Sorrisi - Roberto Romanelli

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Vastatio
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Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#1 » lunedì 21 marzo 2016, 23:16

- Mamma, ma ci vorrai ancora bene quando arriverà il fratellino? - le chiesi davanti allo scaffale dei biscotti.
- Ma certo piccolo, la mamma vi vorrà sempre bene!
Sorrise e mi passò una mano sulla testa per scompiglirmi i capelli.
- Mamma, dici che a Giada piaceranno? - e indicai una scatola di biscotti al cioccolato.
- Sicuro, c'è qualcosa che non le piace forse? - Sorrise, di quel sorriso caldo che ci faceva sentire bene.
Mentre mi passava il pacco di biscotti fece finta di non notare i nuovi lividi.
Non capivo perché facesse così.

- Signora, suo figlio è troppo irascibile, si scalda per nulla e litiga con tutti.
- Lo so, mi spiace, stiamo anche seguendo uno psicologo per capire come fare.

Non era vero, non vedevamo nessuno.

- I bambini non nascono sotto i cavoli. Così ha detto Matteo.
- E' per questo che hai fatto a botte con lui?
- Sì. - la mamma mi guardava, di nuovo con lo stesso sorriso.
- Forse Matteo ha ragione, non tutti i bambini nascono sotto i cavoli. - la mamma si accarezzava la pancia. Diceva che lì dentro c'era il nuovo fratellino.
- Giada l'ha portata la cicogna! - urlai eccitato. Forse avevo sbagliato a picchiare Matteo? La mamma però non mi aveva sgridato. Non mi sgridava mai quando litigavo.
- E' vero, amore - e mi diede un bacio.

Era vero. In sala, sulla mensola grande, c'era un cavolo secco. La mamma lo aveva conservato perché era quello sotto cui ero nato io. Accanto al cavolo c'era, incorniciata, la ricevuta di consegna che aveva firmato quando la cicogna aveva lasciato Giada. Forse però ne erano servite due di cicogne, perché Giada doveva essere bella grossa già appena nata.
Il nuovo fratellino invece lo teneva in pancia, sarebbe nato dall'amore di mamma e papà. Papà però non lo vedevamo mai, lavorava sempre. Così diceva mamma.

Poi arrivò il nuovo fratellino. Mamma mise un barattolo di vetro sulla mensola, vicino al mio cavolo.
- E' il cuore di papà. - disse, e il suo sorriso si spense per sempre.

Valerio era sempre ammallato, il letto di ospedale era la sua culla. La mamma non aveva più tempo per noi.
Il mio carattere peggiorò, qualsiasi pretesto era buono per sfogare la mia rabbia. Giada smise di mangiare.
In casa le baby sitter perdevano ore cercando di farle finire una misera minestra.
Poi, una notte, la mamma si addormentò per non svegliarsi più.
Non ricordo molto di quello che successe, io cercai di tenere in piedi noi fratelli, ma qualcosa si era rotto tanto tempo prima.
Giada ormai non era nemmeno più l'ombra di se stessa. Valerio, crescito, ma schiavo di costose medicine salvavita.
Fino a quando la porta della stanza di mamma si aprì e lei tornò da noi, ci sorrise, come aveva fatto sempre, e ci accompagnò fuori.
Quattro cavalli ci aspettavano. Montai sul cavallo bianco e lo lanciai al galoppo. Dietro di me Giada era salita in arcione su quello rosso e Valerio ci seguiva sullo stallone nero. Mia madre accarezzava il manto verdastro dell'ultimo. Sarrebbe arrivata anche lei.



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antico
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#2 » lunedì 21 marzo 2016, 23:23

Tutto ok con i caratteri e, ovviamente, con il tempo. Have a nice Lorenzo Marone Edition!

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Angela
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 21:45

Sorrisi - Roberto Romanelli.

Testo che non mi ha convinto per diversi motivi. Il primo è la forma. Alcune cose te le ho evidenziate negli appunti ma più in generale ti dirò che ho avuto l'impressione che i periodi corti e spezzati, almeno in questo caso, avessero privato il lettore di elementi importanti. Ho trovato inoltre la trama è poco incisiva e l'interesse decresce durante la lettura del testo. L'aderenza al tema c'è, mi pare che l'assenza del padre sia stata disastrosa. Pollice sul Ni.


Sorrise, di quel sorriso
ripetizione

Mamma mise un barattolo di vetro sulla mensola, vicino al mio cavolo.
- E' il cuore di papà. - disse, e il suo sorriso si spense per sempre.
Valerio era sempre ammallato, il letto di ospedale era la sua culla.

Non ho ben capito cosa c'è all'interno di questo barattolo, se è vetro si dovrebbe vedere. Ma tu non scrivi niente e a me torna l'immagine di un barattolo vuoto.
Subito dopo dici che Valerio era sempre ammalato dando per scontato che il lettore sapesse che il bambino è stato chiamato Valerio. Manca almeno un passaggio.

Valerio, crescito,
refuso
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Daniel Travis
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2016, 22:23

Ciao, Roberto, e innanzitutto complimenti per il racconto. Devo premettere che, a mio personalissimo parere, i limiti di tempo e/o di spazio hanno penalizzato un poco (ma davvero, davvero poco) un gran bel testo conferendogli qualche piccolo difetto di ritmo, specie alla prima lettura. Ovviamente, se anche l'avessi scritto in piena apocalisse (pun intended) dovrei valutare comunque il prodotto finito, ma se hai tempo e voglia ti consiglio a fine contest una rilettura generale: alla parte appena prima del finale potrebbe giovare un po' più di respiro, se è possibile darglielo.
Detto questo, com'è la valutazione finale? Chiaramente positiva. Il testo diverte, ammicca e coinvolge a livello emotivo, il finale colpisce e, beh, come dirlo in termini tecnici? E' una figata. Ma davvero. Ben congegnato, ben preparato, ben consegnato. L'immagine ricorrente dei sorrisi e la dolcezza che permea tutto il racconto, l'onesta emozione nei momenti tristi e la tenerezza negli altri, sono un contrappunto delizioso e pungente alla rivelazione (pun intended, again) del finale. Mi fa venire fame di altre storie tue.
Complimenti.

Ah, voglio fare l'antipatico: trovo l'aderenza al tema un po' stiracchiata.
E in omaggio ecco un paio di refusi segnalati per cattiveria pura:
Valerio era sempre ammallato

Valerio, crescito, ma schiavo di costose medicine salvavita.

Ma che t'ha fatto il povero Valerio che i typo ce li ha tutti lui? ;)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Vastatio
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#5 » mercoledì 23 marzo 2016, 7:27

Grazie a entrambi per i commenti.

@Angela, mi spiace che il testo non ti sia arrivato nella forma che volevo, ho cercato di disseminare indizi per il testo per "costringere" il lettore a non incastrarsi in una visione troppo reale delle vicende, ma è anche vero che gioco proprio su questo per tenere in piedi due chiavi di lettura. Alcune tue osservazioni finali sono proprio dovute al non essere riuscita a staccarti dalla realtà.

Le mie intenzioni, come sempre, nelle spoiler qui sotto. A voi la scelta se leggerle e valutare il racconto in base presunte mancanze, mie o vostre che siano.
► Mostra testo


@Daniel, grazie, dal commento spero che ti siano arrivate le mie intenzioni (vedi sopra). Non posso che darti ragione sulla chiusura, volevo dargli più respiro, mostrare qualcosa di più della vita dei ragazzi dopo la morte della mamma, ma stavo collassando dal sonno e vedevo i caratteri grattare il limite. Così ti spiego anche perché i typo sono tutti per Valerio.

Andrea Dessardo
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#6 » giovedì 24 marzo 2016, 13:55

Bel racconto, per certi versi assai simile a quello di Mario. Sinceramente, il riferimento ai cavalieri dell'Apocalisse, se non avessi letto il tuo commento, non l'avrei minimamente colto e credo gli altri neppure: anche perché il testo nel suo complesso tutto lascia immaginare, fuorché proprio l'arrivo dei cavalieri dell'Apocalisse! Per qual motivo?
Personalmente non direi mai ai miei figli che sono nati sotto un cavolo, e tanto meno ne lascerei seccare uno per dimostrarglielo: sono dettagli che mi hanno fatto storcere un po' il naso, come i due refusi.

Zebratigrata
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#7 » giovedì 24 marzo 2016, 15:48

Belli i tuoi cavalieri! Questo racconto non è nella lista di quelli che devo commentare ma tanti anni di lettura di John Doe mi impongono di farlo. Può darsi che non tutti colgano il riferimento all'Apocalisse: per me è cosa nota solo in virtù dei miei gusti in fatto di fumetti e serie TV, che dell'Apocalisse e dei suoi protagonisti hanno abusato in lungo e in largo costringendomi ad informarmi nel dettaglio.
A questo proposito, direi che verde-morte è giusto, mentre avrei messo nero-carestia e rosso-guerra. Il problema con pestilenza è che in realtà è una doppia letura di morte. Almeno credo, dovrei ritrovare la roba che avevo letto in passato, mi pare ci siano diverse interpretazioni... ma poco importa l'esattezza dei colori, si capisce l'idea.

Quello che mi sfugge è se ci sia una trama oltre a questo quadro descrittivo in cui inserisci i cavalieri in un contesto quotidiano. Ho la sensazione di essermi persa qualcosa. Si tratta solo di una descrizione del 'prima della partenza'?

OK, ora ho letto il tuo spoiler: il senso mi è più chiaro, e va a braccetto con l'attinenza al tema.

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Vastatio
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#8 » giovedì 24 marzo 2016, 21:22

@Andrea, grazie per aver apprezzato il racconto, nello spoiler credevo di aver chiarito le cose: quella non è una "famiglia" normale e il bambino è nato sotto un cavolo. Tu non diresti la verità a tuo figlio? C'è chi conserva il primo bodino, chi il primo dentino e chi... il cavolo sotto il quale è nato il bambino. I cavalieri giungono, quando è arrivato il tempo.

@Zebratigrata, grazie per il passaggio e l'apprezzamento. A voler essere sinceri quello che volevo fare in origine era un racconto "divertente", ma il tema mi ha spiazzato. Il sonno devastante mi ha obbligato a buttare giù la prima idea che mi è venuta in mente alle 21.02... e visto che sono un ottimista... Apocalisse!

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angelo.frascella
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#9 » giovedì 24 marzo 2016, 23:15

Ciao Roberto.

Anche io, come Sara, ero un lettore di John Doe, ma, nonostante questo, devo dire che non mi era chiarissimo il riferimento ai cavalieri dell'Apocalisse e il tuo racconto mi era rimasto piuttosto oscuro. E questo, secondo me, rappresenta il primo punto debole del racconto. Il secondo è il fatto che l'ambientazione sia troppo "quotidiana". Anche rileggendo il racconto, ora che so chi sono i protagonisti, mi pare esso si svolga in un contesto troppo normale: com'è possibile che esistano un'umanità con la scuola e i bambini, senza che ci siano morte, fame, guerra e pestilenze? I personaggi inoltre mi sembrano incoscienti del loro ruolo e della loro differenza con le persone normali. Qui mi viene il parallelo con JD. Lì è vero che c'erano i cavalieri umanizzati, ma non erano decisamente umani e sapevano benissimo chi erano e qual era il loro ruolo del mondo.
Infine, hai scelto di raccontare la storia dal punto di vista di uno dei bambini, ma la voce narrante non sembra quella di un bambino (anzi rimane piuttosto anonima).
Aggiungo che qui è lì c'è qualche refuso da correggere, ma, in MC è facile che capiti e si tratta di un peccato veniale (ce n'è uno pure nel mio :).
Insomma un racconto, dal mio punto di vista che non funziona del tutto.
Però l'idea c'è ed è molto buona.
Ti dico come modificherei io il racconto per potenziarlo:
- inutile nascondere l'identità dei quattro cavalieri. Anzi la espliciterei dall'inizio e giocherei con il lettore sulla base di questa conoscenza
- Cosa intendo per giocare? Per esempio, Guerra, essendo un bambino, potrebbe non capire bene il proprio ruolo e il racconto potrebbe essere il percorso di crescita e di conoscenza di questo bimbo/cavaliere
- Renderei più astratto il contesto... non il mondo nostro così com’è, ma una sorta di olimpo dove essi vivono insieme ad altri concetti che guidano la vita dell'uomo
- Renderei più infantile il linguaggio del narratore...

A rileggerci e buona Pasqua

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Vastatio
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#10 » venerdì 25 marzo 2016, 8:04

Grazie angelo per le tue impressioni.
Ho cercato di scrivere un racconto che potesse essere letto sia cogliendo il riferimento ai cavalieri dell'apocalisse sia senza. Nell'ultimo caso dovrebbe stridere un po', proprio per gli elementi "strani", in particolare la fine, ma il mio intento era cercare di scrivere qualcosa che reggesse in entrambe le sue nature.
Per quanto riguarda il punto di vista hai ragione, non è quello di un bambino, il lessico e la forma non sono quelli di un bimbo... ma non voleva esserlo. Mi sono fermato mentre scrivevo la priam parte e ho pensato proprio a chi, come e quando stava "descrivendo". Nelel intenzioni è il racconto da parte di "Guerra" dopo che si è risvegliato, quando ha capito chi è, ma non ha ancora completamente abbandonato il suo retaggio umano, è il suo guardarsi indietro "dalla fine del racconto".
Questo capisco non sia chiaro perché sei già il secondo che me lo fa notare.
Per altro non ho mai letto John Doe, quindi non posso cogliere i riferimenti che tu e Sara citate, ma posso dirti che non capisco perché la "presenza" dei Cavalieri dell'apocalisse ancora inconsapevoli della loro natura sia di ostacolo all'esistenza di un mondo "normale". I cavalieri giungeranno quando si romperanno i sigilli, alla fine del mondo. Se il mondo non è finito e loro sono ancora "immaturi" e "ignari" non ci trovo nulla di problematico in un "quotidiano". Poi la "normalità" è sempre relativa, ripeto, ci gioco essendo "folclore comune", ma Guerra è nato sotto un cavolo e Fame l'ha portata la cicogna.

Per le modifiche che proponi può essere una buona variante, che ha sicuramente il vantaggio di agevolare la comprensione, ma è tutto un altro "esperimento di scrittura".

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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#11 » venerdì 25 marzo 2016, 8:58

Se posso, penso che il fraintendimento venga da chi conosce i Cavalieri direttamente da John Doe (che io stesso ho letto e apprezzato, sia chiaro): nel fumetto Guerra, Fame, Pestilenza e Morte si occupano nel mondo normale di amministrare i rispettivi campi di morte (Guerra organizza i conflitti, Pestilenza sviluppa le malattie e così via - ovviamente sto semplificando), per cui se "mancassero" nel mondo verrebbe a mancare anche il loro campo d'azione, almeno potenzialmente.
Ma naturalmente quella di Bartoli & Recchioni è una rilettura particolare (per quanto condivisa anche con altri autori contemporanei): i Cavalieri "originali" non ricoprivano quella funzione in quel modo, anzi, erano destinati a farsi vivi proprio in occasione dell'Apocalisse, come nel racconto di Roberto (e in questo caso, incarnandosi, per così dire).
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#12 » venerdì 25 marzo 2016, 10:59

Ciao Roberto, concordo con chi ha scritto che l'ambientazione è un po' fuorviante. Il riferimento ai cavalieri dell'apocalisse l'ho capito alla seconda lettura, e mi torna quello che hai scritto sul fatto che si manifestino solo alla fine del mondo. Ma, nell'equilibrio del racconto, stona un po' il fatto che all'inizio sembrino dei "normali" bambini problematici per poi rivelarsi per ciò che sono realmente: diciamo che forse servirebbe qualche indizio in più, magari qualche elemento soprannaturale che si manifesti fin dall'inizio, per rendere il finale un po' più bilanciato.
In ogni caso il racconto mi è piaciuto, tanto di cappello per l'idea originale. A rileggerci!

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Vastatio
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#13 » venerdì 25 marzo 2016, 21:03

Grazie Linda, mi spiace che la "normalità" dei bambini sia stata fonte di disappunto. Non era mia intenzione disseminare indizi, ma rendere più evidenti la natura "atipica" dei ragazzi potrebbe essere un'idea. Grazie per aver apprezzato l'idea. Considerando le condizioni con cui affornto normalmente MC già riuscire a trovare un'idea che piaccia è un punto da portare a casa.

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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#14 » lunedì 28 marzo 2016, 19:32

Sorrisi, di Roberto Romanelli, ore 23.16, 2932 caratteri

Ciao Roberto,

non so quanto sia centrato il tema, ma questo è solo un particolare.
Il racconto è scritto bene, ma il ritmo zoppica in qualche punto a causa di un uso frequente di frasi brevi (non del tutto motivate).
Il linguaggio usato dal “bambino” è poco credibile, penso che dovresti maggiormente lavorarci su per immedesimarti meglio.
Il tuo racconto l’ho letto due volte perché a una prima lettura non ho colto in pieno il significato che volevi comunicare.
Ci sono alcuni refusi che comunque sono stati già segnalati da altre persone.
Nel complesso discreto racconto, non nelle mie corde, su cui ci lavorerei un po’ per migliorare la coerenza narrativa generale.

Ciao
Adriano

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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#15 » martedì 29 marzo 2016, 14:03

Ciao Roberto, il racconto è interessante e volendo lo diventa di più con la tua spiegazione, ma a questo punto c'è un problema. Durante il testo non vengono fuori le tue intenzioni. Una mamma che vive senza il marito sempre impegnato e che non sgrida mai il figlio sembra più una donna rassegnata che la Morte che sta allevando i cavalieri dell'apocalisse.
Però il racconto funziona comunque, l'unico neo è quella voce narrante troppo grande per essere quella di un bambino.
Nel complesso è un buon racconto.
Ciao

diego.ducoli
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#16 » martedì 29 marzo 2016, 23:45

Non so bene come giudicare questo pezzo.
Inizialmente avevo catalogato il brano come il classico: famiglia sfortunata con fila di disgrazie al seguito con una chiusa che virava al poetico dove, nella morte sarebbero stati tutti insieme.
Poi leggo lo spoiler e rimango un po' deluso, le intenzioni erano altre.
L'indizio sui cavalieri dell'apocalisse è veramente debole.
Il brano mi è piaciuto, ma per quello che ci ho visto. Non per quello che hai provato a seminare.

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eleonora.rossetti
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#17 » venerdì 1 aprile 2016, 10:44

Ciao Roberto,
sono venuta a sbirciare il tuo anche se siamo nello stesso girone (e grazie di aver fatto lo stesso con me ;) )

Sono molto indecisa sulla valutazione. All'inizio non avevo capito niente di dove volessi arrivare. Sui quattro cavalli mi era venuto il sospetto, ma ancora non era così forte da farmi venire l'epifania e dire "ah, ma ora ho capito, sono i quattro Cavalieri dell'Apocalisse!"
Questo perché l'ambientazione che hai tratteggiato fino a quel momento fuorvia parecchio. Il tuo intento forse era renderli "umani", ma forse hai esagerato in quel senso, non hai messo forse sufficienti dettagli che potessero far intuire la loro natura soprannaturale, e la stessa voce narrante fa capire che nemmeno lui ne è consapevole.
L'idea è molto buona, e su quello non ci piove, ma è la forma che mi spiazza. Gli indizi che hai sparso (la litigiosità di Guerra) non conducono in maniera "forte" alla verità finale, non sottende qualcosa di più profondo, così che alla prima lettura sembra che ci troviamo di fronte solo un ragazzino problematico anziché uno dei cavalieri (anche perché il bambino va a scuola, come tutti gli altri, quindi il lettore è spinto sempre più sul lato della "normalità" e della quotidianità).

E' un pollice orizzontale (anche se più tendente al su che al giù). Buono lo spunto, originale l'idea, ma la resa è migliorabile.
Nel caso decidessi di dargli più respiro nel Laboratorio, fammi un fischio che passo a leggerlo. Ciao!
Uccidi scrivendo.

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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#18 » domenica 3 aprile 2016, 19:04

Mmh... Letta al netto dello spoiler mi sembrava mancasse qualcosa in una storia di novelli Remì (a altri sfigatelli assortiti che hanno tempestato le nostre infanzie di sfortune e ingiustizie)... Non chiudeva bene, il finale era accelerato e andava in contrasto con il buon equilibrio della prima parte. Letto lo spoiler, il finale rimane accelerato e si rovina anche il resto perché no, ai Cavalieri dell'Apocalisse proprio non ci sarei arrivato, anche considerato che Morte è la madre mentre io li ho visti sempre come fratelli. Per me pollice ni perché faccio finta di non aver letto lo spoiler... Certo è che questi quattro che partono felici al galoppo sembrano i teen della versione Disney di Narnia... :)

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Vastatio
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Re: Sorrisi - Roberto Romanelli

Messaggio#19 » domenica 3 aprile 2016, 21:37

Ciao, concludo il giro e tiro le somme.
Per me è una mezza vittoria. Non volevo creare dei Cavalieri dell'apocalisse fatti e finiti. Loro non sanno di esserlo e nemmeno il lettore deve "immaginarseli" come tali. Sarebbe sbagliato.
Come ho scritto nei vari spoiler volevo creare un doppio racconto, una versione "forse" diversa dal solito finale a sorpresa che stravolge tutto. Una seconda chiave di lettura che se la cogli bene, se no pace. Però il finale non va bene, concordo con chi mi ha detto che è affrettato o che necessiti di più respiro.
Respiro che deve servire a renderlo ancora più fumoso e "lineare" nella chiave di lettura quotidiana, in modo da rendere il finale dell'apocalisse "la ciliegina" e non la "bomba", meditando di inserire qualche altro indizio o caratterizzazione ulteriore.

nello specifico:
@Andrea, due letture SPERO che siano quello che il lettore voglia dare riuscendo a coglierne la doppia natura. Per il linguaggio da bambino, non è da bambino... magari in revisione infilerò un "ricordo che" o simile per non obbligare il lettore ad associare la voce al soggetto della scena che è, all'inizio, un bambino piccolo.
@Ceranu, vedi sopra per la voce. Per l'obbiettivo centrato a metà, non era comunque necessario centrarlo. Che il racconto "regga" anche senza è per me già soddisfacente.
@Diego, mi spiace non era mia intenzione deludere nessuno, mi accorgo però che il mio primo spoiler potrebbe far sembrare (e qui è colpa mia per come l'ho impostato) come se quello fosse il mio unico scopo nel racconto. Non lo era. Sicuramente però una semina differente potrebbe giovare anche ad indivisuare la seconda lettura.
@Eleonora, grazie del passaggio. Lo scopo era proprio quello, renderli umani e totalmente inconsapevoli (a parte Mamma Morte) almeno fino al loro risveglio finale e, anché lì, mantenere ancora una traccia di incredulità. Perché alla fine nessuno sa veramente cosa fanno i cavalieri prima della rottura dei sigilli.
@Antico, passi per la valutazione al netto dello spoiler: ci sta tutta, sia come "manca qualcosa" che come "finale affrettato". Rimanere però legato all'interpretazione dei Cavalieri come "fratelli" è un paletto che ti metti da solo.
Il finale "apocalisse" è proprio come lo volevo: dopotutto loro hanno appena ritrovato la loro madre e "risolto" tutti i dubbi che li hanno attanagliati nel passato... sono i cavalieri (adolescenti) dell'apocalisse, porteranno morte e distruzione (oltre a fame e pestilenza), ma sono finalmente/nuovamente felici!

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