La catena

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Angela
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La catena

Messaggio#1 » lunedì 21 marzo 2016, 22:31

Antonio svoltò per un vicolo che portava all’osteria. Non aveva nessuna voglia di tornare a casa dalla moglie, e poi voleva festeggiare perché finalmente era stato assunto dal Don Cicciuzzo, uno dei Boss più influenti della zona.
Dopo aver bevuto diversi boccali di birra, gli venne la nausea e uscì di corsa per non farsi vedere dagli altri compari mentre rimetteva come una femmina.
Si fermò sulla terrazza a respirare l’aria salmastra e a godersi il vento fresco della sera. Cercò un sigaro nella tasca dei pantaloni e lo trovò ancora umido, per via del bagno fuori programma che i malavitosi gli avevano fatto fare nella palude. Per scherzo.
“Figli di puttana” disse tra i denti. Per loro era tutto un gioco, un divertimento e a rimetterci erano sempre i poveri picciotti come lui.
Cercò invano di accendere il sigaro e poi lo gettò nella baia e restò lì a guardare l’acqua scura che mulinava contro gli scogli.
Si passò una mano sulla barba folta e gli tornò in mente Don Cicciuzzo seduto sulla veranda che lisciava il ventre della moglie gravida.
“Questo è un maschio, quanto è vero Iddio!”.
Lui di figli non ne aveva avuti, la Mariella era buona solo a cucire e a chiacchierare con le comari.
Scese giù verso il borgo stando attento a non inciampare sugli scalini sbrecciati che ormai conosceva a memoria. Arrivò sotto al portico dove la sua amante aveva lasciato un lume a olio che faceva impazzire i moschini.
Sentiva i grilli che non la smettevano di frinire e lanciò delle pietre a casaccio in mezzo all’erba secca.
Entrò e la trovò già a letto; i capelli sciolti disegnavano ragnatele sul cuscino.
Rimase nel buio pensieroso, gli occhi arrossati come quelli di un demone.
La mano non tremava più quando si chiuse sul collo della giovane artigliandolo con una tale forza che ne uscì solo un tiepido rantolo e il respiro si spense quasi subito.
Don Cicciuzzo era stato chiaro: la famiglia esige tutto ed è sopra ogni altra cosa. Lui era un uomo d’onore e aveva fatto la sua scelta.
Usci e il cane gli andò dietro fino a che la catena non si tese al massimo.
Aspettava la solita carezza che non arrivò.


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antico
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Re: La catena

Messaggio#2 » lunedì 21 marzo 2016, 22:35

Ed ecco anche Angela! Parametri tutti ok, buona Lorenzo Marone Edition!

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Angela
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Re: La catena

Messaggio#3 » lunedì 21 marzo 2016, 22:41

Grazie!
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Sissi Kardec
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Re: La catena

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2016, 17:14

C'è qualche imprecisione e refuso, ma idea e svolgimento sono notevoli. Il tema c'è. Complimenti e buona Edition!

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Andrea Partiti
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Re: La catena

Messaggio#5 » martedì 22 marzo 2016, 23:41

Ottimo stile, ritmi e personaggi, riesci a mostrarci Antonio da tanti angoli diversi rapidamente, picciotto, marito, amante, ognuna con le sue contraddizioni.
Il tema c'è, molto chiaro e centrale.
Il finale è davvero una bella immagine, l'ignorare il gesto rituale e affettuoso rende bene l'idea del cambiamento che si è imposto. So che ti piacciono i finali aperti, ma qua funziona proprio bene ^^
L'unico dettaglio che mi sfugge è il movente dell'omicidio. Vuole un figlio anche lui, perché uccidere l'amante? Per un codice morale che gli viene imposto? Mi aspetterei semmai che uccidesse la moglie che di figli sembra non potergliene dare.

alexandra.fischer
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Re: La catena

Messaggio#6 » mercoledì 23 marzo 2016, 20:37

La tua storia rispetta in pieno il tema dei legami spezzati. Antonio uccide l'amante nel nome della Famiglia (ordine di Don Cicciuzzo, futuro padre). Mi è piaciuto, come personaggio (ligio alle regole della Famiglia, picciotto come si conviene, eppure svantaggiato. Sua moglie Mariella non è stata capace di dargli un figlio, divisa fra cucito e pettegolezzi e i compari gli fanno scherzi cattivi: bagno nella palude). La sua scelta di uccidere l'amante, che rendi in pochi tratti stupendi: la ragnatela di capelli sul cuscino da un'idea di sensualità, segna la fine di un legame che certo lo soddisfaceva, ma con la Famiglia non si scherza.


Attenta a quel: per scherzo subito dopo la frase del bagno nella palude, lo legherei con una virgola alla frase precedente.

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beppe.roncari
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Re: La catena

Messaggio#7 » sabato 26 marzo 2016, 15:22

Ciao Angela, ben ritrovata!
Non mi è chiaro se non dopo molte letture e una sbirciata ai commenti chi debba uccidere Antonio e perché. Non ne sono ancora del tutto convinto in effetti...
Uccide la PROPRIA amante perché con la Famiglia non si scherza? Uccide l'amante del boss?
Non so, non mi convince in pieno o forse proprio non riesco a capire.
Da come hai scritto tu, come coerenza logica dei passaggi e sintassi, sta uccidendo la propria moglie. L'ultima donna nominata. Non si capisce se non dai commenti che è la sua amante.
Pensaci. La frase:
Entrò e la trovò già a letto

per la grammatica italiana sarebbe da riferirsi alla "Mariella".
Alla prossima!

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Angela
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Re: La catena

Messaggio#8 » sabato 26 marzo 2016, 15:49

@Thanks, Sissi.

@Andrea Partiti - Vero, amo i finali aperti, ma dopo tutto questo non è chiuso e la vicenda potrebbe continuare. Per quanto riguarda la tua domanda, sì, c'entra il codice etico ma potrebbero esserci anche altre ragioni. Tra le prove a cui vengono sottoposti i nuovi affiliati di mafia, ci sono anche omicidi. L'amante potrebbe essere un personaggio scomodo per tanti motivi.

@Alexandra - Grazie per aver letto e apprezzato il brano. Concordo sull'immagine sensuale dell'amante, mi era rimasta impressa un'immagine in rete di questi capelli scuri sul cuscino...

@Beppe - Mi chiedi se è l'amante del boss e dici che l'ultima donna ad essere nominata è la moglie. Non mi pare. La frase che precede l'omicidio parla della "sua amante" ed è lei il soggetto femminile che ritroviamo prima dell'omicidio, non la moglie.

"Scese giù verso il borgo stando attento a non inciampare sugli scalini sbrecciati che ormai conosceva a memoria. Arrivò sotto al portico dove la sua amante aveva lasciato un lume a olio che faceva impazzire i moschini."
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marco.roncaccia
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Re: La catena

Messaggio#9 » sabato 26 marzo 2016, 18:42

Ciao Angela, ho apprezzato molto il tuo racconto. Il legame spezzato, nel tuo caso è quello del cuore, sacrificato sull’altare dell’affiliazione a una cosca mafiosa. Con il tema ci siamo.
La scena in cui il protagonista rimette dopo qualche boccale di birra in solitaria all'osteria mi pare poco credibile (forse sarebbe stata meglio una scena in cui gli altri gli impongono dei brindisi per festeggiare e lui poi rimette).
Personalmente ho trovato molto bella la scena finale con il cane. Molto brava.

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alessandra.corra
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Re: La catena

Messaggio#10 » lunedì 28 marzo 2016, 15:30

Ciao Angela,

la storia è incentrata tutta sul personaggio di Antonio e la sua soddisfazione nell'esser riuscito a far parte della congrega di Don Cicciuzzo. Le sue contraddizioni lo rendono un personaggio credibile e ben caratterizzato. La storia scorre lineare fino al finale che nella sua semplicità è davvero ottimo. L'unica cosa che stona è quando dici che Antonio preferisce andare a festeggiare in osteria piuttosto che tornare a casa dalla moglie, questo contraddice quello che verrà poco dopo; ovvero, i suoi passi verso la casa dell'amante e l'omicidio della donna. A parte questa piccola incongruenza, la storia mi è piaciuta!

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Angela
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Re: La catena

Messaggio#11 » lunedì 28 marzo 2016, 18:18

@Marco Roncaccia - Sono felice che il racconto ti sia piaciuto (in genere becco le ultime posizioni). La scena finale è anche la mia preferita, quel cane l'ho immaginato mentre lo seguiva fino a che la catena glielo permetteva e restava lì deluso per la carezza mancata.
Per quanto riguarda la scena dell'osteria, è un dettaglio che non era facile cogliere, perché ho disseminato davvero poco. Lui sa di dover uccidere l'amante e si sente male. Le birre non c'entrano, è l'angoscia che gli attanaglia lo stomaco.

@Alessandra Corrà - Trovo il tuo appunto calzante, però io ho fatto un ragionamento differente. Chi decide di seguire la malavita e per di più trova un aggancio potente, è galvanizzato dall'occasione. Noi non sappiamo se con l'amante c'è un legame affettivo, forse sì, ma non così forte. Quella carezza che dava al cane ogni volta che lasciava la casa dell'amante ce lo mostra umano. Ci sono anche altri dettagli nel racconto, soprattutto durante l'omicidio, quando lui se ne sta lì con gli occhi rossi e poi quella mano che non trema più, ma è evidente che prima era incerta, insicura. Personaggio controverso con due anime che riescono a convivere e viaggiano su due binari paralleli.
Grazie per letture e commento a tutti e due :)
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Luchiastro
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Re: La catena

Messaggio#12 » martedì 29 marzo 2016, 13:00

Ciao Angela,

Interessante il tuo racconto: il protagonista non può fare a meno di avere atteggiamenti contrastanti, visto l'ambiente nel quale vive. E' praticamente costretto a uccidere l'amante, a favore della carriera. Ma il rimorso rimane, vista la mancata dimostrazione di affetto (a dire il vero triste routine) finale nei confronti del cane, legato peraltro a una catena. Solo per un giorno, probabilmente. Immagini molto forti, che rimangono. Tema centrato.

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willy
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Re: La catena

Messaggio#13 » martedì 29 marzo 2016, 17:59

Ciao Angela,
questo è uno dei tuoi racconti che ho apprezzato di più. Ha un buon ritmo, ma non solo, è anche ricco di quei particolari apparentemente poco importanti che invece danno spessore alla figura di Antonio. Non balzano agli occhi e questo secondo me è un pregio, vuol dire che c'è un buon amalgama tra storia e descrizioni. Un piccolo appunto su questa frase:
Scese giù verso il borgo stando attento a non inciampare sugli scalini sbrecciati che ormai conosceva a memoria.
sembra un po' una contraddizione, se li conosce a memoria non dovrebbe stare così attento. Piccolezze, comunque.
Poi una curiosità: al sud mettono l'articolo al nome? Mi hanno spiazzato quei: dal Don Cicciuzzo, - la Mariella
ma prendila così, magari è corretto.
Per il resto, brava. Come ti ho già detto, un racconto molto ben riuscito, complimenti!

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Jacopo Berti
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Re: La catena

Messaggio#14 » mercoledì 30 marzo 2016, 10:23

Ciao Angela,
mi piace molto questo racconto e la focalizzazione su Antonio funziona: il lettore è portato a leggere la vicenda attraverso i suoi occhi e ad empatizzare con lui, anche se non ne approva gli ideali, il contesto scelto o imposto al protagonista. Forse l'inizio è poco accattivante, ma tutto il resto funziona. Bella la caratterizzazione delle due donne di Antonio, seppure con pochi tratti.
L'immagine finale, poi, è riuscitissima, sia in sé (quanto riescono a comunicare i cani che sono legati e cercano attenzione e affetto! la sua innocenza e il fatto che sia ignaro e festante...) sia come metafora della catena alla quale Antonio si è legato, mettendosi al servizio del Boss.
Brava!
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Angela
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Re: La catena

Messaggio#15 » mercoledì 30 marzo 2016, 12:55

@Luchiastro - Grazie per il commento e l'apprezzamento. Mi fa piacere che tu abbia colto il dualismo del protagonista. L'eterna lotta tra il bene e il male; purtroppo a volte è l'ultimo a vincere e si prende tutto, anche l'anima.

@Willy - Giusti gli appunti che hai mosso e mi fa piacere il fatto che tu abbia colto i dettagli che non balzano agli occhi, come dici. Antonio beve per festeggiare ma poi si sente male perché ha un compito gravoso da assolvere. Lo vediamo fragile, poi arrabbiato (lancia sassi nell'erba per zittire i grilli), poi stravolto (occhi rossi nel buio, la mano che non trema più quando deve assolvere al suo compito). Anche la mancata carezza al cane è un dettaglio importante. Ha fatto la sua scelta, tutto cambierà da quel momento in poi, non è più il tempo per le carezze.

@Timetrapoler - Quando il lettore sorprende l'autore. Hai colto una metafora difficile da individuare che mi ha piacevolmente stupita. La catena che tiene legato il cane ha un valore simbolico. Adesso anche lui è legato a una catena e non potrà liberarsene, a differenza del cane. Per un legame che si crea, un altro viene spezzato. Ti ringrazio molto per la focalizzazione e il commento postivo.
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antico
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Re: La catena

Messaggio#16 » domenica 3 aprile 2016, 23:23

Bel racconto, semplice, va dritto al punto senza fronzoli. Forse c'è spazio per argomentare un po' più diffusamente sull'importanza della famiglia, magari con il Boss come protagonista, ma già in questa sua attuale forma direi che è più che soddisfacente. Pollice su e complimenti.

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Angela
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Re: La catena

Messaggio#17 » lunedì 4 aprile 2016, 6:54

Mi fa piacere che il racconto ti sia piaciuto. Stavolta sono uscita dai soliti schemi, anche se è rimasta la vena malinconica e tragica. Il testo è breve, si poteva approfondire, è vero, però avevo paura di appesantirlo con uno spiegone che andava calibrato con il resto della narrazione. La scena del cane in un certo senso l'ho vissuta davvero quando avevo sei anni e mio padre diede via un cucciolo al quale mi ero molto affezionata. Fece soffrire tutti e due e so per certo che l'ha dato a un contadino che lo trattava male ed è morto. Questa è una cosa che mi fa ancora male, non è vero che le ferite con il tempo guariscono. Grazie per commento e apprezzamento :)
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