Un mare senza fondo.

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alessandra.corra
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Un mare senza fondo.

Messaggio#1 » lunedì 21 marzo 2016, 23:17

UN MARE SENZA FONDO.

Ci avevo provato molto volte, ma arrivata davanti il cancello dell'ambulatorio tornavo sempre indietro. Non ce la facevo a entrare, quindi avrei dovuto affrontare la mamma.
Quel pomeriggio era a casa, si stava aggiustando i capelli davanti allo specchio. Tra poco sarebbe uscita per andare al lavoro.
- Mamma, aspetto un bambino – dissi alle sue spalle, senza preavviso.
Lei rimase un attimo immobile, come spaesata, con le forcine sospese tra i capelli.
- Cosa? Dai, non farmi ridere.
Fece poi un gesto con la mano, come per scacciare una mosca.
- E chi sarebbe il padre, sentiamo?
Non mi credeva,
- Nessuno. Questo bambino è solo mio. Voglio tenerlo.
Arrossendo mi toccai la pancia e il lieve gonfiore che sentii mi diede una gran forza.
- E chi saresti, la Madonna? Mi prendi per scema?
- Non sto scherzando.
Perdendo il controllo mi diede un paio di schiaffi. Questo non mi scoraggiò e continuai a parlarle del bambino che avrei messo al mondo, fino a convincerla della mia serietà.
- Allora, hanno ragione a dire che le “acque chete” sono le peggiori. Ma come hai potuto? E con chi, poi? Non vuoi dirmelo, eh? Almeno, se proprio dovevi divertirti, non potevi usare qualche precauzione? Non sai che esistono? E inutile che fai la santarellina con me, tanto adesso ho capito chi sei.
A quel punto smisi di rispondere, tanto cosa potevo obiettare?
- Sono in ritardo, ne riparleremo.
Quando uscì mi sedetti alla scrivania della mia camera. Era solo questione di tempo, tra pochi anni sarei diventata maggiorenne, e allora... Proprio in quel momento lui si mosse dentro di me. Di colpo sorrisi, a modo suo mi stava dicendo che non ero sola. Avevo un alleato e come, due compagni di viaggio, eravamo entrambi pronti a condividere una lunga vita insieme. Il nostro era già un rapporto esclusivo, solido, come mai avevo avuto.

Quando rincasò mio padre era ormai sera. Di certo la mamma doveva averlo messo al corrente. Ne aveva una gran considerazione e lo consultava per ogni decisione.
Come previsto, infatti, me lo trovai di fronte, occhi negli occhi:
- Questa storia, è vera?
Lo fissai turbata, sebbene fiduciosa.
- Sì. Ho fatto il test.
Mi posò la mano su una guancia segnata dai colpi.
- Hai male? Non lascerò che ti picchi ancora.
- Comunque sono felice, presto sarò mamma anch'io.
Come risposta mi diede uno spintone, facendomi cadere sul letto.
- E' divertente con te, sai? Sempre tenera, proprio come un gattino. Adesso però, poche storie: apri le gambe che voglio spassarmela, tanto nemmeno devo starci attento.
Dopodiché, mi alzò la gonna e, strappandomi le mutandine, salì sopra di me.
- Riguardo a nostro figlio, sia chiaro, non lo vedrai nascere mai.
Chiudevo sempre gli occhi in quei momenti, ma quella volta reclinando la testa, giù dall'altra sponda del letto, guardai l'orizzonte nella finestra alle mie spalle. Quella sera la luna si era alzata, splendente, e il cielo era come un mare senza fondo.



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antico
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#2 » lunedì 21 marzo 2016, 23:26

Parametri tutti rispettati! Buona Lorenzo Marone Edition, Alessandra!

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Flavia Imperi
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 14:06

Bentrovata!
"Un mare senza fondo" è un racconto che affronta temi tosti, come l'incesto e l'abuso su minori. Devo dire che non mi convince fino in fondo la leggerezza con cui la protagonista affronta il tutto, quasi non stesse accadendo a lei: da un lato è stilisticamente interessante, dall'altra rende il personaggio della protagonista, a mio avviso, un po' piatto.
Il colpo di scena arriva davvero a ciel sereno, con un ribaltamento fra la madre violenta e il padre premuroso, brava! Il modo in cui si esprime il padre però l'ho trovato un po' dissonante.
Mi sembra che il tema riguardi soprattutto il rapporto della ragazza con il figlio, che probabilmente non nascerà mai.
Una bella storia, che con qualche accorgimento catturerebbe ancora di più il lettore.
Buon contest!
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jimjams
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#4 » mercoledì 23 marzo 2016, 1:51

Un racconto coraggioso, su un tema molto, molto difficile da affrontare.
È altrettanto difficile da commentare. Comunque, provo.
Abbiamo una madre ignara e un padre che abusa, dai toni si intuisce che lo fa usando costrizione e violenza, contro la volontà della figlia.
Questa è una combinazione che stride. Purtroppo quando il rapporto tra padre e figlia è di questo tipo è molto probabile che la violenza includa anche la moglie, che è consapevole di tutto. Quando la madre è inconsapevole risulta più plausibile che il rapporto tra padre e figlia sia di complicità. Quindi non di costrizione violenta.
Ma ovviamente le situazioni sono tante e potrebbe anche essere possibile quella che hai immaginato.
Come dicevo in un altro commento, un racconto non deve per forza fornire una risposta o dare un messaggio, però spesso anche se noi autori non vogliamo farlo, le parole un messaggio lo trasmettono lo stesso. Quello che percepisco io in questo racconto è pessimismo puro, senza speranza. Non so se era quello che volevi inviare.

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eleonora.rossetti
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#5 » mercoledì 23 marzo 2016, 10:25

Ciao Alessandra,
l'impianto dell'idea è buona e perfettamente incastrata col tema, ma il tutto mi stride con alcuni dialoghi che trovo un po' artificiosi, madre in primis. Da quanto ho capito la ragazza-madre non è neanche maggiorenne, e il tema della gravidanza mi sembra trattato, da parte della madre, con estrema superficialità se non addirittura demonizzando la figlia, come se fosse soltanto colpa sua. Anche la frase "E inutile che fai la santarellina con me, tanto adesso ho capito chi sei." mi sembra troppo sbrigativa, specie detta dalla bocca di una mamma e di fronte a una questione così grave.
Il padre è la figura che ha dato il colpo di scena e con quello mi hai piacevolmente spiazzata. Un po' meno mi è piaciuta la leggerezza (again) con cui la protagonista affronta l'incesto, quasi come se non stesse accadendo a lei, specie dopo la frase detta dal padre a proposito del bambino, quel bambino che lei agogna con così tanto ardore.
In sostanza: racconto dai temi forti, direi completo, ma con alcuni dettagli di "credibilità", nei dialoghi in primis, che me lo fanno un poco vacillare.
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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Vastatio
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#6 » mercoledì 23 marzo 2016, 21:22

Ciao,

l'idea è buona ma non trova terreno fertile nei personaggi che crei. In particolare la madre e la figlia, il pezzo di merda invece va abbastanza bene. Nei dialoghi il padre è quello che perde meno credibilità, ma soprattutto madre e figlia sembra che stiano leggendo per la prima volta un copione. Non riescono a trasmettere le emozioni che dovrebbero essere, invece, molto forti per l'argomento trattato.
Anche il sentimento che lega padre e figlia è "annacquato", non riesco a capire quanto l'uno sia innamorato dell'altro (al netto di qualsiasi giudizio morale al riguardo).
Tema direi più che centrato.

alexandra.fischer
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#7 » giovedì 24 marzo 2016, 20:29

Un mare senza fondo di Alessandra Corra È una storia dura, spiazzante. La protagonista, in attesa di un figlio, trova molta ostilità nella madre di fronte alla sua decisione di tenerlo senza neppure dirle chi è il padre. Il confronto fra questi due personaggi mostra già la piena aderenza al tema dei legami spezzati, la madre non prova la minima empatia nei suoi confronti. C’è molta freddezza nei suoi rimproveri e la picchia anche. Il legame spezzato che però sconvolge di più è quello con il padre, dapprima ha un gesto di tenerezza verso di lei e poi rivela la sua natura incestuosa. Ecco chi è stato a metterla incinta e a minacciarla di spezzare il legame che si è creato fra lei e il figlio. Stupenda l’immagine della luna vista dalla finestra e il paragone cielo-mare senza fondo, che smorzano la scena cruda dell’ennesimo stupro paterno.

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Sissi Kardec
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#8 » martedì 29 marzo 2016, 16:31

Ciao Alessandra, ben ritrovata.
Il tuo stile è riconoscibile: idee ed immagini potenti, raccontate con una sospensione di umana leggerezza, direi quasi positività. Non si rivela il dramma dell'incesto, qui, ma quello dell'inesistenza del ruolo di madre (e credo quindi, per contro, il desiderio di maternità della figlia) e dell'assenza di libertà dovuta alla mancanza dell'età legale per decidere della propria vita. L'incesto c'è, sicuramente, ma non rappresenta il legame spezzato. Può sembrare una scelta strana, ma io la trovo molto realistica. Nelle storie di incesto familiare la consapevolezza del 'male' nell'incesto stesso, arriva sempre come elemento ultimo. Spesso, è frutto proprio delle altre due componenti: l'immaturità e l'inesistenza dell'altro genitore.
I tuoi racconti mi affascinano, ed anche questo lo ha fatto. Il titolo, allegoria e simbolo di qualcosa di enorme, troppo più grande della ragione della protagonista, ha il suo ruolo.
Circa la parte iniziale, questo dialogo frammentato e 'disagevole' tra madre e figlia, può essere letto come un problema di narrazione, ma secondo me non stona troppo. Non è, di nuovo, inusuale che in una famiglia dove c'è incesto, il rapporto madre-figlia così "spezzato". Può anche far nascere il dubbio che la madre sappia, che rifiuti l'idea con tutte le sue forze e che aggredisca la figlia proprio come effetto della negazione. Dopo la negazione viene sempre la rabbia.
Questo racconto ha qualche problema di fluidità, in alcuni tratti, ma mi piace.

Fabiana Donato
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#9 » martedì 29 marzo 2016, 19:51

Ciao Alessandra! Inizio con il dirti che ho appena letto il tuo racconto e sono rimasta sconvolta dal tuo finale, sai perché? L'ho trovato inaspettato sotto due aspetti: il primo, non pensavo minimamente che il padre abusasse delle figlia, avevo pensato ad un ragazzo sconsiderato e poco attento, ma non all'incesto. Ottima conclusione; il secondo, mi fa fare un passo indietro, ma non posso non dirti questa cosa. Se non fosse stato per il finale che mi ha sconvolta, ti avrei scritto un commento abbastanza negativo. Questo non perché non mi piaccia la storia; non ho molto gradito la superficialità della prima parte, come se sia madre che figlia fossero due personaggi piatti. Dico, in una famiglia del genere non mi aspetto sorrisoni, ma qualche dettaglio in più avrebbe arricchito la trama nella parte iniziale. Nel complesso: va più che bene, alla prossima!

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alberto.dellarossa
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#10 » mercoledì 30 marzo 2016, 10:19

Ciao Alessandra.
Storia tosta, drammaticamente verosimile. Tuttavia non mi ha colpito molto, probabilmente per la gestione artificiosa dei dialoghi, specialmente nelle battute della madre e del padre. Insomma, i rapporti causa effetto ci sono tutti, eppure non riesci a trasmettermi il profondo senso di angoscia e di orrore che dovrei provare. La madre è stronza e fredda, si, ma è piatta. Il padre, oltre che essere un tantino schizoide (gesto d'affetto/stupro).
Anche la protagonista non trasmette tutto ciò che dovrebbe trasmettere. Insomma, mantenendo l'impianto della storia lavorerei di più sui personaggi che, al momento, sono il punto debole del racconto.

Zebratigrata
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#11 » mercoledì 30 marzo 2016, 21:22

Il tema è presente, anche se il racconto a mio parere non è focalizzato sul legame spezzato quanto sul legame. Il legame a cui ti riferisci è quello tra la ragazzina e il futuro figlio, spezzato da un eventuale aborto. Tuttavia il racconto inizia chiarendo proprio che lei non vuole spezzare quel legame, e costruisci tutto il racconto sulla forza del legame stesso. L’ultima scena soprattutto, in cui lei guarda fuori dalla finestra, non mi è sembrato esprimesse rassegnazione davanti alle parole del padre, piuttosto ci ho letto l’intenzione della ragazza di fuggire, di restare a qualunque costo unita al bambino.

Leggo che diverse persone hanno trovato i dialoghi poco naturali e ‘freddi’. Di solito quando succede dà noia anche a me, ma in questo contesto familiare disturbato ci vedo benissimo madre padre e figlia che non si parlano quasi mai, e quando si parlano per necessità il dialogo è forzato, limitato al minimo, e formulato su frasi fatte così da evitare qualsiasi coinvolgimento che sarebbe imbarazzante e spiacevole.

L’ultima frase mi lascia un po’ perplessa: mi sembra di doverci leggere qualcosa di preciso siccome viene anche ripresa dal titolo, ma anche a sforzarmi non mi dice molto, come paragone.

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alessandra.corra
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#12 » giovedì 31 marzo 2016, 8:47

Grazie a tutti per i commenti e i suggerimenti sempre utilissimi!

Avevo deciso di inserire dialoghi freddi tra i personaggi di questa storia poiché si trattava appunto di una famiglia disturbata che non poteva avere un dialogo genuino, sincero. Ma purtroppo così facendo mi rendo conto di non aver reso il racconto emozionante. Cercherò di far meglio la prossima volta! :)

@Sissi: grazie per i complimenti, sono contenta che i miei racconti ti piacciano!

@Sara: Con l'ultima frase volevo far intuire che per la protagonista non c'era via d'uscita.Se il padre ostacolava la nascita lei , non essendo maggiorenne, non poteva far poi molto.
Usando l'immagine di "un mare senza fondo" al posto del cielo, speravo di far passare questo senso di angoscia e di impotenza, che provava la ragazza.

Zebratigrata
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#13 » giovedì 31 marzo 2016, 20:55

Alessandra grazie per il chiarimento! Forse non ho colto il senso anche perché istintivamente associo l'immagine del mare a un'assenza di confini, e dunque più alla sfera di possibilità e libertà che alla mancanza di vie d'uscita. Ma probabilmente è una cosa mia!

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antico
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Re: Un mare senza fondo.

Messaggio#14 » domenica 3 aprile 2016, 18:29

Un racconto molto duro, mi piace. Non ho apprezzato i dialoghi. Vero, li hai resi piatti per tratteggiare questa famiglia balorda, ma ci sono delle ingenuità che fanno saltare il tutto (una su tutte "voglio spassarmela"). Se vuoi neutralizzare i dialoghi devi anche asciugarli al massimo ed evitare cadute che a quel punto si dimostrano particolarmente rumorose rovinando la sensazione che stai montando nel lettore. Pollice tendente all'alto, per me. Lavora sui dialoghi e non potrà che migliorare.

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