La ricompensa - Hendioke

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Hendioke
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Messaggio#1 » martedì 19 aprile 2016, 0:52

Malagat mosse un passo e il piede stanco slittò sul letto di pietre laviche che copriva il fondo del sentiero. Istintivamente si appoggiò alla parete di roccia e la pietra tagliente, sfregando contro gli stracci che avvolgevano la mano, taglio questi e il guanto di pelle trovando la sua carne.
“Ah!” ritrasse la mano, la linea del suo sangue sulla pietra luccicò alla luce del sole morente come a farsi beffe di lui. Strinse i denti e proseguì, con passi cauti, stringendo le mani attorno al suo fagotto, il cui calore dava sollievo alla ferita. Era quasi alla sala del trono.

L'ingresso era poco più che una fenditura nella parete montana, vi si infilò con sollievo e camminò sicuro attraverso le tenebre, finché non vide la luce rossa della grande sala. Era proprio come Malag gli aveva promesso in sogno. Il ventre interno della montagna era una distesa di colonne colossali scavate direttamente nella pietra e così alte da perdersi nell'oscurità. Migliaia di bracieri gettavano fiamme arancioni che si riflettevano sull'ottone battuto che copriva ogni superficie, in un gioco di luci e riflessi che per un attimo gli fece girare la testa.
Era il cuore di Lastar, la montagna sacra agli dei, e lui ce l'aveva fatta. Era sopravvissuto alla guerra contro il falso dio, alla ricerca della pietrabrace, alle prove del viaggio sul mare cinereo e adesso era a un passo dalla sua ricompensa.

Si inoltrò nelle profondità della sala fino a quando una luce più intensa delle altre non lo guidò di fronte a un alto trono d'ottone. Assiso sul trono, Malag lo fissava compiaciuto, il corpo possente ricoperto dalla maglia di scaglie d'ottone e accanto a sé la mazza da guerra dal peso di 10 talenti.
Malagat si inchinò. “Mio signore.”
“Alzati”, la voce profonda del dio rimbombò nella sala e lui si alzò. Il dio scese dal suo trono e si avvicinò. “Hai portato quel che ho chiesto?”
Malagat porse il fagotto, che si alzò a mezz'aria e si disfò da solo mentre la pietrabrace planava docile nel palmo della divinità.
“Ben fatto mio campione!” la voce di Malag era trionfante. “Finalmente, la fonte del mio potere torna a me!”.
Solo in quel momento Malagat si accorse di quanto il volto di Malag fosse stanco, sotto la luce radente.
“Mio signore” esordì titubante. “Il falso dio è morto, la tua sovranità eterna sui cieli e il fuoco è salda e intoccabile.”
“E tu vuoi la ricompensa, che consiste nella verità. Il falso dio non era meno divino di me.”
“No, mio signore. Questa è eresia.”
Malag rise. “Invece sì, Malagat. Non esistono vere divinità, solo uomini divenuti dei. Basta la motivazione, una fonte di potere e la forza per attivarla.”
“Questo vuol dire che la mia ricompensa, sarà l'ascesa?” chiese Malagat.
“No” Malag sorrise. “La tua ricompensa sarà confermare la mia ascesa”. Prima che potesse reagire la mano libera del dio gli trapasso il petto e nell'istante prima della morte riuscì a vederlo stringere il suo cuore in una mano e la pietrabrace nell'altra, e non avrebbe saputo dire quale brillasse di più.


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antico
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#2 » martedì 19 aprile 2016, 1:04

Bentornato! Parametri ok, buona ALL STARS EDITION!

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angelo.frascella
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#3 » martedì 19 aprile 2016, 23:25

Ciao Hendioke.

Il tuo è un tentativo molto ambizioso di raccontare il finale di una grande saga (inesistente), in poche battute dando l’idea di quello che è successo. L'idea del tuo racconto non è male. Il racconto in sè però andrebbe un po' limato nello stile: la sensazione è quello di un testo scritto di getto e postato senza un minimo di revisione. Molte frasi si avvolgono su se stesse, rendendo faticosa la (per esempio tutto il primo paragrafo soffre di questo problema). Altro esempio di problemi stilistici: la sequenza di "che" della frase "Migliaia di bracieri gettavano fiamme arancioni CHE si riflettevano sull'ottone battuto CHE copriva ogni superficie, in un gioco di luci e riflessi CHE per un attimo gli fece girare la testa" è davvero cacofonica (e mi viene da concluderla con un "che mio padre al mercato comprò").
Un piccolo suggerimento: non usare le cifre (10) ma la parola relativa, in un racconto.
Inoltre, da un punto di vista, ti concentri molto sulla descrizione sulla descrizione ambientale della prima parte, con dettagli inutili come il taglio alla mano e lasci lo sviluppo della “ciccia” vera alla seconda metà del racconto. Secondo me occorrerebbe invece concentrarsi sull’essenziale e anche potenziare il pathos, per esempio, mettendo anche in evidenza le emozioni del protagonista che sta per incontrare il dio.
Aggiungo una cosa: il dio e il suo adepto hanno un nome molto simile. Questo salta all’occhio nota, ma narrativamente non ha alcuna funzione. Rischia perciò di creare solo confusione. Cambierei uno dei due nomi.

A rileggerci
Angelo

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francesco.bellia
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#4 » mercoledì 20 aprile 2016, 10:19

Ciao Hendioke,
L’ambientazione del tuo racconto mi ha ricordato un po’ i luoghi di The Eldest Scroll (skyrim e Oblivion), che si rifanno a loro volta allo sterminato immaginario fantasy collettivo. Mi sono venuti in mente soprattutto i templi dei principi Daedra (che nel videogioco sono delle divinità del male che richiedono sacrifici e stipulano patti oscuri con i mortali). L’idea del falso dio c’è, però secondo me non è abbastanza incisiva, magari perché difficile rendere una saga fantasy in un racconto breve. Forse ci si poteva concentrare di più sulle imprese che Malagat aveva compiuto prima di arrivare fino alla Montagna sacra, piuttosto che al suo effettivo arrivo nel luogo, facendo capire come il suo viaggio fosse stato irto di ostacoli e, probabilmente di violenza. Incentrare il racconto sul fanatismo di Malagat nei confronti di Malag, vanificato infine dalla caduta del falso dio. Inoltre non mi è piaciuta tanto la somiglianza dei due nomi (Malagat e Malag).

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Hendioke
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#5 » mercoledì 20 aprile 2016, 11:56

Grazie dei vostri commenti ^^

Mi rendo conto di aver affrontato il tema in modo molto "classico&piano", motivo anche per cui il racconto si concentra più sull'atmosfera e sul senso di beffa finale dopo una lunga avventura che su quanto effettivamente accade. Alla fine storie come questa credo ne abbiamo lette tutti almeno due o tre nella vita quindi ho cercato di giocare sul suggerire un qualcosa di enorme che resta sullo sfondo :)

La somiglianza così forte fra i due nomi è voluta per indicare la stretta relazione fra il dio e il suo campione, talmente stretta che il secondo deriva il suo nome dal primo (cosa niente affatto insolita nella onomastica) ^_^
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Rionero
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#6 » mercoledì 20 aprile 2016, 14:57

Ciao Hendioke,

interessante il tentativo di far intuire al lettore incredibili viaggi e battaglie decrivendo una resa dei conti tanto attesa.

Per quanto sembra scorrere tutto correttamente (tranne qualche ripetizione e qualche frase che arranca e che leggo ti hanno già segnalato), secondo me lo stile potrebbe essere rifinito per dare quel giusto tono di epicità che ci si aspetta da una storia di questo tipo.

A contribuire alla mancanza di pathos è anche la gestione dei tempi, con la prima parte che prende troppo spazio rispetto alla conclusione, all'incontro con il "dio" e soprattutto al dialogo che svela che nulla lo distingue dal falso dio ucciso dal protagonista...questo sì che sarebbe stato interessante!

p.s. stavo per chiederti della somiglianza del nome ma ho letto il tuo commento che conferma l'idea che mi ero fatto io;-)

viviana.tenga
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#7 » venerdì 22 aprile 2016, 13:27

Ciao Hendioke,
L'idea del tuo racconto poteva essere interessante, ma secondo me hai sbagliato a dosare le parti. All'inizio ti perdi un po' in dettagli inutili sull'arrivo di Malagat alla caverna (es: il taglio alla mano), quando sarebbero bastate un paio di frasi per dare l'idea dei viaggi e i pericoli che aveva affrontato (magari un breve elenco di luoghi e nemici combattuti). Il finale è invece affrettato: non vediamo nulla della reazione di Malagat alla rivelazione che di fatto distrugge tutte le certezze per cui ha combattuto. Prova incredulità? Orrore? Mi sembra che almeno un attimo di confusione sarebbe stato il minimo, prima di passare a chiedere se la sua ricompensa sarà l'ascesa. Tutto questo è un peccato, perché avrebbe potuto essere il punto in cui dare più spessore al personaggio e al racconto.
Appunti su un paio di dettagli: -"colonne colossali" suona davvero male;
- toglierei il riferimento ai 10 talenti, perché l'ho trovato allo stesso tempo troppo preciso (perché Malagat sa il peso esatto della mazza?) e troppo oscuro (personalmente, ho dovuto andare a cercare su google quanto pesa un talento perché non ne avevo la più pallida idea). Credo descriverla come "poderosa" o con qualche altro aggettivo generico avrebbe reso l'idea in modo più immediato e verosimile

alexandra.fischer
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#8 » venerdì 22 aprile 2016, 20:22

La tua storia è un fantasy che rende con estrema efficacia il tema dei falsi dei. Malagat è un uomo diventato dio grazie a una fonte di potere, alla forza e alla motivazione (qui parola un po’ troppo usata nel mondo reale, la modificherei in ambizione). Di certo, la sua avidità è rimasta umana (prende la pietrabrace e non contento, si libera dell’eroe che ha mandato ad affrontare prove tremende (sconfitta del falso dio, prova del viaggio sul mare cinereo, ricerca della pietrabrace. Qui, specificherei in cosa consiste la prova del viaggio sul mare cinereo, oppure la toglierei, visto che averla superata non cambia la sorta di Malagat (eroe fin troppo ingenuo), destinato a soccombere al crudele e falso Malagat, il quale gli strappa anche il cuore, oltre a prendersi la pietrabrace. Splendida la descrizione di Malagat assiso sul trono (rende benissimo l’idea del dio guerriero di stampo vichingo).



Riguardo i nomi dei personaggi (Malag, Malagat) , sono belli, ma troppo simili, possono fuorviare il lettore, io ne modificherei un pochino uno (magari con un titolo divino davanti).

Attento a taglio per tagliò, a trapasso per trapassò.
“Ben fatto mio campione” manca la virgola dopo fatto.

Daniel Travis
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#9 » sabato 23 aprile 2016, 13:09

Complimenti Hendioke, un ottimo racconto - o meglio, un ottimo set-up. Non posso che accodarmi agli altri nel rilevare la seconda parte come affrettata, un botta e risposta che assomiglia più al dialogo tra due supereroi nei cartoni anni 90 che si menano che a una rivelazione sconcertante, o anche solo a una conversazione tra un (falso) dio e il suo campione. Tagliando la prima parte, si potrebbe mantenere tutto sommato il set-up facendo guadagnare forza al centro del racconto. Certe scelte stilistiche, tuttavia, sono talmente lodevoli che mi sento di valorizzarne singolarmente almeno un paio:

Malag lo fissava compiaciuto, il corpo possente ricoperto dalla maglia di scaglie d'ottone e accanto a sé la mazza da guerra dal peso di 10 talenti.

La raffigurazione (incluso il peso "di dieci talenti" - per l'amor degli dei leviamo quel "10" in cifre) ricorda per filo e per segno le effettive descrizioni mitologiche dell'antichità, trascinando il lettore del mito in poche parole apparentemente soltanto descrittive.

Malagat [...] Malag

E' una piccola scelta in apparenza, che magari non tutti apprezzano, ma per quanto mi riguarda sbagliano brutalmente: la somiglianza estrema del nome del dio e del suo campione non solo è effettivamente ricorrente nella mitologia, ma funziona egregiamente e descrive anche la relazione stretta con la divinità a cui il campione si sente portato/destinato: anche qui, una scelta "piccola" dà al lettore tanto.
(E in tutta onestà: in un racconto così breve, distinguere tra gli unici due nomi non porta via fatica a nessuno, suvvia).

Insomma: il racconto è buono, lo rivedrei per dare più pregnanza alla seconda parte, e ti consiglio di tenerti stretto questo talento di adattare i dettagli di un racconto allo stile e al tono, perché ti tornerà molto utile scrivendo e non è assolutamente da tutti, anzi.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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ceranu
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#10 » domenica 24 aprile 2016, 0:55

Ciao, ben trovato.
L'ambientazione del racconto è molto interessante, per quanto classica possa essere mi è piaciuta. Come mi è piaciuto il modo in cui ci fai ripercorrere il cammino che ha portato Malag da Malagat. Però è proprio quando i due si incontrano che nascono i problemi, il dialogo è forzato e troppo compresso. Manca lo spazio necessario per poterlo rendere naturale. In particolar modo non ho apprezzato la risposta di Malagat.
E tu vuoi la ricompensa, che consiste nella verità. Il falso dio non era meno divino di me

Il “che consiste nella verità è innaturale. Malag sa quale sarà la sua ricompensa, ha lottato per guadagnarsela. Così sa di infodum.
E da lì il dialogo perde di efficacia. Insomma, magari avrei limato un po' la prima parte per dare più spazio al dialogo finale.
Nel complesso è un racconto che ha bisogno di una revisione.
Ciao e alla prossima.

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raffaele.marra
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#11 » lunedì 25 aprile 2016, 11:23

Un racconto epico che sembra radicarsi in una mitologia preesistente che andrebbe descritta, raccontata, tramandata. Cerco di spiegarmi: nella ristretta economia dei tremila caratteri si sviluppa una vicenda che in realtà sembra il finale di una storia ben più ampia e che solo alla luce di quest’ultima potrebbe affascinare e lasciare il segno. Altrimenti si tratta di un finale grandioso di qualcosa che non esiste. Un po’ come un roboante rullare di timpani che conclude in maniera maestosa una sinfonia; beh, in questo caso la sinfonia non c’è e non poteva esserci, vista la lunghezza dei racconti da postare. In definitiva, si tratta di un racconto anche ben scritto (non perfettamente), ma che in sé non ha capacità di entusiasmare o di interessare più di tanto.

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Vastatio
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#12 » lunedì 25 aprile 2016, 14:53

Ciao,

devo dire che il tuo racconto attira le mie simpatie: una buona ambientazione e una epica ricerca al suo epilogo. Non mi interessa sapere cosa ha fatto, l'ha fatto e ciò mi basta, ha il suo trofeo e ciò è sufficiente. Quello su cui storco il naso è il punto di "scontro": la "verità" rivelata. Non ci vedo forza in questo "dio" che inganna e poi sacrifica il suo campione, uno spreco di potenziale gestibile con una semplice bugia (e immagino ne abbia già raccontate in precedenza). Anche la rivelazione sul falso dio la trovo poco ispirata: un dio è tale per evidenza oggettiva (potere) o per nascita?
L'assonanza del nome avrei cercato di spiegarla all'interno del testo, magari è il nome che i genitori, ferventi credenti, gli hanno dato o che si è scelto lui dopo essere diventato un suo "crociato": lasciarla solo all'interpretazione del lettore rischia di trasformarla semplicemente in una "cacofonia" su cui invece potevi "giocare".

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AmbraStancampiano
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#13 » giovedì 28 aprile 2016, 16:29

Ciao Hendioke,
il tuo racconto potrebbe diventare grandioso col doppio dei caratteri: l'ambientazione di stampo Tolkieniano è parecchio affascinante e molto curata, e dai potenza alle immagini con dettagli molto forti e ben descritti.
Non concordo con chi dice che la prima parte non è utile al testo: quella perdita di sangue sembra un presagio, ed io la lascerei lì proprio così com'è; i problemi sono tutti nel dialogo. Come ti hanno evidenziato sia Ceranu che Vastatio, la battuta sulla verità e poi l'effettiva rivelazione non è efficace, ed è anche un controsenso logico: perché un dio la cui potenza deriva da una pietra che evidentemente qualcuno era riuscito a rubargli dovrebbe privarsi del suo leale campione, l'unico che è riuscito a recuperarla? Il fatto che Malagat sia leale a Malag ci è evidente da subito, quindi il dio potrebbe dirgli qualsiasi cosa spacciandola per la verità; in più, un dio non è mai tenuto a dire la verità a un mortale, non ha proprio senso. Dovrebbe essere Malagat a scoprire la verità e affrontare Malag, così tutto girerebbe alla perfezione.
Riguardo ai nomi, rispettano pienamente la tradizione del fantasy e li ho apprezzati, oltre a trovarli molto belli. Non so se tu scriva spesso questo genere, ma mi pare di capire che lo conosci molto bene!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Hendioke
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#14 » venerdì 29 aprile 2016, 16:16

Grazie a tutti per i commenti e scusate se ricompaio solo ora al termine, quasi, del tempo concessoci (settimana tosta al lavoro) ^^

Voglio ringraziare in particolare Daniel Travis, per aver colto e apprezzato i piccoli dettagli, e Ambra per i bei complimenti e aver pensato che conosca molto bene il fantasy (non credo di conoscerlo neanche la metà di quanto dovrei per scriverlo bene ^^').

A parte la somiglianza fra i nomi di Malag e Malagat, che come ha ben colto Daniel servono a rendere la stretta correlazione fra il dio e il suo campione e la questione del peso della mazza, che l'arma di un dio sia nota anche per le sue caratteristiche fisiche quali il peso non è insolito*, che rivendico non essere difetti (ok, il 10 in numeri lo è e a posteriori forse sarei riuscito a metterlo in lettere senza sforare i 3000 caratteri) per il resto trovo che abbiate tutti individuato il difetto principale del racconto: lo squilibrio fra prima e seconda parte con decisa carenza di mordente della seconda :(

Se deciderò di sistemarlo prometto che ci metterò mano. Grazie ancora a tutti ;)

*per dire, l'idea della mazza pesante tot lo ripresa da I Briganti, il primo romanzo "storico" (uno dei personaggi controlla il tempo atmosferico e vola su una nuvola!) della Cina, dove uno dei protagonisti combatte con una mazza da guerra di ferro che si è fatto forgiare apposta di un certo peso per evitare che pesasse più della mazza del dio della guerra (maneggiare una mazza più pesante sarebbe stato un gesto troppo arrogante anche per lui XD)
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#15 » venerdì 29 aprile 2016, 17:29

Hendioke ha scritto:A parte la somiglianza fra i nomi di Malag e Malagat, che come ha ben colto Daniel servono a rendere la stretta correlazione fra il dio e il suo campione e la questione del peso della mazza, che l'arma di un dio sia nota anche per le sue caratteristiche fisiche quali il peso non è insolito*, che rivendico non essere difetti (ok, il 10 in numeri lo è e a posteriori forse sarei riuscito a metterlo in lettere senza sforare i 3000 caratteri) per il resto trovo che abbiate tutti individuato il difetto principale del racconto: lo squilibrio fra prima e seconda parte con decisa carenza di mordente della seconda :(

Se deciderò di sistemarlo prometto che ci metterò mano. Grazie ancora a tutti ;)

*per dire, l'idea della mazza pesante tot lo ripresa da I Briganti, il primo romanzo "storico" (uno dei personaggi controlla il tempo atmosferico e vola su una nuvola!) della Cina, dove uno dei protagonisti combatte con una mazza da guerra di ferro che si è fatto forgiare apposta di un certo peso per evitare che pesasse più della mazza del dio della guerra (maneggiare una mazza più pesante sarebbe stato un gesto troppo arrogante anche per lui XD)


Risposta sensata, riflettendoci un attimo sono arrivata a riformulare la mia perplessità.
E' vero, effettivamente è credibile che il peso dell'arma di una divinità sia nota; suppongo che il motivo che mi ha fatto sembrare il dettaglio fuori luogo sia che è l'unico modo in cui è caratterizzata la mazza. Provo a spiegarmi meglio: se si tratta di una famosa arma di un dio, mi aspetto che sia nota prima di tutto con un suo nome, o per le imprese in cui è stata usata. Il peso può essere un dettaglio conosciuto, ma viene dopo. Per esempio, ammettiamo che io sappia perfettamente che la piramide di Cheope è alta 139 m (cioè, senza guardare su google come ho appena fatto) e che lo stesso valga per un mio ipotetico interlocutore: per quanto sia un dettaglio notevole, non ne parlerò mai come " la piramide alta 139 metri".
Nel tuo caso, quello che può succedere è che ci sia un motivo per cui la mazza è invece famosa proprio per il suo peso (es: un mito che racconta come è stata creata, in cui il fatto che abbia esattamente quel peso è un fattore centrale), ma visto che non hai avuto spazio di parlarcene a me il dettaglio stona.
Spero di essere riuscita a spiegarmi; specifico che è un dettaglio che ritengo del tutto secondario all'interno del tuo racconto, ma credo che uno dei punti forza di MC sia proprio che con racconti così brevi c'è lo spazio per riflettere e discutere anche su queste piccolezze.

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antico
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Re: La ricompensa - Hendioke

Messaggio#16 » domenica 1 maggio 2016, 18:20

Parti troppo lento quando probabilmente avresti ottenuto un effetto più ficcante se avessi concentrato il tutto interamente sul confronto tra i due protagonisti. Il tema è troppo spiattellato e c’è una certa ingenuità di fondo, ma è innegabile che il risultato che ti eri posto come obiettivo è raggiunto e il racconto, pertanto, ha valore già solo per quello, anche perché non mancano raccordi e non ometti elementi fondamentali alla comprensione. Quindi pollice ni che punta verso l’alto e ti piazzo davanti ad altri testi con la stessa valutazione che però sono mancanti in snodi importanti.

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