Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » domenica 5 giugno 2016, 17:40

Immagine

Questo è il gruppo RIVELAZIONI della LIVE EDITION di Rozzano con Livio Gambarini nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo RIVELAZIONI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SEGRETI.

I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da LIVIO GAMBARINI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi mi sono attenuto all'orario di consegna secondo il seguente metodo: primo a consegnare nel primo gruppo, secondo a consegnare nel secondo gruppo, terzo a consegnare nel terzo gruppo e così via.

E ora vediamo i racconti ammessi a RIVELAZIONI:

Mater semper certa, di Beppe Roncari, ore 13.00, 6271 caratteri
Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco, ore 15.34, 6969 caratteri
Solo alcune madri conoscono il segreto della vita, di Gregorio Gambato, ore 16.37, 6901 caratteri
Vibrazione, di Dimitri La Rosa, ore 16.45, 6846 caratteri
All’improvviso ti vedo, di Linda De Santi, ore 16.51, 6747 caratteri
La badessa, di Diego Ducoli, ore 16.55, 4980 caratteri
Madri, di Roberto Romanelli, ore 16.59, 6965 caratteri
Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi, ore 17.27, 6989 caratteri 4 punti MALUS per ritardata consegna

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 16 giugno per commentare e classificare i racconti del gruppo SEGRETI. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale del raggruppamento.

NB: avete più di dieci giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del GRUPPO SEGRETI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare i racconti del vostro gruppo. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti con almeno il minimo dei caratteri
– 8 punti malus per chi commenta tutti i racconti non rispecchiando (anche solo in un singolo caso) il limite dei caratteri
– SQUALIFICA per chi non commenta tutti i racconti


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO SEGRETI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA LIVE EDITION DI ROZZANO A TUTTI!



Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » lunedì 13 giugno 2016, 22:28

La mia classifica:


1) All'improvviso ti vedo di Linda De Santi
Ciao Linda,
il tuo racconto mi è piciuto, è discreto, senza colpi di scena che a volte il finale più che caratterizzarlo lo rovinano; descrive una situazione tutt'altro che facile emi pare sfrutti bene l'elemento fantastico sia come simbolo delle malattie che mettono in ginocchio intere famiglie, sia come espediente narrativo per arrivare al tema. E, al riguardo, se posso trovre un difetto, è proprio nel segreto della donna, che pare un po' forzato, insertio quasi per rientrare nel tema. Questa, almeno, è la mia impressione, che forse risente dal fatto di conoscere il tema del contest e che probabilmnte un semplice lettore non noterebbe.
Comunque una lettura molto piacevole.

2) Vibrazione di Dimitri La Rosa
Ciao Dimitri,
molto simpatico il tuo racconto, e anche nel tuo caso il segreto è doppio, sia della madre che del padre.
L'uso di un simil dialogo fatto di messaggi mi pare azzeccata, dà al tacconto un certo brio.
Ti devo però fare un appunto, e proprio sul segreto del padre che mi sembra un po' forzato o quanto meno non del tutto chiaro: il dildo è per suo uso personale o per uso di coppia? Questo non mi è chiaro. Nel primo caso sarebbe più che comprensibile che cerchi di nasconderlo, e complimenti alla mammina che dimostrerebbe un'apertura mentale mica da ridere. Nel secondo caso, invece, che bisogno avrebbe di nasconderlo nel cassetto della moglie? Quand'anche venisse scoperto, potrebbe giustificarsi dicendo che è per un uso di coppia.
A proposito, se i genitori sono settantenni, il tuo protagonistra sarà un trecinquenne o forse più. Ma quanto è morboso da andare a rovistare nei cassetti dei genitori anziani?

3) MATER SEMPER CERTA di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
bel racconto, che sfrutta bene la realtà brianzola nella quale è calato. È vero che in parte ricorda reali vicende passate, ma è anche vero che il gioco è ben condotto, e l'aderenza al tema c'è tutta. Anzi, è doppia perché c'è sia il segreto della madre che quello del padre.
Al contrario di Evandro, trovo la scelta del titolo azzeccata: mi ha indotto a pensare che la madre di Kira fosse la vera madre della ragazza (cosa di cui è convinta anche Kira), e che il padre fosse in realtà il patrigno, salvo sorprendermi nel finale.
Visto il dramma in corso nel finale, trovo appropriata la scelta del momento in cui la madre decide di comunicare la verità a Kira.

4) Madri di Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
direi che il racconto è senza dubbio in tema. L'idea mi pare buon e ben condotta, nonostante alcune sterzate, come le ha definite Erika, risultino fin troppo repentine, quasi forzate. Anche a me è sembrato poco credibile l'autoconvincimento di Marica riguardo a Valeria, a mio avviso il punto debole del racconto. L'attacco della seconda parte, con le donne che parlan tra loro e Paolo che lentamente si risveglia, mi ha lasciato la sensazione di un punto di vista non pefettamente stabile.

5) Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
anche nel tuo caso direi che il tema è centrato. Nonostante l'idea di qualcuno che si vende l'anima al diavolo, o a un generico demone, per vivere in eterno non sia di prima mano - ma quale idea lo è veramente? - trovo molto interessante che la tua Madre sia più interessata alla vita eterna in terra che non a quella promessa dal suo Capo; un bel contrarsto.
Interessante anche il finale, disvelato tramite lettere via via più datate.
Ci sono, però, due cose che non mi convincono:
- mi sembra che le preoccupazioni di Rahela nascano dal nulla e che arrivi a fare supposizioni che non sembrano avere un nesso diretto con gli avvenimenti, come per esempio la storia del biker
- trovo strano che nessuno abbia mai notato la sospetta longevità della Madre

6) La Badessa di Diego Ducoli
Ciao Diego,
il tema mi pare centrato, e anche nel tuo caso, come in diversi altri racconti, su più fronti: il segreto della badessa e quello di varie suore che hanno fatto voto di silenzio. In effetti la storia della suora giovane e intemperante, mai quanto padre Anselmo però, non è una novità assoluta.
Non so se sia possibile che frati e suore convivano nello stesso convento, questo è un punto che non sono in grado di giudicare per mia ignoranza al riguardo. Comunque il racconto scorre abbastanza bene, nonostante qualche ingenuità (la spiegazione della vecchia suora, e il finale forse un po' troppo spiegato).
Alcuni appunti:
- l'artrite non gli le dava tregua
- erano in attesa del desco: desco significa tavola, mensa e mi pare che in questo caso tu l'abbia usato in vece di cibo, colazione.
- gli acapo nel dialogo della badessa nel refettorio, che tra l'altro trae conclusioni sulla scomparsa della novizia senza ancora avere elementi per farlo.
- Nel finale la badessa dà prima del tu poi del lei a padre Anselmo

7) Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre di Annamaria Branco
Ciao Annamaria,
la prima cosa che colpisce, nel tuo racconto, è il titolo, sia per la lunghezza quasi wertmülleriana che per la contrapposizione dei concetti. Questo, che a una prima lettura veloce e superficiale lo rende simpatico e divertente, è però, a mio avviso, un difetto perché se ci si ferma a ragionare un po' su quello che ci comunica, si scopre che di fatto anticipa tutta la trama del tuo racconto. È in pratica una ultrasinossi liofilizzata (faccina che sorride). Con un titolo differente, meno rivelatore, credo ne guadagnerebbe la leggibilità del racconto. Parere personale, s'intende.
L'altro punto che non mi convince è l'uso del pdv che salta spesso da un personaggio all'altro, talvolta esprimendo anche pensieri e sensazioni di diversi personaggi nel corso di una stessa scena.
Il tema è centrato in pieno, e anche ne tuo caso due volte perché i segreti sono sia del padre che della madre.

8) Solo alcune madri conoscono il segreto della vita di Gregorio Gambato
Ciao Gregorio,
il tuo racconto inizia come una fiaba, descrive un ambiente bucolico e ameno, e questo fino a circa metà, salvo poi prendere una strada a tinte decisamente horror. L'idea non mi dispiace, anzi, e nemmeno il finale, lieto solo per la madre. Però la svolta non mi convince fino in fondo. Mi spiego. Per come si comporta la donna, non riesco a capire se ha veramente raggiunto l'obietttivo di far vivere in eterno alcune creature o se semplicemente ne è convinta. In pratica, non capisco se si tratta di una strega, una fattucchiera, una maga o più semplicemente di una pazza convinta d'essere Dio. Dato che in qualche modo l'orto è sempre rigoglioso - forse perché irrigato col sangue delle sue vittime? - che il ciliegio produce ad libitum, che gli alberi ricrescono in una notte, deduco che sia più probabile la prima, ma pur rileggendolo non riesco ad avere una visione chiara della vicenda. Anche la funzione del sangue delle bestie per dipingere le pareti non mi è chiara, ma magari è un riferimento a qualche rito o usanza macabra che non conosco.
Il tema è centrato, senza dubbio.
Ti segnalo un paio di refusi:
1) tra qui cui erano incastonate
2) nemmeno di quali bestie ci fossero là dentro

Avatar utente
chiara.rufino
Messaggi: 147

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 13 giugno 2016, 22:33

Mater semper certa
Ciao Beppe! Il racconto è molto carino, insceni bene una problematica multipla adolescenziale, come il colore della pelle o il sessismo e ce lo fai vivere con leggerezza. Magari un po’ troppa leggerezza, specie quando il padre ha un infarto ma penso che quello sia un problema mio. La descrizione dei passaggi di palla è molto visiva e si segue meglio della partita vera. Alla prossima!

Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre
Ciao Annamaria!
Ho letto che sei nuova qui su MC e mi piace come esponi i fatti, senza fronzoli e senza troppe pretese. Concordo con gli appunti che ti hanno fatto sia sul POV che sul titolo, anche se la narrazione mi piace e scorre che è un piacere. Anche la scelta dei tempi risulta un po’ forzata ma come prima prova non la trovo per niente brutta.

Solo alcune madri conoscono il segreto della vita
Ciao Gregorio!
Ho faticato un po’ a leggere il racconto; la fiaba di per sé non è brutta e hai caratterizzato bene i personaggi e l’ambiente, forse ci sarebbe stato un minimo stacco tra un periodo e l’altro ma fisime mie. Sull’orto magico anche io ho un paio di domande: è magico per via del sangue o è magico perché lo è di suo? Alla fine il segreto della madre era proprio l’uccisione degli animali per ricavarne la linfa e far vivere tutto in modo così perfetto? Alla prossima!

Vibrazione
Ciao Dimitri!
Il tuo racconto m’ha fatta sorridere un sacco, l’uso dei dialoghi è buono e si sente il carattere dei personaggi. Concordo con Fernando nel chiedermi se lui non sia un po’ troppo “vecchio” per vivere ancora coi suoi e farsi i fatti dei genitori. Bella la chiusura finale col padre che parla con la moglie e svela tutto.
All’improvviso ti vedo
E’ strano, non sono in tanti a usare il “tu” per scrivere un racconto ma complimenti Linda, ci sei riuscita benissimo. Bella l’idea di una madre che si sacrifica fino a tal punto per la figlia, lasciando stare la sua vita e addirittura ricorrendo ai chiromanti per capire cosa le sta accadendo. E’ realistico e mi piace per questo.

La badessa
Ciao Diego!
L’ho letto e riletto e ho trovato cose molto giuste e cose meno. Concordo con il fatto che è improbabile che una preghi da sola mentre le altre fanno colazione, così come la scelta “in toto” della sostituta della badessa. Sui conventi misti ne abbiamo ampiamente parlato e là non ho nulla da dire, visto che neanche accenni in che epoca siamo.


Madri
Questo è un gran bel racconto. Mi sono piaciute le “sterzate”, come le chiami tu e anche come hai reso il tutto in pochi caratteri, specie alla fine quando parli della gravidanza maschile. Ammetto anche io di aver avuto, in un paio di punti, non chiaro il fuoco del POV ma puoi aggiustarlo in meno di due righe, nulla di più.
Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa

Ciao Sara!
Il racconto mi è piaciuto, belli gli stacchi tra un periodo e l’altro, specie durante le rivelazioni che vengono fatte man mano che si va avanti nella lettura, chapeau. Anche io ho qualche dubbio su alcune dinamiche, come l’età della suora e soprattutto il fatto che nessuno sospetti nulla sulla sua “eternità”.
1) All’improvviso ti vedo
2) Madri
3) Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa
4) La badessa
5) Mater semper certa
6) Vibrazione
7) Una donna che non è donna ed è madre senza essere madre
8) Solo alcune madri conoscono il segreto della vita
404 Patience Not Found

Evandro
Messaggi: 106

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 14 giugno 2016, 14:45

1 - “Solo alcune madri conoscono il segreto della vita” di Gregorio Gambato
Se la sintassi fosse rivista (e ciò è fattibile in sede di revisione) sarebbe un racconto bellissimo. Così com'è è solo il più bello del lotto. Si passa da una favola idilliaca all'orrore profondo. Bello il segreto della madre (tema pienamente centrato) e come lo espone a Priscilla. L'unica incongruenza riguarda il fatto che Priscilla non riconosce i diversi sapori delle carni quando nella stalla gli animali sono tutti diversi. Da brividi l'istante in cui Priscilla capisce che sarebbe diventata immortale...
2- “Madri” di Vastatio
Il tema è centrato. Il racconto godibile e abbastanza originale. Al lettore non è dato sapere come venga impiantato il feto nel corpo di Paolo; è immaginabile, ma accende la curiosità in un certo qual modo. Qualche refuso qua e là, ma risolvibile in fase di revisione. L'utilizzo della “d” eufonica non è corretto.
3 - “Mater Semper Certa” di Beppe Roncari
Un racconto (decisamente ben scritto) che mi ricorda le note vicende di Beppe Baresi, vere o presunte; di conseguenza l'originalità non brilla. Il tema invece è centrato. E anche ben sviluppato, ma il titolo del racconto mi ha aiutato fin troppo a intuire il finale in anticipo. Forse è anche poco realistico il momento scelto dalla madre per una così importante rivelazione.
4 - “Vibrazione” di Dimitri La Rosa
Nonostante ci siano refusi in gran quantità questo racconto mi è parso divertente e originale. Confesso di avere sorriso da solo in più di un'occasione. In certi casi è un po' forzato: come si fa a non riuscire a spegnere il dildo? Ci sarà un tasto, per la miseria! Il tema è pienamente centrato: il segreto riguarda sia la madre sia il padre.
5 - “All'improvviso ti vedo” di Linda De Santi
Un racconto ben scritto (ho visto un solo refuso), scorrevole e originale. Trovo che l'esposizione dei poteri ESP della bimba sino ben calibrati, con un crescendo divulgativo notevole. Se non ci fosse stato un tema da sviluppare sarebbe stato il miglior racconto fin qui letto. A mio sindacabile parere, infatti, sembra che il racconto fosse già ben sviluppato nella testa della scrittrice, ma che solo in ultimo vi abbia inserito l'elemento tematico da sviluppare nel contest.
6 - “Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre” di Annamaria Branco
Vedere un refuso già nel titolo mi mette in difficoltà. E poi ce ne sono altri sparsi nel testo. Però i titoli molto lunghi mi piacciono e già prima di leggere il racconto mi sono impegnato a pensare a che cosa volesse mai dire. Chiaro è che anticipa un po' l'orizzonte in cui si dipana il segreto che si doveva trattare nel tema (che rimane pienamente centrato). Ciò detto la trama del racconto mi è piaciuta molto. Tra l'altro sono abituato al PDV che salta da un personaggio all'altro, anche nella stessa scena; anch'io utilizzo questa tecnica... ma mi sto accorgendo che per chi legge a volte è disorientante, a meno che non si sia maghi della sintassi come Proust.
7 - “Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa” di Sara Tirabassi
Il tema è ben sviluppato. La storia è originale e godibile. Così così il riempitivo del malintenzionato (biker senza scrupoli, magari tatuato e minaccioso). La mancanza di altri personaggi e di conseguenza di dialoghi, frenano un po' gli entusiasmi. C'è una frase che non capisco: “Vedeva un grosso anello di ferro fissato a terra, e la catena da moto che teneva legato ad esso una lunga catena.” Se il demone è già incatenato a che cosa serve la catena della moto?
8 - “La badessa” di Diego Ducoli
Forse il racconto è stato scritto frettolosamente, non so se per qualche problema o per l'ispirazione che tardava ad arrivare: ci sono refusi e un paio di errori di grammatica. Tutto è risolvibile in sede di editing e revisione, però, anche se il tema è centrato pienamente, la storia è talmente un classicone che si rende poco interessante. La letteratura è strapiena di storie che riguardano misteri e segreti in convento. Io credo che il filone veramente non abbia più nulla da offrire, a meno che non si infilino nella storia elementi fantastici o paranormali, ma qui dipende dai gusti dell'autore.

Avatar utente
Flavia Imperi
Messaggi: 316
Contatta:

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 15 giugno 2016, 19:36

Ciao a tutti!
Essendo stata male non ho potuto essere con tutti voi, ma in un certo senso c'ero. Grazie di cuore per l'opportunità che ho avuto di partecipare, cosa che ho fatto a fatica, ma che ripaga sempre. Complimenti a tutti per le belle storie che hanno preso vita.

Ecco i miei commenti

Mater semper certa, di Beppe Roncari
Ciao Beppe!
Il tuo è un racconto brillante e piacevole da leggere, il punto di vista è gestito in modo esemplare, con tanto di linguaggio "da maschiaccio" della protagonista, particolare che la rende viva e la caratterizza.
A mio avviso il tema è centrato: il segreto della madre è che non è una madre!
D'altro canto la figura della madre è un po' troppo passiva per i miei gusti e ho trovato un po' eccessiva però la prima reazione della protagonista all'infarto del padre, per quanto potesse essere antipatico e distante. Il pensiero finale invece caratterizza il personaggio, che al centro della propria vita ha messo il calcio, e l'ho trovato coerente e divertente.
Il finale davvero non me lo aspettavo, tutto pensavo tranne che fosse il padre il genitore biologico.
Buon contest!

Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco
Ciao Annamaria!
Un modo davvero originale di rispettare il tema. La storia mi è piaciuta, il finale è interessante, con il ribaltamento completo del sesso dei genitori, una conclusione piacevole che forse - a mio gusto - avrebbe potuto dare il massimo in una versione più umoristica.
La narrazione tuttavia è piena di scene statiche, come la descrizione dei personaggi, che non intessi nella storia ma narri quasi a parte e l'uso così acerbo del punto di vista purtroppo va a svantaggio del piacere di leggerla.
C'è la parte tecnica da migliorare insomma, ma uno stile piacevole e tanto da dire, quindi... ti auguro buon contest!

Solo alcune madri conoscono il segreto della vita, di Gregorio Gambato
Benvenuto Gregorio!
Una bella fiaba vecchio stile, di quelle truculente e un po' malate di fondo come quelle antiche. Ti suggerisco di migliorare l'uso delle virgole e limitare l'uso di periodi così lunghi, che rallenta tanto la lettura, appesantendola.
Per quanto riguarda la trama, all'inizio ho pensato che la madre nella stalla si tagliasse un pezzo di carne dal corpo e la desse da mangiare alla figlia, visto il miracoloso rigenerarsi di tutto in quel luogo. Invece, devo essere sincera, non ho capito appieno che cosa faccia la madre con tutti quegli animali. C'è il sangue, ci sono gli animali... quindi è un rituale magico? E' una sorta di strega? Mi ha lasciata un po' soddisfatta sinceramente.
Buon contest!

Vibrazione, di Dimitri La Rosa
Benvenuto Dimitri!
E' un piacere leggere il tuo primo racconto su MC, soprattutto uno così divertente e originale.
Per prima cosa, un consigio tecnico: occhio all'abbondanza di possessivi e aggettivi, che appesantiscono il testo e sono superflui per la comprensione.
In particolare questa frase non si legge in modo fluido:
"D’istinto richiuse il cassetto e face un passo indietro scontrando l’abatjour a fiori rosa su sfondo a crema rischiando di farla cadere."
Carinissimo il passaggio dalla vibrazione imbarazzante del dildo a quella del telefono, un piccolo tocco di genio! La conversazione sul cellulare tuttavia sarebbe stata facilitata dai nomi.
Il modo in cui il dildo diventa nel tuo racconto una sorta di presenza infernale nella percezione del povero protagonista è davvero segno di talento e le conversazioni al telefono sono verosimili e brillanti.
La mia impressione nell'incipit però è che il protagonista fosse un ragazzino, invece scopriamo che la madre ha 70 anni, quindi in teoria ne ha 30-40. Ecco, questo fatto suona un po' strano, forse avrei sottolineato in qualche punto che vive ancora coi genitori, oppure avrei abbassato l'età della madre.

Il colpo di scena finale me lo aspettavo da metà racconto, ma ci sta, e mi ha fatto comunque sorridere.
Ottima prova, buon contest!

All’improvviso ti vedo, di Linda De Santi
Ciao Linda!
Interessante l'espediente delle visioni lontane nel tempo e nello spazio per la narrazione di un dramma "ordinario" e umano. La tua storia è delicata, eppure coinvolgente. Il segreto della madre, se ho inteso bene, è quella fuga che adesso la figlia ha scorto in un passato già andato. Ottimo anche che la figlia si dica fra sè "oh, toh, persino con i miei poteri, tu eri riuscita a serbare un segreto", altro espediente tecnico utile. Che dire, ho letto la storia con piacere, senza intoppi, non ho particolari critiche da fare. Per me va in alto nella classifica.
Buon contest!

La badessa, di Diego Ducoli
Ciao Diego!
Ho apprezzato parecchio la rosa di termini che hai usato nel racconto che, insieme a un incipit così classico mi ha fatto subito entrare nell'ambientazione. La storia non è delle più originali, eppure l'ho trovata ben scritta: incuriosisci con un po' di mistero e piano piano fai scoprire una dimensione nascosta e contorta, annidiata da anni peraltro.
Non mi è stato chiaro solo il passaggio in cui la badessa accusa padre Anselmo di una cospirazione contro di lei, l'ho trovata un po' fuori dalla trama, inizia e finisce così, senza intrecciarsi col resto della storia. Di sicuro il narratore extradiegetico, che hai scelto di usare, è molto difficile da usare, perché tende a lasciare i lettori fuori dalla storia, emoziona di meno. Forse avrebbe avuto più impatto scritta dal punto di vista di uno dei personaggi.
Buon contest!

Madri, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto!
Hai interpretato il tema in modo parecchio originale, la storia è piena di risvolti e ti destreggi bene fra dialoghi e descrizioni di eventi.
Dopo che il protagonista vede tutto nero credevo fosse morto, invece poi lo ritroviamo ancora lì, appeso come un salame, come poi scopriamo, per una buona ragione. Nell'attacco della seconda parte però mi sono un po' persa, dato che introduci un personaggio nuovo (la madre) senza presentarla. Il dialogo non si segue molto bene.
Un appunto sul punto di vista, che non sono riuscita a seguire molto bene nella seconda parte. A volte siamo nelle sensazioni di Paolo, altre in quelle di Marika.
Sulla scusa dell'incesto non saprei, lì per lì sembrava un passaggio fondamentale alla storia, poi viene comunque giustificato dalla trama. Secondo me ci può stare. Finale tenero.
Buon contest!

Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi
Ciao Sara!
Allora, l'ambientazione e il tipo di storia mi hanno subito incuriosita. Anche la scelta di una madre superiora per lo sviluppo del tema l'ho trovato interessante. D'altro canto alcuni passaggi sono un po' fumosi, come per esempio qui:
"...secondo le istruzioni della vecchia.
Ho dovuto dargliela in pasto."
Fra le due frasi è passato del tempo? In tal caso credo dovesse cambiare data. L'espediente di un foglietto che riporta un altro foglio ancora non l'ho trovato troppo funzionale. Sarebbe stato meglio forse farglieli trovare in un altro luogo, e non alla grotta. Bello però l'impatto delle date.
I ragionamenti della protagonista li ho apprezzati, danno idea proprio dell'età giovane e del temperamento un po' ingenuo e immaturo. L'incipit con la lista della spesa è godurioso!
Nel finale si intuisce che c'era moooolto di più nella tua storia, ma che forse hai dovuto compattare il tutto per farla rientrare nelle limitazioni del concorso.
Due tips "tecnici": troppi avverbi in -mente e troppe spiegazioni infodump.
Buon contest!

E la classifica

1. All’improvviso ti vedo, di Linda De Santi
2. Mater semper certa, di Beppe Roncari
3. Vibrazione, di Dimitri La Rosa
4. La badessa, di Diego Ducoli
5. Madri, di Roberto Romanelli
6. Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi
7. Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco
8. Solo alcune madri conoscono il segreto della vita, di Gregorio Gambato
Siamo storie di storie

Avatar utente
erika.adale
Messaggi: 304

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 15 giugno 2016, 20:23

Ecco a voi, tutti insieme i commenti (in ordine sparso)

Mater semper certa di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
ammetto per mia colpa, mia grandissima colpa, di non essere in grado di giudicare nemmeno letterariamente tutta la parte calcistica: sono così avulsa dalla materia che non saprei neppure dire se è realistica o meno, ben descritta oppure no. Quindi parto dall'idea che sia ben fatta, e cancello volontariamente la sensazione che sia un po' lunghetta rispetto al testo, perché se si parla di calcio mi annoio dopo un secondo, ma certo non è colpa dello scrittore!
Mi è piaciuta molto la caratterizzazione della protagonista, con quell'atteggiamento spigliato e disinvolto nonostante le ovvie difficoltà di inserimento. Insomma, non è la figurina bidimensionale di un'adolescente in difficoltà perché "diversa" a cui ci hanno abituato le pessime fiction, ma un personaggio tridimensionale e autonomo. Se vogliamo fare un discorso sociologico ( ma tanto per, non inficia di una virgola il gradimento o meno del brano) mi sembra che la realtà descritta sia un po' superata. Vedendo la compagnia di mio nipote (16 anni) a Varese ( realtà non tanto diversa ne' lontana o meno razzista della Brianza), la quantità di ragazzi e ragazze di etnie diverse è davvero elevata e non mi sembra che attiri l'attenzione dei coetanei quanto quella degli adulti. Per dire, il soprannome "Caffelatte" me lo aspetterei da un 30-40enne nei riguardi dell'amica del figlio, non da un diciassettenne, che di amici di quel colore ne ha una decina. Le difficoltà relazionali mi sembrano più legate alla situazione economica (che per Kira non è un problema) che non a quella razziale. Però, ripeto, questo non inficia il giudizio sul testo, che ho trovato scorrevole, complesso nei vari aspetti della sua costruzione e assai ben scritto.
Non riesco però a capire ( e anche questo potrebbe essere un limite mio) perché alla protagonista sia stata nascosta, per tutto quel tempo, la verità sulla sua nascita. Non vi è niente di più vergognoso o imbarazzante ( anche ragionando in senso "razzista", di fatto che sia esistita una coppia mista è comunque sotto gli occhi di tutti) rispetto a quanto lei crede, non vedo perché le abbiano lasciato credere di essere "figlia della colpa" della madre, mentendo alle domande che immagino la ragazza abbia fatto. Madre che, pur giovane, risulta così avulsa da un'eventuale famiglia d'origine o da amici che si sarebbero fatti scappare la verità... in un paese è curioso che una storia simile resti sepolta e non diventi pettegolezzo ma, al di là di questo, mi sembra un segreto ingiustificato. O, forse, io non ne ho percepito le ragioni.

Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre di Annamaria Branco
Ciao Annamaria,
piacere di incontrarti qui.
Il racconto centra perfettamente il tema ( qui abbiamo il segreto di due madri, una biologica e una reale), inserite in uno scenario contemporaneo possibile. Ho apprezzato anche il fatto che Miria sapesse ( o sospettasse fortemente) la verità, situazione a mio avviso più realistica di una ragazza che "cadesse dal pero" alla scoperta. Anche perché, diari a parte, è difficile che in una casa, fra madre e figlia, non ci sia quell'intimità che permetterebbe di notare qualche cosa di strano, anche se il trans si fosse rivolto ai chirurghi migliori per la trasformazione. Quindi una situazione verosimile benché estrema.
Dunque argomento apprezzato. Il titolo lungo ("weismulleriano", come giustamente ha detto qualcuno prima di me) non mi ha guidato sulla strada corretta, per me non è stato spoiler, ma io non sono certo la più sveglia delle lettrici...vediamo cosa dicono gli altri!
Ho sofferto anch'io, però, del punto di vista un po' ondivago. Prima vediamo il mondo dagli occhi di Mirna, poi di Alice, poi di Paola. In un brano così breve vale la pena individuare un solo POV e trovo che, tenuto conto della storia, converrebbe scegliere Mirna (a patto di farla uscire durante l'incontro fra Alice e Paola). Oppure potrebbe essere interessante ( e didattico) declinare il racconto nei tre POV e scegliere quale risulti più suggestivo.
A presto rileggerci.

Solo alcune madri conoscono il segreto della vita di Gregorio Gambato
Ciao Gregorio,
hai scritto una favola nera, anzi, direi rosso sangue. Dopo un inizio idilliaco, un contesto fiabesco e dei personaggi idealmente buoni, si scopre un retroscena di orrore e dolore, che non trova redenzione nel finale. Questo contrasto mi è piaciuto molto, anche perché sottolineato dalla lingua che utilizzi. La prima parte usa davvero gli stilemi della fiaba e illude perfino con le parole di essere in un contesto da "lieto fine" ( in particolare, ammetto che mi è piaciuto il punto che si spaventa tanto da scappare via, mi ha ricordato molto le favole della mia infanzia).
Devo ammettere di aver però fatto un po' fatica a capire la tecnica con cui la madre preserva l'immortalità di piante e animali. Le bestie risultano sgozzate, in corso di dissanguamento, ma non del tutto morte, credo dal suo discorso. Poi del sangue, cosa fa? Ci dipinge le pareti? Lo somministra alle piante perché fruttifichino in continuo? La carne la prende dagli animali appesi e poi si riforma?
E, una volta che Priscilla è morta affogata, come pensa si riportarla in vita, con il sangue delle bestie? O dissanguandola a sua volta ( ma, in questo caso, anche se "il sangue è vita", lei è di fatto già morta)? Insomma, anche se si tratta di fiaba, anche se si parla di magia, mi piacerebbe più chiarezza sul "come funziona".
Attenzione perché tendi a scrivere frasi molto lunghe e diventano, talvolta, un po' pesanti e contorte. Prova a scegliere periodi più leggeri e semplici.

Vibrazione di Dimitri La Rosa
Ciao Dimitri, piacere di conoscerti.
Un racconto divertente e frizzante, che mi ha fatto davvero sorridere.
In particolare mi sono piaciuti in dialoghi via whatsapp, veloci e realistici, a rendere l'emotività del protagonista ( che ragazzo bigottone però, spero non voglia rappresentare i ggggiovani d'oggi, che altrimenti sarei ben fiera d'essere una vecchia). Il tema è centrato, non ci sono dubbi, anche se a ben vedere il segreto è più del padre...ma, in fondo, Francesco non lo sa e resta turbato di quanto scoperto sulla sua ineffabile mammina!

All'improvviso ti vedo di Linda de Santi
Mi è piaciuta molto questa storia, pacata e realistica nonostante i bagliori paranormali che vi guizzano.
La magia fa capolino discretamente in una famiglia normale, con disagi e disaccordi normali. E non riesce neanche a scalfire questa normalità, la preveggenza diventa una malattia cronica con cui convivere e il vero dramma non è l'accettazione dei poteri ( che ricalcherebbe i cliché di ogni racconto e fumetto degli ultimi cinquant'anni) ma il sopportare un quotidiano difficile da parte di una donna che mette da parte le proprie aspettative sentimentali per il bene della famiglia. Anche l'episodio del cane, mi è sembrato molto calibrato ( un piccolo dramma personale, ma non una tragedia eccessiva) a segnalare il punto di svolta.
Bello.

La badessa di Diego Ducoli
Ciao Diego,
qui i segreti delle madri sono segreti di convento, ambientazione che regala sempre un brivido lugubre e misterioso e, infatti, nel tuo racconto c'è un'atmosfera inquietante e interessante.
Ho apprezzato la concitata prima parte, con la scoperta della fuga e le due suore che sgattaiolano lungo il corridoio. Anche i dialoghi sono ben gestiti, permettono di capire gli eventi senza il peso dell'infodump. Qualche particolare invece non mi convince e, forse, puoi spiegarmelo meglio.
Prima di tutto le tempistiche delle suore. In convento la giornata inizia all'alba con la preghiera comunitaria in chiesa (appunto le Lodi) e poi messa e meditazione. Solo successivamente le suore fanno colazione. Il fatto che la badessa pregasse da sola all'alba mentre gli altri erano già tutti a tavola, mi sembra improbabile. Una altro aspetto è legato al convento stesso: se stiamo parlando (come mi pare di intuire) di un ordine europeo cattolico in tempi non recenti, è anomalo che suore e frati convivano nella stessa costruzione: non mi vengono in mente ordini che permettessero una cosa simile. In genere hanno sempre badato a evitare la contiguità, considerata sessualmente pericolosa ( e il tuo racconto lo dimostra!). A questo si può ovviare facendo di padre Anselmo un confessore "esterno", chiamato per dire Messa e impartire sacramenti.
Per il resto, la storia ha una buona conclusione, non un vero colpo di scena ( dopo Il nome della Rosa ci aspettiamo di tutto dai conventi!) ma assolutamente credibile nella sua crudeltà.
Attenzione ai refusi, che sono parecchi!

Madri di Roberto Romanelli
Ciao Roberto, il tuo racconto inizia con un gioco erotico sado-maso, condiviso dalla coppia partecipante. Poi una prima sterzata: lei non sta giocando, vuole ucciderlo ( o comunque punirlo per davvero) perché lui l'ha tradita, addirittura con la propria sorella. E lo conduce in punto di morte.
Seconda sterzata: entra la madre, e si scopre che non si trattava di un gioco erotico ne' di una vendetta. Le due donne appartengono a una razza (dalla lettura avrei dedotto aliena, ma la tua spiegazione successiva mi ha condotto ai demoni succubi...ma, in fondo, la sistematica dei mostri non è così fondamentale) che richiede un maschio "ospite" per lo sviluppo di una gravidanza.
Infine la terza sterzata, la più delicata: l'uomo accetta la situazione per amore.
Non hai lesinato in colpi di scena in un racconto così breve e direi che il risultato non è male. Le ho chiamate "sterzate" proprio perché avvengono un po' bruscamente (tranne l'ultima, ben calibrata) e mi hanno costretto a una seconda rilettura per essere certa di aver capito. In particolare, l'aspetto che mi ha più confuso, è la "questione Valeria". In realtà lui non ha mai tradito la sua donna, ma lei si autoconvince che l'abbia fatto per autosuggestionarsi a odiarlo...ecco, pur in un contesto chiaramente fantastico, mi sembra un espediente un po' improbabile. Ma, al di là di questo, crea un filo di confusione, perché il lettore si chiede troppo a lungo cosa diavolo abbia fatto l'uomo con Valeria (ed è, ai fini del racconto, una domanda irrilevante). Spero di essere riuscita a spiegarmi.
Comunque, al netto di una revisione che potrebbe omogeneizzare meglio gli step, è un buon racconto, che centra il tema assegnato.

Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa di Sara Tirabassi
Ciao Sara, compagna di ritardo ( e dunque di malus) nel contest!
Una storia originale e interessante, con la spiegazione regalata a scatole cinesi, un messaggio dietro l'altro. Grazie del cambio di font, con il quale mi hai evitato parecchia confusione. In generale ho gradito la vicenda e la forma con cui l'hai raccontata; lascia molto spazio alla fantasia del lettore, e sono indecisa se considerarlo un pregio perché permette la libertà di fare varie congetture (Celeste è sopravvissuta o meno alla scoperta? E' stata anche lei sacrificata al demone? In che contesto ha scritto tutta la lettera trovata in bottiglia? Come ha fatto la Madre ad attraversare i secoli senza che nessuno notasse la sua immortalità?) o un difetto perché lascia dei vuoti nella tessitura della vicenda. Magari dalle tue risposte capirò meglio l'intenzione che avevi lasciando alcune questioni sospese.

Classifica
1- All'improvviso ti vedo, di Linda de Santi
2- Vibrazione, di Dimitri La Rosa
3- Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi
4- Madri, di Roberto Romanelli
5- Mater semper certa, di Beppe Roncari
6-La badessa, di Diego Ducoli
7- Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco
8- Solo alcune madri conoscono il segreto della vita, di Gregorio Gambato

Avatar utente
AmbraStancampiano
Messaggi: 477
Contatta:

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 16 giugno 2016, 21:55

Ciao a tutti,
è stato un piacere conoscervi al live e spero di rivedervi presto!

Bando alle ciance e passiamo ai commenti (in ordine sparso)

Una madre per le proprie figlie farebbe qualsiasi cosa
Ciao Sara,
sento nell'ambientazione del tuo racconto gli echi dell'atmosfera della biblioteca di Rozzano, che secondo me hai reso molto bene aggiungendo un mistero affascinante.
L'incipit è accattivante, la lista della spesa con oggetto fuori contesto è un ottimo stratagemma per inchiodare l'attenzione del lettore. :)
Il narrato è godibile e il pov ben gestito; il tema è perfettamente rispettato. Una buona prova.

Madri
Ciao Vastatio,
la storia è originale e godibile, le sterzate non mi dispiacciono, ma a mio gusto personale avrei ridimensionato la parte su Valeria o il dialogo con la madre di Marica in favore di una semina che facesse intuire da subito al lettore che Marica non è proprio umana. In questo modo l'odio visibilmente forzato e un po' goffo, che già viene espresso molto bene, non lascerebbe spazio ad alcuna perplessità in chi legge.
La parte in cui entra in scena la madre di Marica l'ho capita nei contenuti ma mi ha lasciata un po' interdetta sulle modalità: lei da dove spunta? E lui non si sorprende neanche un po' a vederla spuntare nella stessa stanza in cui sta facendo un giochino sadomaso con la sua ragazza che è lì lì per ucciderlo? Quest'apparente ingenuità surreale mi ha ricordato alcune situazioni del vecchio telefilm Vita da strega; non so se questo tributo fosse nelle tue intenzioni, ma potresti caricare ulteriormente l'invadenza della madre, rendendo il tutto un quadretto apertamente comico/surreale. Sono questi i dettagli che fanno la differenza tra divertente e geniale!

La badessa
Ciao Diego,
anche nel tuo racconto sento molto presenti gli echi della biblioteca di Rozzano, e secondo me sei riuscito a rendere molto bene l'alone di silenzio e di mistero della tua abbazia/convento.
Ecco, la struttura della tua abbazia/contento, con tanto di refettorio condiviso tra monaci e suore, mi ha lasciata un po' perplessa: non mi sembra molto verosimile.
Per il resto, lo trovo un giallo interessante, che soffre un po' a mio parere della mancanza di un pov umano, che possa filtrare la vicenda attraverso un occhio che orienti meglio l'empatia del lettore. Non ho capito se la suora che dice di aver visto la novizia fuggire insieme al diavolo menta inconsapevolmente, o se sia una complice della madre Badessa e del confessore.

All'improvviso ti vedo
Ciao Linda,
il tuo racconto mi è piaciuto molto.
A volte ti perdi un po' in forme macchinose come
dopo che le avesti raccontato

o in strutture complesse, ma la resa è coerente con l'attacco epilettico/visione.
La storia è delicata e credibile, perfettamente a tema. Ho molto apprezzato l'artificio del pov che viene investito dalla macchina, descrive il vento e poi si scopre essere un cane. In generale il pov è molto ben gestito, e anche se sul finale ci restituisce alcune sensazioni interne alla madre, le precede con un "so che" solido come una quercia, che ci riporta con prepotenza all'umanità e all'età della nostra protagonista, una bambina con un dono molto più grande di lei. Davvero un ottimo lavoro.

Mater semper certa
Ciao Beppe,
carino e inaspettato il tuo racconto alla sognando Beckham, molto ben scritto e con una credibilissima voce narrante sul pov. Ho qualche perplessità sulla base della vicenda: è davvero possibile che nell'era di internet la figlia di un calciatore (sottolineo il mestiere del padre perchè la categoria professionale attira molto il gossip) non sappia davvero che il padre era sposato con una donna di colore? Se la vicenda è ambientata 10/20 anni fa, nulla lo lascia intendere; e comunque, è davvero possibile che una ragazzina così sveglia non abbia mai fatto domande sulle sue origini? Le hanno sempre mentito? E a che pro? E poi perché rivelarle la verità proprio durante l'infarto del padre?
Questi dubbi sulla base della narrazione mi rovinano un po' il narrato, di per sè molto godibile e con un finale davvero a sorpresa.

Vibrazione
Ciao Sgargaminuto,
il tuo racconto è divertente, brillante, perfettamente integrato coi tempi e pieno di buone idee, ma a mio parere ci sono ampi margini di perfezionamento e necessita di una bella ripulita. Ho preso un po' di appunti, te li presento in maniera schematica perchè ho un po' il cosiddetto "pepe al culo" a causa dell'orario.
- La visualizzazione del protagonista arriva un po' troppo tardi, rendendo la scena di incipit difficile da seguire e depotenziandone la carica comica. In generale, ho notato che fai un utilizzo molto parco del nome del tuo protagonista e tendi a sottintendere il soggetto privilegiando le forme impersonali, cosa che dopo un po' rende ostico seguire l'azione.
- Troppi giri di parole tipici del parlato, a volte fai un uso improprio e macchinoso dei verbi:
a tratti arrivò a essere addirittura più forte

In più ci sono molti refusi, a volte ti sfuggono le concordanze gli/le e la consecutio temporum.
- Usi molti dialoghi, e sono credibili; però a volte i tuoi due interlocutori sembrano scambiarsi e sono difficili da seguire. Trattandosi di una chat, avresti potuto inserire i due nickname, aiutandoci anche a visualizzare i due ragazzi.
- Non ho capito la questione dell'io bambino e della bara, e onestamente mi sembra un po' buttata lì per fare una battuta apparentemente brillante ma un po' superficiale.

Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre
Ciao Annamaria,
mi è piaciuto molto il messaggio del tuo racconto, delicato e molto attuale, due caratteristiche che rendono vincente la tua intenzione narrativa; anche il titolo mi è piaciuto molto, un bell'indovinello che mette curiosità e che mi ha spinta a leggere il tuo racconto tra i primi.
La realizzazione però presenta alcune lacune nella coerenza della vicenda narrata; ti ricopio i miei appunti per come li ho presi a causa del pochissimo tempo che mi è rimasto per consegnare la classifica -_-'.
- L'incidente scatenante è il ritorno di Alice, di cui non sappiamo niente. All'inizio funziona, il problema è che non scopriamo assolutamente niente su Alice e sulla sua vita dopo aver lasciato l'ex compagno; questo rende sempre meno interessante il personaggio di Alice, che diventa bidimensionale e funzionale alla narrazione, ma di fatto inesistente. Ci servono le sue motivazioni, qualcosa che le dia colore.
- Perché ci parli dei lividi solo sul finale? Intendi dire che l'ex era violento? Non è molto saggio accennare un argomento del genere (che è come una bomba che esplode, soprattutto in un racconto come questo) proprio alla fine del racconto, quando non ci sono il tempo e lo spazio per approfondirlo e soddisfare la curiosità del lettore.
- Come dicevo prima, non sappiamo nulla di Alice. Una sola cosa è certa: se Miria non si ricorda più di lei e non si ricorda più di aver avuto un padre (su cui, apparentemente, non ha mai fatto una domanda prima d'ora), quando Alice è andata via doveva essere ancora in fasce. Mi sembra molto difficile che una madre sconvolta dalla confusione sessuale del marito possa decidere di lasciargli una figlia neonata. A maggior ragione se, come accenni sul finale, lui la picchiava.

Solo alcune madri conoscono il segreto della vita
Ciao Greg,
il tuo racconto è sicuramente sorprendente, con un potenziale molto alto, un colpo di scena assolutamente inaspettato e una serie di idee molto interessanti; tuttavia la formattazione monoblocco, i refusi e le concordanze non sempre ben gestite hanno un po' disturbato la mia lettura, costringendomi spesso (soprattutto sull'incipit) a ricominciare a leggere le frasi dal punto.
Ho apprezzato molto l'immagine del punto fermo che scappa alla vista della fermezza della madre, molto meno la descrizione delle fantasie di Priscilla, un po' troppo prolissa e inutile ai fini del racconto.
Non ho capito il collegamento al sovrannaturale: la fattoria è così rigogliosa perché la madre pratica questa sorta di "magia del sangue"?
Ottimo il passaggio alla follìa della donna, che però mi lascia con una grande domanda in sospeso: Perché proprio adesso e non prima? Perché la madre aspetta che Priscilla entri nel capanno per renderla immortale?
Nel complesso, vedo un grande potenziale ma rimango un po' insoddisfatta.

Classifica
1) Una madre per le proprie figlie farebbe qualsiasi cosa
2) All'improvviso ti vedo
3) Madri
4) Mater semper certa
5) La badessa
6) Vibrazione
7) Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre
8) Solo alcune madri conoscono il segreto della vita
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

magwal
Messaggi: 12

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 16 giugno 2016, 22:15

Ciao e grazie a tutti per la splendida esperienza.

e mentre Germania e Polonia sono ancora sullo 0 a 0, questa è la mia classifica:
1) Madri
2) UNA DONNA CHE NON E' DONNA E CHE È MADRE SENZA ESSERE MADRE
3) MATER SEMPER CERTA
4) Solo alcune madri conoscono il segreto della vita
5) All'improvviso ti vedo
6) VIBRAZIONE
7) Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa
8) La badessa

E questi i commenti.

Madri
Ciao,
in generale mi è piaciuto, a differenza degli altri, credo che il riferimento a Valeria regga nel contesto, anche perché giustifica la violenza di Marica fino al primo colpo di scena (o “sterzata” che dir si voglia). Più ingessata la seconda parte, legata la seconda parte, forse conveniva “spezzare” in tre l’azione: prima l’inseminazione con un Paolo al limite del delirio, poi le spiegazioni con Marica che lo cura, anche perché non si spiega come mai prima lo si deve portare al limite della morte e poi gli si lascia il tempo di riprendersi fino a sostenere una normale conversazione.

Ultima chiosa: nella razza umana il concepimento è legato a momenti in genere molto piacevoli, se così è l’inseminazione, mi immagino il parto…

UNA DONNA CHE NON E' DONNA E CHE È MADRE SENZA ESSERE MADRE

Ciao Annarita,
complimenti per il coraggio nel raccogliere la sfida lanciata da Livio sul declinare il segreto al maschile.
Direi argomento centrato in pieno.
Mi risulta però pesante la lettura per il continuo cambio della voce narrante (con l'apoteosi nel penultimo blocco in cui passiamo in rassegna tutti e tre), per l'uso di tempi diversi all'interno dello stesso periodo (come nel 3° periodo che inizia con il passato remoto - incontrò, camminò, cominciò - per poi passare all'imperfetto - colava, rigavano ) e per l'uso esteso dell'imperfetto in quanto molti verbi finiscono in -ava, -avo e da' un senso di cantilena. Personalmente avrei declinato tutto al presente, mantenendo il passato solo quando Alice racconta la loro storia. Anche i dialoghi mi sono sembrati forzati, non naturali.
Mi ha lasciato confuso la descrizione di Miria; all'inizio sembra una ragazza, quando esce Paola li vede come "due donne", poi diventa bambina (va be, per un genitore i figli son sempre i loro bambini...), avrei gradito maggior precisione su questo punto


MATER SEMPER CERTA

Ciao Beppe,
lettura molto scorrevole, anche se a mio avviso abbastanza fuori tema: su 60 delle 66 righe la voce narrante ci parla dei suoi problemi identitari: una ragazza a volte meticcia (caffelatte per l'allenatore e i compagni di scuola), negra (per se' e gli avversari) ma con un forte desiderio di essere bianca (come il cognome che porta), femmina ma che pratica un gioco maschile, Simona per il padre e Kira per la madre, il rapporto di amore/odio per il padre e solo nelle ultime 5 righe il colpo di scena che riporta all'argomento.
Trovo poco realistico l'inizio: il tempo di arrivare sul fondo e crossare è, al massimo, di un paio di minuti altrimenti ti hanno già preso (hanno 17 anni, sono quasi professioniste), ricordo che quando giocavo le chiamate dall'allenatore e sul campo erano molto più rapide, p.es. il mio allenatore avrebbe urlato "butta al centro" o "dalla a Kira" e il portiere avrebbe gridato "mia", "tua" o "girati"; inoltre non credo che nessuno tenga il proprio capocannoniere in panchina fino a 5 minuti dalla fine...
Poco realistico anche il gol: il portiere è al centro dell'area ma non interviene in copertura se non quando è troppo tardi, forse era meglio lasciarla in porta.
Forse era meglio tralasciare la parte iniziale e puntare sullo strano quadrilatero padre/madre biologica/madre genitoriale/figlia e sulla reazione della figlia in relazione alla madre tanto amata fino a poco prima,
Come impaginazione, personalmente mi piace uno stacco quando c'è un salto temporale (p.es. tra quando segna e quando arriva negli spogliatoi), altrimenti appesantisce.

Solo alcune madri conoscono il segreto della vita

Ciao Gregorio,
bella la prima parte in cui rendi molto bene il contesto fiabesco e il mondo visto dagli occhi della bambina, secondo me anche grazie al fatto di declinare i verbi all'imperfetto (anche se non è il mio preferito).
Diverso è quando nella parte centrale si esce dal contesto fiabesco per approcciare la "cruda" realtà, intanto inizi ad alternare i tempi dei vebi, p.es. quando ci parli del pranzo abbiamo prima il passato (sarebbe stato) poi il trapassato (avesse assaggiato) per chiudere sull'imperfetto ("poteva"), anche all'interno dello stesso periodo, mentre anche i concetti iniziano ad ingarbugliarsi: prima Priscilla fantastica di differenti animali, poi scopriamo che mangia sempre lo stesso tipo di carne, infine nella stalla troviamo un animale per specie. Qui (gusto personale) in realtà mi aspettavo di trovare il padre che muore/viene mangiato/rinasce come capita alle verdure dell'orto.
Ho anche notato il contrasto tra il fatto che la madre sia sempre "premurosa" e il suo modo di parlare: di fatto riporti solo un ordine (ovvero «Rimani qui!» ripetuto più e più volte) e il delirante monologo in chiusura.
Anche il finale con il brusco cambio di vista dalla bambina alla madre mi ha lasciato perplesso, avrei mantenuto quello della bambina.

Centrato il tema, anche se neanche dal monologo capiamo quale sia questo segreto.

All'improvviso ti vedo

Ciao Linda,
confesso che leggendo il tuo racconto un brivido mi è corso lungo la schiena: da una parte abbiamo tante situazioni “normali” come le litigate padre/madre sui rispettivi lavori, lo stress delle mamme tutto-fare, i rapporti sempre più difficili all’interno dei luoghi di lavoro, dall’altra questo tocco ESP mascherato da malattia che fa’ lievitare il racconto su un piano diverso. Anche la lettura è molto scorrevole, con eccezione sull’episodio dell’incontro madre/preside in cui viene ripetuto troppe volte il verbo vedere (vidi/osservai/vide) in sole 2 righe.
Mi hanno invece lasciati perplessi due passaggi: prima il padre acconsente che la figlia venga visitata da tutte le tipologie di specialisti possibili e immaginabili e, probabilmente, lautamente ricompensati, poi di fronte all’unica persona che sembra non voler soldi, si lamenta che sta spendendo troppo…
Viceversa non trovo molto centrato il tema, così come fuori luogo mi appare l’episodio dell’investimento del cane e le successive tenerezze tra madre e amante, anche perchè se una Punto che viaggia veloce incrocia un cane di media taglia, qualche danno lo riporta di certo e chi è a bordo lo sente.

VIBRAZIONE

Ciao Dimitri,
Simpatica l'idea e centrato il tema (complimenti anche a te per aver colto la doppia sfida del segreto del padre).
Viceversa ho trovate pesante lo svolgimento, prima di tutto per i tempi dei verbi: parti con l'imperfetto, passi al passato remoto e poi al presente, poi l'abbondanza di aggettivi e i numerosi refusi.
Ci sono poi dei passaggi che a una prima lettura non mi sono stati chiari, p.es. Francesco trova il dildo cercando nel cassetto della madre le camicie del padre, abbiamo un correttore che lascia passare parole che in italiano non esistono come nono, chemmerda o Occazzo ma in compenso trasforma scordi in scorsi; anche le risposte della persona con cui si "messaggia" Francesco a volte mi sono sembrate molto maschili, come la sua disinibizione nel parlare di sesso o il fatto di essere etichettata come "idiota" (che è un insulto che non ho mai sentito rivolto a una donna).
Anche i testi di alcuni messaggi non mi sono sembrati realistici.
Francesco dovrebbe avere tra i 40 e i 50 anni, mi sembra un po' troppo bacchettone e trovo alquanto bizzarro che viva ancora con i suoi.

Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa

Ciao,
intanto una domanda: il nome Rahela è voluto così o è figlio di un “toscanismo”, ovvero la c è finita talmente aspirata da sparire del tutto?
Mi è piaciuto il tono ironico del racconto (grande il biker che ricatta la madre superiora), ma ho trovato alcuni passaggi poco “realistici”, anche se quando si parla di demoni… Intanto come mai la spesa viene affidata ad una giovinetta di 18 anni appena? Possibile che in un convento questo compito sia assegnato ad una giovane novizia? Perché buttare lo scontrino nel fuoco di fronte alla ragazza? Com’è che un foglio di carta resiste in un'ampolla per quasi 200 anni? La seconda lettera, Celeste la trascritta? Se si, perchè 2 font diversi? Altrimenti i fogli nell'ampolla erano 2 e non 1. In questi 300 e passa anni, suor Assunta ha sempre vissuto lì o ogni tanto si sposta con il proprio demone? Forse la catena serve proprio a questo…
Insomma, buona l’idea, ma lo sviluppo, seppur in presenza di presenze demoniache (pessimo gioco di parole) mi lascia un attimo perplesso. Dieci pieno alla madre superiora che vede nei moderni mezzi di trasporto lo strumento del demonio, fatto salvo che ne tiene uno incatenato per i propri scopi

La badessa

Ciao Diego,
ti anticipo che non mi è piaciuto molto: anche se la lettura risulta abbastanza scorrevole, il racconto è molto scontato (la badessa madre e padrona che tutto sa, il prete gaudente, la novizia irretita...).
Manca qualsiasi elemento che mi consenta di definire luogo e tempo, dai nomi direi un convento cattolico, probabilmente nel centro italia, in epoca rinascimentale, poi fammi sapere se ci ho preso.
Anche a me lascia dubbiosa la presenza nello stesso convento di suore e preti.
Alcune scene non filano, p.es. nel salone una novizia è appena scomparsa ed ecco un simpatico siparietto in cui il prete introduce la badessa o come la vecchia che vede due figure infrattarsi nel boschetto e se ne va tranquillamente a dormire...
Non capisco poi perchè far sparire questa novizia: la badessa ci dice chiaramente che il convento è pieno di suore "disponibili" e di "accoliti" che assomigliano alo stesso padre, che differenza fa una in più?
Forse, alla fine il vero mistero è perchè la badessa ci tenga tanto ad incastrare il prete o perchè il prete gli dovrebbe fare le scarpe...
Inutile la scena finale in cui scoprono la novizia morta, come il pentimento di padre Anselmo, non si capische perchè dovrebbe essere colpito dalla scoperta del corpo della novizia.

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 16 giugno 2016, 23:11

I commenti in ordine di consegna, la classifica al fondo!
Ho affossato lievemente alcuni racconti che mi piacevano ma in cui il segreto non era di una madre, ma di altri personaggi del racconto, perché penso che una parte del loro colpo di scena fosse dovuto al lettore consapevole del tema che si aspettava che il segreto fosse della madre. Funzionerebbero peggio fuori dal loro contesto.

Mater semper certa, di Beppe Roncari
► Mostra testo

Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco
► Mostra testo

Solo alcune madri conoscono il segreto della vita, di Gregorio Gambato
► Mostra testo

Vibrazione, di Dimitri La Rosa
► Mostra testo

All’improvviso ti vedo, di Linda De Santi
► Mostra testo

La badessa, di Diego Ducoli
► Mostra testo

Madri, di Roberto Romanelli
► Mostra testo

Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi
► Mostra testo


***

1. All’improvviso ti vedo, di Linda De Santi
2. Madri, di Roberto Romanelli
3. Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi
4. La badessa, di Diego Ducoli
5. Mater semper certa, di Beppe Roncari
6. Vibrazione, di Dimitri La Rosa
7. Solo alcune madri conoscono il segreto della vita, di Gregorio Gambato
8. Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Gruppo RIVELAZIONI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » sabato 18 giugno 2016, 21:37

Eccomi!
Domani in serata saprete i quattro finalisti. Questa volta non pubblicherò nessuna classifica finale di raggruppamento, ma mi limiterò a creare una news in cui comunicherò i finalisti di entrambi i gruppi. La classifica finale di Livio Gambarini, quella sì, verrà invece pubblicata per intero e ricordo che ai primi sette verranno assegnati anche punti per LO SCRITTORE DELL'ESTATE.

1) All’improvviso ti vedo, di Linda De Santi
Non ho particolari appunti da muovere a questo racconto: mi è piaciuto molto. Bello il tono pacato con cui conduci il lettore, inesorabilmente, verso il segreto di questa madre passando attraverso il delineare il suo intero mondo e non solo, anche l'elemento "magico" legato al potere della figlia. Il tema lo vedo centrato. Per me pollice su.
2) Madri, di Roberto Romanelli
Un racconto ben congegnato, non c'è che dire. Doppia svolta e ti trascini il lettore dove vuoi. Certo, hai lasciato, sparsi, parecchi refusi, ma in una prova di mc sono passabili (anche se alla guest il racconto arriva senza correzioni). Poco altro da dire se non che mi è piaciuto. Pollice quasi su per me (e il quasi è giustificato dal fatto che allo stato attuale è ancora da revisionare per una corretta pubblicazione in Vetrina).
3) Vibrazione, di Dimitri La Rosa
Prima cosa: benvenuto a Minuti Contati!
Per l'esordio hai optato per un racconto ironico e divertente e direi che sei riuscito nel tuo intento. Nel giudicare parto sempre dal presupposto che un testo va rapportato a quelle che erano le intenzioni del suo autore e direi che qui hai dimostrato un gran controllo arrivando a ottenere esattamente quello che ti eri proposto. Certo, c'è qualche refuso qua e là, ma in una prova di MC tendo a non darci più di tanto peso (semmai, se dovessi arrivare in Vetrina, ti sistemo già qualcosa, dopo il giudizio della guest, ovvio). Vero che l'età della madre non passa: ho immaginato che stesse esagerando, quello sì, ma è vero che non liberi il campo dai dubbi e questi possono infastidire. Tema presente e racconto che nasce intorno a esso, quindi più che bene. Per me un pollice che tende verso l'alto (non del tutto su per tutti i piccoli problemini presenti).
4) Mater semper certa, di Beppe Roncari
Prima cosa: se va in Vetrina ti modificherò (dopo la lettura della guest) tutti i vari PORTIERA e TERZINA (nel calcio non hanno un corrispettivo femminile e da appassionato mi urlava dentro una voce di dissenso tutte le volte che la tua PORTIERA (della macchina?!?!?!) faceva qualcosa ;)
Detto questo, che è peccato veniale, passiamo al racconto. Devo sottolineare anch'io come, al giorno d'oggi, tra i giovani sia ormai inverosimile un appellativo come "caffelatte", però mettiamo che il paese di cui ci stai parlando sia DAVVERO retrogado e fuori dal mondo e manteniamolo come almeno "lontanamente verosimile". Non si capisce però neppure il perché di questo segreto e questo è il vero problema del racconto perché ci deve essere una spiegazione che va a determinare le azioni del padre ed essendo queste fondamentali per la figlia ed essendo lei turbata proprio per questo motivo, beh, allora il lasciarci con il segreto spiattellato solo sul finale, in più in modo bidimensionale e senza alcun approfondimento sui caratteri determina un risultato non raggiunto perché non chiude nulla e anzi dimostra un controllo sul racconto poco incisivo, cosa non da te. Per quanto detto, il mio è un pollice ni e mi dispiace un sacco perché hai una scrittura di livello decisamente alto, ma già lo sai perché non è la prima volta che te lo sottolineo.
5) Una madre per le proprie figlie farebbe qualunque cosa, di Sara Tirabassi
Sara, questo è davvero un ottimo lavoro, ma mi sembra sia eccessivamente troncato... Pertanto non posso che alogiare il testo, perché quello che c'è è "roba buona", ma devo penalizzarti perché non chiude il cerchio, ma neppure un po'. Ok, ci possono essere dei finali aperti, ma qui lo è troppo. In più, per risolvere il tutto hai inserito questo casualissimo ritrovo dell'ampolla al buio che è lì solo per permetterti di arrivare in fretta al segreto ed è un pelo troppo forzato... Pollice ni per quanto ho scritto, ma usalo come base per un racconto più articolato, assolutamente.
6) Una donna che non è donna e che è madre senza essere madre, di Annamaria Branco
Ciao e benvenuta a Minuti Contati!
Come avrai notato, scontrarsi con il parere di tanti autori è duro, ma sempre istruttivo. Si vede che stai affinando il tuo stile, ma continua su questa strada, perché è quella giusta ed è evidente che hai tante potenzialità. Affronto brevemente i due problemi principali del racconto, visto che già ti sono stati indicati da più parti:
1) la pluralità di punti di vista
2) l'età eccessivamente indefinita della giovane protagonista.
Tema centrato, racconto coraggioso. Pollice ni, questa volta. Ti aspetto ai prossimi MC!
7) La Badessa, di Diego Ducoli
Un racconto che non rispetta le premesse: parte bene, si legge bene, stile sicuro, poi puff, nel momento della svolta e della sua conclusione sbanda e si rifugia in facili spiegazioni e soluzioni. Peccato, perché la forma c'è tutta, ma evidentemente hai avuto problemi con la struttura e pertanto, pur riuscendo a mantenerne il controllo, non sei riuscito a rilanciarlo in modo sufficiente andando ad arroccarti in un finale da "mettiamo questo che va sempre bene". Pollice ni per me.

Torna a “83ª Edizione - Live Edition Rozzano (MI)”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti