Pagina 1 di 1

Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: giovedì 16 giugno 2016, 0:57
da Spartaco
Immagine

Questo è il gruppo AISLINN de LA SFIDA A ITALIAN WAY OF COOKING con AISLINN come giudice.

Gli autori del gruppo AISLINN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LUCA TARENZI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati dagli autori del gruppo LUCA TARENZI.

I primi DUE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione sulla Vetrina di Minuti Contati. AISLINN li valuterà e deciderà quale racconto dovrà finire in pasto a MARCO CARDONE. L'Antico di Minuti Contati valuterà eventuali altre ammissioni dirette alla Vetrina e all'e-book. Sempre l'Antico valuterà la presenza dell'elemento folkloristico e assegnerà eventuali bonus. L'ANTICO NON POSTERA' LA SUA CLASSIFICA.

I gruppi sono stati formati seguendo l'ora di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi:

La notte delle fate, di Linda De Santi, 19972 caratteri
Metallo Urlante, di Roberto Romanelli, 13266 caratteri
Il fantastico mondo del Molise, di Francesco Nucera, 17144 caratteri
Dolce come il fiele, di Marco Lomonaco, 36867 caratteri MALUS 20 PUNTI


Avete tempo fino alle 23.59 di domenica 26 giugno per commentare i racconti del gruppo LUCA TARENZI.
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che L'ANTICO sarà fiscale e non accetterà classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisce essere avvertito, sapete come trovarlo. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi all'ANTICO.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LUCA TARENZI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SFIDA A TUTTI!

Re: Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: sabato 18 giugno 2016, 19:28
da valter_carignano
ciao a tutti
ecco i miei commenti. Non per piaggeria, ma mi sento sempre in difficoltà a commentare colleghi, quasi tutti peraltro più bravi di me in modo evidente... vabé, problema mio.

IL FANTASTICO MONDO DEL MOLISE
ciao
secondo me, idea molto ma molto carina, condotta a tratti in maniera splendida (come il risveglio del protagonista fra 'gli animali'). Siamo in un ambito fantastico, per cui - sempre secondo me - un animale può guidare qualunque mezzo (vedi Zootropolis). Ottimi i dialoghi. Bravo.

Riguardo invece alcuni degli appunti che ti sono stati mossi, IMHO qualcuno lo condivido, anche se mi sembrano cose meno gravi di quanto ti sia stato fatto notare: il tutto è un pochino disordinato e qualche aspetto poteva essere sviluppato meglio.
Sempre personalmente, anch'io non avevo capito bene perché era stato abbandonato; se ti può consolare anch'io, nel mio racconto e per timore di essere didascalico o troppo ovvio, ho omesso una cosa che poi mi è stata fatta notare come importante.

Come già detto in altri commenti, dal punto di vista formale segnalo soltanto errori gravi, non refusi o punteggiatura imprecisa o mancante e simili, perché si tratta di racconti che di norma uno non ha il tempo di lasciare maturare, rivedere dopo due mesi, correggere... Carver non era contento se non faceva almeno dieci revisioni, in questi casi non se ne può nemmeno fare una per bene. Ovviamente, ci mancherebbe, errori gravi non ne fai, quindi per me tutto bene.

In conclusione, per me l'idea di base è davvero ottima. Qualche mancanza nello sviluppo e nella conduzione, se vorrai metterai sicuramente tutto a posto.

METALLO URLANTE
Ciao
comincio dal finale, il death-metal contro il canto delle sirene e il neo-melodico come incubo e nemesi del deth-metallaro è a suo modo geniale, divertente e fornisce un ottima conclusione. Complimenti.

Personalmente, ho trovato a tratti un po' di difficoltà a seguire l'intreccio e a collocare temporalmente i diversi capitoli. Trattandosi di un racconto che ha per cardine i viaggi temporali forse l'hai fatto volutamente, o forse semplicemente i nostri cervelli seguono strade diverse e quello che è chiaro per l'uno non lo è per l'altro.

Sempre personalmente, non credevo che il contest dovesse prevedere la ricerca di un ingrediente, cioè il seguire così da vicino il cuore di 'Italian Way of Cooking', ma leggendo i racconti degli altri partecipanti a questo punto credo che invece fosse così. In questo caso, le uova di sirena sono sicuramente una buona idea. Volendo, si potrebbe obiettare che il cuoco qui mi sembra più un comprimario che il protagonista, ma intendendo il tema in senso ampio - come in genere faccio io, a torto o a ragione - personalmente credo ci possa stare tranquillamente.

Come già detto in altri commenti, dal punto di vista formale segnalo soltanto errori gravi, non refusi o punteggiatura imprecisa o mancante e simili, perché si tratta di racconti che di norma uno non ha il tempo di lasciare maturare, rivedere dopo due mesi, correggere... Carver non era contento se non faceva almeno dieci revisioni, in questi casi non se ne può nemmeno fare una per bene. Ovviamente, ci mancherebbe, errori gravi non ne fai, quindi per me tutto bene.

In margine (molto in margine, quasi fuori dal foglio) e visto che uno dei miei lavori principali è fare l'insegnante di canto (con molti allievi anche di metal) devo per forza dissentire sul fatto che tecnicamente il growl venga 'dalla pancia', ma riconosco che questo è uno dei modi di pensarlo fra i non addetti ai lavori e quindi va benissimo così.
Tocco di classe il titolo.

In conclusione, secondo me bel racconto, con alcune idee molto interessanti e originali. A mio modestissimo parere, poteva essere più chiaro nella concatenazione.

DOLCE COME IL FIELE
Ciao

secondo me, idea stuzzicante e originale anche se IMHO con qualche limite (spiego dopo), portata avanti con chiarezza e pulizia. Complimenti.
Tu stesso hai rimarcato di come sia troppo lungo, rimanere nei limiti d'altra parte molto spesso ci costringe a togliere cose importanti o che riteniamo tali. Sforare e uscire di classifica (e in certo senso anche dal contest) scrivendo quello che 'ci detta il cuore' o rimanere nei limiti anche se ci sta stretto? Bella domanda, cui ognuno risponde volta a volta in modo diverso.

Per quello che posso giudicare, il ritmo è buono, forse un poco appesantito dai diversi flashback. Il riferimento al libro di Cardone, sotto questo aspetto, è evidentemente voluto. Però - e qui il limite cui accennavo - anche nel libro c'era un ingrediente segreto che tutti o quasi avrebbero voluto, e questo ingrediente era frutto di un essere soprannaturale misterioso che stava in cantina (in quel caso, morto), e anche quel cuoco tendeva a essere incazzoso, in un modo o nell'altro... insomma, davvero molte somiglianze sostanziali. Non mi sogno né mi permetto di parlare in nessunissimo modo di 'copiature', sia ben chiaro, credo semplicemente che questo sia stato il tuo modo di interpretare il 'tema' del contest, in modo secondo me più da 'Camaleonte' che da 'Sfida', e qui naturalmente si va nell'ambito del personale in cui non c'è giusto o sbagliato, ragione o torto, ma solo opinione.

Dal punto di vista della forma, tendo a non sottolineare che errori gravi, perché si tratta sempre di cose scritte senza il tempo di maturarle, rivederle dopo due mesi e tutte quelle belle cose che gli scrittori dovrebbero fare per ottenere il meglio. Ovvio che errori gravi non ce ne sono, ci mancherebbe. Quindi il resto per me non esiste.

Tocco di classe all'inizio la 'è' accentata in modo sbagliato.

In conclusione, secondo me ottimo racconto, ottima l'idea della 'donna-ape' e del suo nutrimento (magari - a mio modestissimo parere – dato lo sforamento ormai cospicuo potevi aggiungere qualche elemento in più riguardo la sua specie, eccetera). La sua pecca IMHO il riferirsi in maniera troppo puntuale a un'opera pre-esistente (e ripeto mille volte: non credo che tu abbia copiato o fatto questo per avere una specie di 'scorciatoia della fantasia').

LA NOTTE DELLE FATE
ciao Linda
che dire... niente, il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto, anzi ti odio perché quell'idea non è venuta a me :-)

Di fatto, non trovo nulla che non vada, nel senso che tutto quanto ha molta coerenza e uno stile uniforme. Quindi funziona, al di là di eventuali piccole increspature nella costruzione dei dialoghi che - preciso - ti faccio notare solo perché dobbiamo scrivere un giudizio organico e non solo scrivere 'bello/brutto'. Nella lettura non mi hanno dato alcun fastidio.

Mi riferisco per esempio a E se ti dicessi” disse lo Straniero, abbassando la voce. “Che conosco (...) dopo 'voce' credo ci vorrebbe la virgola. Sennò giustamente sei costretta a mettere 'che' maiuscolo, ma nella frase parlata 'e se ti dicessi che' ovviamente non metteresti mai il 'che' maiuscolo. Si tratta secondo me alla diatriba che mai troverà una soluzione fra il far prevalere il 'parlato' nei dialoghi, cercando di renderne l'immediatezza, e la 'costruzione' della struttura, incisi compresi. Se si leggono dieci libri di case editrici diverse, ognuna dà la sua versione mettendo o togliendo virgole e punti. Come in molte cose che si riferiscono alla letteratura e non alla matematica, non c'è un solo modo giusto di fare le cose e tutti gli altri sono sbagliati.
Invece, un piccolo errore credo ci sia in “Sorry!” Gli disse. in cui mi sembra che la grande maggioranza dei manuali (o almeno, la maggioranza di quelli letti e studiati da me) e dei libri di narrativa metterebbe il 'Gli' minuscolo.

Ma sono minuzie, e - ripeto - se non fosse che dobbiamo scrivere un commento di una certa lunghezza per me queste cose non avrebbero alcuna importanza.
Brava.

CLASSIFICA
La classifica, come sempre ma tengo a precisarlo, riflette inevitabilmente i miei gusti e la mia interpretazione del tema del contest. Credo tuttavia che il valore di tutti i racconti sia molto buono.
Di fatto, l'ultima posizione non è stata determinata dal non apprezzamento, ma dal fatto che con 20 punti di malus il racconto è comunque fuori classifica.

1. La Notte delle Fate
2. Metallo Urlante
3.Il Fantastico Mondo del Molise
4.Dolce come il Fiele

Re: Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: mercoledì 22 giugno 2016, 9:12
da lordmax
La notte delle fate
L'idea è bella, molto bella.
Anche i personaggi sono interessanti e riconoscibili, ho pensato al gatto e la volpe quando lo straniero ha chiesto del burattino.
Mi ha colpito la quantità di aggettivi usati, molti, spesso troppi. Ho avuto come l'impressione che volessi dare un sacco di informazioni ai lettori come a compiacerli.
Tanto per fare un esempio "Lo straniero bevve un sorso di vino rosso dal grosso calice di vetro"
Il fatto che il vino sia rosso e il calice grosso sono elementi importanti? A me non ha dato l'impressione che fossero indicazioni utili per il racconto.
Anche la frase in cui dici "Lo straniero annullò l'incantesimo di invisibilità..." mi ha creato confusione.
Di sicuro non era invisibile prima quando mangiava la chianina o quando urtava la ragazza, che lo ha visto.
Quando è diventato invisibile? Perché è diventato invisibile? Questo essere invisibile porta un valore aggiunto al racconto?
I cibi/intrugli venduti nel mercato mi sono piaciuti molto cosi come le insegne per attirare gli spettri.
A gusto personale, se posso permettermi, avrei tolto gli ultimi due paragrafi, da "Sei sempre la solita... " in poi perché, sempre secondo me, rallentano il finale. avrei lasciato finire il tutto con la frase ad effetto "... una truffa davvero ben riuscita."
5/10

Metallo urlante
Tecno fantasy alla massima potenza.
Racconto perfetto per un high magic urban fantasy
Ho trovato qualche refuso facilmente eliminabile.
La torsione del racconto fatta con i flashback che sono al tempo stesso successivi grazie all'azione dei cronomanti e il finale che spiega in due frasi tutto il senso della situazione sono una scelta tecnica interessante, pericolosa ma interessante.
La figura del colonnello è molto ben tratteggiata mentre ne esce un po debole quella di Grimaldi e del cuoco.
Alcune parti le ho trovate "difficili" perché un poco confuse però alla fine si riesce a recuperare tutte le informazioni.
6/10

Il fantastico mondo del Molise
L'idea del Molise mi è piaciuta molto e anche di renderlo un luogo fiabesco e surreale.
Bella la caratterizzazione dello spaccamaroni sul treno, credo che tutti i pendolari se ne siano trovati qualcuno seduto di fianco.
All'inizio mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista poi mi sono un poco perso.
Non ho capito bene di cosa fosse in caccia il nostro cuoco, che per altro è un cuoco solo per caso, poteva essere qualsiasi altra cosa.
Si sente molto l'astio verso la madre ma mi ha molto stupito questo suo crollo totale quando vede la nonna gatto.
Ho avuto l'impressione di un racconto che puntasse molto sull'aspetto surrealistico, reso bene dalla forma animalesca dei personaggi e dallo strano modo di parlare del conducente, ma non ho capito lo scopo del viaggio.
Se la caccia del protagonista era verso le origini familiari il crollo improvviso mi ha molto spiazzato.
Se la caccia era verso le ricette molisane non l'ho proprio sentita, pare che le abbia ottenute a caso, senza reale ricerca come se fossero un di più.
Bella la chiusura finale ma anche lì non ho sentito la spinta drammatica. Alla critica spunta una lacrima di commozione ma quando l'ho letto il mio pensiero è stato "perché?", non ho trovato un tono drammatico o nostalgico nel racconto.
4/10

Dolce come il fiele
Il racconto è interessante e ha quel tono di perversione bello da leggere e che non urta la sensibilità di nessuno.
L'idea delle fate del miele che producono sostanze nutritive come scarti corporali a fronte di un nutrimento a base di emozioni eccessive è interessante, non originalissima ma interessante.
L'incipit è bello, la scelta di aprire con una scontro di volontà da subito una immagine forte del protagonista ma è troppo lunga, poteva essere conclusa in metà del tempo, sul finire l'ho trovata gratuita e quasi noiosa, quanto meno forzato. Avrei preferito un incipit breve e più secco per rendere subito l'idea del protagonista e passare alla parte centrale.
Anche lo schiaffo all'aiutante è gratuito e inutile nel contesto.
La mia personale impressione è che molte parti sono inutilmente lunghe e ridondanti. Con un buon edit puoi sicuramente ridurlo sotto i 20.000 caratteri.
Per quanto riguarda il contest io non ho trovato la caccia, di nessun tipo.
Se la caccia è alle perversioni non l'ho sentita.
Se la caccia è alla produzione della fata al fine di preparare le ricette non l'ho proprio sentita.
E' come se le cose accadessero al protagonista e lui semplicemente ne prende atto, neppure merito, e si adegua.
4/10


Classifica
Definire una classifica è sempre parecchio difficile, nel caso specifico ho scelto di usare la frase del tema in modo letterale così da facilitarmi il compito (e già questo porrebbe il mio racconto decisamente indietro in classifica)

Ho scelto quindi Metallo urlante come primo perché mi pare più interessante come struttura rispetto a La notte delle Fate che prende la seconda posizione. Ho scelto Dolce come il fiele come quarto perché anche se affronta un argomento difficile senza cadere nell'inutilmente volgare, con una lunghezza quasi doppia mi sarei aspettato maggiore profondità dei personaggi.

1 - Metallo urlante
2 - La notte delle fate
3 - Il fantastico mondo del Molise
4 - Dolce come il fiele

Re: Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: sabato 25 giugno 2016, 23:30
da Daniel Travis
Ecco la mia classifica, i commenti sono subito dopo.

1. Dolce come il fiele di Marco Lomonaco
2. La notte delle fate di Linda De Santi
3. Metallo Urlante di Roberto Romanelli
4. Il fantastico mondo del Molise di Francesco Nucera

Dolce come il fiele
Wow.
E qua sono cazzi, scusa il francese.
Perché finora avevo visto racconti che, più o meno buoni, più o meno belli, in qualche modo erano stati frenati dalle circostanze particolari. Avevo visto grossi difetti da rivedere, incertezze, difficoltà nel vedere un quadro generale, ostacoli insomma, affrontati più o meno bene. E ho pensato "Siamo un po' tutti nella stessa barca". E poi ho letto il tuo racconto, e tu la barca la vedi da sopra, perché hai preso un maledetto aereo.
Il tono è impeccabile, la trama è forte e pulita nel senso migliore del termine, i personaggi, anche quelli appena abbozzati, colpiscono, nel finale hai già le emozioni del lettore in pugno e non fai altro che stringere. C'è dolcezza, c'è orrore, c'è meraviglia.
La lunghezza? Pienamente giustificata, per un pezzo così.
Stilisticamente si potrebbe forse dare una rilettura generale per smussare o affilare un paio di parole, ma la forza del racconto è veramente superiore.
Posso solo farti i complimenti. Ricetta riuscita, e spero di rileggerti presto.

La notte delle fate
Racconto difficile da commentare.
Da un lato mi è parso uno dei più ispirati di questa sfida, uno dei più organici e uno dei pochi che ha colpito dritto al cuore della sfida stessa.
Dall'altro, mostra alcuni dei difetti che, a loro volta, più mi colpiscono quando leggo un racconto. Non sono tanti e non sono tanto gravi, però.
I personaggi sono ben caratterizzati, l'ambientazione (alla Spirited Away, se mi permetti l'analogia) è abbastanza familiare da lasciare entrare il lettore senza problemi e abbastanza straordinaria da incuriosirlo. La scelta di Pinocchio, del Gatto e della Volpe è ottima, e Pancino e il suo Sapori Post Mortem fanno venir voglia di leggerne ancora.
D'altro canto se fossi in te mi occuperei di una riscrittura della parte finale, dove il lettore, che è stato condotto fin qui con delicatezza, viene fatto sedere perché gli si spieghi di che cosa, effettivamente, tratta il racconto: guarda, erano il Gatto e la Volpe, lo vedi? E quell'altro era Pinocchio, nel caso te lo fossi scordato, eh, eh? E la storia è andata così, visto? Il finale suona quasi come la battuta di chiusura di una puntata della Signora in Giallo...
Naturalmente sto esagerando per mettere in luce un difetto che ho visto abbastanza condiviso in questo special, e che personalmente credo dipenda dalla scarsa familiarità con questo formato (io stesso, che spesso ho lavorato "tra i 10mila e i 20mila caratteri" in passato, ci sono cascato con tutte le scarpe sfornando castronerie estremamente sotto la media mia e, soprattutto, quella solita di MC): troppo lungo per confezionare un "raccontino" e troppo breve per aprire un mondo, in un certo senso, per cui ne escono spesso delle "morali" finali (che siano effettivamente morali o solo "riassunti delle puntate precedenti", poi, poco cambia).
Anche in questi (secondo il mio parere) difetti, però, ti sei mantenuto su una qualità molto, ma molto alta.
Sia quel che sia, il tuo racconto mi ha tenuto incollato allo schermo e ne sono uscito veramente soddisfatto: tra i migliori dell'edizione. Spero di vederlo tra le mani di Cardone al più presto.
Complimenti davvero.

Metallo Urlante
Ciao Vastatio,

Buona idea, realizzazione più che godibile nei diversi frammenti, ma troppa, troppa, troppa confusione. Con due personaggi così vaghi in un'ambientazione così ricca e forte (con più elementi sostanzialmente non correlati che si sovrappongono) e pur con una trama tutto sommato abbastanza lineare (alla cui successione l'elemento del viaggio temporale non è nemmeno indispensabile, sostituibile a piacere con un po' di competenza nei ranghi dei "supporter") non si ha il tempo di conoscere nessuno dei due, né di entrare in empatia con loro, e si rischia di vederli come manichini con poco da dire.

L'altra pecca è il finale, che mi piacerebbe molto per un'edizione "normale" di Minuti Contati ma che in questo caso mi fa cascare un po' le braccia: una cosa sono 3000 caratteri, ma finire 20000 caratteri (e tutta l'ambientazione architettata) con una punchline rende la confusione precedente ancora meno accattivante.

Certo, è una buona punchline, ma ci lavorerei sopra per farne qualcosa di più.

Il fantastico mondo del Molise
Devo accodarmi agli altri commentatori, una buona idea si è sciolta in un paio di punti fondamentali: emozioni e reazioni. Che sotto ci sia un'ottimo spunto e una buona tecnica resta indiscusso (e si vede), ma d'altronde ormai comincio a conoscervi e che siate bravi a raccontare non serve dirlo (ma fa sempre bene).
Ho già scritto in un altro commento che il formato della sfida, secondo me, ci ha messi un po' tutti in difficoltà, fino a un certo punto: parecchi tra i partecipanti credo si siano trovati davanti una bottiglia anziché il solito bicchiere e abbiano provato a versarci dentro una damigiana di idee.
Bello, se un po' esagerato (ma qui la mia esperienza di sei anni di pendolare potrebbe farmi credere troppo di sapere "come vanno le cose su un treno"; e comunque non più di un po'), il dialogo iniziale che fa da contrasto con l'atmosfera surreale della seconda parte.
Nella seconda parte, ho visto un po' di fretta.
Un paio di esempi.

«Ha ragione, mi scusi. Comunque io mi chiamo ANDREA.» Allungò la mano e sorrise.
Il conducente strabuzzò gli occhi, si voltò di scatto e spalancò la bocca. «Che vor dì che te ghiami Andrea? Nun zei Davide, lu nupoti de Teresa “la Stracciara”?»
«Fregato!» esultò Davide. Serrò i pugni e li allungò in avanti; con quello di sinistra colpì il mento del conducente che si sbilanciò verso sinistra. Nel movimento portò con se anche il volante, il pullman si girò su se stesso, andò fuori strada e si fermò contro il costone della montagna su cui si stavano inerpicando.


Innanzitutto, il maiuscolo. Che mi significa? Se evidenzi parte di un dialogo (di solito si usa il corsivo), in discorso diretto, significa che quella parte è, guardacaso, evidenziata: se voglio ingannare qualcuno costringendolo a tradirsi, di certo non sottolineo proprio la parte ingannevole. Tanto più che col maiuscolo l'impressione che passa è che lui gli dica "Comunque io mi chiamo" e poi urli senza preavviso "ANDREA"... Se la sottolineatura era a favore del lettore, invece, si poteva fare fuori dialogo, e secondo me non era neanche indispensabile: siamo a metà di un racconto da dieci cartelle scarse, me lo ricordo il nome del protagonista (anche perché è l'unico nome proprio che mi è stato dato finora), lo vedo se ne dà uno falso, senza contare che lo stratagemma si svela in due righe.
Poi il conducente si scopre, effettivamente (da somaro qual è) e la reazione del protagonista è avanzare con entrambi i pugni (gesto comico di per sé, fa molto robottone giapponese) per colpire in faccia l'autista dell'autobus su cui si trova, in viaggio su una strada di montagna?
Ora, sono il primo a dire che le persone (e dunque i personaggi) non sempre si comportano secondo ragione, specie in situazioni di stress, anzi, però diamine, qui siamo al limite della parodia. Anche se non hai avuto il tempo di notare di essere in una strada di montagna.

Il racconto prosegue, Davide decide di essere in un sogno e in uno schiocco di dita riesce a cambiare completamente il proprio modo di parlare e a cancellare qualunque reazione emotiva all'assurdità circostante. Il che ci potrebbe anche stare, in maniera un po' stiracchiata, se questo cambiamento ci fosse mostrato in modo organico e naturale, ma non lo è.

Sul finale non posso che essere d'accordo con i commenti precedenti: l'emozione non esce dalle parole, abbiamo pagine per farci stare sulle scatole un passeggero del treno e qualche riga per commuoverci di fronte a una riunione di famiglia di cui sappiamo poco e niente e che, come altri hanno già fatto notare, sembra nascere più da una madre e una nonna sadiche che agiscono nel male o nel bene senza motivo per incasinare la testa del povero Davide che da una storia che possa avere effettivamente corpo, solidità, ampiezza e profondità.
Dell'emozione siamo soltanto informati: non ci arriva. Così sembra assurdo quando invece la critica culinaria si commuove (e no, non basta possedere una vagina per commuoversi in automatico di fronte a una riunione madre/figlio, te lo garantisco). Per dire: perché la parte in cui le emozioni hanno luogo è in terza persona e con uno stile piuttosto asciutto e molto improntato al dialogo e in certi punti addirittura all'azione, mentre il riassunto delle puntate precedenti/morale della favola finale è in un'accorata prima persona? Non solo è una scelta che non lavora a tuo favore nel racconto (casomai avrebbe funzionato il contrario), perde ancora più credibilità quando sappiamo che la stessa storia è stampata sul menù del ristorante. Sulle "stranezze" della critica, della sistemazione del racconto sul menù eccetera, poi, altri hanno già detto.

Insomma, l'idea può funzionare, e scusa se sono stato molto duro e diretto, ma credo che serva un grosso lavoro di riscrittura per farne un buon racconto.

Re: Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: domenica 26 giugno 2016, 23:12
da diego.ducoli
Il fantastico mondo del Molise di Francesco Nucera

Ciao Francesco.
Il racconto mi è piaciuto, non mi metto a discutere se un asino possa guidare una vespa, se riesco ad accettare che la bestia cammina su due zampe e parla, posso anche accettare che sia in grado di portare un ciclomotore.
Gli unici appunti che mi sento di farti sono, tagliare un po' la parte iniziale, che aggiunge poco al racconto e ampliare il finale. Il finale calza bene ma il cambio repentino, benchè giustificato dal fatto che crede sia un sogno, stride un pelo.

La notte delle fate di Linda De Santi

Ciao Linda.
Il Brano mi è piaciuto, trovo ben fatta la caratterizzazione di Pancino, un po' povera quella di Pinocchio, potevi metterci qualunque cosa e avrebbe fatto lo stesso effetto.
Per il resto non ho molto da dire, potresti inserire meglio “l'altro universo” che so una nebbiolina o qualche elemento che possa far intrecciare i due mondi, e sistemare un po' la truffa, tipo 50% prima e 50% dopo. Giusto per giustificare meglio le fate.
Ma sono inezie il brano funziona lo stesso, brava.

Metallo Urlante di Roberto Romanelli

Ciao Roberto.
Ha scelto una struttura al racconto non facile da gestire ma credo che nel tuo caso funzioni. Il racconto nonostante i salti si capisce e quindi direi che è ok.
L'unica cosa che mi stona è l'effetto della canzone di Nino, avrei capito un effetto sulle sirene (gli salta la testa, sanguinano i timpani) ma una cosa cosi fisica stona un po, devi trovare un modo per giustificarla all'interno del racconto. Per quanto con una chiave di lettura esterna si possa comprendere, nel racconto non mi sembra corretta.
Sicuramente non mi sono spiegato bene, se vuoi chiarimenti chiedi.

Dolce come il fiele di Marco Lomonaco

Ciao Marco
Il racconto è sicuramente ben scritto, su questo non ci piove. Hai scritto una love story con il sado in mezzo, l'idea potrebbe essere carina ma a tratti l'ho trovata un po' pesante.
Alcune parti potrebbero essere snellite, e molto.
Per il contest invece non trovo la caccia. Il folklore devo ammetterlo lo vedo ma solo perchè sono originario di quelle parti ( non proprio, ma ho ben chiara l'ambientazione)e alcuni elementi mi richiamano alla realtà montana.
Detto questo, il brano a del potenziale se lo ampli potresti creare un nuovo genere “erotic fantasy”. Ma forse esiste gia?



Classifica:
1) La notte delle fate di Linda De Santi
2) Il fantastico mondo del Molise di Francesco Nucera
3) Metallo urlante di Roberto Romanelli
4) Dolce come il fiele di Marco Lomonaco

Re: Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: martedì 28 giugno 2016, 9:59
da antico
Eccomi all'assegnazione bonus e in questo gruppo se lo merita, a mio parere, solo il racconto di Linda De Santi.

Re: Gruppo AISLINN: lista racconti e clasifiche

Inviato: martedì 28 giugno 2016, 10:06
da antico
Ed eccomi a pubblicare la classifica finale di questo raggruppamento. Entro la giornata arriverà anche la NEWS che DOVRETE condividere a più non posso ;)

1) La notte delle fate, di Linda De Santi, 19972 caratteri 1 punto
2) Metallo Urlante, di Roberto Romanelli, 13266 caratteri 9 punti
3) Il fantastico mondo del Molise, di Francesco Nucera, 17144 caratteri 12 punti
4) Dolce come il fiele, di Marco Lomonaco, 36867 caratteri 33 punti

Vanno dunque a sfidarsi, per il giudizio di Aislinn, nella seconda semifinale Linda De Santi e Roberto Romanelli!

Solo uno di loro sopravviverà, solo uno di loro potrà sfidare il BOSS di questa Edizione: Marco Cardone.