ex novo - Oltre le sbarre

Richieste di Grazia

Sondaggio concluso il giovedì 31 marzo 2016, 11:51

Merita la grazia
3
100%
Il racconto andrebbe revisionato
0
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Sissi Kardec
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ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#1 » mercoledì 2 marzo 2016, 10:40

Premessa:
E' il mio primissimo scritto qui. Ho indicato ex novo nel titolo come da Regolamento, però per chiarire la genesi di questo racconto, preciso che lo avevo scritto per la Tarenzi Edition (tema: tra Inferno e Paradiso), ma poi non l'ho postato perché non sono riuscita in tempo a ridurlo ai caratteri richiesti. Per l'occasione, qui mi sono concessa i 2000 in più permessi nel Lab.
Farò tutte le correzioni seguenti ai commenti sovrascrivendo questo primo post.

-Correzioni aggiornate al 28.03








~ Oltre le sbarre ~
di Simonetta Papi



Il monastero si ergeva in una radura assolata, dove candide margherite si stendevano a perdita d'occhio.
Thomas scese da cavallo, lo legò saldamente a un tronco e si avvicinò. Cercò invano una campanella da suonare e si guardò intorno, ma non vide nessuno.
Indietreggiò e sedette all'ombra dell’albero; era sollevato, almeno, di aver raggiunto la meta dopo così tanto tempo.
Al calare del sole lo destò un rintocco di campana, si alzò in fretta e corse al cancello. “C’è nessuno?”. Non udendo nulla, chiamò a voce più alta, intenzionato a farsi sentire. “C’è nessuno? Sarah? SARAH!”.
La sua voce si espanse nell'aria. Echeggiò per guglie e giardini.
In una cappella, la badessa si alzò. Nessun rumore ne accompagnò l’uscita.
Solo due occhi spalancati, nella protezione di un velo chino in preghiera.

Quando suo padre lo aveva fatto rinchiudere nella prigione di Nürnberg, lui era un ragazzo appena sedicenne; era il 1385 e sarebbe rimasto lì, abbandonato da tutti, per altri dieci interminabili anni. Thomas Shulz sapeva che sarebbe morto di pazzia, se non avesse dedicato ogni giorno a trovare il luogo di reclusione della sorella. Vi era riuscito, infine: il monastero di clausura sulle colline di Würzburg.

Dal portone usciva una monaca e Thomas le sorrise. Lei si fermò a qualche metro dal cancello e parlò con calma, ma pari austerità.“Signore, il luogo in cui vi trovate è votato al silenzio. Vi preghiamo di rispettarlo”.
“Scusatemi.” formulò lui a voce bassa, vergognandosi di aver alzato la voce. La religiosa annuì e fece per andarsene. “Madre.” la chiamò allora azzardando un titolo che lei sicuramente ricopriva. “Io sto cercando mia sorella, si chiama, si chiamava Sarah Schulz”.
La monaca si voltò e si avvicinò a lui più di quanto prima non avesse fatto. Lo squadrò, studiò i tratti del suo viso ed egli fu certo che stesse riconoscendo una somiglianza. Credette quasi di poter sperare in una risposta benevola, sapendo che il padre non avrebbe rivelato ad anima viva l'onta subita.
“Signore, donandosi a Dio le sorelle abbandonano in eterno i legami terrestri”.
Thomas rimase impietrito da tanta freddezza, mentre la religiosa con passo lento e nessun’altra parola, rientrava e chiudeva il pesante portone dietro di sé. 
Non aveva però negato. Anche se scosso, Thomas realizzò che la monaca non aveva negato.
Tornò in sella al cavallo e si inoltrò nel fitto bosco, trovò una capanna nella quale dormire la notte e attese.
Valeva la pena attendere.

Non aveva mai saputo se si fosse trattato di sospetto o sfortuna. Ricordava solo la furia violenta con cui suo padre aveva strappato Sarah dalle sue braccia. Di aver pianto, in quella grotta, più di quanto pensasse che un ragazzo potesse mai fare.

All'alba del quinto giorno le monache uscirono in fila con i cestini e Thomas, in vigile attesa, le vide. Quando il corteo si divise, seguì per un lungo tratto lei che, sola, si inoltrava fino a una radura odorosa di funghi.
“Sarah.”
Lei si girò e lo fissò come se lui fosse stato un fantasma.
“Cosa? I miei sensi mi tradiscono...”
Si coprì gli occhi con la mano, ma quando li scoprì, le braccia di Thomas la stavano già avvolgendo.
Gli occhi di Sarah fissarono i suoi. Tristi o felici, lui non avrebbe saputo dirlo.
“Amor mio,...” cominciò Thomas, ma un velo scese denso negli occhi di lei.
“NO!” la sorella si divincolò dalla sua presa. “Andatevene!” tuonò prendendo a camminare veloce.
Thomas la inseguì finché lei, conscia di averlo alle calcagna, non si fermò. Sarah emise un suono acuto, come di costrizione. “Vi supplico, andatevene. Andate via, non fatemi questo”.
Thomas sentì il proprio cuore contrarsi di rimando e si mosse verso di lei. Sentì i palmi di Sarah respingerlo, ma la vinse.Lei allora spalancò gli occhi nei suoi, vicini e più grandi che mai.
Una luce senza definizione, in fondo alle iridi.
“Lasciatemi. Io sono di Dio. SONO DI DIO!”.

Il primo giorno in cui si erano toccati non come fratelli, Sarah e Thomas erano nella grotta e avevano tredici anni. Non si erano chiesti, quel giorno, quali sentimenti li muovessero. Si erano scoperti. Si erano uniti. Amanti, da allora, fino a quel maledetto tramonto.

Colpito come da una pugnalata, Thomas sentì il proprio fiato svanire e la terra mancargli sotto i piedi.
“Non mi amate più. Non mi amate più, veramente?” chiese, ma lei volse il viso di lato. Allora, le prese il mento tra le dita.
“GUARDATEMI! Vi siete convertita?”
“Dimenticatemi, Tom, eravamo solo giovani e incoscienti.”
“Sono queste le bugie che vi dite? Che vi raccontate quando vorreste ancora sentirmi dentro di voi?”
“Tacete.”
“Io sono dentro di voi.”
“TACETE!”
Ma lui si fece più forte, le gambe pressate al saio bianco che li divideva. Sarah strinse gli occhi.
“Bruceremo, bruceremo all'Inferno!”
“Ascoltatemi.”
“E’ peccato mortale, Thomas!”
“E’ amore, Sarah.”
Lei non rispose. Fece l'errore di guardarlo negli occhi e Thomas vinse.
Oltre le sbarre della mente, oltre i sensi di colpa e oltre Dio stesso. Vinse il rogo sublime del corpo e dell’anima.
Le fiamme del Paradiso.
Ultima modifica di Sissi Kardec il lunedì 28 marzo 2016, 19:17, modificato 20 volte in totale.



alexandra.fischer
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#2 » mercoledì 2 marzo 2016, 18:28

Ho letto la tua storia con molto interesse. Il tema Cielo-Inferno è rispettato in pieno. La vicenda, di epoca trecentesca, è molto realistica (il voi che i due fratelli usano nel dialogo ci sta). L’Inferno è l’insieme di ostacoli che congiurano contro l’amore di Thomas per Sarah (la scoperta dei due da parte del padre, la monacazione di lei) e anche la loro condizione di fratelli che lo rende impossibile è infernale. Il Paradiso è nella complicità della monaca (non nega a Thomas che Sarah sia proprio in quel convento). Il resto della storia rimanda al Boccaccio (episodio di violenza erotica nel bosco, l’insistenza di Thomas nel convincere la sorella che la loro passione è amore, quindi una cosa buona e non il peccato mortale dal quale lei si ostina a metterlo in guardia, ribadendo la sua appartenenza a Dio). A parte un paio di segnalazioni, direi che si tratta di una buona prova.


Attenta a: tante freddezza per tanta freddezza

Correggerei: mentre la donna con passo lento… (non è una donna comune, ma una suora…scriverei la religiosa).

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#3 » mercoledì 2 marzo 2016, 19:51

Grazie mille Alexandra della tua lettura e del tuo commento. Ho corretto subito quel tante (avrò letto tremila volte prima di postare ^^') e anche il donna. Hai ragione stona con il timore reverenziale che dovrebbe incutere.
Sono molto interessata alla tua visione di cosa sia Inferno e Paradiso, è addirittura più ampia della mia interpretazione.
Il "mio" Inferno quando l'ho scritto era rappresentato dalla separazione dei due, dalle reciproche punizioni (prigionia e voti monastici), della difficoltà di lui di strappare lei da un luogo tanto impenetrabile quale un monastero e dal peccato assoluto dell'incesto.
Il Paradiso, invece, dal luogo religioso, dall'estetica del luogo stesso (nella versione originale di questo racconto, estremamente più lunga, spingo molto sulla paradisiaca visione iniziale) e dall'Amore vissuto e ritrovato.
Alla monaca in realtà avevo assegnato un ruolo più infernale che paradisiaco; lui realizza che lei non ha negato, ma lei certo non ha fatto nulla per incoraggiarlo.
Grazie ancora del giudizio generale, almeno non sento di aver fatto una figuraccia al primo colpo :P

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AmbraStancampiano
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#4 » venerdì 4 marzo 2016, 21:15

Ciao Sissi, e benvenuta a Minuti Contati sia come autrice che come lettrice :)
trovo il tuo racconto molto interessante e ben scritto, il tema "Cielo e inferno" è ampiamente rispettato e sicuramente un punto forte sono i dialoghi, mimetici all'epoca e abbastanza slegati.
Se proprio devo trovarci un punto debole, si tratta del primo corsivo: all'inizio sembrava si trattasse di una didascalia, poi ho visto che invece lo usi per seguire la linea temporale del passato. Perfetto, però alla prima lettura spiazza un po' il lettore; potresti provare a seminarlo un po' nella prima parte del testo, rendendoci partecipi della trepidazione del protagonista che è sicuro di essere nel posto giusto, dove ritroverà la sua amata :)
Comunque il racconto è molto bello già così e

CHIEDO LA GRAZIA
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Adry666
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#5 » lunedì 7 marzo 2016, 15:38

Ciao Sissi,

benvenuta in MC!!

Mi è piaciuto molto il tuo racconto, brava! Chiederò la grazia.

PUNTI DI FORZA

Storia interessante, buon incipit e buona chiusura. Ritmo scorrevole e fluido.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Occhio all'incipit:

"Il monastero si ergeva in una radura assolata, margherite si stendevano a perdita d’occhio."

margherite suona come un nome di persona a prima acchito, ho dovuto rileggere due volte la frase; la cambierei (fiori di margherite, ecc)

"Thomas scese da cavallo, lo legò saldamente ad un tronco e si avvicinò. Cercò una campana, ma non ce n’erano. Si guardò intorno, ma non vi era nessuno."

Occhio alle ripetizioni: non ce, non vi.

Il corsivo suona strano, poi:
"fino a scoprire che l’unico monastero claustrale nella regione, si trovava sulle colline di Würzburg."
cambierei claustrale in monastero di clausura.

Bel finale, ma io cambierei, sempre IMHO:

"Fece l'errore di guardarlo negli occhi e Thomas vinse. Oltre le sbarre della mente, dei sensi di colpa e di Dio."

in: "Fece l'errore di guardarlo negli occhi e Thomas vinse. Oltre le sbarre della mente, oltre i sensi di colpa e oltre Dio."

Ciao
A presto
Adriano

CHIEDO LA GRAZIA

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#6 » martedì 8 marzo 2016, 12:49

AmbraStancampiano ha scritto:Ciao Sissi, e benvenuta a Minuti Contati sia come autrice che come lettrice :)
trovo il tuo racconto molto interessante e ben scritto, il tema "Cielo e inferno" è ampiamente rispettato e sicuramente un punto forte sono i dialoghi, mimetici all'epoca e abbastanza slegati.
Se proprio devo trovarci un punto debole, si tratta del primo corsivo: all'inizio sembrava si trattasse di una didascalia, poi ho visto che invece lo usi per seguire la linea temporale del passato. Perfetto, però alla prima lettura spiazza un po' il lettore; potresti provare a seminarlo un po' nella prima parte del testo, rendendoci partecipi della trepidazione del protagonista che è sicuro di essere nel posto giusto, dove ritroverà la sua amata :)
Comunque il racconto è molto bello già così e

CHIEDO LA GRAZIA


Buongiorno Ambra e grazie mille del commento e del tuo consiglio sul mettere nel testo un anticipo del primo corsivo. Ora vedo se e come poterlo sistemare, poi dimmi se ti convince di più.
In ogni caso, grazie infinite per la richiesta di grazia!!
Ultima modifica di Sissi Kardec il martedì 8 marzo 2016, 13:51, modificato 1 volta in totale.

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#7 » martedì 8 marzo 2016, 13:41

Adry666 ha scritto:Ciao Sissi,
benvenuta in MC!!
Mi è piaciuto molto il tuo racconto, brava! Chiederò la grazia.
PUNTI DI FORZA
Storia interessante, buon incipit e buona chiusura. Ritmo scorrevole e fluido.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Occhio all'incipit:
"Il monastero si ergeva in una radura assolata, margherite si stendevano a perdita d’occhio."
margherite suona come un nome di persona a prima acchito, ho dovuto rileggere due volte la frase; la cambierei (fiori di margherite, ecc)
"Thomas scese da cavallo, lo legò saldamente ad un tronco e si avvicinò. Cercò una campana, ma non ce n’erano. Si guardò intorno, ma non vi era nessuno."
Occhio alle ripetizioni: non ce, non vi.
Il corsivo suona strano, poi:
"fino a scoprire che l’unico monastero claustrale nella regione, si trovava sulle colline di Würzburg."
cambierei claustrale in monastero di clausura.
Bel finale, ma io cambierei, sempre IMHO:
"Fece l'errore di guardarlo negli occhi e Thomas vinse. Oltre le sbarre della mente, dei sensi di colpa e di Dio."
in: "Fece l'errore di guardarlo negli occhi e Thomas vinse. Oltre le sbarre della mente, oltre i sensi di colpa e oltre Dio."
Ciao
A presto
Adriano
CHIEDO LA GRAZIA


Ciao Adriano, grazie infinite del caloroso benvenuto, dei puntuali consigli e appunti e soprattutto della richiesta di grazia! :)
Ho letto attentamente i tuoi rilievi e visto che li ho trovati tutti assolutamente giusti (io non vedevo problemi sulle margherite, però ci tengo che la lettura sia chiara a chi non conosce il racconto) ho cercato di adattare la frase.
Spero vada meglio adesso. Grazie ancora!

viviana.tenga
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#8 » venerdì 11 marzo 2016, 14:09

Ciao Sissi,
Del tuo racconto ho apprezzato la trama, avvincente e che scorre dall'inizio alla fine senza intoppi e con un buon ritmo. A livello stilistico, credo ci siano però ancora un po' di cose da rifinire (scusa se sono un po' puntigliosa, vedi poi tu di quali osservazioni tener conto e quali no).

Thomas scese da cavallo, lo legò saldamente ad un tronco e si avvicinò

occhio alle d eufoniche

Cercò una campana, ma non ce n’erano. Si guardò intorno, ma non vide nessuno.

Verosimilmente, si è guardato intorno già per cercare la campana. Inoltre (ma questo forse è solo un fatto di gusti personali) trovo l'accostamento di due frasi così brevi e con la stessa identica struttura ("..., ma...") rovini un po' il ritmo. Forse meglio qualcosa del tipo "Si guardò intorno, cercando una campana, ma non ce n'erano, né vide nessuno in giro."

Thomas Schulz era entrato nella prigione di Norimberga nel 1385, a sedici anni, e vi era rimasto per i seguenti dieci. Prima della reclusione aveva scoperto quale fosse stata la punizione decisa per la sorella, così aveva speso quegli anni a fare domande, fino a scoprire che l’unico monastero di clausura della regione, si trovava sulle colline di Würzburg.

Riprendo in parte quanto detto da Ambra: così sembra un po' una didascalia. Credo che il problema sia che nei pezzi sul passato seguenti tieni una focalizzazione interna, sottolineando i ricordi e le emozioni di Thomas, mentre qui rimani molto distaccata. Vedrei meglio qualcosa come "Thomas aveva appena sedici anni quando era entrato nella prigione di Norimberga, e vi era rimasto per dieci, terribili anni ...". Occhio anche alla fine del pezzo, la virgola dopo "regione" è tra soggetto e verbo.

“Scusatemi.” formulò lui a voce bassa,

Di solito è sconsigliato l'uso di verbi poco usuali al posto di "disse", c'è il rischio che tolgano scorrevolezza al testo.

Eppure, ella non gli diede affatto la risposta desiderata.

Uhm... non vorrei dire, ma davvero si aspettava che la badessa fosse felice di favorire l'incontro tra una monaca e un fratello arrivato senza preavviso (tenendo conto che, verosimilmente, conosce la storia di Sarah)? Capisco che un po' potesse sperarci e ci sta la delusione, ma toglierei un po' di sorpresa.

Thomas le vide, come ogni giorno in vigile attesa. Vide il piccolo corteo dividersi e seguì lei, sola, che deviava verso la radura fiorita.

Visto che poi lei urla, ma nessuno sembra sentirla (né Thomas si preoccupa che possa succedere), forse aggiungerei una mezza frase per chiarire che si è allontanata di un bel po'.

Il cuore di Thomas si contrasse di rimando e si mosse verso di lei.

Occhio che così "cuore" è soggetto sia di "contrasse" che di "mosse" (invece a muoversi è Thomas)

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#9 » venerdì 11 marzo 2016, 17:44

Ciao Viviana!
Grazie e di cuore di questa critica, utilissima, davvero; profonda e dettagliata, sei riuscita a farmi vedere cose che non avevo notato pur dopo decine di letture.
Il bello di questo Lab :D

Allora..

viviana.tenga ha scritto:occhio alle d eufoniche

Ti suona meglio a un albero? A me mica tanto :(

Verosimilmente, si è guardato intorno già per cercare la campana. Inoltre (ma questo forse è solo un fatto di gusti personali) trovo l'accostamento di due frasi così brevi e con la stessa identica struttura ("..., ma...") rovini un po' il ritmo. Forse meglio qualcosa del tipo "Si guardò intorno, cercando una campana, ma non ce n'erano, né vide nessuno in giro."

Uhm..non lo so; il mio intento era proprio quello. Vedo Thomas come un ragazzo semplice ed entusiasta, quindi questo spezzare le due frasi è un modo proprio per rendere lo "schianto" delle speranze di Thomas contro le mura del monastero (proseguirà con il due di picche della monaca). Ci devo riflettere.

Riprendo in parte quanto detto da Ambra: così sembra un po' una didascalia. Credo che il problema sia che nei pezzi sul passato seguenti tieni una focalizzazione interna, sottolineando i ricordi e le emozioni di Thomas, mentre qui rimani molto distaccata. Vedrei meglio qualcosa come "Thomas aveva appena sedici anni quando era entrato nella prigione di Norimberga, e vi era rimasto per dieci, terribili anni ...". Occhio anche alla fine del pezzo, la virgola dopo "regione" è tra soggetto e verbo.

Sì, la virgola l'ho vista all'ultima lettura ma dal telefonino non mi andava di sistemarla attendevo le prossime modifiche :D
Il corsivo: non lo so, questo racconto l'ho riadattato, era molto più lungo e l'ho scritto un sacco di tempo fa ed è sempre stato così, devo staccarmi dal racconto che conosco per provare a modificare i corsivi, a me sembra naturale però come ho già detto ad altri ci tengo all'impressione del lettore che non conosce il racconto quindi non escludo di rivederlo, devo solo vedere come.

Di solito è sconsigliato l'uso di verbi poco usuali al posto di "disse", c'è il rischio che tolgano scorrevolezza al testo.

Si usa molto l'espressione "non riuscire a formulare una frase di senso compiuto" e l'uso di "formulare" qui ha proprio il fine di rendere l'imbarazzo, quindi invece di fargli dire una cosa, che è più una azione cosciente e affermativa, gliela faccio formulare per via dell'imbarazzo. Ci rifletto.

Uhm... non vorrei dire, ma davvero si aspettava che la badessa fosse felice di favorire l'incontro tra una monaca e un fratello arrivato senza preavviso (tenendo conto che, verosimilmente, conosce la storia di Sarah)? Capisco che un po' potesse sperarci e ci sta la delusione, ma toglierei un po' di sorpresa.

Ahah! Qui ti volevo; ebbene sì! Il buon Thomas si aspettava che essere il fratello di Sarah gli aprisse la porta. E' appunto il continuo dello schianto dell'ingenuità sociale di questo ragazzo rispetto alla sua epoca: per lui conta solo l'amore, poverone. Si aspetta che la sorella sia stata 10 anni ad aspettare solo di rivederlo e si aspetta che le suore non facciano una piega.
Sono comunque felice di questa osservazione, perché è sintomatica della tua perfetta comprensione dell'atmosfera. In ogni caso ho capito l'appunto, vedrò se togliere la sopresa o esplicitare l'ingenuità di Thomas.

Visto che poi lei urla, ma nessuno sembra sentirla (né Thomas si preoccupa che possa succedere), forse aggiungerei una mezza frase per chiarire che si è allontanata di un bel po'.

Idem come sopra, ottimo appunto; ci stavo già riflettendo da sola su questa cosa, ti dirò. Provvederò a modificare.

Occhio che così "cuore" è soggetto sia di "contrasse" che di "mosse" (invece a muoversi è Thomas)

Esempio di cose di cui sono riuscita a non accorgermi in decine di letture! Grazie.

Stasera modificherò come da ultime annotazioni, ti ringrazio ancora di cuore per la precisione; apprezzo molto.

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#10 » sabato 12 marzo 2016, 20:24

Ho aggiornato il racconto alle ultime segnalazioni, aspetto di sapere che ve ne pare. Grazie a tutti.

viviana.tenga
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#11 » lunedì 14 marzo 2016, 21:49

Mi ero riproposta di rispondere alla tue contro osservazioni (in particolare, avevo meditato di rimangiarmi almeno in parte gli appunti sull'ingenuità di Thomas) poi tra una cosa e l'altra è finita che nel frattempo avevi già modificato il racconto. Comunque, questa nuova versione mi convince decisamente di più, mi sono piaciuti i piccoli dettagli che hai aggiunto al primo corsivo (il senso di abbandono, lo spettro della pazzia). Ripeto che il racconto era già buono prima, ma ora non ho davvero più niente da dire se non che

CHIEDO LA GRAZIA.

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#12 » giovedì 17 marzo 2016, 21:39

Grazie mille!!

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Linda De Santi
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#13 » domenica 20 marzo 2016, 15:22

Ciao Simonetta! :) Ho letto con molto piacere questo tuo primo racconto su Minuti Contati e ti faccio i complimenti. Dai primi paragrafi avevo pensato a un fantasy, e invece ho scoperto che si tratta di una storia d'amore ambientata nel Basso Medioevo (a proposito di questo, ho apprezzato molto l'impegno a costruire i dialoghi che riecheggino un modo di parlare antico).
Non so come fosse il tuo racconto prima delle modifiche che hai apportato qui nel laboratorio, ma nella forma che ha raggiunto per me è un "pollice su", come direbbe l'Antico ;)

Ti segnalo solo due piccole cose:

Lei si fermò a qualche metro dal cancello e parlò con calma, ma pari austerità.


Manca un "con".

Trovò una capanna nella quale dormire la notte e attese.


Meglio "passare la notte".

In ogni caso, anch'io CHIEDO LA GRAZIA!

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#14 » lunedì 21 marzo 2016, 17:22

Onoratissima!
Linda De Santi ha scritto:a proposito di questo, ho apprezzato molto l'impegno a costruire i dialoghi che riecheggino un modo di parlare antico

Mi fa molto piacere, è un aspetto a cui tengo molto.
Ti segnalo solo due piccole cose:
Lei si fermò a qualche metro dal cancello e parlò con calma, ma pari austerità.
Manca un "con".

In realtà la mancanza del secondo 'con' è intenzionale, mi sembra superfluo e che la frase scorra comunque bene. Rileggerò con ritmo e ci rifletterò, grazie.
Trovò una capanna nella quale dormire la notte e attese.
Meglio "passare la notte".

In realtà anche qui è intenzionale, perché non si tratta di una sola notte, significato che secondo me prenderebbe usando il 'passare la notte', ma del luogo in cui potrà dormire finché non avrà la fortuna di sorprendere le monache all'uscita dal monastero. Ci rifletto.

Grazie ancora di cuore
Ultima modifica di Sissi Kardec il giovedì 24 marzo 2016, 10:14, modificato 1 volta in totale.

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Spartaco
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#15 » martedì 22 marzo 2016, 1:29

Nonostante il contatore dica altro, il tuo racconto ha già ricevuto il numero sufficiente di richieste di Grazia.
Ora decidi: puoi sfidarmi o continuare a modificare il racconto e nel frattempo commentare gli altri.
A presto!

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alessandra.corra
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#16 » martedì 22 marzo 2016, 11:41

Ciao Sissi,

anche se in ritardo, ti do anch'io il benventuo a MC.

Ho apprezzato moltissimo il tuo racconto. Sarà che io sono patita per le ambientazioni medioevali, come epoca storica aveva il suo fascino, ma ho trovato la tua storia molto evocativa e affascinante. Le scene sono ben rese, tanto che sono riuscita a immergermi nella vicenda: mi sembrava di vedere davvero il monastero, di sentire il passo delle monache, il rumore del bosco. Il personaggio di Thomas è ben tratteggiato e mi è piaciuto per la sua caratterizzazione. Anche al finale non cambierei una virgola.
Avevo già letto la prima versione, e già mi era piaciuta, ma devo ammettere che questa è davvero molto bella, tanto che non vedo più punti deboli. Complimenti!

CHIEDO LA GRAZIA

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#17 » mercoledì 23 marzo 2016, 15:19

Spartaco ha scritto:Nonostante il contatore dica altro, il tuo racconto ha già ricevuto il numero sufficiente di richieste di Grazia.
Ora decidi: puoi sfidarmi o continuare a modificare il racconto e nel frattempo commentare gli altri.
A presto!

Grazie Spartaco, ci sto pensando su, attendo altre opinioni e soprattutto vorrei rientrare nei 5000; lo so che questo mese c'è la deroga-guest, ma il mio limite è proprio sulla brevità quindi vorrei riuscire a mantenerla :) A presto!

alessandra.corra ha scritto:Ciao Sissi,
anche se in ritardo, ti do anch'io il benventuo a MC.
Ho apprezzato moltissimo il tuo racconto. Sarà che io sono patita per le ambientazioni medioevali, come epoca storica aveva il suo fascino, ma ho trovato la tua storia molto evocativa e affascinante. Le scene sono ben rese, tanto che sono riuscita a immergermi nella vicenda: mi sembrava di vedere davvero il monastero, di sentire il passo delle monache, il rumore del bosco. Il personaggio di Thomas è ben tratteggiato e mi è piaciuto per la sua caratterizzazione. Anche al finale non cambierei una virgola.
Avevo già letto la prima versione, e già mi era piaciuta, ma devo ammettere che questa è davvero molto bella, tanto che non vedo più punti deboli. Complimenti!
CHIEDO LA GRAZIA


Ciao Alessandra,
ti ringrazio tantissimo della lettura, del commento e della richiesta di grazia! Sono felice che traspaia l'utilità delle modifiche. Io non sono patita necessariamente di epoca medioevale, ma di ambientazione storica decisamente sì. Grazie ancora, a rileggerci ;)

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Andrea Partiti
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#18 » mercoledì 23 marzo 2016, 18:52

Ciao, benvenuta!

Vorrei avere più cose da criticare, ma sono arrivato tardi e ormai penso che il tuo racconto sia già stato limato da ogni lato, dal punto di vista formale.

Quindi ti faccio una domanda di coerenza interna a cui non sono riuscito a rispondermi, anche rileggendo con attenzione il racconto.

"Quando era stato rinchiuso nella prigione di Norimberga, era un ragazzo appena sedicenne; era il 1385 e lui era rimasto lí, abbandonato da tutti, per altri dieci interminabili anni."
Il tuo protagonista ha passato dieci anni in prigione, suppongo per l'incesto scoperto e condannato. A lui dieci anni e alla sorella una condanna ai voti di clausura che, per il poco che conosco delle usanze dell'epoca, è plausibile.
Se questa deduzione è vera, perché si aspettava che presentarsi come fratello di Sarah gli avrebbe aperto le porte del monastero? Direi il contrario, la badessa avrebbe saputo il peccato per cui la ragazza era stata condannata e avrebbe ancor di più opposto resistenza all'ingresso del fratello!
E' una vena di pazzia residua causata dai 10 anni di isolamento?

A parte questo dettaglio-curiosità, penso che il racconto meriti la grazia senza alcun problema :)

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#19 » giovedì 24 marzo 2016, 10:11

Andrea Partiti ha scritto:Ciao, benvenuta!
Vorrei avere più cose da criticare, ma sono arrivato tardi e ormai penso che il tuo racconto sia già stato limato da ogni lato, dal punto di vista formale.

Grazie dell'accoglienza e se trovi punti da criticare fai pure, non è ancora troppo tardi :) sto aspettando a sfidare Spartaco proprio per questo.

Quindi ti faccio una domanda di coerenza interna a cui non sono riuscito a rispondermi, anche rileggendo con attenzione il racconto.

Il tuo protagonista ha passato dieci anni in prigione, suppongo per l'incesto scoperto e condannato. A lui dieci anni e alla sorella una condanna ai voti di clausura che, per il poco che conosco delle usanze dell'epoca, è plausibile.
Se questa deduzione è vera, perché si aspettava che presentarsi come fratello di Sarah gli avrebbe aperto le porte del monastero? Direi il contrario, la badessa avrebbe saputo il peccato per cui la ragazza era stata condannata e avrebbe ancor di più opposto resistenza all'ingresso del fratello!

Spiegando brevemente, Sarah e Thomas non sono stati condannati da nessuno, tranne che dal padre. Li ha scoperti il padre nella grotta, lui li ha divisi, ha fatto rinchiudere il figlio in prigione e la figlia in monastero.
Nella stesura precedente, in cui il primo corsivo era diverso, era presente l'indicazione che quello in cui si trova Sarah era l'unico 'monastero di clausura nella regione, per giovani di buona famiglia'. Non traspare dal testo, ma nel mondo di questa storia il padre di Thomas e Sarah è un signorotto, la loro educazione è elevata.
In merito a Thomas, trovai tempo fa un breve saggio sull'evoluzione del sistema carcerario che più o meno diceva questo (ne ho trovato online uno simile molto conciso da incollare):
Il sistema penale medievale, basato sui criteri della vendetta privata, non fu propizio allo sviluppo del regime carcerario. Con la caduta dell’impero romano d’occidente, il sistema punitivo classico, basato sulla pena pubblica inflitta dallo Stato e irrogata tramite processo, non trovò più applicazione e tornò a prevalere la concezione della pena privata. La pena tendeva al risarcimento del danno o alla riparazione dell’offesa in una composizione sostitutiva della vendetta in cui il potere pubblico generalmente restava assente.
Pertanto, per come l'ho intesa io, il padre ha trovato qualche scusa, o più banalmente pagato qualcuno, per far finire il figlio in prigione e neanche ha avuto bisogno di trovarla per la figlia in monastero, visto che era molto meno raro di oggi prendere i voti a vita. Nel mio immaginario, solo il padre sa il vero motivo della loro separazione - anche per la vergogna che rendere pubblico l'incesto avrebbe scatenato sulla famiglia! - e questo Thomas lo sa.
L'austerità della badessa è propria dell'epoca e del luogo. Della clausura in generale. Sempre secondo mie ricerche, sia i monaci che le monache al tempo erano autorizzati solo a fare una uscita settimanale, durante la quale oltre a sbrigare commissioni per il monastero, potevano intrattenere conversazione con l'esterno, ma non certo per appuntamento ;)

Spero di aver chiarito l'incongruenza; devo riflettere se introdurre qualche elemento che aiuti a capire questi assunti, però temo di non farcela con i caratteri e dover decidere di usare la deroga caratteri di Marzo...Ci rifletto...

A parte questo dettaglio-curiosità, penso che il racconto meriti la grazia senza alcun problema :)

Grazie mille! :)

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#20 » lunedì 28 marzo 2016, 19:19

Ho fatto qualche leggera ulteriore modifica, per seguire il concetto espresso da Andrea e anche da Viviana e sentire il racconto più "completo".
Mi sento soddisfatta e dovrei essere rientrata anche nei 5000, perchè non vorrei sfruttare la deroga 'guest-star'.

Mi sento pronta adesso, quindi


SFIDO SPARTACO

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Spartaco
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#21 » martedì 29 marzo 2016, 22:00

Benissimo, sono curioso di testare questa nuova sfidante!

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Spartaco
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Re: ex novo - Oltre le sbarre

Messaggio#22 » martedì 29 marzo 2016, 22:39

Ciao Sissi, il racconto è stato promosso in Vetrina, ora starà all'Antico decidere quando verrà mostrato al mondo.
Ho poco da dirti. Fai solo attenzione alle maiuscole dopo i dialoghi e alla punteggiatura stessa. Spesso metto il punto dopo le " e altre volte non lo fai. In questi casi la cosa più importante è che il metodo sia sempre lo stesso.
Ora, se vuoi, passa dal tuo profilo autore sul sito e inserisci la tua biografia.

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