I sorrisi custoditi

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

I sorrisi custoditi

Messaggio#1 » martedì 22 marzo 2016, 0:03

“Maledizione, non ne vuole sapere di aprirsi!” Si lamentò Luca, lasciando cadere lo stetoscopio.
“Non credi sia meglio portarla da un fabbro?” Chiese Sandra.
“Sì, così ci accoppa e si tiene tutto!”
Sandra sospirò. Erano due ore che lei e Luca tentavano di aprire la cassaforte di nonno Vito. Avevano provato e riprovato, ma era inutile, come scassinatori facevano pena.
Sandra iniziava quasi a pentirsi di aver mostrato a suo fratello quella scoperta: si era subito messo a parlare di vacanze alle Hawaii e auto nuove. Come se fosse stato lui a trovarla…
“Chissà perché mamma non l’ha mai aperta?” Chiese Luca, continuando a trafficare con la serratura.
“Forse non sapeva neppure di averla, era sepolta sotto gli scatoloni in garage. Oppure aveva troppa paura di portarla da un fabbro!” Ribatté lei.
“Non fare l’acida. Stiamo per fare un bel po’ di soldi con tutto l’oro che ci sarà qui dentro!”
“Pensi che ce ne sia tanto?”
“Scherzi? Ci sarà tutto quello che nonno ha regalato a nonna Tilde. Non ricordi come ci stravedeva?”
“Sì, è vero, ma…”
“Invece di ciarlare, renditi utile e portami una penna, devo segnare gli scatti!”

Sandra non aveva molti ricordi dei suoi nonni, ma rammentava bene il loro legame. Quand’era bambina era convinta che tutti gli adulti si amassero così e il mondo le sembrava meraviglioso.
Si abbandonò per un attimo al ricordo di sua nonna tra gli scaffali di un negozio d’antiquariato, con sulle labbra il sorriso speciale che riservava solo a suo marito. Nonno Vito lo adorava, non faceva che ripeterlo.
“Com’è bella tua nonna quando sorride!”
Amava coprirla di regali: anelli, spille, collane, che lei indossava con orgoglio.
Che duro colpo era stato, per lui, quando nonna Tilde aveva crollato la testa di colpo, una sera al ristorante, e non l’aveva più sollevata.
Quando se n’era andato anche lui, qualche anno più tardi, Sandra se li era immaginati camminare l’uno verso l’altra e appoggiare la fronte alla fronte, come facevano da vivi… eternamente innamorati, ma liberi dalle spoglie terrene.

“Ci siamo!” Esultò Luca.
Aveva trovato la combinazione. Sandra non ce la faceva più a aspettare, voleva vedere il tesoro di nonno Vito.
“Se ha conservato anche solo la metà di quello che ha regalato a nonna Tilde, qui dentro c’è un bel gruzzolo!”
La cassaforte scricchiolò e si aprì di colpo. Sandra e Luca furono investiti da un forte odore di chiuso.
“Ecco qua il nostro teso… ma che diavolo è questa roba?”
“Che c’è dentro? Fammi vedere!” Sandra spinse via il fratello e guardò nella cassaforte.
C’era solo un bicchiere di vetro. Sandra lo prese, ci guardò dentro e capì.
“Non è possibile! Quel vecchio rimbambito ci ha preso in giro!” Si lamentò Luca, buttando lo stetoscopio a terra.
Sandra sospirò. Luca si sbagliava, anche se di certo non era ciò che si aspettavano. In tutti quegli anni la cassaforte aveva sì custodito un tesoro, ma non erano gioielli.
Tra le pareti d’acciaio, ben protetti, c’erano i resti di una piccola dentiera.
Il sorriso di nonna Tilde.
Ultima modifica di Linda De Santi il martedì 22 marzo 2016, 0:49, modificato 2 volte in totale.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#2 » martedì 22 marzo 2016, 0:08

Ed ecco la fresca vincitrice della Special Seven Edition! Pronta a una nuova sfida, Linda? Parametri tutti ok, buona Lorenzo Marone Edition!

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 10:00

Grazie Antico! Prontissima per la nuova sfida!! ;)

Avatar utente
Sissi Kardec
Messaggi: 82

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#4 » giovedì 24 marzo 2016, 10:35

L'idea è geniale, ho fatto un sorriso da un orecchio all'altro sul finale, che ho intuito poche parole prima.
Ho qualche difficoltà a vedere il tema perchè il legame tra i nonni mi sembra più conservato che spezzato; nel testo c'è qualche aspetto che modificherei, come sintassi, ma il tempo delle Edition è tiranno anche per questo, immagino.
Insomma, complimenti, mi piace molto il tuo stile e mi piace questo racconto.
In bocca al lupo!

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#5 » giovedì 24 marzo 2016, 11:44

Ciao Sissi! :) Idealmente il legame spezzato nel racconto è la morte della nonna, che avviene qualche anno prima di quella del nonno rendendolo ossessionato dal ricordo del suo sorriso. Non so se sono riuscita a far emergere questa cosa, in effetti stavolta ho faticato a stare nei 3000 caratteri (sarà stata colpa della special edition che mi ha viziato con i suoi 7000 caratteri!).
Grazie per il commento e per le osservazioni attente! ;)

Avatar utente
angelo.frascella
Messaggi: 716

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#6 » giovedì 24 marzo 2016, 13:50

Ciao Linda.

anche se non sono nel gruppo dei tuoi "giudici" sono passato a vedere cosa avevi combinato.
Ottimo lavoro: un racconto delicato e dolce.
In bocca al lupo

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#7 » giovedì 24 marzo 2016, 19:27

Grazie, Angelo! Stavolta ho optato per la narrativa "non di genere" per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori. Sono contenta che ti sia piaciuto! A rileggerci presto :)

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#8 » giovedì 24 marzo 2016, 19:31

Dev'essere l'adrenalina da vittoria ad avere un buon effetto, perché anche questo racconto mi è piaciuto molto, e le fughe dal proprio genere di riferimento penso facciano bene allo stile a lungo termine.
Ho pensato fino alla fine che il contenuto della cassaforte fosse solo un macguffin e non ci mostrassi il contenuto della cassaforte o che i due nipoti decidessero di fare come la madre e rinunciassero ad aprirla. Il sorriso-dentiera però ci sta davvero bene, nella sua vaga inquietantezza. Forse non avrei neppure mostrato prima il bicchiere che anticipa la rivelazione per tutti quelli che hanno avuto una nonna col suo bicchiere in bagno o sul comodino ^^. In fondo non sarà stato pieno d'acqua, quindi ha un'utilità marginale in cassaforte.
L'unica nota stonata del racconto è lo stacco tra i ricordi nostalgici e affettuosi e l'approccio molto gretto al contenuto della cassaforte, come se ormai il nonno fosse solo più una fonte di guadagno imprevisto e non più una vera persona.
Visti tutti quei ricordi positivi, al momento dell'apertura non mi aspetterei una reazione scocciata, anzi, un cambio di direzione netto da parte dei nipoti e un "ritorno" nostalgico ad apprezzare il nonno e il suo modo particolare di ricordare un amore perduto. Avrebbe concluso in maniera più coerente il racconto.
A parte questo dettaglio, è un ottimo racconto, si legge senza intoppi e il tema c'è tutto, neppure troppo nascosto.

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#9 » giovedì 24 marzo 2016, 21:05

Ciao Andrea! :) Diciamo che i ricordi dei nonni appartengono a Sandra che tra i due nipoti è quella che è rimasta loro legata, e che alla fine, a parte un po' di delusione, non se la prende nemmeno troppo per il contenuto della cassaforte. Quello veramente scocciato è Luca, a cui invece interessa solo il malloppo :D
Purtroppo mi sono accorta troppo tardi che la battuta “Se ha conservato anche solo la metà di quello che ha regalato a nonna Tilde, qui dentro c’è un bel gruzzolo!” sembra di Sandra, ma in realtà appartiene a Luca. In fase di potatura ho tolto un “disse Luca” di troppo.
Grazie delle osservazioni attente e precise :)

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#10 » venerdì 25 marzo 2016, 20:03

Che idea brillante. Mi ha strappato un sorriso. Ecco un modo originale di conservare il sorriso della persona amata e perduta, nel tentativo di lenire il dolore per un legame spezzato, addirittura in cassaforte. Mi dispiace per l'avido Luca, che si è visto crollare addosso i sogni hawaiani e di pilota di auto di lusso, ma simpatizzo con Sandra, la quale ammira il grande amore che nonno Vito ha nutrito tutta la vita per la moglie Tilde. Dei gioielli con i quali l'ha ricoperta in vita non c'è traccia. Per lui, quello che più contava era di conservarne la dentiera, vedendola come l'ultimo sorriso di lei.

Avatar utente
beppe.roncari
Messaggi: 382
Contatta:

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#11 » sabato 26 marzo 2016, 14:47

Ciao Linda, ben ritrovata!
Il racconto e l’idea sono carini, tenera la storia d’amore dei nonni, meno chiaro perché la sorella sia così delicata mentre il fratello sia cresciuto un po’ troppo veniale se hanno avuto gli stessi nonni stupendi, ma vabbè.
Quando aprono la cassaforte e si sente l’odore cattivo ho immaginato che ci fosse qualcosa di più splatter, tipo il cuore di nonna. Credo, invece, che le dentiere non puzzino, anche a distanza di tanti anni.
Che dire, il racconto strappa sì un sorriso, ma non mi convince del tutto, è un po’ basato sulla sorpresa finale ma non riesco a credere al nonno che conserva solo la dentiera della moglie… Ti dico perché: dentiera non vuol dire sorriso. Era qualcosa di esteriore, un marchingegno, non il sorriso puro che non necessita di denti. Quindi, tutto sommato, poco romantico attaccarsi a quell’oggetto lì per ricordare il sorriso della moglie…
Alla prossima!

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#12 » lunedì 28 marzo 2016, 9:52

Ciao Linda,
E’ vero, alla fine del racconto riesci a strappare un sorriso, non di quelli di nonna Tilde. Se poi ci si riflette un attimo, l’effetto svanisce. A parte il feticismo perverso del conservare una protesi in memoria di una persona (chi di noi vorrebbe essere ricordato così?) quello che non regge, da un punto di vista narrativo è l’equivalenza sorriso=dentiera, buona forse per una barzelletta. E questo non è un contest per barzellette.

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#13 » lunedì 28 marzo 2016, 10:14

@beppe e @marco: vi rispondo insieme perché più o meno mi avete fatto notare la stessa cosa, anche se con toni diversi.
L'idea di conservare la dentiera è chiaramente paradossale, non voleva essere romantica ma suggerire che il nonno era diventato ossessionato dal ricordo del sorriso della moglie dopo averla persa. Mi spiace se l'effetto paradossale non mi è riuscito, farò di meglio alla prossima versione del racconto.
A me comunque non farebbe ridere una barzelletta così, ma son punti di vista :)
Buona Pasquetta!

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#14 » lunedì 28 marzo 2016, 11:42

Ciao Linda,
cerco di chiarire il mio pensiero in funzione della punta di amaro che percepisco nella tua risposta.
A mio avviso un racconto troppo sbilanciato e costruito sull'effetto paradossale non è un buon racconto. Alla lettura i tuoi personaggi mi risultano tutti "Tinca" in quanto costruiti in funzione della battuta finale.
A prescindere che faccia ridere o no una barzelletta è un tipo di testo più consono a illustrare paradossi che si risolvono con una battuta finale. Immagina Kafka che, nella metamorfosi, ci fa scoprire solo all'ultima battuta che Gregor Samsa si è trasformato in uno scarrafone lasciandoci intendere per tutto il racconto che ha una qualche strana forma di indisposizione fisica di cui non riesce a venire a capo. Ne parleremmo ancora oggi? Se poi il paradosso è tutto sulla carta (equivalenza sorriso, dentiera) il racconto rischia di peccare di credibilità. Quanto bisogna essere ossessionati dal ricordo della propria moglie per nascondere la sua dentiera in cassaforte? A forzare troppo la sospensione dell'incredulità del lettore si rischia di romperla.
Non voglio dire che la risoluzione del racconto con una battuta finale sia sbagliata sempre e comunque e che Kafka debba essere un modello per chiunque scrive racconti, consentimi però di storcere un po' il naso proprio perché, quando ti leggo, sono abituato ad altro (Stay hungred Stay doomed ad esempio) e, in questo caso, mi sembra che la resa sia molto inferiore.

Avatar utente
alessandra.corra
Messaggi: 280

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#15 » lunedì 28 marzo 2016, 18:22

Ciao Linda,

anche se può sembrare stravagante, e poco credibile, che un uomo possa conservare la dentiera della propria amata in ricordo del suo sorriso, l'idea del racconto l'ho trovata carina e divertente. Il racconto riesce a catturare subito l'attenzione e la curiosità del lettore che si trova a chiedersi, sin dall'inizio, cosa mai ci sia dentro la cassaforte. Dalle prime righe mi dicevo che di certo non poteva trattarsi del tesoro come pensavano i nipoti, sarebbe stato troppo scontato, e la risoluzione finale mi ha piacevolmente sorpresa.
Alla prossima!

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#16 » martedì 29 marzo 2016, 10:36

@Chiara: ho recuperato il tuo commento dal thread delle classifiche e, scusandomi per il ritardo, ti rispondo: “crollare la testa” idealmente dovrebbe evocare l’immagine della testa della nonna che va giù di botto; è l'espressione più consona all'effetto che volevo ottenere che mi è venuta in mente durante il contest :)

@Marco: ti ringrazio per aver chiarito il tuo punto di vista, adesso almeno ho capito cosa non ti ha convinto e cosa posso fare per migliorare. Sulla definizione di barzelletta come testo che illustra paradossi e si conclude con una battuta finale sono d'accordo, ma non mi sembra di aver fatto questo. Nel racconto c'è una situazione "normale" che si conclude con un elemento paradossale, una struttura tipica di molti racconti, che non per questo sono delle barzellette. Può darsi che non mi sia riuscito calibrare bene i vari elementi in modo da farli essere qualcosa di più di una situazione umoristica, ma non mi sembra che ci sia quel capovolgimento in forma comica di una situazione quotidiana che costituisce la struttura portante delle barzellette. O almeno, non era nelle intenzioni, ciò che poi viene percepito dal lettore è un altro discorso, e qui sei autorizzatissimo a storcere il naso :)
Alla prossima!

@Alessandra: grazie del commento! :)

Luchiastro
Messaggi: 76

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#17 » martedì 29 marzo 2016, 11:14

Ciao Linda,

Il racconto in sé mi è piaciuto. All'inizio crei la doppia suspence: quale dei due legami sarà quello spezzato, quello nel presente, tra i due fratelli (che sembra già di per sé non molto stabile) o quello tra i due nonni (magari facendo trapelare un amore solo di facciata), nel passato? La risposta sta nella cassaforte, il voler conservare un feticcio artificiale che ricordi qualcosa di naturale, che veniva riservato solo al nonno. Risposta sorprendente, che però non centra il tema (si potrebbe forzarlo nell'opposto denti-dentiera, naturale-artificiale, ma non convincerebbe del tutto).
P.s Anch'io ti avrei chiesto sul "crollare la testa".

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#18 » martedì 29 marzo 2016, 18:44

Ciao Linda,
sono abituata a dire quello che penso, credo fermamente che sia più utile la sincerità per prendere bene la mira in questo tipo di contest. Il tuo racconto è molto snello, corre via e si legge volentieri. Mi è piaciuto poco l'atteggiamento dei nipoti, lei fin troppo nostalgica, lui decisamente materialista. È come se avessi scritto una storia molto bene con pochi elementi ad arricchirla. Non ho "sentito" la mancanza del sorriso di questa donna, mi è stata descritta. Geniale e un filo grottesco il finale. Nel complesso un lavoro che fa capire le tue potenzialità senza metterle completamente in luce.

Avatar utente
Jacopo Berti
Messaggi: 441

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#19 » mercoledì 30 marzo 2016, 11:15

Ciao Linda,
è sempre un piacere leggerti, perché la qualità della prosa - a quel che ho visto - è una costante dei tuoi scritti. Il racconto procede bene, riesco a immedesimarmi in parte nella visione di entrambi i fratelli: le cose dei nostri cari più anziani (vivi o morti) ci incuriosiscono sia per la loro storia e il loro valore affettivo sia per il loro potenziale valore materiale. Non per avidità, ma per fantasticheria: chissà cosa custodisce, all'insaputa di tutti, la casa dei nonni o della vecchia zia? In fondo il pensiero "il vecchio ce l'ha combinata grossa" ci diverte ed è quasi rassicurante, perché il naturale procedere degli eventi consente a tutti, ciascuno a suo tempo, di dire la loro.
Il finale mi ha divertito. Per qualche istante sembra una cosa carina, poi rivela il suo lato grottesco e sa un po' di "barzelletta", come fa notare Marco. Poi, però, diventa un grottesco "realistico": certi vecchi hanno idee balzane, fissazioni e rincoglionimenti che, uniti ad una visione molto differente dalla nostra del corpo, portano a cose del genere. Non è la stessa cosa, ma io già m'inquieto a sapere che mia nonna conserva le trecce di capelli di quand'era giovane.
Insomma, globalmente il racconto mi convince come forma e anche come contenuti.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: I sorrisi custoditi

Messaggio#20 » domenica 3 aprile 2016, 19:54

Bello, delicato, ben narrato e altrettanto ben congegnato. Forse la prima parte si dilunga un pelo di troppo, ma non me la senti di additarlo come un difetto. Qui come in pochi altri casi di questa edizione, tra l’altro, il legami spezzati si fanno davvero sentire in tutta la loro potenza emotiva. Per me un pollice su.

Torna a “80ª Edizione – 12ª della Quarta Era - Marone Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti