Rinascita

Zebratigrata
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Rinascita

Messaggio#1 » martedì 22 marzo 2016, 1:28

Il tintinnio della catena lo sorprese, appena si mosse. Cercò di tirarsi su a sedere, spaventato. Le mani, che aveva cercato di spostare ai lati del corpo per puntellarsi, rimasero unite dietro la schiena. Si concesse un minuto per schiarirsi le idee, fissando il buio. La testa gli doleva per il colpo con cui l’avevano stordito. Cercò di mettere a frutto le lezioni di yoga prese per far colpo su Sheila. Le maniche e i pantaloni del vecchio smoking frusciavano ad ogni respiro, gli sussurravano di fare qualcosa. Gli ricordarono sua madre che stazionando ostinatamente ai margini del suo campo visivo gli suggeriva “fai qualcosa, tua vita, lavoro normale, testa a posto”. Sentì tendini e muscoli allungarsi, rilassarsi, sciogliersi. Poteva udirne i gemiti, amplificati dal nulla che lo circondava. In quel buio e in quel silenzio perfetti, per la prima volta temeva la morte. Con un ultimo sforzo portò le mani davanti a sé. Pronto? Pronto. Accelerò la respirazione nel tentativo di abbandonare laggiù tutta l’anidride carbonica possibile. Ruppe con la catena la superficie bombata del bottone che chiudeva lo smoking, e fece lo stesso coi bottoni alti della camicia. L’acido iniziò ad aggredire il metallo. I risvolti di seta della giacca che suo padre aveva comprato apposta per sposare sua madre erano irrimediabilmente rovinati. Due piccioni con una fava. Stavolta avrebbe dimostrato loro di cosa era capace. Non avrebbe potuto spiegare ogni dettaglio... ma era parte del mestiere. Attese. La cassa in cui l’avevano chiuso sembrava farsi più piccola, il buio più fitto, il silenzio assordante. Gli occhi gli bruciavano per via dei vapori. Li chiuse. Si chiese se li avrebbe più riaperti. Allontanando i polsi spezzò la catena. Il suo cuore saltò. Qualcosa cambiò. Per la prima volta, pensò che l’avrebbe spuntata davvero. Estrasse dalla cavità all’interno dell’anello rotto la chiave, cercò la serratura a tentoni, con furia, con esaltazione. Lo scatto mise fine al silenzio. Rientrò a far parte del mondo. La pressione lo investì, poi il freddo. Contrasse gli addominali bilanciando la pressione nelle orecchie. Fluttuò, per riprendersi dallo shock, poi iniziò a muovere le gambe con decisione. Aprì gli occhi, sopportò il bruciore: vedeva in fondo al tunnel la luce del riscatto e della vendetta. Gli spasmi iniziarono, poco sotto il plesso solare. Non aveva più tempo. Salì veloce, verso il cielo, il sole, la sua nuova vita. Sentendo già nella sua testa la musica che lo avrebbe accolto, emerse, inspirò e sentì il petto esplodere. Tossì ferocemente. Non c’era nessuna musica. Si guardò intorno. La corrente doveva averlo spostato mentre risaliva. La barca era un puntino all’orizzonte. Ripensò ai suoi che lo aspettavano, chiacchierando con Sheila dell’ultimo modello di robot da cucina e preparandosi ad accoglierlo ancora una volta con condiscendenza. Il finale del suo spettacolo era ormai rovinato. Si girò, prese a nuotare, e sparì per sempre. In fondo, era un mago.



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antico
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Re: Rinascita

Messaggio#2 » martedì 22 marzo 2016, 1:30

Al superpelo! Ti beccherai un lieve malus per il tempo, ma sei dentro! Buona Lorenzo Marone Edition, Sara!

Daniel Travis
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Re: Rinascita

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 19:35

Ottima prova: una buona idea, tema colpito e affondato, uno stile essenziale che calza il protagonista come un guanto. Il finale soddisfa e strappa un sorriso amaro, quasi di complicità. Il "blocco unico" di testo per dire la verità appesantisce un po' la lettura, per quanto in un certo senso restituisca la percezione claustrofobica della scena con una certa efficacia, un risultato non da poco. E qualche dettaglio stride un po': stordito con un colpo in testa prima dell'a "prova"? Una cosa è essere spericolati, un'altra è affidare la propria sopravvivenza, danni permanenti e simili, al caso, indipendentemente dalla propria abilità: le botte in testa tali da stordire tendono ad avere conseguenze più pesanti che nei film...
Ma la valutazione generale è per forza positiva: un racconto intenso, ben scritto, evidentemente ispirato, che parla a chiunque abbia passione.
Gran bel lavoro, complimenti.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Angela
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Re: Rinascita

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2016, 21:13

Rinascita di Zebratigrata.

Lo stile è eccellente, sicuramente uno dei migliori di MC. La prima parte ci restituisce un ritratto quasi claustrofobico del protagonista, ma poi indugia - secondo me troppo - sulle manovre per liberarsi. Due terzi della narrazione affrontano quest'unico aspetto che, per quanto importante, finisce per smorzare l'interesse. Il finale mi lascia qualche dubbio: chi gli ha dato il colpo in testa? Le stesse persone che poi lo avrebbero accolto con "condiscendenza?". Manca qualche elemento in più per capirne le ragioni. Se avessi sottratto qualche carattere nel blocco centrale, ne avresti acquistato in chiarezza. Pollice tendente all'alto perché il tema c'è e resta comunque un buon lavoro a livello stilistico.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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angelo.frascella
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Re: Rinascita

Messaggio#5 » giovedì 24 marzo 2016, 0:13

Il racconto è coinvolgente e ben scritto, ma ci sono alcuni punti ambigui che lasciano dei dubbi su quello che sta succedendo. Lui è un mago alla Houdini o la vittima di un tentativo di omicidio? Alcuni passaggi fanno pensare alla prima ipotesi, ma altri dettagli la smentiscono (il colpo ricevuto in testa, il fatto che lui pensi di non farcela…). E altri dettagli rimangono misteriosi e non si collocano bene in nessuna delle due precedenti ipotesi: che intende quando dice “due piccioni con una fava”? Perché la barca se ne sta andando senza che neppure i suoi si interessino alla sua sorte. Insomma, il pezzo ha bisogno di essere rivisto e limato.
Aggiungo che accorerebbero un po’ di andate a capo per renderlo più leggibile.

A rileggerci
Buona Pasqua
Angelo

Zebratigrata
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Re: Rinascita

Messaggio#6 » giovedì 24 marzo 2016, 0:42

Grazie per i commenti a tutti!

Confermo che la struttura senza accapi era intenzionalmente 'asfissiante', per coerenza col contenuto, come notato da Daniel ;-).

Il colpo in testa, vero, confonde. La mia idea era che lui vuole dimostrare alla famiglia di valere qualcosa come illusionista, perciò si fa stordire, incatenare, chiudere in una cassa,e gettare in fondo al mare, con l'idea di liberarsi 'alla Houdini'. Inizialmente volevo anche mantenere l'ambiguità e nella prima parte del racconto far pensare ad una spia in azione o simili, ma mi rendo conto che tagliando poi la parte di spiegazione forse risulta strano.

I suoi non se ne vanno, semplicemente non avendo un cavo di risalita la corrente lo sposta metre torna in superficie e si ritrova distante dalla barca per via delle correnti, che non aveva calcolato.

"Due piccioni con una fava" perché durante l'illusione il protagonista pensa che oltre a rifarsi dimostrando ai genitori di essere un 'buon mago', ha rovinato lo smoking del matrimonio prestatogli dal padre: una piccola grande vendetta emotiva nei confronti della famiglia che non lo supporta.

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angelo.frascella
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Re: Rinascita

Messaggio#7 » giovedì 24 marzo 2016, 11:17

Ora è più chiaro.

L'idea della spia, in effetti mi era balenata (soprattutto dai bottoni con l'acido).
Probabilmente occorre qualche revisione (e, probabilmente, qualche carattere in più). per limare dettagli e rendere più comprensibile il tutto.
Per rendere meglio l'idea della forma legata al contesto, allora, forse le ultime righe dovrebbero essere pieni di andate a capo, per dare il senso di lui che riprende fiato avidamente.
Del tipo:

"Gli spasmi iniziarono, poco sotto il plesso solare. Non aveva più tempo. Salì veloce, verso il cielo, il sole, la sua nuova vita. Sentendo già nella sua testa la musica che lo avrebbe accolto,
emerse,
inspirò
e sentì il petto esplodere.
Tossì ferocemente.
Non c’era nessuna musica.
Si guardò intorno. La corrente doveva averlo spostato mentre risaliva.
La barca era un puntino all’orizzonte.
Ripensò ai suoi che lo aspettavano, chiacchierando con Sheila dell’ultimo modello di robot da cucina e preparandosi ad accoglierlo ancora una volta con condiscendenza.
Il finale del suo spettacolo era ormai rovinato.
Si girò, prese a nuotare, e sparì per sempre. In fondo, era un mago."

Andrea Dessardo
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Re: Rinascita

Messaggio#8 » giovedì 24 marzo 2016, 13:55

È un racconto che mi aveva fatto un'ottima impressione alla prima lettura, ridimensionata però alle letture successive. Ero convinto si parlasse proprio di Houdini e mi aspettavo perciò riemergesse all'interno di un circo, non in mare aperto. In effetti nel testo non dai alcun indizio al lettore per comprendere ciò che poi espliciti nel commento.
La descrizione di come lui si libera non è affatto noiosa, anzi è ben descritta e rientra comunque in uno stile e in un genere letterario, quello delle descrizioni appunto, che a me piace molto sia da lettore che da modestissimo autore.

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Linda De Santi
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Re: Rinascita

Messaggio#9 » giovedì 24 marzo 2016, 19:42

Ciao Sara, ammetto che anch'io ho fatto fatica a inquadrare la vicenda. La parte dello stordimento è fuorviante, fa immaginare tutt'altra situazione e dopo si fa fatica a ritrovare il filo.
Stilisticamente non ho niente da dire, il racconto è assolutamente coinvolgente e rende perfettamente il senso di claustrofobia che deve provare il protagonista mentre affonda chiuso nella cassa.
L'interpretazione del tema è la più originale che ho letto finora. Nel complesso il mio giudizio è positivo. A rileggerci!

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Vastatio
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Re: Rinascita

Messaggio#10 » giovedì 24 marzo 2016, 21:55

Ciao,

ricambio con piacere il passaggio dalle mie parti. Già graficamente il tuo racconto è un blocco chiuso e mi sono chiesto perché non ci fosse nemmeno un a capo (che son pure gratis su MC). Leggendolo ho capito. Bello il doppio tema sia fisico (le catene), sia metaforico (la famiglia). Anche dopo la tua spiegazione però trovo esagerata la botta in testa. Anche farsi buttare in mare, una cassa stagna immagino visto che non ci sono tracce di infiltrazioni nella tua descrizione, un bel rischio, ma vabbé, se è un mago...

PS: la fisica sei tu se non sbaglio, quindi sto per farmi una figura meschina, ma quanto è profondo il punto dove è stato gettato per venire spostato così tanto dalle correnti (ipotizziamo anche uno spostamento durante la discesa e un altro durante la risalita) e quanto sono forti!?

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Adry666
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Re: Rinascita

Messaggio#11 » lunedì 28 marzo 2016, 19:32

Rinascita, di Sara Tirabassi, ore 01.28, 2983 caratteri

Ciao Sara,

tema centrato, anche se qui i legami non sono quelli di tipo “personale” :-)
Il tuo racconto è scritto bene, ottimo stile. In alcune parti il ritmo rallenta un po’, probabilmente anche il tipo di scrittura “continua” lo influenza; ci lavorerei sopra per sistemare qualche piccolo dettaglio che ti potrebbe portare ad avere un ottimo racconto.
Una nota:”…Gli ricordarono sua madre che stazionando ostinatamente ai margini del suo campo visivo gli suggeriva “fai qualcosa, tua vita, lavoro normale, testa a posto..”.
Perché “tua vita”? Suona male, è un refuso?
Nel complesso buon lavoro, complimenti.

Ciao
Adriano

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ceranu
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Re: Rinascita

Messaggio#12 » martedì 29 marzo 2016, 14:36

Ciao e ben trovata.
Come Angelo non ho apprezzato la struttura senza a capo. Capisco la voglia di trasmettere claustrofobia, ma c'è da considerare anche il possibile lettore. Io ho provato pesantezza e confusione e ho faticato ad arrivare a fine racconto.
La tecnica è sicuramente ottima, ma la struttura un po' carente. Manca una trama e alla fine sembra solo un ottimo esercizio di scrittura.
Non saprei, è un racconto che mi lascia perplesso.
Ciao e alla prossima.

diego.ducoli
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Re: Rinascita

Messaggio#13 » martedì 29 marzo 2016, 23:44

Ciao Sara
Mamma mia che blocco.
Tralasciando quel particolare, mi sono chiesto: ma è possibile?
Una cassa stagna non dovrebbe galleggiare? Se affonda la pressione dell'acqua non dovrebbe impedirgli l'apertura? Una botta in testa, sigillato in una cassa con i vapori dell'acido. Ma l'ossigeno basta?
L'idea non è male, forse avrei dato più spazio al novello illusionista, sui rapporti con la moglie e famiglia.
Per me da rivedere.

Zebratigrata
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Re: Rinascita

Messaggio#14 » mercoledì 30 marzo 2016, 22:39

Grazie a tutti per i commenti, come sempre, provo a rispondere sulle varie perplessità:

@Adry666 la parte con 'tua vita, ecc' voleva dare l'impressione dei discorsi ripetuti dalla madre fino allo sfinimento che lui ormai non ascolta più veramente. Ho pensato di provare a rendere la sensazione inserendo solo le parole 'chiave' in sequenza, come se lui ascoltasse e percepisse una parola ogni tanto. Forse non funziona benissimo però!

@Vastatio ottima domanda! Onestamente avevo fatto una stima veloce per vedere se poteva allontanarsi dalla barca abbastanza per girarsi e andarsene senza essere notato: senza esagerare si può supporre una profondità di una trentina di metri senza danni per la persona, uno spostamento di un metro al secondo e un tempo di risalita di almeno un minuto. Il nostro eroe riemergerebbe a un miinimo di 50-60 metri dalla barca, volendo allungare sui tempi di risalita o considerare una zona non distante dalla riva in modo da aumentare eventuali correnti di risacca o simili forse anche un centinaio. Sì, dire che è un puntino all'orizzonte è esagerato, non ci avevo badato! :-D Però mi è sembrata una distanza ragionevole perché i familiari non lo notassero (io li immaginavo anche rivolti nella direzione opposta, che lo aspettano senza troppo interesse a dire il vero).

@Diego: la cassa può affondare se è adeguatamente appesantita (basta aggiungere un peso pari al peso del volume di acqua corrispondente a quello della cassa più quello del peso stesso); essendo una cassa truccata fatta apposta per lo spettacolo io immaginavo un meccanismo di apertura meccanico e non manuale per via del problema che sottolinei. La botta in testa sono d'accordo che introduca un po' di masochismo di troppo! Più che altro perché non si sa quanto rimarrà incosciente. I vapori dell'acido dovrebbero esserci soltanto una volta che lui è sveglio e pronto, dato che è lui a decidere quando rompere i bottoni. E avrà prima iperventilato un po' per resistere poi il più a lungo possibile. L'ossigeno, speriamo che basti! Mezzo metro cubo di aria (ma io la cassa la immagino più grande) dovrebbe bastare per un'oretta supponendo che si respirino circa 8-10 litri di aria al minuto e che solo 1/3 - 1/5 dell'ossigeno presente venga assorbito ad ogni ciclo.
Tornando al meccanismo di apertura della cassa, è stato fonte di grandi problemi: avevo pensato anche a un meccanismo controllato perché avevo dei dubbi sulla pressione dell'acqua in entrata contro la persona, le statistiche di apnea sono comunque basate su discese fatte in immersione, dunque con l'effetto di bloodshift. Non ho risolto questo ultimo dubbio, e ho quindi incautamente messo a rischio la vita del mio protagonista. Per fortuna è andato tutto bene!! :-D

Devo dire che mi fa piacere vedere che il 'doppio' legame spezzato, reale e familiare, era comprensibile, temevo di averci messo davvero troppe cose!

diego.ducoli
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Re: Rinascita

Messaggio#15 » giovedì 31 marzo 2016, 0:41

Ma un motore con una potenza tale da smuovere le cassa dovrebbe essere ben vistoso. Se affonda di solo un metro la forza esercitata è tanta.
Fare una cosa del genere in ambiente controllato è una cosa, buttato in mare la vedo difficile.

diego.ducoli
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Re: Rinascita

Messaggio#16 » giovedì 31 marzo 2016, 0:43

Ben sveglio dopo una botta che lo ha fatto svenire?

diego.ducoli
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Re: Rinascita

Messaggio#17 » giovedì 31 marzo 2016, 0:43

Scusa non voglio essere pedante

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Re: Rinascita

Messaggio#18 » giovedì 31 marzo 2016, 12:10

diego.ducoli ha scritto:Scusa non voglio essere pedante


@Diego: no no, fai bene a dire dove pensi ci siano problemi! In poche ore è ovvio che possono sfuggire dei dettagli e non c'è tempo di pensare a tutto. Ho supposto l'esistenza di un meccanismo per forzare l'apertura confidando nel potere della tecnologia, ma non ho fatto ricerche su quali tipi di motore potessero essere adatti. Sicuramente quando rivedrò il racconto penserò a questo problema più nel dettaglio: possibilissimo che in realtà quella che mi è sembrata un'ipotesi ragionevole si riveli invece una stima troppo ottimista. I commenti servono a questo, mai trattenersi :-)

La botta nella mia mente l'ho già eliminata, non temere! :-D Mi sembra che i feedback di tutti siano concordi sul fatto che sia eccessiva e probabilmente con conseguenze molto maggiori a quelle che ho descritto, perciò fa perdere di realismo al racconto. Dovrò riforumlare la parte iniziale di conseguenza.

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antico
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Re: Rinascita

Messaggio#19 » domenica 3 aprile 2016, 19:30

Per scelta mia personale che cerco di rispettare, sempre, non posso applaudire un testo che necessita di una spiegazione dell'autore per essere compreso, soprattutto quando si parla di meno di 3000 caratteri. Trovo questo racconto un buon esercizio di stile, ma mi fermo al pollice ni perché no, la prova del lettore medio non la supera e senza un'adeguata revisione temo che, come altri, troppi, che ho letto in quest'edizione, corra il rischio di non essere neppure terminato (dal lettore). Prova a sistemarlo un po', anche senza spiegoni, ma fornendo più elementi al lettore che gli permettano di scardinare la cassaforte... ;)

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