ex novo - Prossima destinazione -4394-

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maria rosaria
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ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#1 » venerdì 1 aprile 2016, 10:35

PROSSIMA DESTINAZIONE - versione 2
di M.R. Del Ciello

Non mi serve molto. Un’ora, un luogo, un nome, meglio una fotografia. Tanto basta e, se mi concentro, viene fuori un bel lavoretto pulito.
Oggi però i nomi sono tanti, troppi. Non serve conoscerli. Oggi basta conoscere l’ora e il luogo.
Sudo, ma non perché faccia caldo. Mi concentro, respiro. A fondo. Sono pronta. Esco in strada, cammino piano.
L’appuntamento è in piazza, non lontano da dove sono ora.
Qualche minuto ancora, cammino e respiro.
Quando arrivo all’angolo che svolta nella piazza, calzo il mio passamontagna. La mano sudata scivola sotto il giubbotto e sento il freddo acciaio della pistola. La estraggo. Con la sinistra sfilo dalla tasca dei pantaloni una piccola bomba.
Mentre la lancio, al centro della folla, miro, vedo volti che non mi dicono nulla. E a quelli che fuggono, illesi dall’esplosione, sparo. Una, due, tre volte.
Rimetto a posto la pistola e torno sui miei passi. Nella confusione nessuno si è accorto di me.


- I patti non erano questi… -. Mi avvicinai al tavolo e lo colpii con un pugno. Feci scivolare per terra il sacco che portavo con me e appoggiai le mani sul tavolo. La schiena inclinata in avanti mi serviva per scaricare stanchezza e fatica ma sapevo che il mio volto proiettato in avanti poteva essere un modo per incutere timore.
Il locale era rischiarato a fatica da una piccola lampada appesa al soffitto, dal quale pioveva un alone di luce giallastra.
L’uomo, seduto, non si scompose affatto, anzi continuò a sorseggiare una strana bevanda color rosso sangue.
- Non abbiamo mai fatto patti, io e te… - disse sollevando lo sguardo dall’originale cocktail e guardandomi negli occhi.
Feci scorrere lo sguardo intorno setacciando il locale, poi trascinai una sedia scostandola da sotto il tavolo e mi ci lasciai cadere sopra.
Ero stanca. Mi sembrava di lavorare da un’eternità e avevo la certezza che avrei dovuto continuare ancora per molto tempo.
Guardavo l’uomo davanti a me e cercavo di reprimere la rabbia che riusciva a suscitarmi. Una rabbia che mi portavo dietro da sempre e che, se solo avessi potuto, avrei indirizzato verso di lui con un lavoretto pulito pulito.
- Secondo me ti ci vorrebbe un bel corso di yoga. – L’uomo spalancò la bocca in sorriso sguaiato e il candore dei suoi denti fece per un momento concorrenza al lucore della lampada sopra di noi.
Ecco, adesso mi prende pure per il culo, pensai, cercando di dominare un indizio di lacrime. Dovevo trattenermi, non potevo mollare. Sapevo che era una battaglia persa, ma volevo dimostrare quanto carattere avevo. Se solo avessi voluto potevo mandare tutto a puttane. Questo era il concetto che mi interessava passasse. E che all’uomo venisse un po’ di strizza.
- E invece no. Mi hai fregato all’inizio, con la storia dei privilegi, dei benefits che mi potevi concedere, e io ci sono cascata. Ero giovane, mentre tu sei sempre stato un vecchio. Un povero vecchio. Hai deciso tu quali dovessero essere i miei compiti. Oramai è da troppo tempo che non condivido certi progetti. Credo sia giunto il momento di farla finita. Voglio ritirarmi.
L’uomo spense il sorriso ironico e si fece serio.
- Non puoi, e lo sai. E poi cosa ne sarebbe di te? Non sai fare altro. Non puoi fare altro. Quello che fai è parte integrante di te. Senza il tuo lavoro non esisteresti.
Abbassai lo sguardo per alcuni secondi. Forse aveva ragione. Non sapevo fare altro. Non potevo fare altro. Ero stata creata solo per svolgere quel compito, ingrato ma necessario, a quanto sembrava.
Ripresi a guardarmi intorno.
Il locale era colmo di gente, tutti che parlavano, ridevano, sembravano felici. Ragazzi e ragazze ignari di quello che poteva succedere loro in un futuro più o meno lontano. Tutti ancorati al presente e proiettati in avanti, senza il minimo dubbio del loro domani. Brillavano, sebbene lì dentro non ci fosse molta luce.
Un tizio iniziò a fissarmi. Lo vidi avvicinarsi con la coda dell’occhio, mi toccò una spalla invitandomi a voltare.
- Ehi, ci conosciamo? Devo averti vista da qualche parte…
- Non credo – risposi secca.
Ci rivedremo presto, non temere, pensai e mi voltai di nuovo verso il mio “vecchio” interlocutore.

- Sono stufa di certe dinamiche di questo “lavoro”, come lo chiami tu. Arrivare in posti e luoghi all’improvviso, senza poter decidere i miei viaggi. E poi, se permetti, anche le persone con cui ho a che fare vorrei potermele scegliere.
- Le scelgo io per te. Non è lo stesso?
- Non è uguale per niente. Non mi piace sparare nel mucchio, non mi è mai piaciuto. E non mi piace neanche che alcuni decidano da soli. Non va bene. Rivoglio la mia autorità.
Avevo cercato di usare un tono deciso, che non desse spazio a fraintendimenti. La mia era una richiesta ma volevo che suonasse quasi come un’imposizione. Che, però, non fece molto effetto.
- L’hai persa da tempo, se è per questo, la tua autorità. – E l’uomo si accarezzò la lunga barba bianca che scendeva sul suo petto.
- E tu non mi hai aiutato per niente… - mi pentii subito di aver detto questa frase. Suonava come un piagnisteo e io non ero tipo da roba del genere.
- Io sono immortale e tu lavori da sempre per me.
- Be’, se è per questo anch’io sono immortale, ma vorrei un po’ del mio potere di scelta.
- La scelta ce l’hanno loro, mia cara. Si chiama libero arbitrio e non possiamo farci nulla.
- Tu potresti.
- Io? Non credo, e poi anch’io sono molto stanco – e mi sembrò di leggere per la prima volta nella sua voce un leggero tremolio.
Non c’era nulla da fare.
Compresi che le mie pretese non potevano essere esaudite, né in quel momento né mai.
Compresi che l’uomo avanti a me avrebbe continuato a essere padrone della mia esistenza, come e quando voleva.
Che non avrei mai potuto interrompere ciò che avevo iniziato a fare.
Che, forse, in alcune occasioni aveva anche il suo senso.
Mi alzai lentamente e raccolsi la sacca da terra. Prima di uscire dal locale lanciai un ultimo sguardo all’uomo rimasto seduto a sorseggiare la bevanda vermiglia, e chiesi:
- Dammi la prossima destinazione e facciamola finita.
La punta della falce fece capolino dalla mia sacca, scintillando un istante alla fioca luce del locale.
Ultima modifica di maria rosaria il martedì 12 aprile 2016, 14:30, modificato 2 volte in totale.


Maria Rosaria

Marale
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Re: ex novo - Prossima destinazione

Messaggio#2 » venerdì 1 aprile 2016, 17:53

La trama è interessante, bello il colpo di scena finale, ma preferisco la prima parte, quella in prima persona, al resto. Forse perché è più coinvolgente e le frasi sono più brevi e incise, quindi di maggiore impatto. E alla fine, secondo me, tutto il testo potrebbe starci anche in prima persona.

Prima di uscire dal locale si voltò, guardò... qui si potrebbe sostituire con "lanciò un ultimo sguardo" o qualcosa del genere
Il pallore del volto sembrava quasi formare un alone di luce attorno a rischiarare il buio del locale. questa frase secondo me è un po' senza senso, sembra quasi che il volto della donna sia una lampada alogena, quindi magari questa espressione sarebbe da ritoccare.
Dopo aver colpito il tavolo aveva fatto scivolare qualcosa sotto ed era rimasta appoggiata con le mani sopra, la schiena inclinata in avanti in un atteggiamento di sfida ma che le serviva in realtà per scaricare stanchezza e fatica... qui farei frasi più brevi, a sottolineare il movimento che compie, perché non è molto chiaro.

Era stanca, come se lavorasse da un’eternità e fosse rassegnata a dover continuare ancora per molto tempo.
Stava cercando di reprimere la rabbia, quella rabbia che si portava dietro da sempre e che la consumava senza mai riuscire a farle prendere la decisione giusta. se questa parte la metti in prima persona magari puoi aggiungerci qualche gesto fisico, come sbuffò, strinse i pugni o azioni simili e poi ci aggiungi il pensiero.

Comunque complimenti, la storia in sé mi è piaciuta molto.

alexandra.fischer
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Re: ex novo - Prossima destinazione

Messaggio#3 » sabato 2 aprile 2016, 21:16

Il racconto è interessante: la donna mi ha fatta pensare a una personificazione della morte, che colpisce su commissione (con il riferimento ai nomi, ai volti, all'ora e al luogo e poi solo all'ora e al luogo). Le armi variano dalla pistola, alla bomba passando per la falce. Sia la donna, sia il datore di lavoro, sono immortali e questo dà profondità alla storia (può essere vista come un fantasy su un tipo particolare di immortali sicari, con una lei ormai stufa del lavoro, ma impossibilitata a ritirarsi per via delle alte sfere dell'organizzazione, superiori allo stesso datore di lavoro ma anche una metafora di Dio e della Morte che lavora per lui, ma vorrebbe ritirarsi, riavere un libero arbitrio che neppure Dio ha più, perché lo ha dato anche all'umanità. Quindi ben venga la Morte, come limite dell'uomo, che altrimenti sarebbe troppo simile a lui). Io aggiungerei dei particolari su questi loro, proprio per far capire al lettore qualcosa di più sull'identità della donna e del datore di lavoro. Immortali di un fantasy? Oppure personificazioni del divino e della morte?
Prova molto buona, di grande interesse.

Correggerei come lo chiami te, con un tu. A meno di non riscriverei i dialoghi dal punto di vista della donna in modo volutamente sgrammaticato, per distinguerla dal datore di lavoro.

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Spartaco
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#4 » martedì 5 aprile 2016, 22:07

Vista l'apertura del Laboratorio a scritti fino a 13K ho deciso di inserire il numero di battute (quello base) di ogni racconto.

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maria rosaria
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#5 » mercoledì 6 aprile 2016, 10:58

Grazie, Alexandra e Marale.
A breve faccio le correzioni suggerite e provo a ripostare il racconto.

@Alexandra: tra un po' arrivo anche a commentare il tuo. ;)
Maria Rosaria

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maria rosaria
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#6 » martedì 12 aprile 2016, 14:32

Ciao a tutti.
Ho riscritto il racconto tenendo conto delle indicazioni nei commenti e "arricchendo" leggermente la storia.
Buona lettura.
Maria Rosaria

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Sissi Kardec
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#7 » martedì 12 aprile 2016, 17:50

Ciao Maria Rosaria,
ti confesso che sono un po' in difficoltà con questo racconto... Mi piace, mi piace l'idea, il tema e anche lo svolgimento, eppure c'è qualcosa che non mi convince completamente. Forse è la forma, lo stile, perché è una sensazione che mi accompagna un po' per tutto il testo.
Diciamo che trovo che non renda come potrebbe. I dialoghi non li sento incisivi, in relazione alla "portata" dei soggetti che li conducono. Dico la verità rispetto alla prima stesura, ciò che è stato ampliato non mi toglie questa sensazione. Mi dispiace molto, di solito sono anche molto - troppo - puntuale negli appunti o commenti, ma qui si tratta di uno stile di fondo che non mi prende quindi non so darti indicazioni specifiche su una singola parte o battuta di dialogo.
Nel mio immaginario stiamo senza dubbio parlando di Dio e Morte, o Destino e Morte, o creature magico/paranormali con poteri simili di vita e di morte (ambientazione Urban-fantasy in pratica), però non riesco a sentirne il carattere, a dargli un volto, un abito fantastico, non riesco ad averne la visione 'cinematografica', che normalmente il fantasy mi scatena.
La mia non è, fondamentalmente, una critica, ma una constatazione di una mancata forza che leggo nel testo e che può essere dovuta e ad un limite mio di lettrice, come ad una debolezza della scrittura; ero anche molto indecisa, se postare o meno questo commento, poi ho deciso di farlo perché io trovo utili tutti i punti di vista, favorevoli e non, a ciò che scrivo, e così spero possa leggerlo anche tu.
A presto :)
Simonetta

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francescocascione
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#8 » martedì 12 aprile 2016, 22:51

Racconto curioso.
Dalla prima riga mi sono chiesto dove andassi a parare e gli indizi che dissemini sono ben distribuiti.
Il confronto tra i due protagonisti l'ho trovato divertente, mi ha ricordato il rapporto tra Nikita (del film di Luc Besson) ed il suo 'mentore', ma allo stesso tempo credo manchi il giusto carisma che renderebbe più alte le due figure.
Non sono bravo a dare consigli - già faccio fatica ad elaborare quelli che arrivano a me - ma un qualche riferimento alla mitologia dei due potrebbe dare, forse, quell'idea che vedo vorresti mettere ma non centri appieno.

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maria rosaria
Messaggi: 687

Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#9 » mercoledì 13 aprile 2016, 8:53

Grazie Simonetta.
Preziosissimo il tuo commento che hai fatto bene a postare.
Credo che il vero motivo sia nella debolezza della scrittura.
Forse ho usato uno stile troppo semplice e lineare che cozza con la tematica un po' fantasy della storia.
Forse i personaggi non sono bene tratteggiati, come sottolinea anche Francesco.
Forse i dialoghi sono debolucci.
Insomma, forse è tutto da rifare.
Ci lavorerò su.
Grazie a tutti.
:-)
Maria Rosaria

alexandra.fischer
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#10 » sabato 16 aprile 2016, 20:24

Ciao Maria Rosaria, trovo il tuo racconto molto migliorato. Adesso il personaggio di lei è molto più comprensibile (la Morte. Lo si capisce dall'indizio del volto che incute spavento e dalla falce che le spunta dalla sacca, ma anche dal suo commento riguardo al tizio di passaggio nel locale: certo che a lui sembra di riconoscerla, si rivedranno presto). Il dialogo con il mandante è reso meglio, più gustoso (contrapposizione fra l'ironia pacata di lui e il linguaggio gergale di lei). Il mandante stesso ha un indizio che ne mostra la natura divina (lunga barba bianca). Spiegherei soltanto un po' meglio i compiti della Morte...cos'ha iniziato a fare? E del (Divin) Vecchio, quando le ribadisce il fatto che sono immortali (io metterei anche un accenno da parte di lui alla stanchezza di dover far pulizia nel mondo servendosi di lei...tipo: io ti assegno il lavoro di rimuovere lo sporco (gente che deve morire per lasciare posto ad altra gente), ma sono più stanco di te (sento il peso del mondo sulle mie spalle). Carino il consiglio del corso di yoga. Secondo me, con qualche spiegazione in più, sei a posto.

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Adry666
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#11 » martedì 19 aprile 2016, 11:26

Ciao Maria Rosaria,

racconto molto interessante, ma come ti è stato fatto già notare devi lavorarci un po' su.

PUNTI DI FORZA

Idea forte, svolgimento notevole, all'inizio si pensa a uno scenario terroristico, poi...
Bello!

PUNTI DI DEBOLEZZA

Iniziamo dall'inizio :-)))) L'incipit ha delle frasi un po' troppo spezzettate e il ritmo ne risente.
In pratica, io lo modificherei così:

"Non mi serve molto: un’ora, un luogo, un nome, meglio una fotografia. Tanto basta e, se mi concentro, viene fuori un bel lavoretto pulito.
Oggi però i nomi sono tanti, troppi, ma non serve conoscerli. Oggi basta conoscere l’ora e il luogo.
Sudo, ma non perché faccia caldo. Mi concentro, respiro, a fondo. Esco in strada, cammino piano.
L’appuntamento è in piazza, non lontano da dove sono ora. Qualche minuto ancora, cammino e respiro.
Quando arrivo all’angolo che svolta nella piazza, calzo il mio passamontagna. La mano sudata scivola sotto il giubbotto e sento il freddo acciaio della pistola, la estraggo; con la sinistra sfilo dalla tasca dei pantaloni una piccola bomba. Mentre la lancio al centro della folla vedo volti che non mi dicono nulla; e a quelli che fuggono, illesi dall’esplosione, sparo. Una, due, tre volte.
Rimetto a posto la pistola e torno sui miei passi. Nella confusione nessuno si è accorto di me."

Poi, in questa frase: "- Non puoi, e lo sai. E poi cosa ne sarebbe di te? Non sai fare altro. Non puoi fare altro. Quello che fai è parte integrante di te. Senza il tuo lavoro non esisteresti."

IMHO, integrante suona male, proverei a cambiarlo: "...Quello che fai è parte di te..."

Una domanda: io ho interpretato i due protagonisti come la morte e il diavolo, sulla prima sono sul secondo no (Diacvolo o Dio?)

Nel complesso racconto molto bello! Lavoraci un po' e sarà perfetto!! :-)))

Ciao
Adriano

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maria rosaria
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#12 » mercoledì 20 aprile 2016, 14:30

Grazie Alexandra e Adriano dei consigli dettagliati.
@Adriano: i personaggi (nella mia intenzione) dovrebbero essere una Morte stanca di fare il suo lavoro per un Dio che decide sempre lui e non dà a lei la possibilità di scegliere.
Questa grosso modo l'idea centrale.
Spero di riuscire a rivedere il racconto secondo le vostre indicazioni, ci proverò almeno.

Grazie ancora.

:-)
Maria Rosaria

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ceranu
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#13 » venerdì 22 aprile 2016, 19:44

Ciao Maria Rosaria, il racconto ha degli aspetti positivi e altri su cui lavorare.
Punti di forza: la rassegnazione che riesci a passare al lettore. Lo stile è buono, tanto da trasmettere la sensazione di stanchezza.
La storia stessa è buona.

Punti deboli: l'indecisione nella trama. Nella prima parte la morte sembra voler smettere, poi cambia rotta e rivuole pieno potere. Un indecisione che passa al lettore.
L'uomo. È un termine che non mi piace molto perché non è di un uomo che si parla. Io l'ho inteso come dio, o comunque qualcosa di simile.
Mancano le motivazioni per il cambio nel suo lavoro. Lei dice che non le piace lavorare così, sembra ci sia dietro un piano, ma io non l'ho capito.

Cosa cambierei: parte del dialogo cercando di dare più coerenza alla morte.

Credo che il racconto meriti alcuni cambiamenti.
Ciao e a rileggerti presto!

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maria rosaria
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#14 » venerdì 22 aprile 2016, 22:42

Grazie Francesco!
Le tue osservazioni mi saranno utilissime per aggiustare il racconto.
Non avevo fatto caso all'indecisione che passa al lettore: devo rivedere bene i personaggi e i dialoghi.
A presto.
:-)
Maria Rosaria

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alessandra.corra
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#15 » sabato 23 aprile 2016, 17:33

Ciao Maria Rosaria,

il tuo racconto mi ha colpito molto nella prima metà della storia. Mi piace molto tutto il pezzo iniziale di quando la protagonista afferma di non poterne più a fare questo lavoro, obietta all'uomo la sua scontentezza. La sua frustrazione si sente, e ci si riesce a immedesimarsi in lei. E' anche ben scritta, mi è piaciuto lo uno stile semplice e asciutto.
La seconda parte mi è piaciuta di meno. La sua rassegnazione, dopo tutti i discorsi precedenti, a non poter cambiare nulla della situazione l'ho subita un pò. Allora se già sapeva che le cose sarebbero state impossibili da cambiare, perché esplichi la sua ribellione iniziale?
Ecco, io cambierei quest'ultima parte.
Un'ultima cosa, forse avrei preferito che invece di due esseri immortali si trattasse invece di due comuni mortali, magari lui poteva averla reclutata per quel compito minacciandola ogni volta che lei voleva andarsene, per esempio... Ma quest'ultima precisazione è solo un mio gusto personale.
Per tirare le somme, la prima parte è molto bella e accattivante, mentre la seconda la rivedrei. Con un pò di lavoro verrebbe una storia molto interessante!

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maria rosaria
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Re: ex novo - Prossima destinazione -4394-

Messaggio#16 » sabato 23 aprile 2016, 23:37

Grazie anche a te, Alessandra.
Dovrò lavorarci ancora su e faccio tesoro anche dei tuoi consigli.
A presto
Maria Rosaria

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