La bella Alda - Tarenzi Edition
- alessandra.corra
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La bella Alda - Tarenzi Edition
LA BELLA ALDA
Non ero infelice in quel cielo, però mi sentivo solo. Per supplire a questa insofferenza passavo il tempo a guardare le donne giù sulla terra. La maggior parte di noi le guardava, eravamo terribilmente affascinati dalle loro forme morbide, da quei corpi sodi e belli che purtroppo non ci era possibile toccare. Da parte mia dire che mi piacevano era riduttivo, ne ero a dir poco ossessionato. Le guardavo tutte, senza distinzione. Almeno fino a quel pomeriggio quando scorsi una ragazza mai vista. Mi incuriosì perché non sembrava fatta di carne e sangue, era come un raggio di luce.
La rimiravo da qualche ora quando mi accorsi che degli uomini con visi loschi la stavano seguendo. Di certo non dovevano avere buone intenzioni. Per fortuna era quasi giunta all'abbazia del monte Pirchiriano dove forse si stava recando per la messa. Alcune nuvole però, dense e oscure, appostate come sentinelle, resero buio il cammino e le fecero imboccare un sentiero sbagliato nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione. Davanti a lei c'era solo un dirupo. Gli uomini, intanto, iniziarono a gridare frasi oscene. La ragazza a quel punto non aveva più scampo, loro stavano per raggiungerla, doveva prendere una decisione prima possibile. Così, scelse il vuoto.
Non so dire cosa mi successe esattamente. Non sempre le nostre azioni seguono una logica predefinita. In quell'attimo mi catapultai su di lei. Dopodiché, senza alcun raziocinio, la condussi in un capanno abbandonato nel bosco. Avevo solo voglia di salvarla.
Era svenuta quando l'adagiai sul pagliericcio. Dopo poco però aprì gli occhi.
L'intensità del suo sguardo, al contempo candido e provocante, mi paralizzò.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono davvero.
- Non devi avere paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
A noi è proibito scendere sulla terra e relazionarci con gli umani. Dobbiamo mantenere i nostri spiriti puri, non farci contaminare dalle passioni terrene.
Quel giorno mi ero spinto già oltre in verità. Avrei dovuto andarmene, lasciar perdere. Le mie ali però erano diventate pesanti come piombo.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. La passione che per anni avevo soffocato esplose in me. Le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Purtroppo capita che si prenda coscienza dell'irreparabile quando è già avvenuto. Capii in quel momento che non avevo altro tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Non ero appena uscito all'aria aperta che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui avrei dovuto pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai ancora una volta verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello. Avevo trovato la mia felicità, ma non mi era possibile afferrarla.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora ammirato. L'idea di deluderla mi era tanto insopportabile che pensai fosse meglio abbandonarla. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscii anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile. Purtroppo però anche se ci si scorda del passato è difficile che esso si scordi di noi.
E, infatti, un giorno mi giunse voce di un mito che mi pugnalò il ventre. La leggenda narrava di una ragazza che era stata salvata da un angelo mentre cadeva da un precipizio. La giovane però, non rassegnata all'idea che il suo salvatore fosse sparito, si era nuovamente buttata giù dal dirupo, con la speranza di poterlo incontrare di nuovo.
Non ero infelice in quel cielo, però mi sentivo solo. Per supplire a questa insofferenza passavo il tempo a guardare le donne giù sulla terra. La maggior parte di noi le guardava, eravamo terribilmente affascinati dalle loro forme morbide, da quei corpi sodi e belli che purtroppo non ci era possibile toccare. Da parte mia dire che mi piacevano era riduttivo, ne ero a dir poco ossessionato. Le guardavo tutte, senza distinzione. Almeno fino a quel pomeriggio quando scorsi una ragazza mai vista. Mi incuriosì perché non sembrava fatta di carne e sangue, era come un raggio di luce.
La rimiravo da qualche ora quando mi accorsi che degli uomini con visi loschi la stavano seguendo. Di certo non dovevano avere buone intenzioni. Per fortuna era quasi giunta all'abbazia del monte Pirchiriano dove forse si stava recando per la messa. Alcune nuvole però, dense e oscure, appostate come sentinelle, resero buio il cammino e le fecero imboccare un sentiero sbagliato nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione. Davanti a lei c'era solo un dirupo. Gli uomini, intanto, iniziarono a gridare frasi oscene. La ragazza a quel punto non aveva più scampo, loro stavano per raggiungerla, doveva prendere una decisione prima possibile. Così, scelse il vuoto.
Non so dire cosa mi successe esattamente. Non sempre le nostre azioni seguono una logica predefinita. In quell'attimo mi catapultai su di lei. Dopodiché, senza alcun raziocinio, la condussi in un capanno abbandonato nel bosco. Avevo solo voglia di salvarla.
Era svenuta quando l'adagiai sul pagliericcio. Dopo poco però aprì gli occhi.
L'intensità del suo sguardo, al contempo candido e provocante, mi paralizzò.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono davvero.
- Non devi avere paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
A noi è proibito scendere sulla terra e relazionarci con gli umani. Dobbiamo mantenere i nostri spiriti puri, non farci contaminare dalle passioni terrene.
Quel giorno mi ero spinto già oltre in verità. Avrei dovuto andarmene, lasciar perdere. Le mie ali però erano diventate pesanti come piombo.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. La passione che per anni avevo soffocato esplose in me. Le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Purtroppo capita che si prenda coscienza dell'irreparabile quando è già avvenuto. Capii in quel momento che non avevo altro tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Non ero appena uscito all'aria aperta che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui avrei dovuto pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai ancora una volta verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello. Avevo trovato la mia felicità, ma non mi era possibile afferrarla.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora ammirato. L'idea di deluderla mi era tanto insopportabile che pensai fosse meglio abbandonarla. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscii anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile. Purtroppo però anche se ci si scorda del passato è difficile che esso si scordi di noi.
E, infatti, un giorno mi giunse voce di un mito che mi pugnalò il ventre. La leggenda narrava di una ragazza che era stata salvata da un angelo mentre cadeva da un precipizio. La giovane però, non rassegnata all'idea che il suo salvatore fosse sparito, si era nuovamente buttata giù dal dirupo, con la speranza di poterlo incontrare di nuovo.
Ultima modifica di alessandra.corra il mercoledì 30 marzo 2016, 13:35, modificato 2 volte in totale.
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Mi piace molto questa tua nuova versione del racconto. Bellissimo il paragone labbra-farfalle danzanti e anche l'immagine delle piume che cadono all'angelo dopo la notte d'amore con Alda. Il tema dell'amore disperato c'è tutto, nella tragedia della bella Alda che butta nel precipizio per la seconda sperando di ritrovare così l'amato e il dramma dell'amato stesso, angelo decaduto che l'ha lasciata temendo di non potersi più fare amare da lei, privo dell'aurea. La parte iniziale, con Alda che sfugge allo stupro buttandosi nel vuoto, è molto ben scritta.
CHIEDO LA GRAZIA
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- alessandra.corra
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Alexandra,
grazie mille per il commento, le belle parole e la grazia! Appena riesco passo a leggere il tuo e a lasciarti un commento! :)
grazie mille per il commento, le belle parole e la grazia! Appena riesco passo a leggere il tuo e a lasciarti un commento! :)
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Alessandra,
buona prova. Complimenti.
PUNTI DI FORZA
Bella storia d'amore, buon ritmo, immagini potenti. Il finale chiude bene il tutto e fa pensare.
PUNTI DI DEBOLEZZA
La storia è "già sentita", a me ha un po' ricordato il film City of Angels.
All'inizio l'angelo che guarda le donne con bramosia un po' ricade in uno stereotipo, un po' non sembra ricalcare la descrizione standard di angelo.
Anche il fatto che Lei, quando inseguita, scelga poi il "vuoto", ossia la morte certa, invece che tentare prima qualcos'altro (scappare, gridare, ecc), lascia un po' perplessi.
Ti consiglio di rivedere queste parti
Ciao
A presto
Adriano
CHIEDO LA GRAZIA
buona prova. Complimenti.
PUNTI DI FORZA
Bella storia d'amore, buon ritmo, immagini potenti. Il finale chiude bene il tutto e fa pensare.
PUNTI DI DEBOLEZZA
La storia è "già sentita", a me ha un po' ricordato il film City of Angels.
All'inizio l'angelo che guarda le donne con bramosia un po' ricade in uno stereotipo, un po' non sembra ricalcare la descrizione standard di angelo.
Anche il fatto che Lei, quando inseguita, scelga poi il "vuoto", ossia la morte certa, invece che tentare prima qualcos'altro (scappare, gridare, ecc), lascia un po' perplessi.
Ti consiglio di rivedere queste parti
Ciao
A presto
Adriano
CHIEDO LA GRAZIA
- alessandra.corra
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Adriano,
grazie anche a te per la lettura, per i suggerimenti e la richiesta di grazia.
Sono contenta che il mio racconto nel suo complesso ti sia piaciuto.
Sul passaggio in cui Alda sceglie il vuoto penso di aver spiegato che, avendo sbagliato strada, non aveva alcuna via di fuga. Avendo un dirupo davanti e i briganti alle calcagne anche gridare poi non le sarebbe servito molto...
Appena riesco passo dal tuo racconto per lasciarti anche io un commento, e grazie ancora!
Alessandra
grazie anche a te per la lettura, per i suggerimenti e la richiesta di grazia.
Sono contenta che il mio racconto nel suo complesso ti sia piaciuto.
Sul passaggio in cui Alda sceglie il vuoto penso di aver spiegato che, avendo sbagliato strada, non aveva alcuna via di fuga. Avendo un dirupo davanti e i briganti alle calcagne anche gridare poi non le sarebbe servito molto...
Appena riesco passo dal tuo racconto per lasciarti anche io un commento, e grazie ancora!
Alessandra
- Sissi Kardec
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Alessandra,
sono giunta su MC la prima volta dopo aver appreso che Luca Tarenzi avrebbe giudicato qui un contest. Pertanto, come puoi immaginare, i racconti della Tarenzi edition alla quale io stessa avrei voluto partecipare, sono stati i primi che ho letto.
1) PUNTI DI FORZA
Il contesto scenico, i passaggi emozionali, alcune descrizioni quali la caduta delle penne, ben tratteggiate con poche parole, poi il messaggio e la perfetta aderenza al tema del contest a cui ha partecipato.Il tema mi piace molto, la storia anche, le scene pure, come detto da Adriano, perché molto potenti. Il tema dell'amore angelo/donna mi è molto caro.
2) PUNTI DEBOLI
Questa nuova versione mi piace molto, la trovo molto più scorrevole ed uniforme e meno 'affrettata' della prima, però secondo me resta qualche aspetto da migliorare.Io ci trovo qualche problema di coerenza, più che nel contenuto, nella forma:
credo che 'riduttivo' sarebbe meglio di superfluo in contrapposizione ad un'ossessione e nell'ambito di questa frase, mi viene da chiedermi perché; c'è un motivo per cui l'angelo è ossessionato dalle terrestri? o l'assunto è che tutti gli angeli siano di sesso maschile? per carità non è indsipensabile, però sarebbe curioso e originale definirne un motivo.
Per esempio non so "Come tutti gli angeli il mio passatempo era spiare i terrestri, soprattutto quelli di sesso opposto che potevamo solo guardare, ma non toccare".
"nuvole dense e scure, però, appostate come sentinelle, resero buia la foresta e le fecero imboccare un sentiero sbagliato nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione"
(io metterei sentiero e non vicolo, da più l'idea di qualcosa che può finire a strapiombo)
qui lo sento affrettato; è innamorato? secondo me stride con la riflessione sull'istinto e sul mancato calcolo del gesto. Io modificherei in
"Avevo solo sentito l'esigenza di salvarla".
Qui lo sento un po' pesante; tutto insieme riverbero, candore e provocazione mi sembra confondano la frase. Forse smorzerei un po' in
"L'intensità del suo sguardo, al contempo candida e provocante, mi paralizzò."
attenzione al congiuntivo qui:
Purtroppo capita che si prende coscienza (prenda)
La chiusura, come scena, mi piace davvero moltissimo. Per questo forse la spezzerei di più. per renderla più impattante e dura.
"Mi aveva cercato ovunque inutilmente e alla fine aveva deciso di salire di nuovo sul monte e trovato quello stesso precipizio, aveva di nuovo scelto il vuoto. Certa che sarei accorso a salvarla."
Scusa la precisione ^^'
A presto!
sono giunta su MC la prima volta dopo aver appreso che Luca Tarenzi avrebbe giudicato qui un contest. Pertanto, come puoi immaginare, i racconti della Tarenzi edition alla quale io stessa avrei voluto partecipare, sono stati i primi che ho letto.
1) PUNTI DI FORZA
Il contesto scenico, i passaggi emozionali, alcune descrizioni quali la caduta delle penne, ben tratteggiate con poche parole, poi il messaggio e la perfetta aderenza al tema del contest a cui ha partecipato.Il tema mi piace molto, la storia anche, le scene pure, come detto da Adriano, perché molto potenti. Il tema dell'amore angelo/donna mi è molto caro.
2) PUNTI DEBOLI
Questa nuova versione mi piace molto, la trovo molto più scorrevole ed uniforme e meno 'affrettata' della prima, però secondo me resta qualche aspetto da migliorare.Io ci trovo qualche problema di coerenza, più che nel contenuto, nella forma:
Dire che mi piacevano era superfluo, ne ero ossessionato
credo che 'riduttivo' sarebbe meglio di superfluo in contrapposizione ad un'ossessione e nell'ambito di questa frase, mi viene da chiedermi perché; c'è un motivo per cui l'angelo è ossessionato dalle terrestri? o l'assunto è che tutti gli angeli siano di sesso maschile? per carità non è indsipensabile, però sarebbe curioso e originale definirne un motivo.
Per esempio non so "Come tutti gli angeli il mio passatempo era spiare i terrestri, soprattutto quelli di sesso opposto che potevamo solo guardare, ma non toccare".
proprio in quel momento mi sembra che affretti troppo, della serie ma guarda caso... Troverei più logico "La rimiravo da qualche ora, quando mi accorsi che......."Proprio in quel momento mi accorsi che degli uomini con visi loschi la stavano seguendo
qua mi riesce molto difficile capire perché mai possano essere delle nuvole a farle sbagliare strada; forse per il buio che creano? allora forse sarebbe meglioAlcune nuvole però, appostate come sentinelle, le intralciarono il cammino, così nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione svoltò in un vicolo sbagliato
"nuvole dense e scure, però, appostate come sentinelle, resero buia la foresta e le fecero imboccare un sentiero sbagliato nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione"
(io metterei sentiero e non vicolo, da più l'idea di qualcosa che può finire a strapiombo)
Avevo solo voglia di stare un po' da solo con lei.
qui lo sento affrettato; è innamorato? secondo me stride con la riflessione sull'istinto e sul mancato calcolo del gesto. Io modificherei in
"Avevo solo sentito l'esigenza di salvarla".
Il riverbero del suo sguardo, candido e provocante, mi paralizzò.
Qui lo sento un po' pesante; tutto insieme riverbero, candore e provocazione mi sembra confondano la frase. Forse smorzerei un po' in
"L'intensità del suo sguardo, al contempo candida e provocante, mi paralizzò."
attenzione al congiuntivo qui:
Purtroppo capita che si prende coscienza (prenda)
La chiusura, come scena, mi piace davvero moltissimo. Per questo forse la spezzerei di più. per renderla più impattante e dura.
"Mi aveva cercato ovunque inutilmente e alla fine aveva deciso di salire di nuovo sul monte e trovato quello stesso precipizio, aveva di nuovo scelto il vuoto. Certa che sarei accorso a salvarla."
Scusa la precisione ^^'
A presto!
- alessandra.corra
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Sissi,
grazie mille per la lettura e per l'editing utilissimo. Adesso valuterò tutti i tuoi suggerimenti e correggerò il racconto!
Presto passo anche a leggere il tuo,
alla prossima!
grazie mille per la lettura e per l'editing utilissimo. Adesso valuterò tutti i tuoi suggerimenti e correggerò il racconto!
Presto passo anche a leggere il tuo,
alla prossima!
- alessandra.corra
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Qui di seguito riposto il racconto corretto in base ai suggerimenti ricevuti:
LA BELLA ALDA
Non ero infelice in quel cielo, però mi sentivo solo. Per supplire a questa insofferenza passavo il tempo a guardare le donne giù sulla terra. La maggior parte di noi le guardava, eravamo terribilmente affascinati dalle loro forme morbide, da quei corpi sodi e belli che purtroppo non ci era possibile toccare. Da parte mia dire che mi piacevano era riduttivo, ne ero a dir poco ossessionato. Le guardavo tutte, senza distinzione. Almeno fino a quel pomeriggio quando scorsi una ragazza mai vista. Mi incuriosì perché non sembrava fatta di carne e sangue, era come un raggio di luce.
La rimiravo da qualche ora quando mi accorsi che degli uomini con visi loschi la stavano seguendo. Di certo non dovevano avere buone intenzioni. Per fortuna era quasi giunta all'abbazia del monte Pirchiriano dove forse si stava recando per la messa. Alcune nuvole però, dense e oscure, appostate come sentinelle, resero buio il cammino e le fecero imboccare un sentiero sbagliato nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione. Davanti a lei c'era solo un dirupo. Gli uomini, intanto, iniziarono a gridare frasi oscene. La ragazza a quel punto non aveva più scampo, loro stavano per raggiungerla, doveva prendere una decisione prima possibile. Così, scelse il vuoto.
Non so dire cosa mi successe esattamente. Non sempre le nostre azioni seguono una logica predefinita. In quell'attimo mi catapultai su di lei. Dopodiché, senza alcun raziocinio, la condussi in un capanno abbandonato nel bosco. Avevo solo voglia di salvarla.
Era svenuta quando l'adagiai sul pagliericcio. Dopo poco però aprì gli occhi.
L'intensità del suo sguardo, al contempo candida e provocante, mi paralizzò.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono davvero.
- Non devi avere paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
A noi è proibito scendere sulla terra e relazionarci con gli umani. Dobbiamo mantenere i nostri spiriti puri, non farci contaminare dalle passioni terrene.
Quel giorno mi ero spinto già oltre in verità. Avrei dovuto andarmene, lasciar perdere. Le mie ali però erano diventate pesanti come piombo.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. La passione che per anni avevo soffocato esplose in me. Le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Purtroppo capita che si prenda coscienza dell'irreparabile quando è già avvenuto. Capii in quel momento che non avevo altro tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Non ero appena uscito all'aria aperta che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui avrei dovuto pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai ancora una volta verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello. Avevo trovato la mia felicità, ma non mi era possibile afferrarla.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora ammirato. L'idea di deluderla mi era tanto insopportabile che pensai fosse meglio abbandonarla. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscii anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile. Purtroppo però anche se ci si scorda del passato è difficile che esso si scordi di noi.
La notizia doveva essersi sparsa in ogni angolo del mondo quando arrivò anche a me. Fu come una pugnalata in pieno ventre.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza. Mi aveva cercato ovunque inutilmente e alla fine aveva deciso di salire di nuovo sul monte Pirchiriano e, trovato il precipizio, aveva di nuovo scelto il vuoto. Era certa che anche in quell'occasione sarei accorso a salvarla.
LA BELLA ALDA
Non ero infelice in quel cielo, però mi sentivo solo. Per supplire a questa insofferenza passavo il tempo a guardare le donne giù sulla terra. La maggior parte di noi le guardava, eravamo terribilmente affascinati dalle loro forme morbide, da quei corpi sodi e belli che purtroppo non ci era possibile toccare. Da parte mia dire che mi piacevano era riduttivo, ne ero a dir poco ossessionato. Le guardavo tutte, senza distinzione. Almeno fino a quel pomeriggio quando scorsi una ragazza mai vista. Mi incuriosì perché non sembrava fatta di carne e sangue, era come un raggio di luce.
La rimiravo da qualche ora quando mi accorsi che degli uomini con visi loschi la stavano seguendo. Di certo non dovevano avere buone intenzioni. Per fortuna era quasi giunta all'abbazia del monte Pirchiriano dove forse si stava recando per la messa. Alcune nuvole però, dense e oscure, appostate come sentinelle, resero buio il cammino e le fecero imboccare un sentiero sbagliato nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione. Davanti a lei c'era solo un dirupo. Gli uomini, intanto, iniziarono a gridare frasi oscene. La ragazza a quel punto non aveva più scampo, loro stavano per raggiungerla, doveva prendere una decisione prima possibile. Così, scelse il vuoto.
Non so dire cosa mi successe esattamente. Non sempre le nostre azioni seguono una logica predefinita. In quell'attimo mi catapultai su di lei. Dopodiché, senza alcun raziocinio, la condussi in un capanno abbandonato nel bosco. Avevo solo voglia di salvarla.
Era svenuta quando l'adagiai sul pagliericcio. Dopo poco però aprì gli occhi.
L'intensità del suo sguardo, al contempo candida e provocante, mi paralizzò.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono davvero.
- Non devi avere paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
A noi è proibito scendere sulla terra e relazionarci con gli umani. Dobbiamo mantenere i nostri spiriti puri, non farci contaminare dalle passioni terrene.
Quel giorno mi ero spinto già oltre in verità. Avrei dovuto andarmene, lasciar perdere. Le mie ali però erano diventate pesanti come piombo.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. La passione che per anni avevo soffocato esplose in me. Le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Purtroppo capita che si prenda coscienza dell'irreparabile quando è già avvenuto. Capii in quel momento che non avevo altro tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Non ero appena uscito all'aria aperta che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui avrei dovuto pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai ancora una volta verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello. Avevo trovato la mia felicità, ma non mi era possibile afferrarla.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora ammirato. L'idea di deluderla mi era tanto insopportabile che pensai fosse meglio abbandonarla. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscii anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile. Purtroppo però anche se ci si scorda del passato è difficile che esso si scordi di noi.
La notizia doveva essersi sparsa in ogni angolo del mondo quando arrivò anche a me. Fu come una pugnalata in pieno ventre.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza. Mi aveva cercato ovunque inutilmente e alla fine aveva deciso di salire di nuovo sul monte Pirchiriano e, trovato il precipizio, aveva di nuovo scelto il vuoto. Era certa che anche in quell'occasione sarei accorso a salvarla.
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Sarebbe meglio che il testo lo modificassi senza postarlo in fondo.
Serve per evitare che nuovi lettori si confondino. Al massimo segna in risposta che lo hai modificato così da comunicarlo a chi ti ha già commentato.
Serve per evitare che nuovi lettori si confondino. Al massimo segna in risposta che lo hai modificato così da comunicarlo a chi ti ha già commentato.
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Non sapevo che potessi modificarlo nel testo iniziale! Lo farò, grazie!
- eleonora.rossetti
- Messaggi: 553
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Alessandra,
mi ricordo la prima versione del racconto e in questa direi che ne hai guadagnato in respiro e in profondità. Le immagini dell'angelo che viene punito per l'amore sono ben tracciate, la scena della caduta delle piume di forte impatto nonostante sia stata tratteggiata con delicatezza, quasi a dipingere la rassegnazione dell'angelo per il castigo che si aspettava.
Come punti deboli non ho molto da farti osservare tranne forse un passaggio:
"La notizia doveva essersi sparsa in ogni angolo del mondo quando arrivò anche a me. Fu come una pugnalata in pieno ventre."
La notizia della morte di una ragazza pressoché "normale" mi stride un po' che faccia il giro del mondo. Forse l'avrei messa "Finché non mi giunse la voce di una leggenda, che mi pugnalò il ventre. La leggenda di una ragazza salvata da un angelo che si era gettata da un dirupo per incontrarlo di nuovo", una cosa così. Tra l'altro chiuderesti IMHO alla perfezione il concetto di angelo-leggenda che la stessa ragazza accenna nelle sue parole e renderesti ancora più amaro il finale.
Un ulteriore modifica che suggerisco:
"L'intensità del suo sguardo, al contempo candida e provocante, mi paralizzò."
Gli aggettivi li vedo più riferiti a "sguardo" anziché a "intensità" quindi li renderei maschili.
Al di là delle osservazioni che ti ho fatto trovo il racconto molto valido, ergo CHIEDO LA GRAZIA.
mi ricordo la prima versione del racconto e in questa direi che ne hai guadagnato in respiro e in profondità. Le immagini dell'angelo che viene punito per l'amore sono ben tracciate, la scena della caduta delle piume di forte impatto nonostante sia stata tratteggiata con delicatezza, quasi a dipingere la rassegnazione dell'angelo per il castigo che si aspettava.
Come punti deboli non ho molto da farti osservare tranne forse un passaggio:
"La notizia doveva essersi sparsa in ogni angolo del mondo quando arrivò anche a me. Fu come una pugnalata in pieno ventre."
La notizia della morte di una ragazza pressoché "normale" mi stride un po' che faccia il giro del mondo. Forse l'avrei messa "Finché non mi giunse la voce di una leggenda, che mi pugnalò il ventre. La leggenda di una ragazza salvata da un angelo che si era gettata da un dirupo per incontrarlo di nuovo", una cosa così. Tra l'altro chiuderesti IMHO alla perfezione il concetto di angelo-leggenda che la stessa ragazza accenna nelle sue parole e renderesti ancora più amaro il finale.
Un ulteriore modifica che suggerisco:
"L'intensità del suo sguardo, al contempo candida e provocante, mi paralizzò."
Gli aggettivi li vedo più riferiti a "sguardo" anziché a "intensità" quindi li renderei maschili.
Al di là delle osservazioni che ti ho fatto trovo il racconto molto valido, ergo CHIEDO LA GRAZIA.
Uccidi scrivendo.
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Grazie mille Eleonora per la lettura, i suggerimenti (molto precisi) e la richiesta di grazia! :)
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ispirata dall'ultimo commento ho provveduto a modificare ancora una volta il testo.
Grazie ancora a coloro che mi hanno commentata; a questo punto:
SFIDO SPARTACO !
Grazie ancora a coloro che mi hanno commentata; a questo punto:
SFIDO SPARTACO !
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Ciao Alessandra, a mio giudizio il tuo racconto presenta varie debolezze: è raccontato e non vissuto (ricorda il famoso "show don't tell"!), il che toglie dinamismo al tutto, la trama non è molto originale e ci sono metafore innecessarie. Insomma per me un lavoro che ha bisogno di essere rivisto.
Scusa la schiettezza :)
Scusa la schiettezza :)
Re: La bella Alda - Tarenzi Edition
Presto potrai vedere La bella Alda sulla Vetrina di MC
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