Pagina 1 di 1

Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 16 febbraio 2016, 0:59
da eleonora.rossetti
Io c’ero.
C’ero quando le prime Leggi furono approvate in un silenzio sporco, mentre ogni opposizione s’inchinava a colpi di mazzette verdi nel nome di un falso idolo universale in cui nessuno credeva. Sicurezza era la parola d’ordine, il caos era sacrilegio.

C’ero, quando il mondo è cambiato.

Io c’ero quando la pistola soppiantò il manganello, quando la soppressione sostituì l’arresto, quando gli avvocati iniziarono a estinguersi e i tribunali a tramutarsi in pezzi da museo per i quali non valeva la pena pagare il biglietto.
Chinare il capo non bastava più, serviva una lezione di tanto in tanto, e coloro che su carta dovevano proteggerci divennero ben presto i più feroci aguzzini. Cieca obbedienza in cambio di vigilanza, mentre la sicurezza diventava una silente e velenosa oppressione che ci rinchiuse in una gabbia avvolta da una lugubre consuetudine.

Io c’ero, e ancora non so per quanto tempo il torpore della paura si è fatto beffe di noi. Nessuno agiva, nessuno protestava. Come se aspettassimo la goccia che facesse traboccare il vaso.
Finché non mi sono stancato.
Finché non sono sceso in strada, sulla spalla un cartello verniciato con lo spray in fretta e furia, sfilando sotto finestre accecate dalle spine del coprifuoco.
Non so perché l’ho fatto. Sentivo che dovevo.
Ho marciato in quella strada fredda e silenziosa, sempre più vicino a quella muraglia umana di armi e scudi anti-sommossa, di divise militari e giubbotti antiproiettile. Tutti lì per me.
Ho marciato sempre in silenzio, lo stesso silenzio in cui ci hanno avvinto per anni, con lo stesso sorriso che ci hanno intagliato nel volto, falso e ipocrita come le vite a cui siamo stati condannati.
Io c’ero quando il primo grilletto venne premuto. Un colpo solo, forse un errore, un impulso, proprio come il nostro, inarrestabile e senza spiegazione. Un centro, dritto all’addome.
Un solo sparo a innescare il tutto.
E adesso, mentre l’asfalto nero pasce del mio sangue, mentre la vita scivola via come sudore, sento porte che si spalancano, finestre che si aprono con violenza. Sento la terra sconquassata dai passi.
La sveglia del mondo ha trillato. La sveglia di un mondo che agognava l’insonnia per sfuggire dall’incubo.

Sorrido.
Sono io la goccia che ha fatto tracimare la diga. Infinite onde s’accavallano in strada, una tempesta di voci umane che si alzano più forte degli spari. La gente s’è riversata in strada, mi corre accanto, mi scavalca, carica. E in quel miscuglio sanguinoso di urla e detonazioni, ho appena il tempo di guardare il mio cartello, calpestato e sbiadito dalla pioggia.
Libertà.

Forse moriremo.
Ma noi siamo i primi. Io sono il primo. A morire per una nuova vita. O a vivere di nuovo.
E non saremo gli ultimi, lo sento. Li sento.

Io c’ero, quando il mondo è cambiato.
Di nuovo.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 16 febbraio 2016, 1:05
da antico
Alla fine ce l'hai fatta anche tu, Eleonora! I parametri sono ok, l'arena ti aspetta, buona De Marco Edition!

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 16 febbraio 2016, 1:18
da eleonora.rossetti
Grazie Antico. Sono arrivata a casa in tempo per il rotto della cuffia e ho dovuto scrivere praticamente in mezz'ora... com'è andata è andata, mi ritengo comunque soddisfatta di aver almeno prodotto qualcosa. Come l'abbia prodotto è un altro discorso, ma per questo avrò una dozzina di persone pronte a dirmelo XD

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 16 febbraio 2016, 14:17
da Angela
Io c'ero - Eleonora Rossetti.

Non ti nascondo che ho gli occhi umidi già dalla metà del tuo racconto. Penso che quando riesci a comunicare le emozioni in questo modo, tu abbia già vinto sia come persona che come autrice. Il tuo testo è una denuncia sociale, la voce del piccolo che si fa sentire, la goccia nel mare che reclama il suo peso. Veramente un bel testo, che insegna a non chinare la testa, a combattere le proprie battaglie anche se l'arma è solo un cartello. Brano da pollice che punta la stella polare. Complimenti!
Giusto un paio di appunti perché altrimenti Maurizio Bertino mi picchia. Ho sofferto le ripetizioni, seppure volute della frase che fa da titolo e di altre tipo "finché". Ho visto che hai evidenziato alcune cose in corsivo, per esempio la parola "Libertà" che in questo modo è più incisiva. Ne avrei evidenziate pure altre in corsivo, ma sono gusti personali.
Bravissima.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: mercoledì 17 febbraio 2016, 20:09
da alexandra.fischer
IO C’ERO di Eleonora Rossetti Il risveglio a sorpresa nel tuo mondo distopico è quello della morte della libertà (tribunali ridotti a curiosità da museo, scomparsa degli avvocati, finestre accecate dalle spine del coprifuoco) vista attraverso gli occhi di un dimostrante che ha il coraggio di inalberare un cartello con la scritta Libertà e scendere in campo, per riaverla. Dunque, il risveglio delle coscienze parte da lui. Molto bella l’immagine della sveglia di un mondo che preferisce l’insonnia, per uscire dall’incubo (oppressione in cambio di sicurezza e falsità e ipocrisia al posto di veri sentimenti). Racconto corale, che tocca i Grandi Temi.

Attenta a: pezzi da museo, riferito ai tribunali, io scriverei curiosità da museo.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: mercoledì 17 febbraio 2016, 23:31
da angelo.frascella
Ciao Eleonora.

Sono piuttosto indeciso sul tuo racconto. Usi molti strumenti retorici (ripetizioni soprattutto) che danno un tono al testo che è solenne e ben scritto, ma un po’ troppo carico per i miei gusti. Questo da un lato comunica la forza che anima il protagonista e rende un po’ meno fastidioso il lungo infodump iniziale, però toglie emotività all’insieme, rendendolo un po’ monocorde e altisonante. Mi sarebbe piaciuto di più vedere l’umanità della persona che scende a protestare, la sua paura di fronte ai fucili e all’essere solo, la speranza che gli altri si uniscano a lui nella protesta… insomma un ventaglio più ampio di emozioni… Nonostante ciò il racconto ha una certa potenza che non posso trascurare...

A rileggerci
Angelo

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: giovedì 18 febbraio 2016, 0:13
da eleonora.rossetti
Ciao a tutti,
@Angela: grazie del commento. E' stato un pezzo scritto davvero di getto data la quasi mancanza di tempo, mi fa piacere che almeno abbia toccato le corde di qualcuno ^^

@Angelo: grazie del tuo commento. Sulla "freddezza" del protagonista, è voluta: non ha paura di fronte ai fucili. La paura era prima, lo dice infatti che quel torpore, quell'inerzia, li ha avvinti per troppo tempo. In quel momento è un uomo che ormai non ha più niente da perdere, e anzi, vuole riconquistare ciò che non ha più, ciò che ha scritto sul suo semplice cartello: libertà. A rileggerci! ;)

EDIT: @Alexandra: scusa, mi ero persa il tuo commento ^^" l'idea della rivolta è stata la prima che mi è venuta in mente e le ho dato retta. Solitamente non sono il tipo che tocca i Grandi Temi anche perché so che sono parecchio delicati da trattare, specie nel contesto attuale, ma sarà stato anche un po' l'umore di quella sera e l'eco dei telegiornali di questo periodo a darmi un tono un po' "polemico" e quindi a narrare di una rivoluzione ^^"

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: giovedì 18 febbraio 2016, 14:09
da Flavia Imperi
Ciao Eleonora!
Il risveglio improvviso, nel tuo racconto, è quello di una generazione in rivolta. Trovo che tu abbia dosato sapientemente il ritmo crescente, il punto di vista e con la scelta della prima persona hai conferito una grande forza espressiva alla narrazione. Il protagonista è congelato nell'attimo della morte, da cui la storia di dirama già tinta di sentimenti potenti. D'altro canto non sappiamo nulla di lui, forse un minimo di caratterizzazione avrebbe arricchito la storia.
Non mi ha convinta al 100% il punto centrale: quello sparo senza un perché. Se ci fosse stato il tempo e lo spazio, sarebbe stato interessante vedere anche il punto di vista dall'altra barricata e il perché dello sparo.
Comunque con mezz'ora a disposizione, hai creato un racconto di alta qualità, e già per questo hai tutta la mia stima!

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: giovedì 18 febbraio 2016, 15:15
da eleonora.rossetti
Ciao Flavia, ben trovata!
Sullo sparo in realtà la risposta la dà il protagonista. Sono tutti schierati e lui avanza, poi c'è quello sparo, l'unico in una marmaglia schierata contro una persona che semplicemente sta manifestando con un cartello. Uno sparo che poteva essere un impulso (qualcuno ha agito di testa sua) o un errore (grilletto sfiorato per sbaglio), in fondo a lui non importa: ha raggiunto il suo obiettivo, forse meglio di quanto sperava.
Sulla caratterizzazione del personaggio, forse è vero, con un po' di respiro (proprio di tempo) potevo dargli una salsa in più. Però non mi dispiace neanche così: anonimo, senza particolarità, senza trascorsi specifici. Come a dire che potrebbe essere chiunque di noi ;)

Alla prossima ;)

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: venerdì 19 febbraio 2016, 13:26
da viviana.tenga
Ciao Eleonora,
Prima di tutto, complimenti per essere riuscita a scrivere un racconto così completo in così poco tempo. A differenza di quanto detto in alcuni commenti precedenti, io ho apprezzato il fatto che il protagonista sia così anonimo: in un certo senso, la sua identità non ha importanza, di sicuro ne ha una ma al suo posto avrebbe potuto esserci chiunque altro. Penso però che l'impatto sarebbe stato migliore asciugando un po' l'enfasi retorica che hai messo nella prosa, avrebbe reso il personaggio ancora più persona qualsiasi e meno eroe.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: sabato 20 febbraio 2016, 22:50
da francescocascione
Sul profilo porto V, e se non rimanessi affascinato da un racconto simile avrei qualcosa che non va.
La presa di coscienza del singolo che diventa risveglio di massa.
Il sacrificio di uno per iniziare la Rivoluzione. Assomiglia molto al fumetto di Alan Moore.
Diversamente da quanto visto in altri commenti trovo la ripetizione opportuna.
Cadenza. Scandisce i momenti e di volta in volta alza il livello.
Ho trovato il racconto completo al punto da essere convinto che avessi sforato i 3,000 e questo è sicuramente un ottimo pregio.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: sabato 20 febbraio 2016, 22:50
da francescocascione
Sul profilo porto V, e se non rimanessi affascinato da un racconto simile avrei qualcosa che non va.
La presa di coscienza del singolo che diventa risveglio di massa.
Il sacrificio di uno per iniziare la Rivoluzione. Assomiglia molto al fumetto di Alan Moore.
Diversamente da quanto visto in altri commenti trovo la ripetizione opportuna.
Cadenza. Scandisce i momenti e di volta in volta alza il livello.
Ho trovato il racconto completo al punto da essere convinto che avessi sforato i 3,000 e questo è sicuramente un ottimo pregio.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 1:40
da ceranu
Ciao Eleonora, ho poco da dirti. Il racconto mi piace. Mi piace il modo in cui hai interpretato il tema, il modo in cui ha trasmesso i sentimenti del protagonista e mi piace anche il messaggio. Forse in alcuni passaggi ti sei fatta prendere la mano e hai caricato un po' troppo, ma ci sta visti i sentimenti del protagonista. In conclusione: ottimo racconto, brava!
Ciao e alla prossima

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 11:51
da eleonora.rossetti
@Alexandra, @Ceranu,@francesco, grazie per i commenti e per i suggerimenti :D

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 15:37
da Linda De Santi
Ciao Eleonora!
Intanto complimenti per l’avatar, che è fantastico e che ti invidio tantissimo.
Poi veniamo al tuo racconto, che mi ha lasciato un po’ indecisa. La narrazione è potente e la struttura con le ripetizioni a inizio frase le conferisce musicalità e solennità. Tuttavia, la storia è un po’ troppo vaga. A dire il vero, ho il dubbio che ci sia, una storia: si parla di una rivolta, ma una rivolta con contorni molto indefiniti. Chi è che si rivolta, contro chi? Popoli oppressi contro dittatori? Manifestanti contro poliziotti? Precari contro datori di lavoro?
E il protagonista, chi è, e perché è lui la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
Insomma, per quanto apprezzi moltissimo lo stile e la sua resa, il racconto secondo me manca di quei dettagli che rendano il tutto un po’ meno indistinto e generalista.
Devo comunque dire che, avendo avuto solo mezz’ora di tempo a disposizione, il risultato è notevole. Probabilmente se avessi avuto un’altra mezz’ora di tempo avresti aggiunto quei particolari in più che avrebbero caratterizzato meglio il protagonista e conferito una maggiore forza emotiva al racconto.
Comunque una buona prova, perfettibile, ma per molti aspetti ammirevole.

A rileggerci! :)

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 15:44
da eleonora.rossetti
Ciao Linda! Grazie per i commenti e per i suggerimenti, preziosi come sempre.
Come dicevo, il tempo è stato davvero tiranno, ma non per questo voglio attenuanti ;) in effetti quando l'ho scritto ho pensato, come suggerito da Francesco per V for Vendetta, a una Rivoluzione contro il sistema (infatti ho scritto Leggi in maiuscolo a suggerire che fossero supreme, inappellabili, di una realtà che coinvolgesse tutti). I poliziotti - che diventano l'arma della soppressione - si trasformano da tutori della Legge ad autentici punitori, sempre più spesso feroci. La popolazione è ormai prigioniera (vedi il coprifuoco) di qualcosa che non esiste. Il personaggio è sceso in strada da solo, a dimostrare che aveva ancora una cosa: la libertà di pensiero, la libertà di parola, spinto dalla determinazione e non più dalla paura. E l'eccessivo accanimento di un intero plotone contro una sola persona ha svegliato le coscienze intorpidite, perché ha dimostrato che persino la libertà di pensiero era diventata una minaccia per chi era al comando. Da lì, le coscienze si sono ribellate, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, appunto. Come andrà a finire non si sa, neanche il protagonista lo saprà, che sopravviva o meno al colpo di fucile. Però sa che qualcosa si è smosso, appunto, all'improvviso, e per merito suo, anonima persona per il sistema ma non più anonima per i suoi ideali (e soprattutto, non più sola). A rileggerci! ;)

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 23 febbraio 2016, 11:02
da patty.barale
Ciao Eleonora,
Brividi, ecco la sensazione che mi ha pervasa leggendo il tuo racconto.
Hai interpretato il tema in modo originale e hai saputo descrivere con poesia un momento tragico ed eroico, il risveglio delle coscienze. Sicuramente una riflessione amara sui tempi che stiamo vivendo, ma l'immagine che, con lo scorrere delle righe, mi si affacciava prepotente alla mente era Tienanmen. Non posso fare altro che farti i miei complimenti, una prova stupenda!

Immagine

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 23 febbraio 2016, 18:58
da Monica Patrizi
Ciao Eleonora,
Emozionante e potente il tuo racconto. Da podio. Mi è piaciuta la cadenza, ritmica, quasi fosse una marcia, della tua prosa, il linguaggio ricercato ed incisivo, l'uso della prima persona, il protagonista appena tratteggiato, quasi anonimo, che conferisce al tuo testo le sembianze di un incitamento, al risveglio delle coscienze mute e distratte... complimenti!

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 23 febbraio 2016, 22:38
da diego.ducoli
Ciao Eleonora
Non so se era tua intenzione, ma il tuo racconto mi fatto balzare in testa un immagine: piazza Tienanmen.
Nonostante manchi un reale contesto per il racconto la mia associazione mentale a quegli eventi ha fatto il resto, quindi non trovo reali buchi nella storia.
Bello e potente. Nulla da aggiungere.

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: martedì 23 febbraio 2016, 23:05
da eleonora.rossetti
Ciao Patty, Monica e Diego, grazie infinite per i commenti, sono contenta che vi sia piaciuto ^^
Ammetto la mia ahimè ignoranza: non sapevo del Rivoltoso Sconosciuto di Piazza Tienanmen, è un evento che conoscevo molto superficialmente. Ho rimediato subito, santa Wikipedia ^^"

Re: Io c'ero - Eleonora Rossetti

Inviato: sabato 27 febbraio 2016, 18:25
da antico
Un racconto imperfetto, ma potente. Perché imperfetto? Perché l’hai scritto in mezz’ora e si vede. Perché potente? Perché quando ti lasci andare e superi le strutture liberi una potenza enorme, pura energia. Inoltre declini il tema funzionalmente e lo rendi qualcosa di più, qualcosa d’altro e di più alto rispetto alle semplici tre parole di cui è composto. Per me un pollice su vincolato a una revisione tesa a limare le imperfezioni, non a eliminarle, ma limarle. Ottimo lavoro.