È proprio un nulla - Andrea Partiti

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Andrea Partiti
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È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#1 » lunedì 18 aprile 2016, 23:38

— Sai dove ti trovi?
— La camicia di forza, l’attrezzatura medica, l’odore di disinfettante. Non ci vuole molto a riempire i buchi.
— Sai anche perché ti trovi qui in ospedale?
— Perché sono un Dio. Un Dio messo alle strette.
— Posso allentarla, se ti fa sentire più a tuo agio.
— Non parlavo della camicia. Parlavo dei caratteri, troppi pochi per questa storia.
— Quale storia?
— Potrà non crederci, ma lei, questa stanza, questi mobili, sono tutte immagini che sto creando nella mia mente. Nella mente di chi legge.
— Questa stanza è reale.
— Solo perché io la abbozzo e chi legge la completa. Sono un Dio.
— E cosa potresti fare, quindi?
— Osservi la parete dietro di me. Al centro c’è una porta e alla sua destra il poster di un convegno di psicologia clinica.
— La porta è sempre stata lì, ci sei passato entrando, e il poster l’ha appeso il medico che lavorava qui prima di me.
— No, non c’erano poco fa, li ho evocati. Quella foto sulla sua scrivania… la sua famiglia?
— Sì.
— Non serve ringraziarmi. Siete felici in quella foto, sorridete, vi abbracciate, non vi vorrei diversamente.
— Perché, se il mondo cambia a tuo piacimento, sei immobilizzato in questo luogo spiacevole?
— Non cambio il mondo, posso solo aggiungere alla scena. Nomino i suoi baffi e lei di colpo si trova con un paio di gonfi baffi ungheresi. Le domando perché passeggia nervosamente per la stanza, ed eccola lì, saltar giù dalla sedia.
— Non stiamo facendo progressi, non va bene. È meglio interrompere questa seduta e parlarne in seguito.
— Non mi crede, eppure vuole che crei ancora. Un corridoio, delle stanze, un edificio tutt’attorno. Magari un’infermiera prosperosa che arrivi a scortarmi altrove.
— Non mi serve aiuto per chiamare qualcuno che la riaccompagni. Mi basta pigiare questo pulsante sull’interfono, ecco, così, e qualcuno arriverà entro un paio di minuti.
— Preferirei restare ancora, se non la disturbo.
— Come mai?
— Ci sono cose orribili fuori da questa stanza. Mostri. Non credo che la sua infermiera sia ancora viva.
— Se aprissi la porta ci troverei dei mostri?
— Lei morirebbe e io rimarrei solo nella mia storia.
— È solo una porta.
— Non sottovaluti l’immaginazione collettiva. La perversione. L’orrore appena accennato. Non sanno cosa ci sia là dietro, quindi riempiranno quello spazio con ogni loro terrore privato e indicibile.
— E pronto a ucciderci?
— A uccidere lei. Io sono Dio.
— Potrei aprire quella porta e farti vedere, ma dovrebbe essere il paziente a scegliere di confrontarsi con le sue manie…
— Allora si fermi! Non si disfa ciò che è creato!
— Stai giocando con me? Per interrompere la seduta come desidero dovrei aprire quella porta forzandoti a un confronto, se non la apro cedo al tuo tentativo di manipolarmi per restare.
— Forse. O forse ho ragione io.
— Solo uno spiraglio, non la apro abbastanza da vederci attraverso, appena una spanna in modo che l’infermiera sappia che può entrare. Osserva bene, non succede assolutamente nulla di…
— Ti avevo avvertito. Eppure ti avevo avvertito…
Ultima modifica di Andrea Partiti il martedì 19 aprile 2016, 0:11, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#2 » lunedì 18 aprile 2016, 23:44

E benvenuto anche al vincitore della Tarenzi Edition! Tutti ok i parametri, buona ALL STARS EDITION!

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Jacopo Berti
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#3 » martedì 19 aprile 2016, 12:10

Ciao Andrea, piacere di leggerti!
Bravissimo! Hai scritto un inno alla creatività dello scrittore, convincente tanto sul piano narrativo quanto su quello metanarrativo. Postmodernismo a tutta forza! si direbbe che hai letto o ripreso, di recente, per il Camaleonte, il 'Viaggiatore' di Calvino ;) L'autore che evoca, il lettore completa, il personaggio che finisce nell'abisso, come il 'siamo solo ombre' Shakespeariano. E il tuo Dio non è onnipotente perché mutilato nel tempo e nello spazio di questo contest, e alla fine della permanenza nel tuo piccolo mondo possibile, l'orrore del mondo. L'infermiera che sta per portarmi per pranzo una minestra che dovrò mangiare fredda...
Dal punto di vista dello stile, avresti potuto fare di più credo, ma la valutazione complessiva è molto buona!
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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maria rosaria
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#4 » mercoledì 20 aprile 2016, 18:02

Ciao Andrea.
Complimenti! Il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo.
Ho apprezzato molto l'idea, il modo in cui l'hai svolta e lo stile che hai usato.
Un'idea apparentemente semplice e lineare, quella dello scrittore come creatore che si sente un dio e perciò viene psicanalizzato. Fino a concludere che forse, chissà, magari era proprio un dio.
Bello, anche se la tematica non è particolarmente originale ma tu l'hai saputa sviluppare benissimo.
Proprio per voler trovare qualcosa da ridire (ma solo perchè in questa edizione mi sono imposta come compito quello di essere un po' più critica e severa nelle mie letture) è nella frase in cui scrivi:
— Osservi la parete dietro di me. Al centro c’è una porta e alla sua destra il poster di un convegno di psicologia clinica.
Be', io ho immaginato un letto d'ospedale con la testata appoggiata alla parete. Mi sarebbe suonato meglio se avessi scritto: "Osservi la parete di fronte. [...]". Ma è solo una sottigliezza e un mio gusto.
Complimenti ancora. Ottima storia.
Maria Rosaria

alexandra.fischer
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#5 » mercoledì 20 aprile 2016, 20:09

Ciao Andrea, il tuo racconto, ambientato in una struttura psichiatrica (con il confronto fra il paziente in camicia di forza, che da subito si rivela Dio e il medico curante) è una rielaborazione geniale del Re Rosso di Lewis Carroll: l'angolo di mondo in cui si svolge il confronto fra Dio e il medico esiste perché Dio lo pensa e gli da spessore (può addirittura far crescere i baffi al medico, se lo desidera, oppure innervosirlo e farlo saltare giù dalla sedia). Una prova ulteriore del potere divino è che il paziente Dio non può morire, ma il medico sì (lo avverte di questo menzionando gli orrori nascosti dietro la porta della stanza nella quale avviene la visita e nel finale si intuisce benissimo che è vero). Io ci ho trovato anche qualcosa della filosofia di Malebranche (l'Occasionalismo, la visione in Dio: Lui è l'unico che non smette mai di vederlo, di qui la risposta alla domanda: a chi interessa se un albero cade in una foresta solitaria?). Bravissimo, racconto molto profondo.

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Sissi Kardec
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#6 » giovedì 21 aprile 2016, 17:34

Ciao Andrea,
niente tu hai uno stile che a me piace da matti, non posso farci nulla :) Trovo questo racconto molto creativo, ben strutturato, ben scritto e centrato sul tema indicato.Se proprio devo fare un appunto, avrei reso ancora più incisivo il finale, semplicemente togliendo l'ultima frase. In questo modo, quell'immaginazione del lettore che hai scatenato - la mia ha visto tutto ciò che doveva vedere - e che è il campo di forza del "dio" conserva il respiro di immaginare cosa stia vedendo. Invece la frase dello scrittore risulta quasi autoreferenziale, tende a forzare le cose...
In ogni caso complimenti ancora, ottimo scritto.
A presto,
Simonetta

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Flavia Imperi
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#7 » giovedì 21 aprile 2016, 23:19

Ciao Andrea,
racconto interessante: lo scrittore come dio del suo mondo. Ho apprezzato molto la parte relativa agli orrori, davvero profonda e intrigante. Ottimo l'inizio, che cattura subito e fa entrare nel vivo della storia. Il finale, descritto solo con il dialogo, invece perde un po'. Serviva quantomeno un urlo, una pausa; manca a mio avviso un elemento che intramezzi l'ultima frase del dottore e il commento del protagonista.
Abbastanza buono il ritmo del dialogo, sempre chiaro chi stia parlando.

Quello che non mi ha convinto è questo passaggio:
"— Perché, se il mondo cambia a tuo piacimento, sei immobilizzato in questo luogo spiacevole?
— Non cambio il mondo, posso solo aggiungere alla scena."

Qui forse rischiamo di passare al campo della filosofia, ma... perché il protagonista, ovvero l'autore, non può cambiare il mondo e solo aggiungere scene? E' un ottimo espediente narrativo, per carità, però non lo trovo logico. Immagino non ci fosse spazio per far comprendere le ragioni di questo, e il racconto è comunque molto buono, tuttavia questo "gap" mi lascia un po' insoddisfatta come lettrice.
Siamo storie di storie

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eleonora.rossetti
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#8 » venerdì 22 aprile 2016, 8:37

Ciao Andrea,
dialogo botta e risposta come nel tuo stile, ormai ti riconoscerei ovunque ;)
Racconto molto azzeccato sullo scrittore che è Dio e come tale crea ogni cosa, è che è un Dio "vero" solo per i personaggi delle proprie storie (avevo usato lo stesso concetto per un altro racconto di un'altra edizione). In effetti ho storto un poco il naso quando dici "posso solo aggiungere alla scena" perché in questo caso stiamo parlando proprio di scrittura come "atto fisico e concatenazione di frasi e descrizioni" (mentre invece io se dovessi intendere un Dio-scrittore, penserei al fatto che, se reputa qualcosa di inutile o stonata nella sua storia, seleziona e usa il tasto Canc XD ) ma è veramente un dettaglio infinitesimale.
Concordo con Sissi, anche io avrei tagliato l'ultima frase, lasciando al lettore la possibilità di completare il tutto (come nella storia già spieghi).
A rileggerci!
Uccidi scrivendo.

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Adry666
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#9 » venerdì 22 aprile 2016, 10:23

Ciao Andrea,

tema centrato...oppure no? Gli scrittori bravi sono dei, e basta! :-))

L’incipit mi ha ricordato la parte iniziale di Matrix, quando Neo viene interrogato dagli agenti che gli fanno sparire la bocca. La parte successiva dove il matto / scrittore crea architetture di contorno forse è anche un po’ “Inception”.
Il dialogo scorre bene ed è il giusto ironico.
Come ti hanno fatto già notare ci sono delle incongruenze logiche, ma un racconto così breve, e comunque di genere ironico, ci possono stare.
Complimenti, ottima prova!

Ciao
Adriano

Fernando Nappo
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#10 » venerdì 22 aprile 2016, 12:28

Ciao Andrea,
l'idea dello scrittore come dio del suo mondo mi pare adeguata al tema, pur non essendo una novità. Anche in molti corsi di scrittura - e diversi libri di scruittura creativa - se ne fa cenno.
Lo svolgimento basato solo sul dialogo è buono ed è sempre chiaro chi stia parlando. Concordo con Flavia sul passaggio da lei citato. Anch'io trovo strano che lo scrittore, in quanto padrone assoluto del mondo da luiinventato, non possa modificarlo. Se il motivo c'è, io non sono riuscito a trovarlo.
Racconto ben scritto, che però non mi soddisfa del tutto. Non escludo sia per la mia incapacità di ravvisare le citazioni e/o il sottotesto che invece altri hanno colto.

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Andrea Partiti
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#11 » venerdì 22 aprile 2016, 18:44

Grazie a tutti per i commenti, più positivi di quanto immaginassi, a questo giro!

Sono d'accordo che forse il vincolo di "solo aggiungere" fosse un po' strano, sul momento mi convinceva molto di più. Mi immaginavo il narratore come un pittore che aggiunge dettagli ma non può mai cancellarli davvero dalla mente di chi legge. Non è uscita così chiaramente come idea.

Fernando Nappo ha scritto:Racconto ben scritto, che però non mi soddisfa del tutto. Non escludo sia per la mia incapacità di ravvisare le citazioni e/o il sottotesto che invece altri hanno colto.

Ti confesso una cosa, spesso scrivo un racconto senza avere nulla di particolarmente profondo in mente, a livello cosciente, e poi ci pensa chi legge a trovare sottotesto e citazioni. Non mi vergogno ad ammettere questo mio approccio naïf alla scrittura ^^.

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jimjams
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#12 » lunedì 25 aprile 2016, 0:30

Purtroppo devo scrivere un certo numero di caratteri per commentare il racconto, altrimenti mi sarebbe bastato dire la parola fantastico.
L'idea è davvero simpatica e anche se magari altri mille autori potrebbero aver usato qualcosa del genere (ma su due piedi non me ne viene in mente un esempio), rimane il fatto che l'hai sviluppata benissimo. Ho sbirciato qui sopra (di solito evito di leggere i commenti altrui prima di esprimere il mio, ma questo ultimo lo vedo mentre scrivo) e noto come il mondo sia bello per la varietà delle chiavi di lettura che ogni persona che legge assegna al testo. Nel mio caso la frase "posso solo aggiungere alla scena", è stata quella che mi ha conquistato. Perché l'autore è un Dio quando scrive, ma l'inchiostro versato è versato e la scena è data, una volta descritta, tuttavia ogni cosa non detta, non descritta, non ancora accaduta, è ancora totalmente alla mercé dell'autore, del Dio di questo racconto. In ogni caso, per me questo racconto è particolarmente ben riuscito. Vedremo più avanti se ce ne sono di questo livello.

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Hendioke
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#13 » venerdì 29 aprile 2016, 12:50

Un'edizione in cui van forti i dialoghi, e questo è decisamente ottimo. Più che la realizzazione in sé e per sé è la costruzione progressiva della scena che mi ha colpito, con la pazzia (o i poteri) del malato che si crede Dio (o di Dio) che accresce ad ogni dettaglio descritto o immaginato (o creato?). Secondo me hai sfruttato benissimo il tema dell'edizione: ottima idea :)
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere

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antico
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Re: È proprio un nulla - Andrea Partiti

Messaggio#14 » lunedì 2 maggio 2016, 14:55

Ineccepibile. Esecuzione perfetta per un racconto geniale. Ottima gestione del dialogo. Tema interpretato ottimamente. Poco altro da dire, pollice su, senza dubbio.

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