Serie B, serie A,
"...ricorda che poi ci vediamo col pres..."
La coppa del mondo coi miei genitori davanti alla tv!
"...puntuale ok? OK? Giorgio!!"
Eh? "Si cosa, dov...ci sarò."
Mi misi subito a fare 2 rampe di scale per fare fiato. Poi chiamai il Mister per farmi spiegare la telefonata.
Sul tavolo era aperto il libro di Biologia.
Lo chiusi e mi rilassai lasciando che la mia bocca si adagiasse nel sorriso più profondo che avesse mai avuto.
La domenica dopo, a Monza ero già in panchina. Passai 90 freddi minuti ad assistere alla terza sconfitta consecutiva.
Giocammo poi in casa contro la Reggiana.
"Ragazzi" dissi "questi, 2 anni fa se la giocavano contro Baggio!"
Ma quel giorno avrebbe potuto esserci anche Pelè. Dopo 45 minuti vincevamo 3 a 0.
Durante il riscaldamento dell'intervallo, i tifosi rimarcavano con un "olè" anche i passaggi che facevo ai miei compagni.
Tornai in panchina per assistere ai 30 minuti più noiosi della storia del calcio quando una voce mi risvegliò dal torpore.
"Preparati che fra poco entri."
"Subito mister!"
Mi tolsi la tuta con calma e mi misi a correre.
Dopo pochi passi le parole del mister giunsero al cervello. E poi scesero dritte al cuore. Poi su ancora fino agli occhi e infine giù accompagnando una lacrima.
Il guardalinee mi passò accanto:"appena la palla esce tocca a te!"
"Dai ragazzi!" gridai rivolto verso i miei compagni e poi, solo con la mente "non buttatela più fuori! Anzi fatelo subito! No scherzavo, 15 minuti di melina!"
L'azione si avvicinò a centro campo e la palla dopo qualche rimbalzo si diresse verso di me. La afferrai.
Il dio del pallone mi benedì così, quando la mia presenza non era ancora stata registrata ufficialmente.
A fine partita assaporai ognuno dei passi che mi portò in spogliatoio e ogni singola goccia che lavava il sudore delle mille partite giocate davanti alla finestra della cucina.
Dopo 7 giorni giocammo in trasferta contro la Pro Vercelli. Al sabato il mister mi disse "Domani parti dall'inizio".
E così fu. Appese alle pareti del corridoio che portava al campo c'erano i vari trofei della squadra tra i quali 7 scudetti e le foto dei grandi campioni che avevano calpestato quell'erba. Riconobbi Sivori.
L'atmosfera era magica. Respiravo l'odore della storia. Ero felicissimo.
Perdemmo 3 a 0 e giocai la mia peggior partita. Sempre fuori posizione e in ritardo su ogni pallone. Ma avevo la mente ormai nell'olimpo del calcio.
Tra i musi lunghi dello spogliatoio mi dovetti sforzare di nascondere un sorriso.
Una serie di eventi sfortunati pose però fine alla mia carriera e rimango così a 1281 gol di distanza dal record di Pelè e con quei 21 giorni nel mio personale paradiso, che tutti chiamano "l'inferno della C2.