Scacco Matto.
Inviato: lunedì 21 marzo 2016, 23:57
Amore.
Io non so cosa accadrà in questo Oceano scuro di idee,
ricordo quando una notte d'amore Tu chiedesti a me di seguir il cuore
che freddo scelse di perdersi nelle maree.
Ci fu un breve bum bum con trepido respiro, un tremore
che assalì me stessa ormai certa dell'unica scelta presa
in preda alle emozioni, me la vivo tutta questa passione
mi dissi di nuovo, contro tutto Tu avresti avuto la la mia difesa.
Potevo saper Io di aver dato avvio alla partita che mi avrebbe costretta a scegliere?
Io non so cosa definir di me, medico aspirante che sono, di cui non ho mai compreso molto,
ricordo soltanto che completamente decisi di mentirti perché incapace di dire
qual era la reale verità, metter a nudo le mie angosce in questo volto
che poco fece durante quest'inverno, se non lasciarti partire.
Ci fu un frastuono di silenzi e una quiete di caos al mio no come risposta
nel seguirti questa seconda volta, Io che scelsi di innamorarmi
ma non di farmi amare, Tu che fra miliardi di persone mi facesti la proposta
con una canzone fantastica, musicista umile che sei, distrarmi
dai miei doveri facevi, cosa potevo aver da te se non perdi tempo?
Io non so cosa scattò nella mia confusa testa, ma ti respinsi violentemente
ricordo che Tu facesti lo stesso con me, dicendo che ti facevo sentir niente
che l'amore accetta anche ciò che è disamore e aspramente
ti gela il sangue nelle vene, bloccandoti quando la bocca dell'altro mente.
Ci fu qualche parola di troppo che come una scintilla, accese il fuoco
del tormento che mi bruciava da dentro.
Cosa scegli di esser in questa partita che tu stessa hai iniziato?
Ripetei ancora.
La Regina è la pedina più potente, dovrei aspettare il Re?
Debole e limitato nello scegliere la direzione.
Io ricca di movimenti, posso andare oltre
senza guardare altro dinnanzi, Io devo riuscire.
Però mi è possibile fino a quando Regina e stupido Re si muovono insieme.
Mossa dopo mossa, sono ad un gradino per la mia ascesa sociale, ma tu mi blocchi ancora.
La Regina che è in me risponde alla chiamata, inalberata inveisce contro il nemico-Re
scalpitando come il cavaliere imbizzarrito che fa parte della scacchiera della mia vita.
Bianca, nera,bianca, nera.
Le caselle si muovono in una spirale prima spumosa come una nuvola,
poi impalpabile come il vento che lo senti ma non lo vedi.
Sono una Regina-cavaliere? Mi sento come quello stupido Re
incapace di muovermi nello spazio da me cercato.
Ho le vertigini in questa superficie a scacchiera che sento sciogliersi sotto i piedi.
So che tutte le possibilità di scegliere non mi hanno resa libera,
ma rinchiusa nella disagio della mia esistenza.
Continuo a gridare ed arrabbiarmi con il mio violento Re.
Io non sapevo cosa potesse succedermi, né cosa fossi, tanto meno cosa pensassi davvero.
Ricordo soltanto che mi innamorai di te e non ho seppi tener l'estremo carattere tuo.
Ci fu un bum bum con trepido respiro, un tremore
che mi paralizzò l'anima e cristallizzò ancor di più a te
dopo il fatal arresto del tuo cuore.
Scacco matto.
Io non so cosa accadrà in questo Oceano scuro di idee,
ricordo quando una notte d'amore Tu chiedesti a me di seguir il cuore
che freddo scelse di perdersi nelle maree.
Ci fu un breve bum bum con trepido respiro, un tremore
che assalì me stessa ormai certa dell'unica scelta presa
in preda alle emozioni, me la vivo tutta questa passione
mi dissi di nuovo, contro tutto Tu avresti avuto la la mia difesa.
Potevo saper Io di aver dato avvio alla partita che mi avrebbe costretta a scegliere?
Io non so cosa definir di me, medico aspirante che sono, di cui non ho mai compreso molto,
ricordo soltanto che completamente decisi di mentirti perché incapace di dire
qual era la reale verità, metter a nudo le mie angosce in questo volto
che poco fece durante quest'inverno, se non lasciarti partire.
Ci fu un frastuono di silenzi e una quiete di caos al mio no come risposta
nel seguirti questa seconda volta, Io che scelsi di innamorarmi
ma non di farmi amare, Tu che fra miliardi di persone mi facesti la proposta
con una canzone fantastica, musicista umile che sei, distrarmi
dai miei doveri facevi, cosa potevo aver da te se non perdi tempo?
Io non so cosa scattò nella mia confusa testa, ma ti respinsi violentemente
ricordo che Tu facesti lo stesso con me, dicendo che ti facevo sentir niente
che l'amore accetta anche ciò che è disamore e aspramente
ti gela il sangue nelle vene, bloccandoti quando la bocca dell'altro mente.
Ci fu qualche parola di troppo che come una scintilla, accese il fuoco
del tormento che mi bruciava da dentro.
Cosa scegli di esser in questa partita che tu stessa hai iniziato?
Ripetei ancora.
La Regina è la pedina più potente, dovrei aspettare il Re?
Debole e limitato nello scegliere la direzione.
Io ricca di movimenti, posso andare oltre
senza guardare altro dinnanzi, Io devo riuscire.
Però mi è possibile fino a quando Regina e stupido Re si muovono insieme.
Mossa dopo mossa, sono ad un gradino per la mia ascesa sociale, ma tu mi blocchi ancora.
La Regina che è in me risponde alla chiamata, inalberata inveisce contro il nemico-Re
scalpitando come il cavaliere imbizzarrito che fa parte della scacchiera della mia vita.
Bianca, nera,bianca, nera.
Le caselle si muovono in una spirale prima spumosa come una nuvola,
poi impalpabile come il vento che lo senti ma non lo vedi.
Sono una Regina-cavaliere? Mi sento come quello stupido Re
incapace di muovermi nello spazio da me cercato.
Ho le vertigini in questa superficie a scacchiera che sento sciogliersi sotto i piedi.
So che tutte le possibilità di scegliere non mi hanno resa libera,
ma rinchiusa nella disagio della mia esistenza.
Continuo a gridare ed arrabbiarmi con il mio violento Re.
Io non sapevo cosa potesse succedermi, né cosa fossi, tanto meno cosa pensassi davvero.
Ricordo soltanto che mi innamorai di te e non ho seppi tener l'estremo carattere tuo.
Ci fu un bum bum con trepido respiro, un tremore
che mi paralizzò l'anima e cristallizzò ancor di più a te
dopo il fatal arresto del tuo cuore.
Scacco matto.